GIUSTIZIA ALL'AMERICANA
Su una autostrada qualunque di uno stato qualunque (in questo caso il Wisconsin), il solito poliziotto dalla mascella quadra sta inseguendo a sirene spiegate il solito fuggitivo che non ha voluto fermarsi al controllo. Sulla corsia opposta sta viaggiando una seconda "black-and-white", che quando vede in lontananza le luci della prima, si ferma e si prepara a fare inversione di marcia. A quel punto il fuggitivo frena di colpo, accosta verso il centro della carreggiata, e apre la portiera. La macchina inseguitrice frena a sua volta (i fotogrammi del video all'interno), e il poliziotto si prepara a scendere per recitare l'ultima parte di questa sceneggiata vista mille volte: il fuggitivo fa un ultimo tentativo di scappare per i campi, ma viene acchiappato nell'arco di pochi metri, sbattuto a terra a faccia in giù, e ammanettato sotto l'occhio impietoso delle telecamere montate sulle macchine della polizia. Ma questa volta c'è stata la sorpresa: mentre il poliziotto si slacciava la cintura, l'auto del cattivo ripartiva di colpo, e scaricava sull'asfalto…
LA DINASTIA CHE CONTROLLA IL MONDO
di Anna M. (DIVA)
Settembre 2004: alla Mostra del Cinema di Venezia viene presentato fuori concorso il film "Manchurian Candidate", che uscirà nelle sale italiane presumibilmente in ottobre. È un thriller politico e "fantascientifico", remake di "Va e uccidi" con Frank Sinatra. La trama è simile: un candidato alla Casa Bianca fantoccio di poteri occulti, la multi-nazionale Manchurian, che sperimenta le frontiere del lavaggio del cervello e della manipolazione della memoria per condizionare i comportamenti dove la sua perdita è intesa come perdita della coscienza indipendente. Il meccanismo è sempre la stesso, la paura del mondo esterno. Negli anni cinquanta era il comunismo, oggi è il terrorismo a fare da spauracchio al popolo americano.
Agendo su questa paura si può arrivare ad un controllo totale del pensiero. La paura infatti porta la gente ad accettare anche la guida di un governo nel quale non si riconosce pienamente, e a tollerare leggi intollerabili in nome della sicurezza collettiva. La Manchurian del titolo è una potente multinazionale che col suo denaro determina scelte politiche, investe in armi, tecnologie di guerra ecc. Il riferimento all’attuale quadro politico, americano e mondiale, è fin troppo palese, e la Manchurian del film è un pò come le società controllate da molti esponenti politici...
OGGI 33 SETTEMBRE
L'11 Settembre non è solo la data del crollo delle torri di New York. Altre due volte, in quello stesso giorno, si era già verificato un fatto altrettanto grave, se non dal punto di vista della spettacolarità, di sicuro da quello del significato politico che conservano ancor oggi quegli eventi.
L'11 di Settembre del 1973 la CIA portava a termine la sua lunga fatica per togliere il potere a chi, nel Sudamerica delle dittature militari, se lo era finalmente conquistato con libere e democratiche elezioni. Quel colpo di stato non solo causava l'inevitabile bagno di sangue fra i civili, ...
A cura di Maxcantagallo
Sky - .Governo ed opposizioni si sono seduti attorno ad un tavolo per cercare di liberare le due Simone. Lei crede a questa unita' nazionale...diciamo a questa collaborazione?
Gino Strada - Mah, io credo che questo sia semplicemente un inciucio di casta, perchè governo ed opposione insiemedovrebbero fare una bella cosa: ...andare in parlamento, annunciare la decisione di ritirare le truppe; sarebbe il modo migliore di aiutare anche le due Simone. Questa cosa non la faranno, per servilismo rispetto agli americani e perchè, voglio dire, noi ci troviamo di fronte ad una casta politica dove ormai i punti di orientamento si sono persi. Oggi non c'è nessuno che abbia il coraggio di dire perchè siamo in Iraq, si vuole continuare a raccontare ai cittadini questa bufala mostruosa che siamo li a portare la pace?Ma se siamo li davvero ad aiutare gli iracheni,
SIMONA E SIMONA
08.09.04 - Fra i brutti vizi che hanno i militari americani – i nostri alleati, non scordiamolo - ce n’è uno che è particolarmente difficile da digerire: forse perchè, da buoni cow-boy, non sono particolarmente attrezzati nell’arte della mediazione, loro amano spesso ricorrere al ricatto, soprattutto contro le popolazioni civili. Gli abitanti di Falluja offrono riparo ai guerriglieri? E noi li lasciamo tre giorni senz’acqua. Gli abitanti di Baghdad ci osteggiano quando passiamo coi carri armati? E noi gli togliamo per sei ore l’elettricità. E il bello è che non si fanno nessun problema a farlo sapere, anzi te lo dicono in faccia, come se fosse la cosa più naturale del mondo che prima devi inchinarti alla loro supremazia, poi potrai godere dei beni di cui sono generosi portatori.
E visto che la strategia del ricatto è una delle loro preferite, viene anche naturale pensare che qualunque organizzazione umanitaria, che vada a supplire in qualche modo ...
BERLUSCONI, UN FALSO PROBLEMA
di Stefano Serafini
Sì. La critica a Berlusconi è diventata davvero "fin troppo facile". Nel senso che ci si sciacquano le ascelle tutti, dalla mattina alla sera, senza che però si faccia alcunché per risolvere il problema. Hai visto Rutelli e Fassino in USA, che se vince Kerry va bene lasciare l'esercito in Iraq? E d'altronde è credibile che qualche altro aspirante al trono di bananas possa osare di contraddire la volontà USA? Lo scarso rispetto verso lo stato è un vizio atavico nel nostro Paese, e non è Berlusconi il suo peggiore interprete.
Che faccio, lo difendo? No, attacco coloro che additandolo e stracciandosi le vesti fanno peggio di lui, perché intanto è comodo così. E' assurdo che si perda tempo con Berlusconi, a criticarne la minima scoreggia, invece di dedicarsi a costruire un'alternativa.
Il motivo vero è che un'alternativa non c'è, non la vuole nessuno...
TRE UOMINI E UN PIANETA
07.09.04 - Ci sono cose che ti colpiscono da piccolo, e che, per quanto banali possano essere, ti rimangono impresse per il resto della tua esistenza. Io ne vorrei ricordare due, che mi sono rimaste impresse in maniera particolare nella primavera del 2001. In quel periodo eravamo tutti piccoli, da un punto di vista geopolitico, poichè non avevamo ancora perso l’innocenza che ci sarebbe stata strappata con le stragi dell’11 Settembre.
Ricordo chiaramente la faccia di Bush, in TV, quando raccontò al mondo, di ritorno da una strana improvvisata che fece a Sharon in Febbraio, che loro due “erano in ottimi termini”. E ricordo di aver pensato che fosse un illuso, di fronte al passato burrascoso che aveva segnato fino a quel momento i rapporti fra la destra evangelista e la lobby ebraica americana. La seconda volta fu quando Bush rientrò dalla sua visita a Putin, un paio di mesi dopo, e disse, più o meno con lo stesso tono, che “loro erano diventati ottimi amici”. Lì ricordo di aver pensato quanto fosse stupido il vaccaro, che si era fatto sicuramente infinocchiare...
CURIOSE COINCIDENZE
Quando dieci anni fa, a Waco, Texas, ci fu il muso-a-muso fra l’FBI e i seguaci della setta biblica di David Koresh – cioè fra “società civile” e “ribelli” – si arrivò a un punto in cui la vicenda rischiava di trasformarsi nel piu grosso smacco della storia per gli agenti federali. Ottanta sciamannati, senza nome nè futuro, tenevano in scacco da ormai due mesi un vero e proprio esercito armato al di là di ogni decenza.
Bisognava a quel punto schiacciarli, perchè da una parte l’attenzione dei media si era focalizzata ipnoticamente sull’assedio, mentre dall’altra nulla lasciava presagire che i disperati si sarebbero arresi facilmente: come nei western piu tradizionali, “avevano cibo e munizioni in quantità”. Stanarli, quindi, non era possibile. Ma come fare ad attaccarli, quando tutto il mondo sapeva che la metà di loro erano donne e bambini?
Il caso volle che uno di loro, in una sera senza luna, ...
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