SIMONA E SIMONA
08.09.04 - Fra i brutti vizi che hanno i militari americani – i nostri alleati, non scordiamolo - ce n’è uno che è particolarmente difficile da digerire: forse perchè, da buoni cow-boy, non sono particolarmente attrezzati nell’arte della mediazione, loro amano spesso ricorrere al ricatto, soprattutto contro le popolazioni civili. Gli abitanti di Falluja offrono riparo ai guerriglieri? E noi li lasciamo tre giorni senz’acqua. Gli abitanti di Baghdad ci osteggiano quando passiamo coi carri armati? E noi gli togliamo per sei ore l’elettricità. E il bello è che non si fanno nessun problema a farlo sapere, anzi te lo dicono in faccia, come se fosse la cosa più naturale del mondo che prima devi inchinarti alla loro supremazia, poi potrai godere dei beni di cui sono generosi portatori.
E visto che la strategia del ricatto è una delle loro preferite, viene anche naturale pensare che qualunque organizzazione umanitaria, che vada a supplire in qualche modo ... ... a quella mancanza di sostentamento che tu provochi, sia per loro un ospite poco gradito. E’ perfettamente inutile che io gli tolga il bicchier d’acqua, se poi tu gliene porti una bottiglia.
Sarà un caso, ma a poco più di 24 ore dal rapimento di Simona e Simona, ben 50 ONG (Organizzazioni Non Governative) di assistenza umanitaria, hanno dichiarato che leveranno al più presto le tende dall'Iraq.
Che fretta c’era? Nemmeno stare lì a vedere come va a finire, prima di decidere? Come fate ad essere così sicuri che non si tratti “solo” di ladroni qualunque, attratti magari dall’idea di farsi ricchi in una notte a spese dell’Occidente? Notiamo inoltre che l’unica a restare sarà proprio l'ONG italiana, la quale ha già pagato il suo prezzo - per conto di tutti - e ormai non ha più nulla da perdere.
Aggiungiamo a questo ragionamento il coro di dissociazione islamico che si è levato all’unisono da ogni parte del mondo, scartiamo ogni interesse da parte dei guerriglieri locali a togliersi di mezzo le uniche persone che aiutano davvero la loro gente, e ci rendiamo conto di essere rimasti, ancora una volta, con un solo cui prodest, sempre lo stesso.
Massimo Mazzucco