LA VERITA' DI GINO STRADA SUI RAPIMENTI IN IRAQ

Trascrizione completa del testo dell'intervista a SkyNews 24 (08.09.04), che potete anche scaricare in video.

 A cura di Maxcantagallo

Sky - .Governo ed opposizioni si sono seduti attorno ad un tavolo per cercare di liberare le due Simone. Lei crede a questa unita' nazionale...diciamo a questa collaborazione?

Gino Strada -  Mah, io credo che questo sia semplicemente un inciucio di casta, perchè governo ed opposione insiemedovrebbero fare una bella cosa: ...andare in parlamento, annunciare la decisione di ritirare le truppe; sarebbe il modo migliore di aiutare anche le due Simone. Questa cosa non la faranno, per servilismo rispetto agli americani e perchè, voglio dire, noi ci troviamo di fronte ad una casta politica dove ormai i punti di orientamento si sono persi. Oggi non c'è nessuno che abbia il coraggio di dire perchè siamo in Iraq, si vuole continuare a raccontare ai cittadini questa bufala mostruosa che siamo li a portare la pace?Ma se siamo li davvero ad aiutare gli iracheni, perchè abbiamo bisogno di stare nascosti con un mitra che spunta tra i sacchi di sabbia? Eppoi...quale aiuto?

S. Lei condivide la posizione di Bertinotti che ha detto: "Oggi , adesso occupiamoci di liberare queste ragazze, poi penseremo al ritiro dall' Iraq".

G.S. No, mi sembra una posizione molto superficiale....ed anche assurda. Ritirare le truppe dall'Iraq, aiuterebbe o no la liberazione degli ostaggi?....gli ostaggi italiani, ma anche di altri ostaggi....Se le truppe di occupazione andassero via dall'Iraq ci sarebbero ancora persone prese in ostaggio?

S. Secondo lei chi deve trattare?

G.S. La cosa piu' sensata è che la trattativa avvenga a livello istituzionale; avvenga attraverso il ministero degli esteri  italiano,....poi chi deve trattare bisogna vedere chi ha la possibilita' di trattare, e per trattare bisogna essere in due.Quindi ci dev'essere disponibilita' dall'altra parte....io spero che ci sia, spero di vedere ste due ragazze, insomma... sane e salve.

S. Che cosa pensa id questo sequestro e delle sue modalita'?

G.S. E' un ulteriore passo in avanti in questo tunnel dell'orrore, è chiaro ormai che chiunque sia straniero è un bersaglio in Iraq. Questo , devo dire pero', che è anche conseguenza di un' operazione voluta, meditata e programmata, che va avanti da alcuni anni, di mescolare interventi umanitari ed interventi militari...

S. ..mi faccia capire...

G.S. Voglio dire che quando si inizio' la guerra umanitaria, i paesi che facevano la guerra, contemporaneamente, per cercare di alleviare le proprie responsabilita', dicevano: "Noi mettiamo a disposizione aiuti".

Lo stesso è successo poi in Afghanistan, lo stesso sta succedendo in Iraq in forme sempre piu' marcate, cioè in quella forma che arriva a dire: "Le nostre truppe stanno facendo lavoro umanitario". Allora se tutti sono li a fare un lavoro umanitario, tutti diventano bersagli. Penso che questo sequestro sia la tragica conseguenza di questa pratica;....spero che non ci siano sotto altre strategie come quella di togliersi di mezzo tutti i testimoni scomodi, cioe' di forzare tutte le organizzazioni umanitarie ad andarsene dall' Iraq in modo da poter continuare indisturbati queste barbarie a cui assistiamo giornalmente ormai.

S. Ma tanto per dirla chiara: chi potrebbe volere che le organizzazioni umanitare se ne andassero dal Paese?

G.S. Per esempio tutte le forze di occupazione...

S. ...cioè gli americani, inglesi, italiani.....

G.S. Gli americani, gli inglesi, gli italiani, tutti quelli che partecipano all'aggressione contro l'Iraq...non hanno mai visto di buon occhio la presenza di osservatori obbiettivi estranei non intruppati.E' gia successo in altri Paesi, è successo in Cecenia è successo in Afghanistan, forse anche in questa chiave potrebbe essere letta l'assassinio di Enzo Baldoni; anche il rapimento dei due giornalisti francesi che non erano certo due giornalisti di composizione guerrafondaia.

S. Senta, non le sembra una tesi un po' troppo complottistica.

G.S. Ma guardi, io credo che in quello strano mondo lì dei servizi....un mio amico dice che il piu' pulito c'ha la rogna e son convinto che sia cosi'; non è certo difficile per nessuno infiltrare qualcuno.....Diventa alla fin fine irrilevante chi ha materialmente eseguito quell'assassinio, bisogna vedere a chi interessa...Anche se non si hanno prove, siccome è una storia che si ripete quella di cercare di eliminare possibili voci di dissenso o voci di denuncia, non mi sembra neanche strano, sorprendente che in Iraq ci sia questo tentativo in atto.

S. Secondo lei Simona Pari e Simona Torretta sono state rapite in quanto italiane; c'è un di più...(non comprensibile)

G.S. Beh questa è certamente una possibilita'; io ricordo quando Emergency porto' il primo di molti convogli di aiuti che abbiam portato a Falluja, ci siamo trovati in una situazione per alcuni minuti molto pericolosa...circondati da gente che urlava: "Italiani, Berlusconi, bruciamo tutto".

S. Che cosa puo' succedere adesso?

G.S. Il problema è cosa succedera' dopo che questo sequestro si sara' concluso, speriamo in un modo positivo e non violento ovviamente; ne succedera' un altro, ci sarà un altro bombardamento, ed un' altra autobomba e ci sara questa catena di morti alla quale rischiamo di assuefarci davvero, perchè ormai accendere i telegiornali è cosi': in Israele e in Palestina, in Cecenia e adesso anche a Giacarta, poi in Iraq, poi in Afghanistan, insomma questo mondo sta' diventando un mondo di botti e questo credo debba far riflettere tutti....

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