di Massimo Mazzucco
Riguardo alla recente bocciatura europea di Rocco Buttiglione, il cardinale Ersilio Tonini ha commentato che "non e' pensabile che un ciellino non possa fare il ministro alla Ue!'' Tonini ha detto inoltre: ''Io temo che da qualche parte si nutra un atteggiamento di rifiuto nei confronti della posizione cristiana in quanto tale (...) mi chiedo se non emerga una tendenza a respingere di per sè le radici cristiane''.
Questo termine, "radici cristiane", era già stato al centro della discussione in occasione della stesura della costituzione europea, e quindi, nel domandarci perchè la Chiesa ci tenga così tanto a vederle riconosciute un pò dappertutto, ci siamo avventurati in un breve excursus storico sul cristianesimo stesso. Anzi, sulla storia della cristianità nel mondo.
La cosiddetta "civiltà cristiana occidentale" - è un modo come mille altri di vederla, ovviamente - nacque nel giorno in cui i leader di una nascente religione si resero conto di avere un potente dio, ma non una spada con cui portare il suo verbo per il mondo, mentre l'imperatore di Roma si rese conto di avere un'altrettanto potente spada, ma non un ideale superiore al quale legarla. Fu così che una notte Costantino… (COMMENTI SOSPESI)
NON SEMPRE L'INTELLIGENZA È UN VANTAGGIO
Kerry è sicuramente una persona intelligente, colta e preparata. Bush… deve avere sicuramente tante altre belle qualità. Ma nel caso di questo secondo scontro fra i due candidati alla guida del mondo, essere nei panni del primo non è stato necessariamente un vantaggio.
Come già avevamo detto in occasione del primo scontro, si è di nuovo assistito a due concerti incrociati, in contemporanea, ma su due scale tonali completamente diverse. Con una differenza, però, questa sera: ogni volta che Kerry cercava, con onestà perlomeno ben recitata, di "spiegare" il suo approccio ad un certo problema, ne rivelava automaticamente la complessità, ed implicitamente si identificava con la difficoltà nel risolverlo.
Quando toccava invece a Bush affrontare una situazione simile, ...
IL SOLITO TEMPISMO DEL TERRORISTA SCHIZOIDE
Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine: il terrorista islamico (scusate la ridondanza, ormai un solo termine dovrebbe bastare) non agirà mai, semplicemente mai, nè nella logica nè nel momento a lui più opportuni. Anzi, sceglierà sempre con cura certosina il gesto, il messaggio ed il momento in cui riesce a farsi più male in assoluto.
Kenneth Bigley, l'ostaggio inglese catturato con i due americani che erano stati ammazzati di recente, sarebbe stato ucciso oggi, dopo che la richiesta dei rapitori non era stata accolta dal governo di Tony Blair.
Ora viene da domandarsi: visto che tale richiesta, a detta delle stesse autorità della coalizione, era il ritiro delle truppe inglesi, e visto che il destino di Bigley - diventato in Inghilterra un caso nazionale pari alle nostre Simona & Simona (prima del linciaggio) - stava tenendo tutti col fiato in sospeso ormai da una settimana, i rapitori dovevano proprio scegliere la vigilia…
IL MASTINO E LA VIPERA
Concluso il dibattito TV, fra Cheney ed Edwards, per la vice-presidenza USA.
Questa volta secondo me la vittoria c'è stata, ed è un secco due a zero per Edwards, che va a sommarsi alla leggera ma costante erosione di credibilità che Bush sta subendo in seguito al suo primo dibattito con Kerry. Quando dico vittoria, ovviamente, mi riferisco alla reazione del pastore dell'Ohio, della casalinga del Minnesota, o del contadino del Kentucky: sono loro infatti che decideranno l'elezione, e sono loro che hanno assistito stasera ad un vero e proprio dibattito fra due esseri raziocinanti, ovvero il mastino Cheney, nel ruolo di carro armato, e la vipera Edwards, in quello di Arcangelo Gabriele.
Il mastino però, in realtà, non è mai riuscito a mordere a fondo, perchè Edwards è stato abbastanza scaltro da metterlo sulla difensiva sin dall'inizio. E quando Cheney ha creduto di trovare un attimo di respiro, ed ha provato a reagire ...
IL PRESIDENTE TELECOMANDATO?
IERI, OGGI, L'ALTROIERI
di Truman Burbank
Trovo molti dibattiti sulle caratteristiche intrinseche della politica USA e molte chiacchiere sulla nascente Europa. Solitamente questi discorsi vengono fatti sulla falsariga di un discorso convenzionale, variazioni su temi triti e ritriti, senza tentare di risalire alle origini. E le origini vanno ritrovate nelle due diverse concezioni dello stato.
Non mi risulta ancora puntualizzato il fatto che il sistema politico USA tende spesso a comportarsi in modo religioso, come un integralismo dove il dollaro (e quindi l’economia) è il dio idolatrato, che guida anche la politica. La forza espansiva dell’impero è sì dovuta ad una tendenza insita nella costituzione materiale degli Stati uniti, ma anche a questo aspetto religioso. Al di là delle apparenze, negli USA non c’è altro dio al fuori del Dollaro e tale dio governa anche lo stato.
I VERI OSTAGGI SIAMO NOI
Anche l'Italia sta scoprendo lo "spin", quell'effetto mediatico che i politici americani conoscono e usano ormai da intere generazioni. Intraducibile con un termine secco, lo spin è quell'effetto - rotatorio, ma anche centrifugo - che si imprime alla trottola con una decisa mossa del polso, e che le permette di continuare a girare per moltissimo tempo sul singolo spunto iniziale. Lo spin può essere, ovviamente, destroverso o sinistroverso, e più efficace è il colpo che si riesce a dare inizialmente, più difficile diventa per la controparte arrestarne il moto, o addirittura invertirne il senso di rotazione. Solo i grandi maghi della comunicazione - Cheney è sicuramente fra questi - sono capaci di cavalcare uno spin avverso e far sembrare che stia ruotando nella tua direzione.
In Italia ci stiamo attrezzando, evidentemente, e a farne le spese sono oggi Simona & Simona, ovvero tutti noi. Non bastavano infatti le 4 settimane che ciascuno di noi ha generosamente immolato sull'altare del melodramma nazionale, adesso siamo anche riusciti a farci coinvolgere in una bega post-drammaturgica, che ha tutta l'aria
IL PRIMO SCONTRO KERRY-BUSH FINISCE UNO A ZERO. PER TUTTI E DUE
Sottolineando ancora una volta le profonda spaccatura ideologica che c'è oggi in America, si può dire che Kerry e Bush si siano sonoramente sconfitti a vicenda, nel primo dei tre dibattiti previsti prima delle elezioni, conclusosi da poche ore.
Lo scontro infatti non era, come ci si potrebbe aspettare, sulla politica estera, piuttosto che sulla guerra in Iraq o sul modo di combattere il terrorismo mondiale. Quelli erano solo i temi previsti per la serata, grazie ai quali si sono nuovamente affermati i due tipi di mentalità, assolutamente inconciliabili, che caratterizzano la spaccatura di cui parlavamo.
Da una parte hai il progressista, che ragiona induttivamente, e giunge alle sue conclusioni - giuste o sbagliate che siano - partendo da quella che ritiene essere la realtà di fatto: questa è la situazione - dice - quindi io farei cosi cosi e cosà.
Dall'altra hai il conservatore, che ragiona invece deduttivamente, e che cerca in qualche modo di adattare la realtà di fatto a quelle premesse che non può in nessun modo permettersi di cambiare. Siccome siamo venuti in Iraq a portare democrazia - dice lui - quello che vediamo non può che essere uno scalino del percorso che ci porterà a quella destinazione.
Ecco alcuni fra gli scambi più significativi avvenuti fra i due candidati. ...
Leggi tutto: IN HOC SIGNO VINCES