Dopo aver chiuso ai propri cittadini l'accesso a Twitter, la scorsa settimana la Turchia ha fatto la stessa cosa con il canale YouTube. Il motivo di questa seconda chiusura sembra essere stato la presenza su YouTube di una conversazione di alto livello - che doveva ovviamente restare segreta - fra il ministro degli esteri Davutoğlu, il viceministro Feridun Sinirlioğlu, il capo dei servizi segreti Hakan Fidan, e il vicecapo delle forze armate turche, Yaşar Güler. In questa conversazione i vari personaggi discutono di una possibile operazione "false flag" da organizzare contro la stessa Turchia, per creare un incidente internazionale che permetta alla NATO di intervenire in Siria.
Di seguito, alcuni estratti della conversazione:
Ahmet Davutoğlu: Il primo ministro [Erdogan] ha detto che nella situazione attuale, questo attacco alla Tomba del Sulimano [1] deve essere visto come una opportunità per noi.
Hakan Fidan: Posso mandare quattro uomini in Siria, se questo sarà necessario. Posso costruire un pretesto di guerra ordinando un attacco di missili alla Turchia. Oppure possiamo preparare un attacco alla Tomba del Sulimano, se questo fosse necessario.
Yaşar Güler: Si tratta di un motivo diretto di guerra. Voglio dire, ciò che stiamo per fare costituisce un motivo diretto di guerra.
di Gianni Elvezia
Questa mattina ho parlato con un amico che ancora legge Fotografare (o più correttamente Fotografare Novità [1]) e ho ricevuto la notizia della dipartita di Cesco Ciapanna.
Avevo cominciato a comprare alla fine degli anni '70 il mensile fondato nel 1967 e diretto fino ad una dozzina di anni fa da Cesco Ciapanna . Un mio amico lavorava in uno studio fotografico (ora come altri amici è passato prematuramente a miglior vita per un interesse troppo profondo e condiviso dalle persone più interessanti di quegli anni nell'alcool) e a casa aveva la collezione completa di Fotografare. Erano gli anni in cui mi interessavo attivamente di fotografia, un hobby costoso che non mi potevo permettere, anche perché si sovrapponeva ad un'altra miriade di hobby costosi che già praticavo e per cui, incredibilmente, trovavo sempre il tempo (bella gioventù...) ma non i soldi. Mi interessavo anche di iconografia ed altre stranezze varie ed assortite così che nella mia libreria costantemente in stato di ricompilazione per la vendita periodica dei libri allo scopo di finanziare qualche hobby - e per i miei frequentissimi traslochi traumatici - non mancavano fascicoli come quelli di Phototeca [2]e pubblicazioni alternative situazioniste underground sullo stile di Ma L'Amor Mio non Muore [3]. Il mio amico mi rivelò che il direttore, Ciapanna, che lui aveva incontrato in occasione di una mostra, era un personaggio singolarmente stimolante e che le sue imprese editoriali non si limitavano certo alla rivista di fotografia, anzi.
Così cominciai a diventare un Ciapannista convinto. Lessi in una seduta il suo libro Marihuana e Altre Storie [4] e divorai il libro di John Marco Allegro Il Fungo Sacro e la Croce [5] che lui aveva tradotto e stampato per la casa editrice sua omonima. La mia ricerca e l'appetito per altre pubblicazioni fuori dall'usuale divennero frenetiche, ...
di Amira Hass
Tu sostieni di aver sparato ad un palestinese perché aveva sabotato la barriera di separazione. Tu non sei soltanto il giudice, l'accusatore e il giustiziere, ma sei anche il testimone oculare.
Al Soldato X del 77º battaglione armato che lo scorso mercoledì ha sparato ed ha ucciso un ragazzo chiamato Yusef Abu Aker Shawamreh.
Quando eri a cena con la tua famiglia, venerdì sera, hai detto loro che sei stato tu, ricevendo l'approvazione di tuo padre e di tua madre? Oppure hai masticato il tuo riso e mangiato la tua bistecca in silenzio? I tuoi superiori ti hanno chiesto come il proiettile mortale sia andato a colpire direttamente il fianco di Yusef? Stavi forse mirando alle gambe, ed hai sbagliato? Stavi forse sparando in aria ed hai sbagliato? Forse i tuoi superiori hanno deciso che tu abbia bisogno di un corso di ripasso al poligono di tiro?
Hai perso un po' del tuo sonno pensando a Yusef? O sei forse convinto di avere eseguito un ordine, come un leale soldato, e che la colpa fosse di Yusef, un ragazzo nato il 15 dicembre 1999, che aveva 14 anni e tre mesi quando gli hai sparato? Ti sei reso conto di avere commesso un crimine, oppure ci vorranno alcuni anni prima che tu lo capisca?
I tuoi superiori (salendo fino al comandante) rappresentano una causa persa. Costoro mangiano con gusto la propria bistecca anche quando i loro ordini costano la vita ad un ragazzo, ...
di Attilio Folliero
a) Tentativo di rivoluzione colorata in Venezuela
Quando c’è una guerra esistono due teatri: un teatro di guerra vero e proprio ed un teatro virtuale; ossia esiste una guerra vera e propria combattutta con le armi, ed una guerra virtuale combattuta a colpi di informazioni false. La guerra virtuale, che in molti casi precede la guerra vera e propria, è “combattuta” per preparare l’opinione pubblica e convincerla ad accettare la guerra (quella vera).
E’ questo uno schema ormai consolidato e sperimentato in tutte le guerre moderne e soprattutto nelle rivoluzioni colorate, sviluppate principalmente in alcuni stati post-sovietici. Nelle guerre virtuali, grazie all’aiuto dei media, si fabbricano “regimi repressivi” da abbattere, ossia il nemico, il governo di turno da abbattere viene mostrato dai media internazionali come profondamente disumano e repressivo nei confronti di una parte della popolazione che protesta pacíficamente; il fine è giustificare un intervento esterno, una guerra contro questo regime.
Repressioni insesistenti, bombardamenti fasulli contro civili inermi, fosse comuni inventate, testimoni di torture del “regime” preso di mira che spuntano come funghi, ossia tutta una serie di azioni che giustificano appunto l’intervento esterno. E’ successo ad esempio in Serbia, in Libia ed altri paesi.
In tutte le rivoluzioni colorate, i media internazionali hanno seguito questo schema, ...
di Giano
Da che ho memoria sento parlare del sistema sanitario nazionale come di un ente mangiasoldi, che dà tanto a chi lo gestisce e poco a chi suo malgrado ne deve usufruire.
Per fortuna, però, ogni tanto sul fronte sanità arriva qualche buona notizia, come quella di pochi giorni fa quando la commissione antitrust ha multato per un totale di 180 milioni di euro due colossi farmaceutici internazionali, la Roche e la Novartis, sospettati di aver truffato pazienti e sistema sanitario. [1]
Le due società vengono accusate di aver "fatto cartello" in modo da favorire la vendita di un costosissimo farmaco a discapito di uno equivalente ma molto più economico.
La vicenda è più intrecciata di quanto non sembri a prima vista; cerchiamo di ricapitolare brevemente. Nel 2004 la società farmaceutica Genentech, controllata da Roche, produce un farmaco antitumorale chiamato Avastin. Poco più tardi "si scopre" che l'Avastin ha anche la capacità di curare alcune malattie degenerative della vista.
Alla luce della scoperta di questo doppio uso, la società Genentech sviluppa, sulla base dell'Avastin, un nuovo farmaco per utilizzo esclusivo nella cura delle patologie della vista, il Lucentis, ...
Leggi tutto: La Turchia preparava una "false flag" per aggredire la Siria