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Danni da radiazione su pellicole - link4universe
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Some images are currently available only as low-resolution scans provided by NASA Johnson in the mid-1990s. The individual scans have TARGA filenames. Markus Mehring has compiled cross-references between those filenames and the NASA photo ID designations customarily used. Other images are available as higher resolution scans from prints and, unless otherwise credited, were provided by Kipp Teague. Beginning in 2004, NASA began to provide scans from original film and, as they become available to the ALSJ, we are using them to replace all prior versions. The raw scans have been processed by Kipp Teague and are presented at 300 dpi equivalent and are labeled "OF300".
Fonte:
www.hq.nasa.gov/alsj/a17/images17.html#MagF
The Project Apollo Archive serves as an online reference source and repository of digital images pertaining to the historic manned lunar landing program. The Archive was created by Kipp Teague in February 1999 as a companion web site to his "Contact Light" personal retrospective on Project Apollo. The Archive is also companion to Eric Jones' comprehensive Apollo Lunar Surface Journal
Fonte:
www.apolloarchive.com/
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“@Kamiokande
Ora sei diventato il consulente scientifico di Massimo ahhahaah,“
Non lo dico io, lo dice Mazzucco. Leggiti i titoli di coda di American Moon
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Quello che sappiamo è che le pellicole lunari sono state esposte alle radiazioni e presentano difetti riscontrabili nelle scansioni non processate visibili su flickr e che sono comuni alle pellicole esposte alle radiazioni. Il PDF dello studio delle pellicole esposte alle radiazioni sulla ISS contiene foto che hanno difetti che sono riconducibili a quelle delle missioni Apollo.
Il fatto che ci siano diversità tra una missione e l’altra non può per forza essere ricondotto ad un taroccamento delle stesse in quanto non sappiamo se nel tempo sono state migliorate le emulsioni o la modalità di stivaggio dei rullini o qualsiasi altri metodi per proteggerle. Quelle che fai tu sono solo ipotesi forzate tendenti a far valere la tua tesi ma che si basano sul cherry picking di dati che ti fanno comodo. Devo dire che non sono così capate in aria ma da qui ad essere reali ce ne passa.
Douglas ha una copia delle pellicole e dice che non riscontra difetti ma dall’altro PDF, sempre da te proposto, si legge:
“ All color duplicates are visually timed (density and color
corrected) to the film from which they are printed to produce the best overall color quality.”
ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19750007872.pdf
Pag. 30
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- kamiokande
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Mi trovi nel PDF di Apollo 16 una sola affermazione che affermi che ci sono danni da radiazioni evidenti e che
“All color duplicates are visually timed (density and color corrected) to the film from which they are printed to produce the best overall color quality.”
sia una necessità per rimediare a tali danni, altrimenti chi fa cherry picking sei tu. Poi mi spieghi come si possano correggere in fase di sviluppo l'aumento di rumore e l'aumento della dimensione dei grani.
"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)
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"Direi che il discorso delle Fasce di Van Allen sia definitivamente chiuso, ti consiglio di chiedere a Mazzucco una rettifica per American Moon dato che sei il suo consulente scientifico per il documentario e sei di opinione diversa sull'argomento.
"
Non credi che proprio in qualità di consulente scientifico personale glielo avrebbe riferito ? Non è che ha news nuove di ieri in merito...
Ho conosciuto quello che i greci ignorano: l'incertezza.
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Evidentemente se ne è accorto dopo l’uscita del documentario.
Chiedilo a lui.
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Mi trovi nel PDF di Apollo 16 una sola affermazione che affermi che ci sono danni da radiazioni evidenti e che “All color duplicates are visually timed (density and color corrected) to the film from which they are printed to produce the best overall color quality.”
Poi mi spieghi come si possano correggere in fase di sviluppo l'aumento di rumore e l'aumento della dimensione dei grani.
Chissà se domattina sotto l'albero tra tante pigne ne troveremo, una volta tanto, una con le risposte?
"A mezzanotte in punto i poliziotti fanno il loro solito lavoro,
metton le manette intorno ai polsi a quelli che ne sanno più di loro"
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Pigna ha scritto: @Crotti
Some images are currently available only as low-resolution scans provided by NASA Johnson in the mid-1990s. The individual scans have TARGA filenames. Markus Mehring has compiled cross-references between those filenames and the NASA photo ID designations customarily used. Other images are available as higher resolution scans from prints and, unless otherwise credited, were provided by Kipp Teague. Beginning in 2004, NASA began to provide scans from original film and, as they become available to the ALSJ, we are using them to replace all prior versions. The raw scans have been processed by Kipp Teague and are presented at 300 dpi equivalent and are labeled "OF300".
Fonte:
www.hq.nasa.gov/alsj/a17/images17.html#MagF
The Project Apollo Archive serves as an online reference source and repository of digital images pertaining to the historic manned lunar landing program. The Archive was created by Kipp Teague in February 1999 as a companion web site to his "Contact Light" personal retrospective on Project Apollo. The Archive is also companion to Eric Jones' comprehensive Apollo Lunar Surface Journal
Fonte:
www.apolloarchive.com/
E quindi?Ti rifaccio la domanda "mostrami una fonte NASA dove la NASA stessa ammette di aver ritoccato le foto che lei stessa pubblica sull'Apollo Journal, e che quindi le foto vere sono quelle di Flickr e non quelle dell'Apollo Journal." Quello che hai postato tu, non dice assolutamente quello che chiedo io. Dice solo che fino alla metà degli anni 90' non c'erano foto in alta risoluzione, poi dal 2004 le hanno messe in HD grazie al lavoro di Kipp Teague, ma non su Flickr, bensì sul sito stesso della NASA: la frasina "as they become available to the ALSJ, we are using them to replace all prior versions" spiega già tutto: da quando le foto (quelle in HD) sono disponibili nell'Apollo Lunar Surface Journal (ALSJ, ovvero il sito ufficiale della NASA, non certo Flickr o altri), queste hanno rimpiazzato tutte le versioni precedenti". Infatti per ogni foto c'è quella a risoluzione normale, oppure quella in alta definizione...sul sito ufficiale NASA eh!Inoltre NON c'è nessuna menzione ad un'eventuale fotoritocco digitale delle foto per cambiare contrasti,luminosità,saturazione,eliminare imperfezioni e/o danni vari,ecc si fà solo ed esclusivamente riferimento al fatto che è aumentata la risoluzione delle foto stesse.La frase sull'intestazione del sito l'ho letta anch'io, grazie, Kipp Teague è un collaboratore dell'Apollo journal, come lo è anche quel cialtrone di Attivissimo se è solo per quello.Ma questo, ripeto, NON rende apolloarchive.com e la relativa pagina Flickr una fonte ufficiale NASA.Tu hai sostenuto che Mazzucco non ha preso le foto originali per mostrarle nel film, perchè a tuo dire quelle originali stanno su Flickr; quindi hai di nuovo mentito, visto che ti ho dimostrato, come se ce ne fosse bisogno, che le foto originali non ritoccate stanno sul sito della NASA e non certo altrove come dici tu. Ti ho poi chiesto se per sostenere la tua folle teoria avessi dei link NASA dove la NASA stessa ammette di aver ritoccato le foto presenti sul suo sito, ed ovviamente non mi hai fornito nessun link a supporto della tua teoria(per il semplice fatto che tale link NON esiste).Che poi, oltretutto, la apolloarchive.com non fà altro che pubblicare sul suo sito web le stesse identiche foto presenti sul sito ufficiale della NASA,sia in definizione normale che in HD(proprio come sul sito ufficiale NASA, pari-pari), per poi rimandarti a Flickr se le vuoi anche in super-HD.Io stesso prendo le foto da Flickr per le mie analisi, proprio perchè sono le stesse identiche della NASA ma con una risoluzione in Super-HD.Niente di più e niente di meno.Quindi ti ripropongo la domanda alla quale, dopo tremila supercazzole e link insignificanti non hai risposto, ovvero "anche le foto di Flickr sono bellissime, non c'è alcuna traccia di granulazione, di alterazione o slavamento dei colori, nessun segno di impatti dei raggi cosmici sulle pellicole, ecc.Come non c'è nemmeno nei duplicati originali che mostra Douglas Arnold. E come non c'è manco nelle foto originali della NASA visibili sul sito ufficiale, e nemmeno su quelle contenute in apolloarchive.com".Quindi desso come la mettiamo per giustificare la totale assenza di danni da radiazioni sulle pellicole? La carta (perdente) del Mazzucco che mostra foto non originali, l'hai già usata, rimediando pure una bella figuraccia. Mo' che ti inventerai?
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Sergio, questo quì fa del cherry picking una professione, di che ti stupisci?.Douglas Arnold parla delle problematiche dovute alle radiazioni, mostra alla telecamera i duplicati originali scevri da qualsiasi danno da radiazioni, e Pigna invece fà uno screen-shot di Arnold quando dice "com'è noto, il problema principale è sui contrasti", per ridurre la questione solo ai contrasti, facendo sparire per magia dalla discussione tutto il resto che dice Arnold sulla mancanza di evidenze che certifichino che quelle pellicole siano mai state nello spazio.Dimenticandosi anche totalmente di ciò che sostiene contestualmente David Groves sulla stessa questione. Comunque io son ben contento di averlo quì, se gli fà piacere essere sputtanato è finito nel posto giusto!Tanto quello che scrive quì poi rimane ai posteri :wink:kamiokande ha scritto: Io faccio cherry picking e le mie affermazioni non sono campate in aria ma quasi...però quando parlo di fasce di Van Allen le mie affermazioni sono "conclusive" e devo far ritrattare Mazzucco. Pigna purtroppo chi fa cherry picking senza sapere di che parla sei tu.
Mi trovi nel PDF di Apollo 16 una sola affermazione che affermi che ci sono danni da radiazioni evidenti e che
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sia una necessità per rimediare a tali danni, altrimenti chi fa cherry picking sei tu. Poi mi spieghi come si possano correggere in fase di sviluppo l'aumento di rumore e l'aumento della dimensione dei grani.
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- kamiokande
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Aspetta e spera che poi s'avvera...
Nel frattempo metto in fila un po di informazioni utili ai naviganti.
1) Le pellicole usate dalle missioni Apollo sono pellicole speciali resistenti a tutto, compreso: invasioni aliene, caduta di asteroidi, masse isteriche, cani e gatti che vivono insieme e morti che escono dalle fosse.
FALSO, sono normali pellicole Kodak come ha chiarito la NASA stessa nel documento Photography equipment and techniques (le pellicole usate sulla superficie lunare sono le SO-368, SO-168, SO-267 e 3400/3401)
e come conferma anche Douglas (min 21:47)
2) Sì, vabbè, le pellicole erano normali ma le hanno trasportate in appositi contenitori simili al frigorifero in cui nasconde Harrison Ford in "Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo"
FALSO, questo era l'armadietto A8 nel quale venivano riposte sia le Hasselblad che le pellicole
questo era l'avanzatissimo sistema di trasporto lunare e sul LEM
e questi sono i dati ricavati da Apollo 4 e 6
Come si vede, una volta che le radiazioni penetrano nel modulo di comando, ci vogliono 2.5cm di alluminio per ridurre del 35% il livello di radiazioni, quindi il lamierino dell'armadietto A8 di sicuro non poteva fare molto. Poi dal documento di Apollo 16 sappiamo che le pellicole avrebbero assorbito 0.8rad contro i 0.51rad degli astronauti, proprio un bel sistema di protezione che peggiora le cose...
3) Non capite un accidenti e le foto di Apollo 11 mostrano chiari effetti di degrado da radiazioni, tipo lo sfondo verdastro delle foto non "taroccate" su flickr (cit.).
FALSO, Douglas dice chiaramente che lui non ha notizie di alcun tipo di danni dovuti a effetti termici, di pressione e radiazioni nelle foto delle missioni Apollo. Ma soprattutto, dulcis in fundo, dal documento Apollo 11 Lunar Photography
The orbital and surface lunar photographs obtained during the Apollo 11 mission were of good quality, resolution, and contrast.
e dall' Apollo 11 Mission Report
The 16-mm sequence camera photography was generally excellent.
The quantity and quality of still photographs taken through the lunar module window and on the lunar surface were very good.
According to the crew, the 16-mm photographs are more representative of the true surface color than are the 70-mm photographs. However, prints from both film types have shown tints of green and other shades which are not realistic. Underexposure contributes to the green tint, and the printing process can increase this effect. Each generation away from the original copy will cause a further increase in this tinting. On the original film, the greenish tint in the dark, or underexposed, areas is a function of spacecraft window transmission characteristics and low sun angles. For Apollo 12, the master film copies will be color corrected, which should greatly minimize unrealistic tinting.
Quindi abbiamo svelato il mistero delle tinte verdastri delle zone scure e del perché da Apollo 12 tale effetto sia sparito. Inutile dire che non c'è nemmeno una riga che faccia presupporre qualche danno da radiazione alle foto.
Vostro onore non ho nulla da aggiungere (per ora).
"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)
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Aspetta e spera che poi s'avvera...
..... teniamo alta la nostra bandiera
(nel vuoto, e vediamo se sventola o meno )
"A mezzanotte in punto i poliziotti fanno il loro solito lavoro,
metton le manette intorno ai polsi a quelli che ne sanno più di loro"
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Many of the scans of photos taken during the missions were done from the original film. These scans are being done by NASA Johnson, with some post-processing by Kipp Teague. The film is scanned at 4096 x 4096 pixels per image. (See a discussion from Arizona State University about the scanning process.) Kipp reduced each digital image to approximately 2350 x 2350 pixels (equivalent to 300 dpi) and did minor adjustments of levels to ensure that (1) brightly lit areas of lunar soil were neutral grey, (2) objects with known colors (such as the CDR stripes or the LCRU blankets) looked right, and (3) information in bright or dark areas was not lost. These images from original film are indicated by the notation 'OF300' in the image description. In each case, a 900 x 900 pixel version is also provided.
Le immagini sono processate.
Fonte
www.hq.nasa.gov/alsj/a11/images11.html
@Kamiokande
Quindi abbiamo svelato il mistero delle tinte verdastri delle zone scure e del perché da Apollo 12 tale effetto sia sparito.
Si riferisce alle foto fatte da dentro il LEM attraverso le finestre, non tutte le altre.
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Many of the scans of photos taken during the missions were done from the original film. These scans are being done by NASA Johnson, with some post-processing by Kipp Teague. The film is scanned at 4096 x 4096 pixels per image. (See a discussion from Arizona State University about the scanning process.) Kipp reduced each digital image to approximately 2350 x 2350 pixels (equivalent to 300 dpi) and did minor adjustments of levels to ensure that (1) brightly lit areas of lunar soil were neutral grey, (2) objects with known colors (such as the CDR stripes or the LCRU blankets) looked right, and (3) information in bright or dark areas was not lost. These images from original film are indicated by the notation 'OF300' in the image description. In each case, a 900 x 900 pixel version is also provided
Le immagini sono processate.
Fonte
www.hq.nasa.gov/alsj/a11/images11.html
Quindi, dov'è che si parla di danni da radiazioni?
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Foto in 4K dal finestrino
Foto in 4K dalla superficie
Trova le differenze. Se avessi un minimo di dignità e onestà intellettuale ammetteresti l'errore, ma a questo punto ne dubito...se proprio non ce la fai evita di rispondere.
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Forse si tratta di una nuova pratica sadomasoinformatica
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www.flickr.com/photos/projectapolloarchive/21668779001/
Notare come la zona sottoesposta non presenti più le tinte verdastre, eppure Apollo 12 ha avuto un'esposizione alle radiazioni 3 volte (3.22 per essere precisi) maggiore di Apollo 11. Ma poco importa perché pigna ha ragione ed il documento di Apollo 11 si riferisce solo alle foto fatte dall'interno del LEM, e da esso chiaramente si evince che ci sono stati grandi problemi alle foto dovuti alle radiazioni e poi...e poi c'era la marmotta che confezionava la cioccolata.
"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)
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fai il serio ingegnere e cerca di capire.
Il PDF NASA dice che le foto fatte dai finestrini del LM i colori sono virati e le zone scure tendono al verdastro ma siccome tutte le foto, anche quelle fatte fuori dal modulo come abbiamo postato tu ed io (io per primo ho postato quella di Aldrin sulla scaletta) hanno gli stessi difetti quindi la spiegazione che hai dato non è valida.
Quindi ancora non abbiamo una spiegazione per la mancanza di contrasto e colori virati se non per le foto fatte dal LM.
Io ipotizzo danni da radiazioni tu no. Questo e quanto.
Non abbiamo dati certi su quante radiazioni abbiano effettivamente ricevuto le pellicole, su come di sarebbero dovute comportare effettivamente le emulsioni e come è effettivamente costruito l'armadietto per conservarlo. Tu parli di lamierino ma tutti quei rivetti sembraqno indicare che c'è un rivestimento fissato. E sul CSM dove stavano?
Per ora non trovo nulla e quindi rimango con ipotesi.
Tu però non campare certezze perchè non le hai.
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Io ipotizzo danni da radiazioni tu no. Questo e quanto.
Tu ipotizzi danni da radiazioni in base al nulla. Non hai portato una sola fonte che avvalori ciò che sostieni. I danni restano tue fantasie.
Quindi "Questo é quanto" cosa? Che sarebbe quel "quanto" esattamente?
Chi fa un'affermazione ha l'onere di provarla, ma si vede che la regola non vale per te. E chiedi serietà agli altri?
Invece, in base alle stesse fonti e dati Nasa, ti é stato dimostrato con molta più logica che danni da radiazioni non risultano.
Ma non ce ne sarebbe stato neanche bisogno, perché finora non abbiamo letto nemmeno una riga tratta da fonti ufficiali Nasa che parli di questi danni. Eppure sono 50 anni (mezzo secolo...) che la Nasa ha scattato quelle foto. Avrebbe avuto un bel pò di tempo a disposizione per parlarci dei tuoi danni da radiazioni, no?
E se iniziasse a farlo solo ora risulterebbe un tantino sospetto mi sa (invece il fatto che sia "Pigna" a parlarcene oggi, in base alle sue "ipotesi" e intuizioni, più che sospetto credo che sia ridicolo).
Dovresti arrivare a capire da solo che c'è un certo disvalore tra le tue ipotesi da una parte e tutto il resto dall'altra.
Tu però non campare certezze perchè non le hai.
Quindi in conclusione:
Kamiokande mi raccomando, smettila di "campare certezze", chiaro?
... manco l'italiano...
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Fai tu il serio e dammi un solo documento uno, non 10 non 100, nel quale la NASA dica che ci sono stati danni da radiazione nelle foto di Apollo 11, e qui siamo già alla terza richiesta (solo da parte mia). Si sono presi la briga di dire che il finestrino ha spostato le curve di colore delle foto, ma non una riga sui danni da radiazione? Hanno scritto che avrebbero risolto il problema del finestrino e non hanno detto che avrebbero cambiato le emulsioni (cosa che non è avvenuta) o cambiato il sistema di trasporto (cosa che non è avvenuta) per evitare danni da radiazioni? Ti rendi conto di quanto sei ridicolo pigna? Ribadisco, se non vuoi apparire ancora più clown di Ronald McDonald ti prego di portarmi una sola prova che affermi che le foto di Apollo 11 sono affette da danni da radiazione. Tu dici a me che non possiamo essere sicuri di questo e di quello perché nessuno sa questo o quello (a parte il fatto che tu non sappia non vuol dire che nessuno possa sapere, ma vabbé capisco che la cosa ti paia oscura) e poi sei così sicuro delle tue affermazioni senza portare una prova che una, ti rendi conto? Non credo.
Comunque, il fatto che tu non capisca un H di quel che dici è ormai chiaro, se l'effetto di spostamento verso il verde delle zone sottoesposte fosse dovuto solo al finestrino, caro il mio pigna, dovrei vedere differenze tra le foto fatte dal finestrino e le foto fatte dalla superficie, differenze che non ci sono...è così complicato da capire?
Visto che nessuno può essere sicuro di nulla vai a chiedere a Christopher M. Jones, ingegnere del JPL, come mai lui è così sicuro di quel che dice:
www.apolloarchive.com/apollo/moon_hoax_FAQ.html
+ 3.5 Wouldn't the radiation and the temperature extremes of the Moon damage or destroy equipment, especially vulnerable items like photographic film?
See section 3.3 about temperature extremes and why they are a non- issue. Most equipment (including photographic and television cameras) was designed with special protective measures so as to allow them to operate properly in the Moon's harsh environment. As for equipment and photographic film, the radiation on the Moon was not high enough to damage (or even fog) film to any perceptible degree, and most other equipment is much more rugged than photographic film.
Tu sei l'unico a sostenere la boiata che ti sei inventato senza portare una prova, caro il mio pigna, e visto che io non sono serio ti prego di smentirmi.
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Continuo a non trovare quello che ti ho chiesto, ovvero "mostrami una fonte NASA dove la NASA stessa ammette di aver ritoccato le foto che lei stessa pubblica sull'Apollo Journal, e che quindi le foto vere sono quelle di Flickr e non quelle dell'Apollo Journal." Tu mi dai un link dove la NASA ammette sì un ritocco, ovvero "minor adjustments", ma solo nelle versioni in HD a 2350x2350, quindi le foto processate sono solo quelle in alta definizione (infatti specifica che "In each case, a 900 x 900 pixel version is also provided").Della serie "mentre aumento la risoluzione, faccio anche qualche ritocchino per renderle più fruibili"; attenzione però, han detto qualche ritocchino (did minor adjustments of levels to ensure that (1) brightly lit areas of lunar soil were neutral grey, (2) objects with known colors (such as the CDR stripes or the LCRU blankets) looked right, and (3) information in bright or dark areas was not lost) che non significa certo prendere le parti al buio delle foto, stravolgerle e renderle luminose come se fossero state scattate d'estate sulla spiaggia di Copacabana, rendendo impossibili i controluce; nè tantomeno applicare delle "pozze di luce" per creare tutti gli hot-spot che si vedono in quelle fotacce; nè tantomeno ancora cambiare la direzione delle ombre, e SOPRATUTTO men che meno per eliminare i danni da radiazioni sulle pellicole, che NON SONO ELIMINABILI IN ALCUN MODO (lo dice la NASA, non io, sotto te l'ho ri-scritto, così magari ti entra in quella zucca). Peccato che tutte le foto, sia quelle in SD sul sito NASA e su projectapollo, sia quelle in HD sul sito NASA e su projectapollo, sia quelle in Super HD solo su Flickr, sono totalmente scevre da qualsiasi danno da radiazioni .Come lo sono, ed è la terza volta che te lo ripeto, anche le diapositive originali che mostra Douglas Arnold. Quindi dove stanno la granulazione sull'emulsione della pellicola, lo slavamento dei colori, il deterioramento della saturazione e dei contrasti, ecc che dovrebbero certificare la presenza fisica nello spazio di quei rullini fotografici? Visto che, ti rinfresco la memoria, la NASA stessa dichiara che "l'ambiente radioattivo incontrato durante le missioni orbitali è stato studiato a fondo.I risultati indicano che l'ambiente radioattivo può seriamente danneggiare le pellicole non protette.E poi, il livello energetico dei raggi intergalattici è così alto che non esiste alcun metodo pratico per eliminare i danni dovuti alle radiazioni cosmiche.Questo fattore di degrado deve essere accettato, e per quanto significativo, non dovrebbe essere inaccettabile per periodi di breve esposizione o con pellicole di sensitività relativamente bassa".Dal minuto 2:22:40 di American Moon.Ho messo in grassetto "missioni orbitali", visto che tali missioni stanno sotto l'ombrello protettivo della magnetosfera, che blocca la stragrande maggioranza delle radiazioni spaziali (per fortuna nostra); eppure anche così, i danni da radiazioni sono devastanti sulle pellicole, come si vede in American Moon.Come sia possibile che quelle pellicole siano state bombardate continuativamente per 10 giorni da raggi X, raggi Gamma, Raggi Ultravioletti, Raggi Cosmici e venti solari, senza presentare manco la minima parvenza di un danno da radiazioni, mentre il semplice passaggio sotto lo scanner di un aereoporto (quindi con soli raggi X) rovina una foto in maniera evidente, rimane un mistero irrisolto. Al quale il Pigna non stà rispondendo, visto che è na' settimana che ci cazzeggia attorno senza fornire risposte, cercando di sviare la discussione.Ma quì non attacca, te lo ripeto.Pigna ha scritto: @Crotti
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fai il serio ingegnere e cerca di capire.
Il PDF NASA dice che le foto fatte dai finestrini del LM i colori sono virati e le zone scure tendono al verdastro ma siccome tutte le foto, anche quelle fatte fuori dal modulo come abbiamo postato tu ed io (io per primo ho postato quella di Aldrin sulla scaletta) hanno gli stessi difetti quindi la spiegazione che hai dato non è valida.
Quindi ancora non abbiamo una spiegazione per la mancanza di contrasto e colori virati se non per le foto fatte dal LM.
Io ipotizzo danni da radiazioni tu no. Questo e quanto.
Non abbiamo dati certi su quante radiazioni abbiano effettivamente ricevuto le pellicole, su come di sarebbero dovute comportare effettivamente le emulsioni e come è effettivamente costruito l'armadietto per conservarlo. Tu parli di lamierino ma tutti quei rivetti sembraqno indicare che c'è un rivestimento fissato. E sul CSM dove stavano?
Per ora non trovo nulla e quindi rimango con ipotesi.
Tu però non campare certezze perchè non le hai.
Hai capito l'amico Fritz? Gli mostri, gli dimostri, gli stra-dimostri la TOTALE ED ASSOLUTA ASSENZA DI DANNI DA RADIAZIONI IN QUALSIASI FOTO UFFICIALE O SEMI-UFFICIALE delle missioni Apollo, sia che essa arrivi dal sito della NASA, sia che arrivi dai siti mirror/fanpage che non sono della NASA e che tanto piacciono a lui; poi gli mostri e gli dimostri persino che manco sulle diapositive originali c'è neppure il minimo segno di danni da radiazioni, certificato da Douglas Arnold della Kodak, il possessore di tali diapositive; poi ancora gli mostri e gli dimostri che c'è un report ufficiale della NASA che dice testuale "l'ambiente radioattivo incontrato durante le missioni orbitali è stato studiato a fondo.I risultati indicano che l'ambiente radioattivo può seriamente danneggiare le pellicole non protette.E poi, il livello energetico dei raggi intergalattici è così alto che non esiste alcun metodo pratico per eliminare i danni dovuti alle radiazioni cosmiche.Questo fattore di degrado deve essere accettato, e per quanto significativo, non dovrebbe essere inaccettabile per periodi di breve esposizione o con pellicole di sensitività relativamente bassa".E lui se ne viene fuori che "ipotizza danni da radiazioni", in una foto che non presenta alcun danno da radiazioni. Però ipotizza, lui :laugh: :laugh: :laugh: Poi se le sue ipotesi non c'azzeccano nulla con la realtà, pazienza.Lui ipotizza.Mentre ipotizza potrebbe magari ricordarsi che gli effetti dovuti alle radiazioni, e questa non è un'ipotesi ma una certezza conclamata e verificata, dovrebbero essere chiaramente visibili su tutte le oltre 6.000 foto che la NASA si vanta di aver fatto, NON solo su una che si sceglie lui.Con tutto che manco nella foto che si sceglie lui ci sono danni da radiazioni :laugh:
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Mi hai convinto, le temperature e le radiazioni non sono un problema e non danneggiano le pellicole e le Hasselblad.
Ho sbagliato.
Come hai sbagliato tu con tutto il tuo studio sulle temperature (con video annesso su vimeo) e sulle radiazioni.
Tralascio lo Speedmaster che si ghiaccia e i ritardi audio...
Come vedi, io non capisco un H di quello che scrivo e tu sei un pagliaccio quanto me.
Ma io sono un ignorante mica un ingegnere aerospaziale. O no?
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Mi hai convinto, le temperature e le radiazioni non sono un problema e non danneggiano le pellicole e le Hasselblad.
Ho sbagliato.
Chissà. Servirebbe scattare qualche foto sulla luna per confermarlo.
Sei già sul fondo, perché scavare?
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