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LA GRAN TARTARIA E’ ESISTITA O NO ?
"Abbaiano Sancho , vuol dire che cavalchiamo" - Don Chisciotte
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- CharlieMike
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Mi dispiace per la tua disavventura con la malattia, ma la tua non è stata una scelta dettata dall'intuito ma dalla logica.
Se un farmaco non ti cura ma ti fa stare peggio è evidente che non funziona e la logica ti suggerisce di non prenderlo più ma di seguiire una cura alternativa che, immagino, non avrai scelto a caso seguendo il tuo intuito fra milioni di possibilità, ma a seguito di consigli, suggerimenti o una ricerca in rete.
Quella delle uova "forse" si può considerare intuito, ma per me è pura fortuna.
Sono in tanti a dire che troppe uova tutte insieme fanno male e non solo "Uikipedia".
Fortuna che il tuo organismo non ne ha risentito, ma questo è un ambito medico su cui non ho alcuna competenza per cui non aggiungo altro.
Io veramente ho anche detto:Inoltre non ho risposto agli altri punti da te sollevati, perché se al segno di manipolazione più evidente della foto (ovvero il contorno anomalo dello stinco) te ne esci con una spiegazione (razionale) del tutto soggettiva ("...oppure un artefatto digitale dovuto alla scarsa qualità della scansione della fotografia: ingrandendo anche di poco l'immagine si notano i tipici artifizi dovuti alla compressione digitale"... certo, chissà come mai solo in quel punto!), non vedo la necessità di andare oltre, visto che siamo arrivati alla fase di interpretazione.
... ma chissà perchè, lo hai tralasciato. Mah!?Quel "contorno anomalo" potrebbe essere dovuto alla diversa posizione delle zampe del cavallo (si intravede il terreno)
Quanto agli artifizi della compressione digitale, quella foto ne è piena (basta solo volerli vedere). Sono le sfocature squadrettate.
In via teorica (in realtà il processo è molto più complesso) la compressione digitale memorizza solo alcuni pixel di una area interpolando via software gli altri.
Maggiore è la compressione, maggiore sarà l'interpolazione e maggiori gli errori.
Se poi aggiungi la copia della copia della scansione, gli errori si moltiplicano e il risultato è la foto che vedi.
Io inoltre, ho anche detto:
... e tu lo giustifichi con:Ma anche se fosse un collage del cavallo, che motivo c'era di fare un taglio così malfatto proprio in mezzo alle zampe del cavallo? Per la sovrapposizione sarebbe stato sufficiente scontornare l'animale. Lo spazio fra le zampe sarebbe stato praticamente invisibile se non inesistente.
Come ha detto qualcuno, mi sembra C.G.S., il messaggio sarebbe stato destinato al futuro, a persone in grado di fare delle elaborazioni digitali per cercare manipolazioni anacronistiche su fotografie vecchie e deteriorate, ipotizzando in anticipo tecnologie nemmeno immaginabili.L'errore non è grossolano, bensì voluto, per mandare quel messaggio implicito di manipolazione "a pochi".
Ecco. Con questo tuo "non lo so" hai chiaramente detto tutto.Sull'ultima questione da te sollevata, ti rispondo con un candido: "non lo so" (non mi intendo, infatti, di fotografia analogica).
E nemmeno reputo fondamentale saperlo, dato che ritengo superfluo conoscere per filo e per segno tutti gli step intermedi della manipolazione manuale.
Non dimostri la minima competenza in fatto di fotografia analogica in bianco e nero, nemmeno a livello di principiante, però ti azzardi a dire che quelli sono fotomontaggi, non avendo nessuna idea di come potrebbero essere stati realizzati.
Siamo nel 1850.
I negativi erano lastre di vetro su cui era spalmata dal fotografo la sostanza fotosensibile.
Queste lastre venivano impressionate nella macchina fotografia e successivamente sviluppate in camera oscura, prima in un bagno di sviluppo e poi con un bagno fissante.
Successivamente si passava alla stampa proiettando la luce di un proiettore sulla carta fotosensibile, usando la lastra negativa come mascheratura.
La carta veniva quindi messa in un bagno di sviluppo e poi, una volta visibile l'immagine al livello voluto, in un bagno fissativo.
Per realizzare un fotomontaggio occorreva ritagliare da un'altra fotografia un soggetto, incollarlo fisicamente su uno sfondo, e poi rifotografare il tutto.
Capisci bene anche tu come il soggetto da aggiungere avrebbe dovuto avere le proporzioni corrette, un orientamento compatibile e la stessa esposizione e direzione della luce dello sfondo, il che significava una tediosa ricerca di un soggetto da inserire tra una miridade di fotografie cartacee da analizzare a occhio nudo senza l'ausilio dei motori di ricerca moderni.
Ma resta comunque il problema delle immagini sfocate dei soggetti in movimento perchè non li puoi ritagliare da un'altra fotografia perchè la carta, notoriamente, non è trasparente.
Quì esaurisco le mie (poche) competenze e entro nel campo delle deduzioni logiche.
Si potrebbe operare direttamente sulla lastra negativa.
Occorre innanzitutto isolare il soggetto da sovrapporre mascherando dalla lastra tutto ciò che non serve mediante inchiiostro nero, ma bisogna avere una precisione chirurgica per fare un buon lavoro, perchè le lastre non sono enormi e i soggetti possono essere molto piccoli.
Poi bisogna impressionare la fotografia finale con lo sfondo ma senza svilupparla (non si può sviluppare due volte la stessa fotografia), per poi impressionarla una seconda volta con il soggetto da sovrapporre sfocandolo in un modo coerente con il risultato che si vuole ottenere.
Ma attenzione: essendo la fotografia non sviluppata, e quindi la carta completamente bianca, bisogna anche procedere alla cieca, dato che non si ha nessun riferimento visibile, e quindi azzeccare proporzioni, posizione, sfocatura e tempi di esposizione.
Oltre a questa difficoltà bisogna anche avere a disposizione la lastra originale del soggetto da innserire.
Moltiplica poi questo procedimento per ogni soggetto che vuoi inserire nelle fotografie.
Insomma non mi sembra un lavoro molto semplice da fare su migliaia di fotografie come quelle che hai portato.
Se ritengo che la foto sia stata "truccata", a che mi serve scendere nei dettagli infinitesimali (quindi, inutili) della manipolazione?
Non basta tirare fuori una teoria, ma occorre anche cercare di renderla plausibile (non ho detto "portare le prove") cercando ci capire se è realizzabile o meno.
Io potrei dirti che "ritengo" che in quella foto si vede il passaggio di un astronave perchè vedo una "anomala" striatura nerastra orizzontale e, seguendo il tuo ragionamento, non "mi serve scendere nei dettagli infinitesimali (quindi, inutili)" per spiegarlo.
Siamo capaci tutti di dire: "Vedi, quello è un fotomontaggio perchè c'è una anomalia fra le zampe del cavallo" o "perchè la donna è in movimento rispetto al carretto" senza ipotizzare come sia possibile realizzarlo.
Quì l'intuito ti può aiutare a fare una scelta ma non basta: devi poter dimostrare, almeno A TE STESSO, che la tua scelta è quella giusta e lo puoi fare solo con il raziocinio.
I grandi inventori della storia, da Archimede a oggi, hanno avuto inizialmente intuito nell'immaginare le proprie scoperte, ma poi hanno dovuto trovare il modo verificarle, il solo modo per capire se l'intuito aveva ragione.
Tu ti stai fermando alla prima fase.
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@CharlieMike
Impossibile che abbiano usato quelle lastre nel 1850 la Kodak come azienda è nata solo nel 1888 , nel 1893 già esistevano le pellicole Kodak con emulsione d'argento poste su rullini , la stessa Kodak vendeva sia le macchine che lo sviluppo dei negativi, ricaricando la macchina fotografica con un nuovo rullino, la macchina fotografica costava 25 $ lo sviluppo del rullino inviato insieme alla macchina alla Kodak costava 10 $ incluso il rullino nuovo che venivano restituiti al proprietario mittente insieme alle foto e negativi stampati e/o sviluppati.
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Anche io mi sono imbattuto in un articolo parecchio strano e sarebbe questo qui:
Credo che non ce ne libereremo mai!!!
12 uova, anche se "frittatate", non ci riesco proprio Kimera.
Diciamo che la mia soglia limite è ferma sulle 9/10 al massimo.
OT
Comunque visto che siamo in tema, volevo condividere con LC la mia "ricetta" in modo da ottenere uova sode squisite:
1) Portare l'acqua in ebollizione in un pentolino di acciaio;
2) Versare delicatamente con un cucchiaio ogni singolo uovo (per me 7 oppure , adagiandolo dolcemente sul fondo del pentolino (per non farlo crepare);
3) A questo punto si imposta il timer ad 8 minuti;
4) Scaduti i quali, si rimuovono le uova dall'acqua bollente;
5) Si lasciano raffreddare ed il risultato è questo:
il tuorlo resta molliccio ed il gusto è strepitoso (provare per credere).
L'unico accortezza che posso suggerire è di associarlo ad una regolare attività aerobica: da cicloamatore il mio fegato riesce a smaltire tranquillamente il colesterolo sovrastante.
Inoltre, sarebbe meglio effettuare un pasto del genere dopo la sessione di allenamento, poiché l'organismo a seguito di ciò è come se fosse una spugna ed assorbe meglio le proteine dell'uovo.
Infine, sconsiglio vivamente di andare oltre i 10 minuti di cottura, altrimenti il tuorlo diventa verdastro e sprigiona il cosiddetto "solfuro di ferro" (peggiora il sapore dello stesso ed anche la sua digeribilità).
Ah se non ci fosse la scienzah (a mettermi in guardia!).
FINE OT
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Non voglio di certo distogliervi da una discussione (sociologica?) così appassionata, certo è che ho tirato un sospiro di sollievo. Pensavo foste arrivati alla frutta... naaaaah! siamo invece ancora alle UOVA... Un consiglio spassionato? Lasciate perdere, i sordi non sentono il caldo e il freddo...
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Siamo finiti a parlare di uova, solo per dimostrare che seguire l'intuito è la strada giusta.
Senza essere considerati per forza di cose "eletti" oppure "santoni".
Bensì, semplicemente, consapevoli.
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Devo rendertene atto, perché sei l'unico della "controparte" ad affrontare l'argomento in maniera seria (non c'è nè derisione nè scherno nei tuoi post).
Grazie a @Kimera, mi sono reso conto che la nascita della fotografia è stata seguita a ruota da quella del "fotoritocco".
Per via della bassa autostima dei "nostri" antenati vittoriani, il fotoritocco, a quanto sembra, è (era) diventata un'esigenza necessaria:
C'era, innanzitutto, la scrivania del fotoritocco (orientata a nord, per via di una migliore uniformità della luce):
Gli attrezzi del fotoritocco:
I fotografi utilizzavano una varietà di tecniche di graffio per sfumare oppure evidenziare le immagini:
Qualche esempio di fotoritocco (per eliminare le imperfezioni, o quanto meno, per ridurle):
In pratica, i manipolatori, andavano ad agire direttamente sul negativo:
I manipolatori, riuiscivano persino a disegnare sulle palpebre delle persone morte, gli occhi, ed il risultato era strabiliante:
Per quanto concerne le foto che a noi interessano (quelle taroccate con le persone dentro), a partire dai dagherrotipi, i fotografi utilizzavano per questo scopo le doppie esposizioni:
combinavano immagini di diversi negativi per creare foto originali:
Ecco qualche esempio di "persona aggiunta" nella foto:
Anche molto divertente in alcuni casi:
Quindi, immagini del genere (che alcuni ritengono insignificanti) per me sono dei veri e propri "indicatori stradali" (metaforici):
Senza i quali, ad esempio, non mi sarei mai accorto che dei 22.000 soldati morti inglesi, durante la cosiddetta "guerra di crimea" di metà ottocento, solo una lapide è sopravvissuta
quella del tenente O. Colt, con il luogo di morte, stranamente, cancellato a "picconate":
Che si deduce da questo? Che la guerra in crimea non c'è mai stata (o per meglio dire, come la raccontano loro).
E tutto è partito da un particolare che molti ritengono insignificante:
Dopo tutto quello che è stato illustrato in questo post si può, quindi, parlare di fotoritocco (volontario) in questa immagine sovrastante?
Perché a parte la doppia lingua felpata di Fantozzi, non mi viene niente per giustificare quelle due ombre penzolanti lì sotto!
P.S.
Questi "errori volontari" che ci vengono dal passato, non sono ovviamente rivolti a me (non sono nè un eletto nè un santone nè un guru).
Sono stati inseriti nelle foto di proposito per farle arrivare a chiunque le riuscisse ad interpretare.
Ovverosia a diffidare della Versione Ufficiale (scritta) della nostra storia!
Questo si che si chiama: fare bene al prossimo.
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- CharlieMike
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Metodi di "fotoritocco" tra 800 e il 900 . Le tecniche erano semplici e hanno dato vita ad un esercito di fotografi "dilettanti" che in seguito sono diventati "professionisti" del "tarocco ".....
Da nessuna parte in quel video si parla di tecniche semplici anzi, si può ben vedere che occorreva l'abilità di persone esperte nel disegno, capaci di lavorare su piccole lastre di vetro, con immagini in negativo e con soggetti spesso piccoli e non era un abilità da poco.
Non certo alla portata di "un esercito di fotografi dilettanti".
Con quella immagine intendevo fare vedere una confezione di lastre fotografiche a titolo di esempio, non le lastre in uso a quel tempo.Impossibile che abbiano usato quelle lastre nel 1850 la Kodak come azienda è nata solo nel 1888
Ad ogni modo l'immagine l'ho presa quì.
obsoletemedia.org/photographic-plate/
@Chgall
Premesso che il video di Kimera, da cui tu hai estratto alcuni fotogrammi, è la dimostrazione di ciò che ho detto io, rimane il fatto che per fare i fotoritocchi occorrevano persone esperte nel disegno e incisione, con una specifica attrezzatura, in grado di lavorare su lastre fotografiche di una decina di centimetri, su dettagli spesso molto piccoli in proporzione alla lastra e soprattutto al negativo.
Non proprio alla portata di tutti.
Ma andiamo oltre il fatto che non ho mai negato l'esistenza dei fotoritocchi nelle foto del 1800 ma solo che ne ho evidenziato la difficoltà, e riportiamo il treno sui binari con una semplice domanda?
Perchè sperticarsi a fare dei fotoritocchi perfetti per poi cadere in banalissimi errori da principianti?
Hai fatto vedere fotografie dove, a tuo dire, hanno aggiunto/cancellato persone, carrozze, cavalli, e perfino soggetti sfocati in movimento e poi lasciare dei banali difetti come l'"anomalia" chiara tra le zampe del cavallo (che in una lastra di c.ca 10x15cm sarebbe stata più sottile di un capello) o le ombre mancanti nei soggetti aggiunti?
La motivazione "Sono stati inseriti nelle foto di proposito per farle arrivare a chiunque le riuscisse ad interpretare" non è molto credibile.
Le lastre negative, quelle che devono essere utilizzate per il fotoritocco, sono in mano al fotografo che ha scattato le fotografie, lo stesso che le avrebbe modificate e sarebbe anche lo stesso che ha inserito gli indizi per farsi sgamare?
Sarebbe come se un abilissimo falsario, che stampa banconote perfette, introduce dei piccoli errori nei cliché per farle riconoscere come false.
Diversamente bisognerebbe pensare che una fantomatica agenzia di servizi segreti, abbia requisito decine di migliaia di lastre fotografiche per darle in mano a un esercito di foto ritoccatori esperti armati di pennellini e lamette, per cancellare tutte le prove di una depopolazione vittoriana, mediante l'ausilio di un altrettanto esercito di assistenti, laboratori fotografici e camere oscure.
Ma anche così facendo sorgono spontanee alcune domande:
1) Come faceva a sapere questa fantomatica agenzia di servizi segreti da quali fotografi andare a requisire tutte le lastre delle fotografie compromettenti? Hanno bussato alla porta di tutti i fotografi professionisti? E l'esercito di fotografi dilettanti completamente sconosciuti?
2) Dove sono finite le fotografie originali, già sviluppate e messe in circolazione, dei fotografi ignari della cospirazione che hanno fotografato paesaggi e vie cittadine desolate? Hanno bussato casa per casa per requisirle?
Dare un segnale a chi, poi?
A quante persone al mondo alla fine del 1800 può venire in mente di analizzare con la lente di ingrandimento la fotografia di un comune accampamento per accorgersi che l'ombra delle gambe di un minuscolo omino è sbagliata? Specialmente e soprattutto arrivare a pensare che quello non è un errore involontario ma bensì un messaggio occulto voluto.
(Che, tra l'altro, vista senza ingrandimenti e senza nessuna malizia, non si vede nessuna anomalia in quell'ombra).
O forse il fotografo sapeva che, dopo quasi due secoli, ci sarebbe stata la tecnologia digitale e che qualcuno sarebbe andato a ripescare vecchie foto ingiallite per trovare i suoi messaggi occulti.
Ma allora non gli conveniva di più nascondere nella foto una piccola scritta: "Questa foto è falsa" piuttosto che far scervellare la gente con dibattiti infiniti su ombre minuscole o su donne sfocate che spingono un carretto?
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No Chgall non ha tutti i torti, una parte dei torti ce li ha anche Kimera :^)
"L'inesperienza e la totale ignoranza degli ascoltatori costituiscono un'ampia risorsa per chi intenda parlare di quelle cose sulle quali chi ascolta si trova in siffatta condizione" ~Platone, Crizia 107b
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"Abbaiano Sancho , vuol dire che cavalchiamo" - Don Chisciotte
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Concordo. Ma effettuo un ultimo tentativo per meglio far comprendere il nostro pensiero.@Kimera
Labora et Ignora .
@CharlieMike
"...piuttosto che far scervellare la gente con dibattiti infiniti su ombre minuscole o su donne sfocate che spingono un carretto?".
La natura ambigua del messaggio ha consentito a quest'ultimo di giungere fino a noi, "indenne", attraverso gli anni.
Qualcosa di più evidente, semplicemente, non sarebbe "passato".
Il fatto stesso che sia partito un accanito dibattito attorno a ciò è una prova incondizionata della "ricezione" (=comprensione) solo da parte di alcuni della loro "missiva"; la mancata (e corretta) interpretazione da parte di altri (=molti) di questo messaggio "occultato", valutato come "irrilevante/insignificante", ha permesso a quest'ultimo di arrivare fino a noi.
E su una cosa, sono sicuro: la volontà degli autori del reset non è stata certo quella di convincere Tizio, Caio e Sempronio (sull'avvenuta manipolazione delle fotografie e, quindi, della storia), bensì semplicemente di informarli.
Nient'altro.
@Mark28
Kimera bisognerebbe solo ringraziarlo.
Se non fosse stato per lui, starei ancora a fare il "tifo" per Putin.
Grazie a questo thread, guardo il mondo con occhi completamente diversi (=aperti).
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Mettiti nei panni del "messaggero".@CharlieMike
"...piuttosto che far scervellare la gente con dibattiti infiniti su ombre minuscole o su donne sfocate che spingono un carretto?".
La natura ambigua del messaggio ha consentito a quest'ultimo di giungere fino a noi, "indenne", attraverso gli anni.
Sei nel 1850 e vuoi mandare un messaggio occulto nel futuro con una fotografia.
E' palese che qualcuno dovrà notarlo altrimenti il messaggio si perde e non arriva.
Quindi devi inserire qualcosa che possa saltare agli occhi a un esame non troppo accurato, perché il destinatario non sa:
1) che esiste un messaggio occulto,
2) e anche se lo sapesse non saprebbe dove e cosa cercare,
... ma nemmeno troppo evidente perché sarebbe palese a chiunque.
Quindi cosa fai? Manipoli la minuscola ombra delle gambe di un piccolo omino in mezzo a un enorme accampamento, ombra che, se non usi una forte lente e non sai cosa cercare, è impossibile da notare anche perché perfettamente normale? Ma soprattutto un dettaglio insignificante che potrebbe essere qualsiasi cosa?
Io personalmente, aggiungerei una minuscola scritta da qualche parte, che so, su una cassa di legno o su un cartello esistente.
Ad un'occhiata distratta non direbbe nulla, ma se guardata bene, anche senza lente di ingrandimento, potrebbe benissimo essere un messaggio per i posteri.
Ma davvero sei convinto di quello che hai scritto??Qualcosa di più evidente, semplicemente, non sarebbe "passato".
Se in mezzo a dei soldati ce ne fosse uno vicino al fotografo senza una evidente ombra sul terreno pensi davvero che non sarebbe "passato"? Eppure molte altre foto le hai "sgamate" proprio grazie evidenti errori nelle ombre.
Cos'è? quelli non erano messaggi ma semplici fotoritocchi riusciti male?
Veramente il dibattito è partito perché qualcuno (non ricordo chi) ha costruito un enorme castello sopra un ombra minuscola, interpretandola come una manipolazione per assecondare la propria teoria.Il fatto stesso che sia partito un accanito dibattito attorno a ciò è una prova incondizionata della "ricezione" (=comprensione) solo da parte di alcuni della loro "missiva"; la mancata (e corretta) interpretazione da parte di altri (=molti) di questo messaggio "occultato", valutato come "irrilevante/insignificante", ha permesso a quest'ultimo di arrivare fino a noi.
Sarei curioso di sapere quanto tempo ha impiegato ad analizzare con la lente di ingrandimento, millimetro per millimetro, quella fotografia prima di trovare quella minuscola "anomalia" nell'ombra delle gambe dell'uomo seduto (anomalia che non vedo nemmeno dopo l'ingrandimento perché si tratta dell'ombra delle due gambe, che non sono affatto incrociate, sul muro sottostante, con una direzione concorde con l'ombra dell'uomo in piedi a fianco).
Beh, come metodo di informazione lascia un pò a desiderare. Mi sarei aspettato qualcosa di meglio da esseri in grado di realizzare un grande reset nel 1850.E su una cosa, sono sicuro: la volontà degli autori del reset non è stata certo quella di convincere Tizio, Caio e Sempronio (sull'avvenuta manipolazione delle fotografie e, quindi, della storia), bensì semplicemente di informarli.
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Lo vedi che senza volerlo confermi la mia teoria?@CharlieMike
Ma soprattutto un dettaglio insignificante che potrebbe essere qualsiasi cosa?
"Dettaglio insignificante"
Inoltre, con "qualcosa di più evidente" mi riferivo alle considerazioni finali del tuo post precedente, non di certo agli evidenti errori nelle ombre da me riscontrati, ovverosia:
,
"Ma allora non gli conveniva di più nascondere nella foto una piccola scritta: "Questa foto è falsa?".
Inoltre ancora, non ho costruito un enorme "castello" sopra un ombra minuscola, visto che tu stesso hai confermato da parte mia la scoperta di altre foto incriminate nelle pagine precedenti del thread:
"Eppure molte altre foto le hai "sgamate" proprio grazie evidenti errori nelle ombre".
Ma andiamo avanti:
"Sarei curioso di sapere quanto tempo ha impiegato ad analizzare con la lente di ingrandimento, millimetro per millimetro, quella fotografia prima di trovare..."
Non procedo millimetro per millimetro. Prima osservo la foto in generale e se non mi "convince" solo allora scendo nel particolare.
Di solito impiego una decina di minuti per analizzare a fondo una fotografia d'epoca: se qualcosa non va è prima il cervello (immagine nel suo insieme, valutazione rapporto luci/ombre) ad accorgersene eppoi gli occhi (allora scendo nel particolare). Si tratta di allenamento visivo, nient'altro.
"...anomalia che non vedo nemmeno dopo l'ingrandimento"
L'anomalia non riesci a percepirla più a seguito dell'ingrandimento poiché a dopo questo processo, si perde inesorabilmente l'effetto della manipolazione.
Eccoti un esempio pratico:
"Beh, come metodo di informazione lascia un pò a desiderare. Mi sarei aspettato qualcosa di meglio da esseri in grado di realizzare un grande reset nel 1850".
Parere altamente soggettivo, se consideri il fatto che è arrivato in un thread e se ne sta discutendo animatamente.
Penso che sia tutto chiarito.
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digital.nls.uk/encyclopaedia-britannica/archive/190218834
scaricate i volumi in PDF poi li aprite nel browser,cercate la parola "TARTARY",c'è della "robina interessante"
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Quale teoria? Che hai trovato un dettaglio microscopico che non dice niente a nessuno tranne che a te?Lo vedi che senza volerlo confermi la mia teoria?
"Dettaglio insignificante"
Cioè, che una scritta palese non avrebbe fatto passare il "messaggio" mentre due microscopiche macchioline nere invece avrebbero rivelato il "complotto"?Inoltre, con "qualcosa di più evidente" mi riferivo alle considerazioni finali del tuo post precedente, non di certo agli evidenti errori nelle ombre da me riscontrati, ovverosia:
,"Ma allora non gli conveniva di più nascondere nella foto una piccola scritta: "Questa foto è falsa?".
Non so se hai notato le virgolette. Non ho confermato niente: era ironico.Inoltre ancora, non ho costruito un enorme "castello" sopra un ombra minuscola, visto che tu stesso hai confermato da parte mia la scoperta di altre foto incriminate nelle pagine precedenti del thread:
"Eppure molte altre foto le hai "sgamate" proprio grazie evidenti errori nelle ombre"
E hai ragione. Non è un castello. E' la Reggia di Caserta.
"Sarei curioso di sapere quanto tempo ha impiegato ad analizzare con la lente di ingrandimento, millimetro per millimetro, quella fotografia prima di trovare..."
Non procedo millimetro per millimetro. Prima osservo la foto in generale e se non mi "convince" solo allora scendo nel particolare.
...
Si tratta di allenamento visivo, nient'altro.
Ah... beh... allora...
Il tuo "occhio allenato" ha visto un'ombra "anomala" di 1mm quadrato, ma non si è accorto che l'uomo ha entrambe le gambe a penzoloni (verticali) che proiettano due corrette ombre contro la parete.
Che strano. E io che pensavo che fosse necessario ingrandire un immagine per trovare le "anomalie", come dimostra proprio la fotografia che hai postato."...anomalia che non vedo nemmeno dopo l'ingrandimento"
L'anomalia non riesci a percepirla più a seguito dell'ingrandimento poiché a dopo questo processo, si perde inesorabilmente l'effetto della manipolazione.
Aspetta che mi metto a 10 metri dal monitor del PC. Chissà che non trovo altre anomalie.
(Scusami, ma questa te la sei tirata. )
Veramente, come ho già detto prima,"Beh, come metodo di informazione lascia un pò a desiderare. Mi sarei aspettato qualcosa di meglio da esseri in grado di realizzare un grande reset nel 1850".
Parere altamente soggettivo, se consideri il fatto che è arrivato in un thread e se ne sta discutendo animatamente.
... non certo perché è arrivato un messaggio dal passato.il dibattito è partito perché "qualcuno" ... ha costruito un enorme castello sopra un ombra minuscola, interpretandola come una manipolazione per assecondare la propria teoria.
Non so per te, ma per me era "chiarito" già da un bel pò.Penso che sia tutto chiarito.
Quì mi fermo perchè ritengo che sull'ombra di 1mm quadrato che nasconde messaggi occulti si è discusso abbastanza e non ho più nulla da dire.
Buona prosecuzione
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Alflipper ha scritto: ho trovato la enciclopedia brittanica sesta edizione scaricabile :
digital.nls.uk/encyclopaedia-britannica/archive/190218834
scaricate i volumi in PDF poi li aprite nel browser,cercate la parola "TARTARY",c'è della "robina interessante"
Grazie Alflipper, il link che hai postato è veramente molto interessante.
Ho trovato questa definizione della Tartar.
In effetti non è carne macinata ma una sostanza solida separata dal vino dopo la fermentazione.
Quante ne sapevano gli inglesi.
Poi sembrerebbe che questa fantomatica Tartaria sia esistita…
Perlomeno nella sesta edizione dell’Enciclopedia Britannica del 1823.
Grazie mille Alflipper, credo tu abbia trovato la prova che cercavamo, almeno per quanto riguarda la domanda del topic!
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provate voi:
stablediffusionweb.com/it
per disegnare da testo gli ho dato questo:
real,8k,4k,great Tartary city
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La definizione è presente anche Enciclopedia Britannica del 1771
Tutta la tecnologia che abbiamo oggi a mio vedere era già nota in epoche passate , le "riscoperte" oggi generano enormi profitti a pochi a danno dei molti tipo energia elettrica , automezzi etc. senza contare le scoperte che sono state messe a tacere perchè non "allineate" al profitto dei padroni del vapore e credo che anche queste ultime provengano da conoscenze antiche . come si può vedere anche dal filmato che segue .
Scoprendo cose nella storia che non calzano tra loro anzi si contraddicono immagino che uno si può sentire come il famoso Neo di Matrix , l'analogia con la trama di quel film è molto calzante , non per la tecnologia ma per la "storia" vissuta da ogni essere umano in una realtà virtuale senza averne contezza fino a quando ... si sveglia nella vita reale .
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Già il segreto di ....... Pulcinella .questa informazione sono anni che gira nel web su questo argomento , è indiscutibile che la Tartaria sia esistita , ma anche che in seguito sia diventata altro mantenendo il nome originale ma sia stata una sorta di civiltà globalizzata esattamente come succede oggi con le dovute scoperte e "riscoperte " e con le enormi differenze tra l'ante e il post sopratutto nel sistema economico .
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