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LA GRAN TARTARIA E’ ESISTITA O NO ?
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Parola chiave: immobilità.@Sertes
La risposta ufficiale per la tecnologia dell'epoca è che per riuscire ad impressionare la pellicola un oggetto doveva essere fermo a lungo.
Avrei, quindi, una domanda: è possibile che esista da qualche parte, la versione Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Laaaaaaaaaaaaaaaaaarge (per mongolfiera) del suddetto seggiolone-immobilizzante in modo che mi si possa spiegare una foto del genere di Parigi (1858), ad opera del fotografo francese Nadar?
www.galerie-roger-viollet.fr/en/photo-pa...ar-290282-2178734650
Siccome qualcuno (non ce l'ho con Sertes) continua a tirare in ballo i tempi di esposizione per giustificare l'ingiustificabile?
I luuuuuuuuuuuuuuuunghissimi tempi di esposizione, a quell'epoca, valevano solo a terra?
Mentre in aria, invece, fotografi come Nadar:
riuscivano ad eliminare (con il pensiero) i lunghissimi tempi di esposizione necessari ad immortalare la Parigi sottostante oppure il sopraccitato (Nadar) riusciva proprio ad immobilizzare (con questa sorta di seggiolone-immobilizzante versione gigante), la sua mongolfiera ad una quota di oltre 500 metri da terra, bloccando (magari con il pensiero?) i forti venti in quota?
Molto più logica la spiegazione di @Alflipper, a cui do ragione sul fatto che l'intuizione sia figlia della logica, ma quest'ultima (la logica) ha un altra figlia e si chiama razionalità.
Si può ragionare, quindi logicamente sia attraverso l'intuizione, sia attraverso la razionalità.
L'unica differenza è che mentre la razionalità si basa su 5 sensi, l'intuizione si basa solo su uno: il sesto senso (che non è tangibile).
Ma qualche volta, diventa tangibile.
Basta vedere il commento tradotto da Kimera per intero di quell'utente americano (le ossa dei nativi durano 9.880 anni in più di quelle degli yankee?!?).
Ah la logica razionale!
Meglio la logica intuitiva.
La logica intuitiva mi dice che il mio bisnonno sia stato plagiato/manipolato da bambino a credere a quella determinata realtà.
E che abbia trasmesso le sue "convinzioni" a mio nonno.
Chi non si è lasciato plagiare, è finito (da adulto) dritto dritto in Manicomio/Asylum (guardare ultimo video postato da Kimera).
Del resto, i giovani non sono più "manipolabili" rispetto agli adulti?
A tal proposito, qual'è la fascia che si è meno lasciata "lusingare" dal vaccino, se non la nostra (over 40)?
Mentre per quanto riguarda il diluvio di fango (mud flood)... è una falsa pista, fatta apposta per distogliere la nostra attenzione altrove.
E' risaputo che NON conviene assolutamente tirare fuori i piani terra/primi piani degli edifici sepolti dal fango (a meno che non abbiano un grande valore architettonico), per una motivazione prettamente economica.
Gli sbancamenti, costano (e pure parecchio).
Conviene quindi costruire, quasi sempre, un nuovo piano di calpestio, lasciando sepolto tutto quanto quello che si trova al di sotto di quest'ultimo.
@Giovanni
L'obiettivo del depopolamento non è questo:
Bensì un drastico calo della popolazione urbana in tutte le città.
Nelle foto da noi pubblicate, qualcuno (realmente presente) si riesce quasi sempre a scorgere (città abbandonate).
La quantità di materiale fotografico è notevole, tuttavia gli scatti da me esaminati, sono stati realizzati quasi sempre dagli stessi fotografi (Fenton, Beato, Sommer, etc.).
Eppoi quest'ultimi, mica sapevano che i loro scatti sarebbero stati successivamente manipolati?
Concentriamoci piuttosto sul "come" sia avvenuto il depopolamento, lasciandoci dietro tutto il resto!
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- CharlieMike
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- Se l'avrei saputo, mo' te l'imparavo! :-P
No.chgall :
Avrei, quindi, una domanda: è possibile che esista da qualche parte, la versione Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Extra-Laaaaaaaaaaaaaaaaaarge (per mongolfiera) del suddetto seggiolone-immobilizzante in modo che mi si possa spiegare una foto del genere di Parigi (1858), ad opera del fotografo francese Nadar?
Innanzitutto la foto non è del 1858 ma del 1866 (cosa che sembra da poco ma non è, si capirà dopo), e poi evidenzio le due cose principali :
"The first person to take an aerial photograph was Nadar, aka Gaspard-Félix Tournachon (France, 1820–1910), who in 1858 photographed the French village of Petit-Bicêtre (Petit-Clamart) from an air balloon tethered at an altitude of 80 m (262 ft). The collodion wet-plate process Nadar used necessitated the use of a portable darkroom, which had to be carried the basket of the balloon. Sadly, none of these earliest aerial shots survive. The oldest aerial photograph in existence is a shot of Boston in Massachusetts, USA, taken from a balloon in 1860 by James Wallace Black (USA).Nadar also famously took aerial shots of Paris, the oldest-surviving example of which shows the Arc de Triomphe and the Grand Boulevards and dates to 1866, by which time the photography pioneer had changed to a dry-plate technique."
www.guinnessworldrecords.com/world-recor...st-aerial-photograph
Infatti precedentemente, con la tecnica wet-plate, i tentativi ed i risultati non sono esattamente passati alla storia :
"The balloon also contained a darkroom where Nadar coated his wet plates."
www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-...-di-cronaca/90735109
Questo nell'immagine seguente era il pallone con la camera oscura (è un'illustrazione, ci sono delle foto fatte da distanza a Parigi-Campo di Marte da cui non si capisce granché com'era fatto e molto probabilmente non era questo, andato poi distrutto, ma quello della foto famosa e venuta bene) :
""UNITED KINGDOM - SEPTEMBER 04: In 1863 French photographer Gaspard Felix Tournachon (1820-1910), also known as Nadar, built a giant hydrogen balloon, 196 feet high, named 'Le Geant'. He succeeded in flying it twice that year, but found landing it to be something of a problem. The first flight lasted 15 miles before the balloon dropped out of the sky; the second took the balloon 400 miles over Belgium, the Netherlands and Germany before it was caught in a storm and hurtled to the ground, narrowly missing an oncoming train. During the siege of Paris 1870-1871, Nadar used a balloon to shower Prussian troops with tracts accusing them of barbarism"
www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-...-di-cronaca/90771871
Ci fosse già stata la Torre Eiffel, è plausibile che o l'avrebbe usata per fare delle foto (ma a quel punto non solo lui), o sarebbe stata oggetto di una foto come per l'Arco di Trionfo (restando quindi pioniere della foto aerea).
Restano due cose :
1) "Paris, Place de l'Etoile, photograph by Nadar, taken from a tethered ballon.", per cui lo dice il sito stesso a cui rimandi e da cui viene la foto che il pallone era legato a terra.
2) " la sua mongolfiera ad una quota di oltre 500 metri da terra, bloccando (magari con il pensiero?) i forti venti in quota?", della cui assoluta certezza, sempre e comunque, non vi è alcun fondamento da nessuna parte e se ci fosse avresti dovuto mettere ALMENO un link.
Premessa la duplice perdita dei precedenti palloni che qualcosa avrà insegnato, il buon senso vuole che per fare una foto del genere ci si levi in volo almeno partendo da una giornata in cui non si muove una foglia.
Poi è vero che non sta scritto da nessuna parte che una volta in quota non ci sia vento, ma non sta scritto neanche che il vento, se ci fosse, debba essere forte. Ma ci fosse anche solo una leggera brezza, sommata al freno dovuto alla corda, potrebbe rendere il pallone sufficientemente immobile in aria e quantomeno provarci.
Non potendo io sapere queste cose (almeno a questo livello di ricerca a tempo perso), la logica mi suggerisce quindi che ci possa benissimo aver provato decine di volte a partire in una giornata senza vento a terra ma con vento in quota non adatto, finché ha trovato finalmente lo scatto della vita.
Non è che una foto dimostri che si sia tentato una volta sola quello scatto (casi veramente eccezionali esclusi, ovviamente), ma solo che almeno una volta si è ottenuto il risultato voluto, idem vale per le foto alle città vuote da un lato e piene dall'altro (ma venute non mosse).
Ancora adesso molti scatti particolari si pianificano e si studiano con cura, e a memoria ricordo le testimonianze di chi voleva ad es. immortalare la ISS al centro con dietro la Luna piena, che significa provarci per anni salvo poi arrendersi per il meteo sfavorevole o una nuvoletta di troppo proprio in quel punto, finché si è riusciti nell'impresa.
Ai tempi, non oso immaginare...
+++++++++++++
CharlieMike
La foto è stata fatta in studio come rappresentazione artistica, dovresti trovarla anche nell'archivio Getty postato sopra.
No, lì non mi pare, ce ne sono un paio simili dove sono in due (con una donna), ma puoi guardare qui :
www.newyorker.com/culture/photo-booth/or...s-aerial-photography
"O siete con noi, o siete contro di voi!"
(C.G.S. - Motto del complottista)
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Se è stato attuato un depopolamento e vista la quantità di materiale fotografico, si può dire che i fotografi sono stati stranamente risparmiati
e anche le foto
17 e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.
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www.newyorker.com/culture/photo-booth/or...s-aerial-photography
Non fare il furbo.
Otto anni non cambiano niente (1858 oppure 1866).
Siamo sui 500 metri.
Hai scritto un papiro per non dire niente.
Mi dispiace ma un conto è frenare con la zavorra a terra la mongolfiera tramite cavi (e tentare lo scatto)
Un'altro conto è "immobilizzare" la stessa ad oltre 500 metri (anche con il vento assente, NON E' FATTIBILE con la tecnologia ottocentesca).
La mongolfiera non può essere immobilizzata!!!
Quindi, tutto quello che potrebbe essere immortalato da una mongolfiera a 500 metri di quota sarebbe una macchia chiaro-scura.
E basta.
Sertes è stato chiaro: ha evidenziato che la tecnologia dell'epoca richiedeva l'assoluta immobilità del soggetto da immortalare.
Così ho ribaltato la prospettiva ed è venuta giù la narrativa.
Inoltre, forse non hai ben chiaro il meccanismo del reset: ogni cosa del passato, ha una nuova destinazione d'uso.
Non troverai mai fotografie anteriori al 1889 della Torre Eiffel. MAI.
Sono state sicuramente realizzate, ma sono state distrutte.
Come mai, nelle cartografie ANTECEDENTI il 1889, il campo di Marte (dove è già presente la torre), pur essendo un area verde di Parigi, è raffigurato diversamente?!?
www.davidrumsey.com/luna/servlet/detail/...MSEY~8~1&mi=3&trs=28
PERCHE' LA CARTOGRAFIA E' STATA MANIPOLATA PER NASCONDERE LA PRESENZA DELLA TORRE EIFFEL!
Questa è la differenza tra l'essere intuitivi e l'essere razionali: l'intuitivo va avanti, il razionale si ferma.
@CharlieMike
E' una rappresentazione scenica.
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Poi dite che le foto d'epoca sono spesso ritoccate, allora perdono ogni valore. Tutto può essere un ritocco fino a prova contraria. Io posso inventarmi che le persone ci fossero, sfocate, e che proprio perché non era bello vedere le persone sfocate le abbiano rimosse ritoccando la foto. Perché no?
E questo può valere in qualsiasi momento del giorno sia stata fatta la foto, la mattina presto, a mezzogiorno, ecc.
Oltre a queste dubbie interpretazioni personali di fotografie, esistono altri elementi a sostegno di questa teoria del depopolamento? Se ci sono allora le foto non sono più necessarie. Se invece tutto si basa su queste foto allora...
"L'inesperienza e la totale ignoranza degli ascoltatori costituiscono un'ampia risorsa per chi intenda parlare di quelle cose sulle quali chi ascolta si trova in siffatta condizione" ~Platone, Crizia 107b
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tuttavia gli scatti da me esaminati, sono stati realizzati quasi sempre dagli stessi fotografi (Fenton, Beato, Sommer, etc.).
Appunto Chagall,
Diciamo 10 fotografi, per abbondare, risparmiati dal reset.
Per una professione/hobby così specifica/o per l'epoca è un numero notevole nell'ottica di un depopolamento generalizzato.
Voglio dire, quante persone possedevano il materiale e l'esperienza per fare fotografie? Mi vien da dire pochissime, e queste sono state risparmiate in percentuale troppo alta se si avvalla la teoria del depopolamento.
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Per quanto riguarda il ritocco delle fotografie ,verso la fine dell'800 un vero e proprio esercito di fotografi fu reclutato per "correggere" le foto esistenti con la scusa di "salvataggio e/o ristampa" ma non è possibile correggerle tutte e qualcuna in originale come quelle che mostro sono arrivate a noi , poi anche alcune foto di Freith sono state manipolate ma disponendo del negativo hanno potuto vedere il tipo di "correzione" fatta alla foto e riguarda persone , animali , piante e a volte strutture di fabbricati "aggiunti" per cercare di normalizzare al massimo la foto su quello che una persona si aspetta di vedere da una foto , celando gli esiti di una catastrofe globale che ha lasciato sopravvissuti da "rieducare" e giovani da "neoacculturare" . Faccio notare che bastano 30 anni per avere almeno 30 generazioni di persone (ogni anno ci sono nuovi nati) e la cifra è crescente per ogni anno che passa , la ripopolazione così è avviata e procederà da sola , basta vedere nel 1916 si faceva la pubblicità alle incubatrici per neonati , ma questa è un'altra storia
alcune foto di Francis Frith
"Abbaiano Sancho , vuol dire che cavalchiamo" - Don Chisciotte
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"Abbaiano Sancho , vuol dire che cavalchiamo" - Don Chisciotte
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Per fortuna ho trovato questo link da cui sono tratte le immagini del video di otto minuti da te postato (è un intero libro scansionato ad alta definizione di ben 143 pagine):
www.royalscottishacademy.org/publication...inburgh-photographs/
Qualcosa ho già visto, qualcosa ho già notato (ma ad Edinburgo a metà ottocento già lavavano le lenzuola con la candeggina? Sono (erano) bianchissime!).
Dammi qualche giorno, poi ti (vi) mostro quello che non va (c'è un tempo di esposizione lungo ed è una cosa nuova per me).
Aggiungendo, inoltre, un'interpretazione personale che lega il depopolamento alle fotografie manipolate (rispondendo in questo modo a Mark, Giovanni e Giacomo... ehm, tranne Giacomo).
Ahhahahahah!
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La prima foto in assoluto fu fatta da Niépce in Francia nel 1826 , con un tempo di esposizione di circa 8 ore
Nasce ufficialmente la fotografia con Daguerre 1835 che ottenne dagherrotipi (foto non replicabile con una esposizione di 20 minuti che in seguito nel 1837 portò a 15 minuti .
il dagherrotipo sopra è di E.A.Poe e mi ha colpito la conformazione cranica tanto da sembrare che fosse un Homo Capensis ma .... è solo un'impressione.
Talbot nel 1835 fece nascere il negativo che poteva essere impresso con un'esposizione di 30 secondi , e con il suo processo con il negativo le foto diventavano replicabili ovvero ottenere molte copie della stessa immagine .
con il negativo otteva la foto
Quindi si può asserire che le foto di città deserte a partire dal 1840 dove bastavano 30secondi per lo scatto rappresentavano la realtà in quel momento , quindi le persone non sono sparite per un fatto di esposizione sbagliata ma proprio non c'erano , il che attesta una forma di depopolamento questo spiega il perchè venivano manipolate le fotografie ,, è il depopolamento che si vuole nascondere .
Quindi abbiamo visto giusto nel dire che qualcosa di catastrofico è successo in quegli anni che ha modificato gravemente l'assetto demografico a livello mondiale , ora resta da capire cosa potrebbe essere successo e questo sarà molto impegnativo . Una teorica base di partenza la trovo nel mio' intuito che mi spinge a pensare agli "strani" e "particolari" incendi delle Hawai dello scorso anno dove alcune cose bruciavano ed altre no come se qualcuno avesse usato un lanciafiamme e questo mi porta all'energia al plasma generato da microonde , l'importante comunque è iniziare a ricercare e studiare .
"Abbaiano Sancho , vuol dire che cavalchiamo" - Don Chisciotte
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Grazie, hai eseguito un'ottima ricerca che ha fatto chiarezza una volta per tutte sull'argomento.
Non potrei essere più d'accordo.
Il depopolamento ottocentesco c'è stato e non può essere più nascosto.
Ricordati però nella formulazione della tua ipotesi che gli strani incendi delle hawaii riconducono alle armi ad energia diretta (directed-energy weapon (DEW)) che vanno bene per eliminare le persone in campo aperto (per esempio, i soldati). Visto che gli autori del reset, sono stati molto premurosi nei confronti delle infrastrutture/architetture presenti nelle città, c'è da chiedersi come abbiano fatto fuori gli abitanti delle città senza arrecare danni a quest'ultime.
Ma cosa più importante... i cadaveri. Che fine hanno fatto i cadaveri?
Logisticamente, com'è stata possibile la loro sparizione?
Visto che è sopravvissuta solo una minoranza della popolazione?
Se fossero rimasti all'aperto, epidemie, malattie, caos... ciò avrebbe messo in pericolo i (pochi) sopravvissuti.
E questo, gli autori del reset, non lo avrebbero affatto voluto.
Hanno ottenuto quello a cui auspicavano: la fine di quella civiltà (tartarica), facendone ripartire un'altra (la nostra, quella attuale).
Hai ragione, il tempo è galantuomo.
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Domanda N.1: perché documentare con delle foto il reset appena avvenuto se lo si vuole nascondere? E aggiungo, i fotografi che ruolo hanno avuto nel reset?
Domanda N.2: se le foto sono manipolate, perché le considerate una prova di qualcosa? Perché non possiamo ipotizzare che le persone ci fossero, sfocate, (perché anche con un tempo di esposizione di 30 secondi ci sarebbe l'effetto fantasma, una persona che cammina in 30 secondi fa parecchi metri) e che proprio perché non era bello vedere le persone sfocate le abbiano rimosse ritoccando la foto?
Tutto parte da qui, se viene a mancare il discorso delle foto crolla tutta la teoria. Quindi prima di parlare di armi a energia e cose varie, forse è meglio indagare su questo.
"L'inesperienza e la totale ignoranza degli ascoltatori costituiscono un'ampia risorsa per chi intenda parlare di quelle cose sulle quali chi ascolta si trova in siffatta condizione" ~Platone, Crizia 107b
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Si è discusso molto in questo Topic della possibilità che antiche chiese e campanili siano in realtà macchine “tartariche” per la produzione di energia, collegate tra loro attraverso ponti wireless.
La mia ricerca prende in esame antiche mappe e si concentra su un piccolo territorio: Cividale del Friuli e le Valli del Natisone. In particolare l’attenzione viene focalizzata su la frazione Azzida (Azida nelle mappe).
Nel 1620 Azzida è segnata sulla mappa “Patria dl Friuli Forum Iuli” (1) senza il simbolo chiesa/campanile. mentre San Pietro al Natisone, comune adiacente, ha il simbolo di un castello sul fiume che però nella realtà non esiste.
La chiesa di Azzida compare con il simbolo chiesa/campanile nel 1682 nell’ Accuratissima Dominii Veneti in Italia (2), nel 1716 nell’Atlante “Germania Austriaca” (3), nel 1729 nella mappa “Corniole” ovvero Slovenia e Croazia (4) ed infine nel 1740 nell’Atlante “Maiestas Austriaca” (5).
La legenda dei simboli (6) è presente solo nelle mappe (3) e (5).
In queste due legende il simbolo chiesa e campanile non è indicato.
Vi è solo un simbolo con tre torri che rappresenta Urbes Minores.
Nella raccolta di legende (7) “Sic Notantur - sono così contrassegnati” si possono vedere alcuni esempi estrapolati da altre mappe di stati ed imperi.
Il simbolo chiesa/campanile ( è identificato con nomi differenti: “Pagi et vici”(villaggio?), “Oppida”(città), “Oppidula” (piccola città) e “Urbes minores” (città più piccole).
Facendo una ricerca “urbes minores” (voce presente nella maggior parte delle legende) nel database del sito davidrumsey.com risultano solo 18 mappe su centinaia di migliaia.
www.davidrumsey.com/luna/servlet/view/se...rch&annotView=1&os=0
La posizione marginale delle legende, la mancanza di armonia nella grafica e l’incongruenza con i simboli presenti nelle mappe farebbe pensare che le legende siano state aggiunte a posteriori.
Le origini della chiesa di Azzida risalgono al XV secolo ma solo nel 1867 avviene la dedicazione dell’intero bene a San Giacomo Maggiore.
Il dettaglio della facciata è quello che rimane di un affresco, dovrebbe rappresentare San Giacomo.
Le origini della chiesa di San Pietro al Natisone risalgono al XII secolo.
Il toponimo di San Pietro viene citato nel 1192 nell’ "Ecclesia San Petri de Algida (Azzida) cum capellis suis”.
L'attuale edificio fu costruito tra il 1911 e il 1912, dopo aver demolito la precedente chiesa del XV secolo.
Le date non tornano! Appena due anni per costruire la nuova chiesa (che ha cubature enormi), oltre all’edificazione della torre campanaria?
San Pietro al Natisone nel 2021 censiva 2098 abitanti, nel 1871 gli abitanti erano 3101.
Nel 1999 Azzida aveva 369 abitanti. Secondo lo scrittore e sacerdote Ivan Trinko il paese Azzida, contava 692 abitanti nel 1912
Ma nel 1682, anno di pubblicazione della mappa Dominii Veneti quanti abitanti potevano avere San Pietro e Azida insieme?
Quale era l’obiettivo dei cartografi di nazioni diverse nel segnalare così scrupolosamente anche la chiesa più sperduta nelle valli? Chiese e campanili sono segnate per i pellegrini che desiderano visitarle, mi si potrebbe rispondere.
Faccio un’ ipotesi alternativa. Le mappe antiche sono così accurate e precise perché servivano ai mercanti per commerciare, i quali necessitavano di conoscere in anticipo i territori oggetto di scambi.
E qui mi gioco il jolly tartarico…
Immaginiamo un mercante di Venezia del 1682 che da Cividale debba raggiungere Caporetto (Chiavoreto sulla mappa) oppure Tolmino, con un mezzo tecnologico che si muove attraverso energia wireless, utilizzando chiese e campanili come antenne lungo tutto il percorso.
La mappa “Accuratissima Dominii Veneti in Italia” di Nicolai Visscher sarebbe utilissima al nostro ipotetico mercante veneto perché saprebbe con certezza dove sono posizionate le antenne per la trasmissione senza fili di energia libera e gratuita.
- Quale era l’obiettivo di cartografi (e in particolare dei finanziatori delle opere) di nazioni diverse, nel voler segnalare così scrupolosamente anche la chiesa e campanile più sperduta nelle valli?
- Cosa rappresenta il simbolo chiesa/campanile?
- Le legende sono state aggiunte a posteriori?
- E se sono state “taroccate” le mappe, quale è il motivo?
Grazie, Bisu:)
www.lintver.it/index.html
it.wikipedia.org/wiki/Azzida
it.wikipedia.org/wiki/San_Pietro_al_Natisone
www.soca-river.com/it/kobarid/la-chiesa-di-santantonio.html
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Impiccagione.
Cannonate.
Coltellate.
Arco e frecce, balestre, fionde.
Fendenti di spade, mazze ferrate, lance, picche, alabarde spaziali.
Asfissia.
Vapori di mercurio e cinabro a volontà.
Epidemia.
Ghigliottinamento.
Rogo in piazza.
Incendi su vasta scala.
Elettrocuzione.
Scioglimento nell'acido.
Avvelenamento sistematico del cibo, intossicazione alimentare.
Inquinamento dei pozzi e delle falde.
Carestia indotta.
Introduzione di parassiti nell'organismo.
Annegamento in fondo al mare.
Sepoltura da vivi in miniere abbandonate.
Intrappolamento nel fango del mud flood e alluvioni pilotate.
Le api assassine, calabroni kamikaze, le cavallette in combutta con le locuste.
Serpenti velenosi nelle case e malmignatte nei letti.
Invasione delle formiche giganti Siafu, quelle rosse o quelle di fuoco,
Rapimenti alieni.
Lo schiocco delle dita di Thanos mentre indossa il Guanto dell'Infinito con tutte le gemme incastonate.
Come recita un noto programma tv, ci sono "1000 modi per morire" : resta da dimostrare le prove dei mezzi usati, una qualche documentazione ufficiale (destinazione dei beni dei defunti, archivi dei cimiteri o almeno i censimenti dei comuni ecc.), una spiegazione del perché la sparizione di milioni di persone non destasse allarme sociale nemmeno nei parenti, in chi vedeva i paesi e le città svuotarsi senza accorgersi di niente e senza farsi domande, com'è che giornali, riviste e libri e lettere private non ne parlano.
Poi bisogna spiegare chi ha combattuto le varie guerre, spiegare ad es. le foto della guerra civile americana, spiegare A CHI allora erano rivolte tutte quelle installazioni luminose eteriche nelle esposizioni universali se erano solo quattro gatti, perché costruire chilometri quadrati di strutture maestose nonché delineare bene i tempi, gli anni in cui il depopolamento sarebbe partito, dove è stato e chi erano i destinatari (ricchi, nobili, poveri, contadini, operai o persone a caso), il suo andamento nel tempo, così da incrociare le date con gli avvenimenti, capire ad es. se i garibaldini hanno fatto finta di combattere risalendo l'Italia mezza vuota e così via.
Io sono in trepidante attesa di vedere dove andrà a finire questa storia.
++++++++
Bisu
È spiegato nelle legende : i simboli usati sono via via più grandi in proporzione alla grandezza ed importanza del centro abitato.
L'edificio più grande di un qualunque paesello era la chiesa principale (e lo è spessissimo tutt'oggi) e viene logico rappresentare un centro da poche centinaia e qualche migliaio di persone con una chiesa, cioè un locale atto a poter accogliere in un singolo luogo un certo numero di persone non piccolo, per cui il simbolo scelto fa intendere che lì c'è un piccolo centro abitato e non quattro case sparse nella campagna, perché in ogni piccolo centro abitato c'è una chiesa, ma non è detto che ci sia anche un castello, una fortificazione, una caserma, un palazzo nobiliare, un convento, una cattedrale, un qualcosa che possa competere in dimensioni.
Tu che simbolo avresti usato per identificare in meno di 1 cm quadrato su una mappa, le migliaia di paesi e paeselli tutti uguali, senza particolari tratti distintivi l'uno dall'altro?
Perché il simbolo/disegno di montagne simili per altezza e dimensioni è lo stesso anche se non c'è una montagna uguale all'altra?
Tu le avresti caratterizzate una per una in quelle scale di grandezza sulle mappe?
"O siete con noi, o siete contro di voi!"
(C.G.S. - Motto del complottista)
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Grazie Cum Grano, molto spesso la soluzione più semplice è quella corretta!Cum grano salis ha scritto: È spiegato nelle legende : i simboli usati sono via via più grandi in proporzione alla grandezza ed importanza del centro abitato.
Però non ritrovo nella mappa il criterio che tu indichi.
Per esempio: Marghera, Codroipo e Grado sono indicate con lo stesso simbolo di Azzida. Converrai con me che sono paesi/cittadine differenti per dimensioni e abitanti.
Tu che simbolo avresti usato per identificare in meno di 1 cm quadrato su una mappa, le migliaia di paesi e paeselli tutti uguali, senza particolari tratti distintivi l'uno dall'altro?
Avrei usato il tuo stesso criterio.
Di queste 4 definizioni del medesimo simbolo, quale secondo te è quella che identifica la frazione Azzida?
Ammesso che il simbolo rappresenti un centro abitato, quale era l’obiettivo di cartografi (e in particolare dei finanziatori delle opere) di nazioni diverse, nel voler segnalare così scrupolosamente anche il paesino più sperduto nelle valli?
Grazie Bisu
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upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5...aly-janvier-1770.jpg
non so come postarla
"L'ignorante sa molto
L'intelligente sa poco
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Di "cose" medioevali ne so poco, vado un po' per logica e per la somma di quello che leggo in giro sull'argomento e che poi mi rimane in testa come senso generale.
Ti metto due esempi da due siti e luoghi diversi :
Pag. 126-127 www.persee.fr/doc/efr_0000-0000_1990_act_128_1_3756
Quindi, oltre alle dimensioni/numero di abitanti, c'era sempre di mezzo la pervasività della religione che in quegli anni aveva in mano di tutto ed era una istituzione che nei piccoli centri si sostituiva del tutto al governo civile, tant'è che per secoli credo è stato solo grazie agli archivi parrocchiali, poi confluiti nelle curie e nelle diocesi maggiori, che si poteva avere un quadro puntuale della situazione demografica ; non credo che matrimoni, nascite (battesimi) e funerali avvenissero mai al di fuori di contesti religiosi.
Dalla Polonia alla Sicilia, altro esempio di classificazione "oppida" e "oppidula" fra le varie cittadine, paesi, paeselli, piccoli borghi.
"Il Concilio di Trento, oltre che sui problemi dottrinali, si concentra anche sui problemi disciplinari e istituzionali, riconfermando la suprema autorità del papa. In tale prospettiva, con la costituzione “Romanus Pontifex”, emanata da Sisto V il 20 dicembre 1585, viene ripristinata la prassi della “Visita ad limina”, cui tutti i vescovi sono tenuti con periodicità diversa a seconda della distanza da Roma. Tale “visita”, che per la Sicilia ha cadenza triennale, viene accompagnata da una “relazione” che ha lo scopo di far conoscere alla Sede Apostolica la situazione della relativa Diocesi."
www.giornalekleos.it/partanna-nelle-rela...i-vescovi-di-mazara/
Non sembra ci fosse uno standard rigido, ma usi più o meno condivisi e l'esperienza del cartografo.
Guarda anche qui com'è rappresentata Lecce (con le torri) rispetto agli altri normali comuni, e come sia necessario prendere queste mappe (vedrai dall'elenco dei nomi) con le dovute pinze :Per esempio: Marghera, Codroipo e Grado sono indicate con lo stesso simbolo di Azzida. Converrai con me che sono paesi/cittadine differenti per dimensioni e abitanti.
www.fondazioneterradotranto.it/2014/01/2...1589-grazie-francia/
Tornando alla tua domanda, penso dipenda dall'ordine di grandezza in un certo range : 300-500 persone magari fanno il paesello, 1000-3000 il paese, 5000-10000 la cittadina ma tutte e tre rientrano nella categoria "Urbes" minori e quindi hanno lo stesso simbolo oppida-oppidula, mentre quelle che potremmo ora chiamare capoluogo di provincia, rientrano nelle Urbes maggiori. Per tornare al tuo esempio, Padova o Venezia che erano e sono ben più grandi, non dovrebbero avere lo stesso simbolo (magari controlla ed in caso rivaluto la mia opinione).
Direi che nel tuo riquadro, poiché c'è visivamente lo stesso simbolo, esso identifica genericamente tutte le Urbes minores, per cui uno vale l'altro entro quei limiti e se non c'è qualcosa di caratteristico del luogo.Di queste 4 definizioni del medesimo simbolo, quale secondo te è quella che identifica la frazione Azzida?
Riguardo l'ultimo simbolo alla destra "Pagi et vici" : www.perieghesis.it/vici.htm
Direi due cose : il prestigio del cartografo (accuratezza, dettaglio, densità d'informazioni, miglior corrispondenza al vero anche fra le distanze relative dei luoghi), e le necessità del committente o del possibile acquirente (tasse, tributi, dislocazione di risorse, pianificazione di difesa/attacco, strade percorribili, aree di sosta per i cavalli, rifugio e riposo notturno in sicurezza, pianificazione di viaggi ed accordi commerciali in funzione di briganti e predoni, possibilità di ricevere aiuti ed assistenza (ad es. in caso di danni al carro, piogge intense e tempeste, fango, neve e sfiga in genere) per non rischiare di rimanere bloccati e sperduti nel mezzo del nulla quando magari a pochi km ci sarebbe la salvezza (e sapere prima verso dove andare prima d'incamminarsi in cerca di aiuto e per quanto tempo bisognerà farlo, fa ancora adesso una bella differenza).Ammesso che il simbolo rappresenti un centro abitato, quale era l’obiettivo di cartografi (e in particolare dei finanziatori delle opere) di nazioni diverse, nel voler segnalare così scrupolosamente anche il paesino più sperduto nelle valli?
"O siete con noi, o siete contro di voi!"
(C.G.S. - Motto del complottista)
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Ottima ricerca.
E, soprattutto, ottimo intuito.
La tua ipotesi sulle "strade energetiche" è davvero affascinante, poiché lo stesso Kimera ha indicato più volte le chiese come dei veri e propri "ricevitori" di energia eterica.
Il fatto che possano anche ritrasmetterla, delineando così un percorso energetico eterico la ritengo un'ipotesi abbastanza verosimile.
La tua idea mi fa venire in mente le brochure tascabili del Touring Club Italiano del secolo scorso (quando i navigatori e gli "smartcessi" non ancora esistevano):
Le chiese, prima, appartenevano a tutta la comunità. Poi i soliti pedo-ladri, al contrario del loro maestro Gesù (che predicava chissà come mai sempre all'aperto) se ne sono appropropriati, inserendo al loro interno i loro simboli e le loro usanze, cambiando la loro destinazione d'uso originaria (ossia centri di ricezione/trasmissione di energia eterica).
Questo è un video postato da Kimera ad inizio 2023. Ci sono due donne che commentano questo stranissimo fenomeno che interessa un campanile di una chiesa, in Russia:
Di nuovo i miei complimenti Bisu, quando parlo di "apporti costruttivi" alla discussione, intendo proprio questo genere di interventi.
Che la arricchiscono.
Non che la fanno "arenare".
P.S.
Questa è la mappa che ha tentato di postare Alflipper.
Ho segnato Cividale del Friuli in rosso:
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Ci indica che i criteri che venivano utilizzati per descrivere i simboli (Oppida, Oppidula,Urbes minores) variavano di volta in volta e quindi dalla mappa non era possibile distinguere una cittadina da un paese.
Premesso che nelle due versioni della mappa Accuratissima Dominni” oggetto di questo post NON c’è la legenda e che tutto il discorso si basa su legende presenti in altre mappe.
Di seguito per conoscenza i principali simboli presenti nella mappa. L’unica distinzione del simbolo chiesa/campanile è 1 torre oppure 2 torri
Quindi il cartografo, per il suo prestigio, ha voluto differenziare i due simboli che evidentemente significavano due cose diverse.
Non pensi che proprio per una questione di prestigio il cartografo avrebbe realizzato una legenda graficamente accattivante come l’intera opera?
Direi due cose : il prestigio del cartografo (accuratezza, dettaglio, densità d'informazioni, miglior corrispondenza al vero anche fra le distanze relative dei luoghi), e le necessità del committente o del possibile acquirente (tasse, tributi, dislocazione di risorse, pianificazione di difesa/attacco, strade percorribili, aree di sosta per i cavalli, rifugio e riposo notturno in sicurezza, pianificazione di viaggi ed accordi commerciali in funzione di briganti e predoni, possibilità di ricevere aiuti ed assistenza (ad es. in caso di danni al carro, piogge intense e tempeste, fango, neve e sfiga in genere) per non rischiare di rimanere bloccati e sperduti nel mezzo del nulla quando magari a pochi km ci sarebbe la salvezza (e sapere prima verso dove andare prima d'incamminarsi in cerca di aiuto e per quanto tempo bisognerà farlo, fa ancora adesso una bella differenza).quale era l’obiettivo di cartografi (e in particolare dei finanziatori delle opere) di nazioni diverse, nel voler segnalare così scrupolosamente anche il paesino più sperduto nelle valli?
Sul quesito principale di questo mio post non credo siano sufficienti le motivazioni che hai dato in termini di ritorni economici per gli stati che commissionavano le opere cartografiche.La realizzazione di una mappa così accurata è costosa prevalentemente per i rilievi che devi necessariamente fare sul posto. Ti garantisco che per quanto riguarda la zona presa in esami la mappa è veramente accuratissima nella descrizione dei paesini e loro posizione.
E poi... 4 stati diversi che riportano lo stesso territorio più o meno dettagliatamente, significa che non erano in conflitto e che condividevano le mappe.Grazie, comunque per le risposte.È stato un piacere confrontarmi con te.
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@Mark28
Ancora una volta le mie domande sono state ignorate:
Domanda N.1: perché documentare con delle foto il reset appena avvenuto se lo si vuole nascondere? E aggiungo, i fotografi che ruolo hanno avuto nel reset?
Domanda N.2: se le foto sono manipolate, perché le considerate una prova di qualcosa?
(perché anche con un tempo di esposizione di 30 secondi ci sarebbe l'effetto fantasma, una persona che cammina in 30 secondi fa parecchi metri)
Come hai detto?
Una persona che cammina in 30 secondi fa parecchi metri?
Ah si?
Su questa ci torniamo dopo...
Allora:
Le domande, però, sono tre.
1A) Lo si vuole nascondere alla maggior parte delle persone. Al "pecorame" in particolare.
1B) I Fotografi hanno avuto esclusivamente il compito di fotografare la realtà ottocentesca che sarebbe stata "rimodulata" (ma non da loro, attenzione) qualche decennio più tardi, allineandola alla versione "fiabesca" della narrativa ufficiale (vedi il post di Kimera di ieri); dovevano fotografare e basta. Erano "manovali". Nient'altro.
2) Perché il pecorame deve essere tranquillo e condurre la propria vita dalla nascita alla morte senza dare fastidio ai "padroni" e senza farsi domande sul proprio passato (perché potrebbe prevedere il proprio futuro).
Quindi se ci sono fotografie di città deserte, ed il "pecorone" le trova e (con dovuta ragione) si domanda qualcosa al riguardo, i lunghi tempi di esposizione lo riportano del "torpore" della vita di tutti i giorni.
Se il pecorone, dovesse scoprire, però, che le fotografie di scorci urbani deserti, sono forse un pò troppe, le fotografie manipolate, tipo quelle di Edinburgo, con qualche lenzuolo bianchissimo e qualche personaggio sfocato (sempre a causa dei lunghissimi tempi di esposizione) lo tranquillizzerebbero definitivamente, facendolo tornare a guardare, tranquillo tranquillo, il Grande Fratello, il Calcio, Uomini&Donne, la "Guerra" Russia-Ucraina, etc.
In quest'ottica, tuttavia, non rientrano le persone attente/intuitive.
Che non si fermano all'apparenza e vanno, in questo modo, oltre.
Ed in questo "oltre" (non accessibile alle persone razionali), si accorgono che ci sono degli errori "volontari" nelle foto ottocentesche.
Che vengono interpretati (questi errori) come messaggi impliciti, atti a far dubitare la V.U. della storia ufficiale che tutti conosciamo.
Per spingerli, in questo modo, ad indagare sul proprio passato.
In modo da prepararli al meglio per il futuro.
Questo permetterebbe, agli autori del reset, di compiere una sorta di selezione "a monte", permettendo a chi sa interpretare la realtà, di sopravvivere.
E di partecipare, in questo modo, alla prossima civiltà.
Quindi, riassumendo, le fotografie manipolate hanno una duplice funzione:
- tranquillizzare il pecorame (tra le sue fila "scivoleranno" anche parecchie persone razionali)
- mettere in guardia le persone intuitive (che sopravviveranno al prossimo reset)
Dove eravamo rimasti?
Ah si:
"(perché anche con un tempo di esposizione di 30 secondi ci sarebbe l'effetto fantasma, una persona che cammina in 30 secondi fa parecchi metri)"
Certo.
Peccato che questa donna ad Edinburgo, pur muovendosi (sta spingendo il carretto) non riesca a farne manco mezzo di metro.
Ma non è questa la cosa strana.
La cosa veramente strana è che LEI appare sfocata (=in movimento), il carretto, NO!
Quindi, a questo punto, succede che:
Il pecorone, guardando questa foto, si tranquillizza;
La persona razionale (in tempi brevi verrà declassificata a "pecorone") invece, attribuisce tale sfocatura agli squat liberi della tizia, tanto in voga in quegli anni ad Edinburgo.
E si tranquillizza.
La persona intuitiva, guardando questa foto, pensa invece che sia stata manipolata e che quindi Edinburgo effettivamente in quegli anni (metà ottocento) sia stata una città "resettata". Pensa che in realtà, in quella strada, il carretto ci sia, mentre la donna no. Questo lo induce a pensare che a metà secolo sia successo, simultaneamente, qualcosa in tutte le città del mondo (anche a New York ci sono carrozze/carretti abbandonati in strada) che ha colto di sorpresa gli abitanti di quest'ultime, riducendone drasticamente il loro numero (il famoso "nodo" indicato da Kimera).
Inoltre, tornando ad esaminare questa strada di Edinburgo, si accorge che le lenzuola BIANCHISSIME emettano ombre fin troppo lunghe, oppure che non ne emettano affatto (tipo il margine in alto a sinistra di questo lenzuolo nel cerchio rosso). Ne deduce, quindi, che la donna "in movimento" e le lenzuola BIANCHISSIME altro non siano che "plug-in" per animare le vie spettrali di Edinburgo...
Che fatica.
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Questo permetterebbe, agli autori del reset, di compiere una sorta di selezione "a monte", permettendo a chi sa interpretare la realtà, di sopravvivere. E di partecipare, in questo modo, alla prossima civiltà.
....
Quindi saresti uno dei "sopravvissuti" nel caso in cui il reset arrivasse mentre sei in vita, ho capito bene?
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Da appassionato di storia, tralasciando le ipotesi sugli uomini pesce e la torre Eiffel e altre cose che ho letto e che mi auguro non discutiate con la gente, vorrei solo ricordare un paio di cose.,
Innanzitutto il famoso rasoio di Occam, e poi che lo studio della Storia - per chi lo fa di professione - non si fa dal PC, ma andando a scartabellare fra archivi, biblioteche, ecc ecc.
Ora, anche prendendo per buono (e solo per amore di discussione) il teorema del "grande reset ottocentesco", che cosa è più probabile? Che non sia mai avvenuto, oppure che "qualcuno" si sia preso la briga di rivedere tutta la narrativa ufficiale per adeguarla allo scopo (quale poi, non si è capito)? Cioè già è risibile l'idea che tutte le opere letterarie, i documenti ecc siano stati revisionati, ma la storia non è fatta solo di quelli...per dire, i diari personali delle persone comuni: possibile che nessuno abbia buttato giù due righe - magari prima di essere sventrato da Aquaman - su quello che stava accadendo? La mole di dati è talmente impressionante che è materialmente impossibile mettersi lì a riscrivere tutto da zero. Ma poi, chi lo avrebbe fatto, dal momento che la gran parte della gente era bella che fottuta? Mi immagino distinti signori in cilindro e frak andare a reclutare nelle città svuotate persone a caso, ancora intrise del sangue dei loro cari, per mettersi lì con pennino e calamaio a rivedere pile e pile di scartoffie e fotografie e via delirando.
Va bene tutto ma qui mi pare che si esageri un tantinello con le ipotesi azzardate.
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