Vaccine Nation è un documentario che racconta l'incredibile storia di Alan Yurko e della sua famiglia.
Il figlio di Alan muore improvvisamente poco dopo che gli viene somministrata la vaccinazione al quarto mese di vita.
Ma ciò che rende particolare questa vicenda (purtroppo fin troppo comune nonostante se ne parli poco) è che, a seguito dei referti medici e dell'autopsia, non è stata presa in esame la possibilità della vaccinazione come causa della morte ma il padre viene prima accusato e poi dichiarato colpevole di aver ucciso il suo bambino percuotendolo volontariamente e ripetutamente al capo nella modalità che la medicina tradizionale definisce "sindrome del bambino scosso".
Alan è stato quindi condannato all'ergastolo più 10 anni di reclusione, senza possibilità di libertà condizionata.
Una volta in carcere, il genitore, ripresosi dallo shock iniziale, ed essendo additato come un criminale della peggior specie (anche tra i detenuti esiste un codice di rispetto e chi uccide un bambino è chiaramente al gradino più basso), decide di farsi forza e cominciare a studiare a fondo quello che è successo a suo figlio, In breve diventa relativamente esperto dell'argomento e scopre tutta una serie di cose che gli dimostrano una realtà molto diversa e, fino a quel momento, per lui insospettabile.
Decide quindi che è arrivato il momento di provare a riportare in tribunale il suo caso ...
I ciarlatani del terzo millennio non si presenteranno col carrozzone in piazza, e non vi venderanno unguenti miracolosi che curano la gotta e l’orticaria, ma vi appariranno in un convegno super-tecnologico, armati di audiovisivi e di laptop, e vi venderanno bacchette magiche caricate di “energia punto zero”, che in pochi secondi vi faranno guarire da tutti i mali. L’unica cosa che avranno in comune, con i ciarlatani del passato, sono i metodi di dimostrazione sul campo, quelli “davanti ai vostri occhi”, poichè i trucchi a cui debbono ricorrere sono purtroppo sempre gli stessi.
Qualche settimana fa sono stato invitato – da una signora che sosteneva di avermi cercato per il mio “interessante” lavoro su Internet – alla dimostrazione pratica di un nuovo metodo di cura, che arrivava da Singapore.
“Negli ultimi 6 anni la compagnia ha già investito 1,8 milioni di dollari in Asia – mi disse al telefono - e ora sono pronti a sbarcare in America”. [Io vivo negli Stati Uniti]. “Praticamente – continuò la signora – hanno messo a punto un sistema di cura completamente nuovo, estremamente efficace, unendo la fisica quantistica con la meccanica quantistica.”
“Li me’ cojoni” – avrei voluto dire io, ma non conoscevo l’esatto equivalente in inglese.
“Di cosa si tratta, esattamente?” le chiesi.
“Guardi, si fidi di quello che le dico – mi rispose – Venga direttamente ad una dimostrazione, e le garantisco che assisterà a qualcosa che non dimenticherà più nella vita”.
“Va bene andiamo a questa dimostrazione – pensai – Se sono in business da 6 anni, e se addirittura pensano di sfondare in America, qualche cosa di solido devono averlo di sicuro”.
E così, in un tardo pomeriggio di luglio ci siamo incamminati verso Irvine, ...
Date un ombrellone anche a me - di Marco Cedolin
E'arrivato veramente il momento di staccare la spina, anche perchè in caso contrario un colpo di calore potrebbe farlo perentoriamente al posto mio.
Sono stati 7 mesi difficili, questi d'inizio anno, permeati di foschi presagi, infarciti di tragedie, senza un attimo di requiem, tanto che quando decidevi di metterti a mangiare pane e ottimismo, improvvisamente dal desco spariva il pane e ti ritrovavi con il solo ottimismo, poco commestibile, ipocalorico e probabilmente pure transgenico.
Ho “goduto” della crisi economica, trasformatasi miracolosamente in una ripresa, costituita da imprese che chiudono, famiglie messe in mezzo ad una strada, ricatti occupazionali ed altri regali assortiti volti a praticare l’eutanasia di qualsiasi residua prospettiva occupazionale.
Ho tremato per la pandemia dell’influenza suina che fortunatamente ha risparmiato la vita di decine di milioni di persone, ma purtroppo ha fagocitato centinaia di milioni di euro, sotto forma d'inutili vaccini commissionati alle multinazionali farmaceutiche.
Ho passato molte notti di Gennaio e Febbraio a presidiare delle trivelle con 10 gradi sottozero, ...
In occasione della morte di Martin Fleishmann ripubblichiamo questa "lettera aperta al mondo" di Eugene Mallove, l'uomo che svelò l'inganno contro Fleishmann e Pons da parte dell'MIT per nascondere la verità sulla fusione fredda.
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[17/07/2010]Il giorno prima di venire ucciso in circostanze poco chiare, Eugene Mallove mandò una “lettera aperta al mondo” a Richard Hoagland, affinchè la pubblicasse sul suo popolare sito “Enterprise”.
Chi era Eugene Mallove?
Come tutti sanno, la Fusione Fredda fu dichiarata “morta” dall’establishment scientifico dopo che il prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) annunciò di non essere riuscito a replicare in laboratorio la procedura descritta da Fleischmann e Pons per generare ”calore in eccesso” nel processo elettrolitico. In altre parole, disse il MIT, la Fusione Fredda non funziona, è solo un inganno colossale.
Quello che pochi sanno, invece, è che in seguito uno scienziato del MIT, Eugene Mallove, scoprì che i test di Fusione Fredda fatti dal suo istituto avevano in effetti registrato calore in eccesso, ma i dati erano stati manipolati prima della pubblicazione, per far apparire il contrario. Il MIT infatti rischiava di vedersi bloccare di colpo i finanziamenti miliardari che in quel momento stava ricevendo dal governo per la ricerca sulla fusione calda.
(Vedi anche: Rapporto 41).
Mallove denunciò il fatto e lasciò indignato il prestigioso istituto, dedicandosi da quel giorno alla ricerca personale, fino a diventare in pochi anni uno dei maggiori esperti e sostenitori della Fusione Fredda. (Il resto della sua vita ce la racconta lui stesso, nella lettera che segue).
Il caso di manipolazione dati del MIT può certamente servire da esempio per tutti coloro che amano fidarsi ad occhi chiusi dei cosiddetti “studi scientifici” fatti dai più prestigiosi istituti di ricerca del mondo. Più è prestigiosa l’istituzione, anzi, più può tornare utile per seppellire con un solo colpo un lavoro decennale di fondamentale importanza come quello svolto da Fleischmann e Pons sulla Fusione Fredda.
Nel 2004, dopo anni di battaglie esasperanti, Eugene Mallove era finalmente riuscito a convincere il DoE (Ministero dell’Energia) a riprendere studi e investimenti sulla Fusione Fredda. Poco tempo dopo è stato ucciso, …
di Marco Cedolin
Qualche giorno fa a Grugliasco, alle porte di Torino, le autorità, contornate da un nutrito codazzo di giornalisti, hanno presenziato all'inaugurazione del cantiere per la costruzione del nuovo forno inceneritore del Gerbido, prima di recarsi tutti quanti al rinfresco, dove fra un pasticcino e un sorso di spumante si sarebbe potuto dare libero sfogo al compiacimento derivante dal "regalo" fatto alla città da parte della classe politica che l'amministra.
Ad assistere al penoso teatrino, oltre ai disinformatori di professione, solamente un centinaio di contestatori delusi, più che arrabbiati, il che in una città che con l'hinterland supera il milione di abitanti significa l'assoluta mancanza di qualsivoglia reazione da parte della cittadinanza. In parole povere i torinesi ed i cittadini di Grugliasco, Beinasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli, hanno ritenuto giusto non interessarsi del nuovo megainceneritore.
L'inceneritore del Gerbido in compenso ha già iniziato ad interessarsi di loro, partendo dai portafogli, salassati per alcune centinaia di milioni di euro (cifra che continua ad aumentare progressivamente) necessarie per la costruzione, per arrivare alla loro salute che l'impianto metterà a repentaglio anche qualora continuino a restare voltati dall'altra parte.
Il megainceneritore brucerà 421.000 tonnellate di rifiuti/anno ma la capacità massima ...
di Federico Povoleri
Era una serata di fine estate del 1997, il 9 ottobre per l'esattezza, e vivevamo in un mondo senza complottisti; non c'era ancora bisogno di questa categoria e nessuno l'aveva inventata. I dizionari della lingua italiana erano (e lo sono tutt'ora) all'oscuro di questo termine, ma la nostra grammatica conosceva bene parole come “strage di stato” e “strategia del terrore”.
Ustica, Bologna, Italicus, Piazza Fontana, Aldo Moro, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino... E’ lungo l'elenco di quelli che la TV, prudentemente, chiamava “misteri italiani”.
Certo, ufficialmente i responsabili erano la mafia, le brigate rosse, quelle nere etc. etc. etc. ma erano ben pochi gli italiani che ci credevano; molti sapevano, la maggior parte intuiva che la verità stesse altrove, e ne potevi parlare a cena con gli amici, in pizzeria, o in qualsiasi altro posto; non erano argomenti tabù, e quasi tutti concordavano sulle realtà che si celano dietro alle versioni ufficiali.
Non c'erano molti dubbi. I fiumi di sangue versati da giornalisti, testimoni e gente innocente stavano sotto gli occhi di tutti, …
Di petrolio nel Golfo del Messico ora ne sgorga un pò meno. In compenso comincia ad abbondare il Corexit, il composto chimico “disperdente” utilizzato dalla BP per “far sparire” il petrolio alla vista delle telecamere. Ma la sua tossicità sembra essere micidiale, ed i suoi effetti a lungo termine sono ancora tutti da scoprire.
Nemmeno di fronte ad un disastro di queste dimensioni gli uomini della BP e del governo federale – che ormai sembrano viaggiare all’unisono, contro il buon senso e contro la volontà popolare - hanno saputo rinunciare al classico atteggiamento “allopatico”, tipico della nostra cultura occidentale, che ti spinge a combattere il sintomo con un qualunque antidoto, anche a costo di danni collaterali mille volte più gravi.
Non importa se ammazzi tutto quello che c’è intorno, l’importante è che il petrolio “non si veda”.
Il Corexit infatti riesce a disgregare il petrolio fino a renderlo invisibile, ...
Leggi tutto: "Vaccine Nation" sottotitolato in italiano