di Marco Cedolin
Sembrano ormai giunti al termine gli ultimi cinque anni di melina politica, condotti all'ombra dell'Osservatorio presieduto da Mario Virano, con lo scopo di smorzare le resistenze delle amministrazioni locali, spostandone le posizioni dalla belligeranza attiva al collaborazionismo semi incosciente.
Anni durante i quali l'incubo del TAV è sopravvissuto in atmosfere chiaroscurali dietro le porte chiuse, dispensando equilibrismi onirici sotto forma di suggestioni, prebende ed accordi sottobanco travestiti da mediazioni e ingenui tentennamenti elevati al rango di condivisione dell'opera.
Un periodo interlocutorio iniziato nel dicembre 2005 dopo lo sgombero del cantiere di Venaus da parte della popolazione e giunto in dirittura d'arrivo lo scorso mese di gennaio, quando Mario Virano ha inaugurato la stagione dei sondaggi farsa, volta a saggiare l'entità del presunto ridimensionamento della contestazione NO TAV, ...
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Come una bomba è esplosa ieri in rete la notizia che alcuni scienziati americani hanno condotto, negli anni ’40, degli esperimenti su cittadini guatemaltechi - con il tacito consenso dei loro governanti - per verificare le eventuali capacità curative della penicillina contro le più diffuse malattie veneree, come gonorrea e sifilide.
Il fatto è sembrato abbastanza grave da indurre prima Hillary Clinton, Ministro degli Esteri americano, e poi lo stesso presidente Obama, a scusarsi personalmente con il presidente del Guatemala, a nome di tutta la nazione. Ma i grandi network americani hano scelto di passare la notizia in secondo piano, dedicandole solo lo spazio minimo indispensabile, mentre i nostri eroi dell’informazione nazionale hanno ritenuto addirittura di ignorarla del tutto.
Ne hanno invece parlato ampiamente, come era prevedibile, tutte le più importanti testate dell’America latina. (Con mio grande piacere e sorpresa, la catena Telemundo mi ha invitato a commentare la notizia nel TG della sera).
Massimo Mazzucco
Segue la trascrizione completa dell’estratto video, tradotta in italiano.
RUBÈN LUENGAS: Buonasera, vi saluta Rubèn Luengas a nome di tutta la redazione di Telemundo 52. Gli Stati Uniti si scusano, 70 anni dopo, per aver contagiato intenzionalmente di nascosto, e senza il loro consenso, centinaia di guatemaltechi, …
Quello della lingua franca è un problema antico quanto il mondo. Quando due popoli, che parlano lingue diverse, vogliono comunicare fra loro, ci sono solo due possibilità: o uno dei due si adatta a parlare la lingua dell’altro, oppure si ricorre ad una terza lingua, conosciuta a sufficienza da ambedue, che viene detta appunto “lingua franca”. Nel primo caso succede che automaticamente una della parti – quella che si adatta a parlare la lingua dell’altro – si ritrovi in posizione di inferiorità psicologica, mentre la seconda soluzione pone le due parti, almeno teoricamente, su un piano di parità. In realtà, anche la seconda soluzione riflette una situazione di inferiorità, non più fra un popolo e l’altro, ma fra tutti i popoli che la utilizzano e quello che detiene il potere nella regione in quel momento.
A ben guardare, infatti, le più importanti lingue franche nella storia della civiltà occidentale sono state il greco, il latino, il francese e l’inglese, ed hanno corrisposto, non a caso, al periodo di predominio della Grecia nel Mediterraneo, al Primo e Secondo Impero Romano, al periodo del colonialismo francese, ed infine a quello del colonialismo inglese. E la metamorfosi dal colonialismo inglese al moderno imperialismo americano non ha fatto che rafforzare l’importanza della lingua inglese, che ormai è diventata per antonomasia la lingua franca in tutto il mondo.
Fu proprio per evitare gli aspetti di “sudditanza psicologica”, fra le altre cose, che sul finire del 19° secolo l’oftalmologo polacco Ludwik Zamenhof decise di creare ”a tavolino” una lingua franca completamente nuova, chiamata Esperanto, che fosse “equidistante” da tutti, in senso culturale, storico e politico. E nonostante l’Esperanto non abbia avuto il successo e la diffusione sperati, sono in molti oggi a sostenere che sarebbe una soluzione decisamente migliore rispetto a quella dell’inglese.
L'inglese infatti, benchè venga spesso definita come una lingua semplice - e questo può anche essere vero, se la si confronta con il russo o con il cinese - non è affatto una lingua facile “in assoluto”.
Come ogni altra lingua infatti si è evoluta con il tempo, grazie all'uso che ne è stato fatto da tutte le popolazioni che l’hanno adottata, ...
Quando Schopenhauer scrisse la storica frase “Tutte le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono ridicolizzate; secondo: vengono violentemente contestate; terzo: vengono accettate dandole come evidenti”, si è dimenticato di spiegare un passaggio molto importante, che avviene nella terza fase: poichè coloro che “danno per evidenti” le nuove verità sono gli stessi che fino a ieri le contestavano con accanimento, costoro debbono trovare un modo per “allinearsi” alla nuova verità senza apparire in contraddizione con se stessi.
In altre parole, non potranno semplicemente dire “Sì, l’eretico aveva ragione”, ma dovranno scovare un “sì però”, di qualunque tipo, che gli permetta di salvare la faccia nel momento di doverlo riconoscere. Altrimenti sarebbero dei veri uomini, e non dei ”quaquaraquà”.
Chi ha visto “Il conformista” difficilmente potrebbe trovare un esempio migliore nel quale l’uomo – con la “u” minuscola – riesca a calpestare le proprie convinzioni, tradire i propri amici, e rinnegare il suo stesso passato, pur di restare a galla in una società che muta rapidamente sotto i suoi occhi.
Di solito sono i dinosauri, incapaci di adattarsi al nuovo ambiente, ad andarsene con un botto. I camaleonti invece riescono sempre ìn qualche modo a sopravvivere.
E’ presto per dire se questo accadrà anche con il caso Simoncini – l’eretico che osa sostenere di poter guarire il cancro ...
Aveva ragione chi scrisse, all’indomani dell’inaugurazione di Barack Obama, che il neo-eletto presidente americano avrebbe avuto due anni di tempo per governare – nel bene come nel male - e non un giorno di più.
In una situazione più unica che rara, infatti, Barack Obama si era ritrovato con Camera e Senato a maggioranza democratica, ed avrebbe potuto forzare il passo su molte leggi importanti, lasciando ai repubblicani, come unica arma di opposizione, il cosiddetto “filibuster” (l’ostruzionismo parlamentare).
Naturalmente, per arrivare alla Casa Bianca Obama aveva già dovuto passare le sue “Scilla e Cariddi“, per cui nessuno si aspettava di vedere dall’oggi al domani una rivoluzione liberal in America. Ma, come abbiamo detto già in passato, vi sono dei binari ben precisi entro i quali un presidente ha comunque la possibilità di modificare, almeno in misura limitata, il percorso storico della nazione più potente del mondo.
Purtroppo Obama non ha fatto nemmeno quello. Anzi, ha commesso un errore clamoroso subito dopo la partenza, ...
Questa è la traduzione dello “scandaloso” discorso di Mahmoud Ahmadinejad tenuto alle Nazioni Unite il 23 settembre 2010. La cosa curiosa è che il presidente iraniano, contrariamente a quanto è stato scritto e detto un pò dappertutto, non ha affatto "accusato gli Stati Uniti di aver perpetrato gli attacchi dell’11 settembre”, ma ha semplicemente elencato questa possibilità fra le diverse tesi esistenti oggi sugli attentati di quel giorno. Evidentemente questo è bastato per dare fuoco alla gigantesca coda di paglia dei governi e dei giornalisti occidentali, che hanno fatto da soli tutto il resto.
Il discorso di Mahmoud Ahmadinejad alle Nazioni Unite - 23 settembre 2010
[Introduzione, saluti e ringraziamenti formali].
Negli anni passati vi ho parlato di alcune delle speranze e delle preoccupazioni, compreso la crisi della famiglia, la sicurezza, la dignità umana, l’economia mondiale, i mutamenti del clima, come delle aspirazioni per la giustizia e per una pace duratura.
Dopo circa 100 anni di predominio, il sistema capitalistico e l’attuale ordine mondiale si sono dimostrati incapaci di offrire soluzioni valide ai problemi delle società, e sono quindi giunti alla fine. Cercherò di esaminare i due principali motivi per questo fallimento, e di descrivere alcuni aspetti di un futuro ordine ideale.
Come ben sapete, i profeti divini avevano la missione di chiamare tutti al monoteismo, all’amore e alla giustizia, e di mostrare all’umanità la strada verso la prosperità. Essi invitavano gli uomini alla contemplazione e alla conoscenza, per poter meglio apprezzare la verità, e per evitare l’ateismo e l’egoismo. La natura essenziale del messaggio di tutti i profeti è sempre stata la stessa. Ogni profeta ha ripreso il messaggio di quello che lo ha preceduto, ...
E’ appena andata in onda sulla CNN l’intervista di Mahmoud Ahmadinejad realizzata da Larry King, in occasione della visita annuale alle Nazioni Unite del presidente iraniano. Contrariamente a quanto avvenuto l’anno scorso, quando King aveva intervistato Ahmadinejad cercando di restare super partes, in questa occasione il conduttore della CNN ha scelto di indossare chiaramente i panni dell’americano, attaccando il presidente iraniano in modo diretto e univoco, su tutte le questioni più importanti attualmente in discussione. In questo modo Ahmadinejd ha potuto ribattere colpo su colpo, finendo per non concedere a King nemmeno un punto in tutta la partita.
Quando King ha chiesto di trattare in modo compassionevole i “turisti” americani che erano sconfinati per sbaglio in Iran un anno fa, Ahmadinejad ha risposto che la sicurezza nazionale viene prima di ogni altra cosa, e che gli Stati Uniti non si sarebbero certo comportati in modo diverso dal loro, in un caso simile.
Quando King ha chiesto notizie su un agente dell’FBI scomparso tre anni fa in Iran, Ahmadinejad ha risposto con tagliente ironia che “dovrebbe essere l’FBI a fare più attenzione a dove vanno a finire i suoi uomini.”
Quando King ha detto che “il mondo è preoccupato per la possibilitò che l’Iran venga in possesso di armi atomiche”, ...
Questo segmento, in cui Padre Balducci parla del valore della testimonianza umana, è estratto dalla trasmissione di Videolina “Ufo e interferenze aliene”.
Molto spesso, parlando del caso Simoncini, si sente dire che le testimonianze dei pazienti guariti possono magari essere interessanti, ma che non hanno - e mai potranno avere - un “valore scientifico”. Non a caso vengono definite “materiale aneddotico”, con una sfumatura di disdegno, dalla scienza stessa.
Di fatto, nessuno sostiene che le testimonianze casuali di uno o più pazienti siano equiparabili ad un cosiddetto “studio sperimentale”, che avviene in un ambito controllato, e secondo rigorosi parametri scientifici.
Per questo motivo mi viene spesso sollevata la seguente obiezione: “Come mai tu, che sei solito affrontare certi argomenti difficili – 9/11, caso Kennedy, Moonhoax - con un rigoroso metodo analitico, di colpo ti sbilanci in modo così vistoso su una teoria, come quella di Simoncini, sulla quale non esiste alcun riscontro scientifico?”
Prima di tutto, bisogna dire che la testimonianza di un qualunque essere umano, come fatto in sè, …
Questa intervista non è ancora stata sottotitolata in italiano. Quella che segue è la traduzione completa dell’intervista. ATTENZIONE: negli ultimi due minuti sono state inserite alcune riprese dell’operazione effettuata sulla paziente, una documentarista americana che ha chiesto di filmare la procedura completa di rimozione del proprio tumore.
F.O.: Mi chiamo Frances Oman. mi hanno diagnosticato il cancro per la prima volta intorno al giorno di San Valentino, del 2007.
M.M.: Che tipo di cancro era, e quale fu esattamente la diagnosi?
F.O.: Era un sarcoma aggressivo ai tessuti morbidi, localizzato all’interno della mia coscia sinistra. Avevo sentito il rigonfiamento già da qualche mese, e lo avevo detto al mio medico generico, ma lui mi disse “E’ solo la sua immaginazione … alla sua età è normale che vengano rigonfiamenti, sono solo accumuli di grasso...” Ma io lo tenevo d’occhio, e mi sembrava che crescesse.
La mia osteopata, che mi stava curando l’anca, un giorno mi disse: “Vada immediatamente a fare un ultrasuono”.
Io lo feci, e il risultato non piacque a nessuno. Mi hanno mandato da uno specialista all’altro, ...
PUBBLICATA LA II PARTE
ATTIVISSIMO PROPONE UN CONFRONTO CON MM! (QUI)
E’ disponibile in rete il filmato completo del confronto avvenuto lo scorso sabato a Milano, fra Paolo Attivissimo e Tom Bosco, sull’argomento 11 settembre. Si tratta di 45 minuti di introduzione da parte di ciascuno, seguiti dalle relative repliche e da una serie di domande finali da parte del pubblico.
Naturalmente non siamo qui per commentare l’andamento dell’incontro, che ognuno potrà giudicare da solo, ma per sottolineare l’ennesima performance teatral-illusionistica di Paolo Attivissimo, che ormai non ha più nessun ritegno nel ricorrere all’intero arsenale del debunking – come dimostreremo – mescolando fallacie logiche, omissioni e falsità in quantità industriali.
Iniziamo da queste ultime, perchè è proprio sotto una di queste falsità che il nostro ha cercato di “vendere” al pubblico l‘intero incontro di sabato scorso. Secondo Attivissimo infatti “nessun sostenitore delle tesi alternative, in tutti questi anni, aveva mai voluto un dibattito alla pari. Tante volte erano stati invitati Giulietto Chiesa, Maurizio Blondet e Massimo Mazzucco, ma in ogni occasione era stato opposto uno sdegnoso rifiuto (qui ne trovate un paio di esempi)”.
Negli esempi indicati il mio nome non compare, nè mi risulta che Attivissimo mi abbia mai invitato ad un pubblico confronto. Se lo ha fatto, è pregato di farci sapere con precisione dove e quando questo sia accaduto. Nel frattempo vorrei ricordare che finora l’unico ad aver sfidato l’altro ad un confronto diretto sono stato io. La cosa è avvenuta lo scorso anno, …
Siamo in chiusura del 9° anniversario del più grave evento della storia moderna, che ha modificato e sta modificando profondamente le vite di ognuno di noi. Un evento che rimane orfano di una verità a cui tutti hanno diritto, ma che sembra interessare a pochi, mentre viene tenuta in vita - non si sa come - una delle più ridicole e assurde bugie mai fatte ingoiare all'intera popolazione mondiale. C'è un motivo per tutto questo: la bugia resiste, per quanto evidente e manifesta, a causa dell'apatia delle masse, che sembrano ormai del tutto addomesticate e menefreghiste.
Eppure l'indignazione delle masse, quando è utile, si sa sempre come provocarla. Il consenso o la sollevazione popolare sembrano simili a un interrutore, che è possibile accendere o spegnere a piacimento. Per l'11 settembre hanno staccato del tutto il contatore, tranne quando è servito il consenso per scatenare due guerre che complessivamente hanno già provocato più di un milione di morti.
Nonostante queste evidenze, molti pensatori che si sentono ad un livello superiore a quello della massa immersa nell'oblio, …
Leggi tutto: In Val di Susa torna l'incubo TAV e il no si fa assordante