di Carlo Brevi
Loro ci hanno studiato. Essi sanno meglio di noi quello che noi sappiamo di noi stessi. Essi sono esperti nel premere i nostri bottoni, ad utilizzare le nostre emozioni contro di noi.
Ogni essere umano porta in sé una dote di pregi e di difetti, la sua anima è il risultato di una particolare alchimia in cui il bene e il male coesistono, creando un equilibrio che a seconda dei casi pende verso il primo o il secondo piatto della bilancia.
In questo equilibrio, quello a cui per natura gli esseri umani tendono quando si ritrovano nella collettività è una coesistenza pacifica, poiché la coesistenza pacifica è quella che garantisce un maggior vantaggio al singolo.
Si tratta di una questione pratica, prima ancora che morale: cooperare col prossimo porta vantaggi a tutti; ne beneficia il singolo, ne beneficia la collettività.
Queste considerazioni, d'altra parte, parrebbero essere smentite da una semplice osservazione degli avvenimenti che caratterizzano la storia degli uomini da millenni a questa parte.
Guerre, soprusi, saccheggi, odio ed intolleranza sono una costante nell’evolversi della civiltà umana.
Una apparente contraddizione, quindi.
Ma ad uno sguardo più attento, in seguito ad una analisi più approfondita delle vicende storiche, si può scoprire come nei secoli siano sempre stati gruppi di poche persone …
Il primo ministro isrealiano Benjamin Netaniahu è in volo per Washington, dove incontrerà Barak Obama.
I rapporti fra i due non sono mai stati sereni, ed anzi lo stato di “crisi” è riconosciuto ufficiosamente da ambedue le parti. Nella sua prima visita a Washington, del marzo scorso, Netaniahu infatti fu trattato in modo gelido dal presidente americano, che lo ricevette solo a porte chiuse, e senza nessun riscontro mediatico.
Al cuore della crisi, come tutti sanno, è la richiesta dell’amministrazione Obama di congelare tutti i nuovi insediamenti, per riprendere “a bocce ferme” le trattative con i palestinesi. Ma nonostante i ripetuti appelli di Joe Biden, di Hillary Clinton, e dello stesso Obama, l’espansione israeliana continua imperterrita.
Quasi ad alzare la posta, nel suo ultimo viaggio a Washington Netaniahu aveva tenuto un discorso ...
di Marco Cedolin
A Chiomonte, in Val di Susa, il 13 maggio 2010 il sindaco Pinard organizza un incontro pubblico con la popolazione, nel corso del quale un ingegnere della Lyon Turin Ferroviere (LTF) è chiamato a presentare ufficialmente il progetto del nuovo tunnel geognostico della Maddalena, realizzato in gran segreto negli ultimi mesi a totale insaputa della popolazione. Progetto che dovrebbe rappresentare il primo atto della costruzione della linea ad alta velocità Torino - Lione.
Il filmato dell'avvenimento testimonia in maniera impietosa l'assoluta ed imbarazzante impreparazione di chi promuove la realizzazione delle grandi opere.
L'ingegnere di LTF, senza essere mai padrone dell'argomento, …
In poche ore la notizia ha fatto il giro di tutti i network americani: smascherata organizzazione di spie russe a Washington. Non due o tre, ma addirittura 11 spie russe sono finite contemporaneamente nella rete dell’FBI, colpevoli di aver raccolto e passato ai sovietici informazioni riservate di vario tipo, nell’arco di circa 5 anni di attività durante i quali erano riuscite ad integrarsi perfettamente nel tessuto sociale della capitale americana.
Roba da tornare di colpo ai momenti peggiori della Guerra Fredda.
Poi, man mano che hanno iniziato ad emergere i particolari, il colore della vicenda ha cominciato a variare dal giallo intenso dei migliori libri di LeCarrè al rosa sempre più slavato dei più trucidi tabloid da supermercato.
La prima cosa che ha fatto arricciare il naso agli esperti di spionaggio è che si trattasse di 11 normali cittadini – russi, si presume, con identità americane – invece dei diplomatici che normalmente venivano usati nel secolo scorso dai sovietici per svolgere questo tipo di attività.
“Mi sembra tutto una montatura - ha detto Mikhail Lyubimov, un ex-agente dei servizi segreti russi – noi non abbiamo mai usato “illegali” in questo modo”, riferendosi allo status di immigrazione di questi civili russi. “Ed è comico – ha aggiunto – trovarne addirittura 10 collegati fra di loro”.
In effetti, se dieci “spie” sono collegate fra loro da un unico anello, l’undicesima, significa che l’organizzazione è stata messa in piedi da gente che dovrebbe dedicare il proprio tempo alla pesca piuttosto che al giardinaggio.
Micidiali, a loro volta, i sistemi che queste spie utilizzavano …
Nella crescente serie di testimonianze a favore della terapia Simoncini, quella di Rod Peterson ha la particolarità di essere stata confermata in anticipo dal suo medico curante – un collega svizzero di Simoncini – durante il corso di un’intervista completamente diversa, circa 9 mesi fa.
Dopo una testimonianza del genere, resta solo una domanda da porsi: per un Rod Peterson che trova la forza di ribellarsi ad una condanna a morte precoce, …
Non avevo mai visto piangere un giapponese.
All’inizio della partita, i giocatori del Giappone sembravano solo undici macchinette caricate con batterie ultraspeciali, inesauribili, e i loro volti ricordavano troppo da vicino i personaggi dei cartoni animati per poter pensare che fossero davvero degli esseri umani.
Fin troppo umani apparivano invece i giocatori del Paraguay: teatrali, emotivi, melodrammatici, con la furia dipinta negli occhi e la bestemmia sempre pronta sulle labbra. Altrettanto per gli allenatori: gelido e impenetrabile quello giapponese, esagerato ed incontenibile quello paraguayo.
Ma le emozioni, sotto sotto, dovevano essere le stesse per tutti: sono le emozioni che prova l’uomo qualunque, quando si rende conto di essere di fronte ad una possibilità unica nella sua vita, che potrebbe permettergli, di colpo, di “diventare qualcuno”. La consapevolezza del traguardo a portata di mano - i quarti di finale, in questo caso - unita alla paura di perdere per sempre quell’occasione, allargano all’infinito la forbice del dramma, e si traducono in spezzoni di vita indimenticabili per tutti. Anche per chi osserva.
Assoluta nullità a livello calcistico, il Paraguay si è ritrovato a vincere il girone ...
Intervista di Christina Blosdale a Massimo Mazzucco sull’argomento cancro. KPFK è la stazione di Los Angeles che appartiene a “Pacifica Radio”, la storica catena radio indipendente americana che non ha sponsor di alcun tipo, trasmette senza pubblicità, e viene finanziata esclusivamente dagli ascoltatori. Nel caso specifico, si trattava proprio di un “fund raising”, cioè di una trasmissione in cui la stazione radio promuove ed offre in omaggio alcuni DVD (fra cui “Cancro le cure proibite") – a chi faccia una certa offerta per finanziarli. (M.M.)
Radio KPFK Los Angeles 23-06-10 (Ascolta l’intervista).
TRADUZIONE:
JUDY DENCH - Come se la cosa fosse voluta, le scelte nella sanità sono limitate, le informazioni scarseggiano, delle vite vengono distrutte, e la verità è maledetta. La macchina della paura è ben oliata dai dollari petrolchimici, e da un monopolio quasi globale nella sanità. Lavora a tutte le ore per evitare che la verità sui prodotti naturali arrivi fino al pubblico.
C.B. – Abbiamo appena sentito un breve spezzone dal nuovo film-documentario “Cancro – le cure proibite”, un film di due ore che presenta molte della terapie alternative per il cancro che sono state tenute nascoste a voi, il pubblico, …
di Marco Cedolin
Chi pensava che la manovra lacrime e sangue imposta ai cittadini greci fosse sufficiente a soddisfare l’appetito insaziabile della BCE e del FMI si stava in tutta evidenza sbagliando. E’ passato poco più di un mese dalla pesante e contestata serie d’interventi destinati a pesare come un macigno sulla qualità di vita della popolazione greca e già il governo di Atene si dimostra pronto a nuovi “sacrifici” volti a raccogliere denaro da devolvere alle banche internazionali.
Una volta ripulite a dovere le tasche dei cittadini, non resta che la svendita del territorio e delle principali aziende pubbliche a compratori stranieri (con tutta probabilità gli stessi personaggi che compongono l’azionariato delle banche creditrici) che siano interessati all’acquisto di tranci di Grecia a prezzi da saldo.
Secondo alcune indiscrezioni apparse sul Guardian di Londra e riprese dal Corriere Della Sera, ...
di Paolo De Gregorio
Oggi, 25 giugno, “il Fatto Quotidiano” apre con questo titolo, a cui mi sono permesso di aggiungere un punto di domanda, e non mi piacciono né l’editoriale di Oliviero Beha, né i commenti nelle pagine interne.
Intendiamoci sono commenti una spanna sopra le evocazioni drammatiche dei giornali popolari, con categorie tipo vergogna e umiliazione, ma in sostanza io credo che non ci sia nessuna relazione tra il declino economico e morale della nostra nazione e la disfatta pallonara di Lippi.
Infatti, come controprova, 4 anni fa da campioni del mondo avremmo dovuto essere come paese al massimo del fulgore, mentre iniziava il governicchio Prodi con una risicatissima maggioranza, costituita da 12 partitini in conflitto tra loro.
Per confermare questa mia convinzione, ho nei miei ricordi l’enfasi con cui Antonio Barbato, mezzobusto televisivo di sinistra, celebrò la vittoria del Napoli di Maradona come la vittoria della città, ...
Traduciamo questo articolo del Boston Globe, pubblicato il 21 giugno scorso, che a nostro parere offre una precisa fotografia del particolare momento psicologico che sta attraversando l’America. Siamo certamente alle soglie di un forte cambiamento di direzione, e non necessariamente in senso positivo. (Va notato che l’articolo è stato scritto prima che esplodesse il caso McChrystal, confermandone quindi l’inquietante aspetto “profetico”).Sull’orlo del collasso – di James Carroll
“Non è stata la domanda del Senatore McCain - ha detto il Generale David Petraeus - ero semplicemente disidratato”.
Il capo del Comando Centrale degli Stati Uniti stava spiegando come poco prima, mentre si trovava a testimoniare di fronte al comitato senatoriale delle forze armate, avesse avuto un breve svenimento. L’aperto scetticismo del Senatore McCain su ciò che stava sentendo, riguardo alla guerra in Afghanistan, non è stato il problema. È stato spiegato che Petraeus non aveva fatto colazione. Ma si poteva cogliere, persino attraverso i notiziari televisivi, uno strano spirito di unanimità nella sala delle udienze, come una sensazione di imbarazzo per il generale, che ha portato il presidente della commissione a sospendere immediatamente la sessione.
Nello stesso giorno i dirigenti di cinque società petrolifere sono comparsi di fronte ad una commissione parlamentare, che stava indagando sulla catastrofe nel Golfo del Messico. I dirigenti sono stati sottoposti ad un aspro interrogatorio da parte dei membri del parlamento, ...
Entro questa sera, molto probabilmente, uno dei "top generals" del Pentagono, Stanley McChrystal, sarà stato licenziato direttamente dal presidente degli Stati Uniti. Non succede proprio tutti i giorni.
McChrystal, come è noto, è l'attuale comandante della missione militare americana in Afghanistan, e già in passato si era mostrato in disaccordo con le scelte dell’amministrazione sulla guerra in corso. Ma negli ultimi giorni McChrystal ha decisamente passato il segno, rilasciando a Rolling Stone una intervista in cui lui e i suoi subalterni lanciano frecciate poco eleganti contro Obama e la sua squadra della Casa Bianca, prendendo in giro apertamente lo stesso vice-presidente Biden.
Di Obama McChrystal ha detto: “Quando ci siamo conosciuti alla Casa Bianca, era chiaro che non sapesse niente di me. Questo sarebbe l’uomo che deve mandare avanti questa cazzo di guerra - ho pensato - e non sembra che sia minimamente interessato”. McChrystal ha aggiunto che durante quell’incontro il presidente gli sembrò spaesato e intimidito, di fronte ai pezzi grossi del Pentagono, e che in generale “non è riusciito a sintonizzarsi con la elite militare”.
Vi sono pochi modi più eleganti, nella cultura anglosassone, per dire che il presidente di guerra non capisce niente.
Addirittura offensive poi le battute di McChrystal contro il vice-presidente, ...
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