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Oggetto interstellare 3i/ATLAS
se fosse vera l'ipotesi che Atlas sia più vecchio del nostro stesso sistema solare, potrebbe, per una sua più bizzarra natura, sfuggire ai nostri attuali parametri scientifici e risultare del tutto normale per una intrinseca sua particolarità fisica. Tutto qui dunque? puede ser... puede ser. Senza escludere che le opinioni hanno sempre meno valore dei fatti.
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Anticoda è una coda che punta in direzione del sole, come dici tu l'anticoda è una proprietà naturale di alcune comete, quindi niente di strano al riguardo.
La coda invece punta in direzione opposta al sole, ovvero la classica coda di ogni cometa che si estende per migliaia di km ben visibile sia ad occhio nudo (se abbastanza vicino a noi) sia con i telescopi se troppo lontana. 3i ATLAS presenta un' anticoda ma della coda non c'è ancora traccia. Ora non credo che coda e anticoda siano complementari cioè se esiste una non esiste l'altra..se invece fosse così allora questa anticoda sarebbe la spiegazione alla non esistenza della coda?
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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Tutto quello che da adesso in poi vedremo nello spazio per la prina volta e sinonimo di intelligenza extraterrestre???
Poi tutto può essere per carità ma giusto per capire .
Qualcuno ha giustamente osservato che se sono venuti con una astronave dotata di motore , perché passare a 200 milioni di km , accelerare ,perdere massa, girare intorno al sole usandone la fionda gravitazionale etc
Cosa hanno visto il film di Apollo 13 ??
Sono in avaria ??
Se vogliono solo osservarci non e meglio farlo da vicino come negli ultimi 80 anni??
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"Anticoda è una coda che punta in direzione del sole, come dici tu l'anticoda è una proprietà naturale di alcune comete, quindi niente di strano al riguardo"
No macco, è esattamente il contrario.
L'anticoda (cioè che punta verso il sole) è un fenomeno eccezionale, comunque molto raro.
La coda invece punta in direzione opposta al sole ed è considerata un fenomeno normale in quanto generata dalla pressione del vento solare (da non confondere con la sublimazione dei gas causata dall'energia termica del sole che provoca l accelerazione non gravitazione della cometa).
Riguardo 3I ATLAS che io sappia presenta entrambe le code.
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sull'anticoda mi sono dimenticato di mettere che è un fenomeno raro ma naturale, quindi ci siamo capiti..
sulla coda invece tu dici che è presente:
puoi mandarmi qualche link al riguardo? qualche articolo o immagine che mostri questa coda? Perchè io non ne sono al corrente..Riguardo 3I ATLAS che io sappia presenta entrambe le code.
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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luogocomune.net/scienza-e-tecnologia/ogg...atlas#comment-505319
I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
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Inizialmente la cometa era considerata un asteroide, infatti è stata inserita nella <a href=" www.minorplanetcenter.net/iau/NEO_dev/toconfirm_tabular.html " style="color:#800000;" target="_blank" >Neo Confirmation Page del Minor Planet Center con la designazione A11pl3Z, immediatamente confermata da decine di altri osservatori. Le osservazioni hanno però indicato la presenza di una piccolissima coda lunga solo tre secondi d’arco che identifica il nuovo oggetto interstellare come una cometa.
Al cellulare non riesco a postare le foto
Comunque sul web la coda della cometa viene spesso menzionato in molti articoli ..
CI sono anche immagini reali e artificiali che cercano di spiegarne la natura
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www.media.inaf.it/2025/10/28/cometa-3i-atlas-perielio/?hl=it-IT
L'articolo è di media inaf. Inizialmente non si riscontravano code tradizionali/normali (ovvero che puntano in direzione opposta al sole), ma poi è stata riscontrata mentre era in via di sviluppo.
Inoltre (e questa è la cosa anomala) l'articolo parla della presenza ANCHE di un anti coda (ovvero che punta in direzione del sole), considerato un evento eccezionale o rarissimo.
@ Venusia
Personalmente così su due piedi scommetterei tutto sulla cometa (oggetto naturale).
Tuttavia le anomalie riscontrate e la particolare rotta in termini di eclittica (piano orbitale del sistema solare) nonché il passaggio (che sembra calcolato) vicino alcuni dei pianeti del sistema solare, è quanto meno curioso tanto da meritare/suscitare interesse. Sembra (e sottolineo sembra) una rotta a tutti gli effetti pianificata.
Riguardo il fatto che se fosse un oggetto artificiale non avrebbe girato attorno al sole, c'è una spiegazione.
Se fosse un oggetto artificiale l alta velocità e la gravità solare lo avrebbero costretto, nel caso in cui avrebbe voluto dirigersi verso la terra, ad effettuare una manovra di frenata estremamente dispendiosa in termini di energia perché comporterebbe una deviazione dalla sua peculiare rotta iperbolica. Noi stessi quando inviamo sonde calcoliamo la rotta più favorevole che è quella di sfruttare la gravità dei pianeti passandoci non troppo lontani in modo tale da poter beneficiare dell'effetto fionda, e non troppo vicini da rischiare di farle catturare dal campo gravitazionale dei pianeti. Deviare da questa rotta comporta dispendio di energia, perché frenare, deviare, accelerare, significa fare i conti con la massa inerziale dell'oggetto.
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una coda in via di sviluppo mi sembra un po' una paraculata della comunità scientifica contro l'evidente mancanza di una normale coda cometaria, mossa dalla fede che quella debba essere per forza essere una cometa..che poi è il principale argomento di Avi Loeb!
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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Tu hai chiesto prove della coda
Se queste prove sono fasulle e la comunità scientifica e solo spinta dalla fede , direi che per me basta
Ci aggiorniamo a quando arrivano sulla terra e spengono i motori .
A presto
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se per te una coda in via di sviluppo è come dire una vera e propria coda come le altre comete beh questa è fede non basata sulle evidenze..se è in via di sviluppo allora a un certo punto si sarà sviluppata..bene dove è sta coda sviluppata? Siamo oltre il perielio ormai..poi tra qui e dire che è un astronave che punta e pensa solo alla Terra ce ne passa..
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Nel link che ho postato e che mi sembra attendibile ,si parla di una coda. seppur piccola e di soli 3 secondi d'arco .
Ma non si parla di coda in via di sviluppo !!!
Se poi si e già presa una posizione a prescindere e questa discussione deve essere solo la consacrazione dell'avvenuta aliena e se la parola di Avi Loeb vale più di quella di tutti gli altri, non vedo cosa ci sia da discutere ancora
Aspettiamo le settimane calde e basta !!!
Tanto oramai sono qua !!!
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Si, effettivamente parlano di coda in via di sviluppo perché rispetto alla "norma", quella di 3I ATLAS è più corta (non che sia completamente assente) ed inoltre mostra dei colori mai osservati fin'ora.
Il tutto è giustificato (sarebbe più corretto dire "provato a spiegare") da probabili legami chimici sconosciuti.
E considerando che presenta anche un anticoda, rende il tutto ancora più strano.
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Volevo dire la mia riguardo a 3I/Atlas.
La cosa che più mi manda in bestia è la sua orbita: si avvicina a tre pianeti ed entra nel sistema solare con un allineamento quasi perfetto con l’eclittica.
È assurdo se pensiamo alle dimensioni del sistema solare.
Se il Sole fosse una palla da calcio:
Mercurio starebbe a circa 10 metri dal Sole-palla e avrebbe un diametro di circa 1 millimetro;
Venere a 19 metri;
la Terra a 26 metri;
Marte a 40 metri;
Giove a 140 metri;
Saturno a 260 metri;
Urano a 520 metri;
Nettuno, il più lontano dei pianeti, a 800 metri.
Sarebbe normale se ogni anno avvistassimo centinaia di migliaia di oggetti simili, e quindi che uno avesse una traiettoria del genere sarebbe plausibile.
Ma il fatto che 3I/Atlas sia solo il terzo oggetto interstellare mai osservato è da brividi!
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Non so se hai visto il film "Interstellar"...
ma questa è solo la sua ipotesi..lui dice se fra un mese la cometa <strong>perderà 1/10 della sua massa</strong> allora si giustifica l'effetto razzo..
Il problema per me è che persone titolate parlano di un effetto che secondo il mio ragionamento non dovrebbe esistere quindi mi chiedo quale possa essere la credibilità di tali persone.
Verso la fine il "pilota coraggioso" usa la "fionda gravitazionale" nientepopodimeno che sul buco nero Gargantua. Durante la manovra con la stazione spaziale prima distacca una navetta "per perdere massa".
Poi distacca anche la sua di navetta per perdere altra massa e finisce all'interno del buco nero.
Dice alla compagna che "lancia a destinazione" che doveva saperlo...
Che per accellerare doveva perdere della massa.
Lo ha fatto passare come cosa "ovvia" ma è stato un effetto aggiuntivo alla spinta dei razzi il "perdere massa".
Dovrebbe riferirsi alla "quantità di moto" ma supera le mie competenze.
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Non è aggiornatissimo (3 giorni fa) per cui non include la presunta accelerazione subita dalla cometa/oggetto interspaziale.
Se questa "accelerazione" dovesse essersi verificata bisogna anche tenere conto che più un corpo va veloce, e questo oggetto è discretamente lanciato, più energia serve per accelerarlo. Non sono sicuro possa bastare un rilascio di gas per ottenere accelerazioni significative. Posto che queste siano state effettivamente misurate.
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I calcoli 'li ha fatti'...rimangono naturalmente interpretazioni...
sotto la traduzione (con AI ) dei sottotitoli....invito comunque a vedere il titolo per una panoramica più completa...<em>Buon pomeriggio, appassionati di alieni, e benvenuti a un altro bollettino alieno arrabbiato. Torniamo a Three Eye Atlas. Questa cosa proprio non vuole uscire dalle notizie, e per buoni motivi. Più la osserviamo, più acrobazie fa, più diventa bizzarra. E vi invito a ignorare tutto ciò che continuate a sentire su come questa cometa sia solo un po’ strana. È un po’ una cometa strana, ma niente di così bizzarro. Niente di così fuori dall’ordinario da preoccuparsi. È solo una cometa interstellare con alcune caratteristiche diverse. A parte questo, solo una normale cometa. Niente da vedere qui. Per favore, parlate di qualcos’altro. Voi fissati con gli UFO. Penso che inizierò a usare quel termine per me stesso. Mi chiamerò un fissato con gli UFO. Porterò quel titolo con orgoglio. Ma comunque, detto tutto ciò, ho deciso di fare un po’ di calcoli, più abbiamo imparato sul recente stunt di accelerazione non gravitazionale di Three Atlas quando era al perielio con il Sole. Più ne impariamo, più sembra impossibile dato la dimensione di questo oggetto e il fatto che non abbia affatto modificato la sua rotta per un periodo sostanziale di tempo. Stiamo parlando di centinaia di osservazioni nell’arco di mesi. E questo oggetto non ha mostrato segni di alcuna accelerazione non gravitazionale nonostante avesse molta degassificazione visibile. È passato da quasi nulla a decollare. Ora, si fa per dire, non decollare come lo intenderemmo noi. Stiamo parlando, sai, di circa 150 chilometri o giù di lì nell’arco di un giorno. Non si sta muovendo molto velocemente. Direi a una velocità maggiore di una camminata, sicuro. Forse come una moderata pedalata in bici, qualcosa del genere, nell’arco di un giorno. Beh, pedalata vigorosa, in realtà, se parliamo di quella distanza, ma comunque stiamo parlando di distanze del sistema solare, è quasi impercettibile, ma c’era comunque. Così ho deciso di vedere, dato la massa di questo oggetto, dato ciò che sappiamo o sospettiamo su di esso con la sua mancanza di accelerazione non gravitazionale fino al punto in cui ha effettivamente iniziato a muoversi. Quanta forza sarebbe necessaria per far spostare un oggetto grande come Three I Atlas di così tanto? Lascia che ti dica una cosa. Mi ha lasciato senza parole.</em><em>Per ribadire, non stiamo parlando di molta accelerazione qui. Si tratta in realtà di una piccola frazione di 1 mm al secondo quadrato. Assolutamente minima ma sostenuta. E finché questa accelerazione resta sostenuta per un giorno intero o forse giorni, settimane, mesi, qualunque cosa, puoi vedere un oggetto andare alla deriva per migliaia di chilometri fuori dalla sua rotta, ed è ciò che è successo con Oumuamua. Di fatto, l’accelerazione di Oumuamua, come vedrai, era considerevolmente inferiore a quella di Three Atlas. Eppure, alla fine del nostro periodo osservativo, quando ormai era fuori dalla portata anche dei nostri migliori telescopi nel 2017, Oumuamua si era spostato di oltre 60.000 chilometri dalla posizione in cui doveva trovarsi. E dato che persino un piccolo oggetto, un piccolo asteroide, sposta un’enorme quantità di massa, beh, sì, ci vuole comunque molta degassificazione per ottenere qualcosa del genere. E, ovviamente, ciò che era significativo con Oumuamua era il fatto che non c'era alcuna degassificazione visibile. Non abbiamo visto nessuna prova di degassificazione eppure un’enorme quantità di accelerazione non gravitazionale. Nel caso di Three Atlas, beh, vediamo degassificazione o almeno sembra esserlo, ma vediamo anche più accelerazione non gravitazionale rispetto persino a Oumuamua. E la quantità di degassificazione o pura forza bruta necessaria per spostare una roccia di miliardi di tonnellate anche solo di poco è sconcertante.</em><em>Ok, se volete indulgermi, immergiamoci nella fisica newtoniana. Prima di tutto, i valori noti, o almeno quelli che crediamo di sapere. Prima di tutto, l’accelerazione è 0,02 mm/s² oppure 2 × 10 alla -5 m/s². Si tratta di una quantità di accelerazione incredibilmente piccola. Ma la massa, basata sulle precedenti osservazioni di 3i Atlas e l’assoluta mancanza di accelerazione non gravitazionale dovuta alla sua massa, resta stimata a 3,3 × 10¹³ kg – 33 miliardi di tonnellate metriche. Ancora una volta, questa è una stima prudente basata sulla totale assenza di accelerazione non gravitazionale che abbiamo visto per mesi prima che improvvisamente questa cosa iniziasse a muoversi. Quindi, se prendiamo 2 × 10⁻⁵ m/s² e la moltiplichiamo per 3,3 × 10¹³ kg, otteniamo la forza necessaria. 3,3 × 10¹³ × 2 × 10⁻⁵ fa 6,6 × 10⁸ newton. Sono 660 milioni di newton o 660 mega. È una quantità di forza pazzesca. E, se vogliamo scalarla proporzionalmente, 594 mega newton sono stati usati per l’accelerazione radiale e 264 mega newton per l’accelerazione trasversale. Sì, somma più di 660, ma non si tratta di sommare queste cose. Sono solo le spinte necessarie per ciascuna componente dell’equazione.</em><em>Quindi, cosa significa davvero 660 mega newton? Beh, è pazzesco. Starship, il razzo più potente mai progettato dagli esseri umani, ha una spinta totale di 73,5 mega newton, fornita da 33 motori Raptor. 73,5 contro 660. Il che significa che qui stiamo guardando circa nove Starship di spinta applicata a questo oggetto per l’intero giorno per regolare così tanto la sua traiettoria. È così pesante questo oggetto, in base alle sue dimensioni e all’assenza assoluta di accelerazione non gravitazionale finora osservata. E questo tipo di spinta la otteniamo solo con motori a razzo tecnologicamente avanzati, non con la degassificazione cometaria, che è molto, molto meno potente. Quindi, sì, stai guardando enormi motori, assumendo che siano chimici. Ora, se invece fossero motori nucleari, motori al plasma di qualche tipo, la cosa sarebbe molto diversa. Si può ottenere circa 10 volte le prestazioni da un motore al plasma avanzato rispetto ai motori chimici tipo Raptor. Pertanto, se questo oggetto utilizzasse un qualche tipo di sistema di propulsione avanzato, una singola Starship di propulsione, tipo 33 di questi motori al plasma, per esempio, potrebbe gestire il lavoro.</em><em>Per rimarcare quanto sia significativa questa accelerazione non gravitazionale, Oumuamua – che aveva un’accelerazione NGA molto significativa rispetto alle comete ordinarie – accelerò a circa 4,92 × 10⁻⁶ m/s², cioè quasi 4 volte meno NGA rispetto a quella di 3I Atlas al perielio, e ancora una volta quella era meno NGA per un oggetto molto più leggero. Ovviamente, ciò che è estremamente significativo su Oumuamua è il fatto che questa NGA è arrivata nonostante non ci fosse nessun tipo di degassificazione evidente. Niente polveri, niente detriti, niente gas, niente di niente, nessuna evidenza di alcun tipo di processo naturale che potesse aver prodotto questo tipo di accelerazione.</em><em>E anche se avesse avuto un gas invisibile, tipo idrogeno puro, qualcosa del genere – e non riusciamo nemmeno a trovare un modello funzionante in cui quella cosa effettivamente funzioni, ad esempio un iceberg puro di idrogeno o di azoto, come è stato ipotizzato – beh, quella roba si sarebbe disintegrata appena avvicinata al Sole e Oumuamua è passato molto più vicino al Sole rispetto all’orbita di Mercurio. Qualunque cosa con un punto di ebollizione così basso, sia azoto sia idrogeno sarebbe dovuto semplicemente evaporare avvicinandosi al Sole. Ma non è successo. Eppure, qualche tipo di forza invisibile lo ha spinto in una misura mai vista per una cometa, tranne quelle che fanno passaggi davvero molto vicini al Sole e mostrano un’enorme accelerazione non gravitazionale insieme a molti visibili getti di gas cometario che spiegano l’accelerazione. Oumuamua l’ha fatto… invisibilmente.</em><em>Adesso, ThreeI Atlas non lo sta facendo in modo invisibile. Ci sono sicuramente segnali di degassificazione di qualche tipo, ma stiamo parlando comunque di una degassificazione sufficiente a muovere qualcosa di così pesante in misura molto maggiore dell’accelerazione di Oumuamua e di qualsiasi altra cometa naturale osservata in passato. E per far ciò, secondo Avi Loeb – e gli credo, penso che le sue stime siano solide – un sedicesimo della massa dell’oggetto dovrebbe sublimare molto rapidamente. Dovrebbe essere coinvolto in un processo di degassificazione esplosiva affinché questa propulsione si verifichi, perché – come detto prima – la degassificazione naturale non produce la stessa efficacia di spinta dei motori a razzo. E sicuramente nulla che si avvicini ai motori al plasma. Ci vuole molta più massa per produrre la stessa spinta. Quindi se davvero un sedicesimo della massa di questo oggetto fosse andato in degassificazione in così poco tempo, quali sarebbero le conseguenze?</em><em>Prima di tutto, vediamo cosa servirebbe ai motori a razzo per generare questo tipo di deviazione. Non si tratta solo della spinta. È il carburante che servirebbe per deviare per un giorno intero. I nove Starship di cui abbiamo parlato consumerebbero circa 10⁹ kg all’ora. Un miliardo di kg di carburante all’ora, che è completamente ridicolo. Anche un motore ionico consumerebbe l’equivalente di due porterei ogni ora. Ci vorrebbe sicuramente una fusione (o una fissione) per produrre tale deviazione con una quantità ragionevole di carburante. Quindi questo ci dà un’idea di quanta massa sarebbe necessaria anche nello scenario di semplice degassificazione. Detto ciò, consideriamo un’altra cosa. Oltre a tutte le altre anomalie discusse su questo canale, c’è anche la questione della luce.</em><em>Innanzitutto, Three Eye Atlas è diventato blu perché, per qualche motivo, ha avuto un cambiamento di luminosità, uno sbalzo estremo in breve tempo. Una cosa mai vista prima con comete naturali. E il colore blu suggerisce che fosse più caldo del Sole. Avremmo invece dovuto vedere una colorazione rossa a seguito di questo aumento di luminosità, perché il gas cometario – anche in fase di degassificazione – non dovrebbe essere più caldo della coronosfera del Sole. Eppure era più blu del Sole, indicando che era più caldo del Sole. Non sembra degassificazione cometaria. Sembra il motore di un velivolo in funzione.</em><em>E a proposito di luce, anche la polarizzazione della luce di Three Atlas è molto bizzarra. Una curva di polarizzazione ci dice qualcosa sulla forma dell’oggetto che genera o riflette la luce. E data la stretta di questa curva, non assomiglia a nessuna cometa che abbiamo mai visto. Somiglia invece agli asteroidi o a quegli oggetti “centauri” del sistema solare esterno. Oggetti con una riflettività più uniforme delle comete. Ancora una volta, non sembra una cometa. Non si comporta come una cometa. Ha un’anti-coda, non come una cometa. Ci sono così tante cose strane su Three Atlas, non ultimo l’enorme accelerazione non gravitazionale improvvisa. Mesi e mesi di nulla e poi un improvviso aumento che supera ogni altra cometa mai vista.</em><em>Questo è un oggetto bizzarro. Non è solo una cometa un po’ strana. È un oggetto davvero strano e penso che non sia corretto chiamarlo cometa. Non ancora, non finché non ne sappiamo di più.</em><em>Per ribadire: è possibile che Three Eye Atlas abbia cambiato posizione per degassificazione naturale? Sì, è possibile. Ma comunque, sarebbe servito che un’enorme quantità di massa venisse espulsa tutta insieme – probabilmente un sedicesimo della massa dell’oggetto. E per un oggetto che pesa miliardi di tonnellate, ciò dovrebbe creare una nube enorme di detriti attorno all’oggetto, veramente colossale e che dovrebbe essere facile da vedere. Inoltre, se un oggetto perde così tanta massa dal proprio nucleo in così poco tempo, di solito si frantuma. Una cometa non può reggere così tanta degassificazione da un colpo solo.</em><em>Eppure, per ora, Three Atlas non si è ancora frantumato. Se dovesse succedere presto, se dovesse spezzarsi, sarebbe piuttosto evidente e rafforzerebbe le spiegazioni naturali per il comportamento di questo oggetto. Ma se non si disintegrerà e se non vedremo un’enorme nube di polvere, gas, detriti, ecc., dovremo cominciare a prendere sul serio altre ipotesi, inclusa quella artificiale.</em>
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Ma il fatto invece che i pianeti del sistema solare siano allineati su uno stesso piano, ad esempio, è "normale" ?
Cosi, per dire, eh
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Post di Fox Hsiao (facebook)
È un peccato per i teorici della cospirazione: la NASA afferma che non ci sono alieni in 3I/ATLAS.
Mi dispiace deludervi tutti, ma a luglio di quest'anno, un misterioso visitatore, denominato 3I/ATLAS, ha "viaggiato al contrario" nel sistema solare. Proveniva da qualche parte nella Via Lattea, la sua orbita era perfettamente allineata con il piano dell'eclittica del sistema solare e procedeva in direzione opposta a quella di tutti i pianeti.
Internet pullula di affermazioni come: "Un'astronave aliena!", "Il governo lo sta insabbiando!", "La fine del mondo sta arrivando!". Ho visto innumerevoli persone ripubblicare video simili su YouTube e altre piattaforme, snocciolando teorie del complotto simili. Persino l'astronomo dell'Università di Harvard, il professor Avi Loeb, è intervenuto, affermando: "C'è una probabilità del 30-40% che si tratti di un manufatto alieno". Le sue motivazioni sembrano incredibilmente convincenti: un contenuto insolitamente alto di nichel, la coda che punta nella direzione sbagliata, un'orbita troppo casuale e così via. Gli appassionati di teorie del complotto si stanno preparando, pronti ad accogliere l'arrivo di una civiltà aliena.
Poi la NASA ha riportato tutti alla realtà. La NASA e l'Agenzia Spaziale Europea hanno utilizzato il telescopio spaziale James Webb, il telescopio spaziale Hubble e vari spettrometri per analizzare la cometa. I risultati hanno mostrato che emetteva anidride carbonica, vapore acqueo, cianuro e sono stati rilevati anche vapori di nichel.
Gli esperti hanno affermato con calma: "Queste sono tutte caratteristiche standard delle comete. È solo una palla di ghiaccio, solo che proviene da fuori dal sistema solare". Anche nel suo punto più vicino, si trova a 270 milioni di chilometri dalla Terra (700 volte la distanza tra la Luna e la Terra), quindi non c'è modo che entri in collisione con noi. Persino il professor Avi Loeb stesso scrisse in seguito: "L'esito più probabile è che si tratti di una cometa naturale. Sarei sollevato, perché allora l'umanità sarebbe al sicuro".
Dal punto di vista scientifico, questa cometa è davvero speciale perché è il terzo visitatore interstellare confermato nella storia, trasportando informazioni chimiche da altri sistemi stellari durante il suo transito nel nostro sistema solare. Gli scienziati la chiamano una "capsula del tempo" e, se avete un telescopio, potete avvistarla nel cielo prima dell'alba a partire dall'11 novembre.
Quindi, complottisti, non siate tristi. Ci sarà sempre un'altra possibilità. Da fan di lunga data di X-Files, ho dedicato 10 minuti a studiare attentamente la questione.
Anche in Cina ci sono versioni differenti
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Sì è normale che durante la formazione del sistema solare i pianeti si siano formati allineati per effetto gravitazionale della nube da cui derivano..
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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Sulla base di sette anomalie principali, per l’astronomo Avi Loeb dell’Università di Harvard l’oggetto interstellare 3I/ATLAS ha una probabilità del 30-40 percento di essere di origine artificiale, cioè un’astronave aliena. Arriverebbe nei pressi della Terra tra fine novembre e inizio dicembre. Il famoso SETI, il programma di ricerca sulla vita intelligente nello spazio, ha risposto allo scienziato israeliano con un articolo ad hoc.
L'oggetto interstellare 3I/ATLAS continua a far parlare di sé mentre viaggia nel cuore del Sistema solare e si avvicina sempre di più alla Terra. La pubblicazione di articoli scientifici si sussegue giorno dopo giorno e in taluni casi si tratta di risposte dirette alla suggestiva (e ardita) interpretazione del fisico e astronomo israeliano Abraham Avi Loeb, che insegna presso il Dipartimento di Astronomia della prestigiosa Università di Harvard. Secondo lo studioso, infatti, c'è una probabilità significativa che 3I/ATLAS non sia un oggetto naturale, una cometa proveniente da un altro sistema stellare, come indica la stragrande maggioranza degli esperti, ma un'astronave aliena con intenzioni potenzialmente ostili. Ora anche il SETI (acronimo Search for Extra-Terrestrial Intelligence), l'affascinante programma di ricerca sui segnali di vita intelligente nello spazio, ha risposto alle affermazioni di Avi Loeb con un articolo ad hoc. Prima di riportare le risposte, è doveroso evidenziare i motivi per cui secondo Avi Loeb 3I/ATLAS potrebbe essere artificiale.
Le sette anomalie principali di 3I/ATLAS
Lo scienziato israeliano in un articolo pubblicato sul suo blog ha indicato sette anomalie per cui il visitatore interstellare potrebbe essere artificiale e non naturale: le dimensioni, con un diametro stimato maggiore di 5 chilometri e una massa superiore a 33 miliardi di tonnellate (molto più dei due precedenti visitatori interstellari); un getto di luce rivolto verso il Sole, con la comparsa tardiva di una coda; la composizione chimica insolita, con più nichel che ferro (come certe leghe industriali); la polarizzazione “estremamente negativa”, una condizione mai osservata prima nelle comete; la traiettoria allineata col piano eclittico dei pianeti in orbita attorno al Sole, con una probabilità dello 0,2 percento; la traiettoria con passaggio ravvicinato a Marte (già avvenuto), Venere e Giove, con una probabilità dello 0,005 percento; e l'allineamento col famoso segnale Wow! del 15 agosto 1977, che a lungo è stato considerato il primo segnale di origine aliena captato sulla Terra.
Il professor Avi Loeb ha affermato senza mezzi termini che gli scienziati che insistono sul fatto che 3I/ATLAS sia una cometa di origine naturale – chiamati "dogmatici" – sono tenuti a spiegare queste anomalie "come risultati di probabili processi naturali". Del resto, alla luce di queste sette anomalie principali, in un nuovo articolo l'astronomo dell'Università di Harvard sostiene che 3I/ATLAS abbia una probabilità di essere artificiale del 30-40 percento. Quindi piuttosto alta. Secondo i suoi calcoli potrebbe arrivare nei pressi della Terra tra fine novembre e inizio dicembre, sebbene al momento la traiettoria lo terrebbe molto lontano da noi (nel caso fosse mantenuta, al netto di improbabili accensioni di propulsori, il perigeo ci sarebbe il 19 dicembre a 269 milioni chilometri da noi).
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Sono diversi gli esperti che hanno già risposto in modo diretto o indiretto all'astronomo israeliano, come ad esempio il dottor Tom Statler della NASA, che in un'intervista al Guardian ha dichiarato che 3I/ATLAS “sembra una cometa, fa cose da cometa e assomiglia moltissimo, in quasi tutti gli aspetti, alle comete che conosciamo”. Anche in un nuovo studio basato sui dati del satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si sostiene che l'oggetto interstellare sia una cometa antichissima, di circa 10 miliardi di anni, che proviene dal disco sottile della Via Lattea (la nostra galassia) e che per milioni di anni la sua traiettoria non è stata influenzata da altre stelle, anche alla luce della straordinaria velocità (circa 200.000 chilometri orari, 58 chilometri al secondo). Proprio per queste ragioni l'oggetto è considerato come una sorta di “capsula del tempo” che custodisce i segreti di Sistemi stellari antichi, risalenti all'Universo primordiale.
Ora anche il leggendario SETI ha risposto ad Avi Loeb attraverso suo membro, il professor Eahsanul Haque che insegna presso il Dipartimento di Geoscienze dell'Università Tecnologica PETRONAS. Lo scienziato ha pubblicato un articolo dal titolo piuttosto eloquente, ovvero “Natural Origins of 3I/ATLAS: Why 3I/ATLAS is Not an 3Alien Probe”, nel quale vengono "smontate" alcune delle anomalie evidenziate dal Avi Loeb. Per quanto concerne l'allineamento con il piano eclittico dei pianeti attorno al Sole, compreso quello della Terra, il professor Haque evidenzia che anche per gli oggetti interstellari non è impossibile, seppure statisticamente raro (il calcolo di Avi Loeb e colleghi, lo ricordiamo, indica una probabilità dello 0,2 percento).
Secondo lo scienziato del SETI, il disco della galassia da cui proviene 3I/ATLAS è quasi allineato con il piano eclittico del Sistema solare, pertanto ritiene che una cometa espulsa da un sistema stellare presente in questo angolo di cosmo – l'oggetto proverrebbe dal disco sottile e non da quello spesso – possa seguire una traiettoria come quella osservata per il nuovo visitatore, scoperto per la prima volta all'inizio di luglio. Haque spiega inoltre che la traiettoria a elevata eccentricità è coerente con l'espulsione da un Sistema stellare, come determinato per i due precedenti oggetti interstellari (1I/'Oumuamua e 2I/Borisov), aggiungendo altresì che le comete possono avere allineamenti con più pianeti del Sistema solare “a causa delle variazioni di gravità.” Secondo Avi Loeb, d'altro canto, questi passaggi potrebbero essere un modo per avvicinarsi "di soppiatto" alla Terra senza farsi notare troppo, un comportamento a suffragio della teoria della Foresta Oscura. Haque spiega anche che 3I/ATLAS non mostra accelerazioni compatibili con la propulsione artificiale, ma solo quella legata alla gravità. Anche questo sarebbe un punto a favore dell'origine naturale.
Che cos'è 3I/ATLAS
Secondo lo scienziato del SETI saremmo innanzi a un possibile “frammento clastico litificato”, sulla base di traiettoria, spettri di luce e altre proprietà rilevate sino ad oggi su 3I/ATLAS. “Ho utilizzato una combinazione di dati osservativi e ragionamenti astrogeologici per sostenere che le sue proprietà, come le sue dimensioni (circa sette miglia), la chioma compatta e la curva spettrale, sono simili a quelle degli strati silicoclastici stratificati e diageneticamente modificati (questi strati potrebbero essere altrettanto simili alla Terra?)”, ha spiegato Haque nell'abstract dello studio, aggiungendo che le caratteristiche dell'oggetto contrastano con l'idea della visita degli alieni proposta da Avi Loeb.
Nei giorni scorsi 3I/ATLAS è stato messo nel mirino della fotocamera HiRISE della sonda MRO della NASA in orbita attorno a Marte e molto presto dovremmo avere tutte le informazioni per determinare meglio la natura del visitatore interstellare. Anche i dati che raccoglierà la sonda Juno, quando l'oggetto passerà nei pressi di Giove il 16 marzo 2026, aiuteranno a far luce su questo intrigante mistero spaziale. La maggior parte degli esperti ritiene che l'oggetto sia semplicemente una cometa aliena, ma in fondo è giusto – e doveroso – esplorare anche gli altri scenari, per quanto improbabili e assurdi ci possano apparire.
eartharxiv.org/repository/view/9820/
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Al di la dei tecnicismi (riconosco che a volte mi rendo tedioso e scorbutico), di tutte le anomalie che questo oggetto presenta, quella che più mi lascia perplesso (e che mi fa incazzare) è il fatto che la NASA ad oggi non ha ancora rilasciato le immagini più importanti e significative di questo oggetto, ovvero quelle catturate dall orbiter marziano MRO dotato di una fotocamera ad altissima risoluzione HIRISE che ha catturato 3i atlas durante il suo passaggio ravvicinato su marte.
Le scuse accampate sono di natura politica/amministrativa.
Ciò che più mi colpisce è che non solo non sono state pubblicate al grande pubblico, ma non sono state neanche condivise con gli altri centri di ricerca astronomica sparsi nel resto del mondo.
Nessuno ad oggi le ha potute vedere.
@ Valis
@ macco83
Ad essere pignoli Plutone e tutti gli altri pianeti nani come cerere, eris ecc, sono lontani dal piano dell eclittica.
Tutti gli altri pianeti maggiori orbitano pressappoco li.
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Io! io! Chiedi a me! La so! La so!@ SAM
come ti spieghi / si spiegano che un corpo così massiccio non sembra produrre alcuna coda o almeno non è rilevabile coi nostri strumenti? È solo questione di composizione chimica?
Risposta breve: tutte le ufficiali teorie odierne sulle comete sono sbagliate. E sono sbagliate da mo'. Sono state lanciate sonde intorno a comete, fatte atterrare sonde su comete, sparate pallottole su comete e ogni progresso tecnico è stato accompagnato da previsioni non confermate, osservazioni non previste e susseguenti toppe alle teorie.
Scordatevi la frottola delle palle di neve spaziali. Le osservazioni non sostengono questo modello teorico.
La scienza ufficiale, oggi, non sa formulare una teoria adeguata sulla fisica e sulla composizione delle comete.
Esempi di domande senza risposta:
Perché le recenti foto ravvicinate delle sonde mostrano superfici cometarie rocciose - come asteroidi - e non superfici di ghiaccio fondente esposto alle "intemperie" del vento solare?
Perché le comete sono gli oggetti più scuri del sistema solare, tanto da apparire bruciate (da vicino, si intende)?
Perché la NASA ha sbagliato tutte le previsioni scientifiche relative alla sonda Deep Impact che nel 2005 ha lanciato un proiettile verso la cometa Tempel 1 per studiarne le dinamiche di impatto? (non aveva previsto un lampo pirma dell'impatto, ha sottostimato di parecchio l'energia dell'impatto, non ha previsto la variegata distribuzione di getti di materia espulsa, ecc.).
Perché gli attuali modelli che vedono l'origine nella TEORICA nube di Oort non prevedono correttamente la quantità di comete dislocate dal loro freddo giaciglio quasi-interstellare?
Perché la nube di Oort è sferica e tutto il resto degli oggetti intorno a una stella si riunisce in un solo piano?
Perché esistono le comete oscure? (una tipologia a sé di comete che condividono qualche caratteristica con 3i/Atlas)
Perché I getti di materiale cometario possono avvenire dal lato in ombra/non esposto al sole?
Perché sono stati rilevati getti cometari senza vere e proprie bocche di emissione?
Perché si osservano fenomeni di pari entità in comete di dimensioni diversissime, e fenomeni di entità/energia "sbagliate" in riferimento alla loro distanza dal sole (es. troppo forti da lontano e troppo deboli quando vicini al sole)?
Tutte queste domande senza risposta lasciano la porta spalancata all'ipotesi che 3i/Atlas sia un tranquillo oggetto astronomico che trascorre l'esistenza viaggiando da una stella all'altra semplicemente perché di queste cose non ne sappiamo abbastanza (e anche perché le teorie antagoniste al dogma vigente, cioè quelle che vedono l'universo attraversato da correnti elettriche e plasmatiche, possono dare risposta a queste domande in modo coerente).
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Si, sono sostanzialmente d'accordo con quanto hai esposto.
Ma questa la so :
"Perché la nube di Oort è sferica e tutto il resto degli oggetti intorno a una stella si riunisce in un solo piano?"
Se immaginiamo tutti i possibili piani orbitali occupabili attorno alla stella, inevitabilmente viene fuori una sfera. I piani orbitali e le relative possibilità di inclinazione, sono innumerevoli ma finiti a formare -tutti insieme-una sfera.
Nella nube di oort, essendo gli oggetti orbitanti in quantità incalcolabile, la possibilità che questi sarebbero andati ognuno ad occupare tutti i possibili piani orbitali era molto alta.
La sfera ne è il risultato.
Ps: devo solo correggere solo un piccolo passaggio nella tua domanda.
Il "resto degli oggetti" (pianeti, pianeti nani ecc) non sono riuniti "in un solo piano" (anche se in buona approssimazione sembrerebbe di si).
Ognuno ha il suo piano orbitale.
I pianeti maggiori, benché siano molto vicini fra loro, in realtà non condividono lo stesso piano orbitale.
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