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Nuova Cronologia
- horselover
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horselover ha scritto: la storia è sempre raccontata dopo, se riuscissi a trovarne una raccontata durante non la riconosceresti. per giunta cambia con l'andar del tempo, e siccome ho molti anni me ne sono accorto
veramente non è così: Se legge la "Historia rerum in partibus transmarinis gestarum", conservata in Francia, se ne renderà conto. Parla delle Crociate ed è coeva alle stesse. Datata da filologi, spettroscopia di Raman, Fluorescenza X e paleografia. Lei si reputa meglio di coloro che l'hanno analizzata?
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- horselover
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horselover ha scritto: il carbonio 14 no?
Il C14 nemmeno l'ho preso in considerazione giacché è la prima delle analisi, ma so che il complottista medio italiano (il primo in Europa) lo attacca sempre. Non capendo niente ovviamente. Il C14 viene spesso calibrato, e non "a cazzo" usando la dendrocronologia e spesso si fa uso della AMS
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horselover ha scritto: quante volte è stata ricopiata? comunque non leggo il latino, non avendo laurea e dovrei fidarmi della traduzione magari fatta da preti, preferisco essere preso per paranoico
continui nella sua ignoranza. Si prenda un PhD in storia medievale, oppure come numismatico specializzato in monetazione medievale. Potrà recarsi in Francia e contattare i migliori filologi al mondo che lavoreranno con lei. Il manoscritto originale è appunto a Parigi. Non ha una laurea, ma non è quello il problema: è che non ha specializzazioni, master e PhD, ecco il problema. E' che non sa e la cultura è marginale, labile e con troppe falle. Quindi preferisce un'idiota che da spiegazioni che fanno comodo ad uno sviluppato scetticismo verso la società,e quindi verso ogni cosa ed ogni sapere della stessa; non contando che vi sono persone che si fanno un mazzo tanto per studiare, quando voi siete stati a "zappare" la terra
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horselover ha scritto: quante volte è stata ricopiata? comunque non leggo il latino, non avendo laurea e dovrei fidarmi della traduzione magari fatta da preti, preferisco essere preso per paranoico
traduzione dei preti? ahahah
tutti i filologi son preti ora?
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- horselover
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horselover ha scritto: si si come no, mi tengo volentieri la mia ignoranza almeno so di non sapere. mi sa che lei si fa troppe illusioni, penso che sia ancora giovane. nella mia inadeguatezza tuttavia le suggerisco di abbandonare il rancore che non le permette di cazzeggiare allegramente è la troppa serietà annoia
ahaha sono di mezza età, e siccome ho diverse esperienze nella ricerca, e non ho un diploma di scuola superiore - ma soprattutto non sono un paranoico che preferisce rimanere nella propria ignoranza anziché mettersi a studiare 12 ore al dì per anni ed anni- posso permettermi di dire la mia, al contrario di ogni complottista cacciato dall'università prima della triennale o mai ammesso ad una facoltà perché troppo idiota da non superare nemmeno un esame, e quindi rilegato nella sua tenera Maturità, e che se la tenga stretta come trono di una cultura marginale ed inutile.
Buona zappata
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horselover ha scritto: nel medioevo lo erano o no? scritto e copiato da preti
nel Medioevo si copiavano i testi classici. Ad oggi ogni archeologo, ogni storico analizza quei testi e dice dove ci sono falsità e dove, causa anche prove archeologiche, verità. Bisogna saper leggere il testo antico, e per saperlo fare bisogna conoscere in modo approfondito (specializzazioni, master, PhD, e non solo la laurea di base) il tempo di riferimento del testo pervenutoci. Inoltre la filologia è in grado di stabilire manipolazioni nel tempo
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Voi fate di tutta l'erba un fascio
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horselover ha scritto: va bene vai a studiare ma non a memoria, cerca di capire se ci riesci (semmai fatti aiutare dal tuo professore) buona notte
detto da uno che forse ha un diploma
vai tu a studiare, prima di "capire" su qualcosa che non sai. Chiedi a Ciapanna
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horselover ha scritto: non pretendo di dare lezioni all'università con la terza media ma di cazzeggiare liberamente in un blog. se ciapanna è il tuo incubo vai da uno psichiatra e lasciami in pace
non è il mio incubo, era solamente un ciarlatano
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- horselover
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horselover ha scritto: dopo vent'anni ancora sei ossessionato da un ciarlatano? ma che t'ha fatto?
ma in realtà ho solo visto questo sito, dopo aver visto la pagina di Mazzucco su facebook, mandatami per scherzo da un amico. Incuriosito sono venuto qua e ho notato che ancora se ne parlava. Tutto qua
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Come il mondo? Quando è stato scritto questo passaggio?
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- Epaminonda
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ma "in realtà" ho "solo visto" questo sito, dopo "aver visto" la pagina di Mazzucco su facebook, mandatami "per scherzo da un amico". "Incuriosito sono venuto qua" e ho notato che ancora se ne parlava. "Tutto qua"
UNA SUPERFICIALE ANALISI DELLA METACOMUNICAZIONE INSERITA IN QUESTE FRASI SUGGERISCE CHE.
SONO TUTTE BALLE.
DOMANDA: A CHE PRO?
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- horselover
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Mi pare che tu avessi già segnalato questa storia tempo fa.
www.jaks.sk/dokumenty/fomenko/04-Dark%20...ence%20Book%204-.pdf
IL PROBLEMA DEI SECOLI BUI
di Anatoly Fomenko
Libro 4 della serie “History: Fiction or Science?”
1.5. L’ “antico” imperatore Vitellio potrebbe aver posato per l’artista medievale Tintoretto?
Formuliamo il seguente concetto che può, a prima vista, apparirci inaspettato. È possibile che il pittore del XVI secolo Tintoretto (1518-1594) abbia disegnato l’ “antico” imperatore Vitellio dal vivo. Il catalogo intitolato The Five Centuries of European Drawing contiene un disegno del ben noto pittore medievale Jacopo Tintoretto ([714], pag. 52). Visse nel 1518-1594 ([1472], pagg. 23-24). Il disegno viene datato approssimativamente 1540 D.C. Il nome con cui è catalogato attira immediatamente l’attenzione: “Studio per una testa del cosiddetto Vitellio” ([714], pag. 52). vedi fig. 7.2. Ricordiamo al lettore che Vitellio è considerato un “antico” imperatore Romano che ha regnato nel presunto anno 69 della nuova era ([72], pag. 236). Perciò, secondo la cronologia Scaligeriana, Tintoretto e Vitellio sono separati da un intervallo che equivale più o meno a 1470-1500 anni. Il commento moderno a questo disegno piuttosto famoso è veramente notevole: “Tintoretto aveva una maschera o una replica in marmo di un antico busto nel suo studio, considerato un ritratto dell’imperatore Romano Vitellio nel XVI secolo. L’originale era stato donato alla Repubblica Veneziana dal cardinale Domenico Grimani nel 1523, ed è attualmente parte dell’esposizione del Museo Archeologico di Venezia (inventario numero 20). L’archeologia moderna che data questo artefatto all’epoca di Adriano (grossomodo 178 D.C.), esclude la possibilità di identificare il ritratto come quello di Vitellio, che aveva regnato negli anni 67-68. Comunque, Tintoretto aveva posseduto questa scultura proprio con questo nome, e il testamento del figlio dell’artista Domenico lo prova esplicitamente menzionandola come “testa di Vitellio”… Sono conosciuti più di venti studi di questa testa realizzati da Tintoretto e dai suoi apprendisti”. ([714], pag. 187). L’opinione del XVI secolo era che il busto appartenesse realmente all’imperatore Romano Vitellio. Come abbiamo visto, la vera storia del busto inizia solo nel 1523, quando entrò in possesso della Repubblica di Venezia. Può essere stato disegnato nel XVI secolo o dalla maschera mortuaria o dal vivo – cioè dal corpo del appena deceduto Vitellio. Il disegno di Tintoretto chiaramente rappresenta una persona morta o addormentata. È naturale che la storia Scaligeriana pensi che sia assolutamente impossibile posizionare l’ “antico” Vitellio nel XVI secolo. Sarebbe perciò interessante provare a datare questo busto al XVI secolo all’interno del paradigma della Nuova Cronologia, specialmente considerando i parallelismi dinastici che abbiamo scoperto. Gli storici considerano che Vitellio sia stato imperatore del Secondo Impero Romano ([72], pag. 236). Come già sappiamo, si tratta di un duplicato fantasma del Sacro Romano Impero del X-XIII secolo (fig. 6.23 e 6.24 in Chron1, Capitolo 6), il quale è, a sua volta per la maggior parte, una copia carbone dell’impero degli Asburgo (Nuova Città, o Nov-Gorod?) del XIII-XVII secolo D.C. (vedi figg. 6.21 e 6.22 in Chron1, Capitolo 6). L’ “antico” Vitellio viene considerato un governatore a breve termine, e l’immediato predecessore dell’ “antico” Vespasiano. Sia suppone abbia regnato nel 69 D.C. ([72], pag. 236). Perciò, viaggia in avanti nel tempo come risultato della suddetta sovrapposizione dinastica, e diventa un sovrano medievale nella prima metà del XVI secolo; come si può vedere dalla fig. 6.22 in Chron1, Capitolo 6, la fine del suo regno e la sua morte cadono grossomodo intorno all’anno 1519. È significativo che, come ci dicono gli storici medievali, il busto che dovrebbe rappresentare il recentemente scomparso Vitellio apparve sulla scena storica intorno al 1523, quando fu regalato alla Repubblica Veneziana ([714], pag. 187). Perciò, le due date sono collegate perfettamente: l’ “antico” Vitellio muore intorno al 1519, e viene realizzato un busto che il cardinale regala ai Veneziani quattro anni dopo, nel 1523. Ogni cosa va a posto. Evidentemente il busto di Vitellio rappresenta un vero sovrano medievale della prima metà del XVI secolo. Il pittore Tintoretto e i suoi apprendisti dipingono Vitellio come un contemporaneo morto da poco. L’aggiunta scivolosa del – “cosiddetto” – aggiunta dagli storici della tradizione Scaligera, deve essere cancellata dal nome del disegno di Tintoretto e sostituita dal più breve e corretto “Studio della testa di Vitellio”. Se prendiamo in considerazione la possibilità di scarti minori e fluttuazioni nella cronologia medievale, si scopre che Vitellio è morto pochi anni dopo il 1519, così Tintoretto potrebbe averlo realizzato dal vivo, mentre un dei suoi colleghi stava facendo un “antico” busto dal vivo di Vitellio. Gli apprendisti di Tintoretto provavano, a loro volta, a disegnare un busto ispirato dal disegno del loro mentore che - come dobbiamo ripetere, potrebbe essere stato testimone della morte del famoso imperatore. Un altro dettaglio particolare dev’essere ricordato. La parte inferiore del disegno di Tintoretto porta la legenda “1263” (vedi fig. 7.2) – e si riferisce all’anno 1263. Ma Tintoretto è vissuto nel XVI secolo . Gli storici moderni citano anche questa circostanza, sebbene senza commenti: “Al centro in basso si vede il numero 1263 scritto a matita” ([714], pag. 187). Vediamo qui un fatto importante. L’artista Tintoretto, avendo realizzato il disegno intorno al 1540, lo datò al 1263. Comunque, normalmente i pittori datano le opere al tempo della loro creazione. Tintoretto perciò trascrive l’anno 1540 come 1263. Questo quindi ci mostra ciò che sosteniamo, che ci fossero diverse tradizioni cronologiche medievali che si diversificano da quella a cui siamo abituati Per esempio, il numero 1263 potrebbe essere stato utilizzato per riferirsi all’anno 1540. Se lo interpretiamo in accordo alla tradizione moderna, otteniamo una data ben precedente, che renderebbe il disegno più vecchio di 277 anni. Questo è probabilmente ciò che gli storici Scaligeriani hanno fatto normalmente in queste situazioni; comunque, in questo caso hanno “lasciato stare il disegno” nel 1540, poiché Tintoretto è collegato al XVI secolo da diverse prove indipendenti.
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E' vero, quanti sfanculi o preso per quella storia :laugh:Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
@ Nomit
Mi pare che tu avessi già segnalato questa storia tempo fa.
IL PROBLEMA DEI SECOLI BUI
di Anatoly Fomenko
Libro 4 della serie “History: Fiction or Science?”
1.5. L’ “antico” imperatore Vitellio potrebbe aver posato per l’artista medievale Tintoretto?
Secondo me, come ho scritto qualche pagina fa, la storia romana è retrodatata di 1550 anni e dura fino alla rivoluzione francese! Fomenko non è mai arrivato così avanti. Quindi Vitellio secondo me potrebbe aver regnato nel 1619 e quindi il disegno di Tintoretto dovrebbe essere stato disegnato nel 1640. Ci sarebbe quindi l'inversione delle cifre 5 e 6 ipotizzata proprio da Fomenko. Considerando la solita teoria di Stepanenko, secondo me l'inversione potrebbe essere avvenuta in questo modo: inizialmente i numeri erano I =1, II = 2, III = 3, V = 4, VI = 5, VII = 6; poi si passò ad un sistema decimale, per cui V da 4 diventò 5 e VI da 5 diventò 6.
1640 - 1263 = 377, forse Tintoretto contava gli anni dalla fine della cattività avignonese.
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