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Nuova Cronologia
Nomit ha scritto: @ FZappa - L'aspetto della mappa di Rust di cui ho parlato non è la bassa qualità. E' la corrispondenza dei presunti errori con la teoria di Fomenko e con altre ipotesi.
La prima teoria è quella secondo cui il toponimo "Roma" fu traferito in Italia solo dopo la caduta dell'Impero d'Oriente e che prima si trovasse ad est (si potrebbe rispondere che quel "Rom" potrebbe riferirsi alla Romania, ma a questo punto ci si chiede: dov'è Roma?).
La seconda è che alcuni toponimi europei e di conseguenza la loro storia siano stati spostati in seguito alla confusione tra penisola italiana e continente europeo, teoria avanzata da un polacco (probabilmente malato di mente ma che in questo caso ci ha azzeccato in pieno). Questa teoria sembra essere confermata dalla mappa perché riporta lo spostamento della Macedonia dalla penisola balcanica meridionale all'Africa nord-occidentale, esattamente come avviene per l'Epiro/Cartagine nel disegno che ho postato (Cartagine è famosa per aver schierato contro Roma degli elefanti, l'Epiro è noto per lo stesso motivo, a Cartagine regnava Didone, in Epiro si trovava il santuario di Dodona dedicata alla dea Dione).
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Forse non scrivo in italiano o non mi so spiegare o tu non sai leggere……..
Ti ho dimostrato (credo) che la mappa di Rust rientra fra le centinaia di altre simili del Medioevo che NON SONO CARTE GEOGRAFICHE ma mappe didascaliche – religiose (vedi post precedente).
Le carte geografiche del Medioevo sono i PORTOLANI.
Tu non mi puoi rispondere ripetendo, a pappagallo, quello che hai già scritto e che ti ho dimostrato non avere alcun valore dal punto di vista GEOGRAFICO.
E’ come se dicessi “ho letto Asterix il gallico e la mia teoria è che Cesare abbia contato balle, non abbia conquistato la Gallia, anzi si sia preso un sacco di botte….”
Asterix il gallico = mappa di Rust
Validità storica Asterix = validità geografica mappa Rust = ZERO
Se vuoi discutere, dovresti invece dimostrarmi che la mappa di Rust è una “vera” carta geografica oppure farmi vedere un Portolano con Roma in Ucraina…….
Mission impossible....
Nel caso, improbabile, tu voglia cimentarti, ti anticipo subito dicendoti che la prima domanda che farei a te e ad Asterix-Formenko è quale sia la teoria (storico-geografica) in base alla quale il Tigri, l’Eufrate, il Gange e il Nilo hanno TUTTI la stessa sorgente situata nel Paradiso Terrestre che sta in alto sopra l’Asia, nella mappa di Rust.
Quindi preparati la risposta……….
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Abido ha scritto: Curiosità : gli egittologi dicono che le Piramidi e la Sfinge siano d'epoca Egizia (IV dinastia, come sapete). Alcuni geologi dicono che siano più antiche, tipo 12.000 anni fa, ed alcuni anche più.
PS gli egittologi sono accreditati e non badano al sesazionalismo, mentre solitamente chi dice che le Piramidi e Sfinge risalgono ad epoche primitive, fanno riferimenti alieni e portano "prove" che in reltà son state manomesse e non sono accettate.
La razionalità indica che la ragione l'abbiamo gli archeologi e non questi scrittori di fantascienza. L'archeologia dice altrettanto, e i reperti portati nei laboratori scientifici, come anche le analisi delle mummie (prendendo campioni interni alle ossa) danno ragione di essere di epoca egizia e non aliena e non preistorica.
Gli Egizi sono davvero uno dei più grandi misteri della storia
In definitiva mi sembra che abbiamo capito ben poco; oltre alla datazione delle Piramidi, molto discussa, non sappiamo con certezza come le abbiano costruite e non solo le Piramidi ma tanti altri reperti.
L’altro giorno mi è capitato di leggere un articolo sul Serapeo di Saqquada, dove sono sepolti i tori sacri Avis: altro grande mistero, forse meno noto delle Piramidi ma altrettanto intrigante.
it.sputniknews.com/amp/mondo/20190909807...labirinto-di-tunnel/
L’articolo è abbastanza superficiale ( le tombe dei tori sono 24).
Se volete approfondire, questo è un articolo più vecchio e completo sul Serapeo
m.loscrignodelmistero2.webnode.it/produc...serapeum-di-saccara/
Vorrei far notare le ENORMI dimensioni di ciascun sarcofago in granito (metri 4 per 2 per 3,30) del peso di circa 100 tonnellate; il tutto dentro gallerie scavate nel sottosuolo.
Il confronto con l’uomo rende molto bene l’idea………
Quello che mi lascia esterrefatto è la tecnologia: come hanno fatto ?
Ho molti dubbi che noi oggi saremmo in grado di fare un’opera simile.
Rileggendo l’articolo, mi è tornato in mente il famoso cemento egizio di cui si parlava già 20 anni fa, come ipotesi, ma di cui poi nulla avevo più letto.
Oggi si chiama “geopolimero”, leggo che continuano a sperimentare (anche al Poli Torino) ma in commercio non ho trovato nulla e certezze ancora meno…….. eppure sembrerebbe eccezionale !!
www.matto.design/it/geopolimeri-nuovi-materiali-dal-passato/
www.ingenio-web.it/3536-geopolimeri-rito...o-o-salto-nel-futuro
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Ottimo. E questa mappa didascalica contiene informazioni che combaciano con la teoria di Fomenko e con altre ipotesi.FZappa ha scritto:
Forse non scrivo in italiano o non mi so spiegare o tu non sai leggere……..
Ti ho dimostrato (credo) che la mappa di Rust rientra fra le centinaia di altre simili del Medioevo che NON SONO CARTE GEOGRAFICHE ma mappe didascaliche – religiose (vedi post precedente)
E' come se tu ipotizzassi che Cesare sia stato fermato da un villaggio di galli e poi trovassi un fumetto DELL'EPOCA DI CESARE che narra la storia di Asterix ed Obelix.
Per essere precisi, secondo la nuova cronologia il mappa mundi di Hanns Rust è davvero una carta geografica e il motivo per cui i portolani sono più dettagliati è che in realtà sarebbero molto più recenti. Uno dei metodi di Fomenko, infatti, è datare le mappe in base alla quantità di errori che contengono.
Sto guardando la mappa di Hereford: vedo Roma, vedo Venezia, vedo Gerusalemme, vedo Verona (collocata nel nord della Francia), ma non riesco a trovare Costantinopoli e Firenze, voi le vedete?
upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/48/Hereford-Karte.jpg
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Nomit ha scritto:
Da quello che ho letto io, invece, fin da subito lo pseudo-Vitellio fu oggetto di un grande numero di riproduzioni dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/4...82563.pdf?sequence=2
Ma devo ribadire il mio ragionamento completo. E' composto da due parti:
1) la riproduzione dei tratti attribuiti a Vitellio fin dalla prima metà del '500
2) la presenza dei primi otto imperatori nella camera degli sposi nel 1470 (Vitellio è il nono)
In una discussione, non c’è niente di peggio che cambiare le carte in tavola, mentendo sapendo di mentire.
Nel post precedente, TU hai scritto: “Fomenko si chiede perché nel rinascimento venisse realizzato un gran numero di raffigurazioni dell'imperatore Vitellio, a distanza di più di mille anni………”
Subito dopo, insisti scrivendo: “ Quindi, nel 1470 Mantegna decorava una stanza con le immagini dei primi otto imperatori e circa 50 anni dopo si comincia a produrre un gran numero di raffigurazione dell'imperatore successivo.”
IO ti rispondo scrivendo: “Quello che capisce anche un bambino, è che le opere del ‘500 e del ‘600 NON SONO ritratti dell’imperatore Vitellio ma COPIE DELLO PSEUDO VITELLIO, per il suo eccezionale valore artistico”
Adesso TU non puoi venirmi a dire: “Da quello che ho letto io, INVECE, fin da subito lo pseudo-Vitellio fu oggetto di un grande numero di riproduzioni” perché è ciò che ho scritto io ed è l’ESATTO CONTRARIO di quanto hai scritto TU, copiando Aquila-Formenko.
Tra l’altro, alleghi una tesi senza accorgerti che è proprio quella da cui IO ho tratto le immagini del mio post.
Mi fa comunque piacere che ti sia finalmente accorto dell’’immane stupidaggine precedente.
Cadendo la prima ipotesi mi sembra inutile discutere la seconda che, in ogni caso si risolve facilmente.
La Camera degli Sposi è una eccezionale opera basata sull’illusione e sulla prospettiva in cui le proporzioni sono essenziali..
E’ una camera con 4 lati uguali (circa 8 metri) che ha il suo fulcro prospettico nell’incredibile “oculo” centrale circolare. Sul soffitto Mantegna circoscrive il cerchio con un quadrato e a ciascun lato del quadrato fa corrispondere 2 immagini di imperatori.
E’ evidente la proporzione fra i 4 lati della camera, i 4 lati del quadrato e i 2 imperatori per lato.
Era impossibile mettere il nono, visto che 9 non è divisibile per 4, tenendo anche conto che l’ennagono è il primo poligono che NON può essere costruito in MODO REGOLARE con squadra e compasso.
L’alternativa che aveva era solo tra 8 e 12 ma, probabilmente, con 12, le immagini degli imperatori sarebbero state troppo piccole e illeggibili.
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La VAT 4956 descrive un'eclissi di luna e le eclissi sono associate alla cronologia tolemaica dei Re. Siccome di mezzo alle osservazioni di Tolomeo ci va pure la dinastia babilonese, è ovvio che le osservazioni di Tolomeo riguardino anche la cronologia biblica di cui, infatti, è calcolata, sulla base dell'eclissi descritta dal VAT 4956, la caduta del 586 a.C. e relativa deportazione (19° anno di N.donosor partendo dal 37° descritto dall'eclissi).FZappa ha scritto:
gio65 ha scritto: Il legame che lega Tolomeo al gregoriano lo scorgi solo se immagini che non entrò in vigore solo un calendario, ma tutta una cronologia che Newton ha definito una truffa perché non frutto di osservazioni ma di semplici e fantasiosi calcoli a tavolino. Questo fu il crimine di Tolomeo che uccise Teresa D'Avila, cioè la chiesa adorante il Cristo saldamente inserito e dimostrato nella e dalla storia..
Tutte le vicissitudini della storicità del Cristo, infatti, dipendono da quel grande falso che ha fatto saltare l'asse cronologico biblico rendendo Gesù un idolo. Egli era la fede, ma Tolomeo ne fece una religione alla pari di tutte le altre.
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Stai facendo un po' di confusione
Penso ti riferisca al Canone dei Re di Tolomeo in cui Tolomeo si è limitato a ricalcolare le cronologie antiche DEI RE (e non della Bibbia), note ai suoi tempi, applicando l’anno vago egiziano (tutti gli anni uguali di 365 giorni).
Tra l’altro il Canone NON fa parte dell’Almagesto per cui non mi pare che sia stato neppure oggetto di critica da parte dell’americano.
Inoltre, se cerchi su Wiki, ti accorgi che il Canone di Tolomeo non è neppure citato in quanto, forse, non è neppure preso in considerazione da chi si occupa di Cronologia Biblica.
it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_biblica
Sei solo tu che hai questa ossessione !!
PS. A me non interessa minimamente ne la Cronologia Biblica ne, tanto meno, l’Antico Testamento (non hanno nulla a che fare con la storia)
Newton non solo impugnò le osservazioni di Tolomeo scrivendo The crime of Caludius Ptolemy, ma si affidò, in mancanza d'altro, alla cronologia, biblica, della WT, per cui scrivere quanto hai scritto è davvero molto distante dalla realtà.
Un conto è non essere interessati; un altro è inventarsi le cose
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Nomit ha scritto: @ FZappa - L'aspetto della mappa di Rust di cui ho parlato non è la bassa qualità. E' la corrispondenza dei presunti errori con la teoria di Fomenko e con altre ipotesi.
La prima teoria è quella secondo cui il toponimo "Roma" fu traferito in Italia solo dopo la caduta dell'Impero d'Oriente e che prima si trovasse ad est (si potrebbe rispondere che quel "Rom" potrebbe riferirsi alla Romania, ma a questo punto ci si chiede: dov'è Roma?).
Il nome della città di Roma è sì avvolto nel mistero, ancora, ma non rientra nella visione surreale e non provata, e assurda di Fomenko. Potrebbe derivare da "Rumon" o "Rumen" che in lingua etrusca voleva dire "fiume". C'è un'altra versione (data dagli storici, e non da matematici improvvisati storici) che suggerisce che in origine la città avesse un altro nome, ma dopo la conquista etrusca, in età monarchica, i latini iniziarono a chiamarla Roma, storpiando il nome che le avevano dato gli Etruschi, ovvero "Ruma"
Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O. Wilde)
L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza (C. Darwin)
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Chi pensa che lo studio della storia dia solo credito alle fonti scritte, a documenti, si vede che non ha studiato; poiché lo studio della storia è multidisciplinare e non si studiano solamente le fonti scritte; e non le si danno per buone se non vi sono altri fatti ad avvalorarli. I Papiri Erodotei risalgono a prima dell'anno 1000, e dire che non vi siano testimonianze prima di quell'anno è pura follia: è una cazzata ben condita da complottismo che fa brecia su persone con uno scarso e languente livello culturale, ma dedite al complottismo (cause ansia ed il mal sopportare la società nella quale si trovano). Detti papiri hanno avute datazioni multidisciplinari e varie analisi, che vanno dalle analisi filologiche al C14 con calibrazione dendrocronologica (Fomenko vada a farsi un giro al Cedad , e parlasse con loro del C14. Ma non lo fa perché sa che ciò che asserisce sono cazzate).
Per la storiografia europea, ad esempio, non si prendono solo i documenti rinvenuti in Europa, ma anche quelli rinvenuti in Medioriente e Nord Africa. Ma Fomenko ignora l'apporto storico-culturale asiatico, che ebbe contatti con l'Europa, così come varie zone e culture africane; oltre ad ignorare le più recenti scoperte scientifiche linguistiche e studi etnografici sul funzionamento e sull'evoluzione delle società. Ovviament eun matematico di questo non sa un emerito cazzo. Non è la sua scienza, non è la sua branca di studi ergo non può parlare. Solo ascoltare chi ne sa più di lui (storici, filologi, archeologi, scienziati del radiocarbonio ecc).
Però in rete gli internettologi pretendono di dar ragione a Fomenko, Icke (scrittore e giornalista, non storico) Ciapanna (stendiamo un velo pietoso) ed altri personaggi che con la storia non hanno nulla a che fare. Non sono / erano storici né filologi, né archeologi o scienziati del radiocarbonio; eppure la gente da retta a questi tizi piuttosto che a persone che nel mondo tutto hanno voce in capitolo.
Per il resto, pur competente in alcuni settori, non andrò a dilungarmi oltre. Tanto è tempo sprecato
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In una discussione, non c’è niente di peggio che cambiare le carte in tavola, mentendo sapendo di mentire.
Nel post precedente, TU hai scritto: “Fomenko si chiede perché nel rinascimento venisse realizzato un gran numero di raffigurazioni dell'imperatore Vitellio, a distanza di più di mille anni………”
Subito dopo, insisti scrivendo: “ Quindi, nel 1470 Mantegna decorava una stanza con le immagini dei primi otto imperatori e circa 50 anni dopo si comincia a produrre un gran numero di raffigurazione dell'imperatore successivo.”
IO ti rispondo scrivendo: “Quello che capisce anche un bambino, è che le opere del ‘500 e del ‘600 NON SONO ritratti dell’imperatore Vitellio ma COPIE DELLO PSEUDO VITELLIO, per il suo eccezionale valore artistico”
Adesso TU non puoi venirmi a dire: “Da quello che ho letto io, INVECE, fin da subito lo pseudo-Vitellio fu oggetto di un grande numero di riproduzioni” perché è ciò che ho scritto io ed è l’ESATTO CONTRARIO di quanto hai scritto TU, copiando Aquila-Formenko.
Tra l’altro, alleghi una tesi senza accorgerti che è proprio quella da cui IO ho tratto le immagini del mio post.
Mi fa comunque piacere che ti sia finalmente accorto dell’’immane stupidaggine precedente.
Cosa dici? La tesi di cui parli è uno dei primi risultati di Google cercando "tintoretto vitellio", non ce l'hai solo tu, ed è la prima che ho letto e che stavo per linkare nel mio primo post sull'argomento. La pagina che ho linkato al suo posto è altrettanto chiara ("busto del cosiddetto Vitellio").
E’ evidente la proporzione fra i 4 lati della camera, i 4 lati del quadrato e i 2 imperatori per lato.
Era impossibile mettere il nono, visto che 9 non è divisibile per 4, tenendo anche conto che l’ennagono è il primo poligono che NON può essere costruito in MODO REGOLARE con squadra e compasso.
L’alternativa che aveva era solo tra 8 e 12 ma, probabilmente, con 12, le immagini degli imperatori sarebbero state troppo piccole e illeggibili
La questione non è che gli imperatori raffigurati siano solo otto. La questione è che sono I PRIMI otto e Vitellio è il sucessivo. Perché raffigurare Otone e Galba e non Traiano, Vespasiano, Marco Aurelio o Costantino?
Ovviamente, da solo questo fatto non dice nulla, ma, unito alla storia dello pseudo-vitellio e nell'ottica della Nuova Cronologia, assume un senso.
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Uno studio di Storia Romana, ripeto, sarebbe fondamentale; soprattutto per capire che vi fu un Impero (per chi non ci crede...e ciò mi fa solo ridere)
Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O. Wilde)
L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza (C. Darwin)
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La butto lì (vediamo cosa succede). E se il toponimo fosse collegato ai termini "domus", "home" e "room"? In questo caso avrebbe avuto un significato del tipo "Le Case".Abido ha scritto:
Il nome della città di Roma è sì avvolto nel mistero, ancora, ma non rientra nella visione surreale e non provata, e assurda di Fomenko. Potrebbe derivare da "Rumon" o "Rumen" che in lingua etrusca voleva dire "fiume". C'è un'altra versione (data dagli storici, e non da matematici improvvisati storici) che suggerisce che in origine la città avesse un altro nome, ma dopo la conquista etrusca, in età monarchica, i latini iniziarono a chiamarla Roma, storpiando il nome che le avevano dato gli Etruschi, ovvero "Ruma"
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"E se il toponimo fosse collegato ai termini "domus", "home" e "room"? In questo caso avrebbe avuto un significato del tipo "Le Case". "
Si può dire quel che si vuole, ma prima passate dieci minuti su google a capire se quel che si va dicendo è una castroneria al 100% o se ha qualche possibilità di essere presa in considerazione.
A meno che F. non sostenga che si siano anche inventate tutte le lingue e dialetti antichi, l'inglese moderno si forma alla fine del 1400.
www.thoughtco.com/modern-english-language-1691398
L'etimologia (di home, ma anche di altre parole) si può leggere qui:
www.etymonline.com/word/home
Per traduzioni di parole in inglese antico si può andare qui:
www.oldenglishtranslator.co.uk/
E si vede che né "home" né "room" potevano esistere ai tempi della fondazione di Roma.
Poi...
Tutto è -ehm- possibile, ma perché, oltre che inventarsi tutta la storia, inventarsi anche innumerevoli lingue morte?
Coerenti, in logica trasformazione...
E anche mettersi a inventare poemi, cronache e pettegolezzi da scrivere in quelle lingue.
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gio65 ha scritto: La VAT 4956 descrive un'eclissi di luna e le eclissi sono associate alla cronologia tolemaica dei Re. Siccome di mezzo alle osservazioni di Tolomeo ci va pure la dinastia babilonese, è ovvio che le osservazioni di Tolomeo riguardino anche la cronologia biblica di cui, infatti, è calcolata, sulla base dell'eclissi descritta dal VAT 4956, la caduta del 586 a.C. e relativa deportazione (19° anno di N.donosor partendo dal 37° descritto dall'eclissi).
Newton non solo impugnò le osservazioni di Tolomeo scrivendo The crime of Caludius Ptolemy, ma si affidò, in mancanza d'altro, alla cronologia, biblica, della WT, per cui scrivere quanto hai scritto è davvero molto distante dalla realtà.
Un conto è non essere interessati; un altro è inventarsi le cose
Non voglio assolutamente entrare in argomenti religiosi, soprattutto se riguardano questioni e polemiche interne di uno specifico movimento religioso (Testimoni di Geova).
Io mi limito a leggere
“Ecco una dichiarazione di R. Newton riguardante la tavoletta VAT 4956 (che fissa al 586/7 a.C. la caduta di Gerusalemme):
«... queste date armonizzano perfettamente con il Canone di Tolomeo e con altri simili documenti di fonte indipendente come il canone assiro degli eponimi, gli annali dei re d'Assiria, la cronaca babilonese, le liste dei re di Babilonia e molte migliaia di documenti commerciali datati ...» - R. R. Newton, Ancient Planetary Observations and the Validity of Ephemeris Time - Baltimora e Londra 1976. Tav. IV 3 e IV 10 pag. 131.
Inoltre, in un carteggio privato con Mr. Doug Mason, Kilsyth, Victoria. Australia 3137 - lettera datata 23 gennaio 1978, in uno stralcio della medesima egli afferma:
«Io considero che è ben fondato che il 567 a.C. è il 37° anno di Nabucodonosor, quindi il -603 è il suo primo anno ...».
Nota: bisogna tener conto che le date di Newton non considerano dell'anno "zero", altrimenti le suddette date sarebbero state rispettivamente -568 e -604.
Riguardo ancora alla cronologia e alla lista dei re babilonesi lo stesso Newton ha dichiarato proprio nella sua opera tanto discussa, The crime of Claudius Ptolemy, p. 375: "L'ultima parte della sua lista regia ha una verifica indipendente". E ancora, dopo aver fatto riferimento alla VAT 4956, che fissa l'anno 567/8 a.C., e allo Strassmaier Cambise 400, che fissa il 523 a.C., è lo stesso Newton che dichiara: "perciò abbiamo una conferma molto solida che la lista di Tolomeo è corretta per quanto riguarda Nabucodonosor e ragionevolmente corretta per quel che concerne Cambise". Quest'ultima citazione è tratta proprio dal testo The crime of Claudius Ptolomy.”
Quindi la questione NON sembra affatto come la racconti tu (o come te l’hanno raccontata).
L’americano, che ti piace tanto, NON contesta per nulla il Canone di Tolomeo
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Prima, però, aveva ragione da vendere e ben fece a tenere un congresso internazionale a Londra per capire il motivo per cui la costante D, quella che regola il moto lunare, impazzisce dal 800 a.C. a circa il 1000. Si avanzarono tutte le ipotesi per venirne a capo (maremoti, terremoti, asteroidi), ma nessuna delle quali risultò praticabile. Di qui la sua prima certezza che Tolomeo era un impostore e le sue osservazioni fatte a tavolino (ecco The crime of Clausius Ptolemy).
Mi chiedo, con amarezza, cosa ne sarebbe stato della sua ricerca se avesse potuto valutare la mia "ossessione", come tu scrivi e considerare questa cronologia che verte su un 505 a.C. come 19° di N.donosor, mentre il suo 37° di regno è il 486 a.C.
Tu scrivi che la cronologia biblica non è storia, ma io ti dico che non lo è nella misura in cui si sono sistematicamente falsate le fonti, comprese quelle che attingono al cielo: le eclissi.
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Nomit ha scritto:
La butto lì (vediamo cosa succede). E se il toponimo fosse collegato ai termini "domus", "home" e "room"? In questo caso avrebbe avuto un significato del tipo "Le Case".Abido ha scritto:
Il nome della città di Roma è sì avvolto nel mistero, ancora, ma non rientra nella visione surreale e non provata, e assurda di Fomenko. Potrebbe derivare da "Rumon" o "Rumen" che in lingua etrusca voleva dire "fiume". C'è un'altra versione (data dagli storici, e non da matematici improvvisati storici) che suggerisce che in origine la città avesse un altro nome, ma dopo la conquista etrusca, in età monarchica, i latini iniziarono a chiamarla Roma, storpiando il nome che le avevano dato gli Etruschi, ovvero "Ruma"
Guarda che lo studio filologico che si accompagna alla ricerca storica non la mette come: "la butto lì".
Anni di studi universitari (con compimento totale degli stessi) non farebbero male
Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O. Wilde)
L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza (C. Darwin)
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gio65 ha scritto: Queste sono le parole di un uomo e di uno scienziato ormai certo di aver fatto naufragio e appartengono all'ultima fase della sua ricerca che non ebbe l'esito sperato solo perché Newton commise l'errore imperdonabile, ma assolutamente inevitabile mancando qualsiasi altra alternativa, di affidarsi alla cronologia dei TdG.
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Di qui la sua prima certezza che Tolomeo era un impostore e le sue osservazioni fatte a tavolino (ecco The crime of Clausius Ptolemy).
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Niente affatto.
Prima scrivi un sacco di post dicendo che la cronologia biblica di Tolomeo è sbagliata (e da lì derivano un sacco di nefandezze), come è DIMOSTRATO da R. Newton nel suo libro “The crime of Claudius Ptolemy) – e lo dici anche nel post soprariportato.
Adesso invece dici che, invecchiando, è rimbambito, si è rimangiato tutto e ha copiato la cronologia dei Testimoni di Geova perché era l’UNICA che c’era.
NON E’ VERO NIENTE, come erano sbagliati i post di prima così lo è quello soprariportato.
Evidentemente non leggi o non capisci ciò che contrasta le tue fissazioni (tranquillo, non sei l’unico su questo forum).
Ripeto quello che ho già scritto in precedenza.
R. Newton, nel suo libro “The crime of Claude Ptolemy”, AFFERMA:
“……perciò abbiamo una conferma molto solida che la lista di Tolomeo è corretta per quanto riguarda Nabucodonosor e ragionevolmente corretta per quel che concerne Cambise".
Newton MOTIVA questa sua affermazione con la tavoletta VAT 4956, con lo Strassmaier Cambise 400 nonché con “il canone assiro degli eponimi, gli annali dei re d'Assiria, la cronaca babilonese, le liste dei re di Babilonia e molte migliaia di documenti commerciali datati”.
Quindi Newton NON ha mai cambiato idea perché, fin dall’inizio, ha sempre sostenuto che la Cronologia di Tolomeo è corretta.
Assurdo poi il fatto che Newton si sia “affidato alla cronologia dei TdG” perché mancava “qualsiasi alternativa”. I TdG sono nati a fine ‘800, Tolomeo è del II secolo d.C, Newton parla SOLO di Tolomeo per cui solo tu sai che c’azzecca il riferimento alla cronologia dei TdG. !!
Tra l’altro le Cronologie Bibliche sono innumerevoli: c’è solo l’imbarazzo della scelta e quelle di Wiki sono solo alcune……..
it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_biblica
Se TU hai una TUA teoria sulla cronologia biblica che smentisce Tolomeo, va benissimo: se qualcuno è interessato, te la chiederà (io no).
Ma, per favore, smettila di raccontare frottole.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
gio65 ha scritto: SE Newton ha sempre sostenuto che la cronologia tolemaica è corretta (mi pare che tu lo abbia scritto in neretto) quale sarebbe il crimine di Tolomeo, titolo di un suo libro del 1977? E come mai nella pagina wiki inglese dedicata a Newton si legge, chiaro, che Tolomeo è l'artefice della "truffa di maggior successo dell'intera storia della scienza"?
Quindi tu scrivi, scrivi ma non sai un caz……
Ti ho già spiegato che l’Almagesto è una cosa mentre il Canone dei Re è un’altra.
Questo è il Canone con la cronologia: it.m.wikipedia.org/wiki/Canone_di_Tolomeo
Newton contesta SOLO l’Almagesto, dicendo che molte osservazioni sono inventate (semplifico molto), fatto di cui si erano già accorti gli arabi 1.200 anni fa, oltre ad essersi accorti di parecchi errori che il “fenomeno” non vede.
Visto che devo farti da “precettore”, ti allego il primo articolo di Scientific American del 1977 in cui presenta la teoria di Newton e quello successivo del 1979 in cui le contesta (pure tradotti....).
Questa è l’ultima volta che parlo di costui; per favore, se non sai, informati, studia e SOLO DOPO scrivi…..
Claudio Tolomeo: un impostore
Da Scientific American, ottobre 1977, pp. 79-81.
Claudio Tolomeo, il dotto greco che visse ad Alessandria nel secondo secolo, per molto tempo è stato considerato il più grande astronomo dell'antichità. Il suo trattato di astronomia 'E Matematike Syntaxis, scritto nel 142 A.D., è stato definito l'opera più importante di matematica astronomica prima del De Revolutionibus Orbium Coelestium pubblicato da Copernico 1400 anni dopo. Nella Syntaxis Tolomeo espose un sistema matematico per predire le posizioni future dei pianeti, un sistema nel quale la terra era considerata immobile, mentre il sole, la luna , i pianeti e le stelle erano visti come gravitanti intorno ad essa in combinazioni di epicicli circolari.
La teoria planetaria tolemaica influenzò a tal punto l'astronomia islamica che gli astronomi arabi dettero alla Syntaxis il nome di Almagesto, che significa "il più grande". Inoltre la teoria tolemaica modellò lo sviluppo della cosmologia europea fino all'epoca dei lavori di Copernico e Keplero. Più vicino a noi la Sintaxis ha rivestito una certa importanza agli occhi degli storici come pure degli astronomi per il fatto che Tolomeo cita teorie ed osservazioni astronomiche che egli attribuisce ai suoi predecessori greci e babilonesi, e in alcuni casi la sua opera costituisce l'unica fonte di informazione sulla antica cultura greca e cronologia babilonese che sia pervenuta fino a noi.
Ora, secondo l'opinione di R. Newton dell'Università John Hopkins esposta in un libro dal titolo The Crime of Claudius Ptolomy [Il delitto di Claudio Tolomeo], che sarà pubblicato dalla Tipografia dell'Università John Hopkins, Tolomeo si è rivelato il più fortunato impostore nella storia della scienza.
La dimostrazione della frode si trova nella stessa Sintaxis. In base all'analisi statistica fatta da Newton risulta che la precisione di certe osservazioni planetarie e stellari che Tolomeo pretende di avere effettuato è talmente elevata che in alcuni casi c'è una sola probabilità su un miliardo che egli le abbia fatte realmente con gli strumenti che descrive. In altri casi le presunte osservazioni di Tolomeo sugli equinozi e i solstizi risultano errate di oltre un giorno, uno sbaglio incomprensibilmente macroscopico che eccede di 10 volte gli errori dei suoi predecessori in osservazioni analoghe.
Nella versione aggiornata del catalogo stellare del suo predecessore Ipparco le posizioni di un migliaio di stelle che Tolomeo pretende di avere osservato, furono ottenute spostando di un uguale valore ogni singola posizione. In un certo numero di casi le conclusioni di Tolomeo basate sulle presunte osservazioni sono esatte fino all'ultimo decimale anche laddove i suoi calcoli risultano errati. Tutte queste stranezze hanno indotto Newton a concludere che Tolomeo desunse le osservazioni dalle sue tavole e non in altra maniera. Scrive Newton: "Egli elaborò certe teorie ma si rese conto che non quadravano coi dati dell'osservazione. Anziché abbandonare le teorie, deliberatamente costruì delle osservazioni partendo dalle teorie stesse in modo da poter pretendere che i dati dell'osservazione dimostrassero la validità delle sue teorie".
Newton ha anche scoperto che buona parte delle osservazioni che Tolomeo attribuisce ad altri astronomi in realtà non sono state recuperate nel passato ma sono state costruite da lui stesso. "Ipoteticamente", stima Newton, "la scoperta della frode di Tolomeo distrugge metà di tutto quello che avevamo accettato come astronomia greca". Inoltre la falsificazione di Tolomeo può essersi spinta tanto lontano che egli può aver inventato la durata dei regni dei sovrani babilonesi. Poiché la ricostruzione della cronologia babilonese si basa in gran parte su una lista di sovrani che Tolomeo ha utilizzato per datare le presunte osservazioni babilonesi, secondo Newton, "tutta la cronologia attinente dovrà essere riveduta e ogni dipendenza dalla lista regale di Tolomeo dovrà essere abbandonata".
Newton ha preso in considerazione la possibilità che un assistente di Tolomeo possa avergli fornito delle false osservazioni, e non per pigrizia, ma ritiene improbabile che tale assistente possa anche aver falsificato deliberatamente la storia. Newton considera pure la vaga possibilità che la Sintaxis possa essere stata scritta da qualcun altro e non da Tolomeo. Newton non ha ancora trovato nessuna prova per una motivazione della frode, ma avanza l'ipotesi che molto verosimilmente una motivazione potrebbe essere stata il desiderio di diventare famoso come grande astronomo. "Egli potrebbe essersi accorto all'inizio della sua carriera di non possedere la qualificazione necessaria, e allora avrebbe scelto l'unico modo possibile per appagare la sua ambizione: sostituire l'abilità con la frode".
L'assoluzione di Claudio Tolomeo
Da Scientific American, vol. 240, n.3, marzo 1979, pp. 90-94.
Nel mese di ottobre del 1977 questa sezione si fece portavoce di argomenti che erano stati esposti per dimostrare che Claudio Tolomeo, l'astronomo greco che visse in Alessandria nel secondo secolo, era stato un impostore. Il caso venne solevato da Robert R. Newton, dell'Università John Hopkins, in un libro intitolato The Crime of Claudius Ptolemy [Il delitto di Claudio Tolomeo] pubblicato dalla Tipografia dell'Università John Hopkins. Da allora gli specialisti di storia dell'Astronomia hanno esaminato a fondo il libro e parecchi di loro sono giunti alla conclusione che l'accusa di frode è priva di fondamento.
L'accusa mossa da Newton è inconsistente. Tolomeo è considerato il maggiore astronomo dell'antichità. La sua opera 'E Matematike Syntaxis (Trattato di Matematica), rinominata Almagesto (Il più grande) dai dotti arabi del secolo nono, espone un'ampia teoria dei moti planetari che fu accettata per 1400 anni. Sulla base di tale teoria Tolomeo elaborò un sistema matematico che permetteva di prevedere le posizioni future dei pianeti. Nella Sintaxis Tolomeo incluse anche il più esteso catalogo stellare dell'antichità. La Sintaxis contiene numerosi riferimenti ai precursori di Tolomeo e particolarmente a Ipparco (il compilatore del primo catalogo stellare), e in parecchi casi gli scritti di Tolomeo sono per gli storici l'unica fonte di informazione sulla antica astronomia greca e sulla cronologia babilonese. Questi scritti, per esempio, contengono l'unica lista della durata dei regni babilonesi che sia giunta fino a noi.
Nel suo libro The Crime of Claudius Ptolemy Newton accusa l'astronomo di avere inventato sistematicamente i dati che sono alla base della sua teoria dei moti planetari. Questo, scrive il Newton, ha reso Tolomeo "il più fortunato impostore della storia della scienza" e l'autore del testo che "ha arrecato all'astronomia più pregiudizio di qualunque altra opera che sia mai stata scritta". La base del processo intentato da Newton è l'analisi statistica, un procedimento per mezzo del quale egli ha voluto dimostrare che la precisione di alcune osservazioni che Tolomeo dice di avere effettuato è talmente levata che le probabilità che egli le abbia fatte realmente con gli strumenti che egli descrive sono una su un miliardo.
D'altra parte, laddove le osservazioni di Tolomeo risultano imprecise in base alle teorie odierne, Newton sostiene che Tolomeo con gli strumenti che dice di avere utilizzato avrebbe dovuto essere in grado di fare osservazioni più precise. Anche in questo caso Newton ha calcolato le probabilità che Tolomeo possa avere commesso simili errori, e avendo trovato che tali probabilità sono di una contro 1092, è giunto alla conclusione che le osservazioni di Tolomeo sono fraudolente.
Noel M. Swerdlow, dell'Università di Chicago, in un articolo che apparirà su The American Scholar, sostiene che l'analisi statistica di Newton non ha nessun valore. Per calcolare quante probabilità un certo evento possa verificarsi per un determinato numero di volte, Newton ha spesso fatto affidamento su quella che viene definita la regola del prodotto: si moltiplica la probabilità che un certo evento si verifichi per il numero dei casi possibili. Per esempio la probabilità di ottenere 1 con un dado è una su sei, o 1/6; la probabilità di ottenere 1 due volte di seguito è 1/6 per 1/6, ossia 1/36, e la probabilità di ottenere 1 tre volte di seguito è 1/6 per 1/6 per 1/6, ovvero 1/126.
Per poter applicare la regola del prodotto è necessario conoscere la probabilità che si produca un singolo evento e il numero totale di casi possibili. Inoltre la regola funziona soltanto a condizione che gli eventi siano indipendenti fra loro. In altre parole la regola del prodotto vuole che il verificarsi o meno di un evento in un caso determinato non influisca sulla probabilità che esso si verifichi in un caso successivo. Questa condizione vale riguardo al dado: se ad una determinata gettata esce l'1, questo non influirà sulla probabilità che esca ancora l'1 ad ogni gettata seguente.
Secondo Swerdlow la regola del prodotto non si può applicare alle antiche osservazioni astronomiche, come quelle fatte da Tolomeo, per la ragione che non sussiste nessuna delle condizioni necessarie per poterla applicare. Newton non ha semplicemente nessuna possibilità di determinare la probabilità che una qualunque delle osservazioni di Tolomeo abbia un dato valore. Inoltre Newton non è in grado di sapere se le osservazioni siano state o meno indipendenti le une dalle altre come richiede la regola del prodotto. Perciò, conclude Swerdlow, Newton applica in modo arbitrario i metodi statistici quando prima di tutto presume una probabilità iniziale dell'ordine di 1 su 10, ossia di 1/10, che un'eclisse lunare non sia fraudolenta e poi moltiplica per 1/1012 questo fattore per calcolare la probabilità che 12 osservazioni di eclissi lunari siano fraudolente.
Le osservazioni di Tolomeo confermano con tale precisione i suoi calcoli teorici che, dal punto di vista della scienza moderna, può nascere il sospetto che siano state costruite ad arte. Victor E. Thoren dell'Università dell'Indiana e Owen J. Gingerich dell'Università di Harvard hanno fatto notare indipendentemente l'uno dall'altro che una tale precisione è perfettamente comprensibile dal punto di vista della scienza antica. Gli uomini che si occupavano di astronomia ai tempi di Tolomeo erano dei matematici e ad essi la dimostrazione, il rigore e la logica premevano più che la precisione delle osservazioni.
Riferire soltanto le osservazioni che confermavano le teorie e scartare tutto il resto faceva parte dell'etica comunemente accettata dalla scienza antica. Questa consuetudine spiega l'armonia perfetta esistente tra le osservazioni di Tolomeo e il suo lavoro teoretico. Non prima dello sviluppo dei metodi statistici e probabilistici nel XVIII secolo i filosofi naturalisti cominciarono a prendere in considerazione le osservazioni casuali, poiché soltanto in quel tempo essi poterono disporre delle tecniche necessarie per interpretare quantità notevoli di dati imprecisi col calcolo della media, dei mediani, delle deviazioni e simili. In breve, secondo Swerdlow, Thoren e Gingerich, il processo di Newton non sta in piedi, perché si basa su un'analisi statistica difettosa e non tiene conto dei metodi dell'antica astronomia.
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Contestando "SOLO l'Almagesto", secondo Newton, "tutta la cronologia attinente dovrà essere riveduta e ogni dipendenza dalla lista regale di Tolomeo dovrà essere abbandonata". E con questo chiudo, perché ho frequentato un pessimo maestro (insomma, è tempo perso)FZappa ha scritto:
gio65 ha scritto: SE Newton ha sempre sostenuto che la cronologia tolemaica è corretta (mi pare che tu lo abbia scritto in neretto) quale sarebbe il crimine di Tolomeo, titolo di un suo libro del 1977? E come mai nella pagina wiki inglese dedicata a Newton si legge, chiaro, che Tolomeo è l'artefice della "truffa di maggior successo dell'intera storia della scienza"?
Newton contesta SOLO l’Almagesto, dicendo che molte osservazioni sono inventate (semplifico molto), fatto di cui si erano già accorti gli arabi 1.200 anni fa, oltre ad essersi accorti di parecchi errori che il “fenomeno” non vede.
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Sono sempre più convinto dell’attualità e della validità di Socrate: ecco qualcuno degli aforismi più famosi
“La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere” (da Platone in Apologia di Socrate)
“Esiste un solo bene, la conoscenza e un solo male l'ignoranza” ( da Diogene Laerzio in Vite dei filosofi)
“Non é la più vituperevole ignoranza, il credere di sapere quello che uno non sa?” (da Platone in Apologia di Socrate)
P.S. Per chi non lo ricorda, Socrate è quel famoso ginecologo, ovviamente medievale (perché la Cronologia di Tolomeo è fraudolenta), fautore del metodo della “maieutica” (dal greco μαιευτική - arte ostetrica).
O no ??
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A Sparta regnavano DUE RE.
Roma era governata dal senato, il cui significato originario è "assemblea degli anziani".
Sparta era governata dalla gherusia, cioè l'assemblea degli anziani.
Il centro politico, economico e religioso di Roma era il FORO.
I magistrati più potenti di Sparta erano gli EFORI.
Gli imperatori romani fecero costruire CINQUE fori imperiali.
Gli efori spartani erano cinque.
L'esercito romano era noto per la sua coordinazione e la formazione a testuggine.
L'esercito spartano era famosa per la sua coordinazione e la sua formazione chiusa.
Roma sorge sul fiume TEVERE.
La città che pose fine all'egemonia di Sparta fu TEBE.
Roma divenne la capitale del CLERO cattolico.
Gli appezzamenti di terra degli spartiati si chiamavano KLEROI.
La prima azione militare di Roma fuori dall'Italia fu la battaglia di MESSINA.
La potenza di Sparta ebbe origine con la conquista della MESSENIA.
Roma sottomise i LATINI.
Sparta sottomise gli ILOTI.
I romani discendevano dai troiani. L'altro nome di Troia era ILIO. Come potevano chiamarsi gli abitanti di Ilio? Potevano tranquillamente chiamarsi ILIOTI. Ed infatti Ilio fu conquistata in seguito all'iniziativa del re di Sparta Menelao (a questo punto potrebbe essere che i troiani che fondarono Roma non fossero quelli usciti sconfitti dalla Guerra di Troia, ma fossero i discendenti degli achei conquistatori).
Ma soprattutto, cosa c'era scritto sulle bandiere romane? C'era scritto "spar"! Solo che gli storici hanno scambiato la a minuscola per una Q!
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Essendo questa la mia materia ho tutte le ragioni per dirti che spari cazzate complottiste.
Sì, questo è veramente il mio ultimo commento.
Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O. Wilde)
L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza (C. Darwin)
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PREMESSA necessaria: sono serio :wink:Abido ha scritto: ma senti che cazzate !! Ma vai a studiare storia, e studiala bene.
Essendo questa la mia materia ho tutte le ragioni per dirti che spari cazzate complottiste.
Sì, questo è veramente il mio ultimo commento.
Essendo tu una fonte autorevole (in materia), perché non ci erudisci invece di criticarci.
Sarebbe più costruttivo per tutti e (credo) anche più divertente per te, essendo la tua materia.
Molti son qui per imparare, e per condividere quel che sanno.
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La Grande Permia ricordata nelle Cronache Russe e rappresentata nello stemma che data al XVI secolo.
La vera localizzazione di Permia
Due grandi Principati del XVI secolo rappresentati nell’antico stemma Russo e cioè Permia e Vyatka appaiono solo nelle carte dell’Impero Russo Romanoviano alla fine del XVIII secolo – lo stesso anno, nel 1781. Prima di tutto non ci sono mai state aree con quei nomi a Est del Volga, che è dove gli storici Romanoviani le collocano oggi.
Secondo le cronache Russe, la terra di Permia confinava con la Yougra, o Ungheria. La terra fu battezzata Cristiana da Stefano di Permia (Che aveva… fondato la Diocesi di Permia nel 1383 e compilato un alfabeto)” ( [85] , Volume 31, pag. 511).
“Nel 1434 Novgorod fu costretta a dare parte dei tributi raccolti dalla Terra di Permia a Mosca... Nel 1472 la Grande Permia . . . diventa una provincia di Mosca... i principi locali diventavano così vassalli del Gran Principe” ([85], Volume 32, pag. 511).
Perciò viene detto che la Terra di Permia aveva principi propri fino al XV secolo, che erano di fatto indipendenti e aveva il suo proprio vescovo e il suo proprio alfabeto. Lo stesso nome (Grande Permia) indicava il fatto che questa provincia dell’Impero fosse in qualche modo speciale.
Oggi ci viene detto che sia stato molto difficile rendere i Komi Permiayaki parte dello Stato Russo. Infatti, “il territorio dei Komi Permiayaki (cui ci si riferisce come Grande Permia’ nelle fonti Russe) divenne parte della Russia nel XV secolo” (ibid, pag. 1 50). In altre parole, secondo l’interpretazione Romanoviana delle cronache Russe, la Russia dell’Orda era riuscita a conquistare i Permiayaki o Komi, nell’epoca della Conquista Ottomano = Ataman facendo diventare le loro desolate terre parte dell’Impero. Dopo di ciò lo “Stemma di Permia”fu incluso tra i 12 stemmi che corrispondevano alle principali provincie dello stemma Russo – con una grande cerimonia si può supporre. L’orgoglioso titolo di “Gran Principe di Permia” si suppone ereditato dagli Zar, o Khan, di Vladimir, Mosca e Novgorod dall’ipotetico sovrano del lontano villaggio di Yegoshikha (così si chiamava il villaggio da cui si presume nascesse Permia) – a essere precisi nemmeno il villaggio esisteva fino al XVII secolo. Non ci sono tracce del nome Permia da nessuna parte in quest’area fino al XVIII secolo.
Questo è ciò che sappiamo della moderna città di Permia: il precedente villaggio ricevette questo orgoglioso nome nel XVIII secolo e questo deve essere stato il più grande insediamento che i Romanov abbiano trovato qui – nemmeno una cittadina!
“La città fu fondata sul sito del precedente villaggio di Yegoshikha, la cui fondazione data all’inizio del XVII secolo. Nel 1723 fu costruito qui un impianto per lavorare il rame e il villaggio vicino fu rinominato Permia nel 1781 e divenne il centro della provincia di Permia” (ibid, pag. 154).
Ora possiamo formulare la nostra ricostruzione. La vera Grande Permia medievale riflessa dalle cronache risulta essere la Germania del Sud (senza la Prussia), l’Austria e il Nord Italia.
L’antica città di Parma esisteva già nel Nord d’Italia; il suo nome suona molto simile a Permia. Come per Vienna, la capitale d’Austria troviamo qui la Cattedrale di Santo Stefano – una delle più grandi d’Europa. Il nome stesso di Germania (GRM senza le vocali) è una possibile versione del nome BJRMA (Biarma), da noi conosciuta attraverso le fonti Scandinave medievali ([523], pag. 197). Come abbiamo già detto, Biarma e Permia sono probabilmente la stessa cosa. Ricordiamo al lettore che il nome Germania veniva anche trascritto come “Jermanie” nel Medio Evo ( [517]; vedi Chron5 per maggiori dettagli). Perciò B-Jarma, o Biarma, e Jermanie (Germania) devono essere versioni dello stesso nome.
Questo spiega perché l’alfabeto di S. Stefano (Stepan) sia scomparso dalla storia Romanoviana del villaggio di Yegoshikha senza lasciare traccia. Non è che i Komi da oltre il Volga, più tardi soprannominati Permiayaki, avessero avuto difficoltà a impararlo e a mantenerlo ma piuttosto S. Stefano lo aveva inventato e insegnato da un’altra parte - ossia, Austria, Germania e Nord Italia ed è per questo che rimane nella memoria grata della popolazione locale. L'enorme Cattedrale di S. Stefano a Vienna fu costruita in suo onore. Perciò S. Stefano e Stepan deve aver insegnato il suo alfabeto agli Europei nel XIV secolo che è realmente un epoca antica nella nostra ricostruzione. Dobbiamo anche notare che sembra essere stato il primo Vescovo di Permia da cui il titolo - “Stefano della Grande Permia” ([936], Volume 2, pag. 635).
A proposito, potrebbe Stefano, o Stepan, aver inventato l’alfabeto Romano, che si sarebbe poi propagato attraverso molti altri paesi dell’Europa Occidentale utilizzato dal Latino, stimato linguaggio dei medici, raffinata letteratura e Catechismo e quindi dichiarato “antichissimo” nel XVII secolo e attribuito a grandi autori come Tito Livio come loro linguaggio nativo? Di fatto, questi ultimi appaiono essere vissuti nel XVI-XVII secolo d.c. Lo stesso si può dire di Giulio Cesare – un famoso imperatore Romano “Antico” la cui vita non precede il XII secolo d.c.
L’identificazione della Grande Permia come descritta nelle cronache come Germania medievale rende una delle storie di Karamazin, precedentemente ritenuta piuttosto strana, perfettamente plausibile e ovvia. Karamazin seguiva alcune antiche fonti ed evidentemente non riuscì a capire che erano relative al periodo. Riporta il seguente fatto sorprendente: “L’espansione Mongola continuò e gli invasori aveano raggiunto Permia attraverso la Bulgaria di Kazan; molti dei Permiayaki fuggirono spaventati verso la Norvegia” ([362], Volume 4, Capitolo 2, Colonna 58). Anche un solo veloce sguardo alla cartina è sufficiente per capire quanto sia improbabile tutto ciò considerando la Grande Permia come la città moderna sulle rive del Kama. Scappare in America partendo da lì sarebbe altrettanto facile; comunque, identificando la Grande Permia come Germania ogni cosa diventa chiara – i rifugiati dalla Germania avrebbero potuto attraversare uno degli stretti che separavano la Germania e la Scandinavia e finire in Svezia o Norvegia.
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Nomit ha scritto: Ma soprattutto, cosa c'era scritto sulle bandiere romane? C'era scritto "spar"! Solo che gli storici hanno scambiato la a minuscola per una Q!
Sono Pazzi Questi Romani
:laugh:
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Scusa, ma non ho capito bene...
Sostieni che l'alfabeto latino è comparso sei secoli fa?
Che prima di allora (se esite un prima di allora) in tutta Europa non s'è mai scritto nulla in caratteri latini?
E neanche in altri caratteri, visto che non si trovano molte iscrizioni cirilliche, runiche, geroglifiche o simili?
:question:
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