Nuova Cronologia

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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32428 da Moshe
Risposta da Moshe al topic Nuova Cronologia
Signor Nomit la numerologia è una pseudoscienza, quindi fallace. Non si dimostra nulla con la stessa poiché si può dimostrare ogni cosa si voglia vedere. Chi crede a queste stronzate ciapannesche non ha una alcuna specializzazione universitaria (serve ! Altro che molti dicono che non serva a un cazzo), quindi si va a credere a determinate idiozie.
Poveri stronzi noi che abbiamo studiato ! Siamo servi del "Potere" vero? :)
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5 Anni 3 Settimane fa #32429 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Signor Moshe, non è numerologia translate.google.com/translate?depth=1&h...59,15700262,15700265

-

Consiglio questo articolo diviso in tre parti translate.google.it/translate?hl=it&sl=r...rti.html&prev=search
Anche se non concordo con una delle premesse, e cioè che la presenza della cronologia convenzionale nei testi rinascimentali significhi che essa esistesse già allora. Penso che invece le date dei testi antichi siano state riconvertite nel corso delle edizioni e che anche quelli ritenuti originali siano dei falsi creati o retrodatati a scopo di lucro.

Comunque riassumo l'ipotesi dell'articolo.

Nella prima parte fa notare come gli autori rinascimentali citino, nelle loro opere, quasi solo autori antichi o immediatamente precedenti, creando un buco che va dal quinto al tredicesimo secolo. Aggiunge che questa stessa situazione si trova nell'ambito legale.
Nella seconda parte analizza il caso di Michele Serveto, che, imprigionato da Calvino, chiese l'assoluzione da tutte le accuse appellandosi alle decisioni dell'imperatore Costantino il Grande. Gli venne risposto citando altri imperatori che perseguitarono posizioni uguali a quelle di Serveto.

"Perché Serveto fa appello alla legislazione degli imperatori precristiani? Non sa che dopo di loro sono emerse nuove leggi che hanno abrogato quelle vecchie? Questo è strano, dal momento che Serveto ha studiato legge in una delle migliori facoltà - l'Università di Tolosa."

Nella terza parte, confronta gli eventi del sesto secolo con gli eventi del tredicesimo, trovando che si tratti degli stessi eventi. La storia reale, quindi, sarebbe costituita dagli eventi fino all'inizio del settimo secolo più quelli dal quattordicesimo secolo in avanti. Conclusione molto meno radicale di quella di Fomenko.

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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32430 da Moshe
Risposta da Moshe al topic Nuova Cronologia

Nomit ha scritto: Signor Moshe, non è numerologia translate.google.com/translate?depth=1&h...59,15700262,15700265

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Consiglio questo articolo diviso in tre parti translate.google.it/translate?hl=it&sl=r...rti.html&prev=search
Anche se non concordo con una delle premesse, e cioè che la presenza della cronologia convenzionale nei testi rinascimentali significhi che essa esistesse già allora. Penso che invece le date dei testi antichi siano state riconvertite nel corso delle edizioni e che anche quelli ritenuti originali siano dei falsi creati o retrodatati a scopo di lucro.

Comunque riassumo l'ipotesi dell'articolo.

Nella prima parte fa notare come gli autori rinascimentali citino, nelle loro opere, quasi solo autori antichi o immediatamente precedenti, creando un buco che va dal quinto al tredicesimo secolo. Aggiunge che questa stessa situazione si trova nell'ambito legale.
Nella seconda parte analizza il caso di Michele Serveto, che, imprigionato da Calvino, chiese l'assoluzione da tutte le accuse appellandosi alle decisioni dell'imperatore Costantino il Grande. Gli venne risposto citando altri imperatori che perseguitarono posizioni uguali a quelle di Serveto.

"Perché Serveto fa appello alla legislazione degli imperatori precristiani? Non sa che dopo di loro sono emerse nuove leggi che hanno abrogato quelle vecchie? Questo è strano, dal momento che Serveto ha studiato legge in una delle migliori facoltà - l'Università di Tolosa."

Nella terza parte, confronta gli eventi del sesto secolo con gli eventi del tredicesimo, trovando che si tratti degli stessi eventi. La storia reale, quindi, sarebbe costituita dagli eventi fino all'inizio del settimo secolo più quelli dal quattordicesimo secolo in avanti. Conclusione molto meno radicale di quella di Fomenko.


Signor Nomit, gli storici e gli archeologi non sono degli stupidi che studiano servendo un millantato "potere". Tutte queste pretese di sapere come sia andata la storia, e dar retta a revisionisti, da parte di chi non possiede una specializzazione in storia , archeologia e studi filologici, non hanno motivo di essere. Si parte da una convinzione compolottista che il "potere" (che non si sa chi sia) prenda a tutti per il culo, e che scienziati, archeologi ed ogni scibile della sapienza umana più elevata, si mettano a tavolino falsificando ogni sorta di cosa.
Ma meno male che il complottista non ci casca :)
è bello leggervi. Fate fare due risate; voi e Fomenko (matematico, non storico, e sbugiardato da ogni archeologo serio -e non parlo di fanta archeologia che vedono anche loro alieni del cavolo-).
Ma poi è così sbagliato, anche ad una età elevata, prendersi una laurea e specializzazione? O non ve ne frega niente?
Quindi prima laureatevi, specializzatevi seriamente, e poi possiamo ritornare a parlare.
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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32431 da Moshe
Risposta da Moshe al topic Nuova Cronologia
epigrafi, monumenti ecc...tutto inventato per voi.
Per non parlare della monetazione romana, che per Fomenko sarebbe medievale, visto che nel Medioevo ci furono grandi quantità di conii in larga scala causa il feudalesimo. Buona la seconda, ma la prima convinzione è una emerita cazzata.
Ma fatela finita e studiate !!
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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32434 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Da “History: Fiction or Science?” pagg. 509-510
archive.org/stream/AnatolyFomenkoBooks/H...4#page/n531/mode/2up

LA REAZIONE DELLA NOBILTÀ RUSSA ALL’INTRODUZIONE DELLA VERSIONE SCALIGERIANA DELLA ”ANTICA” STORIA NEL XVIII SECOLO

R. K. Almayev è stato così gentile da segnalarci un certo numero di fatti curiosi contenuti nell’articolo di V. V. Dementyeva intitolato “La ‘Storia Romana’ di Charles Rolain letta da un nobiluomo Russo” pubblicata in un periodico sientifico intitolato “Vestnik Drevney Istorii” (“Il Corriere della Storia Antica”, [238]).

V. V. Dementyeva ci dice quanto segue: “La collezione dell’Archivio di Stato dell’Oblast di Yaroslavl Oblast include il manoscritto intitolato ‘Una Critica al Nuovo Libro del 1761 sulle Origini di Roma e sugli Atti di questa Nazione delle Monarchie’. Contiene 47 pagine in cui anche il retro è coperto di scritte, cioè 94 pagg.. . . Il retro dell’ultimo foglio dice: ‘Critica di Pyotr Nikiforovdella famiglia Krekshin. 30 Settembre 1762, S. Pietroburgo’” ([238], pag. 117). Il numero dell’articolo della cronaca nell’Archivio di Stato dell’Oblast di Yaroslavl è il 43 (431); vedi [238],

P. N. Krekshin (1684-1763) era un importante funzionario governativo dell’epoca di Pietro il Grande. In particolare egli “ teneva il giornale di Pietro il Grande e aveva classificato le carte dello Zar dopo la morte di Pietro” ( [238], pag. 1 19). Aveva fatto anche la supervisione dei lavori a Kronstadt ([238], pag. 117). “Krekshin pensionato nel 1726, dopo la morte di Pietro, e cominciò a scrivere i suoi lavori di storia, principalmente di storia Russa” ([238], pag. 118). Le opere storiche di P. N. Krekshin furono utilizzate da famosi storici Russi come V. O. Klyuchevskiy, I. I. Boltin, M. M. Shcherbatov e V. N. Tatishchev ( [238], pag. 118).

Dopo la morte di Krekshin, l’Imperatrice Caterina la Grande chiese “di vedere alcune di queste cronache, come anche le carte che erano appartenute a Krekshin, che aveva studiato con grande interesse; decise di tenere alcune di queste a sua disposizione” ( [238] , pag. 119).

Tutto ciò dimostra come Krekshin fosse una figura piuttosto prominente in quell’epoca e i suoi lavori storici erano seguito con grande interesse. L’intero archivio di Krekshin fu comprato nel 1791, dopo la sua morte, dal conte A. I. Moussin-Pushkin, un famoso collezionista” ([238], pag. 118).

Cosa scrive Krekshin nella sua critica dl “Nuovo Libro del 1761 sulle origini di Roma”? Bisogna sottolineare che il libro di C. Rolain, uno storico Francese, fu uno dei primi libri sulla nuova storia Scaligeriana pubblicati in Russia. Viene riportato come “i lavori di Rolain e Crevier erano stati i primi libri di testo sulla storia antica” ( [238] , pag. 119).

V. V. Dementyeva ci dice più avanti che “i primi disaccordi tra P. N. Krekshin e C. Rolain avevano riguardato l’affermazione di quest ultimo sulla invincibilità di Roma… La critica cita una grande quantità di fonti – Giuseppe Flavio, Plinio, Tacito, Ovidio, Plutarco Strabone e Erodoto come anche la ‘Cronaca Babilonese’ di Beros e così via. . . Quale nazione aveva conquistato Roma facendo tremare i suoi eserciti e imperatori? Krekshin . . . afferma che i Romani erano sempre stati sconfitti dagli Slavi, o Russi. Le sue postulazioni sono le seguneti:

‘Gli Slavi sono conosciuti come Moscoviti (dopo il Principe Mosokh)’,

'i Russi (‘chiamati così dopo il ‘Principe Ross’)',

‘la stessa nazione è conosciuta come Sciti, chiamti così dopo il Principe Skip’

‘sotto il principe Sarmat erano conosciuti come Sarmati’,

‘la stessa nazione è conosciuta come i Goti (dopo il Principe Gott)’,

‘i Vandali sono la stessa nazione’,

‘come i Varangiani’ ,

‘anche altri nomi venivano usati e tutti questi nomi venivano identificati come la Nazione Slava Russa come descritta sopra’,

‘Il rendiconto delle sconfitte di Roma è il seguente: ‘Nel regno di Cesare Augusto, i Goti Slavi devastarono le province vicine dell’Impero Romano’,

‘Attila, Zar degli Unni, conosciuto come Flagello di Dio, dalla terra di Russia. . .’,

‘Odoacre, lo Zar Russo, prese controllo dell’Italia’ ecc” ([238], pag. 120).

Di base, P. N. Krekshin conferma pienamente la nostra ricostruzione storica, sia Russa che internazionale, a dispetto del fatto che egli usa date Scaligeriane erronee. Comunque Krekshin non ha familiarità con la versione Milleriana e Romanoviana della storia Russa, poiché la sua critica era ancora nel suo farsi in quel periodo. La storia Milleriana e Romanoviana vieta decisamente ogni ricostruzione del fatto che l’ “antica” Roma , o Russia come Orda nel XIV-XVI secolo, era esistita simultaneamente con il Regno Moscovita dei Russi nel Medio Evo. Comunque questa restrizione non si applica a Krekshin, a dispetto del fatto che gli fosse già stata insegnata la cronologia Scaligeriana; è per questo che la storia Russa viene allungata nella remota “antichità”.

Tutto ciò potrebbe essere visto come nient’altro che un’opinione personale di Krekshin – una pia illusione, un’incapacità di afferrare alcuni dettagli e così via? Dopo tutto l’opiniomne delle persone è molto diversa? Per niente - V. V. Dementyeva riporta il fatto più sorprendente. Evidentemente, “La conoscenza di Krekshin della storia antica corrisponde al livello generale di conoscenza dell’epoca. . . gli studi antichi come disciplina della scienza storica Russa storica sono iniziati solo dalla fine del XVIII secolo” ([238], pag. 121). Evidentemente gli studi sono stati condotti anche prima ma non erano abbatanza “scientifici”. È evidente che il termine “scientifico” viene usato dagli storici moderni come riferimento ai lavori della scuola Milleriana e Scaligeriana.

V. V. Dementyeva si chiede retoricamente se la critica di Krekshin “riflettesse il livello di conoscenza storica della metà del XVIII secolo”, e risponde che “certamente lo era” ([238], pag. 121). In altre parole, le idee di Krekshin erano generalmente condivise dalle parti più colte della società Russa.

Vediamo che fino alla fine del XVIII secolo, i Russi avevano aderito alla versione della storia Russah riportata da Krekshin. Questo è in perfetta concorrenza con la nostra ricostruzione. È solo dalla fine del XVIII secolo che la versione Scaligeriana e Milleriana divenne consensuale anche in Russia e anche dopo un certo sforzo a quanto pare.

Oggi la versione Milleriana e Romanoviana del XVIII secolo è già trattata come l’unica possibile – sia presume sia esistita da tempo immemorabile come un comune e ovvio sistema cronologico. É evidente che ogni frammento di informazione che la contraddice è automaticamente dichiarata assurda.

Comunque la storia è una scienza storica e non c’è spazio per il dogma. Ogni postulato scientifico richiede prove, o almeno una convalida se il problema è troppo complesso. Se la società Russa avesse avuto una nozione completamente differente della storia a metà del XVIII secolo, che argomentazione avrebbero portato gli storici moderni per provare che i Russi del XVIII secolo avevano “completamente sbagliato” a capire la loro stessa storia? Il presunto “concetto assurdo della storia Russa” cui aderirono i Russi colti nel XVIII secolo appare veramente poco plausibile.

La ricerca cronologica moderna ci porta ad un’altra ricostruzione delle dispute dimenticate del XVIII secolo, vinte dalla scuola Scaligeriana e Milleriana. Comunque, oggi si scopre che che la versione consensuale contiene enormi contraddizioni – ci sono errori dappertutto. Dall’altra parte si scopre che il concetto Russo di storia nella sua forma del XVII-XVIII secolo, che era stato brutalmente soppresso per introdurre la storia Scaligeriana è corretto in molti punti
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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32442 da Moshe
Risposta da Moshe al topic Nuova Cronologia

Pyter ha scritto: Caro Italo,
La Tartaria non è scomparsa, o meglio, all'inizio è solo scomparsa dalle mappe.
Qualcuno fa risalire la formazione degli stati nazionali (occidentali, io dico) verso il 1810-12. Nei libri di storia dei falsificatori, la data è posta nel 1815, dopo Waterloo, e viene chiamata restaurazione. Ma non è stato restaurato un bel niente. Si sono solamente divisi l'Europa, delimitando i confini di ciascun regno. Automaticamente l'impegno primo di tutte queste nuove "potenze" è stato di impegnarsi a demolire l'unico ostacolo che ancora rimaneva da togliere per conquistarsi il potere e distruggere tutte le tracce della storia vera. Tutte le guerre successive al periodo della restaurazione, (dal 1830 al 1918) sono state dirette contro l'impero austro ungarico: le guerre d'indipendenza da uno a tre, la guerra di Crimea, fino alla prima guerra mondiale che ha spazzato via l'impero asburgico e quello ottomano. Praticamente poi hanno annientato qualsiasi ricordo storico dell'europa precedente alla nascita delle nazioni.
Il motivo per cui l'Italia non è diventata nazione è perché non solo c'era il Vaticano, ma anche perché noi gli slavi ce li avevamo in casa. Gli slavi e gli arabi al centro sud.
Quindi è ovvio che la Tartaria sia sparita dalle cartine.
Anche nella Sardegna del Nord c'è un capoluogo di provincia che anticamente si chiamava Thathari.
Mah!


Dopo le sconfitte napoleoniche si cercò di ritornare alla situazione europea pre-napoleonica. Per questo si chiama "Restaurazione" (Congresso di Vienna) - (Periodo di Restaurazione 1815-1848). Non è vero che non si reastaurò un bel niente, come da te asserito. In realtà non è che ci fu un vero e proprio ritorno all'Antico Regime, giacché il quadro geopolitico europeo non era più lo stesso. Si cercò quindi un assetto più stabile possibile. Al Congresso di Vienna si ridefinirono i confini dei regni europei, ma non perché si andavano creando in quel momento, ma perché, causa guerre, essi erano cambiati e c'era motivo di un assestamento di confine.
Quale sarebbe secondo te il ricordo storico della precedente Europa?
Le nazioni esistevano anche prima.
Un contributo alla storia lo si ha anche studiando le monete. Non lo sai? Hai mai studiato le monete del '700 ? O sono solo "buone" le monete dal 1815 in poi?
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5 Anni 3 Settimane fa #32444 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia

Krekshin . . . afferma che i Romani erano sempre stati sconfitti dagli Slavi, o Russi. Le sue postulazioni sono le seguneti:

‘Gli Slavi sono conosciuti come Moscoviti (dopo il Principe Mosokh)’,

'i Russi (‘chiamati così dopo il ‘Principe Ross’)',

‘la stessa nazione è conosciuta come Sciti, chiamti così dopo il Principe Skip’

‘sotto il principe Sarmat erano conosciuti come Sarmati’,

‘la stessa nazione è conosciuta come i Goti (dopo il Principe Gott)’,

‘i Vandali sono la stessa nazione’,

‘come i Varangiani’ ,

‘anche altri nomi venivano usati e tutti questi nomi venivano identificati come la Nazione Slava Russa come descritta sopra’,

‘Il rendiconto delle sconfitte di Roma è il seguente: ‘Nel regno di Cesare Augusto, i Goti Slavi devastarono le province vicine dell’Impero Romano’,

‘Attila, Zar degli Unni, conosciuto come Flagello di Dio, dalla terra di Russia. . .’,

‘Odoacre, lo Zar Russo, prese controllo dell’Italia’ ecc” ([238], pag. 120).

Di base, P. N. Krekshin conferma pienamente la nostra ricostruzione storica, sia Russa che internazionale, a dispetto del fatto che egli usa date Scaligeriane erronee.

Stando a questo articolo www.scaliger.ru/vremya.html i russi vennero identificati coi popoli barbari fino al XVIIIsecolo:

La confusione etnografica regna sulle pagine dei libri di tutti gli autori di quel tempo. L'Est Europa è piena di sciti, sarmati, goti, daci, unni e altre antiche tribù e popoli. Molti di questi possono essere trovati nella descrizione della storia di un paese, e poi, per conto proprio, in un altro. Tutto questo è mescolato con ungheresi, polacchi, russi, tartari o, per esempio, cosacchi. Alcuni autori, citando i vecchi popoli, inseriscono la parola "antico", altri "dimenticano" a riguardo. E se in un caso, nel descrivere i russi moderni, l'autore parla di Sciti, e dal contesto diventa chiaro che questo è solo un confronto figurativo, allora in un altro sembra che lo storico veda davvero questi Sciti o Sarmati nel 18 ° secolo.
Nel secondo volume della Storia di Pietro, pubblicato nel 1763, Voltaire descrive la Russia come una terra in cui "Sciti, Unni, Massageti, Slavi, Cimmeri, Goti e Sarmati sono ora soggetti alla regalità" (ibid., P. 313) .

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5 Anni 3 Settimane fa #32445 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Nel 1935 fu pubblicato il libro di Wilhelm Kammayer "La falsificazione universale della storia" sulla falsificazione di documenti legali del Medioevo.

V. Kammayer, come avvocato, iniziò lo studio delle carte con una banale regola: qualsiasi documento legale di donazione (e le lettere di donazione sono il tipo più comune di documenti medievali) dovrebbe contenere informazioni su chi, cosa, quando e a chi è stato presentato e dove si trovava il redattore del documento.

Si è scoperto che le lettere archiviate nelle biblioteche spesso non soddisfano i criteri legali.
Vi sono lettere senza una data o con una data chiaramente aggiunta in seguito, con una data incompleta (mancante di un anno o di un giorno) o una data scritta in modo non corrispondente all'orario di scrittura specificato. Spesso, le lettere datate un giorno venivano "firmate" dal donatore in vari punti della carta.

L'ultima osservazione è molto interessante. Nell'analizzare i luoghi e le date di scrittura delle lettere, V. Kammayer ha ottenuto la seguente immagine: i sovrani non hanno una capitale in cui risiedono più o meno costantemente, viaggiano costantemente da un posto all'altro - a volte veloci come fulmini e su grandi distanze - al fine di conferire nuove lettere a nuovi soggetti. Inoltre, TUTTI gli imperatori tedeschi lo fanno indipendentemente dall'età, dallo stato di salute e dalla normale logica umana.
Gli imperatori tedeschi più di una volta sono riusciti a trovarsi contemporaneamente in diverse città molto distanti tra loro. Per l'imperatore Corrado, ad esempio, per 50 anni, 2-3 città diverse sono indicate quasi ogni anno come luogo di soggiorno.

L'obiettivo principale di una campagna su larga scala per falsificare documenti storici, secondo Kammayer, era far dimenticare la storia pagana, allungare l'era cristiana ed attribuirle quasi tutti i risultati della civiltà. C'era anche una richiesta di conferma legale del mandato da parte dei nuovi sovrani, che lo avevano ottenuto solo di recente. I certificati di donazione falsi dovevano testimoniare l'antichità dei diritti di proprietà e risalire a uno degli ex re cristiani, che, se necessario, venivano semplicemente inventati per questo scopo.

Kammayer era convinto di quanto segue: i documenti originali della storia germanica pagana furono distrutti e sostituiti con documenti falsi della storia gallo-romana. L'esistenza dei papi cattolici prima della cosiddetta prigionia di Avignone fu completamente inventata. La storia fino al 1300 non può essere ripristinata, poiché tutti i documenti precedenti furono distrutti e sostituiti con dei falsi. Le guerre tra le chiese nazionali nel periodo pre-papale della storia della chiesa furono successivamente presentate come una lotta contro eretici e apostati.

Gli storici hanno spesso scambiato il governatore di comunità di piccole città di nome Konrad, Karl o Wilhelm - per il sovrano di mezzo mondo con lo stesso nome. È bello pensare di aver aperto il documento firmato dallo stesso Karl il Grande, anche se la firma non è la stessa, la città non è la stessa e la data è strana (come ha scoperto V. Kammayer in molti casi).

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I seguenti utenti hanno detto grazie : Italo

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5 Anni 3 Settimane fa #32446 da Moshe
Risposta da Moshe al topic Nuova Cronologia
Kammeier non uscì proprio così bene in storia nelle sue scuole. Non era una cima, mettiamola così. Le sue opere, che volevano per forza una storia falsificata, volgevano al "furto" della identità tedesca dei Teutoni, organizzato da Roma (Chiesa), da un, per dirla come lui : "esercito costantemente aggiornato, di un migliaio di uomini". Per lui fu manipolato "il più forte germanismo". Praticamente come Fomenko, che vuole la Russia al centro di tutto, questo folgorato poneva la Germania, intesa come Impero e popolo, al di sopra di tutto e tutti, tralasciando la storia come si è evoluta. Kammeier aveva una inadeguata conoscenza dei metodi di ricerca strica; lo dimostrano anche gli scarsi voti conseguiti negli anni liceali. Inoltre Kammeier non aveva mai lavorato su documenti originali, quindi, come molte persone che non hanno accesso ai documenti originali, non possono giudicare.
Guarda un po', solo i giornali tedeschi nazisti, ergo razzisti, trattarono bene gli scritti di Kammeier; visto che lo stesso portava in auge il "tedesco", a discapito di altre popolazioni.

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5 Anni 3 Settimane fa #32447 da Moshe
Risposta da Moshe al topic Nuova Cronologia
diciamo che venne preso sul serio dal Nazismo, come quei coglioni pseudoscienziati de "La difesa della razza" qua in Italia

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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32448 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia

Moshe ha scritto: Kammeier non uscì proprio così bene in storia nelle sue scuole. Non era una cima, mettiamola così..

Beh, come discrimine non mi pare il massimo se Einstein non si rivelò una cima al liceo e il suo essere primo della classe lo dobbiamo a una lettera della sorella e non a una pagella, quando, però, dovette, presumo, cambiare ginnasio perché "insofferente" (alla matematica?).
E che ne è della Margheritona nazionale se quella stessa matematica pare la bocci?
Forse ti può interessare una breve rassegna geni che a squola non andavano bene
Ultima Modifica 5 Anni 3 Settimane fa da gio65.

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5 Anni 3 Settimane fa #32450 da Moshe
Risposta da Moshe al topic Nuova Cronologia
scusa ma hai forse paragonato Kammeier ad Einstein? Togliendo il fatto che è una leggenda metropolitana il fatto che Einstein andasse male in matematica.
Il paragone fra i due è altamente fuori luogo. Einstein fu un immenso scienziato, Kammeir...lasciamo stare.
Ma tanto il complottista di turno avvalora le classiche voci fuori dal coro, solo perché vanno contro la società e ciò che si insegna. Non importa se queste voci siano di ciarlatani o persone che neppure hanno lauree e specializzazioni; che io consiglio vivamente di prendere prima di parlare e poi giudicare.
Buona serata

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5 Anni 3 Settimane fa #32451 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Moshe, diventi via via sempre più noioso. Potresti per favore postare l'estratto del tuo certificato di laurea così ci mettiamo l'animo in pace?

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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32453 da Moshe
Risposta da Moshe al topic Nuova Cronologia

Italo ha scritto: Moshe, diventi via via sempre più noioso. Potresti per favore postare l'estratto del tuo certificato di laurea così ci mettiamo l'animo in pace?


No Italo, poiché non sono io che giudico il lavoro di eminenti storici e archeologi, ma il complottista di turno. Ergo spetta a chi parla di "falsificatori" dimostrare di non avere torto; e lo deve fare con prove: documenti, epigrafi, monumenti ed altro ancora. Onus probandi incumbit ei qui dicit. Inoltre, per giudicare, dovete avere le medesime conoscenze di storici, archeologi e così via. Le avete? No ! Come non le ha Fomenko, essendo egli un matematico, quindi non uno storico o archeologo. Spetta a voi mostrare le vostre specializzazioni, visto che asserite che la storia sia andata diversamente,e ne siete convinti -alcuni anche con battute di merda e idiote- facendo scempio del lavoro scientifico di studiosi dall'antichità ad oggi.
Quindi spetta solo a voi dimostrare di possedere delle specializzazioni, non a chi le detiene.
Visto che dispongo di alcune specializzazioni, posso dire quanto scritto, come posso dire che Kammeier e Fomenko, così come Icke (scrittore e stop) dicono cose che non stanno né in cielo né in terra.
Se vi piacciono i loro tomi leggeteli pure, ma la storia è un'altra cosa; e sicuramente non una mistificazione di un "potere" che neppure ha un nome...a sì, lo ha: Nuovo Ordine Mondiale? ahahhah che stronzate !
Ultima Modifica 5 Anni 3 Settimane fa da Moshe.

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5 Anni 3 Settimane fa #32455 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
La versione consensuale della storia Russa è stata creata nel XVIII secolo, ed esclusivamente da stranieri – cioè i Tedeschi Miller, Bayer, Schlezer ecc. Uno si può naturalmente chiedere che ne è stato degli scienziati Russi.

Da “History: Fiction or Science?” riassunto di pagg 514-518
archive.org/stream/AnatolyFomenkoBooks/H...4#page/n541/mode/2up


32 . “LA STORIA DELLA RUSSIA” DI LOMONOSOV: IL PROBLEMA DELL’AUTENTICITÀ. LOMONOSOV O MILLER?

Più sopra è stata ventilata l’ipotesi che il testo conosciuto come “L’Antica Storia della Russia” oggi attribuito a Mikhail Vassilyevich Lomonosov, pubblicato diversi anni dopo la sua morte sia o un falso completo o una versione sostanzialmente distorta del lavoro di V. Lomonosov sulla storia Russa. Abbiamo anche presunto che l’autore della falsificazione possa essere identificato personalmente come G. F. Miller, o uno dei suoi assistenti che rispondeva ai suoi ordini.

È stato segnalato come il manoscritto su “L’Antica Storia della Russia”, che avrebbe potuto servire come prova della sua autenticità, non è sopravvissuto ([493]). Sette anni dopo la morte di M. V. Lomonosov, la sua opera sulla storia Russa fu finalmente pubblicata, ma solo il primo volume – i resto si è perso. La pubblicazione è probabilmente stata supervisionata da Miller, il che ci conduce al sospetto che si tratti di un falso. Primo, “L’Antica Storia della Russia” di Lomonosov è miracolosamente in perfetta corrispondenza con la versione Milleriana della storia. Secondariamente, la scomparsa del secondo volume e del resto è piuttosto indicativo – è improbabile che le discrepanze tra la versione di Lomonosov e quella di Miller cominciassero a manifestarsi dal secondo volume in avanti. Si ha il sospetto che Miller abbia prodotto una versione falsificata del primo volume e distruggesse il resto con la possibile motivazione di ridurre la quantità di lavoro che implicava il falso.

L’ipotesi che “L’Antica Storia della Russia” di Lomonosov sia un falso viene verificata nel presente lavoro con l’uso del metodo di invarianza autoriale scoperto e sviluppato da V. R Fomenko e T. G. Fomenko, qv in Annex 3 a Chron2. Questi sono i risultati.

1) Abbiamo confrontato il valore di invarianza autoriale de “L’Antica Storia della Russia” con quello dei lavori di Lomonosov i cui originali autentici sono ancora disponibili. Il risultato conferma l’ipotesi che “L’Antica Storia della Russia” attribuito a Lomonosov oggi sia un falso. L’ipotesi può dunque ritenersi provata.

2) Abbiamo anche confrontato i valori di invarianza autoriale per “L’Antica Storia della Russia” e il testo di G. F. Miller ( [529] ). Questo fatto conferma la supposizione che Miller abbia preso parte alla falsificazione, sebbene non lo provi in modo definitivo.

Ci troviamo dunque davanti al seguente problema. È vero che il libro pubblicato sotto il nome di Lomonosov e intitolato “L’Antica Storia della Russia” è sostanzialmente differente dal vero originale di Lomonosov? Se si, chi è responsabile della falsificazione?

La soluzione di questo problema può essere affrontata con l’uso del metodo sviluppato in [893] e [METH2]:2, pagg. 743-778. Il metodo permette di verificare, in qualche modo, l’autore del testo e si basa sull’algoritmo di invarianza autoriale scoperto da V. R Fomenko e T. G. Fomenko, qv in Chron2, Annex 3. L’invariante si può definire come la frequenza della funzione dell’utilizzo delle parole. Il calcolo di questa frequenza ci dà la possibilità di rivelare la presenza di un plagio e trovare gli autori che utilizzano uno stile simile.

Spieghiamo brevemente ai lettori a cosa ci riferiamo in questo momento. L’ “invarianza autoriale” dei lavori letterari può essere uno strumento utile per la soluzione di problemi di attribuzione letteraria. Sotto il nome di invariante autoriale intendiamo un parametro numerico relativo al testo in questione il cui valore può caratterizzare inequivocabilmente il testo di un singolo autore o un piccolo gruppo di autori, ma cambia significativamente in casi di testi scritti da differenti gruppi di autori. È auspicabile avere un gran numero di gruppi simili e avere meno autori “simili” in un singolo gruppo in confronto con la somma totale dello studio.

Esperimenti numerici dimostrano che la scoperta di caratteristiche numeriche che permettano di distinguere tra testi di differenti autori senza ambiguità è un compito tutt’altro che facile. Il fatto è che la creazione di un testo narrativo è condizionata anche da fattori che possono essere controllati coscientemente. Per esempio la frequenza d’uso di parole rare o straniere caratteristiche di un certo autore può riflettere in parte la sua erudizione; comunque questo è un fattore che può essere facilmente controllato dall’autore il che rende questa caratteristica inutilizzabile come invariante autoriale ([893]; vedi anche [METH2]:2, pagg. 743-778, e Chron2, Annex 3).

Alcune delle complicazioni nascono dal fatto che molte caratteristiche numeriche del testo sono estremamente sensibili ai cambiamenti di stile nel lavoro dello stesso autore,cioè, si riferiscono a differenti valori del testo scritto dallo stesso autore in differenti periodi. Perciò la stima di una tecnica caratteristica di un dato autore è piuttosto complessa, specialmente se vogliamo stimare questo parametro individuale quantitativamente.

La caratteristica che cerchiamo deve soddisfare le seguenti condizioni:

1 ) Devono essere molto “generiche” per risultare oltre il controllo cosciente di un autore – in altre parole la caratteristica deve manifestarsi come un “parametro inconscio”.

2) Deve essere stabile per ogni autore, che significa che ci può essere solo una piccola deviazione da qualche valore medio, che rimane lo stesso, fluttuando molto poco da testo a testo.

3) Deve essere applicabile per distinguere tra i diversi gruppi di – in altre parole abbiamo bisogno differenti gruppi di autori tra i quali le differenze tra i valori di questa caratteristica sono più grandi che quelli trovati nei testi di un singolo autore.

Dopo che V. R Fomenko e T. G. Fomenko hanno condotto un ampio esperimento di calcolo, è risultato che il parametro numerico di testi che soddisfano le condizioni di cui sopra è la relativa è la frequenza dell’uso relativo di tutte le parole funzionali del testo – preposizioni, congiunzioni e particelle grammaticali, qv in figg. 14.146-14.149 ([893] e [909]). Procedendo lungo il testo utilizzando 16,000 campioni di parole, l’uso delle parole funzionali si rivela essere più o meno costante per tutti i lavori di un dato autore. In altre parole, la curva che rappresenta l’evoluzione di detta frequenza diventa quasi una linea orizzontale. Valori minimi e massimi sono stati presi da ogni autore dello studio; perciò il parametro in questione è utile per distinguere tra vari autori. Per questo è stato chiamato invariante autoriale. Può essere utilizzato per attribuzione di testi anonimi come anche scoprire plagi – sebbene con un certo grado di cautela poiché alcuni autori possono avere valori invarianti simili (Fonvizin e Tolstoy, per esempio). Inoltre, affidabili conclusioni statistiche richiedono l’uso di voluminosi lavori.

L’ultima condizione si incontra nel caso di Lomonosov e Miller. Entrambi hanno lavori che possono essere utilizzati per molti consecutivi campioni di 16.000 parole. I requisiti di applicabilità sono perciò presenti nei due autori. La nostra applicazione del metodo dell’invariante autoriale è stata nel presente caso la seguente:

Passo 1. Abbiamo considerato tutti i lavori disponibili di M. V. Lomonosov, i cui manoscritti autentici scritti con la sua grafia sono tuttora disponibili. Di questi abbiamo selezionato quelli che contengono la quantità richiesta di parole nel testo.

Passo 2. Abbiamo calcolato l’invariante autoriale per M. V. Lomonosov, o l’evoluzione percentuale delle parole funzionali con il metodo spiegato in [893], [909], [METH2]:2, pagg. 743-778,e Chron2, Annex 3.

Passo 3. Successivamente abbiamo calcolato l’invariante autoriale di “L’Antica Storia della Russia” oggi attribuita a Lomonosov. Il volume di testo è sufficiente per i calcoli dell’invariante autoriale.

Passo 4. Abbiamo studiato tutti i lavori disponibili di G. F. Miller. Abbiamo preso solo quelli con un sufficiente volume di testo in Russo.

Passo 5. Il metodo su riportato è stato quindi utilizzato per calcolare l’invariante autoriale di G. F. Miller, o l’evoluzione della percentuale di parole funzione.

Passo 6. Infine abbiamo comparato i valori delle invarianti raccolte con i nostri calcoli.

Abbiamo utilizzato i seguenti testi di G. F. Miller come pubblicati da [529]:

1) “On Reverend Nestor, the First Russian Chronicler, his chronicles and his successors”.

2) “A Proposal to Correct the Errors of the Foreign Authors Writing about Russia”.

3) “A Description of Maritime Voyages into the East Sea and the Arctic Ocean Made by the Russians”.

4) “News about the Latest Maritime Voyages into the Arctic vedi and the Kamchatka Sea, Starting with 1743, or the End of the Second Expedition to Kamchatka. From the reign history of the Great Empress Catherine the Second”.

5) “On the [Russian] Nobility”.

6) “ [A Description of towns and cities in the Muscovite province]”.

7) “Biography and Reign History of Fyodor Alexeyevich”.

8) “ [Project to create a historical department of the Academy]”.

9) “Important Things and Difficulties Encountered in the Compilation of the Russian History”.

10) “An Instruction to the Translator Andreyan Doubrovskiy”.

11) “Selected Correspondence”.

Solo i testi 3-7 hanno un volume sufficiente di parole di più di 16,000 parole. In più bisogna escludere i testi che non erano originariamente scritti in Russo e che possono essere stati tradotti da qualcuno diverso da Miller. Questo riguarda il lavoro #6; la descrizione di Kolomna è fatta in Tedesco, inoltre il lavoro #6 contiene molte tabelle che complicano i calcoli. I lavori 3 e 4 contengono un gran numero di dati numerici, che complicano anch’essi i calcoli. Il testo #7 contiene molte tabelle e numeri; in più lo abbiamo riportato in differenti formati che è anch’essa una complicazione tecnica. Anche questo testo è stato scartato.

Abbiamo perciò basato la ricerca sul teso #5. Il suo volume è di oltre 16.000 parole. Abbiamo escluso la parte del libro che consiste di una moltitudine di tabelle, cioè pagg. 197-206. I materiali da noi processati perciò corrispondono a pagg. 180-197 (inizio del testo prima delle tabelle, e pagg. 206-225 (fine del testo dopo le tabelle). La numerazione delle pagine è data secondo [529].

Il risultato della ricerca è il seguente: l’invariante autoriale di Miller è uguale al 28 per cento.

Dobbiamo fare la seguente importante affermazione. Questo valore di invariante è eccezionalmente grande, qv in fig. 14.149. È la più grande di tutte le invarianti calcolate per gli autori i cui testi sono stati analizzati in [893] e [909] - vedi Chron3, Annex 3.

Ora calcoliamo l’invariante autoriale di M. V. Lomonosov. Abbiamo studiato i seguenti lavori dell'autore:

1) “A Description of the Marksmen’s Mutinies and the Reign of Zarina Sofia.

2) “A Brief Account of the Academic Chancellery’s History in the Words of the Wise and the Deeds - from the beginning of the present corpus and until our day”.

3) “The Ancient History of Russia from the Origins of the Russian Nation to the Death of Great Prince Yaroslav I in 1054, Written by Mikhail Lomonosov, State Council Member, Professor of Chemistry and Member of the Imperial Academy of Sciences in St. Petersburg and the Swedish Royal Academy of Sciences”.

Ci sono altri 44 testi di M. V. Lomonosov pubblicati in [493], ma non li abbiamo presi in considerazione per varie ragioni – quelli elencati sopra come testi di Miller, come anche il fatto che un terzo sono scritti in versi e non in prosa. Sottolineiamo che l’invariante autoriale può essere applicata con sicurezza solo alla prosa. Il rifiuto di molti altri testi è spiegato dal fatto che gli originali non sono sopravvissuti fino ad oggi come è il caso de “L’Antica Storia della Russia” con cui abbiamo a che fare adesso e quindi non si può essere certi della loro attribuzione a M. V. Lomonosov. Come risultato siamo arrivati a considerare il lavoro #2, che corrisponde a tutte le condizioni richieste.

Il risultato dei calcoli è il seguente: La variante autoriale di Lomonosov nel lavoro #2 è del 20-21 per cento. È un valore veramente basso per la variante autoriale e corrisponde alla soglia più bassa di questo valore considerati tutti gli autori che abbiamo trattato (vedi fig. 14.149).

Vediamo qualcosa di totalmente diverso nel caso de "L'Antica Storia della Russia" (lavoro #3). La variante autoriale si è dimostrata estremamente instabile in questo caso – in alcuni esempi è del 27 per cento mentre in altri e del 25 per cento. Non ci sono discrepanze così evidenti nel caso di ogni altro testo dello stesso autore. L’invariante autoriale per "L'Antica Storia della Russia" varia sporadicamente tra il 24 e il 27 per cento.

La forte fluttuazione della invariante autoriale che vediamo implica che il lavoro #2 e il lavoro #3 elencati sotto il nome di Lomonosov appartengono a differenti autori. Comunque, nel caso del lavoro #2, la paternità di Lomonosov è indiscutibile poiché ancora esiste come manoscritto con la grafia propria di Lomonosov. Questo implica che "L'Antica Storia della Russia" non è stato scritto da M. V. Lomonosov. Inoltre i valori dell’invariante autoriale de "L'Antica Storia della Russia" ascritti a Lomonosov sono in corrispondenza perfetta con i valori scoperti per G. F. Miller. A rigor di termini questo non è ancora sufficiente per provare che la Storia di Lomonosov sia stata falsificata da Miller stesso poiché differenti autori possono mostrare simili o identici valori dell’invariante ([893]). Noi abbiamo provato solo che il lavoro è un falso.

Comunque, risultati precedenti rendono Miller un candidato molto valido per la falsificazione del lavoro di Lomonosov sulla storia della Russia ancor più considerando che i valori invarianti dei testi di Miller e quelli de "L'Antica Storia della Russia" attribuita a Lomonosov sono molto rari tra gli autori Russi, qv in Chron2, Annex 3. Questo fa si che la corrispondenza tra i valori di Miller e quelli dell’ipotetico falsificatore della “Storia Antica” di Lomonosov rendano Miller il più evidente sospettato.

L’innaturale aberrazione del valore d’invariante de “L’Antica Storia” si può quindi spiegare in maniera semplice. Il falsificatore ha utilizzato i teti originali di Lomonosov come base. Evidentemente, la distorsione dell’originale nel processo di riscrittura è stata variabile e questo ha prodotto le erratiche fluttuazioni dell’invariante e l’anormalità dell’oscillazione.

Sottolineiamo come che i valori di invarianza autoriale per "L'Antica Storia della Russia" sono drammaticamente differenti da quelli che ritroviamo nei lavori autentici di Lomonosov cioè l’oscillazione della fluttuazione è del 3-4 per cento, laddove normalmente rientra entro i limiti dell’uno per cento nei testo dello stesso autore ( [803] ). È quindi ovvio che la versione pubblicata de "L'Antica Storia della Russia" contiene molto poco del testo originale – è per la maggior parte un falso.

Corollario 1. Si è scoperto che l’invariante autoriale de "L'Antica Storia della Russia" conferma la nostra ipotesi sul fatto che il testo originale di Lomonosov sia stato distorto per la gran parte – virtualmente riscritto di nuovo prima della pubblicazione che ebbe luogo sette anni dopo la morte di M. V. Lomonosov.

Corollario 2. Abbiamo scoperto che l’invariante autoriale de "L'Antica Storia della Russia" è molto vicina a quella dei lavori di G. F. Miller, il primo sospettato per la falsificazione del libro. Questo non prova ancora che la “Storia” di Lomonosov sia stata falsificata da Miller – conosciamo a priori testi scritti da differenti autori le cui invarianti autoriali sono tuttavia simili tra loro (I. S. Tourgenev e L. N. Tolstoy, per esempio, qv in [893] e [909]). Comunque, nel caso presente data la lunga e dura lotta tra Lomonosov e Miller, la scoperta di simili invarianti autoriali nel testo di Miller e ne "L'Antica Storia della Russia" indica che molto probabilmente non è altri che G. F. Miller che ha modificato radicalmente o completamente riscritto la “Storia” di M. V. Lomonosov.

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5 Anni 3 Settimane fa #32464 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Italo #32455 - Io ho calcolato l'invarianza autoriale delle battute di Pyter. E' venuto fuori che si tratta di almeno tre autori diversi, di cui due ebrei.

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5 Anni 3 Settimane fa #32465 da Pyter
Risposta da Pyter al topic Nuova Cronologia
Ci tengo a precisare che non sono un estimatore di Fomenko in quanto per esserlo ci vorrebbe la specializzazione in estimo, che io purtroppo non ho.

Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)

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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32466 da Moshe
Risposta da Moshe al topic Nuova Cronologia

Pyter ha scritto: Ci tengo a precisare che non sono un estimatore di Fomenko in quanto per esserlo ci vorrebbe la specializzazione in estimo, che io purtroppo non ho.


come non hai specializzazioni in storia e archeologia. Sicuramente sarai un amatore, ma un amatore non può giudicare come falso il lavoro di chi è nella ricerca da una vita
Ultima Modifica 5 Anni 3 Settimane fa da Moshe.

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5 Anni 3 Settimane fa #32475 da Tonki
Risposta da Tonki al topic Nuova Cronologia
Scusate l'intrusione:

Mosche ma perché non te ne vai?

Se non condividi e non ti piacciono le teorie qui dentro, e non porti niente di costruttivo, non scrivere nulla, come faccio io, che infatti non concepisco fomenko e correlati. Che noia ti danno anche avessero torto marcio? Non hai niente da fare?

Per il resto non si capisce che titoli abbia tu: qui vuoi farti passare per uno storico, di la per un biologo evolutivo, e via dicendo. Pertanto in quello o in quell'altro campo, sei un amatore pure tu, ammesso che qui siano tutti davvero amatori. Parlate per voi, e parla per te.
Se sei solo venuto a provocare o a creare flame andresti bannato.

Anche perché se qualcuno dice a me che "la russia non è mai esistita", io ci discuto, e preso atto che abbiamo due opinioni diverse e che non sono convincente, prendo atto delle opinioni. Non vedo l'interesse personale a prevalere. E' un atteggiamento da bambini iniziare a richiedere titoli o ad offendere, persino con chi crede che la terra è su una tartaruga, specie in una pagina dove si parla della teoria di avere la terra su una tartaruga. Smettila per favore.

Anche se le ipotesi storiche qui scritte fossero tutte assurdità, e lo ammetto, io condivido poco o nulla, non si può vedere il censore di turno che viene a insegnare la storia, la biologia, l'ufologia o qualunque altra cosa, e che si irrita se gli altri continuano a discutere sull'argomento: che in questo caso è nuova cronologia, e non la storia secondo il programma universitario dell'università di Roma 3. Poi avrà ragione "Roma 3", ma non è l'argomento del thread. Non mi sembra difficile.

Oltretutto chi ha una posizione particolarmente ortodossa, farebbe bene a discutere altrove. Non mi sembra il luogo esatto per le posizioni accademiche, ci sono forum di storia più adatti. Io ci vengo anche per vedere le posizioni "complottistiche", anche quelle che reputo assurde. Tu ci viene per censurarmele? Per correggerle? Vattene allora, io voglio leggerle comunque.

Ma vale per te e per qualunque altro abbia questo atteggiamento: venire qui a offendere con l'epiteto "complottisti ignoranti studiate", esplicito e implicito che sia, dovrebbe significare ban. Portare invece critiche costruttive ok, ma senza i suddetti epiteti e anatemi. Cosa che noto tu non riesci a fare. Il che ti pone in malafede. Tu come altri, perché noto che puntualmente, anche su altre pagine, questo fenomeno si ripete.

Fine intrusione.

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5 Anni 3 Settimane fa #32476 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Qualcuno potrebbe indicarmi una shampoo antiforfora?

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5 Anni 3 Settimane fa #32478 da Pyter
Risposta da Pyter al topic Nuova Cronologia
Nuova Crinologia

Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)
I seguenti utenti hanno detto grazie : Italo

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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32488 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Allora, ho scoperto una cosa curiosa.

Secondo una ricerca condotta all'università di Zurigo, gli uomini di un tempo non conoscevano le consonanti labiodentali (V e F), in quanto la loro mandibola era situata più in avanti rispetto ad oggi e le loro arcate dentali si sovrapponevano.

La cosa strana è che i ricercatori sono giunti anche alla seguente conclusione:

"I nostri dati suggeriscono che in Europa l'uso dei labiodentali è aumentato notevolmente solo negli ultimi due millenni, in correlazione con i progressi della tecnologia di trasformazione dei cibi".

Se questa cosa fosse vera, come si collocherebbe nel quadro della Nuova Cronologia?
Bisognerebbe sapere da cosa è dipesa questa conclusione:
A) dalla datazione dei teschi - in questo caso, se la datazione fosse corretta, il cambiamento sarebbe avvenuto proprio nel periodo in cui la cronologia convenzionale colloca il passaggio da B a V e l'introduzione del grafema W, e ciò costituirebbe una conferma della cronologia convenzionale;
B) da informazioni storiche circa "i progressi della tecnologia di trasformazione dei cibi" risalenti all'epoca dell'Impero Romano - in questo caso bisognerebbe datare il fenomeno tra i mille ed i cinquecento anni fa!
"la distinzione fra U e V che troviamo sui testi pubblicati in Italia deriva dalla grafia proposta nel Rinascimento da Gian Giorgio Trissino per favorire la lettura"

www.healthdesk.it/ricerca/suono-che-non-...iziato-pronunciare-f
science.sciencemag.org/content/363/6432/eaav3218.long
Ultima Modifica 5 Anni 3 Settimane fa da Nomit. Motivo: ecco, per esempio loro non avrebbero potuto pronunciare motivo della modifica; avrebbero detto motimo della modipica

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5 Anni 3 Settimane fa - 5 Anni 3 Settimane fa #32493 da Pyter
Risposta da Pyter al topic Nuova Cronologia
Ovviamente Trissino nella cottura è stato aiutato da papa Cybo.

Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)
Ultima Modifica 5 Anni 3 Settimane fa da Pyter. Motivo: Oggi ho mangiato pesante e non ricordo se papa si scrive con due p.

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5 Anni 2 Settimane fa - 5 Anni 2 Settimane fa #32504 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia

Nomit ha scritto: Allora, ho scoperto una cosa curiosa.

Secondo una ricerca condotta all'università di Zurigo, gli uomini di un tempo non conoscevano le consonanti labiodentali (V e F), in quanto la loro mandibola era situata più in avanti rispetto ad oggi e le loro arcate dentali si sovrapponevano.

La cosa strana è che i ricercatori sono giunti anche alla seguente conclusione:

"I nostri dati suggeriscono che in Europa l'uso dei labiodentali è aumentato notevolmente solo negli ultimi due millenni, in correlazione con i progressi della tecnologia di trasformazione dei cibi".

Se questa cosa fosse vera, come si collocherebbe nel quadro della Nuova Cronologia?
Bisognerebbe sapere da cosa è dipesa questa conclusione:
A) dalla datazione dei teschi - in questo caso, se la datazione fosse corretta, il cambiamento sarebbe avvenuto proprio nel periodo in cui la cronologia convenzionale colloca il passaggio da B a V e l'introduzione del grafema W, e ciò costituirebbe una conferma della cronologia convenzionale;
B) da informazioni storiche circa "i progressi della tecnologia di trasformazione dei cibi" risalenti all'epoca dell'Impero Romano - in questo caso bisognerebbe datare il fenomeno tra i mille ed i cinquecento anni fa!
"la distinzione fra U e V che troviamo sui testi pubblicati in Italia deriva dalla grafia proposta nel Rinascimento da Gian Giorgio Trissino per favorire la lettura"

www.healthdesk.it/ricerca/suono-che-non-...iziato-pronunciare-f
science.sciencemag.org/content/363/6432/eaav3218.long

A proposito, nomit, c'è un caso molto curioso che mi va solo adesso citare sebbene mi frulli in testa da un mesetto ed è il qoppa greco che scompare dall'alfabeto perché arcaico, ma così facendo si perde il numero 90, poichè i numeri, in greco, sono espressi in lettere.
Del coppa si dice di tutto e di più riguardo alle sue origini, ma si tace l'evidente: è identico al lamed ebraico. Con il mio greco ormai scarsamente ginnasiale, ci arrivo, con ponderosi studi non ci sono arrivati. Come mai? Sarà mica che il qoppa vale 90 e 90 è ghematricamente anche "Dio" in greco, mentre il lamed ghematricamente vale 30 e tutto il Vangelo si spiega in due lettere dell'alfabeto?
Lamed
qoppa
Controlla pure (font serif per l'ebraico): identiche, ma non se n'è accorto nessuno. Distrazione?
Ultima Modifica 5 Anni 2 Settimane fa da gio65.

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5 Anni 2 Settimane fa #32505 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Quello che capisco io dalla pagina sulla Qoppa è che se la storia di questo grafema venisse spostata dalla remota antichità agli ultimi secoli, spiegherebbe l'odierno uso "residuale" della lettara Q.

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