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Nuova Cronologia
Utilizzeremo tre bibbie con differenti date per confronto: la Bibbia di Ostrog, pubblicata nel 1581 da Ivan Fyodorov. La seconda Bibbia è una ristampa della Bibbia dell’imperatrice Elizaveta Petrovna del 1751. La terza è la Bibbia Sinodale Russa del 1876.
Le torri e i cancelli
Secondo il libro di Neemia, durante la costruzione delle mura di Gerusalemme furono costruiti anche sei cancelli fortificati. Nel Kremlino ci sono infatti sei cancelli. Oggi, alcuni di questi cancelli sono stati chiusi ma in molti disegni o carte del Kremlino di Mosca dalla fine del XVI al XVIII secolo ci sono sei cancelli:
1) La Torre della Pecora o Torre Spassky o Torre del Salvatore
I primi cancelli che vengono in mente dalla Bibbia sono quelli chiamati “della Pecora” o “Cancelli del Gregge”. Ci si riferisce ai Cancelli Spassky del Kremlino. In molti passi della Bibbia vengono chiamati “I cancelli di Gerusalemme”. I “Cancelli Spassky” erano chiamati anche “I Cancelli di Gerusalemme” perché portavano verso Gerusalemme, un altro nome della Cattedrale di Basilio il Benedetto. Questo è noto da diverse incisioni una delle quali è in mostra al Museo della Nuova Gerusalemme in Istra, fuori Mosca. Attraverso questi cancelli, la Domenica delle Palme, il patriarca entrava in processione a cavallo di un puledro a simbolizzare l’entrata nella Gerusalemme di Mosca, la maestosa Cattedrale Petrovsky. Questo era un rituale viaggio sull’asino a simbolizzare l’entrata di Gesù Cristo a Gerusalemme. Questo posto era anche conosciuto come “I Cancelli Frolovsky”. È probabile che non lontano da qui ci fosse la chiesa di S. Frol. È noto che i santi Frol and Lavr siano i patroni dei cavalli e del bestiame con corna, perciò cattedrali a loro nome venivano costruite in posti dove si radunavano molti animali. Nelle antiche mappe del Kremlino, file di bancarelle commerciavano dai Cancelli Frolovsky fino alla Cattedrale Petrovsky. Questo posto è conosciuto ancora oggi come Ovchinnikovskaya ("ovni" = pecora). Così i Cancelli Spassky potevano facilmente essere chiamati anche “I Cancelli della pecora” o “I Cancelli di Gerusalemme”.
2) I “Cancelli del Pesce” o i “Cancelli Konstantine-Eleninskie”
Questa torre prende il nome dalla Chiesa di San Costantino e Elena che si trovava non lontano nel Giardino Taynitsky del Kremlino. Fino al 1917 questa era una normale chiesa ma nel 1928 i Bolscevichi la distrussero. Originariamente la torre conteneva un passaggio per il Kremlino con cancelli. Nel XVIII secolo il passaggio fu chiuso e lo spazio riempito ma è chiaramente visibile nelle immagini del tempo. Vicino alla chiesa c’erano file di banchi che vendevano il pesce e ancora oggi una via laterale si chiama Vicolo del Pesce.
3) Gli Antichi Cancelli o Cancelli Nikolsky
Il successivo nome citato nella Bibbia è quello degli Antichi Cancelli o Cancelli Nikolsky procedendo dai Cancelli Spassky attraverso la Piazza Rossa sulla destra arriviamo a questi cancelli. Il nome viene dal monastero Greco Nikolsky che si trovava vicino alla Via Nikolsky. Questa strada è stata conosciuta per molto tempo per le istituzioni educative, i negozi di libri e le stamperie. Vicino alle fondamenta del monastero c’è l’Istituto dell’Archivio Storico ma nel XVI secolo era la sede della stamperia del Sinodo dove Ivan Fyodorov stampò il primo libro Russo. Il monastero Nikolsky era anche chiamato il monastero di Nicola il Vecchio.
4) I Cancelli del Sudicio o Cancelli della Trinità
Più avanti troviamo i Cancelli del Sudicio nella Bibbia di Ostrog e del Marcio in quella di Elizaveta.
Le Torri della Trinità e Torre Kutafiya si combinano a formare il Ponte della Trinità costruito attraverso il Fiume Neglinnaya e connetteva il Kremlino con la riva destra chiamata Neglinnaya, Dal XV al XVII secolo il Neglinnaya era sporco e scuro e le rive erano piene di rivoli di liquami.
5) I Cancelli della Valle o Cancelli Borovitskie
Nella Bibbia corrispondono ai Cancelli Dolny(?) o Cancelli della Valle. La Torre Borovitskie è situata sulla discesa a sud-ovest della collina Borovitskie. Originariamente la torre era quadrangolare con un tetto a padiglione con tenda. A vedere l’ampiezza si direbbe che nel VI secolo il Cancello si aprisse non sulla collina ma verso l’orlo del Kremlino. La parte bassa dell’area del Kremlino è stata a lungo chiamata “l’Orlo”. Il barbacane a fianco della torre è stato costruito alla fine del XVII secolo perciò i Cancelli che andavano verso l’Orlo avrebbero in origine potuto chiamarsi i “Cancelli della Vallata” o “delle Terre Basse” .
Nella Bibbia c’è una descrizione unica: “e ripararono mille cubiti delle mura fino ai Cancelli del Sudicio”. Questa è l’unico esempio che la Bibbia ci dà sulla costruzione delle mura di Gerusalemme. Il cubito è una misura della distanza che va dal gomito alla punta del dito medio (37 cm.). Dai Cancelli della Valle ai Cancelli del Sudicio ci sono 1000 cubiti Siriani, la più comune e antica unità di misura conosciuta. Paragoneremo il numero con la distanza tra i Cancelli della Trinità e i Cancelli Borovitskie. Tra i cancelli del Sudicio e quelli “della Valle” scopriamo che mille cubiti corrisondono a 370 metri. Se paragoniamo con la distanza tra i Cancelli della Trinità e quelli “Borovitskie” del Kremlino scopriamo che qui la distanza è di 380 metri. Solo dieci metri di più.
6) I Cancelli della Fontana o “Cancelli Taynitsky”
L’ultimo riferimento nella Bibbia è quello ai Cancelli della Fontana. Nel Kremlino corrispondono ai Cancelli della Torre Taynitsky. Questa è l’unica parte delle mura del Kremlino che scorre lungo il corso del fiume Moskwa. Qui c’era un passaggio con barbacane che connetteva la torre con un ponte di pietra. Questo ponte permetteva l’accesso al barbacane. La Torre Taynitsky era molto importante per la difesa del Kremlino dalla parte del fiume. La torre conteneva anche un pozzo e un passaggio segreto al fiume Moskwa.
I cancelli del Kremlino corrispondono alla sequenza dei cancelli della Gerusalemme Biblica.
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- Tizio.8020
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Perchè in quel periodo Ravenna era sotto il Dominio di Venezia, e non risulta certo che Dante fosse qui.
Anzi: c'era.
Morto oltre 2 secoli prima.
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- Tizio.8020
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Peccato che Dante fosse un Guelfo, e non un Ghibellino!!!
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- Tizio.8020
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gio65 ha scritto: Mi occupo di cronologia biblica e due miei studi sono presenti sul sito di Fomenko. Immaginare una storia altra, partendo dal presupposto che quella studiata sia un inganno, non è cosa facile. Tuttavia i miei sforzi relativi alla cronologia biblica mi hanno portato ad affrontare una questione che tutti ritengono risolta, cioè certissima: il Natale fermo al 25 dicembre.
Sembra impossibile che la truffa si sia esercitata in una data che riassume e unisce l'intera cristianità, ma io credo di essere in grado di dimostrare che, oltre l'impossibilità storica e logica del 25 dicembre, la Chiesa stessa aveva un altro Natale, fermo al 10 agosto, in realtà.
Potrebbe davvero sembrare tutto assurdo, ma solo se non si è al corrente che il martirologio o calendario liturgico cattolico ha subito due riforme, per cui l'originale, quello tradizionale, potrebbe aver fermato nel tempo lo scandalo successivo al 1587, quando si passò dal calendario giuliano al gregoriano che tutti risolvono con un adeguamento di 11 giorni, ma in realtà impose quella che Newton chiamò "la truffa di maggior successo dell'intera storia della scienza" e non solo il Natale dicembrino.
La prova dunque della truffa è nel calendario liturgico o martirologio cattolico precedente il 1587, per cui è sufficiente una ricerca negli archivi e biblioteche diocesane che sicuramente hanno ancora negli inventari o nelle soffitte tale martirologio precedente la riforma gregoriana.
Trovandone anche solo uno che confermi il Natale al 10 agosto, tutto diviene possibile perché la faccenda diverrebbe davvero grossa avendo falsato il Natale senza un motivo valido, se non quello d'imporre alla cristianità e alla storia una truffa.
Cercate, con me, negli archivi e nelle biblioteche diocesane (anche altre in verità) e trovate quel martirologio che ancora conserva la verità, cosicchè la truffa divenga evidente a tutti e siano loro, stavolta, a dare spiegazioni, invertendo l'onere della prova.
Ho letto con molta curiosità una serie di post relativi alla data di nascita di Gesù, in particolare per l’ipotesi che tale data sia stata volutamente spostata dalla Chiesa in occasione del passaggio dal Calendario Giuliano a quello Gregoriano (fine ‘500).
Devo dire subito che mi sembra molto, molta ingenua la proposta di cercare presso Chiese varie antichi calendari liturgici o Martiriologi (d’ora in avanti M.) antecedenti al Gregoriano.
Forse non ci si rende ben conto dei problemi oggettivi; in sintesi: occorre trovare Chiese costruite prima del ‘500 con gli archivi ancora intatti, che non abbiano subito incendi, distruzioni, espropriazioni,..ecc. , occorre che questi archivi siano stati conservati con cura assoluta e i documenti siano leggibili, non intaccati da umidità o assaliti da insetti e animali vari (es, topi) – da tener presente che parliamo di carte, di solito, vegetali (difficile si tratti di pergamene) e di inchiostri, di solito, facilmente degradabili.
Quindi il campo di ricerca teorico si restringe moltissimo ad abbazie e monasteri ben strutturati che non sono molti in tutta Europa e i cui archivi già sono stati “battuti” dalle migliaia e migliaia di studiosi che negli ultimi 500-600 anni si sono occupati di questi temi.
E’ molto difficile pensare che tutti costoro (italiani, tedeschi, francesi, inglesi….) fossero “ciechi” da non accorgersi di un tale spostamento di date oppure, peggio, complici di questo “complotto” di cui, sinceramente, non mi è chiaro lo scopo.
L’altra questione fondamentale è che fino al M.Romano, i M. erano molti; praticamente ogni “enclave” si faceva il proprio, aggiungendo e togliendo i propri martiri e santi, pur partendo da una serie di “M. base” che comunque erano parecchi e si trovano abbastanza facilmente perché studiati e pubblicati da parecchio tempo (e quindi digitalizzati).
Forse prima di tentare inutili ricerche “al buio” è opportuno studiare la situazione dei M. ante 1584, ovvero prima del M. Romano che, in pratica, costituì una unificazione “ufficiale”di tutti i M. precedenti .
Una ottima fonte di informazione sui vari M. (che consiglio vivamente di leggere) è l’Enciclopedia Cattolica la cui voce M. è piena di riferimenti e citazioni: www.sursumcorda.cloud/downloads/Enciclop...tirologio-Romano.pdf
Anche se il Natale non è certo l’argomento principale, emerge subito che, fin dal primo M. Cronografo del 354, il giorno di Natale era il 25 dicembre come nel Geronimiano, nelle diverse edizioni fra il V e il VII secolo e come in tutti gli altri.
Il più importante fra tutti i M. ante 1584 è stato senza dubbio il M. d’Usuard (circa 875) perché fu ritenuto il più completo e per questo fu il primo ad essere stampato (1475) e continua ad esserlo in innumerevoli edizioni commentate anche recenti.
Come esempio, riporto un estratto del 24 e 25 dicembre del M. di Beda (inglese) stampato nel 1564.
Un altro esempio, molto interessante è il M. di Usuard, con aggiunte e integrazione di altri M., stampato nel 1568; ecco il 25 dicembre (non preoccupatevi se non conoscete il latino, seguirà traduzione…..)
Ora invece guardate cosa dice il M. Romano, in una edizione stampata nel 1668.
Si vede facilmente che è praticamente identico al M. d’Usuard con l’aggiunta di altri santi e Martiri
In conclusione, a me sembra chiaro, evidente e DIMOSTRATO, che il giorno di Natale nella liturgia è SEMPRE stato il 25 dicembre, almeno a partire dal IV secolo, e che non c’è stata nessuna variazione di data nel corso dei secoli.
Altra questione è cercare di individuare quale fu il “vero” giorno di nascita di Gesù (segue, forse…)
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- gino sighicelli
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mi limito a far notare solamente che una tesi come quella di Commedia scritta d’intorno al 1474, invece che tra il 1300 e l’anno della morte dell’autore (1321), è almeno altrettanto puerilmente ridicola di tesi come quelle di stampo terrapiattista
(il manifestarsi incapaci di consapevolezza del fatto, evidente, che per ciascun umano è pressoché impossibile non aver una sicura nozione del succedersi delle stagioni (e, dunque, e per ciascun umano, anche del numero di anni che nella sua propria vita si sarebbero nel tempo succeduti), a me parrebbe quasi come se fosse una confessione d’incapacità d’intendere e volere. Sulla base di una tale pur banalissima nozione, di ciò che per ciascun umano fu necessariamente e palesemente chiaro, per chiunque dovrebbe dunque risultare infine estremamente facile trarre autonomamente una propria doverosa e conclusiva opinione, circa il valore del ‘topic’ qui discusso)
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Questa discussione, forse le sfugge, è in Nuova cronologia, cioè nel grande falso e dunque non meravigli se crediamo che le fonti debbano essere valutate cum grano salis.
Ps: sto dicendo, in soldoni, che chi cerca lo deve fare oltre l'ovvia censura
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Ho già spiegato di come non si può prendere per buona la Bibbia cristiana se non si conosce da dove essa proviene, la sua "antenata" e se non si studia anche l'ebraismo. Eminenti biblisti, anche cardinali, erano dotti anche nella storia e nelle scritture ebraiche.
Ho lette certe , passatemi il termine , Stronzate inerenti alla carta, alle stampe, ai monumenti e manoscritti che buttano la sapienza degli ultimi 500 anni nel cesso.
Chi giudica l'operato di uno storico dovrebbe essere uno storico, e non persone che si gingillano per piazze e bar non possedendo quella sapienza che si ottiene solamente con elevati e dotti studi accademici.
Questo è un saluto !
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Tizio.8020 ha scritto: "Quando i Ghibellini furono espulsi da Firenze anche Dante subì la stessa sorte in quanto ostile al Papa e dovette lasciare la città il 27 di gennaio, con confisca dei beni e distruzione della casa. "
Peccato che Dante fosse un Guelfo, e non un Ghibellino!!!
Ma infatti Tizio, ma ancora diamo retta ai "revisionisti" fai da te od ai sensazionalisti fomenkiani o adepti di Ciapanna e Stitchin?
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Ps: non sono un fomenkiano, ne riconosco però le sacrosante ragioni della ricerca
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gio65 ha scritto: Giosuè, io ci andrei piano con il sopravvalutare il mondo accademico, perché esprime solo una verità scientifica che, come tale, può, talvolta deve, essere impugnata. Che poi io non abbia accesso agli archivi lo ritengo non un mio limite, ma un limite proprio di quel mondo accademico che chiude le porte alla ricerca rendendola appannaggio di pochi, più o meno illuminati. Ti va di parlare della ricostruzione delle mura di Gerusalemme? Ti faccio vedere come salta tutta quella verità scientifica o su quali basi poggia, andandone di mezzo la dedicazione del secondo tempio e dunque la datazione dell'esilio ferma all'astronomico, dico astronomico, 586 a.C. (che poi salta comunque se siamo in possesso dell'esatta cronologia dei Re e dei fondamentali ma assolutamente sconosciuti anni sabbatici e giubilari che coincidevano una volta ogni 700 anni).
Ps: non sono un fomenkiano, ne riconosco però le sacrosante ragioni della ricerca
Non ci siamo ben compresi:
A: era il mio ultimo messaggio: sono stufo di stare in una piazza dal chiaro sentore complottista.
B: puoi parlare delle mura di Gerusalemme quanto e come vuoi. Non te lo impedisco certo io ovviamente
C: che in determinati archivi la ricerca sia ad appannaggio di chi è "illuminato" (oggi più che mai termine che usano i complottisti) mi sembra giustissimo. Io ho studiato , speso il mio tempo e soldi alla ricerca e per la ricerca; ne faccio parte, so come maneggiare una pergamena od un cartaceo di Fabriano del XIII- XIV secolo, so riconoscere una stampa falsa da una originale ed altri, che non hanno le mie specializzazioni no.
chi ha seriamente studiato può fregiarsi di una ricerca multidisciplinare , cosa che non possono fare i ricercatori indipendente, anche perché non pagati da nessuno e quindi con risorse limitatissime e personaliE: le tue ricerche devono essere supportate da archeologi, filologi, storici, paleografi , geologi e paleopatologi. Quando parli delle "mura di Gerusalemme" devi tener conto dei manufatti e cimiteri ritrovati nelle vicinanze: ergo tener conto delle datazioni scientifiche ecc
F: la ragioni di ricerca di Fomenko sono mirate a far apparire la Russia come grande. Non hanno basi scientifiche e non hanno passata la revisione paritaria che, per un matematico come Fomenko, doveva essere la colonna portante dei suoi "studi"
G: il mondo accademico non chiude nessuna porta a chi vuole apprendere attraverso lo studio. Se viene un "illuminato" che dice: "io ho scoperto questo", è normale che gli si chiedano delle prove e soprattutto i lavori con i quali ha prodotto quelle prove. Se i lavori non hanno un metodo scientifico di ricerca allora viene respinto, poiché solo con un metodo scientifico, sia esso appartenente alla scienza naturale che sociale, si portano avanti gli studi, le ricerche e i lavori.
H: la cronologia biblica cristiana , pur smontandola a proprio piacimento, non smonterebbe la granitica cronologia ebraica. Quindi inutile smontare la Bibbia cristiana visto che reggerebbe il Tanach.
Con questo ho concluso.
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Giosuè ha scritto:
Se s'impedisce l'accesso agli archivi, come possono procurarsi le prove? Deduco, a proposito delle mura, hic sunt leones, hic saltagio65 ha scritto: chiedano delle prove e soprattutto i lavori con i quali ha prodotto quelle prove.
Con questo ho concluso.
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Con questo ho concluso.
Dispiace sempre che qualcuno abbandoni una discussione tra amici, pacata e di buon senso,
talmente amichevole e di buon senso che possiamo anche passare sopra il fatto che , al netto delle minchiaggini che hai detto sul mondo accademico, il tuo apporto alla discussione è stato praticamente nullo.
Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)
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gio65 ha scritto: @Zappa prima di fornire le sue davvero interessanti fonti, penso abbia letto il contesto che ho cercato di illustrare che rivela, credo, un'impossibilità logica e storica del Natale dicembrino. Capirà che, a fronte di quella che io ritengo un'evidenza, è perfettamente inutile che lei mi fornisca M. ufficiali perché assolutamente non attendibili, poiché qualora si fosse realmente fatto "scivolare" il Natale, chi lo ha fatto si sarà certamente premunito da ricerche tese a scoprire la verità che avrebbe poi chiesto impossibili ragioni del fatto, sia pure simboliche, mettendo in imbarazzo l'intera cristianità.
Questa discussione, forse le sfugge, è in Nuova cronologia, cioè nel grande falso e dunque non meravigli se crediamo che le fonti debbano essere valutate cum grano salis.
Ps: sto dicendo, in soldoni, che chi cerca lo deve fare oltre l'ovvia censura
Forse ti sfugge quello che TU hai scritto ed io ho copiato nel post precedente…
Tu hai scritto: “….la Chiesa stessa aveva un altro Natale fermo al 10 agosto……La prova dunque della truffa è nel calendario liturgico o martirologio cattolico precedente il 1587 per cui è sufficiente una ricerca negli archivi e biblioteche diocesane….”
A fronte di queste TUE ipotesi, io ti ho solo DIMOSTRATO, con qualche prova, che:
- NON c’è stata nessuna “truffa” perché la Chiesa, a partire dal IV secolo, aveva stabilito che Natale fosse il 25 dicembre
- tutti i M. cattolici, anteriori al 1587, riportano il 25 dicembre come data di nascita di Gesù
- è INUTILE, oltre che (quasi) impossibile, cercare documenti negli “archivi diocesani”, visto che per libri e documenti antichi non c’è più il diritto d’autore, per cui, in molti casi, sono stati digitalizzati e sono sul web GRATIS a disposizione di tutti
ALTRA e DIVERSA questione è se il 25 dicembre sia la “vera” data di nascita di Gesù; come già avevo scritto, se trovo il tempo (e la voglia) qualcosa posso dire anche su questo……
Ti allego i link da cui ho tratto gli estratti del post precedente che fanno parte di quei documenti che lamenti di non poter consultare perché disponibili solo per gli “accademici” mentre invece sono liberamente a disposizione di tutti coloro che abbiano la volontà di documentarsi e studiare.
M. di Beda (VIII secolo) nell’edizione stampata nel 1564
books.google.it/books?id=GRg8AAAAcAAJ&pr...#v=onepage&q&f=false
M. di Usuard (VIII secolo) nell’edizione Lovaniense del 1568 integrata con altri M.; è solo una delle tante edizione del M. d’Usuard che fu quello di maggior successo ed ebbe decine di ri-edizioni, annotate e studiate, anche recenti.
books.google.it/books?id=Fb36fSBlfwYC&pr...ium%20usuard&f=false
M. Romano, in una edizione del 1662; anche per questo, ovviamente, le ri-edizioni furono innumerevoli a partire dal 1587
books.google.it/books?id=_SVSAAAAcAAJ&pr...artyrologium&f=false
PS. Forse ti sfugge che non è sufficiente scrivere un post su “Nuova Cronologia” perché tutte le ipotesi, anche le più strambe, diventino automaticamente corrette e condivise. Il Forum serve appunto a discutere e verificare le ipotesi, portando PROVE , in un senso o in un altro: è ciò che io ho fatto.
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I nomi dei luoghi erano per me in alcuni casi incomprensibili e vanno quindi presi con le pinze. Può essere che ci siano errori grossolani a dimostrazione di una notevole mia sfacciataggine nel tradurre. Volevo solo cercare di sottolineare l’enormità dell’accostamento e comunque la quantità di similitudini che non possono essere casuali.
I cancelli del Kremlino corrispondono a quelli della Gerusalemme biblica nello stesso ordine. Oltre ai cancelli, il libro di Neemia parla delle torri che stavano vicino a questi cancelli. Ora faremo la comparazione tra queste e quelle del Kremlino:
1) Le Torri di Meah e Hananeel
Secondo il libro di Neemia, tra la Torre della Pecora (Spasskaya) e quella del Pesce (SS. Costantino e Elena) stavano le Torri di Meah e Hananeel. Nel Kremlino, tra queste due torri si trovano altre due torri, la Nabatnaya (Torre della Campana) e la Tzarskaya (Torre dello Zar). La Torre dello Zar è infatti costruita sulla cima delle mura in contrasto con le altre torri che vengono fuori dalle mura del Kremlino. Secondo la leggenda Ivan il Grande guardava la gente sulla Piazza Rossa da qui.
2) La Stufa o Torre d’Angolo
Andando avanti, tra gli Antichi Cancelli e un altro paio di cancelli, la Bibbia ci parla di un’altra torre. Nel libro di Neemia è chiamata la Torre della Stufa. Guardando il Kremlino, gli Antichi Cancelli sono i Nikolsky Gates e gli altri due sono quelli della Trinità e i Borovitskie. Tra i Cancelli Nikolsky e i Borovitskie c’è la torre d’angolo dell’Arsenale. A prima vista non c’è niente che connetta il nome “stufa” e “torre d’angolo”, comunque in molte antiche costruzioni una struttura nell’angolo non veniva chiamata “angolo” ma “carbone” perciò è possibile che l’autore biblico avendo sentito il nome della torre, semplicemente abbia pensato alla stufa.
È interessante notare che nella descrizione della costruzione di Gerusalemme vengano indicate solo queste tre torri senza cancelli e guardando il Kremlino di Mosca non sembra strano. Infatti viene così descritta la più imponente torre della fortezza e due altre torri collocate dall’altra parte della Cattedrale Petrovsky, torri dalle quali si può vedere la Piazza Rossa, il luogo in cui durante il Medioevo avvenivano gli eventi principali di Mosca.
Chiese e Palazzi.
La Città di Davide.
La prima città nominata nella traduzione sinodale del libro di Neemia non si trova lontano dai Cancelli della Fontana. È la Citta di David e i Giardini dello Zar. Nella Bibbia di Ostrog, invece dei Giardini dello Zar si parla della Piazza dello Zar che è raggiunta da scale che vanno dalla città di David. I Cancelli della Fontana secondo la versione di Fomenko e Nosovsky, sono i Cancelli della Torre Taynitsky. Le “piazze” sono la Piazza della Cattedrale e la Città di Davide è il Palazzo dello Zar. Ora vediamo un’antica descrizione del Kremlino. Nel Medio Evo in questo posto stava il Palazzo dello Zar. Il grande Palazzo del Kremlino doveva essere ancora costruito nella metà del XIX secolo. Dell’antico Palazzo dello Zar rimane solo il Palazzo Terem, la Camera Dorata della Zarina (nel palazzo) e il Palazzo Sfaccettato. Il Palazzo Sfaccettato in antichità aveva un uscita sulla Piazza della Cattedrale attraverso la Terrazza Rossa e la Scala. Questo corrisponde perfettamente. La Città di David è il Palazzo dello Zar. Le scale che portano alla piazza sono le Scale Rosse che portano alla Piazza della Cattedrale. I Regnanti Russi uscivano su questa Terrazza per salutare la folla. Da lì sarebbero andati in parata alla Cattedrale della Dormizione (Assunzione) per l’incoronazione dalla Terrazza rossa e dalla Scalinata dello Zar avrebbero risuonato i proclami dello Zar. Perciò non è sorprendente che la storia biblica inizi da qui.
Le tombe dei Davidovs (i figli di David)
Seguendo il percorso di Neemia si arriva alle tombe dei Davidovs. Nella Bibbia di Ostrog è chiamata la caverna delle tombe dei Davidovs. Cos’ha questa caverna in comune con una tomba? Anticamente la parola caverna aveva il significato di posto clandestino chiuso e perciò la Bibbia di Ostrog che si riferisce al sepolcro come a una caverna è più accurata della traduzione sinodale che parla solo di tombe che però possono essere al chiuso oppure all’aperto. Continuando la passeggiata nel Kremlino infatti arriviamo alla Cattedrale dell’Arcangelo. Questa cattedrale oggi serve come cripta per le tombe degli Zar Russi. Una gran parte della cattedrale è riempita con queste tombe. Questo non è sorprendente poiché l’arcangelo Michele non è solo considerato il santo patrono delle battaglie ma anche l’accompagnatore delle anime nel Regno dei Morti.
La Corte del Coraggioso
Neemia arriva poi alla Corte del Coraggioso vicino al Ribaritza(?). Nella Bibbia di Ostrog si dice che il Ribaritza(?) fu “creato con un grande gesto” cioè costruito e ciò fa pensare a qualche tipo di struttura. In Russo la parola per “pesce” è “riba”(?) così il nome Ribaritza(?) è molto simile a quello dei Cancelli del Pesce. Come abbiamo già detto, questi cancelli sono situati nella Torre di Costantino e Elena. Dall’altra parte della Torre c’è l’Armeria. Questo corrisponde al racconto. L’autore della traduzione sinodale per qualche motivo nella descrizione della Ribaritza(?) ha sostituito la frase “creato con un grande gesto” con la frase “stagno scavato” e così la torre è diventata uno stagno.
L’Armeria sull’angolo
Nella Bibbia di Ostrog Neemia arriva ad un posto “davanti all’entrata dell’angolo più possente” ma nella traduzione sinodale viene detto “davanti a uno scappamento(??) alle armi nell'angolo”(???). In entrambe le descrizioni ci si riferisce a un angolo. Nella traduzione sinodale si citano armi ma questo non avviene nella Bibbia di Ostrog. Continuando dalla Ribaritza(?) e cioè dalla Torre di Costantino e Elena, dopo la Torre Nikolsky arriviamo a un angolo e troviamo la Grande Torre dell’Arsenale d’Angolo del Kremlino. Come abbiamo già detto è la torre più massiccia, affonda sotto il suo peso nel terreno e perciò si può ben chiamare “l’angolo più possente”. E la citazione delle armi della traduzione sinodale è giustificata dal fatto che in questo punto venivano allocate le armi. Ma l’Armeria venne costruita solo nel 1701 per ordine di Pietro I. Nel XVI secolo non c’era un Armeria qui e perciò non viene citata nella Bibbia di Ostrog. Ovviamente l’autore biblico nel XVI secolo descriveva il luogo così com’era ma perché allora qualcuno ha aggiunto la parola “armi”nella traduzione sinodale? Forse chi l’ha fatto sapeva esattamente cosa stava descrivendo.
Casa del Gran Sacerdote
Girato l’angolo a sinistra Neemia si avvicina alla Casa del Gran Sacerdote. Per andare in quella direzione nel Kremlino di Mosca bisogna girare sulla sinistra all’angolo della Torre dell’Arsenale arriviamo alla Corte del Patriarca vicino alla Cattedrale della Dormizione (Assunzione). La Bibbia chiama correttamente “Casa del Gran Sacerdote” la Corte del Patriarca e anche la Cattedrale della Dormizione (Assunzione).
La Grande Colonna
Torniamo adesso al punto in cui abbiamo iniziato il nostro viaggio intorno al Kremlino di Mosca e cioè alla Piazza della Cattedrale. L’ultima struttura nel racconto di Neemia è un’alta colonna vicina al palazzo dello Zar. Il Palazzo dello Zar e la Piazza della Cattedrale stanno su una collina. L’autore biblico arriva ad un pendio e a un angolo. Che colonna si trova vicino al Palazzo dello Zar? Si tratta ovviamente della Torre della Campana di Ivan il Grande. Sappiamo che nel XVI secolo appariva differente da come è oggi. Assomigliava di più a una colonna in quanto è stata allargata nel XVII secolo. La Bibbia chiama la struttura in Gerusalemme “una colonna che si innalza alta” e una guida del Kremlino di Mosca la chiama “un albero a più livelli a forma di colonna”.
I Cancelli Equini e i Cancelli di Gammifkad
La Bibbia ci dice che dalla piazza principale Neemia va verso i Cancelli Equini. Girando dalla Piazza della Cattedrale sulla destra si arriva ai Cancelli Borovitskie. Oggi l’Armeria si trova lì ma un tempo c’era un piazzale speciale per i cavalli. Questa è la seconda volta che Neemia cita i Cancelli Borovitskie e ancora una volta corrisponde.
Anche i Cancelli della Trinità sono citati due volte. Alla fine del suo viaggio Neemia arriva ai Cancelli di Gammifkad o Le Porte del Giudizio e i Cancelli della Trinità del Kremlino possono anche essere non solo I Cancelli del Sudicio ma anche del Giudizio poiché vicino a loro si trova il Palazzo del Giudizio. Con questo termina la descrizione biblica della fortezza i Gerusalemme.
Il Posto dei Draghi
Abbiamo saltato nella descrizione del viaggio di Neemia tutte quelle strutture costruite più tardi del XVI secolo e cioè nel XVIII secolo e anche XIX. Anche nella descrizione del paesaggio intorno si vedono corrispondenze. Neemia va a Gerusalemme passando per il Posto dei Draghi che si trova, secondo la Bibbia, non lontano dai Cancelli della Valle e infatti vicino ai Cancelli Borovitskie c’era il Torrente del Diavolo e nella lingua Russa le parole “diavolo” e “drago” sono sinonimi perciò il Torrente del Diavolo è il Posto dei Draghi.
In Piazza Pricitinskaia(?) a Mosca un piccolo Ruscello del Diavolo si interseca con la via che porta ai Cancelli Borovitskie. I Cancelli Ciertorsky(?) del Belyj-gorod (la terza cinta muraria di Mosca) si trovavano proprio qui. Nel 1658, per ordine dello Zar Aleksei Mikhailovitch furono rinominati Pricitinski(?). Vicino a loro cera una piazza del mercato, il scertori(?) scorreva qui e rendeva la vita difficile. Quando pioveva il fiume straripava e la piazza si riempiva d’acqua. Perciò nel 1870 costruirono una condotta sotterranea. Fino al 1933 la Chiesa dell’Intercessione on the dirt(??) stava qui, oggi c’è la Piattaforma della Metro chiamata Kropotkinskaya. Vicino alla metro c’è una strada che ancora oggi è chiamata vicolo certovsky(?)
Gerusalemme nella neve
La Bibbia contiene una curiosa descrizione del clima dell’antica città. Ci rivolgeremo ad una altro libro dell’Antico Testamento, il primo libro di Ezra nel quale è descritta la ricostruzione di Gerusalemme. Qui viene descritto come gli abitanti di Gerusalemme venivano chiamati per riunirsi nella pubblica piazza. Nella Bibbia di Ostrog si dice così: “E tutta la gente di Giuda e Beniamino si riunì in Gerusalemme nel nono mese nel 20° giorno del mese. Riconoscete i vostri peccati davanti a Dio in inverno. C’era la neve ed era impossibile rimanere all’aperto”. Negli altri testi questa descrizione viene corretta. Nella Bibbia di Elizaveta “tempo di neve” diventa semplicemente “tempo invernale”. Nella Bibbia sinodale semplicemente viene cancellato il passaggio. Nelle Bibbie canoniche odierne c’è scritto “la gente era numerosa e il tempo piovoso e non si poteva stare per le strade”. Nella traduzione canonica si dice che pioveva e questo spaventava i soldati. Sembra strano. Da dove arrivava la pioggia in Palestina? C’è il deserto.
Mosca-Gerusalemme
Anche oltre il XVI secolo le persone sapevano che si trattava del Kremlino. Era chiaro anche nella pagina iniziale della prima Bibbia stampata a Mosca nel 1663 per ordine dello Zar Aleksei Mikhailovitch. Nella prima pagina c’è una mappa di Mosca e sopra sta scritto: “Alzati, alzati Gerusalemme!” È curioso che sia scritto al contrario, come un’immagine speculare. Forse un modo per nasconderla ai non iniziati? Ma Ivan Zabelin storico Russo del XIX secolo nel suo “Una storia della città di Mosca” che era stata chiamata Gerusalemme grazie ai Tedeschi che vennero a Mosca. Non c’è altra capitale nel Medio Evo che possa paragonarsi al Kremlino di Mosca che certamente meravigliò molti e questa meraviglia venne riflessa nella Bibbia.
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1 Sono personalmente convinto che non sia vero quanto si dice circa l'adeguamento del giuliano al gregoriano, cioè che slittò soltanto in avanti di 11 giorni. Penso, in realtà, che sia entrata in vigore la truffa denunciata da Robert Newton relativa all'intera cronologia tolemaica, che sostituì la cronologia biblica e con essa quella del Vicino Oriente.FZappa ha scritto:
gio65 ha scritto: @Zappa prima di fornire le sue davvero interessanti fonti, penso abbia letto il contesto che ho cercato di illustrare che rivela, credo, un'impossibilità logica e storica del Natale dicembrino. Capirà che, a fronte di quella che io ritengo un'evidenza, è perfettamente inutile che lei mi fornisca M. ufficiali perché assolutamente non attendibili, poiché qualora si fosse realmente fatto "scivolare" il Natale, chi lo ha fatto si sarà certamente premunito da ricerche tese a scoprire la verità che avrebbe poi chiesto impossibili ragioni del fatto, sia pure simboliche, mettendo in imbarazzo l'intera cristianità.
Questa discussione, forse le sfugge, è in Nuova cronologia, cioè nel grande falso e dunque non meravigli se crediamo che le fonti debbano essere valutate cum grano salis.
Ps: sto dicendo, in soldoni, che chi cerca lo deve fare oltre l'ovvia censura
Forse ti sfugge quello che TU hai scritto ed io ho copiato nel post precedente…
Tu hai scritto: “….la Chiesa stessa aveva un altro Natale fermo al 10 agosto……La prova dunque della truffa è nel calendario liturgico o martirologio cattolico precedente il 1587 per cui è sufficiente una ricerca negli archivi e biblioteche diocesane….”
A fronte di queste TUE ipotesi, io ti ho solo DIMOSTRATO, con qualche prova, che:
- NON c’è stata nessuna “truffa” perché la Chiesa, a partire dal IV secolo, aveva stabilito che Natale fosse il 25 dicembre
- tutti i M. cattolici, anteriori al 1587, riportano il 25 dicembre come data di nascita di Gesù
- è INUTILE, oltre che (quasi) impossibile, cercare documenti negli “archivi diocesani”, visto che per libri e documenti antichi non c’è più il diritto d’autore, per cui, in molti casi, sono stati digitalizzati e sono sul web GRATIS a disposizione di tutti
ALTRA e DIVERSA questione è se il 25 dicembre sia la “vera” data di nascita di Gesù; come già avevo scritto, se trovo il tempo (e la voglia) qualcosa posso dire anche su questo……
Ti allego i link da cui ho tratto gli estratti del post precedente che fanno parte di quei documenti che lamenti di non poter consultare perché disponibili solo per gli “accademici” mentre invece sono liberamente a disposizione di tutti coloro che abbiano la volontà di documentarsi e studiare.
M. di Beda (VIII secolo) nell’edizione stampata nel 1564
books.google.it/books?id=GRg8AAAAcAAJ&pr...#v=onepage&q&f=false
M. di Usuard (VIII secolo) nell’edizione Lovaniense del 1568 integrata con altri M.; è solo una delle tante edizione del M. d’Usuard che fu quello di maggior successo ed ebbe decine di ri-edizioni, annotate e studiate, anche recenti.
books.google.it/books?id=Fb36fSBlfwYC&pr...ium%20usuard&f=false
M. Romano, in una edizione del 1662; anche per questo, ovviamente, le ri-edizioni furono innumerevoli a partire dal 1587
books.google.it/books?id=_SVSAAAAcAAJ&pr...artyrologium&f=false
PS. Forse ti sfugge che non è sufficiente scrivere un post su “Nuova Cronologia” perché tutte le ipotesi, anche le più strambe, diventino automaticamente corrette e condivise. Il Forum serve appunto a discutere e verificare le ipotesi, portando PROVE , in un senso o in un altro: è ciò che io ho fatto.
2 Permettimi, ma è la presenza dei miei post in Nuova cronologia che consiglia, ipotetici collaboratori, a seguire non le vie di ricerca mappate, ma i sentieri d'archivio. Infatti, se quella truffa c'è stata, e dico se, certamente avrà coinvolto non solo le edizioni principali e conosciute, ma avrà cercato di sviare qualsiasi tentativo di ricerca della verità, perché davvero la faccenda è troppo grossa
3 Sei intervenuto a discussione già avviata tra me e Giosuè, per cui davvero stavolta ti è sfuggito che LUI ha scritto che io non avrei avuto accesso agli archivi, trovando la cosa persino giusta in nome di una tutela del patrimonio archvistico.
4 Concordo pienamente sul fatto che la questione è, in fondo, se il 25 dicembre sia e possa essere la vera data del Natale, perché tutto, o quasi, suggerisce davvero un'altra data, altrimenti non impazzisce solo la costante D Newtoniana, ma tutti, dall'impero a Carlo Magno, passando da Giuseppe e i pastori.
6 Sapessi quante "ipotesi strambe" ho incontrato in 25 anni di ricerca, in primis quella relativa ed accettata dall'ecumene degli studiosi circa la ricostruzione delle mura di Gerusalemme che ha messo tutti di fronte all'assurdo, ma hanno chiuso gli occhi.
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Il 13 dicembre, in diverse zone d'Italia e d'Europa, si festeggia Santa Lucia ed in questa occasione i bambini ricevono dei doni. Dodici giorni dopo è Natale. Altri dodici giorni dopo è il 6 gennaio, festa dell'epifania, altro giorno in cui i bambini ricevono regali.
Quindi i tre re magi sono Santa Lucia, Babbo Natale e la Befana. Infatti in Spagna i regali vengono tradizionalmente dati il 6 gennaio e si dice che vengano portati proprio dai re magi, a cui i bambini scrivono pure delle lettere come quelle scritte altrove per Babbo Natale o Santa Lucia.
Intendo dire che l'immagine di Gesù nella culla visitato dai re magi sarebbe stata, secondo me, una rappresentazione dei tre giorni in cui i bambini ricevono i regali e che quindi in origine il bambino raffigurato non fosse Gesù.
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“La Grande Tartarie. Par le Sr. Sanson. A Paris. Chez l’Auteur aux Galleries du Louvre Avec Privilege pour Vingt Angs. 1670.”
Questa carta è davvero molto interessante, e corrisponde bene alla nostra ricostruzione. Cominciamo osservando che la carta in questione è quella della Grande Tartaria, o Tartaria Mongola (ricordiamo chela parola “Mongolo” si traduce come “Grande”). Secondo la carta , la Grande Tartaria non include l’Impero Russo nel senso moderno del termine, ma invece comprende sia la Cina che l’India.
La carta, in modo piuttosto spettacolare ci dà diverse versioni dello stesso nome geografico. Per esempio il nome Moal, Mongal e Magog sono sinonimi, secondo la carta. Quindi abbiamo l’Ieka-Moal, Iagog e Gog, i quali tutti significano la stessa cosa. Effettivamente, il riflesso delle nazioni Bibliche di Gog e Magog identificate con i Goti e i Mongoli, o Cosacchi, e sopravvissuto nella storia Scaligeriana fino ad oggi, qv in Chron5. Vediamo l’India chiamata “Mogol Inde”, o la parola “Mongol” con la parola di Russo Antico significante “lontano”. In altre parole il nome si può tradurre come “Mongoli lontani” o “I Grandi lontani”
In Siberia vediamo le montagne “Alchai” chiamate anche “Montagne Belghe”. Un po’ più a Est troviamo il nome Germa, o Germania. Quello che vediamo può riflettere un interessante processo storico. Dopo la frammentazione del Grande Impero “Mongolo” che si estendeva su gran parte dell’Eurasia, Africa e America, molti degli antichi nomi “mongoli” cominciarono a viaggiare dall’Occidente verso l’Oriente Questo processo è catturato da numerose carte compilate di fresco nell'Europa Occidentale. Si stabilì che la precedente Grande Tartaria si espandesse nei territori all’Est del Volga e niente più. Perciò, la precedente geografia del Grande Impero “Mongolo” venne compressa; gli scrivani e i cartografi dell’Europa Occidentale furono messi a lavoro per cancellare tutta la terminologia dell’Orda dal loro proprio territorio. Come risultato, alcuni dei nomi geografici imperiali “Mongolian” viaggiarono verso Est, oltre gli Urali. Infatti, la carta del 1670 che stiano studiando contiene i nomi Europei di Germa(nia) e Belgio. Naturalmente furono più tardi corrette e oggi noi non vediamo alcuna traccia di Germania o Belgio in Siberia. Tutto ciò che rimane sono Mongolia e India, molto ridotte in grandezza poiché dal XIV-XVI secolo i nomi Mongolia e India sono stati usati dagli Occidentali per riferirsi all’intera Orda o Russia. vedi Chron5 per maggiori dettagli sull’uso del nome India per la Russia nel Medio Evo.
Torniamo alla carta del 1670. Vediamo la città di Bulgar in Moscovia, proprio vicino a Kazan, sul Fiume Volga. Il fiume Don è chiamato Tana. Un’altra città il cui nome suona molto interessante è Wasilgorod, che si trova sul Fiume Volga, tra Nizhniy Novgorod e Kazan – il nome si traduce come “Città di Basilio” o “Città dello Zar”. Oggi questa città non esiste. Potrebbe essere il nome Cheboksary del XVII secolo? La radice SAR nel nome della città è realmente una delle numerose versioni della parola Zar. Il moderno Fiume Lena in Siberia è chiamato “Fiume Tartar”, dove l’intera Siberia Nord-Orientale porta il nome “Su-Moal ats Tartar”.
Possiamo perciò vedere che nel XVII secolo gli Europei Occidentali usavano ancora i nomi dell’Orda per molti luoghi sul territorio Russo; che furono successivamente cancellati dai cartografi e dagli storici Scaligeriani e Romanoviani.
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L'aver dovuto chiudere, per motivi economici, il blog originale e ripiegare su cammelliemoscerini non ha però interrotto le mie ricerche che potrebbero ancora interessare l'accademico, in particolare una storia di Roma che nessuno conosce, ma che l'idronimo bulgaro Iskar potrebbe aver conservata.
Infatti, poi linkerò alcuni post, io parto da un'evidenza: Giuda era detto l'iscariota, ma ciò che tradisce la sua origine, che non riposa in un villaggio, è il bacio con cui rivela Gesù tradendolo.
Quel bacio era tipico romano, perché così i clientes omaggiavano i patrones, per cui Giuda iscariota diviene Giuda il romano e dunque Roma si chiamava, al di là del celebre e forse falso, quam ex nomine suo Romam vocavit, Iskar. Dopo essersi convertita grazie a Luca perché sua è la relazione che giunge a Roma dei fatti gerosolomitani occorsi nel 35 d.C., in particolare una teofania caratterizzata da terremoto ed eclissi alla quale l'impero non poteva non credere perché i testimoni oculari erano i suoi soldati e ancor più il suo governatore Pilato, si chiamò amoR, palindromo perfetto dell'attuale Roma che Giovanni Pascoli, infatti, per primo ha colto.
Potrebbe sembrare davvero tutto molto arbitrario, ma c'è il fiume Iskar, in una bulgaria-Romania, che potrebbe sapere tutto e allora merita, specie se non ne siamo molto lontani e ci occupiamo, come Fomenko, della storia che è, indagare sulle sue sponde e sul suo letto (storia) per sapere se Roma si è sempre chiamata così o in origine era Iskar, poi Amor e infine Roma, quello attuale ed esatto contrario, specie nello spirito.
Correggi il post di apertura: Newton scoprì che dall'800 a.C. e non 700 d.C., le eclissi sono farlocche, cioè scritte a tavolino.
ISKAR
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www.stolenhistory.org/threads/tartary-an...than-russia-once.40/Italo ha scritto: la Grande Tartaria
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Ho corretto la datazione, mi risulta 700 a.c.
In realtà mi riferivo erroneamente solo al crollo improvviso del parametro D ma certamente non era un errore da niente.
Purtroppo le mie conoscenze bibliche non sono all'altezza e ho qualche difficoltà a cogliere al volo tutti i riferimenti che sono stati fatti anche nei post precedenti. Se fosse possibile in futuro spiegare i passaggi dei ragionamenti per i "diversamente esperti" sarebbe indubbiamente più semplice per me seguire l'evolversi della discussione.
Già faccio fatica a non affogare con Fomenko...
Giuda-Iskar...
Il bacio romano non l'avevo mai sentito...
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Infatti, come i protetti (clientes) omaggiavano i patrones (protettori), così Giuda (discepolo) omaggia il maestro (Gesù) con un gesto tipicamente romano: il bacio.
Questo significa che Iscariota non fa riferimento a qualche ancora ignoto villaggio, ma a Roma di cui Giuda o aveva la cittadinanza o ne era proprio originario.
Ora devi seguirmi con semplicità: non tutti sanno che nel 35 d.C., l'esatto anno in cui io sostengo sia avvenuta la crocefissione, l'impero volle una relazione sui fatti Gerosolomitani (A, Torresani, Storia della chiesa) e quella relazione è ciò che diverrà il Vangelo di Luca, che non a caso è indirizzato all'Illustre Teofilo che è Tiberio in persona, il quale, è ovvio, pretese una relazione: c'era stata una condanna a morte di colui che diceva di essere non solo la Verità, ma il figlio di Dio (Mt 27,54) e questa sua affermazione, unita al Re dei Giudei, come si legge nel Titulus Crucis (il celebre INRI), l'aveva fatta di fronte a Pilato che non a caso, si legge nei Vangeli, ha paura, anzi, "ancora più paura" (Gv 19,
a crocefiggerlo.Per cui, quando alla Sua morte, si scatena un terremoto e avviene un eclissi improvvisa, Pilato è terrorizzato e non può non informare l'impero, cioè Tiberio, che qualcosa di colossale è avvenuto a Gerusalemme e testimoni oculari di un terremoto e d un eclissi non sono le voci di popolo, ma lui stesso e i soldati romani (il centurione), per cui Tiberio vuole occuparsi personalmente della questione e chiede una relazione dettagliata che è appunto quella che giunge l'anno stesso della crocefissione, cioè il 35 d.C.: il Vangelo di Luca che s'indirizza, infatti all'Illustrissimo Teofilo
Ecco allora che si avvia il processo di conversione dell'impero che infatti ha, nella conversione delle classi alte, il suo paradosso evidente e non ancora spiegato: il Vangelo dei poveri e degli ultimi, converte, a Roma, per prima le classi alte, cioè colte. Questo perché l'imperatore in persona fu il primo a essere colpito dal germe del cristianesimo che da lì si propagò a tutto l'establishment.
Adesso ricordati di Giuda detto l'Iscariota, cioè di Iskar , ergo di Roma che dunque convertendosi assunse il leitmotiv di quella relazione che giunse nelle mani di Tiberio:: l'amore e si battezzò, in suo nome, Amor per poi divenire, pervertendosi, Roma, cioè il suo palindromo perfetto che per primo un poeta, Pascoli, ha colto non adducendolo a un caso.
Quello che devi capire è che con Gesù, l'impero non si trovò di fronte a una delle migliaia di crocefissioni, ma con il centurione gridò: "Costui era era veramente il figlio di Dio!" (Mt 27,54) e questo scosse nel profondo l'impero che subito volle essere informato dei fatti avviando lui stesso un processo di conversione che da Iskar lo portò ad Amor e poi a Roma.
Se capisci questo, capirai che la mod ha commesso un grosso errore a chiudere la discussione su "Che cosa è la verità?" di Pilato, perché è lì la chiave di tutto: un impero che aveva raggiunto l'apice di un'umanità che non poteva e mai andò oltre per cui solo una teofania poteva infrangere il limite raggiunto. E' una storia bellissima, così, Secondo me.
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1) Il drago sembra essere stato il simbolo della Tartaria:
www.stolenhistory.org/data/attachments/1...b9f9d13b2f6c9224.jpg
ma S. Giorgio = Gengis Khan uccide il drago. Mi manca il nesso che, però, probabilmente c'è.
2) Il grido di guerra dei Cosacchi era "Urà",
da lì dovrebbe essere passato nel resto d'Europa. L'Oxford Dictionary lo dichiara senza problemi ma finisce lì.
Il fiume Volga veniva anche chiamato Ra. Magari è solo una coincidenza o magari no.
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