Nuova Cronologia

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5 Anni 3 Mesi fa #30663 da Marforio
Risposta da Marforio al topic Nuova Cronologia
forse Sign. Italo lei dimentica la carta del Bellin: "Suite de la Carte de La Siberie Et le Pays de Kamtschatka", stampata per la prima volta a Parigi dal 1746 al 1753

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5 Anni 3 Mesi fa - 5 Anni 3 Mesi fa #30700 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
L’ipotesi di Fomenko, che trovo piuttosto ragionevole è che se l’Enciclopedia Britannica nella sua edizione del 1771 presenta tra le carte che dovevano ovviamente essere assolutamente aggiornate per l’epoca una carta del continente Nordamericano priva di indicazioni i qualsiasi tipo per quanto riguarda la zona Nord-Occidentale (più o meno l’Alaska) e quella dell’ Europa priva di una città fondamentale per la storia Russa come la Grande Novgorod (che i Romanov pretendevano stesse dove si trova oggi ma che nell’Enciclopedia non c’è proprio) questo può significare solo che a quel tempo le cose non stavano come sarebbero diventate dopo la sconfitta di Pougachev e che gli Europei non avevano avuto alcun accesso, fino a quel momento, a quelle zone che oggi identifichiamo come Siberia e Alaska.
Seguendo questo ragionamento, la bella mappa a cui ha fatto riferimento e che non conoscevo è quindi - probabilmente - un falso successivo e retrodatato. L’ipotesi di Fomenko è che i cartografi parlassero tra loro e quando c’era una scoperta nuova venissero, il più velocemente possibile, aggiornate tutte le carte e che non sia possibile il contrario e cioè che da una carta molto particolareggiata come la "Suite de la Carte de La Siberie Et le Pays de Kamtschatka" si tornasse poi nell’Enciclopedia Britannica, vent’anni dopo, a carte povere di indicazioni per le stesse zone. Per quanto non abbia particolare simpatia per gli inglesi penso che gli editori di quelle carte dell'Enciclopedia avrebbero dovuto sapere se in Francia qualcuno aveva già pubblicato lavori più precisi.
Ultima Modifica 5 Anni 3 Mesi fa da Italo.

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5 Anni 3 Mesi fa #30706 da Marforio
Risposta da Marforio al topic Nuova Cronologia
Gentile Italo, le carte venivano aggiornate non quotidianamente e a distanza di anni. Rammento inoltre che all'epoca, come ora, vi erano artisti più preparati ed artisti meno preparati anche nell'ambito della cartografia.
Fomenko porta acqua al suo mulino per erigere la sua nazione al di sopra di ogni altra, senza alcun fondamento storico che non sia da lui stato manomesso. Egli non tiene conto della mole dei documenti, datati anche dai filologi, che affonda ogni sua teoria. Per quel che concerne le stampe invece, è bene che Fomenko sappia (e secondo me o non so o non vuol sapere -è un matematico, non uno storico specializzato in cartografia-) che nell'arte, la stampa rappresenta quel campo artistico dove il problema del falso è limitato e perfettamente riconoscibile. Un esperto oggi può dire con assoluta certezza se l'oggetto da lui studiato è stato tirato da piastra originale, se quindi è un falso od una copia e se l'edizione è fallace o autentica; segni sulla piastra ecc. Fomenko, stimato matematico (e nessuno lo metto in dubbio), non studia approfonditamente le tecniche della stampa, così come della numismatica. Egli asserisce che le monete romane furono coniate in epoca feudale? Allora dovrebbe fare una ricerca negli archivi delle vecchie zecche, italiane e non e vedrà che sì nel Medioevo vi fu una fiorente crescita del conio, specialmente nei secoli che vanno dal XII al XV secolo, ma ogni emissione era, com'è, perfettamente registrata. Inoltre l'iconografia monetale antica è ben lungi dall'essere paragonata a quella medievale, anche in termini religiose. Gli esami metallurgici (SEM - EDS - XRF - RL OM BSE elettroni retrodiffusi) danno una risposta, oltre alla stratigrafia (in merito a ciò l'esperto si assicura dell'accuratezza geologica del terreno che scava) del periodo monetale. Monete come stampe vengono sempre confrontate e analizzate.
Per quel che concerne l'ultimo argomento, quello monetale, vorrei chiederti -visto che sei un estimatore di Fomenko- : oltre all'impressionante aumento di conio in epoca feudale (per ovvie ragioni che non vado ad elencare storicamente, anche perché, purtroppo, non mi sembra la zona adeguata per parlare seriamente di storia), su quali basi poggia la teoria -poiché è solo tale- che la monetazione romana (ed è colossale ed enormemente varia, quindi lascia traccia) abbia una appartenenza medievale?
Spero di rispondere in poche ore, pur non entrando spesso.
Buona giornata a tutti

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5 Anni 3 Mesi fa #30707 da Marforio
Risposta da Marforio al topic Nuova Cronologia

Italo ha scritto: "Suite de la Carte de La Siberie Et le Pays de Kamtschatka"[/url]si tornasse poi nell’Enciclopedia Britannica, vent’anni dopo, a carte povere di indicazioni per le stesse zone. Per quanto non abbia particolare simpatia per gli inglesi penso che gli editori di quelle carte dell'Enciclopedia avrebbero dovuto sapere se in Francia qualcuno aveva già pubblicato lavori più precisi.


Non vi è alcuna prova di falsi e manomissione della stampa "Suite de la Carte de La Siberie Et le Pays de Kamtschatka"

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5 Anni 3 Mesi fa #30711 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Marforio, ho come l'impressione che tu sia un esperto di numismatica e che tu voglia trascinare forzatamente la discussione su questo campo per poter vincere facile.
Per quanto riguarda la Kamchatcka, supponiamo di concludere che Fomenko abbia sbagliato, a cosa porterebbe questa conclusione? Una mappa della Kamchatka mi sembra un dettaglio troppo piccolo per poter iniziare a demolire la nuova cronologia.

Che ne dici invece del mappamondo di Hanns Rüst?

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5 Anni 3 Mesi fa - 5 Anni 3 Mesi fa #30748 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
@ Marforio

Fomenko porta acqua al suo mulino per erigere la sua nazione al di sopra di ogni altra, senza alcun fondamento storico che non sia da lui stato manomesso. Egli non tiene conto della mole dei documenti, datati anche dai filologi, che affonda ogni sua teoria.

... è un matematico, non uno storico specializzato in cartografia...

... purtroppo, non mi sembra la zona adeguata per parlare seriamente di storia


Credo che affermazioni del genere facciano finire qualsiasi discussione in un vicolo cieco. Fomenko non è il portatore della Verità e certamente quello che ipotizza deve essere messo in discussione ma mi sembra poco utile attaccarlo per le ipotesi che lui stesso sottolinea dovrebbero essere verificate ulteriormente. Non è questo il punto, a mio parere. Il fatto è che Fomenko ha elaborato una serie di metodi, che spiega dettagliatamente per chi volesse verificarli, che sono “scientifici” al cento per cento ossia verificabili e riproducibili al contrario di quanto dice wikipedia (o il Cicap?). I metodi usati dimostrano in modo chiaro che la storia fino al 1600 è un copia incolla ripetuto di uno stesso periodo. Nel buco che si forma nel nostro passato potrebbe esserci di tutto e questo è senz’altro destabilizzante.
Questo è i nocciolo della questione e su questo bisognerebbe smentirlo ma finora nessuno lo ha fatto per quanto ne so. La griglia che ha costruito (e che è stata verificata dallo stesso con metodi incrociati di cui dà largamente conto) gli permette di muoversi facilmente da un campo all’altro il che non toglie che possono esserci anche sviste gravi su questioni che definirei secondarie.
Per quanto riguarda la carta non so se siano state fatte verifiche ma sarai d’accordo che una cosa che non sia stato dimostrato che è falsa non diventa automaticamente vera.
Sulla numismatica conto di raccogliere qualche informazione che posterò qui a breve. Sarebbe comunque molto utile se le contestazioni alla sua teoria fossero il meno generiche possibile.
Per chi volesse contribuire alla discussione.
Ultima Modifica 5 Anni 3 Mesi fa da Italo.

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5 Anni 3 Mesi fa #30749 da CharlieMike
Risposta da CharlieMike al topic Nuova Cronologia
Ragazzi,
Marforio è stato espulso da Redazione.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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5 Anni 3 Mesi fa #30758 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Poor Murphy...

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5 Anni 3 Mesi fa #30856 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Da "History, fiction or science?" Vol 4 pag 408

2 . L’identità dei Kagani
Il problema dei Kagani in generale, e il famoso “Kaganato dei Kazari” in particolare, è uno dei più intriganti e controversi argomenti della antica storia Russa. Ricordiamo al lettore che la storia Romanoviana presenta il cosiddetto Kaganato dei Kazari come uno stato ostile alla Russia, che faceva si che quest’ultima pagasse a un certo punto addirittura un tributo ai Kagani. La sconfitta finale dei Kazari si dice sia avvenuta sotto il regno di Svlatoslav e Vladimir; la vittoria è stata davvero definitiva e ha portato alla rimozione dei Kazari dall’arena storica.

Consideriamo i titoli di Vladimir, il Gran Principe che si dice abbia sconfitto l’”ostile Kaganato dei Kazari” La formula “Gran Principe” utilizzata nelle cronache ha lo stesso siignificato che gli diamo oggi? Potrebbe essere – ma difficilmente in tutte le cronache. Apriamo il famoso Mondo della Legge e della Grazia Divina ([312]) del Metropolita Illarion, il primo Metropolita Russo vissuto nei presunti anni 1051-1054, secondo la cronologia Romanoviana. Come si riferisce il Metropolita al Gran Principe, suo contemporaneo e famoso eroe della generazione precedente?

Immergiamoci nell’originale Russo antico, che dice “e la parola del Signore fu tradotta in tutte le lingue e anche il Russo, sia benedetto Vladimir, il nostro Kagano, che ci ha battezzato” ( [312] , pag. 28). Perciò il Gran Principe Vladimir era anche conosciuto come il Kagano e non è qualche illetterato scrivano che lo chiama così ma il capo della Chiesa Russa.

Nel 1935 B. A. Rybakov copiò la seguente iscrizione trovata nella Cattedrale di S. Sofia in Kiev: “Dio salvi il nostro Kagano S . ..” ([752], pag. 49). La frase era scritta su uno dei pilastri nella galleria nord. L’Accademico B. A. Rybakov scrive quanto segue: “Il titolo Bizantino [‘Zar’, o ‘Cesare’ - Aut.] sostituì il titolo orientale dei Grandi Principi di Kiev - i Kagani. Nello stesso tempio di S. Sofia c’era una scritta decorata così ‘il nostro Kagano S . . . ’ - la maiuscola S può essere l’iniziale sia di Svyatoslav Yaroslavich che di Svyatopolk Izyaslavich, probabilmente, il primo” ([752], pag. 49). Inoltre: “Il Principe di Kiev, che gli autori Orientali . . . chiamavano Kagano” ( [752] , pag. 10).

Non si tratta di un tentativo di ipotizzare un personaggio delle cronache partendo da un’iniziale sopravvissuta, ma piuttosto di sottolieare il fatto sorprendente che i sovrani Ortodossi fossero conosciuti come Kagani. Secondo la nostra ricostruzione questo è perfettamente normale.

Secondo L. N. Gumilev, “i Khan hanno regnato sugli Avari, Bulgari, Ungheresi e persino Russi; questo titolo era portato da Vladimir il Benedetto, Yaroslav il Saggio, e Oleg Svyatoslavich, nipote di quest’ultimo” ([211], pag. 435).

Siamo della seguente opinione: Kagano è un antico titolo Russo equivalente a quello di Zar o Khan. È ovvio che la parola Kagano sia strettamente correlata con la parola Khan, ed è una delle sue forme arcaiche.

Siamo anche dell’opinione che la parola Kazari sia una forma arcaica della parola Cosacchi. Questa non è semplicemente una nostra ipotesi ma piuttosto un’affermazione fatta dall’Arcivescovo della Bieloriussia all’inizio del XIX secolo ([423]).

Perciò il titolo “Orientale” di Kagano è molto probabilmente di origine Russa. Una volta era portato dagli Zar, o Khan del “Grande” Impero “Mongolo” Russo. Non è l’unico esempio. Bisognerebbe considerare il titolo di Califfo, attribuito a regnanti che hanno cercato di diventare capi di comunità religiose” ( [85], Volume 46, pag. 40). In altre parole re e alti prelati allo stesso tempo. Questo titolo era conosciuto piuttosto bene in Russia - come Caliph e Kalifa ( [786], Issue 6, pag. 37). Troviamo il seguente passaggio in un racconto Russo del XVII secolo: “adorano il Papa come noi facciamo col Kalifa” (ibid).

I lettori potrebbero chiedersi perché crediamo che la parola Kalifa sia di origine Russa. La risposta è la seguente. In Chron5 utilizziamo fonti medievali per dimostrare come il “misterioso” re medievale conosciuto come Giovanni il Presbitero sia la medesima personalità storica di Ivan Kalita, lo Zar Russo conosciuto anche come Batu-Khan. Non si può non notare la similarità tra le parole Kalifa e Kalita; la frequente flessione dei suoni F e T (Thomas/Foma, Theodor/Fyodor ecc.) ne fanno di fatto la stessa parola.

Questo ci porta alla seguente catena di identificazioni: Ivan Kalita = Kalifa Ivan = Caliph Ivan, Zar e Presbitero = Giovanni il Presbitero.

Non fa meraviglia che il suo titolo (o alias) di Ivan Kalita, ovvero Batu-Khan, sia sopravvissuto in molte parti del Grande Impero = “Mongolo” come il leader dello stato e della Chiesa. Evidentemente, Batu-Khan, o Ivan Kalita, è stato un simile leader.

Il concetto erudito di Khan “Mongoli” (che comprendiamo essere Russi) come nomadi selvaggi è pura invenzione degli storici Romanoviani. Abbiamo citato numerosi esempi di matrimoni tra Khan “Mongoli” e principesse Bizantine. Gli storici ci dicono che raffinate principesse Bizantine lasciassero i loro lussuosi palazzi per le tende di nomadi selvaggi, mandrie di pecore, riso pilaf e bacche selvatiche. L’Orda d’Oro presumibilmente non ha lasciato costruzioni; da questo si capisce che i loro abitanti vivessero in fredde tende e masticassero la carne dei loro muscolosi cavalli.

Sappiamo anche di molti imperatori Bizantini sposati con le figlie dei Kagani Kazari: “Giustiniano II era sposato con la figlia di un Kagano, battezzata col nome di Teodora. Anche Tiberio II sposò la figlia di un Kagano e ritornò dalla Kazaria a Costantinopoli nel 708 con un esercito di Kazari [i Cosacchi, cioè - Aut.] . La moglie di Costantino V (741-775) era anche lei figlia di un Kagano, battezzata come Irene appena si convertì al Cristianesimo ... Nel IX secolo gli imperatori Bizantini formarono una guardia di corte di Kazari [Cosacchi - Aut.]. Molti dei guerrieri Kazari si distinsero e vennero promossi agli alti ranghi nell’esercito e nell’amministrazione imperiale” ([823], pag. 139).

Perciò, ci viene raccontato che i selvaggi nomadi “Mongoli” intrecciarono matrimoni dinastici con la casa reale di Bisanzio per secoli. I primi praticamente illetterati vivevano nelle steppe polverose, gli altri scrivevano poesie e trattati storici da lussuosi palazzi.

Pensiamo che questa narrazione non abbia senso. Una quantità simile di matrimoni a priori implica religione e culture comuni. Infatti è ben noto che la cultura medievale di Bisanzio era molto simile alle sue controparti Russe. Tutti i “Kazari” e “Mongoli” erano Ortodossi Russi, né selvaggi, né nomadi.

Per l’Islam – sottolineiamo che lo scisma e la segregazione della tradizione Islamica, che ha portato alla sua trasformazione in una religione separata, sono databili a partire dal XV-XVI secolo, secondo la nostra ricostruzione. La fede Ortodossa e l’Islam erano precedentemente una sola religione.

È noto che l’Islam fosse inizialmente una setta Cristiana dei Nestoriani. La differenza tra i rispettivi credi e rituali si è accumulata a lungo prima dello scisma. Queste due branche della Cristianità in seguito smisero di assomigliarsi. Comunque, questo accadde, almeno fino al XVII secolo.

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5 Anni 3 Mesi fa #30858 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia

Siamo anche dell’opinione che la parola Kazari sia una forma arcaica della parola Cosacchi. Questa non è semplicemente una nostra ipotesi ma piuttosto un’affermazione fatta dall’Arcivescovo della Bieloriussia all’inizio del XIX secolo ([423]).

"Chazaq" significa "forte" in ebraico:

chazaq: strong, stout, mighty
biblehub.com/hebrew/2389.htm

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5 Anni 3 Mesi fa #30996 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Da Histoy: Fiction or science? Vol. 4 pagg.411-412

Alcuni notizie sulle condizioni delle tombe della dinastia che è stata usurpata dai Romanov.

5.1. La tomba di Yaroslav il Saggio nella Cattedrale di S. Sofia a Kiev

Secondo la nostra ipotesi, Ivan Kalita, ossia Yaroslav il Saggio, ossia Batu-Khan fu seppellito nel famoso campo delle piramidi Egiziano, il primo cimitero centrale imperiale del Grande Impero ”Mongolo” , qv in Chron5.

Comunque, è comune conoscenza che il sarcofago tradizionalmente indicato come il sarcofago di Yaroslav il Saggio si trovi nella famosa Cattedrale di S. Sophia in Kiev. Presumibilmente datato al XI secolo d.c., proprio l’epoca di Yaroslav il Saggio. Chiunque visiti la cattedrale può vederlo (figg. 14.8 e 14.9).

La natura della scritta sul sarcofago è del massimo interesse. Si scopre che semplicemente non c’è. È molto peculiare che ogni superficie del sarcofago sia in buone condizioni tranne una, uno può chiaramente vedere la scritta, l’ornamento e l’anagramma del nome di Cristo. Comunque, non c’è niente di scritto sulla superficie rimanente. Tutta la decorazione da questa parte è stato distrutta completamente – scalpellata via da qualcuno, insomma. Vediamo vaghe tracce dell’ornamento e lettere o segni di qualche cosa. Né le guide né gli scienziati che lavorano nel museo della cattedrale sanno niente sui vandali responsabili di ciò.

Cosa poteva esserci scritto? Chi avrebbe potuto danneggiare la scritta sulla tomba di Yaroslav il Saggio fino al punto di potersi vantare di averla cancellata per sempre? È probabile che lo scritto contraddicesse la versione Romanoviana della storia e pertanto sia stata trattata nel modo più spietato possibile.

A proposito, si scopre che il sarcofago di Yaroslav il Saggio fu “scoperto nel XVII secolo” ([578], Libro 1, pag. 253). Questo è veramente sorprendente. Si dice che Yaroslav il Saggio sia morto nel 1054. Sono passati seicento anni. Alla fine, nel XVII secolo, seicento anni più tardi, quando i Romanov decisero che era giunto il momento di scrivere un’altra storia “antica” della Russia, i loro archeologi e storici furono lesti a trovare un sostanziale numero di “Antichità Russe”, incluso il “sarcofago di Yaroslav il Saggio” che non porta nessuna scritta. Non c’è alcun segno sopra di esso che possa far assumere si tratti davvero del sepolcro di Yaroslav il Saggio, il famoso personaggio storico menzionato nelle cronache.

Vediamo gli storici al massimo della loro arbitrarietà. I Romanov avevano bisogno di “prove”, o aiuti visuali per la recente “nuova versione” scritta dell’antica storia Russa. Per esempio aveano urgente bisogno di trovare la tomba di “Yaroslav il Saggio”, che fu prontamente “trovata” (evidentemente, col metodo di prendere un vecchio sarcofago, scalpellare via la scritta che poteva contraddire la versione ufficiale, magari in Arabo, qv sopra, e dichiarare che era lei. Le fotografie del “reperto” hanno subito trovato la via nei manuali scolastici. Molto più tardi, nella nostra epoca, M. Gerasimov ha fatto del suo meglio per ricostruire le sembianze del volto di Yaroslav; il risultato può essere visto in fig. 14.10.

Ripetiamo: Gli storici Romanoviani hanno scritto una favola sulla storia Russa del XVII-XVIII secolo, che abbiamo appreso da allora come vera.

Tutto lo staff del museo ci ha detto a Kiev che diverse carrettate di pietre tombali, icone, libri e altri artefatti furono portati via dalla cattedrale negli anni trenta. Il loro destino e la loro destinazione rimane un mistero a tutt’oggi. Perciò, noi non sappiamo nemmeno nulla degli artefatti che erano custoditi nel museo della cattedrale negli anni venti. Non ha senso sperare in un dettagliato catalogo di quei pezzi rintracciabile e disponibile per i ricercatori.

Dobbiamo segnalare che molte strane leggende circolano sul sarcofago di “Yaroslav il Saggio “ a Kiev. Per esempio, nel 1995 le guide dicevano che il sarcofago fosse di origine Bizantina e fosse del IV secolo d.c., cioè di settecento anni precedente alla morte di Yaroslav il Saggio.

Queste osservazione delle guide hanno fatto probabilmente chiedere a molti visitatori come mai il Gran Principe Yaroslav il Saggio, uno dei più famosi regnanti di Russia, al massimo del suo splendore, si facesse seppellire in un sarcofago importato di seconda mano, sebbene un buon sarcofago, comprato nella lontana Bisanzio. I resti del precedente proprietario erano stati buttati via per far posto al corpo del Gran Principe della Russia di Kiev. Comunque, anche nella nostra epoca cinica, una simile cosa si chiama sacrilegio.

Il sepolcro doveva essere una affare di di famiglia. Si possono vedere chiaramente due croci e due cuori legati insieme con un laccio. Infatti, lo staff del museo ci disse nel 1995 che gli archeologi avevano scoperto gli scheletri di un maschio e di una femmina nel sarcofago e anche lo scheletro di un bambino, probabilmente uno stretto parente (forse un figlio).

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5 Anni 3 Mesi fa #31100 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Ho preso qualche appunto su quello che dovrebbe essere uno schema della storia Russa prima che i Romanov tentassero di distruggerla.
Magari può essere utile.


Siamo abituati a credere che i governatori Tartari si facessero chiamare Khan mentre i Russi si facevano chiamare Grandi Principi. Tatishchev dice che gli ambasciatori Tartari chiamavano il loro sovrano Batu-Khan Grande Principe.

nel 1237 Batu-Khan sconfigge Youri che muore in battaglia. Questa è la fine dell'epoca di Vladimir e Suzdal.

Il fondatore della dinastia è il Grande Principe Georgiy Danilovich = Gengis-Khan (1318 o 1328-1340) sale al trono di Rostov che diventerà più tardi la Russia di Vladimir e Suzdal.
Suoi duplicati fantasma sono il DUPLICATO Principe Georgiy Vsevolodovich del presunto XIII secolo, il DUPLICATO Youri Dolgoroukiy di Rostov nel presunto XII secolo, il DUPLICATO Mstislav Oudaloi («L'Audace») fratello e co-regnante del DUPLICATO Yaroslav il Saggio nel presunto XI secolo.
Il Grande Principe Georgiy Danilovich = Gengis-Khan è ucciso nella battaglia del fiume Stitt. Suo fratello Batu-Khan o Ivan Danilovich Kalita = Caliph (1328-1340) prende il suo posto. Duplicati fantasma di Batu-Khan o Ivan Danilovich Kalita = Caliph includono il DUPLICATO Uzbek_Khan, il DUPLICATO Yaroslav Il Saggio nel presunto XI secolo e il DUPLICATO Yaroslav Vsevolodovich, il leggendario fondatore di Yaroslav o Grande Novgorod nel presunto XIII secolo e presunto conquistatore di Kiev nel 1330. Batu-Khan o Ivan Danilovich Kalita = Caliph è conosciuto anche come Georgiy-Yaroslav.

I fondatori della dinastia sono:
Georgiy Danilovich = Gengis-Khan (1318 o 1328-1340).
Suo fratello Batu-Khan o Ivan Danilovich Kalita = Caliph (1328-1340).
Simeone il Fiero (Gordiy), 1340-1353. Alexander Nevskiy, 1252-1263 è un suo DUPLICATO.
Ivan il Modesto (o il Rosso) (Krotkiy 1353-1359). Yaroslav di Tver, 1262-1272 è un suo DUPLICATO.

Dmitriy di Suzdal, 1359,1363. Vassily I di Kostroma, 1272-1276 è un suo DUPLICATO.
Dmitriy Donskoi, 1363-1389. Dmitriy I di Pereyaslavl, 1276-1294 è un suo DUPLICATO.

Elenco di personaggi e fatti REALI:

Dmitriy Donskoi (1363-1389)
Il grande scisma ecclesiastico (1378-1415)
La battaglia di Kulikovo (1380)
L’incendio di Mosca (1385)
La morte di St. Sergiy di Radonezh (1391)
Vassily I (1389-1425)
Youry Dmitievich (1425-1434)
Vassily II Tyomniy (il Cieco) (1425-1462)
L’accecamento di Vassily II (1446)
Nomina di Iona a Metropolita Russo (1448)
Ivan Il Grande sposato a Sofia Palaiologos (1462-1505)
Vassily III (1505-1533)
Il regno dei sette Boiardi (1533-1547)
Ivan il Terribile (1547-1584)
Ivan IV (1547-1553)
Dmitriy (1553-1563)
Ivan (V) (1563-1572)
Simeon 1572-1584)
Fyodor Ioannovich (1584-1598)
I Grandi Disordini

Elenco di personaggi e fatti DUPLICATI:

Svyatoslav (945-972)
Trasferimento della capitale a Pereyaslavl (969)
Yaropolk (972-980)
Oleg (972)
Vladimir il Santo (980-1015)
Il battesimo della Russia (989)
Svyatopolk (1015-1019)
Yaroslav il Saggio (1019-1054)
Vsevolod (sposato a una principessa greca) (1054-1093)
Vladimir Monomakh (1093-1125)
Yaropolk (1125-1139)
Vsevolod (1139-1148)
Izyaslav (1144-1154)
Youri Dolgorukiy (1148-1157)
Mstislav (1157- 1169)
Andrei Boglyubskiy (1157-1174)
I Disordini

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5 Anni 3 Mesi fa #31143 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Da Histoy: Fiction or science? Vol. 4 pagg.418-425

I falsi sarcofagi delle Zarine pre-romanoviane fatti dai Romanovs nel XVII secolo

Vi sono circa 56 sarcofagi in pietra nel sotterraneo; La maggior parte dei sarcofagi sono antropomorfi, con un posto speciale per la testa e servono effettivamente da bare - in altre parole questo tipo di sarcofago non richiede un’ulteriore cassa di legno. L’altro tipo, di origine più recente è rettangolare e contiene una bara in legno. Le informazioni circa l’identità delle persone seppellite in una tomba o nell’altra devono inizialmente essere arrivate dalle iscrizioni sulle pietre tombali, che furono raccolte nei sotterranei del monastero Arkhangelskiy dopo il trasferimento dal monastero Voznesenskiy del Kremlino, distrutto dalle autorità Sovietiche nel 1929. Molto curiosamente, su alcuni sarcofagi è scritto “senza nome” nella lista dell’inventario. L’identità dei loro occupanti è perciò sconosciuta.

Tuttavia, l’attribuzione consensuale di alcuni sarcofagi è davvero molto dubbia. Questo concerne le tombe pre-romanoviane; i sarcofagi Romanoviani sono tutti veri. Alcuni sarcofagi, come quello presunto di Sofia Palaiologa, moglie di Ivan III hanno un’iscrizione tracciata probabilmente con un chiodo, rozza e certamente non ufficiale.
Lo stesso per il sarcofago di Sofia Vitovtovna, la moglie di Vassily II (XV secolo). Su sarcofago il graffito dice “Sofia la Monaca” ma il nome da monaca è notoriamente sempre diverso da quello posseduto precedentemente. C’è qualcosa che non torna.

La stragrande maggioranza dei sarcofagi attribuiti oggi alle Zarine Russe del XV-XVI secolo non sono fatti con blocchi di pietra, ma piuttosto con frammenti tenuti insieme da barre di rame o graffe poi coperti da uno strato di intonaco, per farli sembrare sarcofagi. Può solo significare che queste bare appartengono a gente comune e non a membri di una famiglia reale del XVI secolo. I Romanov devono aver semplicemente usato un certo numero di sarcofagi anonimi a metà del XVII secolo, o scalpellato via le scritte da alcune bare per avere qualche prova della loro falsa storia. Gli autentici sarcofagi delle Zarine Russe devono semplicemente essere stati distrutti dai Romanov se erano davvero a Mosca e non nel Cimitero Reale in Egitto, Africa – Valle di Giza o la famosa Luxor.
È possibile che abbiano semplicemente convertito il vecchio cimitero delle monache del monastero nel supposto antico “luogo del riposo finale delle antiche Zarine pre-romanoviane” scalpellando via i veri nomi delle monache e poi mettendoci sopra delle pietre tombali finte, poiché tutto avrebbe dovuto essere seppellito velocemente di nuovo. Così poco scrupolosamente i Romanov hanno creato la falsa “necropoli reale” del Kremlino Moscovita. Si comincia a capire come non ci sia stata nessuna necropoli prima dei Romanov. I Grandi Zar (Khan) di Russia, o dell’Orda, così come le loro mogli, furono seppelliti nel cimitero imperiale – il famoso campo delle piramidi o Luxor in Egitto, Africa. Persone di rango inferiore sono state seppellite in Russia. Comunque i Romanov si sono battuti per distruggere tutti i veri antichi sarcofagi che avrebbero potuto raccontare una storia alternativa della Russia pre-romanoviano, o l’Orda. Gli antichi sarcofagi Russi di pietra bianca sono stati utilizzati come materiale da costruzione nell’epoca Romanoviana, il che riflette l’attitudine Romanoviana verso la storia della Russia. Riflettiamo un momento su questo. Conosciamo operai edili che vandalizzerebbero un vicino cimitero per procurarsi pietre per una casa residenziale? Qualcuno abiterebbe una simile casa? Queste azioni sono sempre state considerate un sacrilegio o segno di disprezzo e odio verso i defunti. Questo è proprio ciò che vediamo nel comportamento degli usurpatori Romanoviani.

Guardiamo ora i sarcofagi di epoca Romanoviana, a cominciare dal XVII secolo in avanti. Questi sembrano autentici. Tenete presente che ci sono due tipi di questi sarcofagi – le bare antropomorfiche di pietra con un compartimento per la testa, e i sarcofagi rettangolari di pietra con una bara di legno al loro interno. Uno studio più accurato rivela un dettaglio affascinante. Si scopre che tutti i sarcofagi antropomorfici Romanoviani sono datati a prima del 1632. Tutti gli altri sarcofagi Romanoviani di questo tipo datano a epoche precedenti, o all’inizio del XVII secolo. D’altro canto, tutti i sarcofagi Romanoviani del secondo tipo (rettangolari con bara all’interno) datano dal 1636 in avanti. Questo è molto interessante. Evidentemente i rituali di inumazione sono stati variati tra il 1632 e il 1636 (almeno per quanto riguarda i seppellimenti reali). Una riforma come questa avrebbe dovuto evidentemente essere un evento su larga scala, ecclesiastico e secolare. Deve aver avuto luogo a metà del XVII secolo, precisamente, nel 1632-1637. Eppure niente ci viene dette oggi su un evento pur così importante in Russia. E tuttavia troviamo una traccia di questa riforma. Macario, Metropolita di Mosca e di Kolomna, scrive quanto segue sul rituale di seppellimento dei preti come descritto del Libro delle Preghiere del Patriarca Filarete: “Il libro delle preghiere di Ioasaph del 1639 viene abolito come probabile eredità di ‘Yeremey, il prete eretico Bulgaro’”. Questa nostra scoperta ci permette di mettere in rilievo la truffa sui sarcofagi della Cattedrale Arkhangelskiy del Kremlino Moscovita. Prendiamo il sarcofago ascritto a Teodosia (Feodosia) (29 Maggio 1592 - 25 Gennaio 1594), figlia di Fyodor Ioannovich e Irina Godunova. é privo di scritte; é ovviamente un falso. Se fosse davvero un sarcofago pre-romanoviano, sarebbe appartenuto al vecchio tipo antropomorfo; è del nuovo tipo, e quindi non può essere precedente al 1632. Troviamo i falsificatori della storia Russa di nuovo con le mani nel sacco.

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5 Anni 3 Mesi fa #31148 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Fomenko attribuisce alla Russia ed agli slavi una grande importanza nella storia. Ma io mi chiedo perché agli inizi dell'ottocento la nobiltà russa:
1) parlasse male il russo
2) pensasse e si esprimesse in francese
E perché all'inizio del romanzo "Guerra e pace", scritto da un russo, la nobiltà russa si preoccupa di Genova e Lucca ??
it.rbth.com/rubriche/sapete_perche/2017/...lava-francese_768996
www.paginatre.it/online/la-guerra-e-la-p...-nikolaevic-tolstoj/

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5 Anni 3 Mesi fa - 5 Anni 3 Mesi fa #31173 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Forse Tolstoi è stato allevato ascoltando una narrazione che risaliva a quasi 200 anni prima e che quindi considerava affidabile. I suoi antenati probabilmente pensavano davvero in Francese grazie alle riforme di Pietro il Grande.

Raffaello Barberini (trafficone italiano, spia per il governo inglese, parente di prelati ecc.) nel 1565 pubblica la "Relazione di Moscovia" (che però potrebbe essere stata redatta molto tempo prima) e che non cita mai né il nome dello Zar né di qualche altro personaggio importante di qualsivoglia estrazione. Questo è piuttosto curioso. Chiama lo Zar "Duca di Moscovia", che ci può anche stare, e poi dice:

“Questo Signore è superbo e quanto a lui si tiene di essere il più grande Principe del Mondo e da pochi anni in qua ha preso per sue arme una Aquila nera con due teste incoronate in campo verde. Intitolasi Imperatore di tutta la Russia, Re di Cafano e d’Astracano, benché le lettere ancora ch’io stesso portai particolarmente della Serenissima Regina d’Inghilterra, lo chiamavano Imperatore di tutta la Gran Ducea di Moscovia ecc.” pag. 17

Parla di architetti italiani che costruivano chiese e castelli in Russia a dimostrazione di contatti stabili con l’occidente ma alla corte si parlava probabilmente solo il Russo, vista la presenza degli interpreti di cui dà conto Barberini (pag 12 e seguenti). Questo è il periodo che dovrebbe corrispondere al presunto Ivan il Terribile (che però, secondo Fomenko, è una collazione di quattro Zar e che ha nella sua parte centrale gli avvenimenti della Oprichnina istigata dagli Zakharyns (Romanov). Quindi un periodo di caos totale. È proprio in questo periodo che viene iniziata la riscrittura della storia Russa. Tra il 1553 e il 1564.

“Le moderne ricerche dimostrano che le cronache venivano scritte su carta Francese importata dalla Francia specificatamente per questo scopo. “L’attività cronografica Moscovita raggiunse il massimo nel decennio dal 1550 e ai primi del 1560 “History: Fictiono or Science?” Vol. 4 pag 244
Questo sembra un collegamento che andrebbe spiegato.

C’è però qualcosa che non torna. Fomenko sostiene che nel 1565 fosse già ufficialmente sul trono Ivan Ivanovich (di dieci anni) dopo la morte dell’infante principe Dmitriy del 1563. Era stato allevato dagli Zakharyins (i Romanov). Quindi in quei dieci anni ci doveva essere un bambino sul trono. Però, nella descrizione che Barberini fa dello Zar questo non risulta e sembra più parlare di un carattere come quello di Ivan IV Vassilyevich - Basilio il Benedetto, che abdicò secondo Fomenko nel 1553 e morì nel 1557 o nel 1589 un “giullare di Dio” che andava in giro nudo con le catene al collo, aveva le visioni mistiche ecc.
Il Barberini è una vecchia spia e non può essere considerato una fonte attendibile ma forse c’è ancora qualcosa da aggiustare in quel decennio.
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5 Anni 3 Mesi fa #31211 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia
Mi occupo di cronologia biblica e due miei studi sono presenti sul sito di Fomenko. Immaginare una storia altra, partendo dal presupposto che quella studiata sia un inganno, non è cosa facile. Tuttavia i miei sforzi relativi alla cronologia biblica mi hanno portato ad affrontare una questione che tutti ritengono risolta, cioè certissima: il Natale fermo al 25 dicembre.
Sembra impossibile che la truffa si sia esercitata in una data che riassume e unisce l'intera cristianità, ma io credo di essere in grado di dimostrare che, oltre l'impossibilità storica e logica del 25 dicembre, la Chiesa stessa aveva un altro Natale, fermo al 10 agosto, in realtà.
Potrebbe davvero sembrare tutto assurdo, ma solo se non si è al corrente che il martirologio o calendario liturgico cattolico ha subito due riforme, per cui l'originale, quello tradizionale, potrebbe aver fermato nel tempo lo scandalo successivo al 1587, quando si passò dal calendario giuliano al gregoriano che tutti risolvono con un adeguamento di 11 giorni, ma in realtà impose quella che Newton chiamò "la truffa di maggior successo dell'intera storia della scienza" e non solo il Natale dicembrino.
La prova dunque della truffa è nel calendario liturgico o martirologio cattolico precedente il 1587, per cui è sufficiente una ricerca negli archivi e biblioteche diocesane che sicuramente hanno ancora negli inventari o nelle soffitte tale martirologio precedente la riforma gregoriana.
Trovandone anche solo uno che confermi il Natale al 10 agosto, tutto diviene possibile perché la faccenda diverrebbe davvero grossa avendo falsato il Natale senza un motivo valido, se non quello d'imporre alla cristianità e alla storia una truffa.
Cercate, con me, negli archivi e nelle biblioteche diocesane (anche altre in verità) e trovate quel martirologio che ancora conserva la verità, cosicchè la truffa divenga evidente a tutti e siano loro, stavolta, a dare spiegazioni, invertendo l'onere della prova.

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5 Anni 3 Mesi fa #31243 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia

Cercate, con me, negli archivi e nelle biblioteche diocesane (anche altre in verità) e trovate quel martirologio che ancora conserva la verità, cosicchè la truffa divenga evidente a tutti e siano loro, stavolta, a dare spiegazioni, invertendo l'onere della prova

Oggi stesso irromperò armato nella prima chiesa che incrocio e intimerò ai membri del clero di consegnarmi tutte le loro pergamene! :mac:

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5 Anni 3 Mesi fa #31246 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia
Ma no, non irrompere armato se non di penna e taccuino (vecchio metodo infallibile) e chiedi cortesemente di poter consultare l'archivio online e cartaceo cercando un martirologio o calendario liturgico giuliano, cioè quello precedente il 1587. Poi consulta il mese di agosto, in particolare i giorni tra 7 e il 15, prestando moltissima attenzione al 10. Sarà lì che sorriderai all'idea e alla visione di un Natale coi fiocchi, ma d'agosto.

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5 Anni 3 Mesi fa #31248 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia

Ma no, non irrompere armato se non di penna e taccuino

troppo tardi :blank:

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5 Anni 3 Mesi fa #31251 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia
Sinceramente non capisco il suo atteggiamento che lascia trasparire un fatto mai accaduto, cioè che io abbia fatto appello alla mia, risibile, parola. Io le ho chiesto, infatti, di controllare di persona alcuni calendari liturgici giuliani relativamente alla prima quindicina di agosto, dopo di che, accertata l'assoluta infondatezza della mia ipotesi, può prendersi tutta la libertà che vuole e percularmi. Farlo prima potrebbe rivelarsi un boomerang.

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5 Anni 3 Mesi fa #31252 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
non stavo prendendo in giro nessuno

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5 Anni 3 Mesi fa #31254 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
@gio65

Dov'è che Newton fa quell'affermazione:

"la truffa di maggior successo dell'intera storia della scienza"

in "The cronology of ancient kingdom amended" ?

Puoi dare qualche indicazione più precisa sulla questione del Natale?

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5 Anni 3 Mesi fa #31255 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Quando la Tartaria faceva venire fastidiose eruzioni cutanee ai Romanov:
"History: Fiction or Science?" Vol. 4 pagg. 455 e seg.


Le ragioni per cui l’amministrazione Romanoviana avrebbe distrutto centinaia di carte compilate dal cartografo Russo Ivan Kirillov.


Ci si può domandare se il nome di Ivan Kirillov, cartografo Russo del XVIII secolo, sia oggi conosciuto da qualcuno. È molto improbabile. Utilizzeremo i riferimenti a Kirillov contenuti nel volume fondamentale”The world encompassed” ([1459]). Questo libro descrive 282 carte medievali dall’esposizione del 1952 (Baltimore Museum of Art, USA), molte delle quali sono state anche fotografate. Tra le altre, esposta alla mostra, c’era una carta Russa di Ivan Kirillov: “Imperii Russici tabula generalis quo ad fieri potuit accuratissime descripta opera e studio Inoannis Kyrillow. Supremi Senatus Imperii Russici Primi Secretarii Petropoli. Anno MDCCXXXIV. S. Pietroburgo, 1734”.

Gli autori Americani e gli organizzatori della mostra riportano i seguenti fatti sorprendenti circa la carta in questione: “Questa è la prima carta generale della Russia che sia stata incisa e stampata, ma evidentemente bandita. Ivan Kirillov . . . fece carriera nella Cancelleria di Stato, dove occupava la posizione di esperto in ricognizione terrestre [topografica]. Quando Pietro il Grande decise di compilare una mappa esaustiva dei suoi domini, mise Kirillov a capo del progetto. Quest’ultimo scoprì presto che il personale che lo circondava era stato reclutato all’estero (Francia e Germania) relativamente alle conoscenze che riguardavano l’astronomia e l’abilità di applicarla a descrizioni geodesiche. A causa della resistenza del governo che i suoi piani invariabilmente incontravano e al fatto che le autorità favorivano chiaramente gli stranieri, Kirillov aveva dovuto essere particolarmente insistente sulla compilazione e pubblicazione di una dettagliata serie di carte. Il lavoro completo conteneva tre volumi di 120 pagine ciascuno e includeva la suddetta carta generale dell’impero. L’Accademia Imperiale bandì l’atlante di Kirillov, misteriosamente facendo sparire le lastre da stampa e pubblicando un proprio atlante nel 1745. . . Solo due copie dell’atlante di Kirillov sono conosciute, e una di loro con difetti. Tutte le stampe fatte dalle lastre originali sono estremamente rare” ([1459], pag. 174).

Gli storici riportano che nel 1727 “I. K. Kirillov divenne Segretario Capo del Senato e Segretario della Commissione per il Commercio, diventando perciò uno dei principali funzionari di governo in Russia... Possedeva conoscenze approfondite di geografia, matematica, fisica, storia e astronomia” ([90], pag. 202). Si può pensare che la decisione di distruggere il lavoro di tutta la sua vita, una collezione di 360 carte, abbia richiesto un ordine diretto della corte imperiale. Non si tratta certo di un caso di “negligenza” - i Romanov dovevano essere realmente turbati per qualcosa poiché sono arrivati a distruggere persino le lastre da stampa.

L’unica carta che possiamo vedere oggi ha l'orgoglioso nome di “Mappa Generale dell’Impero Russo” e si presume sia l’originale del 1734 ([1160], pag. 217);

www.davidrumsey.com/rumsey/Size2/RUMSEY~8~1/179/13253000.jpg

Dubitiamo dell’autenticità per la semplice ragione che tutti i nomi della carta sono in Latino, qv in fig. 14.66 (a parte le note esplicative in alto a sinistra e in basso a sinistra, che sono entrambe in Russo). La carta del mondo compilata dal cartografo Russo Vassily Kiprianov era stata fatta anch’essa per Pietro il Grande, e tutti i nomi su di essa erano in Russo ( [90], pages 206-207). È quindi molto difficile che la Carta Generale dell’Impero Russo di Kirillov sia stata fatta in Latino – il cartografo deve aver usato la lingua Russa; comunque i falsari di un epoca più recente che hanno distrutto la carta autentica di Kirillov per nascondere tutte le tracce della loro attività criminale hanno semplicemente preso qualche carta Occidentale in Latino e hanno dichiarato che l’avesse realizzata Kirillov.

Bisogna notare che lo stato della Tartaria Moscovita è completamente assente dalla Carta Generale dell’Impero Russo con nomi Latini presumibilmente creata da Ivan Kirillov nel 1734 – non c’è questo nome sulla carta da nessuna parte (vedi fig. 14.65). Tuttavia, la carta compilata dai cartografi dell’Encyclopaedia Britannica nel 1771, 37 anni dopo la “Carta di Kirillov” non solo contiene una carta della Tartaria Moscovita con capitale in Tobolsk, ma dichiara anche che questo sia il più grande stato al mondo. ([1118], Volume 2, pag. 683).

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5 Anni 3 Mesi fa - 5 Anni 3 Mesi fa #31258 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia
Per la citazione non ricordo bene, ma credo che la chiave di ricerca la faccia riemergere.
Per il Natale dicembrino, invece, non ci sono basi né logiche, né storiche.

LOGICHE
Giuseppe non è San Giuseppe se si mette in viaggio per un percorso di 153 km con una gestante al nono mese nel mese di dicembre.Sarebbe da folli considerando che i vangeli riportano una culla di fortuna, per un viaggio che quindi lo è altrettanto. Assurdo, a meno che non sia San Giuseppe, ma Giuseppe il folle che ha messo a repentaglio la vita della madre e del figlio.
Si dirà che tutto si svolse sotto la protezione divina, ma come in sogno Dio gli consigliò un matrimonio folle umanamente, altrettanto dovrebbero fare i vangeli con un sogno che ispira quel viaggio nei mesi meno indicati per chi viaggia a piedi.

STORICHE
Il censimento universale a cui l'impero costrinse i suoi abitanti, non può essere stato indetto d'inverno, perché, ad esempio, ma solo ad esempio poichè i confini dell'impero erano sterminati, gli abitanti delle Gallie come potevano valicare le Alpi quando noi già siamo in difficoltà molti giorni di quei mesi? La gran massa degli abitanti originari della Francia sicuramente si spostava a piedi o con mezzi di fortuna, per cui obbligarla d'inverno significava o impedirle di svolgere il loro dovere, perdendo le prerogative: o perdere la vita
Si dirà che il censimento durò più di un anno, ma allora Giuseppe è ancora più folle a ottemperare all'obbligo tra dicembre e gennaio, mesi di poca luce e molto freddo, quando un ricovero per la notte a dicembre è vitale, ma lo devi, di volta in volta, trovare, come trovò la stalla.
Sappiamo che Carlo Magno fu incoronato nella notte di Natale dell'800 e appare ovvio che sia il Natale del 25 dicembre, ma solo perché non si ha chiara una dinamica tipica di quelle solennità che ancor oggi vige: il potere ama e cerca con ogni mezzo il bagno di folla, folla che a Natale del 25 dicembre non poteva però accorrere in massa, causa le condizioni meteo avverse o, in ogni caso, sempre tali da sconsigliare una festa di quella portata che già oggi, con le infrastrutture di cui disponiamo (penso all'illuminazione), ne sconsiglierebbe la celebrazione a dicembre.
Tutto quanto sopra, in breve, è l'insostenibilità del Natale dicembrino che è logica e storica, a cui si aggiungono due note tratte dal Vangelo, cioè i pastori che fanno la guardia al gregge la notte del 25 dicembre e un bambino appena nato coperto di sole fasce.
Nel primo caso, qualunque pastore (io stesso che non lo sono, ma che li conosco bene) sa che è impossibile un pascolo invernale e di notte a 1000 mt di altezza; nel secondo è facile intuire che, se nato in una stalla, neanche 10 buoi e 10 asinelli avrebbero potuto contro il rigore invernale a 1000 mt, per cui quelle sole fasce che lo proteggono sono, casomai, la prova che era estate e servivano a proteggerLo dagli insetti tipici dell'estate.
Tutto questo è il quadro che consiglia il rinvenimento di un calendario liturgico giuliano, cioè precedente il 1587, dove sono certo che leggerete al 10 agosto Dies Natalis.
Per Fomenko, che era in contatto fintanto seguiva il mio blog originale, chiuso per motivi economici (adesso è cammelliemoscerini ) tutto questo sarebbe fondamentale e facile, forse, perché tutto diviene possibile con un Natale agostano in origine: la faccenda è davvero troppo grossa.
E potrebbe essere facile perché la Russia impiegava il giuliano sino al 1918 per cui quei calendari giuliani sono di memoria e archiviazione fresca.
Spero di essere stato chiaro, la sintesi è estrema.
Ultima Modifica 5 Anni 3 Mesi fa da gio65.
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5 Anni 3 Mesi fa #31259 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia
Non è isaac Newton, ma Robert Newton, colui che ha bollato come ho scritto l'intera cronologia tolemaica, quella che disciplina buona parte della storia del Vicino Oriente Antico e dei libri storici della Bibbia

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