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Caccia all’uomo: cambia l’Italia, denuncia un Black bloc!

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Scritto da Redazione
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19 Ottobre 2011
Visite: 9560
AVVISO per tutti gli utenti che postano sul sito. ************************************************************* di Gennaro Carotenuto Rivolta morale in Italia! Finalmente i cittadini compatti denunciano il crimine. I mafiosi? No! Gli evasori che tutti conoscono? Nooo! I politici corrotti? Nooooo! Sbatti il mostro in prima pagina, denuncia un black bloc! In genere questi ragionamenti vanno iniziati con un “premettendo che sono contro la violenza”. Paghiamo il fio e dopo aver premesso di essere contro la violenza di sabato a Roma e pure contro l’11 settembre, trovo oramai agghiacciante la persecuzione, quasi una caccia all’uomo, che si sta sviluppando in queste ore contro i ragazzi che hanno commesso reati sabato scorso. Approfittando dell’ era della riproducibilità, interi siti sono dedicati al metodico riconoscimento di questi alieni sbarcati da Marte a rovinare la festa alla parte sana del paese per mettere le forze dell’ordine in condizione di arrestarli. Oramai Fabrizio Filippi, il 23enne che ha lanciato il famoso estintore, ha la sua faccia riprodotta in Rete in migliaia di copie, ora e per sempre, ed è già stato stigmatizzato più di quanto non sia mai stato fatto con Totò Riina. Ciò nel paese del garantismo. Sempre a senso unico. Non importa che poi magari Fabrizio sarà assolto o condannato a una mite pena (e qualcuno s’indignerà perché avrà avuto meno di 30 anni di galera) e nessuno ricorda, come si fa fino alla nausea per i politici, che quel ragazzo è innocente fino al terzo grado di giudizio… sbatti il mostro in prima pagina. Nel paese con tre regioni in mano alla criminalità organizzata, nel paese governato da Berlusconi dove le puttane si chiamano escort, …

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Dall'11 settembre all'aggressione alla Libia: un decennio di devastazioni criminali del mondo

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Scritto da Redazione
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18 Ottobre 2011
Visite: 7260
Il Gruppo FAREMONDO presenta: Dall'11 settembre all'aggressione alla Libia: un decennio di devastazioni criminali del mondo Giornata di discussione a Bologna, sabato 22 ottobre dalle 9 alle 19.30, presso il Centro Giorgio Costa, via Azzo Gardino 48, zona Porta Lame, vicino al Cinema Lumière I nostri ospiti e interlocutori Judy Wood, statunitense, già professoressa di ingegneria meccanica e scienza dei materiali all'università di Clemson (Carolina del Sud), è autrice del libro Where did the towers go?. Da diversi anni i suoi studi basati sulle evidenze e la sua voce fuori dal coro gettano una luce differente sugli eventi dell'11 settembre, in particolare sulle modalità con cui sono state dissolte in aria le torri e altri edifici del WTC di New York. Andrew Johnson, dal 2004 critico della mitologia ufficiale sull'11 settembre e membro della prima ora degli Scholars for 911 Truth, insegna presso la Open University dello Yorkshire, in Inghilterra, ed è autore del libro 911. Finding the Truth. Tiziana Gamannossi, imprenditrice in Libia e fondatrice della Fact Finding Commission, dall'inizio dell'aggressione Nato svolge opera di demistificazione e denuncia degli orrori di guerra perpetrati da criminali politici, mercenari in divisa e Megamedia occidentali. Paolo Sensini, storico e studioso del pensiero politico del Novecento, è stato in Libia con la Fact Finding Commission ed è autore del libro Libia 2011, di imminente uscita presso Jaca Book. Traccia per la discussione Il decennio inaugurato dagli eventi dell'11 settembre 2001 fa emergere con sempre maggiore chiarezza una verità che il Potere, in tutte le sue agenzie e ramificazioni, non può confessare: per poter far durare questo suo mondo senza speranza …

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Gli indignati scendono in strada

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Scritto da Redazione
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16 Ottobre 2011
Visite: 11679
Trovo i cortei e le manifestazioni come quella di ieri qualcosa di assolutamente inutile e ridicolo insieme. Inutili, perchè se non c’è una richiesta precisa da portare avanti non si ottiene comunque niente in ogni caso. Nella migliore delle ipotesi si sfila pacificamente, si urlano quattro slogan, ci si dice “volemose bbene”, e si torna a casa belli contenti di essersi sfogati in piazza. Nella peggiore delle ipotesi ti becchi qualche manganellata, ti sloghi una caviglia scappando, oppure se hai sfiga qualcuno ti brucia la macchina mentre tu sfilavi nella strada accanto. Ma comunque non avrai ottenuto niente, e lunedì torni al lavoro esattamente come prima. Ridicoli, perchè è semplicemente metafisico che la gente vada in strada a protestare contro le stesse persone che ha mandato al governo, con il proprio voto, qualche mese prima. Davvero non lo sapevi, che nemmeno questa volta le riforme non le avrebbero fatte, che i posti di lavoro non sarebbero aumentati, e che avresti dovuto tirare la cinghia come prima? E allora, se lo sapevi e li hai votati lo stesso, ora di cosa ti lamenti? Ben diverso invece è quando si tratta di scendere in piazza per un motivo preciso. Sta per passare una legge inaccettabile, il governo manda i nostri soldati ad invadere altre nazioni, oppure vogliono raddoppiare di colpo il prezzo della benzina – allora in quel caso scendi in strada, fai sentire la tua voce, e se i numeri sono abbastanza forti il governo si ritrova obbligato a fare marcia indietro. Ma questi sono casi speciali, ed è in questi casi che una manifestazione può ancora rivelarsi utile. Mentre andare così, a marciare per dire “cazzo uniamoci, è ora di dire basta”, …

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La FBI e gli attentati "fai da te"

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Scritto da Redazione
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15 Ottobre 2011
Visite: 8361
Andrew P. Napolitano è un ex-giudice della Corte d’Appello del New Jersey, che ha uno spazio fisso su Fox News. Sull’onda del ridicolo piano terroristico iraniano “sventato” dall’FBI, l'altro ieri ha accusato la stessa FBI di aver creato praticamente tutti i casi di “sventato pericolo” contro gli americani degli ultimi 10 anni. Peccato che non si sia spinto fino al 1993 (primo attentato al WTC), ma ci possiamo già accontentare.
Ecco la traduzione del suo intervento: "È il governo che lavora per noi, o siamo noi a lavorare per il governo? Può il governo federale prendersi il merito di averci salvato da piani criminali che lui stesso ha creato? Questa sera [si riferisce al “complotto” iraniano sventato] il governo federale ci ha protetto, o vuole solo farci credere di averci protetto? A partire dalla tragedia dell’11 settembre, svariati pazzoidi e imitatori di bassa lega hanno messo in piedi azioni criminali …

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Le bufale di Paolo Attivissimo

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Scritto da Redazione
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13 Ottobre 2011
Visite: 20742
VEDI ANCHE: La demolizione controllata di Paolo Attivissimo (Video) Alberto Angela - Ulisse: il piacere dell'ignoranza (Video) Piero Angela non dice la verità (Video)
Scarica il filmato in alta definizione su arcoiris.tv A chi si domandasse come mai il dibattito sull’11 settembre sembra trascinarsi all’infinito, senza mai arrivare ad una conclusione – nè in un senso nè nell’altro - posso offrire questa risposta: dal giorno in cui sono avvenuti i fatti, 10 anni fa, gli strati di bugia da combattere sono passati da uno ad almeno tre. Inizialmente c’era la semplice bugia degli eventi, così come ci vennero raccontati dai media di tutto il mondo: un manipolo di islamici, comandati da bin Laden, che si è impadronito di quattro aerei, causando i disastri che tutti conosciamo. Mentre si cominciava a combattere questa bugia, diverse entità governative iniziavano ad inventarsi una nuova serie di bugie, il cui scopo era invece quello di coprire la bugia originale: si chiamano “commissioni di indagine”, ma in realtà sono organismi di facciata, che fingono di “indagare” sulle zone oscure degli eventi, mentre si preoccupano proprio di nascondere al meglio tutti quegli elementi che potrebbero portare alla verità. Non a caso il risultato del loro lavoro si chiama anche “insabbiamento”. Nasce così la storiella di Cheney che passa 25 minuti in un corridoio del PEOC “perchè non riesce a telefonare a Bush”, oppure quella dei caccia che partono nella direzione sbagliata “perchè c’è stato un malinteso con i superiori”, …

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Tim Harford: tentativi ed errori, ed il complesso di Dio

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11 Ottobre 2011
Visite: 8280
In questo talk a TED, Tim Harford ci parla di un argomento particolarmente interessante: quello della pianificazione, o meglio, della convinzione da parte di alcune persone (tipicamente della classe dirigente) di voler e poter prevedere come risolvere ogni tipo di problematica in maniera centralizzata senza lasciare spazio alla creatività distribuita.
Segue il testo completo della traduzione in italiano (sottotitoli del video). Seconda Guerra Mondiale, campo di prigionia tedesco, e quest'uomo, Archie Cochrane, è prigioniero di guerra e medico, e ha un problema. Il problema è che gli uomini che ha in cura sono malati a causa di una condizione debilitante e dolorosa che Archie non riesce a capire completamente. I sintomi sono questo orribile rigonfiamento di fluidi sottopelle. Ma non riesce a capire se è un'infezione, se ha a che vedere con la malnutrizione. Non sa come curarla. E opera in un ambiente ostile. E la gente fa cose orribili durante la guerra. Le guardie tedesche del campo sono annoiate. Si sono messe a sparare nel campo a caso per divertimento. In un'occasione particolare, una delle guardie lanciò una granata nei bagni dei prigionieri mentre era piena di prigionieri. Disse di aver sentito risate sospette. E Archie Cochrane, in qualità di medico del campo, fu uno dei primi uomini a ripulire il disastro. E un'altra cosa: Archie stesso era affetto da questa malattia. La situazione sembrava abbastanza disperata. Ma Archie Cochrane era un persona piena di risorse. Aveva già portato vitamina C di contrabbando nel campo, ...

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Steven Jobs - L’altra faccia della mela

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Scritto da Redazione
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10 Ottobre 2011
Visite: 15577
Finite le celebrazioni, finite le rimembranze, finita la retorica sul genio innovatore scomparso prematuramente, restiamo con quella che viene definita oggi la “legacy” di Apple nel mondo. Legacy è un termine inglese difficile da tradurre, che sta a metà fra “eredità” e “lascito”, ma che significa anche, in molti casi, “retaggio”. Stiamo cioè parlando delle “conseguenze” complessive, sia positive che negative, dell’introduzione del personal computer nella vita moderna. Chi scrive ha vissuto questa trasformazione fin dal primo giorno, sulla propria pelle. Nel 1983 infatti stavo cimentandomi con le mie prime sceneggiature, ed avevo scoperto una “macchinetta” meravigliosa, chiamata Commodore 64, che ti permetteva di scrivere il testo intero su un dischetto marroncino, e di modificarlo infinite volte, guardandolo sullo schermo, prima di deciderti a stamparlo. Solo chi abbia provato a fare sceneggiature con una macchina da scrivere sa quante volte bisognasse ribattere pagine intere, solo perchè volevi apportare un paio di modifiche qui e là. Di fatto, i termini “taglia, copia e incolla” nascono proprio dall’attività degli sceneggiatori di quell’epoca: per evitare di ribattere ogni volta una pagina intera, si scriveva su un foglio bianco il paragrafo modificato, lo si ritagliava, e lo si incollava fisicamente sopra quello originale. Poi si metteva il foglio nella fotocopiatrice (quelle c’erano già, per fortuna), e si otteneva la pagina modificata, senza bisogno di ribatterla per intero. Ma era comunque un’operazione laboriosa e sostanzialmente “sporca”, perchè da un lato ti ritrovavi con dozzine di scatolette piene di frasi ritagliate, buttate lì alla rinfusa, ...

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“Indignados”, o ignorados? Questo è il problema

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Scritto da Redazione
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07 Ottobre 2011
Visite: 8178
La scorsa settimana Michael Moore si è presentato nello studio di Piers Morgan (il giornalista che ha preso il posto di Larry King alla CNN) eccitato ed ansimante, poco dopo aver partecipato ad una manifestazione accanto agli “indignados” di Wall Street. E’ stata quella la prima volta che il pubblico americano è venuto a sapere da una rete televisiva mainstream di un evento – l’ “occupazione” di Wall Street, appunto – che era in corso già da 4 giorni. E lo hanno saputo da un talk-show della CNN, non da un regolare TG. Da quel momento in poi sono stati costretti un pò tutti ad inseguire la notizia, dal New York Times a Fox News, dal Washington Post a tutti gli altri network nazionali. Ma la riluttanza con cui i media mainstream stanno dedicando il loro spazio alle proteste di Wall Street viene superata solo dalla disperazione con cui cercano a tutti i costi di far apparire la protesta per quello che non è: una specie di “happening” stile anni 70’, animato di fricchettoni che non hanno niente di meglio da fare nella vita, di cui “non si capisce nemmeno bene cosa vogliano”. Di certo è molto divertente vedere come i grandi media americani siano prontissimi a celebrare le “primavere colorate” altrui, ma fatichino decisamente a riconoscere che qualcosa sta cambiando anche in casa loro. In tutto questo i media alternativi si stanno divertendo un mondo, nel prendere in giro i loro colleghi delle “corporate news” chiaramente terrorizzati dall’idea di dover prendere seriamente …

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La "crociata" di Wikipedia: da quale pulpito?

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Scritto da Redazione
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05 Ottobre 2011
Visite: 18615
Rimbalza in rete la notizia che Wikipedia Italia si è autosospesa – bloccando l’accesso alle proprie pagine - per protestare contro la proposta di legge che porterebbe, secondo loro, alla fine della libertà di informazione in Internet. Già da ieri Wikipedia Italia presenta una pagina unificata, su cui si legge: “Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita. Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni. Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine. Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato. Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiederne non solo la rimozione, ma anche la sostituzione con una sua "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.” Da “Repubblica” a “La Stampa”, dal Corriere alla stessa RAI, tutta l’informazione mainstream rilancia la notizia in grande stile, supportando compatta il “grido di libertà” lanciato da Wikipedia. E già questo dovrebbe dare da pensare. Perchè mai – ci si domanda – tutte le grandi testate italiane si preoccupano improvvisamente di difendere la “libera informazione” della rete ...

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Il caso mediatico di Amanda Knox

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Scritto da Redazione
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04 Ottobre 2011
Visite: 10719
Amanda è libera, l’America esulta. Negli Stati Uniti l’avventura di Amanda Knox nelle carceri italiane è stata presentata dai media come una specie di viaggio nel medioevo da parte di una “turista accidentale”. Una ragazza venuta in Italia per studiare, piena di vita e di buone intenzioni, si trova improvvisamente coinvolta in una ragnatela di perversione, menzogne e trappole giudiziarie dalla quale esce con una condanna a vita per un delitto che non ha commesso. Quando fu emessa la sentenza di primo grado, nel 2009, non ci fu rete televisiva in USA che non abbia lamentato apertamente l’ingiusta condanna subita dalla giovane americana ad opera dei giudici italiani. Tutti i reporter partivano dallo stesso presupposto, che Amanda “non potesse” essere colpevole, per poi esibirsi in acrobatiche spiegazioni di tipo social-filosofico, tese a giustificare in qualche modo questo “impossibile” verdetto. La più ricorrente di queste spiegazioni era che “Perugia non è Roma o Milano, Perugia è una cittadina di provincia, culturalmente arretrata, per la quale Amanda rappresentava la quintessenza dei mali del mondo: americana, libera ed emancipata, venuta a “portar via” i loro bei ragazzi, Amanda rappresentava in tutto e per tutto quello che le madri di Perugia temono di più”. E quindi, secondo i media americani, la giuria non avrebbe fatto che rispecchiare questo sentimento, provinciale e distorto, condannando insieme ad Amanda tutti i mali che lei rappresentava. (Da cui si dovrebbe dedurre che Pietro Valpreda, che fu invece processato nella modernissima Milano, fosse davvero colpevole). Poi emerse la personalità un pò ambigua del procuratore Mignini, sulla cui figura si allungavano le ombre irrisolte del mostro di Firenze. Lentamente diventava lui “il cattivo” di turno, …

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Lettera "segreta", catastrofe manifesta

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Scritto da Redazione
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01 Ottobre 2011
Visite: 9375
di Marco Cedolin Sta tenendo banco in queste ore, dopo che il testo ha trovato pubblicazione sui giornali, la lettera "segreta" a firma Mario Draghi e Jean-Claude Trichet che la BCE ha inviato al governo italiano il 5 agosto scorso per impartire ai camerieri di turno gli ordini relativi ad un menù a base d’Italia e d’italiani, deputati a trasformarsi in leccornie prelibate al desco della grande finanza, prima di defungere nel cassonetto della spazzatura sotto forma di rifiuti organici. Le parole contenute nella missiva che intima alla classe politica la direzione da intraprendere, sono senza dubbio assai interessanti, così come sono interessanti l’indignazione e lo stupore manifestati nel leggerle, da parte di tanti benpensanti (soprattutto a sinistra) che da sempre difendono strenuamente l'euro , la UE, la BCE e tutta l’accozzaglia politico/mafiosa che da Bruxelles sta tirando le fila dello stato unico monoculturale (ma all’insegna del multi) e globalizzato. Una sorta d'inferno in superficie, dove i cittadini verranno trasformati in tante scimmiette ammaestrate, …

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