LUCE E ACQUA IN CAMBIO DELLA VOSTRA TERRA
di Massimo Mazzucco
Sotto la minaccia incombente di un’investigazione giudiziaria per presunti atti illeciti, richiesta l’altro ieri dal procuratore generale d’Israele, Sharon cerca di affrettare i tempi per portare in qualche modo a termine il progetto complessivo che ha lanciato insieme all’intifada di tre anni fa.
E’ già da mesi, in realtà, che va rilasciando frasi molto ambigue riguardo al futuro di Gaza, che è ovviamemte il cuore pulsante del problema palestinese oggi. A volte aggressivo ed inflessibile, per tenersi buona la destra, a volte contrito fino al ridicolo....
A Fallouja una folla di iracheni inferociti ha attaccato due veicoli
che trasportavano alcuni agenti di sicurezza privati, uccidendone
quattro e mutilandone i resti. E in tutto il mondo sono presto rimbalzate le immagini di
due corpi carbonizzati, legati con delle funi e appesi ad un ponte sul
fiume Eufrate, mentre la gente attorno gioisce. Tanta ferocia ci fa
ritornare in mente scene analoghe in Somalia...
DI CHI E' LA "MIA" VITA?
di Fabio de Nardis
Il Senato Americano ha approvato una legge secondo cui, in caso di ferimento o omicidio di una donna incinta, il colpevole dovrà essere incriminato separatamente per le lesioni al feto. La proposta è stata discussa e approvata sull’onda emotiva dovuta al ritrovamento nella Baia di San Fransico del corpo di una donna incinta di otto mesi. La legge, apparentemente serena, ha invece sollevato forti critiche e un acceso dibattito parlamentare. In realtà quasi il 50% degli Stati Americani adottano leggi di tutela del nascituro in caso di lesioni da parte di esterni, ed è giusto. Ma ciò che fa discutere in questo caso è che tale tutela varrebbe qualunque sia il livello di sviluppo del feto (at any stage of development). In pratica, il feto si trasformerebbe in soggetto giuridico fin dal concepimento.
Molti attivisti per i diritti civili affermano senza mezzi termini che una simile legge rappresenta un colpo durissimo al diritto della donna...
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DISASTRO CONDOLEZZA
di Massimo Mazzucco
30.3.04 - Forse faceva meglio a rimanere nella compagnia petrolifera di papà. Di là infatti avrebbe potuto perseguire gli stessi identici interessi che persegue a Washington, senza però dover stare sotto la luce dei riflettori dal mattino alla sera. Da quando invece la ghetto-girl in Saint Laurent ha assunto quello strano ruolo di “national security advisor” (consigliere nazionale per la sicurezza), ha rischiato più volte di mettere in crisi l’intera amministrazione, causa una cecità, una presunzione, ed un’arroganza di fondo raramente messe in mostra con tanta sicumera e mancanza di tatto.
Ma questa volta Condi – come la chiamano affettuosamente i nemici di mezza America – l’ha fatta proprio grossa, e rischia davvero di diventare la goccia che farà traboccare il vaso, a sfavore di Bush, alle prossime elezioni di Novembre.
Tutto è cominciato con l’uscita di un libro esplosivo, dieci giorni fa, in cui il presidente viene accusato direttamente da uno dei suoi fedelissimi...
di Massimo Mazzucco
Di fronte alla bomba di Nassirya, una volta passato lo shock, l’Italia poteva prendere due opposte direzioni: unirsi sdegnata di fronte all’azione inumana, o imporre in tempi brevi il ritiro delle nostre truppe.
E mentre, com’è normale, nelle prime ore le due diverse tendenze si sono accavallate, nelle ultime lo sdegno sembra aver prevalso decisamente sull’urgenza del ritiro.
Questo è avvenuto sia grazie a chi ha saputo orchestrare al meglio ...
E' VERO, A DALLAS CI FU UN SOLO ASSASSINO. MA NON SI CHIAMAVA OSWALD
di Massimo Mazzucco
40 anni, e 400 libri circa, sono riusciti a fare appena un pò di luce sulla complessa vicenda di Dallas. Oggi tutto ciò che possiamo dire, con relativa certezza, è che vi parteciparono elementi CIA vicini ad Allen Dulles, la mafia di Chicago e New Orleans (Sam Giancana, Carlos Marcello, Trafficante), gli esuli Cubani in Florida, e che tutto ciò non può essere avvenuto senza la connivenza dell’FBI di Hoover e dei servizi segreti del presidente. Ma al di là delle specifiche responsabilità di ciascuno, di fronte a tale complessità operativa viene da domandarsi in che modo, esattamente, tutto ciò è stato coordinato? Come è stato possibile tenere insieme l’immensa matassa di movimenti, personaggi, azioni e contatti, dall’inizio alla fine? E soprattutto nelle ultime ore, chi ha tenuto i contatti, per esempio, fra coloro che hanno fatto deviare all’ultimo momento il percorso di Kennedy, e i tiratori che dovevano appostarsi in attesa che arrivasse? Chi ha deciso di mandare Oswald ...
PIAZZA FONTANA: UNA TESTIMONIANZA
di Massimo Mazzucco
Il 12 Dicembre del 1969 ero un ragazzino, e verso le 4.30 del pomeriggio ero chinato sul mio motorino, in un garage di via Larga, tutto intento a limare i condotti del carburatore per farlo “andare di più”. Ad un certo punto ho sentito un tonfo sordo, forte, opaco, che ha scosso l’aria e i vetri dappertutto. Nel giro di tre minuti c'era gente che correva e urlava da tutte le parti. Sono uscito nel buio (a Milano, d’inverno, a quelll'ora è già notte) e mi sono unito a tutti quelli che confluivano come automi verso piazza Fontana, dalla parte opposta della strada. Sono però riuscito ad arrivare solo fino all'angolo della piazza, e tutto era già bloccato. Dappertutto arrivavano ambulanze, carri pompieri e auto della polizia, e dopo pochi minuti la piazza veniva illuminata a giorno da potenti riflettori, come se fosse un set cinematografico a 360 gradi. Giravano mille voci, ma nessuno capiva bene cosa fosse successo. C’era chi diceva...
OMICIDIO KENNEDY 40 anni dopo. Qualcosa nei media è cambiato
di Massimo Mazzucco
22.11.03. Le pallottole che 40 anni fa uccidevano Kennedy hanno anche ucciso – recita il luogo comune – i sogni di un’intera generazione. Idealista incontaminato, o cinico calcolatore che fosse, Kennedy ha comunque rappresentato una svolta storica, per il mondo, difficile da non riconoscere. Il semplice fatto che sia stato eliminato da un concerto di mandanti e complici che vede in qualche modo coinvolti i falchi della CIA di Allen Dulles, i servizi segreti dello stesso presidente, l’FBI di Edgard Hoover, la mafia di Trafficante, gli esuli cubani in Florida, i razzisti del profondo Sud, i guerrafondai del Pentagono (Vietnam), la dice lunga sull’impatto che Kennedy deve aver avuto su un complesso sistema di potere che ha cercato di riportare sotto il proprio controllo nel breve arco del suo mandato. Kennedy si buttava a testa bassa contro tutto ciò che voleva modificare, e a chi gli consigliava più prudenza rispondeva spesso: “Tanto, da vivo non mi può toccare nessuno. E da morto, chissenefrega!” Fra le due condizioni di salute, però, ci sono state le pallottole di Dallas.
Ma il vero delitto, nei rispetti dell’intera nazione e della storia, lo hanno compiuto tutti coloro che, nel mondo dei media, hanno contribuito a supportare la bugia...
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