Raramente nella storia del nostro paese ci si è trovati di
fronte a un tale condensato d’incapacità manifesta, servilismo
nei confronti del mondo industriale e dell’interesse privato,
approssimazione e pressappochismo, quale quello proposto dai
vaneggianti dettami della riforma Moratti.
Una riforma che se posta in atto otterrà il devastante risultato
di sfasciare definitivamente il mondo dell’istruzione pubblica, essendo
essa stata concepita senza tenere in minima considerazione lo scopo
precipuo che la scuola ha rivestito fin dai tempi antichi in ogni
società e cioè l’insegnamento, la creazione di una
cultura e la formazione caratteriale delle nuove generazioni.
La trasformazione delle scuole pubbliche in “aziende” e dei presidi in
“manager” ci ha già posti in questi ultimi anni di fronte al
paradosso d’istituti pubblici costretti a fare pubblicità come
fossero fabbrichette in una sorta di lotta vergognosa per contendersi
l’iscrizione degli allievi.
La situazione degli insegnanti precari già fino ad oggi
parossistica viene acuita nella propria drammaticità da un
sistema cervellotico di punteggi che nel nome di una falsa meritocrazia
impone la dottrina della competizione selvaggia passando attraverso la
giungla dei corsi d’aggiornamento e i sacrifici inenarrabili di chi
aspirando all’insegnamento si ritrova sballottato a destra e a manca
senza una prospettiva...
Fabio de Nardis, professore di Sociologia Politica all’Università di
Lecce, e professore di Scienze Politiche all’Orientale di Napoli,
è attualmente alla UCLA, University of California di Los
Angeles, per un periodo di ricerca scientifica.
Ogni sera appunta sul suo diario
le esperienze quotidiane, riuscendo a mescolare ogni volta la
interessante lettura sociale ad uno squarcio di umanità che solo
l'occhio disincantato di chi arrivi negli USA per la prima volta riesce
pienamente a cogliere.
Fabio de Nardis è anche direttore della rivista (cartacea e on-line) “il Dubbio”, una pubblicazione internazionale di analisi politica e sociale.
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AIUTO MAMMA CI HANNO DIROTTATO! La grande bugia delle telefonate dal cielo.
di Massimo Mazzucco
30.06.03 - La leggenda dell'11 Settembre - perchè ormai questo è diventata - ci racconta, fra le altre cose, che i poveracci capitati su quei quattro aerei abbiano ripetutamente telefonato a casa, prima di morire.
Chi alla mamma, chi al marito, chi alla zia, e chi, in mancanza di parenti "disponibili", direttamente all'FBI!
Questo non solo accresce tremendamente il pathos da un punto di vista della "sceneggiatura", ma serve anche a disseminare preziose informazioni, false ovviamente, per chi ha interesse nel sostenere la versione ufficiale: "sono armati di coltellini e tagliacarte - ci dice un passeggero - hanno appena sgozzato il capitano - chiarisce un'altro - sembrano arabi e portano tutti dei bandana rossi alla fronte, ecc." (Ricordiamo pietosamente a chi ha inventato queste banalità che almeno il colore ufficiale dell'Islam, volendo, sarebbe il verde). Nell'eccitazione della trama, poi, abbiamo addirittura un "eroe" del volo United 93...
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LA MADRE DI TUTTE LE BUGIE porta da oggi i sigilli di stato.
di Massimo Mazzucco
Se è vero, come suggerisce Napoleone, che "la storia è una bugia su cui ci si è messi tutti d'accordo", da oggi in America il 24 Luglio dovrebbe venir considerato giornata storica per antonomasia. E' infatti uscito il rapporto delle commissioni senatoriali che hanno analizzato vicende e responsabilità relative all'11 Settembre, per conto del governo e dell'intera nazione. Per conto, quindi, della Storia con la maiuscola.
Se c'era un'esile possibilità di mettere ancora in dubbio...
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USA 2003. LE DUE FACCE DI BABELEdi Massimo Mazzucco
Sono passati due anni, ma solo ieri si è svolto il funerale dell'ultimo pompiere scomparso fra le macerie dell'11 Settembre, e mai ritrovato. Nella bara, ricoperta dalla bandiera americana, c'era semplicemente una fiala di sangue che lo scomparso aveva donato, anni prima, ad un centro trapianti.
C'è gente che ha sepolto anche solo un dito. E ci sono ancora oggi 40 persone che lavorano febbrilmente...
MASSACRO IN IRAQ. BOMBE A BAGHDAD E KARBALA DURANTE LE FESTE RELIGIOSE DEGLI SCIITI.
di Massimo Mazzucco
ULTIMA ORA: Alle 7.50 di questa mattina (ora italiana) una bomba è esplosa nel mezzo della più grande moschea di Bagdhdad, gremita all’inverosimile di fedeli che stavano celebrando una delle ricorrenze religiose più importanti per gli sciiti, il giorno di commemorazione dell’Ayatollah Husseini, vissuto nel 1300.
Contemporanamente, altre quattro bombe sono esplose a Karbala, dove le stesse manifestazioni stavano avendo luogo nelle moschee locali. Non ci sono ancora stime di nessun tipo, ma dai primi collegamenti via telefono si può facilmente dedurre che la cifra finale sarà molto alta.
Le prime immagini TV mostravano morti e feriti ....
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10 SETTEMBRE 2001.
C'ERA CHI GIÀ SAPEVAdi Massimo Mazzucco
Mentre tutti noi trascorrevamo, ignari, l'ultimo giorno di un mondo quasi dimenticato, a Washington c'era evidentemente chi aveva fin troppa fretta di entrare in quello che stava per arrivare.
Già tempo fa l'amministrazione aveva ammesso, senza nemmeno troppa vergogna, che la campagna d'Afghanistan fu pensata addirittura due giorni dopo gli attacchi a Torri e Pentagono, quando ancora fischiavano le ambulanze che portavano via gli ultimi superstiti estratti dalla macerie. Ma in verità un piano di guerra fu messo sul tavolo di Bush, pronto per essere firmato, già il giorno 10, cioè il giorno prima degli attentati. E il bello è che lo sanno tutti...
"UN COLPO DI STATO STATO PERFETTO!"
Esulta il dispaccio CIA dal Cile, mentre rivela ingombranti collusioni.di Massimo Mazzucco
Minuto per minuto, il resoconto del colpo di stato, visto da chi lo ha appoggiato. Il tono trionfale sembra quello dei cinegiornali del fascismo, e il punto di vista di chi scrive è talmente distorto, da riuscire a definire la presa di potere da parte dei militari una "rivoluzione" che il popolo aspettava da tre anni.
Notare anche come lo scrivente finga di non sapere - ufficialmente - cose che invece sa benissimo.
AGGIORNATO 12 Sett.: 1 e 2 Parte
UCCIDERE ARAFAT? "Un'opzione come tante".di Massimo Mazzucco
(14 Settembre). Semplice, scarno, agghiacciante. Il comunicato emesso dal vice di Sharon, Ehud Olmert, sembra quasi voler verificare col mondo l'enorme margine di arroganza che Israele si è ritagliato negli ultimi mesi, all'ombra della cosiddetta "guerra mondiale al terrorismo".
"Ucciderlo? E' una delle possibilità - ha detto Olmert - Fa parte della decisione di "rimuoverlo", che abbiamo preso di recente". Mai in altri scenari della nostra storia avremmo assistito a tale episodio di inaccettabile prevaricazione, nel quale un capo di governo (non essendosi Sharon preoccupato di smentire il suo vice) minacciasse apertamente di ucciderne un'altro.
Cosa succederebbe se un domani Chavez dal Venezuela...
Leggi tutto: DISASTRO MORATTI