OPERAZIONE "ARROGANZA INFINITA"
Il problema a questo punto è patologico.
di Massimo Mazzucco
Hai fatto lo sbruffone? Hai detto spacco tutto? Hai voluto fare di testa tua, nonostante il mondo intero (letteralmente, in questo caso) ti dicesse di non farlo?
E adesso che sei nel guano fino al collo, e ti tocca chiedere aiuto se no fra un pò ci anneghi dentro, cosa fai? Ammetti che forse hai sbagliato qualcosa, o insisti nel dire che hai fatto comunque bene dall'inizio alla fine? Anche un bambino di sei anni ci arriva, se non per nobiltà morale, per pura logica di sopravvivenza. E allora, perchè Bush non ce la fa? Non sarà l'Einstein del terzo millennio, ma ieri glielo avevano detto veramente tutti, in casa e fuori, giornali e TV, stolti ed intelligenti, amici e nemici (persino la Albright, in diretta CNN!): vai lì, gli fai capire che ti è scappata un pò la mano, gli giuri che la prossima volta gli dai più ascolto, e magari prima di chiudere gli butti là un "a proposito, se avete per caso un paio di jeep che vi avanzano, io giù ho un sacco di benzina in più... Casomai poi ci mettiamo d'accordo." Ma presentarsi alle Nazioni Unite senza offrire una goccia nè di scuse nè di petrolio, per dirgli in cambio....
Segue AGGIORNAMENTO al 2 Ottobre: E' arrivata la risposta di Annan ...(quando questi hanno appena finito di seppellire venti dei loro per colpa tua) che le guerre unilaterali e preventive restano un'opzione assolutamente necessaria per difendersi da chissà cosa...
Lì vuol dire che il problema è più grosso dell'individuo. Vuol dire che sta nei geni, nella forma mentis, che è istituzionale, indelebile, incorrettibile, forse addirittura ereditario. Non scordiamo infatti che Bush è solo il burattino scelto giù in famiglia, ma non decide certo lui le parole che va a pronunciare. (In America gira la battuta "avete notato che Bush non parla mai quando Cheney beve un bicchier d'acqua?")
Ma di chiunque sia la paternità ultima, da dove può arrivare una tale cecità pratica, prima ancora che morale? Come si fa a darsi la zappa sui piedi con così tanta furia e precisione insieme? La risposta non può essere che una: in quei cervelli, la premessa che regge tutto l'impianto deve per forza essere diversa dalla nostra.
Noi (mi permetto di parlare anche per qualcun'altro che legge) partiamo dal presupposto di essere esseri umani come tutti, con dei diritti e dei doveri come tutti, e da lì ciascuno si disegna la strategia che vuole per arrivare al traguardo che preferisce. E chiunque di noi infatti, in una situazione simile, sceglierebbe magari toni ed accenti diversi, ma saprebbe con certezza che se non riconosci l'errore, dall'ONU oggi non porti a casa nemmeno un soldatino di plastica. E' nella natura delle cose, specialmente quando di fronte non hai la zia che puoi sempre impietosire, ma un'intera assemblea su cui tre mesi fa hai sputato con disdegno, ed alla quale oggi il segretario Annan ha appena finito di lanciare un accorato appello... proprio contro la barbarie delle guerre preventive! E tu fai finta di niente, per poi raccontare che "è il popolo Iracheno che necessita del vostro aiuto?" Ma scusa, lo massacri da tutte le parti, e lui manda proprio te a chiedere soccorso? Ma per chi ci hai preso? Oppure ti metti a vaneggiare che il "processo di democratizzazione va fatto secondo la volontà del popolo iracheno", quando proprio ieri Chalabi, il capo del governo fantoccio, si lamentava di non essere autorizzato nemmeno a decidere quanti cucchiaini di zucchero può mettere nel caffè?
Inspiegabile, si direbbe.
Ma se la premessa esistenziale, in quei cervelli, fosse diversa dalla nostra? Se dicesse invece "noi siamo superiori, noi siamo un'elite messa qui per guidare le orde di ignoranza verso una luce che non conoscono nemmeno. Noi sappiamo cosa vada fatto e loro devono solo seguirci e ringraziare?" Se la premessa fosse che "è nostro compito conquistare e convertire (alla democrazia o al cristianesimo fa poca differenza per loro) i popoli inferiori, che se no non avrebbero nemmeno la possibilità di assaporare per un attimo il Paradiso (= il benessere)?"
"Extra ecclesiam nulla salvatio", dice infatti un dogma imperituro della dottrina cristiana. E' in nome di quello, che nei secoli la Chiesa si è potuta giustificare conquiste e massacri indicibili, in ogni parte del mondo, forte del pensiero che "tanto quelli erano selvaggi, e così almeno i pochi sopravvissuti (e subito convertiti) una possibilità di vedere l'Eterno ce l'avranno". (Perchè per tutti non c'è spazio, ovviamente, costano troppo da mantenere.)
Ecco che allora, partendo da una posizione del genere (cristianesimo + capitalismo = democrazia occidentale), non hai più sbagliato ad andare in Iraq, ma sono le forze del maligno che ti mettono i bastoni fra le ruote. Quella che ti spara addosso da ogni scantinato non è più gente che vuole che tu vada via da casa sua, sono terroristi malintenzionati che vogliono a tutti i costi impedire il progresso del mondo. Non vi è quindi vera necessità di chiedere scusa, è solo il diavolo che vuole importi un'ennesima umiliazione, mentre tu stavi facendo tutto secondo istruzioni ricevute.
E quindi anche oggi ti prepari a soffrire - proprio come un martire delle catacombe - e vai alle Nazioni Unite a sostenere, contro tutto e contro tutti, ciò in cui tu in realtà credi fino in fondo. A consolazione sai che esiste il giudizio universale, e che se non oggi, un giorno il mondo capirà, ed alla fine saranno loro a dover chiedere scusa a te.
La leadership di questo occidente è esattamente come la croce del Nazareno, e la salita al Calvario nessuno ha mai detto che fosse una passeggiata.
Massimo Mazzucco
AGGIORNAMENTO 2.10.03 - A conferma di quanto detto, è arrivata da poche ore la risposta di Annan: "La nuova bozza di risoluzione, presentata dagli Stati Uniti, non segue la nostra raccomandazione per un rapido trasferimento dei poteri ad un govero ad interim iracheno, nè fissa in realtà una data-limite per il medesimo. Tale trasferimento avrebbe facilitato il contributo di altri paesi, in truppe e denaro, poichè non più sottoposto al controllo delle autorità di occupazione AngloAmericane".
Come dire: peccato, sarà per un'altra volta.