UCCIDERE ARAFAT? "Un'opzione come tante".
di Massimo Mazzucco
(14 Settembre). Semplice, scarno, agghiacciante. Il comunicato emesso dal vice di Sharon, Ehud Olmert, sembra quasi voler verificare col mondo l'enorme margine di arroganza che Israele si è ritagliato negli ultimi mesi, all'ombra della cosiddetta "guerra mondiale al terrorismo".
"Ucciderlo? E' una delle possibilità - ha detto Olmert - Fa parte della decisione di "rimuoverlo", che abbiamo preso di recente". Mai in altri scenari della nostra storia avremmo assistito a tale episodio di inaccettabile prevaricazione, nel quale un capo di governo (non essendosi Sharon preoccupato di smentire il suo vice) minacciasse apertamente di ucciderne un'altro.
Cosa succederebbe se un domani Chavez dal Venezuela... ...minacciasse di far uccidere Bush? O Geddhafi di far uccidere Berlusconi? (Troppo facile la battuta, non fatela).
Questo episodio è il chiaro termometro di come gli equilibri mondiali siano rimasti completamente sovvertiti dalla nuova alleanza fra destra israeliana e destra americana. Nel patto di ferro, nato immediatamente dopo l'elezione di Bush col suo inaspettato viaggio a Tel Aviv (tutti si chiedevano cosa ci andasse a fare), e sigillato platealmente davanti al mondo con l'11 settembre, vi sono stati contemporaneamente la comparsa sulla scena mondiale di una forza incontrastabile - il duo USA-Israele - ed il crollo dell'unica forza che potesse ancora in qualche modo opporsi ad essa - l'ONU. (Visto che Russia e Cina sono tenuti buoni a suon di miliardi).
I passi, da parte di USA e Israele, sono stati progressivi, ma chiaramente mirati fin dall'inizio: la prima vera prova di forza si è avuta quando gli USA hanno posto il veto alla risoluzione ONU che prevedeva l'inchiesta sui massacri di Jenin. Avendo visto la timida - se non del tutto inesistente - reazione delle altre potenze, si è scatenato un crescendo che è culminato col saltare a piè pari le Nazioni Unite, ed arrogarsi da soli il diritto di aggredire un paese sovrano, l'Iraq. Se non altro, per il Kosowo si era usato il paravento della NATO, ma visto lo scarso interesse questa volta degli "alleati" europei nell'andare a razziare un paese le cui spoglie sarebbero finite quasi tutte in mano americana, si sono accontentati di una banalissima coppia di fanti, l'hanno chiamata "coalizione", e giù a razziare ed uccidere senza più pudore dal mattino alla sera .
Sempre "paradigmaticamente", s'intende.
Ed è proprio dei capi di stato che non hanno battuto ciglio di fronte alla vergogna di Jenin - il nostro tra essi, ma certo non il solo - la responsabilità ultima di una situazione incombente che potrà anche apparir loro favorevole, al momento, ma solo perchè hanno la vista ancora più corta del pisello.
Massimo Mazzucco