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Nuova Cronologia
si, il sistema di rappresentare i numeri è decisamente poco funzionale, ma in effetti non venivano utilizzati per i calcoli che erano invece fatti con l'abaco.
Comunque l'argomento è interessante e una prima risposta può venire dal papiro di Rhind [ it.wikipedia.org/wiki/Papiro_di_Rhind ], nel quale è presentato il metodo egizio per effettuare i calcoli che i romani devono aver forza conosciuto.
P.S.
Nel libro di Schwaller de Lubicz "Il Tempio dell'Uomo" c'è tutta una lunga sezione dedicata alla matematica egizia.
Il libro lo puoi consultare qui:
www.esonet.org/il-tempio-dell-uomo-vol-1/
e il capitolo in questione incomincia da pagina 131
Buona fortuna!!!
"A paranoid is someone who knows a little of what's going on. A psychotic is a guy who's just found out what's going on." William S. Burroughs
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In realtà la teoria di Stepanenko può essere collegata alla tua ipotesi sul Natale del 10 agosto. Io non so come sei arrivato a questa conclusione, ma ci sono degli indizi che mi fanno pensare che potresti avere ragione. La spiegazione di come sia potuto succedere il trasferimento da agosto a dicembre potrebbe avere a che fare con l'abbandono del sistema ottale.Non mi sbagliavo: esula dai miei interessi
I romani dividevano l'anno in otto stagioni. Non è facile trovare questa informazione, ma il sistema romano viene illustrato bene in un testo del diciottesimo secolo "Completa raccolta di opuscoli, osservazioni, e notizie diverse contenute nei giornali astro-metereologici" di Giuseppe Toaldo, a pagina 189 books.google.it/books?id=jOM4AAAAMAAJ&pr...age&q=plinio&f=false
Stepanenko fa notare che i mesi il cui nome non contiene un numero (diversamente da settembre, ottobre, novembre, dicembre) sono proprio 8. Per cui i nomi dei mesi da gennaio ad agosto potrebbero aver indicato in origine le stagioni romane. Ma in questo caso ad agosto seguirebbe di nuovo gennaio e di conseguenza anche il periodo immediatamente precedente gennaio, cioè il periodo natalizio, cadrebbe in agosto.
Questa potrebbe essere la spiegazione anche per i proverbi "primo d'agosto, capo d'inverno" e "per san donato l'inverno è nato".
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romani dividevano l'anno in otto stagioni. Non è facile trovare questa informazione
Ma in che senso non è facile?
it.m.wikipedia.org/wiki/Calendario_bizan...chiamati%20indizioni .
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Vedo che ti piacciono i proverbi, mentre a me piace inventarli, per cui sappi che "Il pesciolino/a sciocco/a finisce sempre in acqua dolce". Riflettici, vedrai che non è dolce, pardon, sciocco
Ps: dopo lunga riflessione, fammi sapere, se del caso
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Da “History: Fiction or Science?” riassunto di pagg 492-494
archive.org/stream/AnatolyFomenkoBooks/H...4#page/n513/mode/2up
“Una storica dimostrazione esemplare della genealogia dei Russi come la prima nazione dopo il diluvio”, libro scritto da Johannes Heinrich Driemel (o Driimel) pubblicato a Norimberga nel 1744.
Il contenuto può essere riassunto così: La storia del mondo incomincia con il Regno Assiro, che Driemel identifica anche con il Regno degli Sciti o Cosacchi o Gog e Magog o il Regno Russo. Il Biblico Nimrod era di discendenza Scita o Russa. Nel XIII secolo i Russi, conosciuti come Tartari all’Ovest, invasero l’Europa Occidentale.
“La parte a Nord di questa terra [Kurdistan], che comprende la maggior parte dell’Assiria, è chiamata Adiabene. . . È menzionata da Strabone nel nono libro della sua “Geografia” dove dice che gli abitanti di questa terra sono chiamati Sacopodi o Sac… Tolomeo nelle sue “Tavole Asiatiche” cita la Scizia Saca come il posto dove Noè si era fermato... Gaio Giulio Solino nel Libro XLIX scrive che i Persiani erano inizialmente conosciuti come Korsaks, nome che si traduce come “Cordian Sacs” ([261], pagg. 26-27).
“Il nome Scita si traduce come ‘cacciatore’... la parola ‘cacciatore’ si traduce con ‘gigante’ nella Bibbia Greca; altre nazioni usano la parola ‘Scita’… Perciò le parole “Cacciatore”, “Curdo”, “Gigante” e “Scita” sono sinonimi… la Bibbia si riferisce ai ‘Cacciatori’ come a una nazione” ([261], pag. 30). Driemel sostiene che il Re Biblico Nimrod, il fondatore del primo regno sulla faccia della terra dopo il diluvio, era uno Scita. Questa ultima parola è erroneamente tradotta come “cacciatore” nella versione moderna della Bibbia. Driemel più avanti identifica gli Sciti come Russi.
“I nomi di Gog and Magog sono originariamente Sciti anch’essi” ([261], pag. 33). Il commento di Driemel sul passaggio di Ezechiele che cita Gog and Magog è il seguente: “I 70 Traduttori traducono come segue: ‘Rivolgi la tua faccia verso Gog, Principe di Rosh, Meshech e Thubal’… Poiché Magog si traduce come ‘Rosh’, che è il nome di una nazione che i traduttori conoscevano, essi [Gog and Magog - Aut.] erano Sciti poiché le nazioni di Magog, Meshech, Thubal, Homer e Farhaman erano Scite – le prime nazioni del Nord (Mosé, Libro I, Capitolo X 2.3), la maggior parte delle quali erano conosciuti come Sciti nell epoca di cui ci parla questa profezia… Giuseppe Flavio, storico Giudeo, stabilisce esplicitamente che Gog e Magog siano Sciti (Libro VII, Capitolo 1)... Stromberg, vissuto presso i discendenti degli Sciti, una fonte molto affidabile, scrive in ‘Descrizione di Europa e Asia’ (pag. 42), che gli Sciti si riferiscono a sé stessi come Goug e Gioug, e che l’affisso Ma sta per Oriente; e così, Gog e Gioug sono la stessa cosa e Magog è il nome degli Sciti Orientali” ([261], pagg. 34-36).
Dopo questo Driemel sostiene che gli Sciti possono essere identificati con i Persiani, citando una voce da un’enciclopedia medievale: “Proprio dopo la voce “Magic” leggiamo che i Persiani sono conosciuti come Magog e Nagouzei [un riferimento a Nogaisk? - Aut.] dai loro vicini… L’Assiria Superiore è la terra di origine degli Sciti. La Persia si trova a Est... Comunque nessun’altra nazione rappresenta gli Sciti dell’Est meglio dei Persiani… Ci si riferisce a Hodollogomor, Re di Elim o Persia (Genesi, Capitolo XIV) come al Re degli Sciti (vedi i suoi commenti alla Genesi, Capitolo X) - perciò, Gog, Magog e Giug sono tutti nomi degli Sciti” ([261], pagg. 37-38).
Continuiamo con le citazioni di Driemel: “Gli avi dei Tedeschi erano conosciuti come Sciti (Plinio, ‘Storia Naturale’, Libro IV, Capitolo 25), i Geti, gli Alemanni Celtici, i Franchi e i Tedeschi... ‘Jafet’ è tradotto come ‘gigante’, che è anche la parola utilizzata nella Cronaca Sarmaziana, laddove la Cronaca di Alessandria dice che ‘Sciti’... Le Genti Germaniche (Gudlingian, Libro 1) e traduce il termine Greco ‘gigante’ in Tedesco come ‘Riesen’ ... la Scrittura Sacra si riferisce a genti di altezza, forza e coraggio eccezionali come i Nephaim, Emim e Enakkim…. Le cronache Norvegesi e Danesi riferiscono che i Risi sono una nazione Baltica che firmò un trattato di pace con i Normanni” ([261], pagg. 39 and 42).
Driemel quindi ci dice direttamente che “i Risi sono i Russi” ( [261 ], pag. 43). “Il nome Russia in Latino laddove i Greci usano la parola ‘Ross’ (che sono indicati dagli autori Greci come una Nazione Scita; nel X-XIII secolo, Kedren scrisse quanto segue nella sua ‘Breve Storia’ (pag. 453): ‘I Ross sono una tribù Scita tribe che occupa la parte Nord della Tauride). Chiamano sé stessi Reis (Russi)’... nome come ‘ Riesen ’” ( [261 ] , pagg. 42-43).
“E perciò mi chiedo – qual’è l’origine del Monte Reisen, da dove arrivò il nome fino alle colline tra la Boemia e la Slesia? L’unica ragione possibile credo sia che i Tartari, conosciuti anche come Rises e Russi purtroppo abbiano invaso la Slesia come una forza ostile nel XIII secolo” ([261], pag. 45).
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Fermarsi ogni volta a scrutare i particolari di un'opera non è buona cosa, ma stavolta lo potrebbe essere perché Fomenko ha fatto un caposaldo della sua ricerca l'analisi delle opere d'arte alla ricerca di contraddizioni e, appunto, anacronismi.
In questo caso, poi, l'anacronismo è evidente perché a fronte di una datazione dell'opera ferma, secondo wiki, al 1688, compare nella stampa un 986 che potrebbe essere o la datazione dell'opera stessa, oppure un rifermento cronologico che al momento magari sfugge, ma che tradisce ugualmente un'altra epoca rispetto a quella conosciuta.
Tutto questo non sarebbe di per sé importante, ma di mezzo stavolta ne va un fatto epocale: la cristianizzazione delle Americhe e della Groenlandia ad opera, sempre secondo wiki, del figlio di Erik, tanto che forse quel qui pro quo riguardo alla datazione potrebbe far luce sulla vera storia dell'evangelizzazione del Nuovo Mondo.
Personalmente non so tirare le fila del discorso, ma magari qualcuno più bravo e informato di me saprà valutare l'importanza del caso
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Il riferimento al 986 è probabilmente dovuto alla data del suo ritorno in Groenlandia. Ho verificato anche su altre fonti e sembra confermato.
Puoi dare un'occhiata qui
www.ancient.eu/article/1208/viking-age-greenland/He went back to Iceland in 985 or 986 CE, hustling up people for a second expedition to Greenland.
Personalmente, non ho mai creduto fino in fondo alla motivazione per cui il nome di Terraverde avesse solo il fine di attirare altri coloni, per il semplice fatto che se, una volta arrivati lì, avessero trovato una landa ghiacciata e desolata, lo avrebbero fatto a pezzi per un tale e rischioso viaggio, oltre che per l'inganno.
da.wikipedia.org/wiki/Erik_den_RødeNel 986 salpò con 25 navi, 700 persone e articoli per la casa in Groenlandia. Sono arrivate solo 14 navi.
Grazie al tuo spunto, casualmente ho avuto conferme ai miei sospetti.
E' vero che molto probabilmente, come riferisce la stessa pagina di Wikipedia norvegese.
la parte occidentale della Groenlandia era effettivamente gelata, ed inaccessibile per delle navi di legno, ma in quel periodo hanno avuto la fortuna di non essere ancora entrati nella mini era glaciale, e quindi effettivamente le zone di verde potevano essere abbastanza estese in certe zone da poter credere, non essedoci resoconti dettagliati di altri esploratori, che si potesse estendere indefinitamente nell'entroterra o anche molto più a nord.La Groenlandia orientale era impossibile sbarcare su una nave di legno a causa del gelato, ed Erik viaggiò a sud e sbarcò nei fiordi senza ghiaccio della Groenlandia meridionale. La terra lungo i fiordi era verde e rigogliosa con buone opportunità di pascolo a differenza dell'Islanda nord-orientale da dove proveniva. Ecco perché ha chiamato il paese Groenlandia .
Dicevo, le conferme ai miei sospetti le hanno trovate gli archeologi, che hanno scoperto resti e tracce di coltivazione di cereali nella Groenlandia di mille anni fa
tinyurl.com/y65z8moz
Per cui il clima in quelle zone meridionali era quasi sicuramente più mite di adesso, tanto da poterci coltivare qualcosa che richiedesse tempi di maturazione più lunghi ma che rientrassero tra un periodo freddo e l'altro, e quindi di conseguenza effettivamente le zone in questione potevano essere chiamate Terraverde anche per chi arrivava a colonizzare, senza che questo fosse necessariamente un forzare troppo le cose rispetto alla realtà, cioè la gran parte gelata del resto della Groenlandia.
Qualche info in più sui "soprannomi" norreni
irishhistoryfiles.wordpress.com/2015/10/
Non saprei però dire se queste condizioni climatiche abbiano favorito ulteriori penetrazioni nel continente Americano, ma dopo aver visto tutta la serie "America sepolta" su Focus, direi che è probabile, alla luce delle prove ed indizi trovati.
"O siete con noi, o siete contro di voi!"
(C.G.S. - Motto del complottista)
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Infatti, a fronte della lettera che Temistocle scrisse ad Artaserse nel 471 a.C., nella didascalia di un'antologia di liceo, si leggeva che "evidentemente" Temistocle non sapeva a chi stava scrivendo, perché Artaserse regna dal 465 a.C.
Il problema è, però, che noi lo facciamo regnare dal 465 a.C., ma quella lettera è datata 471 a.C., per cui sostenere che Temistocle non sapesse di preciso a chi stesse scrivendo, oltre che ridicolo, è pure in rotta con Plutarco che nelle Vite parallele lo giudica un genio dell'antichità, per cui un indirizzo di posta, trattandosi di un re, lo conosceva di sicuro nel 471 a.C
Sapessi quante cose vano al loro posto con quel 471 a.C. che regge l'intero asse cronologico della costruzione del secondo tempio di Gerusalemme! Per questo temevo un'altra didascalia illuminata.
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A questo proposito, Italo, c'è una razza di cani che ho avuto la fortuna di possedere che potrebbe -e dico potrebbe- contribuire alla riflessione: i Riesenschnauzer.Italo ha scritto: Ho trovato questo link everything.explained.today/Hereford_Mappa_Mundi/ , sembrerebbe un buon punto d'appoggio riguardo alla carta di Hereford.
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Da “History: Fiction or Science?” riassunto di pagg 492-494
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“.
Driemel quindi ci dice direttamente che “i Risi sono i Russi” ( [261 ], pag. 43). “Il nome Russia in Latino laddove i Greci usano la parola ‘Ross’ (che sono indicati dagli autori Greci come una Nazione Scita; nel X-XIII secolo, Kedren scrisse quanto segue nella sua ‘Breve Storia’ (pag. 453): ‘I Ross sono una tribù Scita tribe che occupa la parte Nord della Tauride). Chiamano sé stessi Reis (Russi)’... nome come ‘ Riesen ’” ( [261 ] , pagg. 42-43).
“E perciò mi chiedo – qual’è l’origine del Monte Reisen, da dove arrivò il nome fino alle colline tra la Boemia e la Slesia? L’unica ragione possibile credo sia che i Tartari, conosciuti anche come Rises e Russi purtroppo abbiano invaso la Slesia come una forza ostile nel XIII secolo” ([261], pag. 45).
Ragiona sul nome della razza Riesen schnau zer, che potrebbe non essere semplicemente "Schnauzer gigante", ma bensì "russo (riesen)"; "delle nevi (schnau, neve, schnee in tedesco"); zar (zer) cioè "zar russo delle nevi" cosa possibilissima alla luce di un cane in dotazione all'Armata russa in tutto e per tutto simile allo Schnauzer e che dorme a -40 all'aperto, cioè il Terrier russo, quando il Terrier è molto simile (forse proprio ad esso si ispira) allo standard dello Schnauzer come scrivono i cinofili.
Rifletti, forse sbaglio, ma è sempre stato un mio pallino quell'etimo.
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Ma bisogna vedere anche se davvero quella terra fosse l'odierna Groenlandia.
York è al centro della Gran Bretagna, un'isola dalla forma allungata. Sotto la Gran Bretagna c'è il territorio di Parigi. Se dall'isola di York ci spostiamo a sinistra, finiamo in un'isola più piccola (l'Irlanda). Sopra e a sinistra dell'Irlanda c'è un'altra isola (Islanda). Sopra e a sinistra dell'Islanda si trova un'isola triangolare (Groenlandia). Ad ovest della Groenlandia si trova l'America.
Adesso prendiamo una mappa del mediterraneo e giriamola mettendo l'Ovest in alto.
Sotto la Turchia si trova la Persia. A sinistra della Turchia c'è un'isola più piccola (Cipro). Sopra Cipro c'è un'altra isola (Creta). Sopra Creta si trova un'isola triangolare (Sicilia). Ad ovest della Sicilia si trovano le isole tirreniche (che hanno una forma simile a quella dell'America).
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nomit
Non posso argomentare oltre sul fatto che gli abiti siano o meno anacronistici o addirittura sul nome, davvero non ne so abbastanza né dell'una che dell'altra cosa, ho giusto portato qualcosa che a qualcun altro può servire per fare ulteriori valutazioni in base ad altre conoscenze.
Giusto per buttare lì un pensiero sull'immagine, l'affermazione in oggetto (di cui dovrei cercare altri riscontri oltre a quello che chissà chi ha scritto su Wiki, perché appunto non ne so) si basa su una rappresentazione artistica di un personaggio precedente di ben 700 anni. Quindi dovrei sapere se l'autore del disegno era ben documentato sui costumi dell'epoca, se avesse avuto accesso ad una qualche sorta di museo o di altri scritti a cui ispirarsi, o se abbia lavorato un po' di fantasia aggiungendo, togliendo o modificando qualcosa per dare comunque un'idea ai suoi contemporanei.
Per me lascia il tempo che trova, mentre che si potesse coltivare e sopravvivere lo trovo molto più significativo di una singola stampa di un singolo autore di cui, purtroppo per me, non so nulla.
Sulle date "certe" della storia ufficiale poi...io le ho sempre odiate, come ho sempre odiato un certo approccio monolitico alle fonti per cui poi una cosa un tempo data per certa ma evidentemente sbagliando (anche in buona fede), poi diventa un punto fisso, un vincolo che impedisce movimenti del pensiero se le cose non tornano quando invece basterebbe un minimo di logica.
Nomit, per il resto capisco cosa intendi, ho già affrontato le rotazioni delle mappe per altre storie, da Atlantide al viaggio di Ulisse e guerra di Troia, Divina commedia, i popoli del mare ed altro che non ricordo, ma a sensazione penso di poter essere sufficientemente sicuro che quelli erano popoli che conoscevano molto bene il nord europa conosciuto già allora, e sapevano bene come andare per mare, visto anche che si narra che il viaggio di Erik non fosse iniziato proprio alla cieca, ma su racconti di 100 anni prima.
Insomma, credo che abbia scoperto ex novo un po' come Colombo, non esattamente un salto completamente al buio.
Su origini e significati del nome sono totalmente ignorante, mi basta sapere che ci siano prove di un insediamento di quella etnia ed in quel periodo, poi, per me, potevano pure chiamarla Eriklandia, ma le isole britanniche dovevano conoscerle molto bene, e quando punti il sole e segui le stelle in navigazione, lo vedi che stai andando a sud, ed a sud, quando arrivi, trovi gente e non una terra senza anima viva.
Poi, come detto, non so se ci sono altri elementi per mettere in dubbio la storia, ma rune e simboli vari sul continente americano ce ne sono, quindi qualcuno fin lì è arrivato ed è pure penetrato molto nell'interno, più probabilmente partendo dalla vicina Groenlandia che dalla Scandinavia o l'Islanda.
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(C.G.S. - Motto del complottista)
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Non conoscevo questa razza di cavalli ma suppongo che in una discussione possa essere sbagliato dargli torto
proxy.duckduckgo.com/iu/?u=https%3A%2F%2...fault.jpg&f=1&nofb=1
Se non ha la faccia da Cosacco questo:
s1.1zoom.me/prev/477/476986.jpg
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26 . SUL BATTESIMO DELLA RUSSIA
Secondo la Povest Vremennyh Let il battesimo della Russia ebbe luogo sotto il Principe Vladimir nel 986-989 d.c. Ma vediamo come il battesimo in Russia fu descritto nella letteratura canonica ecclesiastica dei primi del XVII secolo.
Consideriamo la Grande Catechesi, pubblicata a Mosca sotto lo Zar Mikhail Fyodorovich Romanov e il Patriarca Filarete nel 1627. Secondo la Grande Catechesi la Russia fu battezzata quattro volte. La prima dall’apostolo Andrea, la seconda da Fozio, Patriarca di Zar-Grad “durante il regno del Grande Re Basilio di Macedonia e Ryurik, Gran Principe di Russia con Askold e Dir regnanti a Kiev”. La Grande Catechesi non indica nessuna data per altri battesimi – tutto ciò ai primi del XVII secolo!
In particolare, il quarto battesimo della Russia è quello famoso sotto il Principe Vladimir. La Grande Catechesi lo data al 6497, che è grossomodo il 989 d.c. Questo è ciò che leggiamo: “E così egli ordinò a tutto il popolo della Russia di battezzarsi con il Santo Patriarca nell’anno 6496 - Nikola Khrusovert, o Cicinius, o Sergiy, Arcivescovo di Novgorod, sotto Mikhail, il Metropolita di Kiev” ([86], foglio 29).
Noi “sappiamo” che la Russia era stata pagana prima del battesimo e che non esisteva alcuna gerarchia ecclesiastica prima prima che il Principe Vladimir convocasse i primi membri del clero Cristiano dall’estero. E tuttavia la Catechesi del XVII secolo sostiene che il battesimo sia avvenuto nell’epoca di Sergiy, Arcivescovo di Novgorod, e Mikhail, Metropolita di Kiev, il che significa che due gerarchie ecclesiastiche almeno esistevano - a Novgorod e a Kiev. Comunque, come ci si può aspettare, la versione della storia Scaligeriana e Romanoviana non sa nulla di alcun arcivescovo a Novgorod o metropoliti di Kiev sotto Vladimir.
Il battesimo si suppone sia stato realizzato o da Nikola Khrusovert, o Cicinius, o Sergiy. Se questi hanno tutti preso parte al battesimo di un paese pagano perché l’ “o”? “e” sarebbe stato più appropriato. Se non hanno preso parte al battesimo perché menzionarli? Se invece il battesimo della Russia deve essere visto come una scelta confessionale ogni cosa comincia a sembrare normale – differenti patriarchi avrebbero rappresentato differenti rami e l’indicazione di una scelta confessionale avrebbe anche contenuto i nomi dei suoi più importanti patriarchi. Avrebbero potuto essere diversi; l’uso dell’ “o” diventa giustificato se assumiamo che tutti loro fossero accettati generalmente – ognuno di loro avrebbe potuto soprintendere la “scelta confessionale” con lo stesso risultato. Perciò la congiunzione “o” è usata dal Grande Catechismo per suggerire l’atmosfera di uno scisma ecclesiastico.
È interessante cercare di capire l’identità di Nikola Khrusovert, Cicinius e Sergiy, Arcivescovo di Novgorod, la cui fede era stata scelta per il battesimo della Russia. Nessun arcivescovo con questo nome esiste da nessuna parte nell’epoca del X secolo, che è l’epoca in cui i libri di testo Milleriani e Romanoviani lo mettono. Infatti – che gerarchia Ortodossa poteva esserci nella Novgorod pagana “prima del battesimo”?
Comunque, guardiamo al XV secolo e cerchiamo i caratteri di cui sopra là. Li troviamo; e sono piuttosto famosi.
Nikola Khrusovert è meglio conosciuto come il famoso Nicolaus Chryppfs Cusano, vissuto nel 1401-1464. È conosciuto come il “più grande umanista Tedesco… teologo, matematico e figura pubblica, ecclesiastica e secolare”. Il soprannome di Cusano si presume derivi dal villaggio di Cusa dove era nato ma ci sembra strano che sia stato chiamato col nome di un villaggio di cui nessuno ha mai sentito parlare. Crediamo che il suo nome si debba tradurre come “nativo di Kazan” - famosa città del XV secolo.
Diventano chiare anche le origini del nome Khrusovert come ricordato anche dalla Grande Catechesi. Nicola Cusano portava anche il nome Chryppfs, che poteva essere letto come “Khrus” in Russo Antico. Ma da dove arriva la parola “vert” e cosa significa? La seguente spiegazione è possibile. Pare che Nicola Cusano avesse scritto un trattato nientedimeno che sulla rotazione terrestre - “cento anni prima di Copernico”, come si ritiene generalmente. In questo caso la parola “vert” potrebbe riferirsi alla sua scoperta (cf. la parola Russa “vertef”, “rotare”, quella Latina “verto” - “giro”. Perciò il nome Khrusovert può stare per “Khrus, lo scopritore della rotazione tellurica” - o anche “il Cristiano che ha scoperto la rotazione della Terra”. Probabilmente khrus + vert potevano stare per “converte alla Cristianità”, visto anche che la Grande Catechesi lo nomina tra i padri fondatori della Cristianità Ortodossa. Il soprannome Khrus avrebbe potuto stare per “Cristiano” ed essere derivato dal nome di Cristo, o Horus. Perciò il Gran Principe Vladimir (Vassily) deve aver battezzato al Russia mentre Khrusovert era ancora vivo o appena dopo la sua morte.
Nicola Cusano (probabilmente, Nicola Khrusovert) “nel 1453, essendo stato profondamente impressionato dalla presa di Costantinopoli da parte dei Turchi, pubblicò un trattato… dove sottolineava ...la possibilità di un accordo Cristiano tra tutte le nazioni. Poi pubblicò anche un lavoro intitolato... ‘Riordinare il Corano’... che intendeva mettere in risalto gli stretti legami esistenti tra Islam e Cristianità”. Questo dimostra la sua disposizione positiva verso gli Ottomani, o Ataman, e suggerisce le sue connessioni con la Russia medievale o l’Orda. Ricordiamo che la conquista Ottomana = Ataman era stata lanciata dalla Russia, o l’Orda, secondo la nostra ricostruzione.
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1066 - conquista normanna della Britannia. 66 è LXVI. Letto in base otto diventa 32+8+4+1= 45
43 d.C. - inizio della conquista romana della Britannia
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Poveri stronzi noi che abbiamo studiato ! Siamo servi del "Potere" vero?
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Consiglio questo articolo diviso in tre parti translate.google.it/translate?hl=it&sl=r...rti.html&prev=search
Anche se non concordo con una delle premesse, e cioè che la presenza della cronologia convenzionale nei testi rinascimentali significhi che essa esistesse già allora. Penso che invece le date dei testi antichi siano state riconvertite nel corso delle edizioni e che anche quelli ritenuti originali siano dei falsi creati o retrodatati a scopo di lucro.
Comunque riassumo l'ipotesi dell'articolo.
Nella prima parte fa notare come gli autori rinascimentali citino, nelle loro opere, quasi solo autori antichi o immediatamente precedenti, creando un buco che va dal quinto al tredicesimo secolo. Aggiunge che questa stessa situazione si trova nell'ambito legale.
Nella seconda parte analizza il caso di Michele Serveto, che, imprigionato da Calvino, chiese l'assoluzione da tutte le accuse appellandosi alle decisioni dell'imperatore Costantino il Grande. Gli venne risposto citando altri imperatori che perseguitarono posizioni uguali a quelle di Serveto.
"Perché Serveto fa appello alla legislazione degli imperatori precristiani? Non sa che dopo di loro sono emerse nuove leggi che hanno abrogato quelle vecchie? Questo è strano, dal momento che Serveto ha studiato legge in una delle migliori facoltà - l'Università di Tolosa."
Nella terza parte, confronta gli eventi del sesto secolo con gli eventi del tredicesimo, trovando che si tratti degli stessi eventi. La storia reale, quindi, sarebbe costituita dagli eventi fino all'inizio del settimo secolo più quelli dal quattordicesimo secolo in avanti. Conclusione molto meno radicale di quella di Fomenko.
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Nomit ha scritto: Signor Moshe, non è numerologia translate.google.com/translate?depth=1&h...59,15700262,15700265
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Anche se non concordo con una delle premesse, e cioè che la presenza della cronologia convenzionale nei testi rinascimentali significhi che essa esistesse già allora. Penso che invece le date dei testi antichi siano state riconvertite nel corso delle edizioni e che anche quelli ritenuti originali siano dei falsi creati o retrodatati a scopo di lucro.
Comunque riassumo l'ipotesi dell'articolo.
Nella prima parte fa notare come gli autori rinascimentali citino, nelle loro opere, quasi solo autori antichi o immediatamente precedenti, creando un buco che va dal quinto al tredicesimo secolo. Aggiunge che questa stessa situazione si trova nell'ambito legale.
Nella seconda parte analizza il caso di Michele Serveto, che, imprigionato da Calvino, chiese l'assoluzione da tutte le accuse appellandosi alle decisioni dell'imperatore Costantino il Grande. Gli venne risposto citando altri imperatori che perseguitarono posizioni uguali a quelle di Serveto.
"Perché Serveto fa appello alla legislazione degli imperatori precristiani? Non sa che dopo di loro sono emerse nuove leggi che hanno abrogato quelle vecchie? Questo è strano, dal momento che Serveto ha studiato legge in una delle migliori facoltà - l'Università di Tolosa."
Nella terza parte, confronta gli eventi del sesto secolo con gli eventi del tredicesimo, trovando che si tratti degli stessi eventi. La storia reale, quindi, sarebbe costituita dagli eventi fino all'inizio del settimo secolo più quelli dal quattordicesimo secolo in avanti. Conclusione molto meno radicale di quella di Fomenko.
Signor Nomit, gli storici e gli archeologi non sono degli stupidi che studiano servendo un millantato "potere". Tutte queste pretese di sapere come sia andata la storia, e dar retta a revisionisti, da parte di chi non possiede una specializzazione in storia , archeologia e studi filologici, non hanno motivo di essere. Si parte da una convinzione compolottista che il "potere" (che non si sa chi sia) prenda a tutti per il culo, e che scienziati, archeologi ed ogni scibile della sapienza umana più elevata, si mettano a tavolino falsificando ogni sorta di cosa.
Ma meno male che il complottista non ci casca

è bello leggervi. Fate fare due risate; voi e Fomenko (matematico, non storico, e sbugiardato da ogni archeologo serio -e non parlo di fanta archeologia che vedono anche loro alieni del cavolo-).
Ma poi è così sbagliato, anche ad una età elevata, prendersi una laurea e specializzazione? O non ve ne frega niente?
Quindi prima laureatevi, specializzatevi seriamente, e poi possiamo ritornare a parlare.
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Per non parlare della monetazione romana, che per Fomenko sarebbe medievale, visto che nel Medioevo ci furono grandi quantità di conii in larga scala causa il feudalesimo. Buona la seconda, ma la prima convinzione è una emerita cazzata.
Ma fatela finita e studiate !!
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LA REAZIONE DELLA NOBILTÀ RUSSA ALL’INTRODUZIONE DELLA VERSIONE SCALIGERIANA DELLA ”ANTICA” STORIA NEL XVIII SECOLO
R. K. Almayev è stato così gentile da segnalarci un certo numero di fatti curiosi contenuti nell’articolo di V. V. Dementyeva intitolato “La ‘Storia Romana’ di Charles Rolain letta da un nobiluomo Russo” pubblicata in un periodico sientifico intitolato “Vestnik Drevney Istorii” (“Il Corriere della Storia Antica”, [238]).
V. V. Dementyeva ci dice quanto segue: “La collezione dell’Archivio di Stato dell’Oblast di Yaroslavl Oblast include il manoscritto intitolato ‘Una Critica al Nuovo Libro del 1761 sulle Origini di Roma e sugli Atti di questa Nazione delle Monarchie’. Contiene 47 pagine in cui anche il retro è coperto di scritte, cioè 94 pagg.. . . Il retro dell’ultimo foglio dice: ‘Critica di Pyotr Nikiforovdella famiglia Krekshin. 30 Settembre 1762, S. Pietroburgo’” ([238], pag. 117). Il numero dell’articolo della cronaca nell’Archivio di Stato dell’Oblast di Yaroslavl è il 43 (431); vedi [238],
P. N. Krekshin (1684-1763) era un importante funzionario governativo dell’epoca di Pietro il Grande. In particolare egli “ teneva il giornale di Pietro il Grande e aveva classificato le carte dello Zar dopo la morte di Pietro” ( [238], pag. 1 19). Aveva fatto anche la supervisione dei lavori a Kronstadt ([238], pag. 117). “Krekshin pensionato nel 1726, dopo la morte di Pietro, e cominciò a scrivere i suoi lavori di storia, principalmente di storia Russa” ([238], pag. 118). Le opere storiche di P. N. Krekshin furono utilizzate da famosi storici Russi come V. O. Klyuchevskiy, I. I. Boltin, M. M. Shcherbatov e V. N. Tatishchev ( [238], pag. 118).
Dopo la morte di Krekshin, l’Imperatrice Caterina la Grande chiese “di vedere alcune di queste cronache, come anche le carte che erano appartenute a Krekshin, che aveva studiato con grande interesse; decise di tenere alcune di queste a sua disposizione” ( [238] , pag. 119).
Tutto ciò dimostra come Krekshin fosse una figura piuttosto prominente in quell’epoca e i suoi lavori storici erano seguito con grande interesse. L’intero archivio di Krekshin fu comprato nel 1791, dopo la sua morte, dal conte A. I. Moussin-Pushkin, un famoso collezionista” ([238], pag. 118).
Cosa scrive Krekshin nella sua critica dl “Nuovo Libro del 1761 sulle origini di Roma”? Bisogna sottolineare che il libro di C. Rolain, uno storico Francese, fu uno dei primi libri sulla nuova storia Scaligeriana pubblicati in Russia. Viene riportato come “i lavori di Rolain e Crevier erano stati i primi libri di testo sulla storia antica” ( [238] , pag. 119).
V. V. Dementyeva ci dice più avanti che “i primi disaccordi tra P. N. Krekshin e C. Rolain avevano riguardato l’affermazione di quest ultimo sulla invincibilità di Roma… La critica cita una grande quantità di fonti – Giuseppe Flavio, Plinio, Tacito, Ovidio, Plutarco Strabone e Erodoto come anche la ‘Cronaca Babilonese’ di Beros e così via. . . Quale nazione aveva conquistato Roma facendo tremare i suoi eserciti e imperatori? Krekshin . . . afferma che i Romani erano sempre stati sconfitti dagli Slavi, o Russi. Le sue postulazioni sono le seguneti:
‘Gli Slavi sono conosciuti come Moscoviti (dopo il Principe Mosokh)’,
'i Russi (‘chiamati così dopo il ‘Principe Ross’)',
‘la stessa nazione è conosciuta come Sciti, chiamti così dopo il Principe Skip’
‘sotto il principe Sarmat erano conosciuti come Sarmati’,
‘la stessa nazione è conosciuta come i Goti (dopo il Principe Gott)’,
‘i Vandali sono la stessa nazione’,
‘come i Varangiani’ ,
‘anche altri nomi venivano usati e tutti questi nomi venivano identificati come la Nazione Slava Russa come descritta sopra’,
‘Il rendiconto delle sconfitte di Roma è il seguente: ‘Nel regno di Cesare Augusto, i Goti Slavi devastarono le province vicine dell’Impero Romano’,
‘Attila, Zar degli Unni, conosciuto come Flagello di Dio, dalla terra di Russia. . .’,
‘Odoacre, lo Zar Russo, prese controllo dell’Italia’ ecc” ([238], pag. 120).
Di base, P. N. Krekshin conferma pienamente la nostra ricostruzione storica, sia Russa che internazionale, a dispetto del fatto che egli usa date Scaligeriane erronee. Comunque Krekshin non ha familiarità con la versione Milleriana e Romanoviana della storia Russa, poiché la sua critica era ancora nel suo farsi in quel periodo. La storia Milleriana e Romanoviana vieta decisamente ogni ricostruzione del fatto che l’ “antica” Roma , o Russia come Orda nel XIV-XVI secolo, era esistita simultaneamente con il Regno Moscovita dei Russi nel Medio Evo. Comunque questa restrizione non si applica a Krekshin, a dispetto del fatto che gli fosse già stata insegnata la cronologia Scaligeriana; è per questo che la storia Russa viene allungata nella remota “antichità”.
Tutto ciò potrebbe essere visto come nient’altro che un’opinione personale di Krekshin – una pia illusione, un’incapacità di afferrare alcuni dettagli e così via? Dopo tutto l’opiniomne delle persone è molto diversa? Per niente - V. V. Dementyeva riporta il fatto più sorprendente. Evidentemente, “La conoscenza di Krekshin della storia antica corrisponde al livello generale di conoscenza dell’epoca. . . gli studi antichi come disciplina della scienza storica Russa storica sono iniziati solo dalla fine del XVIII secolo” ([238], pag. 121). Evidentemente gli studi sono stati condotti anche prima ma non erano abbatanza “scientifici”. È evidente che il termine “scientifico” viene usato dagli storici moderni come riferimento ai lavori della scuola Milleriana e Scaligeriana.
V. V. Dementyeva si chiede retoricamente se la critica di Krekshin “riflettesse il livello di conoscenza storica della metà del XVIII secolo”, e risponde che “certamente lo era” ([238], pag. 121). In altre parole, le idee di Krekshin erano generalmente condivise dalle parti più colte della società Russa.
Vediamo che fino alla fine del XVIII secolo, i Russi avevano aderito alla versione della storia Russah riportata da Krekshin. Questo è in perfetta concorrenza con la nostra ricostruzione. È solo dalla fine del XVIII secolo che la versione Scaligeriana e Milleriana divenne consensuale anche in Russia e anche dopo un certo sforzo a quanto pare.
Oggi la versione Milleriana e Romanoviana del XVIII secolo è già trattata come l’unica possibile – sia presume sia esistita da tempo immemorabile come un comune e ovvio sistema cronologico. É evidente che ogni frammento di informazione che la contraddice è automaticamente dichiarata assurda.
Comunque la storia è una scienza storica e non c’è spazio per il dogma. Ogni postulato scientifico richiede prove, o almeno una convalida se il problema è troppo complesso. Se la società Russa avesse avuto una nozione completamente differente della storia a metà del XVIII secolo, che argomentazione avrebbero portato gli storici moderni per provare che i Russi del XVIII secolo avevano “completamente sbagliato” a capire la loro stessa storia? Il presunto “concetto assurdo della storia Russa” cui aderirono i Russi colti nel XVIII secolo appare veramente poco plausibile.
La ricerca cronologica moderna ci porta ad un’altra ricostruzione delle dispute dimenticate del XVIII secolo, vinte dalla scuola Scaligeriana e Milleriana. Comunque, oggi si scopre che che la versione consensuale contiene enormi contraddizioni – ci sono errori dappertutto. Dall’altra parte si scopre che il concetto Russo di storia nella sua forma del XVII-XVIII secolo, che era stato brutalmente soppresso per introdurre la storia Scaligeriana è corretto in molti punti
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Pyter ha scritto: Caro Italo,
La Tartaria non è scomparsa, o meglio, all'inizio è solo scomparsa dalle mappe.
Qualcuno fa risalire la formazione degli stati nazionali (occidentali, io dico) verso il 1810-12. Nei libri di storia dei falsificatori, la data è posta nel 1815, dopo Waterloo, e viene chiamata restaurazione. Ma non è stato restaurato un bel niente. Si sono solamente divisi l'Europa, delimitando i confini di ciascun regno. Automaticamente l'impegno primo di tutte queste nuove "potenze" è stato di impegnarsi a demolire l'unico ostacolo che ancora rimaneva da togliere per conquistarsi il potere e distruggere tutte le tracce della storia vera. Tutte le guerre successive al periodo della restaurazione, (dal 1830 al 1918) sono state dirette contro l'impero austro ungarico: le guerre d'indipendenza da uno a tre, la guerra di Crimea, fino alla prima guerra mondiale che ha spazzato via l'impero asburgico e quello ottomano. Praticamente poi hanno annientato qualsiasi ricordo storico dell'europa precedente alla nascita delle nazioni.
Il motivo per cui l'Italia non è diventata nazione è perché non solo c'era il Vaticano, ma anche perché noi gli slavi ce li avevamo in casa. Gli slavi e gli arabi al centro sud.
Quindi è ovvio che la Tartaria sia sparita dalle cartine.
Anche nella Sardegna del Nord c'è un capoluogo di provincia che anticamente si chiamava Thathari.
Mah!
Dopo le sconfitte napoleoniche si cercò di ritornare alla situazione europea pre-napoleonica. Per questo si chiama "Restaurazione" (Congresso di Vienna) - (Periodo di Restaurazione 1815-1848). Non è vero che non si reastaurò un bel niente, come da te asserito. In realtà non è che ci fu un vero e proprio ritorno all'Antico Regime, giacché il quadro geopolitico europeo non era più lo stesso. Si cercò quindi un assetto più stabile possibile. Al Congresso di Vienna si ridefinirono i confini dei regni europei, ma non perché si andavano creando in quel momento, ma perché, causa guerre, essi erano cambiati e c'era motivo di un assestamento di confine.
Quale sarebbe secondo te il ricordo storico della precedente Europa?
Le nazioni esistevano anche prima.
Un contributo alla storia lo si ha anche studiando le monete. Non lo sai? Hai mai studiato le monete del '700 ? O sono solo "buone" le monete dal 1815 in poi?
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Stando a questo articolo www.scaliger.ru/vremya.html i russi vennero identificati coi popoli barbari fino al XVIIIsecolo:Krekshin . . . afferma che i Romani erano sempre stati sconfitti dagli Slavi, o Russi. Le sue postulazioni sono le seguneti:
‘Gli Slavi sono conosciuti come Moscoviti (dopo il Principe Mosokh)’,
'i Russi (‘chiamati così dopo il ‘Principe Ross’)',
‘la stessa nazione è conosciuta come Sciti, chiamti così dopo il Principe Skip’
‘sotto il principe Sarmat erano conosciuti come Sarmati’,
‘la stessa nazione è conosciuta come i Goti (dopo il Principe Gott)’,
‘i Vandali sono la stessa nazione’,
‘come i Varangiani’ ,
‘anche altri nomi venivano usati e tutti questi nomi venivano identificati come la Nazione Slava Russa come descritta sopra’,
‘Il rendiconto delle sconfitte di Roma è il seguente: ‘Nel regno di Cesare Augusto, i Goti Slavi devastarono le province vicine dell’Impero Romano’,
‘Attila, Zar degli Unni, conosciuto come Flagello di Dio, dalla terra di Russia. . .’,
‘Odoacre, lo Zar Russo, prese controllo dell’Italia’ ecc” ([238], pag. 120).
Di base, P. N. Krekshin conferma pienamente la nostra ricostruzione storica, sia Russa che internazionale, a dispetto del fatto che egli usa date Scaligeriane erronee.
La confusione etnografica regna sulle pagine dei libri di tutti gli autori di quel tempo. L'Est Europa è piena di sciti, sarmati, goti, daci, unni e altre antiche tribù e popoli. Molti di questi possono essere trovati nella descrizione della storia di un paese, e poi, per conto proprio, in un altro. Tutto questo è mescolato con ungheresi, polacchi, russi, tartari o, per esempio, cosacchi. Alcuni autori, citando i vecchi popoli, inseriscono la parola "antico", altri "dimenticano" a riguardo. E se in un caso, nel descrivere i russi moderni, l'autore parla di Sciti, e dal contesto diventa chiaro che questo è solo un confronto figurativo, allora in un altro sembra che lo storico veda davvero questi Sciti o Sarmati nel 18 ° secolo.
Nel secondo volume della Storia di Pietro, pubblicato nel 1763, Voltaire descrive la Russia come una terra in cui "Sciti, Unni, Massageti, Slavi, Cimmeri, Goti e Sarmati sono ora soggetti alla regalità" (ibid., P. 313) .
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V. Kammayer, come avvocato, iniziò lo studio delle carte con una banale regola: qualsiasi documento legale di donazione (e le lettere di donazione sono il tipo più comune di documenti medievali) dovrebbe contenere informazioni su chi, cosa, quando e a chi è stato presentato e dove si trovava il redattore del documento.
Si è scoperto che le lettere archiviate nelle biblioteche spesso non soddisfano i criteri legali.
Vi sono lettere senza una data o con una data chiaramente aggiunta in seguito, con una data incompleta (mancante di un anno o di un giorno) o una data scritta in modo non corrispondente all'orario di scrittura specificato. Spesso, le lettere datate un giorno venivano "firmate" dal donatore in vari punti della carta.
L'ultima osservazione è molto interessante. Nell'analizzare i luoghi e le date di scrittura delle lettere, V. Kammayer ha ottenuto la seguente immagine: i sovrani non hanno una capitale in cui risiedono più o meno costantemente, viaggiano costantemente da un posto all'altro - a volte veloci come fulmini e su grandi distanze - al fine di conferire nuove lettere a nuovi soggetti. Inoltre, TUTTI gli imperatori tedeschi lo fanno indipendentemente dall'età, dallo stato di salute e dalla normale logica umana.
Gli imperatori tedeschi più di una volta sono riusciti a trovarsi contemporaneamente in diverse città molto distanti tra loro. Per l'imperatore Corrado, ad esempio, per 50 anni, 2-3 città diverse sono indicate quasi ogni anno come luogo di soggiorno.
L'obiettivo principale di una campagna su larga scala per falsificare documenti storici, secondo Kammayer, era far dimenticare la storia pagana, allungare l'era cristiana ed attribuirle quasi tutti i risultati della civiltà. C'era anche una richiesta di conferma legale del mandato da parte dei nuovi sovrani, che lo avevano ottenuto solo di recente. I certificati di donazione falsi dovevano testimoniare l'antichità dei diritti di proprietà e risalire a uno degli ex re cristiani, che, se necessario, venivano semplicemente inventati per questo scopo.
Kammayer era convinto di quanto segue: i documenti originali della storia germanica pagana furono distrutti e sostituiti con documenti falsi della storia gallo-romana. L'esistenza dei papi cattolici prima della cosiddetta prigionia di Avignone fu completamente inventata. La storia fino al 1300 non può essere ripristinata, poiché tutti i documenti precedenti furono distrutti e sostituiti con dei falsi. Le guerre tra le chiese nazionali nel periodo pre-papale della storia della chiesa furono successivamente presentate come una lotta contro eretici e apostati.
Gli storici hanno spesso scambiato il governatore di comunità di piccole città di nome Konrad, Karl o Wilhelm - per il sovrano di mezzo mondo con lo stesso nome. È bello pensare di aver aperto il documento firmato dallo stesso Karl il Grande, anche se la firma non è la stessa, la città non è la stessa e la data è strana (come ha scoperto V. Kammayer in molti casi).
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Guarda un po', solo i giornali tedeschi nazisti, ergo razzisti, trattarono bene gli scritti di Kammeier; visto che lo stesso portava in auge il "tedesco", a discapito di altre popolazioni.
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