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La storia nascosta
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La scimmia invece discende dagli alberi, se ne ha voglia.Falchetto ha scritto: L'uomo non può discendere dalla scimmia. Al massimo un bambino, se la scimmia è molto grossa. (cit.)
:laugh: :laugh:
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Non esistono i livelli evolutivi. L'evoluzione non è una spinta verso la parola e il pensiero astratto. L'evoluzione è un processo di adattamento all'ambiente. Un uomo non è più o meno evoluto di un cane. Se le scimmie sono rimaste uguali è perché andavano bene così.Roberto70 ha scritto: Perche' sono rimaste (piu o meno) allo stesso livello evolutivo di milioni di anni fa?
Perche' non parlano?
Perche' non hanno il pensiero astratto?
Perche' non vanno sulla luna? (vabbe' si fa per dire)
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Nomit ha scritto:
Non esistono i livelli evolutivi. L'evoluzione non è una spinta verso la parola e il pensiero astratto. L'evoluzione è un processo di adattamento all'ambiente. Un uomo non è più o meno evoluto di un cane. Se le scimmie sono rimaste uguali è perché andavano bene così.Roberto70 ha scritto: Perche' sono rimaste (piu o meno) allo stesso livello evolutivo di milioni di anni fa?
Perche' non parlano?
Perche' non hanno il pensiero astratto?
Perche' non vanno sulla luna? (vabbe' si fa per dire)
Osservando le varie specie di esseri viventi che popolano la Terra osserviamo che tutte si sono evolute per sopravvivere in un determinato ambiente.
Chi ha la pelliccia di un certo colore, chi il collo lungo per arrivare sui rami degli alberi, chi ha le zanne per afferrare le prede, chi ha una corazza ossea sulla schiena, chi può vivere sott'acqua, ecc.
La morfologia dell'uomo a cosa si è adattata?
Non ha corazza ne una pelle spessa, anzi basta un graffio per ferirsi.
Non ha denti acuminati, per azzannare le prede.
Non ha artigli per colpire le prede.
Non ha pelo per difendersi dalle basse temperature, e la sua pelle si deteriora rapidamente all'esposizione prolungata al Sole.
Non può resistere per lungo tempo sott'acqua, ne può correre velocemente sulla terra.
Non può volare.
Gli unici peli, che crescono indefinitamente, li ha solo sulla testa, e sono più di impaccio che d'aiuto.
A paragone di un qualunque animale, l'uomo è debole e fragile.
L'uomo è costretto ad adattare se stesso ai vari ambienti mediante protesi, perché altrimenti non potrebbe sopravvivere.
Un animale ha adattato il suo corpo evolvendosi per sopravvivere nel suo ambiente, e lo può fare senza l'uso di protesi.
Dal punto di vista evolutivo l'uomo è un perfetto fallimento.
Eppure la sua origine è la stessa dello scimpanzé. Ma lo scimpanzé abbandonato in una foresta, [strike]nudo[/strike] e senza la parola, sopravvive.
L'uomo abbandonato nudo nella foresta resiste, nella migliore delle ipotesi, una settimana.
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La tecnologia offre soluzione che gli animali non hanno.
Noi non ci adattiamo, viceversa adattiamo l'ambiente a noi. Senza dubbio siamo una anomalia.
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Non del tutto: castori, formiche, termiti e uccelli creano ambienti di vita artificiali e si sono adattati a viverci.Falchetto ha scritto: Beh che l'uomo sia "diverso" da questo punto di vista è lampante.
La tecnologia offre soluzione che gli animali non hanno.
Noi non ci adattiamo, viceversa adattiamo l'ambiente a noi. Senza dubbio siamo una anomalia.
Noi viviamo in un ambiente materiale ma soprattutto culturale troppo artificiale e non conforme alla nostra natura, per cui ci siamo dimenticati quale dovrebbe essere il nostro modo di vivere e questo è una delle possibili utilità di questo pregevole thread :ok:
Ad un ambiente parzialmente artificiale creato dall'umanità stessa analogamente a quello che succede tra le formiche.charliemike ha scritto: Osservando le varie specie di esseri viventi che popolano la Terra osserviamo che tutte si sono evolute per sopravvivere in un determinato ambiente.
Chi ha la pelliccia di un certo colore, chi il collo lungo per arrivare sui rami degli alberi, chi ha le zanne per afferrare le prede, chi ha una corazza ossea sulla schiena, chi può vivere sott'acqua, ecc.
La morfologia dell'uomo a cosa si è adattata?
Mi chiedo se i capelli, in tempi remotissimi, potessero coprire l'intero corpo, formando uno strato di protezione. Ma in ogni caso, vivendo in una foresta priva di spine (cioè la vegetazione originaria, non robinie e gledizie), su di un soffice suolo di foglie morte, usando armi, mani libere e piedi per difendersi dalle belve, vivendo comunque in gruppo e abitando in rifugi ben costruiti, mi stupirei del contrario.Non ha corazza ne una pelle spessa, anzi basta un graffio per ferirsi.
Potrei rispondere "perché era fruttariano", ma in realtà l'uomo produce armi e non ha bisogno di avere artigli e zanne. Metti dei rami dritti e lunghi sulla strada di un gruppo di bambini maschi: istintivamente li raccoglieranno e cominceranno ad simulare combattimenti tra loro.Non ha denti acuminati, per azzannare le prede.
Non ha artigli per colpire le prede.
Dipende dal tipo di pelle: i fototipi più bassi si sono evidentemente evoluti nella foresta, al riparo dalla luce del sole.Non ha pelo per difendersi dalle basse temperature, e la sua pelle si deteriora rapidamente all'esposizione prolungata al Sole.
L'esistenza di estese foreste però non viene mai considerata quando si danno spiegazioni sul passato…
Forse intendi dire "senza protesi", ma la natura umana prevede la creazione spontanea di tali protesi, come anche la natura di altri animali.Non può resistere per lungo tempo sott'acqua, ne può correre velocemente sulla terra.
Non può volare.
Gli unici peli, che crescono indefinitamente, li ha solo sulla testa, e sono più di impaccio che d'aiuto.
A paragone di un qualunque animale, l'uomo è debole e fragile.
L'uomo è costretto ad adattare se stesso ai vari ambienti mediante protesi, perché altrimenti non potrebbe sopravvivere.
Un animale ha adattato il suo corpo evolvendosi per sopravvivere nel suo ambiente, e lo può fare senza l'uso di protesi.
Dal punto di vista evolutivo l'uomo è un perfetto fallimento.
Eppure la sua origine è la stessa dello scimpanzé. Ma lo scimpanzé abbandonato in una foresta, nudo e senza la parola, sopravvive.
L'uomo abbandonato nudo nella foresta resiste, nella migliore delle ipotesi, una settimana.
Riguardo ai capelli: Capelli, barba e unghie: perché ho deciso di non tagliarli più - Canale Youtube "Sottoalmelo"
Ma può anche essere che una volta i capelli venissero tagliati ed usati come materiale, visto che l'uomo è naturalmente portato a fare questo genere di cose, come lo sono altri animali.
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I castori poi... gli ingegneri migliori del pianeta.
Ma l'impatto che la nostra tecnologia ha sull'ecosistema non è neanche lontanamente paragonabile a quello di altre specie.
quale dovrebbe essere il nostro modo di vivere e questo è una delle possibili utilità di questo pregevole thread
Qui non ti seguo continui a dire in maniera più o meno velata cosa dovrebbe e non dovrebbe essere postato su questo thread.
Lo hai già fatto in due o tre occasioni. Le dimensioni degli eserciti romani sono offtopic. Le formiche e i castori invece sono ok.
Non è che decidi tu... al massimo lo fa il moderatore. Questa comunque è la sezione STORIA ANTICA.
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numerologia, onomanzia e anagrammi non sono nemmeno presi in considerazione dagli storici. Rientrano nelle pseudoscienze. Le datazioni scientifiche sono una cosa, Ciapanna e le sue fantasticherie appartengono all'esoterismo, ergo al nulla di nulla.
Ciapanna non era uno storico , ergo non poteva neppure lontanamente accedere agli archivi ove attingono gli storici.
La storia non la si studia con i numeri.
1612: Vocabolario degli Accademici della Crusca, stampato a Venezia. Ci lavorarono dal 1597 quattro accademici: Carlo Macinghi, Piero Segni, Francesco Sanleolini e Francesco Marinozzi.
Tutta questa fede in Ciapanna; che non era uno storico, né filologo, né archeologo.
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Ha molto più "senso" Fomenko a questo punto
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E la Blackburn - nobel pure lei - che ha scoperto il ruolo dei telomeri nei cromosomi e dell'enzima telomerasi, praticamente ha messo davanti a tutti la chiave per bloccare l'invecchiamento ( sebbene anche qui si rischia il cancro allo stadio attuale, e non si ha un accesso pratico significativo per questa ragione).
Cosa se ne deduce?
Se ne deduce due cose: la prima, che i testi antichi che parlano di vite millenarie, guarigioni assurde o altro, anche fossero solo miti, sono potenzialmente stadi raggiungibili, previsti scientificamente. Viene persino da sospettare, come fa Biglino e Buffa, che siano in parte cronoche di fatti interpretati in un qualche modo da parte degli uomini di allora. La stessa immortalità non è poi che un fatto, esistendo già adesso colture di cellule di fatto immortali. E potrebbe essere un risultato naturale per qualunque civiltà riesca a controllare la telomerasi ( invecchiamento cellulare/tumori ) e produrre qualunque tipo di cellula sostitutiva abbia bisogno ( clonazione, creazione di organi ad hoc, riparazioni di qualunque tessuto etc ).
Non è quindi necessariamente né fantascienza né mito, ma semplice stadio culturale-scientifico di una civiltà. ( trallaltro, se si vuol dare credito a questa interpretazione, dai testi antichi viene da pensare che le conoscienze di queste eventuali civiltà non fossero poi estremamente più elevate della nostra, e certamente non sono che manipolatori del codice genetico come lo siamo noi adesso, semplicemente più avanzati di qualche secolo. Per arrivare a immaginare chi ha redatto il dna stesso, direi che bisogna cercare altrove. Da qui, scambiarli per creatori è del tutto fuori luogo )
La seconda cosa che si deduce, è che essendo l'uomo provvisto di tutta una serie di geni attivi del tutto inutili, e di altri geni che si sono attivati senza alcun adattamento all'ambiente che li giustifichi, e altri che magari sarebbero stati utili, l'evoluzionismo nell'uomo è un idea sciocca, direi ottocentesca. Poteva avere senso fintanto non si conosceva il dna, e ha senso anche adesso laddove rimane un adattamento situazionale e specifico che avviene in circostanze non controllate, come in natura. Ma nel caso umano non ha aderenza con la realtà nè con la storia genetica.
L'evoluzione spontanea è un'idea probabilisticamente assurda se si guardano ai dettagli tecnici, come ad esempio come sia possibile che il dna mitocondriale si sia evoluto molecolarmente dalla stessa "eva miticondriale", o come sia anche lontanamente immaginabile che un numero ragionevole di "antenati" scimmieschi abbiano subito in contemporanea e nella stessa area geografica la traslocazione robertsoniana che ha portato la scimmia a divenire un sapiens di 46 cromosomi, quindi sopravvivendo a un aberrazione genetica di questo tipo, e riproducendosi fino a diventare persino la specie dominante su questo pianeta.
Tanto vale a questo punto credere al creazionismo, perché serve davvero un intervento divino.
E infatti essendo il dna una realtà estremamente complessa e precisissima, viene da chiedersi mentre si decifra il codice biologico come sia possibile non immaginarsi una intelligenza codificatrice ( da non scambiarsi con chi è capace semplicemente di manipolarlo ). A me pare assurdo, come sarebbe assurdo scambiare chi sa programmare e scrivere in C con chi il C l'ha scritto. Infatti è atto di fede pensare che aberrazioni come quelle scritte sopra possano davvero essere accadute senza una guida intelligente, non il contrario.
E il dna stesso è intelligente e scritto con criterio: non è una legge della natura, come, mettiamo, la legge di gravitazione universale o le leggi della termodinamica, che esistono "perché ci sono", non è un assioma. E' qualcosa di infinitivamente più preciso e complesso di un supercomputer moderno e infinitivamente più piccolo e specializzato del più piccolo chip, ed è ciò che informa tutto ciò che vive. E' una "cosa" che esiste ma potrebbe non esserci. L'universo esisterebbe anche senza dna, quindi senza questo tipo di vita.
Ma per chi crede che la vita possa svilupparsi in senso democriteo, tutto è possibile; e quindi anche che tra 5 minuti, in una serie di circostanze fortuite, avvengano aberrazioni e variazioni genetiche impensabili che mi trasformino in una superscimmia come goku: non è poi molto meno assurdo a pensarci bene. Ma le conoscenze genetiche, raccontano un'altra storia e queste possibilità suonano come favole.
D'altro canto, ma questa è un idea mia, anche gli adattamenti che l'evoluzionismo cerca di individuare negli animali e nelle piante avvengono perché sono, mi si passi la parola, "permessi" e previsti a livello genetico da qualche parte. Non avvengono per caso, perché non avviene proprio nulla per caso, e da qualche parte la possibilità di mutare o non mutare in qualcosaltro è prevista.
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L'uomo può vivere senza protesi tecnologiche come qualsiasi animale, adattandosi e conoscendo il proprio habitat ovviamente. Ma in questo non è diverso dagli altri animali. Pure le altre specie se gettate seduta stante in habitat che non conoscono, crepano in una settimana.
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Tutti questi si sono uniti per prendere in giro il mondo?
Meglio dar credito alla numerologia, onomanzia ed agli anagrammi.
PS, compravo quella rivista con mio padre negli anni '80. Ereditai la passione per la storia, in particolare numismatica grazie a lui che era uno storico. Ridevamo quando si arrivava alle ultime paginette di quella rivista.
Nessuno prendeva seriamente Ciapanna, nessun accademico lo ha mai fatto. Ma ovviamente fanno tutti parti del complotto universale.
Mi tiro fuori da questo discorso.
Buona serata
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Nessuno dice che formiche e castori non vivano in natura perché abitano in rifugi costruiti da loro. Perché per gli esseri umani non è lo stesso?Mrexani ha scritto: Puttanate.
L'uomo può vivere senza protesi tecnologiche come qualsiasi animale, adattandosi e conoscendo il proprio habitat ovviamente. Ma in questo non è diverso dagli altri animali. Pure le altre specie se gettate seduta stante in habitat che non conoscono, crepano in una settimana.
Attualmente è così, ma non deve esserlo per forza. Per la maggior parte della nostra storia non lo è stato.Falchetto ha scritto: Non ho mai detto che siamo l'unica specie a disporre di tecnologia... le formiche addirittura ALLEVANO gli afidi come noi facciamo con le mucche. Pazzesco no?
I castori poi... gli ingegneri migliori del pianeta.
Ma l'impatto che la nostra tecnologia ha sull'ecosistema non è neanche lontanamente paragonabile a quello di altre specie.
Non intendevo dire quello, se ho dato questa impressione scusa.Qui non ti seguo continui a dire in maniera più o meno velata cosa dovrebbe e non dovrebbe essere postato su questo thread.
Lo hai già fatto in due o tre occasioni. Le dimensioni degli eserciti romani sono offtopic. Le formiche e i castori invece sono ok.
Non è che decidi tu... al massimo lo fa il moderatore. Questa comunque è la sezione STORIA ANTICA.
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I nostri antenati, quelli che costruirono piramidi ed altro, ci hanno lasciato molteplici testimonianze di un ben diverso modo di vivere, dove armonia era la parola chiave, armonia nelle proporzioni, armonia nelle decorazioni, armonia nei particolari, armonia nelle costruzioniNoi viviamo in un ambiente materiale ma soprattutto culturale troppo artificiale e non conforme alla nostra natura, per cui ci siamo dimenticati quale dovrebbe essere il nostro modo di vivere e questo è una delle possibili utilità di questo pregevole thread
Ora interessano solo i criteri economici e di uitilita', una volta costruivano per il piacere di vedere una cosa bella realizzata, non trovo una spiegazione migliore per la ridondanza di "particolari inutili" che si trovano in ogni complesso megalitico
Inoltre e' sempre presente un allineamento stellare, perche' era cosi' importante riprodurre le costellazioni nei monumenti?
E' semplice da capire un orientamento particolare se si tratta di evidenziare solstizi od equinozi, molto meno quando si costruiscono monumenti o citta' intere seguendo la forma delle costellazioni
Era utile?
O solo bello vedendolo dall'alto? :woa:
Domande, domande...senza gli Hawass del mondo ora avremmo gia' qualche risposta
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Nei testi di sitchin è spiegato abbastanza bene: gli dei hanno un cromosoma in + che lo chiamano "della lunga vita". Inoltre si incazzerebbero pesantemente se ci permettessimo di modificare questo limite e diventare come loro. Infatti bisogna sempre considerare che una vita maggiore produce un numero maggiore di indvidui viventi contemporaneamente. Quindi se si vuole mantenere un equilibrio energetico in un pianeta bisogna settare anche questo limite. Non è un caso che il nostro limite scritto nel dna è 120 anni.La stessa immortalità non è poi che un fatto, esistendo già adesso colture di cellule di fatto immortali. E potrebbe essere un risultato naturale per qualunque civiltà riesca a controllare la telomerasi
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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Tacito, Historiae, Libro V (13)
"Si videro in cielo scontri di eserciti e sfolgorio di armi e, per improvviso ardere di nubi, illuminarsi il tempio. S'aprirono di colpo le porte del santuario e fu udita una voce sovrumana annunciare: «Gli dèi se ne vanno!» e intanto s'avvertì un gran movimento, come di esseri che partono."
digilander.libero.it/Hard_Rain/Tacito-Historiae-Libro-V.pdf
1 - Che tipi di eserciti ha visto nel cielo?
2 - Cosa ha fatto ardere le nubi?
3 - Cosa ha illuminato il tempio?
4 - Voce sovraumana?
5 - Gli dei se ne vanno?
Ah no, stava sognando
Stava sognando pure Plinio il Vecchio o magari Giuseppe Flavio che parlano tranquillamente di carri celesti nei cieli dell' umbria
Tutti ufologi ante litteram
I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
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Sushi Cat 2
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Tutti gli animali si servono di un qualche tipo di rifugio, per difendere, da predatori o dalle intemperie, il proprio riposo, il proprio cibo o la propria prole .
Se non trovano qualche anfratto naturale da adibire ad appartamento, si scavano una tana, si costruiscono un nido, ecc.
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(Ovvio che un antilope non potrebbe sopravvivere nell'Artico, così come un pinguino non resisterebbe nella savana).
Che poi qualcuno si sia evoluto al punto da utilizzare artifici e utensili per procacciarsi il cibo è un di più, ma un castoro p.es. è in grado di procurarsi il cibo anche senza costruire dighe di tronchi.
L'uomo, nudo e senza protesi di alcun tipo, non sarebbe in grado di sopravvivere in nessun ambiente naturale.
Non è in grado di inseguire una preda.
Non è in grado di difendersi.
Il suo corpo non è adatto a difenderlo dal calore o dal freddo.
I peli del suo corpo sono più di intralcio che di vantaggio: non esiste in natura un essere vivente i cui i peli crescono indefinitamente (la pecora è l'unico animale che fa eccezione, ma se non viene tosata periodicamente dall'uomo, muore).
I capelli lunghi sono anzi, un ricettacolo di sporcizia e insetti che possono portare malattie.
Gli animali che vivono nei continenti polari non posseggono il pelo che cresce indefinitamente.
Quello che distingue l'uomo è la sua intelligenza, ma se guardiamo la sua evoluzione a rispetto ai primati di cui è il parente più prossimo, c'è un abisso.
Nell'arco di poche migliaia di anni è passato dall'ascia di pietra al telefono cellulare.
Le scimmie sono ancora ferme a raccogliere banane sugli alberi.
Possibile che solo l'uomo abbia avuto una così eccezionale accelerazione evolutiva?
Oppure, come ci dice la Bibbia e tutti i testi antichi (se facciamo finta che sia vero), "qualcuno" agli albori della storia umana, ha preso degli ominidi esistenti sulla Terra, li ha geneticamente modificati per farli lavorare nei propri centri di ricerca (Gan Eden) dotandoli di una intelligenza, istruzione e la facoltà di parola allo scopo di comprendere ed eseguire gli ordini impartiti?
Per questi esseri modificati era del tutto inutile, se non svantaggioso, avere corazze, corna, denti, artigli e/o pelo per sopravvivere, dato che dentro ai vari Gan Eden erano debitamente protetti e nutriti.
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Nei testi di sitchin è spiegato abbastanza bene: gli dei hanno un cromosoma in + che lo chiamano "della lunga vita". Inoltre si incazzerebbero pesantemente se ci permettessimo di modificare questo limite e diventare come loro. Infatti bisogna sempre considerare che una vita maggiore produce un numero maggiore di indvidui viventi contemporaneamente. Quindi se si vuole mantenere un equilibrio energetico in un pianeta bisogna settare anche questo limite. Non è un caso che il nostro limite scritto nel dna è 120 anni.
Sitchin l'ho letto poco, conosco solo di fama. Diciamo però che ha senso: al di la della bibbia, dove è noto che nelle genealeogie matusalemme e gli altri vivono esageratamente tanto (almeno fintanto non vengono cacciati dall'Eden con vita ridotta a 120), anche nella lista reale sumerica conservata ad Oxford, le vite dei re sono esorbitanti, e i regnanti pre-diluvio superano tutti i 10mila anni di vita.
Dando però credito a questa tesi, dagli stessi testi antichi si deduce che le conoscenze genetiche di queste "falsi dei" ( cit:stargate ) sono molto primitive: commettono errori grossolani di clonazione, necessitano di vari esperimenti. E persino lo conoscenze di fisica nucleare sembrano frammentarie, considerato che Nergal quando lancia quelle che vengono tradotte come "armi del terrore" sono costretti a scappare per via del vento, ossia il fallout nucleare. Ma gli esempi sono tanti, sempre "facendo finta che".
Più verosimilmente, si tratta di esseri umani che per qualche ragione hanno un dna più ottimizzato del nostro o che da qualche parte, non certo per merito loro, hanno implementato qualche codice biologico superiore. Ancora una volta scritto da non si sa chi, non certo da loro che a mala pena sanno usarlo. Civiltà superiori, se esistono o esistettero ( e c'é da sospettarlo ) sono ben altre.
Mentre da un altro punto di vista, non credo che la vita breve serva per "equilibrio energetico". Serve per avere una razza inconsapevole, direi schiava. D'altro canto un sistema socio-economico come il nostro o come quelli precedenti non potrebbero esistere se la vita fosse anche solo triplicata. Chi vangherebbe i campi per 400 anni, chi lavorerebbe in fabbrica per altrettanto? Inevitabilmente la troppa esperienza e maturazione porterebbe a ben altri equilibri. Ha senso pensare che i nostri deva/anunna/arconti hanno accorciato la vita per evitare la troppa esperienza, che avrebbe portato inevitabilmente a un risveglio, anche di tipo spirituale, che non è necessariamente una cosa "religiosa".
Voglio dire: noi immaginiamo un allungamento della vita con mezzi tecnologici, cioé usare interfaccie e strumenti informatici, chimici e meccanici per rapportarsi con il dna e modificarlo per eliminare eventuali limiti e programmazioni precedenti.
Dai testi di tutto il mondo, però, come nel taoismo, nell'alchimia europea, nello yoga di Patañjali e così via, si deduce che le facoltà umane superiori, presenti in potenza nel codice biologico, sono attivabili attraverso un tirocinio mentale e spirituale. Se si vuole giocare "a far finta che", come fa Biglino, Sitchin e altri, bisogna far anche finta che un Patañjali o un Ge hong, quando parlano di come avere la chiaroveggenza, l'immortalità o altro, e ti spiegano come fare, dicono sul serio. Uno come Biglino è alienante perché fa finta di non leggere tutto questo ( o non lo legge ) e cerca solo riferimenti tecnologici screditando gli insegnamenti spirituali ( quelli pratici ) che specie in oriente sono tantissimi ( non ci sono in effetti nei testi veterotestamentari ). E probabilmente invece, non è tramite un computer e un laboratorio che si interagisce con il dna, e non è tramite la nostra linea tecnologica o altre simili che è stato redatto, e farlo è come usare un grimaldello per forzare una porta. Entri lo stesso, ma rompi qualcosa. E per qualche porta non basta. L'interazione uomo-macchina è stupida anche per questo, la nostra linea di tecnologia informatica e meccanica è primitiva rispetto alla genetica e alla biologia. E lo è per noi che utilizziamo un sviluppo ridicolo delle nostre potenzialità come genoma e che non abbiamo accesso a chissà quali altri codici. Figurarsi per chi questi limiti non li ha.
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