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La storia nascosta
Stai colloquiando con delle persone, appiccicare l'etichetta "complottisti" ai tuoi interlocutori intendendolo nel senso denigratorio non ti rende particolarmente simpatico, se hai rimostranze verso qualche utente rivolgi a lui i tuoi "pistolotti"Quello che è pseudoscienza vorresti dire. Che sia pseudoscienza non lo dico io, ma appunto la ricerca scientifica.
Il complottismo non accetta la versione della scienza e della ricerca scientifica in generale, ma si fida di chi propina pseudoscienza
Se pensi invece che tutti i frequentatori di LC meritino la tua etichetta denigratoria, ribadisco che sei nel sito sbagliato
E' dai tempi di Galileo che i primi nemici della scienza diventano proprio gli scienziati, che sono meno propensi di te ad accettare nuove prove che smentiscono le loro credenze e/o mettono in dubbio il prestigio che si erano guadagnati o semplicemente contrastano le loro convinzioni, quelle che ben pochi sono disposti a discutere/affrontare
Che poi le prove le porti Einstein o ahmbar non dovrebbe essere una discriminante, non e' un titolo di studio che ne cambia la natura, se sono fondate lo sono e basta
E invece, grazie a questo "modus operandi", anziche' valutare la valenza del messaggio ci si ferma spesso al messaggero
Un vero atteggiamento scientifico
La "ricerca scientifica",, quella fatta dai professori di archeologia, , tanto per fare uno dei mille mila esempi che la storia ci ha fonito, decreto' decine di anni fa' che le piramidi egizie fossero le tombe dei faraoni, ed ha sbertucciato e deriso sino ad oggi chi osava affermare altrimenti
La UNICA prova che attribuiva la grande piramide al regno di Chefren? I famosi geroglifici di Howard Carter, un falso neanche ben fatto
E' solo grazie alle ricerche e scoperte fatte anche da personaggi senza una laurea (ma comunque dotati di un cervello) , che finalmente si cerca di capire la reale funzione delle piramidi (generatori di un qualche tipo di energia, quasi certamente) esaminando con mente libera le prove al loro interno, quelle che sono state ignorate per 130 anni dagli scienziati ufficiali per seguire il dogma
E' questa la Scienza che a te sta bene?
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- horselover
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horselover ha scritto: i manufatti "impossibili" possono avere diverse spiegazioni, tipo che si riuniva un po' di gente e li creava con la forza del pensiero
:question: :question: :question:
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- horselover
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Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)
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Stefano della Bella, Giovane fauno al fiume.
La scritta sotto riporta Stef. della Bella fecit, 1656.
Il numero uno della data e la i di fecit combaciano.
Fomenko sostiene che questo dimostrerebbe la datazione in più di mille anni nel calcolo del calendario.
Io invece penso che ci siano dei buoni motivi per non considerarla una prova e che il mistero abbia una soluzione apparentemente più semplice.
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Non sono cose rare. A voler cercare ce ne sono un bel pò. Questo è il famoso Albrect Durer: San Simone. Qui la i è maiuscola.
San Simone ha in mano la spasa di Darth Vader ma invece del laser funziona con un fulmine a forma di lama di sega.
Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
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Ognuno datava come gli andava
In molti documenti ancora oggi c'è chi, come me, al posto del numero 1 mette la I. Ma come succedeva anche nel '500 ecc.
Comunque la stampa fu una grandissima invenzione. Ci sono stampe veramente incantevoli che riportano usi e costumi, ma anche allegorie in voga nel periodo della stampa stessa.
Non so Pyter se hai avuto modo di vedere, dal vivo, le stampe di Roma del Piranesi e del Vasi del XVIII secolo, ma anche del Ricciardelli e del Rossini del XIX secolo. Ebbi modo di vederle da collezionisti privati (non per forza ricchi. Se non si hanno chissà quali traguardi si può collezionare anche stampe che costano poco, magari dai 200 euro in su. Come per la medaglistica e la numismatica tutta, anche per l'arte della stampa vale la conservazione e la rarità, nonché il "nome") e dal vivo sono tuta un'altra cosa, oltre che di emozionante visione. Stupende se si vuol vedere la Roma di una volta.
Per la medaglia è diverso il discorso della datazione, in quanto i numero sono sempre, o quasi sempre in numeri romani. Si possono trovare medaglie dove, ad esempio, al posto della D, compare I con una C inversa. Altro modo per scrivere 500. Rarissime quelle medaglie che riportano la data in numeri non romani. Diverso il discorso per le monete. Dobbiamo dire che nelle monete, come per la medaglia ovviamente, se parliamo di datazioni il modo di riportare i numeri cambia a seconda dei secoli. Se prendiamo il Testone di Innocenzo XI del 1687 (dei testoni bellissimi, non so se ti son mai capitati), i numeri arabi della data sono sicuramente più austeri che per le monete dal XIX dove i numeri sono più addolciti sicuramente a partire dal pontificato di Gregorio XVI (1831-1846).
Come in tutte le cose, anche per il modo di riportare i numeri vi sono cambi di stile a seconda delle epoche, alle volte anche dei decenni.
Buona giornata a tutti
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Mia cugina difatti, biologa molecolare, ogni volta che parliamo dei creazionisti si fa un mare di risate
Ah bene,
quindi tua cuggina (elio docet) ha vinto il premio Marie Curie, oppure è una biologa molecolare di fama internazionale.
Ecco perche' si fa un mare di risate con i creazionisti!
Scommetto che sei fai vedere questo video a tua cuggina dira' che Buffa è un coglione
Tua cuggina è solo una dei/lle tanti/e tolemaici/he in un mondo che sta per diventare copernicano
Questa è la conferenza dove Buffa parla di Wallace (collaboratore di Darwin) che dieci anni dopo contestava la teoria perche' secondo i suoi studi funzionava con tutti gli animali ma con l'homo sapiens no
I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
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Più che il libro "Scoperte Archeologiche non Autorizzate" consiglierei Archeologia proibita, di Cremo e Thompson.
Sono 350 pagine nella versione italiana, quella inglese è di più di 900 pagine perché ha in allegato tutta la documentazione a sostegno di quanto affermato nelle 350 precedenti :wink:
E' una vera e propria enciclopedia sull'argomento ed evidenzia come gli "scienziati" vadano troppo, troppo, troppo spesso dietro ad interessi e bias cognitivi che con la "scienza" hanno ben poco a che fare.
Non è di facile lettura, ma è un must imperdibile.
Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
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Può essere che le tipografie risparmiassero producendo un solo grafema da usare sia per la I sia per l'1. Ma bisogna considerare che in certi casi usavano proprio la J, come qui archive.org/details/completaraccolt00metgoog/page/n112 In questo caso non si tratta di una data, ma a quell'epoca sarebbe già stata diffusa la cronologia attuale e l'uso di quei simboli avrebbe rappresentato solo uno strascico di una tradizione precedente.Pyter ha scritto: Un contributo sulla questione sollevata da Fomenko sulle datazioni in cui al posto dell'uno veniva usata la i o la j di Jesus, o Joshua.
Fomenko sostiene che questo dimostrerebbe la datazione in più di mille anni nel calcolo del calendario.
Io invece penso che ci siano dei buoni motivi per non considerarla una prova e che il mistero abbia una soluzione apparentemente più semplice.
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Non sono cose rare. A voler cercare ce ne sono un bel pò.
E' vero anche che i simboli J e I non venivano usati solo all'inizio del numero, ma potrebbe anche trattarsi di falsificazioni, nell'ottica della nuova cronologia. Una volta ho visto non ricordo quale serie TV ambientata nel rinascimento in cui comparivano queste J, quindi gli autori o avevano letto Fomenko o questa cosa è abbastanza nota da essere usata anche da eventuali falsari.
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La stampa è una forma d'arte dove si può incappare in un falso se è estremamente raro, quindi una "prova di stampa", e cosa , come si è soliti dire, "l'ira di Dio". Ma in quel caso l'esperto sa riconoscerla sempre e comunque.
Comunque no, Nomit, non si tratta di un fatto di risparmio. Anche nella stampa e nella scrittura vi è uno stile che cambia nelle epoche; ma come in tutte le cose. Così come cambia anche la moda nel vestire.
Interessante, tornando a Fomenko, il discorso della monetazione e di come egli stesso affermi che nel Medioevo ci fu un grandissimo uso e grandi coniazioni di monete da parte delle Zecche, anche grazie alle "attrattive lavorative" che fornivano le grandi città e grazie anche alle fiere che presero piede in quell'epoca. Ci fu un grande aumento della popolazione, grazie anche all'espansione agricola così come l'aumento degli scambi commerciali. Milano ad esempio: a cavallo fra il XIII e XIV secolo faceva 200 mila abitanti. I Comuni italiani emisero grandi quantità di monete nel corso del XIII e XIV secolo, come Siena e Perugia, tanto per citarne due. Per non parlare di Roma ovviamente.
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- CharlieMike
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Grazie, ma mi sto riempendo casa di libri che non leggerò mai.
Ho già ordinato il libro di Pizzuti. Un altro mi sa che starà a prendere polvere.
Le terrò a mente per il futuro.
@Roberto70
Ho sentito questa cosa di Wallace in una conferenza di Biglino.
In effetti quello che Wallace dice è che la teoria dell'evoluzionismo si può applicare a tutti gli esseri viventi, ad esclusione dell'uomo.
A ben guardare noi siamo simili geneticamente agli scimpanzé, ma loro sono indietro evolutivamente rispetto a noi di un milione di anni.
L'uomo nei millenni ha avuto una accelerazione evolutiva incredibile, e questo si può spiegare in un solo modo: l'uomo è una creatura artificiale realizzata mediante ingegneria genetica sotto controllo.
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PS dimenticavo: probabilmente Darwin fregò anche gran parte della Teoria dell'Evoluzione a Wallace, che inviò le sue intuizione previa lettera all'amico che, sembrerebbe, aggiunse qualcosa ma per il resto fregò tutto
Per ora sono supposizioni
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Ho messo il link ieri ma EVIDENTEMENTE non lo hai letto:
Si certo era una spiritualista ma non c'enta niente con quello che ha detto a Darwin
Wallace, l'uomo che gettò nel panico Darwin
30/08/2006
Ritratto di Alfred Wallace
Federico Focher dell'Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia pubblica la prima monografia in italiano dedicata al naturalista vittoriano
che elaborò, indipendentemente dal più celebre 'collega', l'idea dell'evoluzione delle specie attraverso la selezione naturale
Alfred Russel Wallace, naturalista vittoriano (1823-1913), è un nome ancora pressoché sconosciuto al grande pubblico,
almeno nel nostro Paese. Eppure, vanta un primato straordinario: essere stato 'l'altro uomo' che scoprì la selezione naturale; ovverosia,
colui che nel 1858 (un anno prima della pubblicazione dell'Origine delle specie!) gettò letteralmente nel panico Charles Darwin con un manoscritto nel
quale sosteneva con sorprendente chiarezza e concisione l'idea, maturata indipendentemente dal 'collega', della trasmutazione delle specie attraverso la selezione naturale.
L'uomo che gettò nel panico Darwin (Bollati Boringhieri) è proprio il titolo del libro di Federico Focher -
ricercatore presso l'Istituto di Genetica Molecolare (Igm) del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia - che per la prima volta raccoglie compiutamente in italiano gli scritti autobiografici, naturalistici, antropologici e sociali di Wallace. Un testo rivolto non solo e non tanto agli storici della scienza ma, più in generale, agli appassionati di letteratura scientifica e naturalistica.
"Darwin ricevette il saggio di Wallace il 18 giugno 1858", spiega Focher. "E capì subito che in quel manoscritto era esposta una teoria identica alla sua nel nucleo essenziale delle proprie idee, considerando i punti non perfettamente consonanti nulla più che sfumature di secondaria importanza. Il fatto sostanziale era che stava per perdere la priorità dell'idea sulla quale lavorava da vent'anni!". In preda allo smarrimento, Darwin comunque "spedì subito il manoscritto al geologo e suo amico Charles Lyell, dal quale era stato già più volte esortato a pubblicare la sua teoria sulla selezione naturale prima che qualcun altro potesse precederlo". La soluzione adottata, onestamente, fu quella di presentare in un'opera congiunta alcuni inediti di entrambi gli studiosi, il 1° luglio. "E' opportuno però sottolineare che la selezione naturale venne intuita da Darwin intorno al 1838, vent'anni prima di Wallace, che infatti attribuì sempre il merito maggiore all'autore dell'Origine delle specie, uscito l'anno successivo", precisa Focher.
Al di là della vicenda, il libro rende in modo vivo e coinvolgente proprio il clima di una attività scientifica cavalleresca, eclettica (Wallace spaziò dall'entomologia all'antropologia, geologia, glaciologia, agronomia, etc.) e appassionante. Alla teoria, unì una pratica naturalistica avventurosa, fatta di ricerche condotte in ambienti 'estremi' e drammatici naufragi, segnata da eventi curiosi come l''adozione' di un cucciolo di orango e la 'caccia' agli scarafaggi necessari per nutrire due pappagalli portati in Inghilterra dal Sudamerica. Un personaggio segnato da molte intuizioni ma anche ingenuità: fu un 'ecologista' ante litteram, un passionale socialista, un convinto spiritista, secondo il quale - aspetto che rende la sua ricerca ancor più interessante, considerato come l'evoluzionismo ancora accenda roventi polemiche culturali e confessionali - "l'evoluzione umana si inseriva in una concezione finalistica, volta alla creazione da parte di un Essere Superiore di una futura razza umana 'perfetta'. Una visione anacronistica che finì per trascinare nell'oblio la sua opera e la sua grande personalità", osserva Focher. Ma Wallace fu anche un uomo dotato di una
coerenza e di un coraggio da eroe avventuroso, che il libro mette in grande rilievo: "Appartenente ad un'epoca e a un immaginario la cui scomparsa, probabilmente, incide nello scarso interesse dei giovani di oggi verso gli studi scientifici", conclude l'autore.
www.cnr.it/it/comunicato-stampa/4441/wal...to-nel-panico-darwin
Sto aspettando ancora un parere di tua cuggina su Pietro Buffa :popcorn:
I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
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Le sue teorie oggi sono molto usate anche dai Creazionisti, vista la fede di Wallace
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Conosco la storia anche per ciò che esercito ma uno storico della scienza ne sa sicuramente e ovviamente meglio di me.
Difatti ho postato, se hai letto, un commento dicendo che riporto quanto conosco della vicenda e non sto denigrando il genio di Wallace, anzi: è molto interessante e trovo che un dibattito scientifico , ma ad altissimi livelli mondiali debba essere fatto; anche facendo studiare, oltre che Darwin anche Wallace. Per quanto mi riguarda furono entrambi dei grandi scienziati.
Wallace infatti non era contrario all'evoluzione dei vegetali e degli animali, ma aveva a che ridire con l'evoluzione umana. Potrebbe però avere avuto questa "avversione" all'evoluzione umana perché egli era credente? Visto che spesso parlava di "anima"
Per me potrebbe, come non potrebbe essere stata questa la sua idea di avversione
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Fomenko afferma che non possono essere passati dei millenni - mmmmh…. questo però non è "storia nascosta" ma piuttosto "revisionismo della storia" (topic caotico abbandonato per ottime ragioni), quindi in realtà siamo leggermente OT - ma vabbè, non potrebbero essere passati dei millenni tra l'invenzione della moneta e quella della stampa, perché si basano sullo stesso principio. Io non sono d'accordo, perché la stampa dell'epoca poteva essere conveniente solo se ci fosse stata la necessità di stampare da un certo numero di copie in su, altrimenti era meglio scrivere.Marci2 ha scritto: Interessante, tornando a Fomenko, il discorso della monetazione e di come egli stesso affermi che nel Medioevo ci fu un grandissimo uso e grandi coniazioni di monete da parte delle Zecche
Ci dev'essere stato quindi un periodo immediatamente precedente alla stampa in cui si verificò una grande richiesta di libri e, per soddisfarla, la scrittura dovette adottare due caratteristiche: uniformità e corsivo. Se si fossero mantenuti troppi stili diversi, gli i acquirenti (provenienti da diversi territori) non avrebbero potuto intendere la scrittura utilizzata; e, dovendo produrre un grande numero di copie, i copisti avrebbero per forza finito per usare il corsivo.
Infatti la scrittura slegata si chiama "stampatello", nome che tradisce la sua introduzione con la stampa. Inoltre: è possibile che prima della stampa gli scrittori perdessero tempo a praticare una scrittura stampatella complicata come IL GOTICO? Non credo. Il gotico sembra creato apposta per la stampa!
Per cui io credo che la reale evoluzione della scrittura alfabetica sia stata:
scrittura originaria --> scritture differenziate --> corsivo e arabo --> stampatello e gotico
Di conseguenza, credo che tutti i documenti gotici scritti a mano siano o falsi o successivi alla diffusione della stampa.
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Il tuo "perdere tempo" degli scrittori non credo sia corretto; i monaci benedettini amanuensi dedicavano la loro vita alla scrittura che veniva vista, nel Medioevo come nel Rinascimento, "Gloria di Dio" e per "Gloria di Dio".
E' corretto il pensiero di uso nella stampa del gotico poiché la stampa nasce in piena vita della scrittura gotica.
Per quanto riguarda i "falsi", lascia che siano i filologi a dire cosa sia un falso e quale documento sia un falso. Le indagini per scoprire un falso vanno dall'esame filologico alla Spettroscopia di Raman alla XRF e XRD
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Niente di personale, ti ho provocato solo perche' ti sei messo a ridere quando parlavi di creazionisti come se fossero dei coglioni.
Considerando che NESSUNO al mondo sa come si è evoluto l'homo sapiens sarebbe meglio evitare i sorrisini di scherno o l'aiuto di parenti (inutile visto che nessuno li conosce)
Qui ognuno porta le proprie idee e si discute su quelle e, a meno che non siano palesemente delle sciocchezze (leggi terra piatta) il resto va analizzato senza ilarita', come hai fatto tu per i giganti, perche' tu non hai
nessuna certezza che NON siano esistiti come non ce l'ho io che siano esistiti, quindi mente aperta a quasi tutte le possibilita' (no tp)
Il problema dei darwiniani è che l'uomo ha 46 cromosomi mentre tutti gli altri animali ne hanno 48 (dal min 36.40 del video di buffa linkato sopra)
Come mai?
Se deriviamo dalle scimmie per quale motivo loro continuano ad avere 48 cromosomi?
Perche' sono rimaste (piu o meno) allo stesso livello evolutivo di milioni di anni fa?
Perche' non parlano?
Perche' non hanno il pensiero astratto?
Perche' non vanno sulla luna? (vabbe' si fa per dire)
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Roberto70 ha scritto:
Il problema dei darwiniani è che l'uomo ha 46 cromosomi mentre tutti gli altri animali ne hanno 48 (dal min 36.40 del video di buffa linkato sopra)
Come mai?
Se deriviamo dalle scimmie per quale motivo loro continuano ad avere 48 cromosomi?
Perche' sono rimaste (piu o meno) allo stesso livello evolutivo di milioni di anni fa?
Perche' non parlano?
Perche' non hanno il pensiero astratto?
Perche' non vanno sulla luna? (vabbe' si fa per dire)
Perché evidentemente non discendiamo dalle scimmie.
Se facciamo finta che la Bibbia dica il vero, l'uomo è stato fatto (non creato) da qualche parte e messo nel Gan Eden per lavorare.
Ed è stato fatto per dare della forza lavoro agli Elohim (chi o cosa fossero non è dato sapere).
Ma il punto fondamentale è che l'uomo è stato fatto partendo da qualcosa che era già esistente sulla Terra, e poi geneticamente modificato per permettergli di lavorare e comprendere gli ordini che gli venivano impartiti.
Mentre in tutta la Terra gli esseri viventi seguivano la loro naturale lenta evoluzione, l'uomo era invece assistito, controllato, opportunamente modificato, spinto ad evolversi artificialmente.
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Molti animali, dopo la morte di componenti a loro cari (siano uomini o loro simili familiari) si sono anche lasciati morire. E' molto interessante uno studio di etologia cognitiva in merito.
Penso che si sopravvaluti molto l'essere umano. La Natura, ergo gli animali sono molto ma molto meglio di noi in tutto. Io ho trovato molto più amore nella mia vita e meno pericolo accanto agli animali che non accanto ai miei simili. Difatti quando ho tempo libero passo le mie giornate fra i boschi con il "mio" cane senza rotture di coglioni umane (il sorrisino non è rivolto a nessuno, preciso)
E' solo un mio pensiero naturalmente.
Ciao
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Come ho scritto in un post precedente la Bibbia non è un libro di religione, ma solo la trascrizione della storia di una famiglia di ebrei, quella di Giacobbe/Israele. Solo una famiglia, non tutti gli ebrei.Marci2 ha scritto: PS per quanto riguarda la Bibbia debbo dire che io personalmente non le do alcun credito, se non teologico, ma non spetta a me giudicare in tal caso poiché non sono né un teologo né un credente.
Poi è stata presa in mano dai teologi e fatta diventare un libro di religione, ma non lo è mai stata. Basta leggerla per capirlo.
Ma questo è OT
Marci, prova a chiedere a tua cugina (senza ironia) se la fusione di due coppie di cromosomi di scimmia possono dare vita ad un altro essere vivente con meno cromosomi di quelli di partenza, ma soprattutto se questo essere può sopravvivere.
Tieni anche presente che questo essere deve anche trovare un altro essere vivente con medesimo patrimonio genetico per procreare, e la prole deve anch'essa sopravvivere.
(ho usato troppi "essere" ?)
Un suo parere potrebbe essere illuminante (senza ironia).
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