Analisi crollo Ponte Morandi

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5 Anni 9 Mesi fa #25559 da FZappa
Risposta da FZappa al topic Analisi crollo Ponte Morandi
Mi è venuto mal di testa per cercare di seguire le vs evoluzioni odierne !!

Io partirei da un dato di fatto, spero, condiviso.
I 2 stralli di ponente (lato SV) si sono rotti all’altezza dell’attacco all’impalcato (quello piantato a coltello, uno si vede chiaramente, l’altro meno perché è stato “rivoltato” di notte, ma si vede).
Lasciando perdere (per ora) i miei dubbi sulla doppia rottura di qualche strallo, questo significa che le cime d’antenna a cui sono attaccati “tanti” trefoli sono entrambi il lato ponente.
Quindi, sono OVEST sia la faccia visibile del monolite L (con fascio di trefoli) che la faccia visibile della cima nel Polcevera (con fascio trefoli + pezzetto di strallo ).
I 2 attacchi non visibili invece sono rotti entrambi vicino alla cima d’antenna e sono entrambi EST.

Se guardiamo bene questa foto del 14/8, in base alla posizione del traverso, la faccia nascosta può essere solo SUD EST.
Se si fosse girata e la faccia nascosta fosse nord ovest, avremmo lo strallo corrispondente rotto contemporaneamente in cima e alla base e può essere solo una bombetta.

Mi viene un altro dubbio: per caso, non hanno invertito le cime nord-sud proprio per impedirci di capire che era una bombetta ?? Poi si sono dimenticati di dirlo agli svizzeri e adesso hanno la grana di giustificare una rottura “impossibile” per taglio/torsione….. che invece sarebbe ovvia se fosse la cima nord.
Scherzo ….o no ??

[img

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5 Anni 9 Mesi fa #25575 da FranZeta
Risposta da FranZeta al topic Analisi crollo Ponte Morandi
BREVE RIASSUNTO DEL TOPIC DELLE DUE SELLE (su invito di @3aaa)

A beneficio di chi si fosse perso nell'ultima tempesta di commenti, ribadisco perchè il famoso monolite ad "L" dev'essere la sella sud. La premessa di tutto è il fatto, emerso in questo commento di @FZappa, che il reperto "132 sud-est" è parte di quel monolite (i punti cardinali per ora sevono solo ad identificare il particolare blocco fra i vari che si chiamano 132). Per comodità riprendo l'ultima foto postata:



...e aggiungo una rosa dei venti per identificare i punti cardinali rispetto all'immagine:
Code:
E N + S O

Il "132 S-E" è la parte nascosta del monolite ad L, quindi in effetti rispetto a come si trova nel terreno è oriantato nelle direzioni sud-est, come riportato dalle scritte. I casi sono due:

(a) il monolite ad L è la sella sud;
(b) il monolite è la sella nord.

Fin qui direi che siamo nella più assoluta banalità. Altrettanto banale è stabilire che nel caso (a) il blocco nell'immagine risulta orientato più o meno come era nella posizione originale, nel caso (b) ha ruotato di 180°, dunque a seconda della situazione abbiamo che il 132 S-E è la sommità:

(a) dello strallo sud-est;
(b) dello strallo nord-ovest.

Dimentichiamoci le scritte, dato che non sappiamo con certezza se si riferiscono alla posizione originale o a quella al suolo. Andiamo per esclusione. Dalle immagini fin qui viste sappiamo che il 132 S-E, qualunque strallo sia, è rotto in prossimità della cima d'antenna. Lo strallo nord-ovest invece è l'ultimo a cedere, si sfila all'ancoraggio alla base ed è certamente ancora attaccato all'antenna fino a metà del crollo, dato che lo vediamo nel video di Di Giorgio. Quindi quello strallo è arrivato a terra ancora attaccato all'antenna, e così è rimasto almeno finchè non è intervenuto qualcuno durante le fasi successive. A questo punto non resta che concludere che il 132 S-E è proprio lo strallo sud-est, e perciò, essendo nella situazione (a) il monolite ad L risulta essere la sella sud.

L'alternativa sarebbe che il 132 S-E sia stato tagliato e/o fatto saltare dopo il crollo (perchè a terra ci è arrivato praticamente intero, dato che si era sfilato all'opposta estremità), e poi spedito in Svizzera a fare analizzare come reperto chiave, indicato come probabile responsabile del crollo.

FranZη

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25579 da 3aaa
Risposta da 3aaa al topic Analisi crollo Ponte Morandi
@FranZeta ItalHik FZappa

Certamente abbiamo fatto un "casino creativo" che mi pare abbia portato ad una nostra convergenza. A parte il dubbio rimarcato in rosso da ItalHik sulla lunghezza insufficiente dei trefoli visibili sullo strallo Nord Ovest; cercherò altre immagini ma vado per l'ipotesi del taglio matassa esuberante, durante la rimozione macerie. C'è anche da dire che questo strallo dovrebbe essere quello che si vede penzolare nel video "oddio" e che si vede riflesso nel video CAM1. Quindi si è rotto solo all'attacco implacato. Che fine abbiano fatto i 90 metri di trefoli non lo so e se qualcuno ha una spiegazione convincente ben venga. Nella foto che allego si vede un poco meglio la matassa, ma certamente sembra insufficiente
[img


Mi pare che tutti e 4 convergiamo su:
a) Monolite "L" = sella sud
b) Cima sdraiata per terra con fascio di trefoli attaccato ed orientato ad ovest = sella nord con residui di strallo Nord Ovest
c) Stralli Est rotti in cima d'antenna
d) Stralli Ovest non rotti in cima d'antenna

Non è poco essere arrivati a questo
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5 Anni 9 Mesi fa #25582 da ItalHik
Risposta da ItalHik al topic Analisi crollo Ponte Morandi

3aaa ha scritto: @FranZeta ItalHik FZappa

... a parte il dubbio rimarcato in rosso da ItalHik sulla lunghezza insufficiente dei trefoli visibili sullo strallo Nord Ovest; cercherò altre immagini ma vado per l'ipotesi del taglio matassa esuberante, durante la rimozione macerie).


Se è per questo, anche i residui di strallo (di ponente) rimasti attaccati alla Cima Sud non è che diano proprio l'impressione di avere ancora tutta la lunghezza originale, anzi, almeno per il poco che si può vedere sembrano perfino più corti di quelli attaccati alla Cima Nord...

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5 Anni 9 Mesi fa #25586 da 3aaa
Risposta da 3aaa al topic Analisi crollo Ponte Morandi
ItalHik, a ben vedere in alcune foto da drone, si vedono fasci di trefoli in giro sulla "scena del crimine". Poco fa me ne è passato davanti agli occhi uno a lato di IL2. Che ti devo dire? Per ora nessuna spiegazione, ma l'analisi logico-geometrica che abbiamo fatto mi pare stia comunque in piedi. E' un po come negli esercizi di logica quando escludi le soluzioni impossibili e restano solo quelle possibili.

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25588 da ItalHik
Risposta da ItalHik al topic Analisi crollo Ponte Morandi
A proposito dell'immagine precedentemente (#25559) linkata da FZappa (e prima che me ne dimentichi)... qualcuno ha idea di che cosa possa essere quella specie di "finestra" (nicchia?) che appare nello spezzone di pilone qui indicato? Sembrerebbe come un innesto di traverso, ma i quattro che a metà altezza collegavano e irrobustivano le antenne erano tutti "verticali", non messi così, in orizzontale...

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Ultima Modifica 5 Anni 9 Mesi fa da ItalHik.

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25592 da Aigor
Risposta da Aigor al topic Analisi crollo Ponte Morandi
@tutti

Grazie per le sintesi, comincio ad avere un po' meno mal di testa :-D

@3aaa

Nella foto che allego si vede un poco meglio la matassa, ma certamente sembra insufficiente

Infatti, tenuto conto che gli stralli si sdoppiavano (vedi foto sotto) e che quello nella foto è un pezzo unico, direi che manca più della metà della lunghezza dei trefoli a partire dalla fine del pezzo di cemento visibile.

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EDIT: a meno che il pezzo di cemento visibile non si tratti di un pezzo dello strallo "sdoppiato"... bisognerebbe fare due calcoli sulle dimensioni per esserne certi, ma mi sembra di poterlo escludere, dovrebbero essere visibili i trefoli che si sdoppiano. Invece la matassa sembra unica dalla partenza all'innesto nel pezzo di cemento residuo.
Non so se mi si capisce, a volte incasino il discorso da solo :hammer:

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Ultima Modifica 5 Anni 9 Mesi fa da Aigor.

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5 Anni 9 Mesi fa #25599 da ItalHik
Risposta da ItalHik al topic Analisi crollo Ponte Morandi

3aaa ha scritto: ItalHik, a ben vedere in alcune foto da drone, si vedono fasci di trefoli in giro sulla "scena del crimine". Poco fa me ne è passato davanti agli occhi uno a lato di IL2. Che ti devo dire? Per ora nessuna spiegazione, ma l'analisi logico-geometrica che abbiamo fatto mi pare stia comunque in piedi. E' un po come negli esercizi di logica quando escludi le soluzioni impossibili e restano solo quelle possibili.


Può anche darsi che, in stralli complessi come quelli del ponte Morandi, il rompersi in più di un punto sia da considerarsi meno strano di quanto al profano possa apparire...

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5 Anni 9 Mesi fa #25601 da Aigor
Risposta da Aigor al topic Analisi crollo Ponte Morandi
@ItalHik

Può anche darsi che, in stralli complessi come quelli del ponte Morandi, il rompersi in più di un punto sia da considerarsi meno strano di quanto al profano possa apparire...

Perdonami ma questa, pur essendo profano, proprio non la mando giù: è già difficile che ceda "improvvisamente" uno strallo (senza segnali premonitori quali, per esempio, un "allungamento" - e non lo dico io ma Sivieri), ma che ceda in due punti o ne cedano due insieme, proprio no.

A costo di rimanere l'unico a pensarla in questo modo.

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25602 da 3aaa
Risposta da 3aaa al topic Analisi crollo Ponte Morandi
@Aigor

Al momento mi unisco anche io al dubbio. Però invito a riflettere su questo: a meno che non siamo tutti "abbelinati" come dite voi genovesi doc, lo strallo Nord Ovest lo abbiamo visto della normale lunghezza, penzolare dalla cima Nord (sullo sfondo, nel video "oddio" l'antenna Sud che aveva già perso la cima). Poi lo vediamo (in parte) a terra, attaccato alla cima, con trefoli mancanti. Dove sono i trefoli? Non lo so ma di certo non si sono rotti prima di precipitare.

Ricopio qua sotto (errori ortografici inclusi) una istruttiva chiacchierata attribuita all'ing. Morandi da un suo allievo (ing Codacci Pisanelli ), dal forum "bar dell'ingegneria" (molto da riflettere e pensare):


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Un giorno in studio Morandi

Nell'aprile del 1982 ero in biblioteca nella sala centrale dello studio di Viale Rossini; entrò il Professore con una rivista in mano relativa al Ponte di Maracaibo. Si sedette tra me e il plastico del Wadi Kuf - il suo ponte preferito - e disse più o meno queste parole:

"Vedi ragazzo mio, non mi hanno dato retta, non hanno voluto utilizzare lo strallo precompresso ed ora pagano tutto!

Guarda le foto in questa rivista, già si vedeva allora l'inizio della ossidazione, ora quei cavi in acciaio nudo hanno una sezione residua media del 90% e sai bene che la resistenza la devi calcolare non per quella percentuale, come potresti pensare in un primo momento, ma per il minimo di area di ciascun cavo. Ed anche in questo caso non saresti prudente perché a causa delle differenti rigidezze la rottura avviene non contemporaneamente nei diversi cavi. Avrai quindi una progressione nella rottura dei cavi con bassissima azione complessiva nel tirante!

La corrosione è una brutta bestia e altera l'equilibrio tra i cavi. Le rotture cominceranno in modo distinto nelle sezioni più ristrette e con lunghezze di strizione pressoché inesistenti; anzi totalmente inesistenti perché avrai di fatto solo rotture fragili per fatica.

Con il 90% dell'area media puoi quindi avere la rottura improvvisa del tirante per una azione complessiva irrisoria!"

"SI, più o meno ho capito, ma lo strallo precompresso che non hanno voluto utilizzare cosa c'entra?" domandai dopo che con qualche difficoltà avevo seguito il ragionamento.

"Vedi ragazzzo mio il tirante precompresso, me lo ha insegnato la natura. È come l'arbusto della pianta del loto nei cui cavi naturali puoi porre 4 fili paralleli di piccola sezione, ricavati dallo stesso filo estratto dalla corteccia. Se li porti in trazione comprimendo la corteccia non avrai carico di punta, la struttura avrà una rigidezza superiore a quella dei singoli fili, non avrai fatica e se la tensione dei fili è corretta, quella d'insieme del guscio sarà pari a 4. Ma se la tensione è tra loro diversa la rottura avverrà per il valore di 1."

"Vedi i cavi nei tiranti precompressi sono analoghi, perfettamente iniettati, privi di ossidazione, protetti e soggetti a cicli di fatica praticamente inesistenti. La loro capacità portante è quindi sempre del 100%."

"Si" gli dissi "ma se non fossero iniettati avrebbero lo stesso problema di quelli di Maracaibo."

"È vero" disse il Professore " ma proprio per questo motivo le imprese costruttrici devono essere della massima fiducia come quella del Conte Vaselli che ha realizzato l'Ansa della Magliana o Condotte che ha costruito il Polcevera; l'acciaio in trefoli é poi di Falck, la migliore acciaieria d'Italia. La Direzione Lavori è stata dell'ANAS, ha impegnato i migliori ingegneri e c'è assolutamente da fidarsi.

Vedi nel tirante precompresso i cavi di prima fase non sono ispezionabili e se non fossero iniettati perfettamente sarebbe un grande tradimento nei confronti del progettista.

Ai voglia a prescrivere controlli e manutenzioni delle diverse strutture del ponte, non ci sarebbe nulla da fare.

A causa della corrosione, che sui trefoli non perdona, si comporterebbero come i cavi scoperti di Maracaibo. E avresti la rottura fragile per bassissimi valori di tensione.

Ma la carenza di iniezione nei cavi, come ti ho detto é una ipotesi che non esiste sarebbe un gravissimo tradimento perché significherebbe lasciare incompleto il lavoro con un gravissimo vizio costruttivo.

Se i trefoli non fossero iniettati, a seguito della corrosione potrebbe avvenire il cedimento anche senza il transito di alcun carico. Per Maracaibo, per il Magdalena e per il Wadi Kuf no, perché lì la temperatura è pressoché costante; per la Magliana e il Carpineto nemmeno perché sono isostatici, ma per il Polcevera, che è a Genova nella mia città di origine, il differenziale termico tra il cassone dilatato per surriscaldato in un giorno di calda estate ed il tirante a temperatura decisamente inferiore dopo una fredda alba, seguita da una prolungata fredda pioggia potrebbe portare al collasso."

Poi concluse:

"Ragazzo mio, crescerai e diventerai un grande ingegnere.
Conoscerai i ponti strallati a tiranti omogenei come pochi. Lavorerai in lontani cantieri ai quattro angoli del mondo; parlerai nei più grandi consessi internazionali, ma ci sarà sempre qualcuno che penserà:
Italiano, suonatore di mandolino!
Ed anche in Italia avrai delusioni e tradimenti ma ti auguro di non averli mai dall'impresa che costruisce i ponti che tu hai progettato.

Questa rivista tienila, è in spagnolo ma la capirai e te ne ricorderai."

Ho consegnata la rivista assieme ad altri documenti i primi di settembre alla Commissione MIT che mi ha voluto ascoltare. Spero possano essere utili ad identificare le cause del crollo.

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Ultima Modifica 5 Anni 9 Mesi fa da 3aaa.

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5 Anni 9 Mesi fa #25603 da iglobau
Risposta da iglobau al topic Analisi crollo Ponte Morandi

ItalHik ha scritto: A proposito dell'immagine precedentemente (#25559) linkata da FZappa (e prima che me ne dimentichi)... qualcuno ha idea di che cosa possa essere quella specie di "finestra" (nicchia?) che appare nello spezzone di pilone qui indicato? Sembrerebbe come un innesto di traverso, ma i quattro che a metà altezza collegavano e irrobustivano le antenne erano tutti "verticali", non messi così, in orizzontale...



Forse quello?


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5 Anni 9 Mesi fa #25604 da 3aaa
Risposta da 3aaa al topic Analisi crollo Ponte Morandi
Bravo Iglobau, anche tu come segugio.......mica male. Mi sono fratturato l'organo invano questa mattina a cercare.........................

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5 Anni 9 Mesi fa #25605 da ItalHik
Risposta da ItalHik al topic Analisi crollo Ponte Morandi

iglobau ha scritto:

ItalHik ha scritto: A proposito dell'immagine precedentemente (#25559) linkata da FZappa (e prima che me ne dimentichi)... qualcuno ha idea di che cosa possa essere quella specie di "finestra" (nicchia?) che appare nello spezzone di pilone qui indicato? Sembrerebbe come un innesto di traverso, ma i quattro che a metà altezza collegavano e irrobustivano le antenne erano tutti "verticali", non messi così, in orizzontale...



Forse quello?



Avevo pensato anch'io a qualcosa del genere, tipo "targa", indicatore, "riportino" o cose del genere, però dalle immagini che ho della pila 9 non sono riuscito a trovare niente (cercando poco, però!)... Ma quella che hai linkato è una foto della pila 9 oppure, come mi sembra di ricordare, della 10?...

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5 Anni 9 Mesi fa #25607 da iglobau
Risposta da iglobau al topic Analisi crollo Ponte Morandi

ItalHik ha scritto:
Avevo pensato anch'io a qualcosa del genere, tipo "targa", indicatore, "riportino" o cose del genere, però dalle immagini che ho della pila 9 non sono riuscito a trovare niente (cercando poco, però!)... Ma quella che hai linkato è una foto della pila 9 oppure, come mi sembra di ricordare, della 10?...


Sì, la mia immagine è di pilone 10. Sul pilone 9 era disponibile anche questo supporto (senza traversa). Non riesco più a trovare le immagini di Street View del Pylon 9. Su Google Maps puoi vedere il supporto su Pylon 9.

tinyurl.com/ycycqwvf

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5 Anni 9 Mesi fa #25608 da ItalHik
Risposta da ItalHik al topic Analisi crollo Ponte Morandi

iglobau ha scritto:

ItalHik ha scritto:
Avevo pensato anch'io a qualcosa del genere, tipo "targa", indicatore, "riportino" o cose del genere, però dalle immagini che ho della pila 9 non sono riuscito a trovare niente (cercando poco, però!)... Ma quella che hai linkato è una foto della pila 9 oppure, come mi sembra di ricordare, della 10?...


Sì, la mia immagine è di pilone 10. Sul pilone 9 era disponibile anche questo supporto (senza traversa). Non riesco più a trovare le immagini di Street View del Pylon 9. Su Google Maps puoi vedere il supporto su Pylon 9.

tinyurl.com/ycycqwvf


In passato c'era anche in corrispondenza del pilone 9 un sistema di indicatori simile a quelli ancora presenti sulle altre due pile, evidentemente quello che si vede nell'immagine che avevo linkato è un residuo di quel "tabernacolo"...

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25609 da 3aaa
Risposta da 3aaa al topic Analisi crollo Ponte Morandi
Ogni tanto, come molti di Voi, riguardo il video CAM1.
In questo video, per le leggi che regolano la riflessione in una superficie speculare (angolo di incidenza = angolo di riflessione), il movimento dell'immagine verso destra (rispetto all'occhio della telecamera) è un indicatore della velocità di abbassamento. Più velocemente un punto fisico scende di livello, più rapidamente la sua immagine fugge verso destra. Quello che vediamo è l'impalcato Ponente (+ Gerber) più una parte dell'impalcato centrale.
In una prima fase vediamo che tutto si abbassa (la Gerber per conto suo e l'impalcato dall'altro). Ad un certo punto, quando IP3 è quasi "arrivato", l'immagine riflessa si spezza verso il basso e il triangolino più in basso accelera bruscamente verso destra. A mio avviso è l'impalcato centrale che accelera la sua caduta, che era iniziata assieme a quella di IP3. Possiamo quindi dire che la parte centrale e Ponente si "muovono" in contemporanea, secondo questa lettura.
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Ultima Modifica 5 Anni 9 Mesi fa da 3aaa.

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25613 da ItalHik
Risposta da ItalHik al topic Analisi crollo Ponte Morandi

3aaa ha scritto: Direi che è quasi ovvio concludere che la medesima intelaiatura segnaletica la avessero messa, in qualche momento, anche su pila 9. Ci sono passato sovente, ma non ho ricordi precisi


In passato c'era sicuramente - ho le foto - poi l'hanno tolta, ma evidentemente era rimasto qualcosa, se non altro il ricettacolo di qualche indicatore collocato orizzontalmente sul lato interno di uno dei piloni, a quanto pare...

Quindi anche il singolare indaffararsi proprio in quei pressi di questi signori non dovrebbe corrispondere ad alcun "Nascondi le Prove!"... :lies:
Sarebbe comunque interessante sapere se quando il ponte è crollato c'era ancora attaccato al pilone un indicatore, se poi è stato recuperato e in che condizioni si presentava...

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Ultima Modifica 5 Anni 9 Mesi fa da ItalHik. Motivo: Integrato commento

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25614 da ItalHik
Risposta da ItalHik al topic Analisi crollo Ponte Morandi

Aigor ha scritto: @ItalHik

Può anche darsi che, in stralli complessi come quelli del ponte Morandi, il rompersi in più di un punto sia da considerarsi meno strano di quanto al profano possa apparire...

Perdonami ma questa, pur essendo profano, proprio non la mando giù: è già difficile che ceda "improvvisamente" uno strallo (senza segnali premonitori quali, per esempio, un "allungamento" - e non lo dico io ma Sivieri), ma che ceda in due punti o ne cedano due insieme, proprio no.

A costo di rimanere l'unico a pensarla in questo modo.


Il rompersi in due diversi punti di un tirante mono-elemento sarebbe effettivamente un caso piuttosto difficile, però con stralli pesanti ed eterogenei come quelli del ponte Morandi mi sembra un'eventualità tutt'altro che impossibile, ancor meno improbabile un loro sezionamento parziale...
Ultima Modifica 5 Anni 9 Mesi fa da ItalHik.

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25615 da 3aaa
Risposta da 3aaa al topic Analisi crollo Ponte Morandi
@FZappa @FranZeta

Questo post è rivolto specialmente a Voi perché ho già visto che masticate bene la materia. Sto riflettendo sul testo attribuito a Morandi ed in particolare su questo inciso:

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Guarda le foto in questa rivista, già si vedeva allora l'inizio della ossidazione, ora quei cavi in acciaio nudo hanno una sezione residua media del 90% e sai bene che la resistenza la devi calcolare non per quella percentuale, come potresti pensare in un primo momento, ma per il minimo di area di ciascun cavo. Ed anche in questo caso non saresti prudente perché a causa delle differenti rigidezze la rottura avviene non contemporaneamente nei diversi cavi. Avrai quindi una progressione nella rottura dei cavi con bassissima azione complessiva nel tirante!
La corrosione è una brutta bestia e altera l'equilibrio tra i cavi. Le rotture cominceranno in modo distinto nelle sezioni più ristrette e con lunghezze di strizione pressoché inesistenti; anzi totalmente inesistenti perché avrai di fatto solo rotture fragili per fatica.
Con il 90% dell'area media puoi quindi avere la rottura improvvisa del tirante per una azione complessiva irrisoria!
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Ora provate a considerare un fascio di trefoli di 90 m, obbligato dai vincoli di estremità ad avere tutti la medesima lunghezza. Possiamo assumere che il carico si ripartisca uniformemente fra tutti i trefoli. Ora immaginiamo di attivare una corrosione differenziale (ove più intensa, ove meno) sempre però su una lunghezza abbastanza insignificante del trefolo (una piccola zona ammalorata, insomma). Il carico continuerà a ripartirsi in modo sostanzialmente uguale fra tutti i trefoli (se la lunghezza ammalorata è piccola rispetto alla lunghezza totale di 90 m) ma gli effetti rischiano di essere molto diversi trefolo per trefolo. Un pò quello che avrebbe detto Morandi nell'inciso di cui sopra. Vi sembra chiaro il ragionamento? (Che per ora fermo qua, senza volerlo applicare allo strallo reale)
Ultima Modifica 5 Anni 9 Mesi fa da 3aaa.

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5 Anni 9 Mesi fa #25618 da Aigor
Risposta da Aigor al topic Analisi crollo Ponte Morandi
Celo.
A me GoogleMaps il ponte lo fa ancora vedere… non si può percorrere, ma guardare dall'alto si

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Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)

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5 Anni 9 Mesi fa #25619 da Aigor
Risposta da Aigor al topic Analisi crollo Ponte Morandi
@ItalHik

Sarà che sono un "uomo della strada" (il corrispettivo, credo, della "casalinga di Voghera" :hammer:), ma quando un cavo formato da molti cavi si spezza in un punto, automaticamente l'azione di "tiro" cessa sul resto del cavo, pertanto anche le altre parti eventualmente "ammalorate" non hanno più il motivo di spezzarsi…
E' per quello che non riesco a mandare giù la rottura in due punti, e più sono i cavi, più la vedo dura.

Magari la faccio semplice, ma se ho una corda di violino che sta per spezzarsi e la mollo subito dal pirolo, quella mica si spezza… (esempio pratico in un argomento in cui sono esperto :hammer:)

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)

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5 Anni 9 Mesi fa #25621 da FranZeta
Risposta da FranZeta al topic Analisi crollo Ponte Morandi
Se il discorso sella sud/sella nord è acquisito e non ci sono particolari obiezioni, farei un ulteriore passettino avanti sul discorso tiranti, che mi pare sia l'argomento del momento. Partiamo da questo simpatico origami:



Se applichiamo una tensione alle estremità della strisciolina di carta, il buon vecchio Newton ci insegna che ad un certo punto questa si romperà in corrispondenza di un preciso taglietto, e solo lì. Non è fisicamente possibile insomma spezzare in più di due parti quella strisciolina mediante tensione alle estremità. Immaginiamo ora di avere un certo numero di queste strisce sovrapposte una all'altra a formare un mazzetto. Ancora una volta, tirando le estremità fino a rompere il mazzetto, ognuna di queste strisce si romperà in corrispondenza di un unico taglietto, solo che in questo caso non sarà lo stesso per tutte: qualcuna potrebbe rompersi intorno al centro, qualcun'altra sulla sinistra, quell'altra ancora a destra, ma ciò che non sarà cambiato rispetto alla situazione con una singola striscia è che il mazzetto si sarà diviso in esattamente due parti, una delle quali terremo nella mano sinistra e l'altra nella destra. Non c'è modo che si creino dei frammenti separati che ci cadono dalle mani.

Quando dalle strisce di carta si passa ai cavi d'acciaio il discorso rimane sostanzialmente lo stesso, in particolare non esiste che una tensione alle estremità possa spezzarli in più di due parti. Allo stesso modo, se abbiamo un fascio di cavi non intrecciati che si rompe per trazione, avremo come risultato esattamente due fasci di cavi spezzati, anche se in generale ognuno sarà composto da cavi di diversa lunghezza.

Veniamo ora ai nostri tiranti. Secondo me c'è un fraintendimento ricorrente in questo discorso che consiste nel pensare che chi si è occupato della rimozione dei detriti abbia lasciato le varie sezioni degli stralli esattamente come le ha trovate. Questo per come la vedo io è semplicemente impossibile, per dei motivi affatto difficili da immaginare. Innanzitutto nella prima fase, quando c'era l'urgenza del recupero delle vittime, lavorare nel greto di un fiume con cavi sparsi un po' ovunque avrebbe certamente rallentato le operazioni e rappresentato anche un pericolo, quindi non ci vedrei nulla di strano se già nell'immediato avessero iniziato a fare delle matasse di cavi ed eventualmente tagliarne alcuni particolarmente rognosi per i soccorritori. Per esempio la famosa matassa in questa immagine:



...dove alcuni vedono qualcosa di strano, secondo me è un esempio lampante del fatto che abbiano tagliato sezioni di strallo. Se abbiamo stabilito che quello è un pezzo dello strallo nord-ovest, dato che sappiamo che a terra quello strallo è arrivato quasi intero - o perlomeno: un certo numero di trefoli attaccati all'antenna doveva necessariamente essere ancora lungo 90 metri - se quei 90 metri non ci sono allora li ha per forza tagliati qualcuno quando erano già caduti. Altre opzioni non ci sono. Spero che nessuno voglia sostenere che è scoppiata una bomba durante la caduta in quel secondo scarso quando lo strallo scompare alla vista nel video di Di Giorgio.

Un discorso analogo può valere per il 132. Se alcuni cavi sembrano tagliati, e su questo non mi pronuncio perchè il cavo d'acciaio più grosso che ho mai tagliato è quello del freno della bicicletta, ammettendo comunque che alcuni cavi sembrino tagliati, forse è perchè li hanno davvero tagliati! Magari il 132 presentava un certo numero di trefoli rotti per trazione in prossimità dell'antenna, più altri trefoli che si erano rotti molto più a valle e che sono stati tagliati successivamente per consentire il recupero e poi il trasporto del blocco. Davvero non ci vedo niente di strano in questo scenario.

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@3aaa

Ribadendo che non sono per nulla esperto di cavi d'acciaio e relative rotture, il passo che hai riportato mi pare interessante, sarebbe molto interessante se fosse con certezza attribuito a Morandi. L'unica cosa che posso dire è che certamente la sezione residua media non è la quantità giusta da considerare nel calcolo della superficie totale residua, che risulta invece essere la somma di tutte le superfici minime residue dei singoli trefoli.

Da notare poi che nel testo non si fa il minimo accenno al fatto che al ridursi della superficie residua dei tiranti, non tutta la tensione va a gravare sui cavi ancora operativi, ma una parte - minore, ma non trascurabile - viene trasferita all'impalcato sotto forma di flessione. Questo almeno concludeva l'ingengere Paolo Rugarli nei pdf dove ricavava lo stato di corrosione degli stralli in funzione delle frequenze proprie misurate nel 2017 (sono linkati nel forum ma chissà dove). Come a dire che Morandi, ammesso che sia davvero lui a parlare, non faceva il minimo affidamento sulla tenuta dell'impalcato senza precompressione.

FranZη

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5 Anni 9 Mesi fa #25622 da 3aaa
Risposta da 3aaa al topic Analisi crollo Ponte Morandi
Bene Aigor, sono 2 pezzi "segnati" uno Nord ed uno Sud e sono caduti tutti e due vicinissimi al monolite "L" (uno si intravede appena).

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25623 da Aigor
Risposta da Aigor al topic Analisi crollo Ponte Morandi
@FranZ

Se il discorso sella sud/sella nord è acquisito

Per me è OK

Condivido anche il discorso cavi mancanti: ovviamente avranno lavorato come dei matti sin da subito e non è che decine di metri di cavi si possano lasciare in mezzo alle balle quando devi fare avanti e indietro con dei feriti.
Quindi avranno tagliato e spostato parecchio…

Spero che nessuno voglia sostenere che è scoppiata una bomba durante la caduta in quel secondo scarso quando lo strallo scompare alla vista nel video di Di Giorgio

:hammer: :hammer: :hammer:
Complottista sì, ma fino ad un certo punto :goof:

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Ultima Modifica 5 Anni 9 Mesi fa da Aigor.

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5 Anni 9 Mesi fa - 5 Anni 9 Mesi fa #25624 da 3aaa
Risposta da 3aaa al topic Analisi crollo Ponte Morandi

FranZeta ha scritto: Se il discorso sella sud/sella nord è acquisito...................................... L'unica cosa che posso dire è che certamente la sezione residua media non è la quantità giusta da considerare nel calcolo della superficie totale residua, che risulta invece essere la somma di tutte le superfici minime residue dei singoli trefoli.

Da notare poi che nel testo non si fa il minimo accenno al fatto che al ridursi della superficie residua dei tiranti, non tutta la tensione va a gravare sui cavi ancora operativi, ma una parte - minore, ma non trascurabile - viene trasferita all'impalcato sotto forma di flessione. Questo almeno concludeva l'ingengere Paolo Rugarli nei pdf dove ricavava lo stato di corrosione degli stralli in funzione delle frequenze proprie misurate nel 2017 (sono linkati nel forum ma chissà dove). Come a dire che Morandi, ammesso che sia davvero lui a parlare, non faceva il minimo affidamento sulla tenuta dell'impalcato senza precompressione.


Aggiungerei questo: non solo sono le superfici minime a contare, ma poichè i trefoli sono obbligati ad avere gli stessi allungamenti complessivi, se le parti ammalorate hanno lunghezza insignificante rispetto alla lunghezza totale, i carichi saranno all'incirca uguali fra i vari trefoli, ma le tensioni massime no. Queste si realizzeranno nelle parti corrose e ci sarà uno che entra in crisi prima e si rompe, poi un altro ed un altro ancora......in una micidiale sequenza.

Poi avviene il secondo effetto che menzioni. Lo strallo non è un appoggio rigido che esercita sempre la stessa reazione, ma un appoggio elastico. Se le sue caratteristiche elastiche variano (ad esempio perchè cambia la sezione resistente), cambia anche il carico (che diminuisce) e quindi aumenta la flessione dell'impalcato e diminuisce la precompressione. Insomma gli effetti sono molto ma molto complessi e Morandi, che lo sapeva bene, non avrebbe mai voluto trovarsi con gli stralli combinati come erano questi e col perito di Autostrade che ridacchia e dice che gli stralli non c'entrano. Sarà........................................
Ultima Modifica 5 Anni 9 Mesi fa da 3aaa.

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