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Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali
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TheNecrons ha scritto: @Invisibile:
Esperienza da raccontare.
Ho avuto una piccola crisi poco fa (ho visitato luoghi di cui non avevo buoni ricordi), e ho notato alcune cose interessanti. Per "uscirne" (è questione di superare più che altro), ho usato il modo che ho sempre usato, ossia quello di non pensare a quanto mi stava succedendo, e lasciar che scorra e che le cose si sistemino da sole. Contavo cioè su un "modo di vivere naturale", per cui bastasse non pensare per poterlo sperimentare. Ha quasi sempre funzionato, ma questa volta è stato diverso. Ho provato a non pensare ma non ho notato lo scorrimento di ciò che non volevo. C'era bisogno di molta più presenza. Sembrava che il "modo naturale" non sia più quello di prima, o non sia poi così naturale come prima. Sembrava che oltre ad una questione di pensare o non pensare, ci fosse anche qualcos'altro di più profondo, però non so esattamente cosa. Allora ho provato a forzare, e piano piano sentivo un apparente miglioramento: riuscivo a riacquistare parte della freddezza e della lucidità, ma avevo bisogno di focalizzarmi continuamente per riuscirci (era una forzatura appunto, un mondo da ricreare continuamente). Tuttavia dopo un po' anche questo è diventato sempre più naturale, fino a non richiedere, nella stessa misura, quella concentrazione.
Quindi non si tratta di "non-naturale", ma di imparare qualcosa. E sembra che non si tratti di "usare forza", ma di conoscere cosa-come fare.
Io quando mi trovo in qualche esperienza nuova, aspetto molto prima di dire a me stesso se è naturale o meno, o di concludere qualunque cosa.
Solo con la verifica fatta più volte si può iniziare a trarre qualche conclusione, che però so poter essere sempre rimessa in discussione, magari vivendo altre esperienze o andando più in profondità.
Sono quindi arrivato alla conclusione (logica) che forse esiste qualcos'altro oltre all'azione della Mente (pensare o non pensare). Forse esiste anche un "non pensare" riguardante l'interiorità, o comunque la parte non riguardante la Mente. Esiste un tipo di controllo per quello.
Questo non m è molto chiaro, ma forse è perché non ti è chiaro a te.
Che esista "qualcosa" oltre "l'azione della mente" diciamo che è uno dei temi centrali di questo topic e quindi per me è scontato.
Per quanto riguarda il nome che gli hai dato, "controllo", direi di andarci cauti, non perché sia sbagliato a prescindere, ma perché è una parola che può dare adito a fraintendimenti, anche nel dialogo con se stessi, in quanto tipica della mente razionale-ego.
Invisibile diceva che la disposizione del Chi può "stabilirsi" quando una persona decide di creare un'abitudine. E mantenersi quindi, anche quando egli non ci pensa, ossia non la ricrea.
Non è esatto.
La ri-creazione di uno stato disarmonico è sempre fatta dalla persona stessa e questo può accadere anche inconsapevolmente, anzi di solito è così.
Non-pensare non significa non-ricreare. Inoltre "pensare" è un fenomeno che accade a più livelli, e certi sono molto profondi e spesso non percepiti.
La Meditazione porta a diventare consapevoli anche dei livelli profondi.
Un esempio:
Una persona ha ricevuto un abuso psicologico reiterato nell'infanzia.
Non avendo gli strumenti per comprendere, credendo che gli adulti "sanno" ed essendo stato ingannato che "era colpa sua" (tipico trucco dei predatori), si convince che è così, che lui merita la punizione (l'abuso).
La reiterazione "fissa" questa "nuova configurazione" fino a che la persona, per difesa psicologica, smette di ascoltare se stessa e si convince che quella situazione è normale.
Quell'abuso crea una disarmonia nel suo Chi (oltre ai problemi psicologici ed emotivi che sono collegati "a doppio filo" con il suo Chi, come è per tutti) e siccome ormai crede che sia normale, quella disarmonia non viene più percepita come tale ma come una cosa da accettare.
E' a quel punto che si è "fissata" e può anche rimanere in quello stato per tutta la vita.
Quindi "non ci pensa" più, come dicevi, ma in realtà "ci pensa", solo che lo fa ad un livello molto profondo e non per forza con le parole, perché ormai è diventata "una cosa normale".
Gli hanno "insegnato" con i fatti, ed obbligandolo-ingannandolo, che lui deve essere così.
E a volte c'è bisogno di una piccola forzatura iniziale in modo che il Chi possa riacquistare la sua naturale (e secondo me immensa) mobilità/influenzabiltà.
No, non c'è bisogno di nessuna forza se si fa amicizia e se si ha il rispetto dovuto alla sorgente della Vita.
Il Chi è sottilissimo, delicatissimo. E' così sottile e delicato che nessuno strumento materiale (scientifico) può rilevarlo. Al massimo si possono rilevare dei suoi effetti (manifestazioni) con questi strumenti.
Una cosa così sottile e delicata non accetta nessuna forzatura, perché non fa parte della sua Natura.
Noi siamo esseri umani e quindi anche creatori. Si può forzare il Chi e lui all'inizio può anche rispondere, ma se non si rispetta la sua Natura, se non si fa amicizia e se non si comprende come si comprende un amico, ben presto non risponderà più come è naturale che sia, così come noi non accettiamo di essere forzati contro la nostra volontà.
Perché non è una cosa, è una entità intelligente, è l'origine e la base di tutta la Vita.
Non è un gioco è una cosa molto seria.
Ci sono pratiche che cercano di "possedere più Chi", di "avere più Chi", che cercano di forzare il Chi per proprio scopi (desideri) e all'inizio funziona, ma ben presto arrivano i guai, guai molto seri, perché se la Vita riceve da te un messaggio che la vuoi piegare ai tuoi desideri è possibile che si offenda, così come farebbe un amico che ti vuole bene e tu lo sfrutti oltre la sua naturale disponibilità (che in questo caso è più che sufficiente per vivere ottimamente).
Non sto dicendo che hai fatto questo, sia chiaro, è solo per cercare di comunicare che sono cose molto serie e quindi è bene essere molto cauti, in tutti i sensi.
I veri Maestri di Tai Chi non dicono mai all'allievo di "concentrare il Chi" da qualche parte nel corpo, a meno che una persona sia molto debole in una parte e ha bisogno di fare un lavoro specifico ma che è comunque sempre temporaneo.
E' il Chi stesso che, una volta ri-fatta amicizia, istruisce la persona a "fare bene" quei movimenti e che si concentra, si disperde, scorre, rallenta, accelera e si trasforma continuamente, a seconda dell'intenzione dell'istante.
E' una entità intelligente, non una cosa e la sua natura è il divenire, lo scorrere, la perenne trasformazione.
Ci conosce molto meglio di quanto noi conosciamo noi stessi, in tutti i sensi, perché è la "prima" manifestazione dello Spirito e per cui sa benissimo cosa deve fare, come essere in ogni istante.
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Ho riflettuto ulteriormente sulla tua affermazione che io sarei in contraddizione nella forma e forse ho capito dove sta il problema.
Se ho visto giusto il problema è presto risolto, anzi è già stato risolto tempo fa ma forse a te è sfuggito.
Io faccio affermazioni oggettive, come "lo Spirito è il Nulla ed esiste per dare un posto alle "cose" affinché esistano ed è la guida universale".
Oppure dico che "il Chi è la "prima" manifestazione dello Spirito".
Però affermo anche che le realtà spirituali non possono essere dimostrate alla mente e non possono essere descritte esaustivamente con il linguaggio delle parole, quindi con lo stesso linguaggio che sto usando.
Qui tu diresti che sono in contraddizione, perché ho appena fatto una descrizione di realtà spirituali e quindi nella forma non sarei corretto.
Se il problema che credi di rilevare è questo, non esiste, perché ho sempre detto (e l'ho detto molte volte nei thread in cui si è parlato di questi temi) che tutte le mie affermazioni oggettive sono mie convinzioni e credenze proprio per il fatto che sono convinto che queste realtà non possono essere dimostrate alla mente. Uso questa forma per non dover ogni volta (sarebbero migliaia) dover ripetere "secondo me" o cose simili.
Un altra cosa su cui avevo dimenticato di replicare:
Quindi dopo ti farò una domanda e prima ripeto ancora una volta un'ipotesi, poi basta però - perché c'è un'ostinazione che non posso certo battere con l'ostinazione e mi ritirerò in altri lidi:
Non c'è nessuna ostinazione in me. Io ho delle convinzioni e delle credenze che espongo, e fino a quando non si presentano argomentazioni convincenti non vedo perché dovrei rimetterle in discussione, anche perché sono frutto di molti anni di studio, lavoro, e verifiche concrete, non è che "le ho lette in un libro" o che "ripeto a pappagallo le parole di un santone", come in modo assai scorretto qualcuno ha cercato di far credere (non parlo di te).
E perdonami, ma dire che "sono in contraddizione nella forma" senza poi spiegare il perché lo sarei, non è una argomentazione che può farmi rimettere in discussione le mie convinzioni a cui sono arrivato grazie a molti anni di lavoro.
Quindi la mia non è affatto ostinazione, è pretendere chiarezza perché reputo questi temi della massima serietà ed importanza, perché reputo che la conoscenza di queste realtà sia l'unica via per la liberazione dell'uomo.
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Quindi non sai dirmi se è nostro oppure no.
Non c'è niente di veramente "nostro" nel mondo, neanche l'Anima, figurarsi lo Spirito.
La dimensione dell'Avere, è una dimensione completamente umana, qualcuno la definirebbe una dimensione caratteristica della "terza dimensione" di consapevolezza.
Hai letto sicuramente "Avere o Essere" di Erich Fromm, un bel libro in cui si analizzano in profondità queste due dimensioni.
La dimensione dell'Avere, dipende da quella dell'Essere è una dimensione inferiore all'Essere e non può esistere da sola, l'Essere è una dimensione superiore, la dimensione della Vita e della Verità, una dimensione che invece esiste da sola a differenza di quella dell'Avere .
Quando si parla di Anima, di Spirito si parla di Essere al 100%, si parla di una dimensione assoluta in cui la dimensione dell'Avere si annulla fino a scomparire.
Per trovare la dimensione dell'Essere puro, al 100%, ci sono insegnamenti precisi di ogni scuola spirituale del mondo.
Per il Bhuddismo bisogna riuscire a liberarsi dall'attaccamento alle cose materiali e alle preoccupazioni mondane tipiche della dimensione dell'Avere per raggiungere la liberazione, ovvero raggiungere l'Essere puro senza contaminazioni, ovvero il Nirvana.
Per gli insegnamenti di Gesù Cristo è la stessa azione che bisogna mettere in pratica per raggiungere "Il Regno dei Cieli".
40 e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
41 E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Matteo 5
19Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; 20accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. 21Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. Matteo 6
Gesù Cristo va anche oltre il Bhudda, perchè Gesù Cristo si identifica Egli stesso con la Verità e con la Vita, si identifica al 100% con l'Essere puro incarnato.
Gv 8,24 “ … se infatti non crederete che Io Sono, morirete nei vostri peccati”
Gv 8,28 “Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e …”
Gv 8, 58 “Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono»”
Gv 13,19 “Ve lo dico fin d'ora prima che accada, perché quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono”
Gv 18,5 "Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: Io Sono. Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra."
Quindi Gesù Cristo è l'IO SONO, quell'IO eterno ed immutabile che è la "roccia eterna" , da cui nascono gli altri innumerevoli IO che vogliono usurpare il Suo trono assoluto.
Gesù Cristo è L'IO primo da cui tutto nasce e tutto torna, è l'alfa e l'omega, il Re dei Re.
Quando si parla di Spirito si parla di Essere puro, si parla di 100% di Essere e di 0% di avere, per questo parlare di "nostro" riferendosi all'Essere è un'affermazione senza senso.
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
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Quindi non sai dirmi se è nostro oppure no.
Non c'è niente di veramente "nostro" nel mondo, neanche l'Anima, figurarsi lo Spirito.
A me sta bene.
Ma senza intenti provocatori, potrei dirti: chi se ne frega.
Ho paura che tu abbia creato un preconcetto per il quale sospetti che io in qualche modo voglia sostenere sia inaccettabile che qualcosa non sia nostro. Se è così sei fuori strada, ma prima di rispondermi, domandati se veramente sei scevro da preconcetti - in questo senso - nei miei confronti.
Troppe ambiguità possono appoggiarsi al discorso che mi porti.
Adesso ti rispondo.
Anche la Vita in un certo senso la si potrebbe definire "non nostra", e sia. Il concetto e l'oggetto del contendere è di responsabilità, Incredulo.
Perché se "tu" mi chiedi (come mi è stato chiesto) quand'è che faccio una cosa fatta bene, quella cosa l'ho fatta io, non l'ha fatta Attivissimo.
Sì o NO?
(e rispondimi, l'ho fatta io o Attivissimo?)
Quindi cerchiamo di capirci.
Perché lo spirito legato al concetto "di fare bene le cose", lo ha considerato Invisibile, no Calvero. L'affermazione è la sua, non la mia. Per me non lo è. Quindi, se tu porti un'affermazione, sai che quell'affermazione comporta delle conseguenze. Queste conseguenze io le trovo contraddittorie.
A me frega un beato cazzo di essere orgoglioso, io non voglio avere ragione.
Per i discorsi che mi hai portato tu adesso, non ti chiedo di non volare troppo alti, perché io adoro parlare di cose che volano alte; ma un problema ha una sua coerenza e ci sono gradi e stadi che vanno riconosciuti della natura umana; siamo tra persone che comunque quando si siedono sulla tazza del water fanno tutti una cosa che puzza, e Gesù se è stato uomo, puzzava pure la sua. Probabilmente anche quella di Siddharta, che dici?
La dimensione dell'Avere, è una dimensione completamente umana, qualcuno la definirebbe una dimensione caratteristica della "terza dimensione" di consapevolezza.
Hai letto sicuramente "Avere o Essere" di Erich Fromm, un bel libro in cui si analizzano in profondità queste due dimensioni.
Non è che sfondi una porta aperta, sei proprio a casa mia, e sia per quel che concerne la speculazione filosofica, sia per ciò che concerne la soggettività dell'uomo, come quella della cosiddetta società, sia per ciò che concerne la dimensione umana in sé, il suo spirito, la sua anima eccetera.
Ma il problema che pongo non si risolve con queste affermazioni.
La dimensione dell'Avere, dipende da quella dell'Essere è una dimensione inferiore all'Essere e non può esistere da sola, l'Essere è una dimensione superiore, la dimensione della Vita e della Verità, una dimensione che invece esiste da sola a differenza di quella dell'Avere .
Quando si parla di Anima, di Spirito si parla di Essere al 100%, si parla di una dimensione assoluta in cui la dimensione dell'Avere si annulla fino a scomparire.
Per trovare la dimensione dell'Essere puro, al 100%, ci sono insegnamenti precisi di ogni scuola spirituale del mondo.
Scusa ma lo sai che io sto poco ad arrivare al nocciolo delle questioni, e tu non sei da meno.
Ti faccio una domanda che giunge subito al dunque:
Mi stai dicendo che io non posso fare una cosa fatta bene, se prima non ho trovato o non sono nella condizione dell'essere puro al 100%?
Dai, per favore.
Per il Bhuddismo bisogna riuscire a liberarsi dall'attaccamento alle cose materiali e alle preoccupazioni mondane tipiche della dimensione dell'Avere per raggiungere la liberazione, ovvero raggiungere l'Essere puro senza contaminazioni, ovvero il Nirvana.
Per gli insegnamenti di Gesù Cristo è la stessa azione che bisogna mettere in pratica per raggiungere "Il Regno dei Cieli".
Ti conosco e so che tutto sei, tranne che un novizio. So anche di non essere ferrato come Te in certi ambiti, ma la mia conoscenza in merito, non è di passaggio, sia sotto il profilo delle esperienza (che è quella che conta veramente), sia sotto il profilo degli studi. Ho iniziato a studiare la bibbia che avevo 14 anni, e non per farmi prete, né perché fossi assoggettato a un dogma. Non farmi tirare fuori questi discorsi, perché non vorrei si pensasse che qualcuno sa, e altri no. Tutti hanno da imparare. Sarò stato anche scemo a quell'età, visto che avrei potuto divertirmi di più con le ragazze, ma la mia conoscenza su questi temi non poggia su preconcetti o considerazioni da salotto televisivo.
Fatta questa premessa che ritengo doverosa, ti dico che:
Quello che dici è semplicemente vero.
Ma non dà una risposta al problema.
Su tutto ciò che fai seguire: Idem.
Quando si parla di Spirito si parla di Essere puro, si parla di 100% di Essere e di 0% di avere, per questo parlare di "nostro" riferendosi all'Essere è un'affermazione senza senso.
Ma a me sta bene che non sia nostro. A me non interessa Avere, né voglio difendere il concetto di avere. A me interessa che una verità significa qualcosa. Ed è questo qualcosa che incomincio a temere che facciate finta di non capire. Ti metto dentro anche Te, perché sei intervenuto. Se invece non hai seguito bene il dibattito tra me e Invisibile, è un altro discorso. Ma è un problema tuo :chyea:
[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
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invisibile ha scritto: @Slobbysta
La tua "soluzione" potrebbe essere la descrizione di vari effetti che hanno le pratiche sprituali.
Infatti il Tai Chi, per esempio ma vale anche per la Meditazione e altre pratiche, è proprio un affinare il contatto con la realtà mettendo se stessi "alla prova" ogni volta e facendo tabula rasa mentale ogni volta, proprio per cercare di non essere influenzati nell'esperienza concreta dai propri costrutti.
Perché non è che puoi fare quei movimenti in modo rilassato, con la mente vuota, lentamente e dolcemente (eccetera), lo devi fare in quel modo altrimenti non stai facendo Tai Chi.
Inoltre questo rimanere aderenti alla realtà e all'intenzione che si ha, per collegare e spiegare ulteriormente il perché "fare bene le cose" è importante, ha dei "meccanismi" interni che aiutano affinché questo contatto con la realtà sia continuo, per ché nel Tai Chi quelle "regole" vanno mantenute durante tutta l'esecuzione.
Non è che "tocchi di sfuggita" la realtà e poi torni nei tuoi costrutti, la tocchi e rimani in contatto, perché è solo così che molte cose possono rivelarsi a noi, ed è solo così che i cambiamenti desiderati (Armonia, equilibrio) possono andare in profondità e così arrivare anche la comprensione di quanto sono importanti, basilari, per avere una vita sana.
Le pratiche spirituali sono state create anche considerando questi aspetti, per dare degli strumenti che possano essere usati individualmente ed indipendentemente da scuole, Maestri o quello che è.
Sono, per così dire, auto-istruttive.
Non ho mai praticato il Tai Chi..ma amavo vedere la mia amica pittrice 70enne praticarlo alla mattina, era pure "sexy" per essere blasfemo! Lei ha "guarito" una colonna vertebrale molto problematica...Ma forse anche osservarla con occhi da bambino, mi ha trasmesso armonia...
Quello che hai letto, l'ho scritto perché è difficile far capire il concetto di "non pensare" interagendo con quel che la vita ti passa, che non son sempre rose e fiori...e si tende a desiderare di invertire la rotta di un treno in corsa...al posto di usarla invertendo la propria "brama"..o rabbia che sia...
Facendo così la rabbia si trasforma in cosa buffa..ed è difficile credere in essa...ma spesso rabbia delusioni tradimenti sono il motore di certe azioni "masochiste" perseverando nell'imprecazione...Oh diamine mi capita spesso anche ora, ma ho una via d'uscita spontanea...
Meglio la spontaneità un po' contraddittoria che l'espiazione tramite esercizi volti a soffocare artificialmente e preventivamente le "disarmonie"...esse sono tali per il tempo necessario per "guarirle"...
Slobbysta Ante◆Ater
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Mi intrometto umilmente, senza nessuna pretesa ma con spirito di apertura e di comprensione.
Sai che sono affascinato e interessato alla "tua" filosofia, però mi sfugge sempre una cosa: lo scopo.
Con questo non voglio intendere che non sei onesto nel porti e che ci sia un secondo fine non esplicitato, ma prendendo per vero quel che dici, per quanto mi sforzi non ne riesco proprio a trovarne un capo.
Evidentemente sono io ad aver saltato qualche tuo passaggio, in cui hai dato un ordine alle cose, magari in interventi precedenti anche in altri contesti.
Parlando apertamente, nella mia seppur magari breve e poco approfondita in confronto alla tua o di altri utenti quì presenti, esperienza di vita, c'è stato un periodo in cui, vuoi per la mia indole riflessiva, mi son ritrovato in una selva oscura. Non serve essere guru della filosofia o "professionisti" del comportamento umano per comprendere che il nostro agire, il nostro compiere una qualunque azione è mossa da uno scopo, e non credo ci intendiamo senza che faccia esempi sul perchè uno studia, o se conduce un tipo di vita, o sul perchè io stia avendo ora io ti stia interrogando, come si evince anche dalla costruzione delle frasi ricorre un perchè, lo SCOPO appunto.
Purtroppo per mia natura non accetto mai le cose per dato di fatto, non riesco a nascondermi dietro un dito, e questo mi ha portato ovviamente a mettere in discussione il percorso di vita che ci insegnano i nostri genitori, la società in cui viviamo, sfociando in una crisi, poi superata, o meglio ho imparato a conviverci, ad accettare un dato di fatto.
Purtroppo io non riesco a riconoscere la Verità in quel che tu dici. Ne sono affascinato perchè indubbiamente racconta per molti versi egregiamente punti di riflessione. Ma il Dio di cui poi parli, non mi sembra affatto la Verità, potrebbe essere un creatore, o forse sarebbe meglio usare il termine modellatore.
Quando parli delle due dimensioni, dei due livelli... io credo che stiamo solo rappresentando in un altra forma quello che viene detto in altre mille salse, una rappresentazione delle cose FALSA, una realtà di comodo, un illusione millenaria, che forse nasce insieme alla "ragione" umana, per darsi uno scopo, e l'illusione di esser libero e artefice del proprio destino.
Ma dimmi incredulo, nella Verità in cui credi perchè lo spirito si è fatto carne, perchè Gesù si è fatto uomo, qual'era il suo scopo. E raggiunto il regno dei cieli quale sarà lo scopo del essere che ne rimane?
Ho preso a caso una tua frase, ma quando parla di libertà, di che libertà parliamo? Io intendo libertà con autodeterminarsi, e io personalmente non credo affatto esiste la Libertà, come può un essere venuto al mondo non per sua volontà, quindi senza un suo scopo essere libero? Il "peccato originale" (ho solo preso in prestito le parole) è già evidente alla nascita, sia in questa dimensione per un volere altrui figlio di una cascata di eventi che hanno portato al concepimento.Per il Bhuddismo bisogna riuscire a liberarsi dall'attaccamento alle cose materiali e alle preoccupazioni mondane tipiche della dimensione dell'Avere per raggiungere la liberazione, ovvero raggiungere l'Essere puro senza contaminazioni, ovvero il Nirvana
Quindi Gesù Cristo è l'IO SONO, quell'IO eterno ed immutabile che è la "roccia eterna" , da cui nascono gli altri innumerevoli IO che vogliono usurpare il Suo trono assoluto.
Gesù Cristo è L'IO primo da cui tutto nasce e tutto torna, è l'alfa e l'omega, il Re dei Re.
Quando si parla di Spirito si parla di Essere puro, si parla di 100% di Essere e di 0% di avere, per questo parlare di "nostro" riferendosi all'Essere è un'affermazione senza sensoo
Se IO è eterno e immutabile, immutabile significa che non cambia, come poi può essere che da esso nascono, se è immutabile è fermo, non si muove, perchè nascono? Quindi forse proprio immutabile non può essere, e se quindi si è mosso c'era uno scopo ---> usurpare il Suo trono assoluto ?
Intanto io mi chiedo di che trono si parla, ma anche senza pormi questa domanda, non è forse il conflitto la ragione della NASCITA nascono.
Pertanto in quali termini possiamo considerare la figura del Regnante dei cieli una figura portatrice di libertà?
Mi scuso se ho portato tante domande, che magari escono fuori dal filo discorso che facevi.
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Anteater ha scritto: Meglio la spontaneità un po' contraddittoria che l'espiazione tramite esercizi volti a soffocare artificialmente e preventivamente le "disarmonie"...esse sono tali per il tempo necessario per "guarirle"...
Io non ho mai parlato di espiazione e nel Tai Chi, così come nella Meditazione, il concetto non esiste proprio e per cui non capisco la pertinenza di questo concetto in questa discussione.
Gli "esercizi" di cui parla questo thread sono molto di più che semplici esercizi, sono pratiche spirituali che hanno innumerevoli effetti anche molto profondi, e sicuramente non "soffocano artificialmente e preventivamente" nulla, perché se così fosse sarebbero il contrario di quello che sono.
E' il "meccanismo", il sistema, che soffoca artificialmente molte cose che non dovrebbero esserlo, mentre queste pratiche liberano la persona proprio da questi soffocamenti. Parlavo di blocchi proprio per evidenziare questo aspetto.
Per quanto riguarda le disarmonie e la loro funzione fondamentale in favore della Vita, ne ho parlato a lungo partendo dalla "storia del seme", ma forse non ricordi o ti è sfuggito.
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Non avevo capito.
Anche per me il Tai Chi ha avuto vari effetti curativi sul corpo. Ho già raccontato di un disturbo serio, cronico ma non "grave" che avevo fin dall'infanzia e che progressivamente è totalmente scomparso.
E' il principio delle antiche medicine che si basano sul ri-armonizzare il Chi (Prana nella medicina ayurvedica) che è proprio uno degli effetti più importanti della pratica del Tai Chi.
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Differente sarebbe comprare un DVD e copiare quel che si vede nel video...spesso ci sono libri con la dicitura 35 NUOVI ESERCIZI...che a mio avviso sono lontani dallo spirito di questa pratica...
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Anteater ha scritto: Il Tai Chi è una danza nella quale la "musica" viene dal proprio intimo...
Viene anche dallo Spirito universale.
...e i pensieri liberi volteggiano insieme al corpo...
No, la mente "pensante" è a riposo. Se pensi non stai praticando Tai Chi, al massimo stai imparando a vuotare la mente per poi praticarlo nel modo giusto.
"Vuotare la mente" è proprio una delle istruzioni di base.
Differente sarebbe comprare un DVD e copiare quel che si vede nel video...spesso ci sono libri con la dicitura 35 NUOVI ESERCIZI...che a mio avviso sono lontani dallo spirito di questa pratica...
Questo tipo di informazioni possono servire solo per iniziare ad imparare i movimenti di una data forma, ma è sempre consigliabile imparare da qualcuno esperto.
Perché i movimenti non si imparano con la mente ma con il corpo.
La mente può al massimo sapere di certe posizioni, di certe "fotografie" tra un movimento e l'altro, ma essendo il Tai Chi l'Arte del movimento continuo in Armonia, è impossibile per la mente sapere cosa sia, come funziona e tanto meno controllare tale flusso.
Se non si va oltre l'apprendimento mentale non si può progredire nel Tai Chi e si rimane ad un livello molto basso.
Anche questo livello aiuta per varie cose, ma il vero tesoro è altrove.
E' uno strumento per accedere alla vera conoscenza,.
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PENSIERI LIBERI...per me significa qualcosa di diverso dal pensare!
Se mentre si pratica il Tai Chi, disgraziatamente si calpesta una puntina...beh... la "testa" non penso sia così assente dall'evitare di accorgersene...Comunque son dettagli interpretativi...
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TheNecrons ha scritto: Calvero, potresti riportare bene bene la questione a cui pensi non sia stata data una risposta?
Volentieri.
Dammi solo tempo di centrare bene la questione nella mia testa, così sarò il più preciso possibile.
Scusa, stasera non riesco.
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Ho paura che tu abbia creato un preconcetto per il quale sospetti che io in qualche modo voglia sostenere sia inaccettabile che qualcosa non sia nostro. Se è così sei fuori strada, ma prima di rispondermi, domandati se veramente sei scevro da preconcetti - in questo senso - nei miei confronti.
Troppe ambiguità possono appoggiarsi al discorso che mi porti.
Adesso ti rispondo.
Anche la Vita in un certo senso la si potrebbe definire "non nostra", e sia. Il concetto e l'oggetto del contendere è di responsabilità, Incredulo.
Io ho solo sottolineato la qualità principale dello Spirito, ovvero l'Essere.
Per farlo ho preso spunto da una tua affermazione, che chiedeva ad invisibile se era il "nostro" oppure di un altro.
Hai pure fatto l'esempio di una reincarnazione con il nome di un altro soggetto, pensavo ti riferissi a questo aspetto.
Perchè è difficile immaginarsi un mondo senza l'Avere, un mondo di solo Essere.
Non è questione di essere idioti o meno, sono i limiti del linguaggio che causano fraintendimenti.
Perché se "tu" mi chiedi (come mi è stato chiesto) quand'è che faccio una cosa fatta bene, quella cosa l'ho fatta io, non l'ha fatta Attivissimo.
Sì o NO?
(e rispondimi, l'ho fatta io o Attivissimo?)
L'hai fatta tu, ma chi sei veramente tu?
Sei l'IO Calvero-Giulio o sei l'IO Spirituale che ci unisce tutti?
Sai chi sei?
Perchè siamo tutti diversi ma siamo tutti uniti nello Spirito, siamo uniti tutti nella Vita con la V maiuscola, quella Vita che ci anima e che tutti condividiamo.
Perché lo spirito legato al concetto "di fare bene le cose", lo ha considerato Invisibile, no Calvero. L'affermazione è la sua, non la mia. Per me non lo è. Quindi, se tu porti un'affermazione, sai che quell'affermazione comporta delle conseguenze. Queste conseguenze io le trovo contraddittorie.
Invisibile intendeva il "fare bene le cose", come una questione legata all'Armonia.
Ognuno di noi sente quale sia il modo migliore di fare bene le cose e, quel modo è diverso per ognuno di noi.
Per te è quello di seguire l'istinto, perchè molto probabilmente tu sei a contatto con lo Spirito tramite quello e quindi tu sai che seguendo l'istinto non sbagli mai.
Per altri fare bene le cose è una conquista, magari perchè non sono sintonizzati con la lunghezza d'onda nella quale opera lo Spirito.
Noi siamo dei ricevitori ed esistono diverse stazioni radio che trasmettono su differenti lunghezze d'onda.
Essere in Armonia con lo Spirito, significa semplicemente essere sintonizzati sulla lunghezza d'onda nella quale opera lo Spirito.
Per te, molto probabilmente, la via che ti fa sentire la Vita e ciò che ti indica, è l'istinto.
Tutto in regola.
Per i discorsi che mi hai portato tu adesso, non ti chiedo di non volare troppo alti, perché io adoro parlare di cose che volano alte; ma un problema ha una sua coerenza e ci sono gradi e stadi che vanno riconosciuti della natura umana; siamo tra persone che comunque quando si siedono sulla tazza del water fanno tutti una cosa che puzza, e Gesù se è stato uomo, puzzava pure la sua. Probabilmente anche quella di Siddharta, che dici?
Dipende cosa mangi e cosa bevi.... :laugh:
Comunque sì, erano uomini, ma sono uomini nati per uno scopo.
Lo Spirito si è servito di loro, loro si sono serviti dello Spirito.
Le due frasi non sono in contraddizione fra loro.
Scusa ma lo sai che io sto poco ad arrivare al nocciolo delle questioni, e tu non sei da meno.
Ti faccio una domanda che giunge subito al dunque:
Mi stai dicendo che io non posso fare una cosa fatta bene, se prima non ho trovato o non sono nella condizione dell'essere puro al 100%?
Dai, per favore.
Perchè tu sei un Bhudda, o sei Gesù Cristo? :woa:
Non ti sto affatto dicendo questo, Calvero.
Ma a me sta bene che non sia nostro. A me non interessa Avere, né voglio difendere il concetto di avere. A me interessa che una verità significa qualcosa. Ed è questo qualcosa che incomincio a temere che facciate finta di non capire. Ti metto dentro anche Te, perché sei intervenuto. Se invece non hai seguito bene il dibattito tra me e Invisibile, è un altro discorso. Ma è un problema tuo :chyea:
Vi lascio discutere tranquillamente, io ho solo sottolineato una caratteristica fondamentale per interpretare sia lo Spirito, sia la Verità, sia la Vita, una caratteristica di cui bisogna sempre tenere conto quando si cerca di immaginare questa entità invisibile e non comunicabile, ma solo sperimentabile.
Questa caratteristica è Essere 100% Essere, senza neanche l'ombra di un possesso di una proprietà, di un mio e di un tuo, senza neanche un briciolo infinitesimale di Avere.
Lo Spirito puro si trova solo nel Nirvana, nel "Regno dei Cieli" e la porta per quel "Regno" è una porta molto stretta da percorrere per noi umani.
Comunque sia quel luogo non è da un'altra parte, ma è qui ed ora.
E' solo nascosto alla vista, ma è qui in mezzo a noi ora, proprio adesso quel luogo è qui e non si trova in un luogo che si raggiungerà solo dopo la morte fisica.
La dimensione dell'Avere è invece la dimensione dell'EGO, una dimensione terrena e materiale, quella dell'Avere, in cui siamo tutti imprigionati fin dalla nascita.
Ciao
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
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Mi intrometto umilmente, senza nessuna pretesa ma con spirito di apertura e di comprensione.
Sai che sono affascinato e interessato alla "tua" filosofia, però mi sfugge sempre una cosa: lo scopo.
Con questo non voglio intendere che non sei onesto nel porti e che ci sia un secondo fine non esplicitato, ma prendendo per vero quel che dici, per quanto mi sforzi non ne riesco proprio a trovarne un capo.
Evidentemente sono io ad aver saltato qualche tuo passaggio, in cui hai dato un ordine alle cose, magari in interventi precedenti anche in altri contesti.
Lo scopo?
Lo scopo è quello di esprimere la Verità in ogni dibattito, sia si parli di Spiritualità o di altro.
Nei forum dove si discute di Spirito, esprimo ciò che ho sperimentato e verificato personalmente.
In queste discussioni quindi, lo scopo è quello di esprimere correttamente la grandezza del nome di Gesù Cristo, un potente nome di Salvezza per tutti coloro che lo accettano.
Lo scopo è quello di svelare molti misteri legati al Suo Nome, dando un'interpretazione delle Sue parole più comprensibile alle menti moderne.
Lo scopo è quello di togliere dalle menti, la propaganda martellante che indica e propaga un'immagine di Gesù Cristo, falsa fino al midollo.
Gesù Cristo non è solo l'immagine di quell'uomo inchiodato su una croce, un'immagine completamente inventata, visto che Lui non era sicuramente un bianco con quei capelli e con quella barbetta.
Gesù Cristo è il nome che esprime l'ESSENZA di Verità e Vita, Gesù Cristo è ESSERE PURO incarnato.
Egli esprime la venuta di Dio nel mondo.
Lui si è svelato a me e, un'esperienza così potente, va condivisa con più persone possibile.
Poi sono consapevole che la mia azione è limitata, ma faccio ciò che posso per aiutare la gente che non lo conosce e che lo associa automaticamente a quella setta residente in Vaticano che lo inchioda di nuovo su quella croce, ogni santo giorno.
Pensaci anche tu.
Gesù Cristo è risorto, Gesù Cristo ha vinto, ma viene rappresentato come un perdente sofferente eternamente inchiodato su una croce da coloro che si autodichiarano suoi rappresentanti terreni.
Gente che non segue i Suoi insegnamenti, gente che usa il Suo nome per associarlo ai comportamenti più abietti e crudeli, usa il Suo nome per associarlo al Potere terreno, ovvero per associarlo proprio a tutto ciò che Lui stesso ha aspramente combattuto e condannato durante la sua predicazione.
Parlando apertamente, nella mia seppur magari breve e poco approfondita in confronto alla tua o di altri utenti quì presenti, esperienza di vita, c'è stato un periodo in cui, vuoi per la mia indole riflessiva, mi son ritrovato in una selva oscura. Non serve essere guru della filosofia o "professionisti" del comportamento umano per comprendere che il nostro agire, il nostro compiere una qualunque azione è mossa da uno scopo, e non credo ci intendiamo senza che faccia esempi sul perchè uno studia, o se conduce un tipo di vita, o sul perchè io stia avendo ora io ti stia interrogando, come si evince anche dalla costruzione delle frasi ricorre un perchè, lo SCOPO appunto.
Purtroppo per mia natura non accetto mai le cose per dato di fatto, non riesco a nascondermi dietro un dito, e questo mi ha portato ovviamente a mettere in discussione il percorso di vita che ci insegnano i nostri genitori, la società in cui viviamo, sfociando in una crisi, poi superata, o meglio ho imparato a conviverci, ad accettare un dato di fatto.
Ognuno di noi, vive cicli di vita ricorrenti, della durata di 7 anni ciascuno.
Ogni 7 anni circa, comincia un ciclo nuovo e, il trovarsi in una "selva oscura", è un passaggio obbligato per ogni uomo al mondo.
Ogni uomo passa e dovrà passare da quel luogo per morire e rinascere, è inevitabile.
Anche Dante ci è passato a 35 anni, quindi nel quinto ciclo di vita.
Ogni ciclo, ogni crisi potente che attraversiamo, è un avvenimento che è funzionale alla crescita della consapevolezza individuale.
Io ho capito il perchè del mio percorso di vita, durante l'ottavo ciclo, quando l'incontro con il Re dei Re mi ha fatto comprendere ogni più piccola sfumatura delle mie vicissitudini personali.
Quell'incontro ha dato un filo logico ed una spiegazione completa, ad una storia di Vita, la mia, che sembrava non averne alcuna, quell'incontro mi ha liberato da ogni preoccupazione, da ogni possibile rimpianto, da ogni problematica, da ogni sofferenza, da ogni accusa che mi auto-rivolgevo.
Non posso non condividere questa enorme fortuna, questo enorme dono che ho ricevuto, anche se sono perfettamente consapevole che il Maestro arriva solo quando l'allievo è pronto per riceverlo, mai un attimo prima od un attimo dopo.
Lo Spirito è perfetto anche nel timing.
Quindi io non mi preoccupo se queste mie parole sono o saranno bit sprecati, sarà lo Spirito a decidere se queste mie parole saranno utili o meno a qualcuno.
Purtroppo io non riesco a riconoscere la Verità in quel che tu dici. Ne sono affascinato perchè indubbiamente racconta per molti versi egregiamente punti di riflessione. Ma il Dio di cui poi parli, non mi sembra affatto la Verità, potrebbe essere un creatore, o forse sarebbe meglio usare il termine modellatore.
Quando parli delle due dimensioni, dei due livelli... io credo che stiamo solo rappresentando in un altra forma quello che viene detto in altre mille salse, una rappresentazione delle cose FALSA, una realtà di comodo, un illusione millenaria, che forse nasce insieme alla "ragione" umana, per darsi uno scopo, e l'illusione di esser libero e artefice del proprio destino.
Non sei l'unico P.K.89, anzi....:laugh: .
Sottomettersi a qualcun altro, per l'orgoglios EGO, è di una difficoltà titanica.
Io stesso ci ho messo anni per accettare l'esistenza di Gesù Cristo e sottomettermi a Lui e questo nonostante l'esperienza inequivocabile che mi ha portato a conoscerlo.
Del resto, sottomettersi a qualcuno che ti ama e non ti chiede nulla, non è questo grande sacrificio. :wink:
La mia vita scorre normalmente, pochi conoscono la mia esperienza ed io non sono certamente un invasato.
Il tutto è interiore, il tutto vive nelle profondità di me stesso, un luogo sicuro, un luogo dove nessuno, tranne ovviamente il Maestro, riesce ad arrivare.
Ma dimmi incredulo, nella Verità in cui credi perchè lo spirito si è fatto carne, perchè Gesù si è fatto uomo, qual'era il suo scopo. E raggiunto il regno dei cieli quale sarà lo scopo del essere che ne rimane?
Lo scopo è semplice.
Cristo si è incarnato nell'uomo Gesù, quell'uomo che ha compiuto le azioni necessarie per fare entrare la Verità nel mondo.
Il mondo terreno si fonda sulla bugia e sull'inganno.
Tutto il mondo terreno è dominato da gente che vive sulla bugia, tutto il mondo che fa capo al potere terreno, è nato da una bugia primaria e, da una prima bugia, possono nascere solo altre bugie, bugie sempre più sofisticate e cervellotiche.
La condotta di vita di Gesù Cristo, è stata una condotta di vita impeccabile, ha resistito ad ogni tentazione ed è morto innocente senza mai rinnegare la Verità per salvarsi la pelle.
Quell'esempio immortale, è patrimonio del mondo, quella Via seguita dal Cristo, è ora disponibile a chiunque voglia uscire dalla trappola Spirituale in cui è immerso fin dalla nascita.
L'azione di Gesù Cristo, pulisce l'anima in profondità, la rende lucente ed immortale, così come è immortale la Verità che, nonostante i tentativi sempre più sofisticati da parte del potere terreno di negarla, riesce sempre ad emergere in un modo o in un altro.
Ho preso a caso una tua frase, ma quando parla di libertà, di che libertà parliamo? Io intendo libertà con autodeterminarsi, e io personalmente non credo affatto esiste la Libertà, come può un essere venuto al mondo non per sua volontà, quindi senza un suo scopo essere libero? Il "peccato originale" (ho solo preso in prestito le parole) è già evidente alla nascita, sia in questa dimensione per un volere altrui figlio di una cascata di eventi che hanno portato al concepimento.
Noi siamo guidati, da un'entità in noi di cui non siamo consapevoli.
Le pratiche Spirituali, hanno lo scopo di renderci consapevoli dell'esistenza di questa entità in noi.
Quando questa entità in noi si svela in tutta la sua potente realtà, la ventata di Libertà assoluta che prova l'Anima è inesprimibile a parole.
Perchè la Verità rende liberi, ma non parlo del simulacro di libertà che viene propagandato dai media occidentali, parlo della vera libertà, quella interiore.
Pensa quanto è libero un bambino fino a quando non impara a raccontare le bugie per ottenere ciò che vuole.
Le bugie di un bambino sono ingenue, fanno tenerezza rispetto a quelle sofisticate di noi adulti.
Pensa alla libertà assoluta di poter esprimere la Verità.
Più sei libero di esprimere la Verità, più stai bene.
Te lo puoi permettere tu P.K.89, oppure sei costretto a vivacchiare in un mondo di bugie per paura?
Non voglio la tua risposta, quella risposta serve solo a te e non a me.
Se IO è eterno e immutabile, immutabile significa che non cambia, come poi può essere che da esso nascono, se è immutabile è fermo, non si muove, perchè nascono? Quindi forse proprio immutabile non può essere, e se quindi si è mosso c'era uno scopo ---> usurpare il Suo trono assoluto ?
Il Cielo è eterno ma muta in continuazione, come tutto del resto.
Così è la Verità, così è il principio primo, così è lo Spirito.
Un eterno presente, che muta la sua forma in continuazione ma costituito di una sostanza eterna.
Dio è considerato il motore immobile dell'Universo secondo il pensiero Aristotelico, questo concetto permette di avvicinarsi a ciò che intendo.
Nel pensiero di Aristotele il motore immobile o primo motore (in greco: πρῶτον κινοῦν ἀκίνητον; in latino: primum movens) è un concetto che rappresenta la causa ultima del divenire dell'Universo.
Poiché ogni trasformazione ha una causa, all'origine della catena di cause ed effetti deve darsi, secondo Aristotele, una causa priva di causa o causa prima, ovvero una fonte originaria del moto priva di moto. Aristotele introduce la nozione del motore immobile nella Metafisica.
« Poiché si è sopra detto che le sostanze sono tre, due fisiche ed una immobile: ebbene, dobbiamo parlare di questa e dobbiamo dimostrare che necessariamente esiste una sostanza eterna ed immobile.
Le sostanze, infatti, hanno priorità rispetto a tutti gli altri modi di essere, e, se fossero tutte corruttibili, allora sarebbe corruttibile tutto quanto esiste. Ma è impossibile che il movimento si generi o si corrompa, perché esso è sempre stato. [1] »
Intanto io mi chiedo di che trono si parla, ma anche senza pormi questa domanda, non è forse il conflitto la ragione della NASCITA nascono.
Pertanto in quali termini possiamo considerare la figura del Regnante dei cieli una figura portatrice di libertà?
Perchè la caratteristica dell'IO SONO, è presente in ognuno di noi.
E quella caratteristica è ostacolata nel suo esistere, da una miriade di altri IO che cercano di usurparne il primato.
Sono tutti gli IO presenti in noi che combattono per la loro supremazia, tutti combattono l'IO SONO per autoproclamarsi re.
E siccome il microcosmo individuale è lo specchio del macrocosmo collettivo, quella stessa lotta interiore di ognuno di noi si esprime nel visibile.
Ma l'IO SONO è paziente, aspetta il suo momento, perchè l'IO SONO è la Verità e la Verità non ha nessuna fretta, lei è fuori dal tempo.
L'IO SONO si percepisce in noi, quando si è da soli, sulla cima di una montagna, davanti a panorami mozzafiato che tolgono il respiro.
La pura consapevolezza di ESSERE e basta, l'IO SONO puro, una gioia infinita di libertà che parte dal profondo di noi stessi.
Se non l'hai mai provata, è inutile che tenti di spiegartela, sarebbe tempo perso.
Ma non perchè sei un coglione, solo perchè è impossibile per tutti spiegare a parole il profumo di una rosa a qualcuno che non l'ha mai annusata.
Nessuna parola si potrà mai sostituire all'esperienza.
Mi scuso se ho portato tante domande, che magari escono fuori dal filo discorso che facevi.
Spero di averti risposto approfonditamente, di meglio non posso fare.
Pensaci, anche a lungo se vuoi, parlarne ancora non è necessario.
Grazie e ciao. :wave:
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Anteater ha scritto: PENSIERI LIBERI...per me significa qualcosa di diverso dal pensare!
Certamente. Ma se hai "pensieri liberi" nella mente, qualsiasi cosa tu intenda, hai pensieri e quindi non hai la "mente vuota".
Il Tai Chi è una meditazione in movimento che richiede di avere la mente "pensante" a riposo.
Inoltre se hai pensieri nella mente, di qualunque tipo, e te ne accorgi, significa che la tua attenzione è rivolta ai pensieri e non alla pratica e quindi non stai facendo Tai Chi.
Se mentre si pratica il Tai Chi, disgraziatamente si calpesta una puntina...beh... la "testa" non penso sia così assente dall'evitare di accorgersene...Comunque son dettagli interpretativi...
No, non lo sono, sono cose fondamentali da comprendere se si vuole praticare qualcosa di serio.
"La testa" non sono solo i pensieri e "accorgersene" non è pensare.
"Accorgersene" è averne consapevolezza ma il pensiero da solo non è sufficiente per avere consapevolezza.
Se poi pensi "che male!" allora stai pensando. Ma se hai acquisito (ri-acquisito) certe facoltà, puoi benissimo accorgerti che ti sei fatto male senza pensare assolutamente a nulla.
Un neonato che si fa male se ne accorge che si è fatto male, lo sappiamo dalle sue espressioni (pianto per esempio), e sappiamo anche che non è possibile che stia pensando mi sono fatto male, perché ancora non conosce nemmeno una lettera dell'alfabeto.
Quella condizione di esistenza di un neonato, è possibile ritrovarla anche grazie a questi "strumenti" che sono le pratiche spirituali.
Io lo so, non dico che ho ritrovato l'esatta condizione di un neonato, ma so per certo che vivo spesso in quello stato dell'Essere. Spesso faccio le cose (qualsiasi cosa) senza il minimo pensiero in testa, che sia "pensare" o "pensieri in libertà" o qualunque altra forma di pensiero.
Meditazione, uno stato dell'Essere assolutamente naturale che a causa delle imposizioni della società, progressivamente perdiamo e così perdiamo l'accesso alla vera conoscenza.
Per "vera conoscenza" non intendo per forza "cose mistiche" (anche), intendo conoscenza completa di qualunque cosa.
Perché come ho detto più volte, "normalmente" viviamo in uno stato che è condizionato dalla mente di superficie (razionale-ego-personalità), che filtra e re-interpreta qualsiasi percezione ed esperienza e quindi ecco la famosa "illusione del mondo" di cui tanti hanno parlato.
La Meditazione rompe "il meccanismo di filtraggio" della mente, ed è per quello che si può ritrovare l'esperienza genuina, senza filtri o interpretazioni e quindi la vera conoscenza.
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Uso una cosa detta da incredulo (grazie) perché forse può chiarire degli aspetti, come l'ha messa lui.
Invisibile intendeva il "fare bene le cose", come una questione legata all'Armonia.
Ognuno di noi sente quale sia il modo migliore di fare bene le cose e, quel modo è diverso per ognuno di noi.
Per te è quello di seguire l'istinto, perchè molto probabilmente tu sei a contatto con lo Spirito tramite quello e quindi tu sai che seguendo l'istinto non sbagli mai.
Propendo per questa interpretazione.
E' anche possibile che sia un problema di termini che usiamo.
E' possibile che quello che tu chiami "istinto" io lo chiamo "Spirito". Se è così ecco che qualcosa è chiarito.
Quello che mi sembra rimanere diverso, è che io sostengo che "per fare bene le cose" (non importa se al 100%, idealmente si ma non ne faccio una questione integralista) è necessario seguire le indicazioni dello Spirito-istinto per tutto il percorso di un "dato fare".
Per questo lo chiamo "guida", perché tu decidi di farti un caffè.
Ma "fare un caffè" è una cosa di una estrema complessità, non per quello che devi fare con l'acqua, la macchinetta etc. ma perché il tuo corpo deve compiere delle "operazioni" di una complessità "spaventosa" a cui vanno aggiunte le cose che devi fare con l'acqua etc.
Il tutto è assolutamente ingestibile da "te", nessuno è in grado di fare quella cosa "da solo" e farla bene, perché ci sono fantastiliardi di cose che devono accadere contemporaneamente e con una sequenza ed un "ritmo" preciso, e questo nessun "io" umano è in grado di farlo.
E' stato calcolato (scientificamente) che un corpo umano che sale UNA rampa di scale compie più "calcoli" di quelli che sono serviti per "andare sulla luna e ritorno" (vabbè...la Luna... ma rende l'idea).
Nessun "io", nessuna mente è in grado di fare questo ed ecco che lo Spirito è li proprio per gestire tutta questa enorme complessità ed Armonia in divenire.
Dall'inizio alla fine del fare.
La realtà è che tutti usiamo lo Spirito praticamente in continuazione e lo facciamo inconsapevolmente, altrimenti nulla potrebbe essere fatto, nemmeno malissimo.
Il mio discorso voleva sensibilizzare che è possibile anche fare altrimenti, ovvero benissimo e anche in modo perfetto (perfettamente armonico) qualunque cosa e l'importanza di questo sta nel fatto che "fare bene le cose" fa benissimo alla persona, alla mente, al corpo, all'Anima ed anche al Mondo.
Perché ogni atto fatto in Armonia è come un sasso gettato nel lago, le "onde di Armonia" si espandono facendo del bene (mettendo in Armonia, o per meglio dire provoca questa tendenza "per risonanza") a tutto quello che c'è "intorno".
Per esempio, io sono convinto che le moltitudini di persone che hanno praticato l'Armonia nella loro vita durante i millenni (non importa come), hanno evitato molte guerre, perché l'Armonia è molto pericolosa, è altamente contagiosa
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incredulo ha scritto: Io ho solo sottolineato la qualità principale dello Spirito, ovvero l'Essere.
Bene. Grazie per l'onestà.
Converrai con me, che non si può sempre e solo parlare di Spirito se prima non si discute come quello spirito è stato correlato a una problematica. Il COME è stato correlato, è ciò che stavo contestando. Ma non il "come" nel metodo, cioè Invisibile ha parlato onestamente e correttamente, intendo il "come" - cioè nel significato che lui ha dato allo spirito in quel contesto.
Per farlo ho preso spunto da una tua affermazione, che chiedeva ad invisibile se era il "nostro" oppure di un altro.
Certo e l'avevo compreso.
Ma è parziale.
Hai pure fatto l'esempio di una reincarnazione con il nome di un altro soggetto, pensavo ti riferissi a questo aspetto.
La reincarnazione l'ho tirata fuori per far comprendere con un'ipotesi che la logica c'entrava nel discorso. Non perché con la logica si possa comprendere cosa sia o non sia la spiritualità, ma semplicemente che la logica in un discorso sulla spiritualità è necessaria a dimostrare la coerenza o la contraddittorietà di determinate posizioni.
Sei l'IO Calvero-Giulio o sei l'IO Spirituale che ci unisce tutti?
Sai chi sei?
Perchè siamo tutti diversi ma siamo tutti uniti nello Spirito, siamo uniti tutti nella Vita con la V maiuscola, quella Vita che ci anima e che tutti condividiamo.
Ti ripeto nuovamente, e senza sempre senza astio di alcun tipo :sun: ma così delimito bene l'urgenza e cancello le ambiguità: E CHI SE NE FREGA, Incredulo.
Siamo tutti uniti? ... io direi connessi.
Quindi rispondi: se io dico, così come quando altri dicono "il mio spirito", allora sto e tutti stanno affermando il falso?
Perciò se faccio una cosa fatta bene, il merito è anche di Attivissimo?
Ricapitolando dai vostri interventi
... l'io spirituale che ci unisce tutti, poi c'è l'io Calvero, poi c'è l'istinto che è accettato ma la cosa è fatta bene in ragione di seguire l'armonia universale di una cosa che non ci appartiene, bene ...
... scusa ma non c'è nulla che dia - non solo la minima probabilità che possa esistere il libero arbitrio, ma non c'è nulla secondo queste consapevolezze che possa minimamente far si che sia accettabile e sensato che il "fare bene qualcosa" possa essere una responsabilità. Questo comporta che anche far il male qualcosa non è una responsabilità.
Mi spiace, non torna.
E non mi rompete il cazzo che la logica non c'entra.
Il resto del discorso che mi hai fatto discende da qui, quindi sarebbe inservibile continuarlo. E anche come prima con Invisibile, anche con Te, se prima non mi porti una considerazione che dia un senso a questa cosa, non m'interessa andare avanti. Ripeto, secondo queste considerazioni, tutto è certo quanto è assolutamente certo che voi siete la manifestazione all'interno di un sogno lucido di cui non sono conscio, ma in realtà non esistete.
[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
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TheNecrons ha scritto: Calvero, potresti riportare bene bene la questione a cui pensi non sia stata data una risposta?
Ciao.
Quello a cui ritengo non mi sia stata data una risposta, è spiegato anche nella replica che ho dato a Incredulo.
Però, visto che può esser d'aiuto a tutti, sintetizzo con Te la questione, in un breve riassunto.
In realtà le risposte o i nodi, possiamo chiamarli anche così, che non si sono sciolti, sono due.
Il primo: è quando io ho risposto alla domanda di Invisibile, e lui l'ha considerata una risposta valida; a seguire lui ha sostenuto una tesi la quale indicava - come e perché - secondo lui lo spirito fosse in relazione con la mia tesi che riguardava l'istinto (ricordi?)
OK
POI
Il secondo: è un problema che non riguarda in sé - dove sia la ragione in merito alla domanda originale posta da Invisibile, bensì riguarda una sotto-questione che è nata a seguire nel dibattito, e cioè la quale pone in essere il problema di come la logica possa o meno riguardare un contraddittorio.
OK
(ci siamo?)
BENE
Fatte queste premesse per aiutarci a fare ordine in questa disamina, possiamo tranquillamente, per il momento, se sei d'accordo, soprassedere al SECONDO NODO (ci stai?), così ci concentriamo sulla domanda originale di Invisibile e sulla mia risposta originale sempre data a Invisibile, così che ognuno possa ri-considerare e fare meglio ordine tra le questioni sollevate.
QUINDI DETTO ciò, ecco il problema relativo al PRIMO nodo:
Se quello che sostiene Invisibile in relazione allo spirito - a sua volta in relazione alla risposta che gli avevo dato riguardo all'istinto, corrisponde a Verità, allora io sostengo che:
- non vi è libero arbitrio. Poiché Invisibile stesso ha comunque dovuto parlare e far entrare nella sua considerazione il concetto di GUIDA (ricordi?);
- Quindi se non c'è libero arbitrio, non c'è responsabilità;
- Se non c'è responsabilità, allora non vi è crescita reale tra un "TE" che in realtà non esiste e una realtà che comunque ESISTE (come Invisibile sostiene da sempre, e, aggiungo: giustamente)
Quindi il concetto di "fare bene una cosa" o "non farla bene" ... è irrilevante.
Da qui poi si scatenerebbero altre conseguenze sul concetto di spiritualità che sono importanti e che per ora lasciamo dove sono.
[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
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Ho preferito condensare nelle repliche che ho fatte a Incredulo e a TheNecrons, la risposta che sarebbe stata inserita rispondendoti direttamente. Solo per non diventare scemi.
Penso sia meglio per il buon proseguimento del Topic
[Misti mi morr Z - 283] Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno.
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Ti ripeto nuovamente, e senza sempre senza astio di alcun tipo :sun: ma così delimito bene l'urgenza e cancello le ambiguità: E CHI SE NE FREGA, Incredulo.
Siamo tutti uniti? ... io direi connessi.
Quindi rispondi: se io dico, così come quando altri dicono "il mio spirito", allora sto e tutti stanno affermando il falso?
Sì.
Lo Spirito non è mio nè tuo.
Lo Spirito può essere definito in tanti modi, Rol lo definiva Spirito intelligente piuttosto di Grande Spirito con la definizione dei nativi americani, ma è qualcosa che va oltre le definizioni e la soggettività personale.
Perciò se faccio una cosa fatta bene, il merito è anche di Attivissimo?
E dove avrei mai affermato uno stronzata simile? :laugh:
Ricapitolando dai vostri interventi
... l'io spirituale che ci unisce tutti, poi c'è l'io Calvero, poi c'è l'istinto che è accettato ma la cosa è fatta bene in ragione di seguire l'armonia universale di una cosa che non ci appartiene, bene ...
Potevi metterci anche bla, bla, bla, bla, pizza e fichi.
Avrebbe reso meglio l'idea dell'impatto delle mie parole su di te....:laugh:
... scusa ma non c'è nulla che dia - non solo la minima probabilità che possa esistere il libero arbitrio, ma non c'è nulla secondo queste consapevolezze che possa minimamente far si che sia accettabile e sensato che il "fare bene qualcosa" possa essere una responsabilità. Questo comporta che anche far il male qualcosa non è una responsabilità.
Bingo!!!
Non è assolutamente importante fare bene o male le cose per lo Spirito.
La differenza fra farle "bene" o farle "male" sta solo nella qualità della gratificazione interiore personale, ovvero nella qualità di vita delle vite individuali.
Se le fai bene, se le fai in Armonia con lo Spirito, le sensazioni e le gratificazioni interiori dell'Essere sono amplificate, sono talmente elevate fino ad arrivare a vette divine di soddisfazione interiore permanenti.
Non a caso si parla di "estasi mistiche".
Se viceversa le fai male, godi tantissimo lo stesso, ma questo avviene solo per un breve tempo, solo temporaneamente, poi quelle gratificazioni così forti, passano nel dimenticatoio.
E' Il farle "bene" o il farle "male" che dipende anche dalla propria scelta personale.
Il farle in Armonia o il farle "di forza" dipende solo da una scelta individuale e personale.
Ed è lì che si sviluppa il "libero arbitrio".
Allo Spirito non gli frega una beneamata minchia se le cose vengono fatte "bene" o vengono fatte "male".
Lui continua a sussurrare in eterno, sta a noi sintonizzarci su quelle frequenze se vogliamo vivere in pienezza.
Lo Spirito non giudica, Lui è eternamente lì che ci indica la Via, lo Spirito ama e basta e continua in eterno a darci le indicazioni utili per fare l'esperienza.
Sta a noi sintonizzarci sulla Sua lunghezza d'onda, sta a noi fare le cose fatte "bene" accettando le Sue indicazioni.
Viceversa sono cazzi tuoi, figurati....
Ripeto, secondo queste considerazioni, tutto è certo quanto è assolutamente certo che voi siete la manifestazione all'interno di un sogno lucido di cui non sono conscio, ma in realtà non esistete.
Anche lo Spirito per molti non esiste Calvero.
Invece esiste, così come esistiamo noi.
Ciao
P.S: Questo filmato spiega meglio la questione:
www.facebook.com/ampoteks/videos/757189494417788/?pnref=story
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
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Siccome nel forum manca l'emoticon semplice del sorriso, quella classica, e io personalmente la trovavo valida e, le altre che le si avvicinano, che qui sono disponibili, non mi danno il senso che vorrei trasmettere e, in aggiunta, non mi va di rompere il cazzo alla Redazione (o a chi per esso) per una cosa così sempliciotta, allora rendo edotti i miei amici e i mei nemici che:
- quando inserirò questa emoticon :sun: che io identifico come "Sole raggiante e luminoso" per me starà a indicare e a significare un sorriso distensivo e piacevole, cioè proprio come il termine "solare" nel vocabolario può anche indicare metaforicamente: un'atmosfera positiva/distensiva insomma, come quella di una "persona solare" ... pronta e disponibile, empatica e serena; leggera nei pensieri ...
... minchia che discorsoni eh?
Sono stato chiaro? :popcorn:
Bon, ci siamo capiti
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non vi è libero arbitrio. Poiché Invisibile stesso ha comunque dovuto parlare e far entrare nella sua considerazione il concetto di GUIDA (ricordi?);
Mettiamo che esista un ordine naturale.
Mettiamo anche che solo lo Spirito può guidarti nel complicatissimo compito di seguire l'ordine naturale.
Dunque, se tu hai la facoltà di seguire o meno l'ordine naturale (lasciarti guidare o meno dallo Spirito), dove "non ci sarebbe" il libero arbitrio?
Bada che "libero arbitrio" possiamo intenderlo sotto vari punti vista. Per me è, tra le altre cose conseguenti, poter decidere o meno di "ascolare la Naura e attinersi ad essa".
Per te, potrebbe voler dire: poter seguire la Natura senza la guida dello Spirito.
Volevo anche dire due parole su un altro aspetto.
l'io spirituale che ci unisce tutti, poi c'è l'io Calvero
...
Perciò se faccio una cosa fatta bene, il merito è anche di Attivissimo?
Chiedi agli altri di spiegarti, con la logica, ciò che non è possibile comprendere con la logica. Scusa, ma oltre a questo non si può andare con la logica, o se ti è più chiaro, con il discorso. Quante volte vuoi che ti viene detto?
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- invisibile
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... l'io spirituale che ci unisce tutti, poi c'è l'io Calvero, poi c'è l'istinto che è accettato ma la cosa è fatta bene in ragione di seguire l'armonia universale di una cosa che non ci appartiene, bene ...
... scusa ma non c'è nulla che dia - non solo la minima probabilità che possa esistere il libero arbitrio
Si che c'è e l'ho già detto quale è: tu hai la facoltà di scegliere cosa fare, e non solo --->
ma non c'è nulla secondo queste consapevolezze che possa minimamente far si che sia accettabile e sensato che il "fare bene qualcosa" possa essere una responsabilità. Questo comporta che anche far il male qualcosa non è una responsabilità.
---> hai anche la scelta di "fare bene una cosa" o non curartene. Se scegli di "fare bene" sei responsabile di tutte le scelte che fai durante tutto il percorso di un dato fare.
Lo Spirito ti guida nel "fare quello che vuoi tu", non nel fare quello che vuole lui.
Se tu decidi di fare il caffè blu (e poi non berlo, così tanto per vedere come è a guardarlo o per fare uno scherzo ad un amico), lo Spirito ti guida a "fare bene il caffè blu".
Lui non "vuole" niente se non che tu stia bene, Amore come ha detto incredulo, ed il fare bene ti fa bene e a livello spirituale il "fare bene" è miracoloso. Letteralmente.
Infatti io sostengo che il fare in Armonia fa bene anche al Mondo, perché il Mondo è proprio basato sull'Armonia.
Se invece scegli di fare male, sarai comunque responsabile delle conseguenze di quella, scelta perché sei tu che hai scelto in tal senso.
Quindi il libero arbitrio c'è sempre e c'è sempre anche la responsabilità.
Ho visto ora che hai ri-postato. Ritengo di aver risposto sopra ma tanto per cercare di non lasciare nulla in sospeso:
Se quello che sostiene Invisibile in relazione allo spirito - a sua volta in relazione alla risposta che gli avevo dato riguardo all'istinto, corrisponde a Verità, allora io sostengo che:
- non vi è libero arbitrio. Poiché Invisibile stesso ha comunque dovuto parlare e far entrare nella sua considerazione il concetto di GUIDA (ricordi?);
Forse non hai seguito la discussione in passato, ma il concetto di GUIDA non l'ho introdotto in quel momento, l'ho esposto da molto tempo, proprio dall'inizio parlando dello Spirito (della mia concezione ovviamente).
Per me sono proprio le due descrizioni fondamentali:
1) "Luogo" dove tutto si manifesta (ovvero il Nulla)
2) Guida universale (proprio perché è "il Nulla")
- Quindi se non c'è libero arbitrio, non c'è responsabilità;
- Se non c'è responsabilità, allora non vi è crescita reale tra un "TE" che in realtà non esiste e una realtà che comunque ESISTE (come Invisibile sostiene da sempre, e, aggiungo: giustamente)
"Te" esisti, e se scegli di farlo puoi crescere nelle realtà, che esiste.
Ma "te" non è il "te" che generalmente si crede, come ha spiegato incredulo, perché noi siamo "forme spirituali", non sovrastrutture mentali che chiamiamo "Giulio", "Salvatore" o "Anna".
E qui davvero questo linguaggio si ferma, perché non può descrivere una realtà in cui è contenuto.
"Anna" eccetera sono contenuti nella Realtà Universale, non il contrario e quindi questi "te" non possono descrivere La Realtà in modo completo ma solo con metafore o con parole "evocative" (vedi i mistici).
Un esempio di metafora è l'albero.
Esiste l'albero? Bè, noi lo vediamo in quanto entità separata dal mondo (fisicamente intendo) e quindi diciamo che "quello è un albero".
E' corretto, "quello" è effettivamente un albero.
Ma se esistesse solo lui, se nel pianeta ci fosse solo quell'albero, esisterebbe?
La logica, avendo gli elementi finora esposti, dice di si, non si vede perché non dovrebbe essere cos', ma è sbagliato.
E' sbagliato perché ho usato dei presupposti incompleti e quindi il risultato logico è errato, nel senso che in sé è corretto ma non è reale, nella realtà non è così.
Perché un albero da solo non può esistere perché "quello" non è un albero, "quello" è un albero ed allo stesso tempo è tutto il sistema di vegetazione che permette a quell'albero di esistere anche in quanto individualità.
Inoltre senza gli insetti e/o il vento che permettono l'impollinazione, non esisterebbe (e via di questo passo fino la Tao, il "Tutto").
Qui inizia a rivelarsi come è la realtà, ovvero multidiemnsionale e lo è in divenire.
La mente razionale, e per cui anche la logica, può esaminare solo una cosa alla volta, che sia una "entità", un numero, un concetto, un essere, un piano di esistenza (dimensione). Per collegare i vari elementi non può far altro che usare il tempo e così creare "fili logici" per descrivere la realtà.
Ma la realtà è che tutto esiste ed accade insieme", tutto esiste "insieme" perché è l'esistenza "insieme" (contemporanea) di tutto il sistema che permette all'albero di essere ANCHE una individualità.
Infatti "te" esisti ed esisti su diversi piani di esistenza.
Esisti in quanto "Calvero", esisti in quanto "parte dell'umanità", esisti in quanto concimatore della terra (la tua cacca) ed esisti in più piani di esistenza:
Fisico, mentale e spirituale.
Il fisico cresce da solo, per così dire.
La mente (psiche) cresce un po' da sola ma molto per influenza della società in cui si vive, ma c'è una parte della psiche (che in realtà è potenzialmente enorme rispetto alla parte razionale), in cui c'entrano anche e soprattutto le scelte che si fanno. Libero arbitrio-responsabilità.
Ed infine c'è la parte spirituale, dove ogni scelta che si fa è basilare ed è assolutamente responsabilizzata e totalmente libera, sempre considerando che tutto ciò che è manifesto ha un limite e per cui tu non puoi decidere di diventare Dio, perché quel posto è già occupato
Ma se scegli di provarci (puoi, molti lo fanno) la scelta è tua e anche qui le conseguenze sono tua responsabilità.
Quindi il concetto di "fare bene una cosa" o "non farla bene" ... è irrilevante.
Invece è fondamentale, perché parlo di "fare in Armonia" e gli effetti delle tue scelte a riguardo, su te stesso e sul mondo, sono tua (di chiunque) responsabilità.
Perché tu esisti ed il tuo fare è reale. Quindi gli effetti sono reali e quindi ne sei responsabile.
Se stai male perché hai scelto di fare in disarmonia, la responsabilità è solo tua, così come è tua la responsabilità che il tuo agire in disarmonia possa fare del male agli altri.
Forse ci siamo?
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