Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali

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8 Anni 1 Mese fa #6877 da invisibile
@PK

Qualche precisazione:

P.K.89 ha scritto:
...Questo per dire che è una possibilità che non vi sia stato un riflesso di natura atavica e a priori dentro di te, ma da quel che hai detto esisteva una conoscenza ben più vicina.


Certo che è possibile, ma quello che ho cercato di sottolineare, in vari modi, è che non possiamo sapere e che l'unico modo di sperimentare tali "realtà" (tra virgolette per rispetto) è appunto darsi da fare.

Essendo "fenomeni" che appartengono alla sfera spirituale, non ci potrà mai essere la "prova" per la mente che un dato giorno questi movimenti siano la manifestazione di un qualcosa di "atavico", per usare la tua espressione, e non una "proiezione mentale" derivata da qualcosa che è inconscio.

Uno dei motivi del perché nel Tai Chi o nella Meditazione si DEVE praticare tutti i giorni, è proprio quello di sperimentare in prima persona questi "stati dell'Essere", di modo che, dopo un certo tempo (che per qualcuno può essere anche molto lungo) si siano "accumulate" molte esperienze di modo da poter compararle con i cosiddetti "stati normali" e "funzionamenti" abituali.

Se dopo 15 anni ogni volta che, seguendo seriamente le regole, il fenomeno è "quello" (o "quelli"), non è che la mente avrà la "prova provata", ma diciamo che ci sono buone possibilità che quella manifestazione sia di un "qualcosa" che mente non è.
Se a questo aggiungi fenomeni "straordinari", come quello che dopo 4 ore di computer causa lavoro ci si ritrova con il corpo bloccato in vari punti, stanchi morti e con la mente in pappa, ci si può alzare e muoversi immediatamente come una farfalla, ecco che la mente ha un altro "forte indizio" che qualcosa oltre se stessa sembra effettivamente esistere, perché in quello stato pietoso lei non può far altro che stramazzare sul letto.

Invece...

Per precisare non conosco il Tai Chi, e altre pratiche simili, e non ho mai approfondito la mia curiosità per aspetti di tipo spirituale, ma non nego assolutamente che vi possa essere un importante parte spirituale in noi, fondamentale e basilare per il nostro manifestarci nel complessivo.


é una delle "tre parti" di ciò che siamo; corpo, mente e Spirito, quindi è certamente fondamentale.

Per il momento mi sono concentrato più su un aspetto "meccanico" o fisico.


Capisco, ma così non potrai mai comprendere la Natura di queste pratiche e perché esistono, come possono aiutarci e perché sono un tesoro inestimabile, un dono del Cielo.

La mente non potrà mai, nemmeno in EONI, capire di cosa si tratta. C'è un solo modo, praticarle seriamente.

Oppure raggiungi l'illuminazione (non importa come) e poi vedi tutto "dall'alto" in modo chiarissimo :-)

Il mio Maestro spesso ripeteva ai suoi allievi che lui e noi eravamo identici e che l'unica differenza è che noi stavamo al piano terra, lui al terzo piano e quindi poteva "vedere" in modo più chiaro.

Avendo la nostra civiltà puntato praticamente tutto sulla mente, e come se l'avessimo portata non al terzo, ma al millesimo piano. Ma così facendo abbiamo portato a quelle "altezze vertiginose" una minuscola parte di noi stessi, ovvero la mente razionale.
L'Uomo è fatto in modo che per poter "vedere" con chiarezza, deve essere integro ed unito nei suoi atti, altrimenti la percezione della realtà è distorta.
Quella che si ha con il solo uso della mente razionale è più che distorta, è un frammento fugace di un sogno di cui non ci si ricorda bene che cosa era.

Le pratiche spirituali riuniscono l'Essere e tutte le sue "parti", facendogli ritrovare l'integrità la completezza naturale, da li incomincia la straordinaria avventura che è la Vita.

E il tuo caso mi pare possa rientrare perfettamente in questo ordine. Per quanto riguarda il benessere che comunque ne è derivato non ne dubito perchè sostengo che lo stato mentale, il comando della nostra mente liberare certe tensioni è senza ombra di dubbio una facoltà che ho osservato e di facile osservazione. Dopotutto come diceva anche invisibile il nostro cervello è a comando di tutto,


Messa così non posso che dissentire.

Forse hai frainteso delle cose che ho detto, perché io credo che il cervello non sia al comando di assolutamente nulla :-)

Ma prima di addentrarci in questo aspetto, eventualmente, è necessario che io capisca cosa intendi tu per "cervello".

Da ignorante sugli aspetti spirituali sono portato dalla mia esperienza a credere che suddette pratiche funzionino realmente ma potrebbero farlo attraverso un "inganno mentale" o meglio sarebbe a dire un "auto convincimento" ..


Praticando tutti i giorni, seriamente, dopo un certo tempo anche se ci si è autoingannati (e succede, eccome) la cosa non funziona più.

Devi considerare che queste pratiche, quando sono genuine, sono letteralmente STRAORDINARIE.
Lo sono perché sono state create da Maestri spirituali con l'assistenza "diretta" del Cielo.
Sono pratiche create tenendo conto di tutti possibili inganni mentali-emotivi-psichici che possiamo fare con noi stessi, dall'inizio dei tempi all'eternità, e non sto minimamente scherzando.

In queste pratiche sono inseriti di proposito dei "meccanismi" che dopo poco tempo che "ci si inganna", la cosa non funziona più, e si è obbligati, se si vuole procedere, a smetterla di ingannarsi.

I Maestri sono diabolici... verso la mente... :-)

Lo so che sono parole forti, ma io so per certo che chi ha creato queste pratiche sa perfettamente cosa e come è un essere umano e perché soffre. e quale è la direzione necessaria per abbandonare tale sofferenza.

La meditazione, in sostanza, quale sia la ragione che spinge ad eseguirla è fondamentale per tenere ben tarato il nostro corpo.


Si.
Come ho detto molte volte, la Meditazione, che sia in movimento come il Tai Chi o "statica", è uno stato dell'Essere assolutamente naturale ed esiste per molte ragioni, una delle quali è quella di rimettere in Armonia il corpo.

Ma c'è molto di più, perché è anche uno strumento di conoscenza spirituale e quindi del più alto livello esistenziale raggiungibile dall'Uomo.

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@TheNecrons

Prima di commentare il tuo post vorrei farti una domanda:

Non ho capito che "pratica" stai facendo, perché parli di "tai Chi" tra virgolette, di arti marziali e di "libertà". Puoi spiegare in modo più concreto cosa stai praticando?

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8 Anni 1 Mese fa #6886 da TheNecrons
@Invisibile:

@TheNecrons

Prima di commentare il tuo post vorrei farti una domanda:

Non ho capito che "pratica" stai facendo, perché parli di "tai Chi" tra virgolette, di arti marziali e di "libertà". Puoi spiegare in modo più concreto cosa stai praticando?


Forse hai ragione, non sono stato chiarissimo.

Inizio col dire, che quello che faccio non segue nessuno schema preciso (è la "libertà" di cui parlo), è eseguito con uno scopo di divertimento, senza troppo pensieri o schemi di vario tipo. Ma questo non seignifica che sia "disordinato".
Tempo fa, ho avuto un periodo in cui ero mi sembrava di essere sempre vicino ad uno scontro fisico, da un momento all'altro, ed era anche il periodo in cui stavo cercando di praticare Tai Chi con serietà, serenità e costanza. Inutile dire, che un po' mi spinsi a curiosare in queste tecniche (arti marziali), per il motivo prima descritto. Con quello che avevo imparato dal Tai Chi, ho iniziato a praticare questi movimenti. Con il Tai Chi, ho notato come fin dall'inizio non mi focalizzavo mai sul movimento (fisico) in sé, ma sulla consapevolezza e sulle sensazioni...che sono esse stesse parte del movimento, anche se tendiamo a dimenticarlo. Un calcio, non è alzare e ruotare il gamba e il bacino per precuotere il Corpo dell'avversario. E' un modo di vivere in quel particolare momento in cui lo tiri. Vale a dire che interessa tutte le parti in te. "Un calcio", è anche quando 5 minuti prima sei sufficentemente consapevole in battaglia da permetterti poi di sentire se e come tirare un calcio. Un calcio è anche quando sai di non dover tirare un calcio (sono serio).... insomma, quello che voglio dire, è che il movimento fisico non racchiude la vera azione, è solo una parte. Questa è una cosa che mi sono trovato d'avanti tantissime volte, finché finalmente ho iniziato ad accettarla. Nel post precedento dicevo che inizialmente mi ero interessato di kickboxe. Ma con la pratica, alla fine arrivavo sempre allo stesso punto: sia che imparavo i tipi di pungi, di calci, di ginocchiate...alla fine sentivo che non era quello il vero movimento. Per cui non mi sono più interessato alle singole discipline (questo è successo due settimane dopo aver deciso di iniziare questo piccolo percorso).
E ho dunque sentito che per natura, ero anche portato ad usare altre parti del Corpo (oltre a pungi e calci), ed è stato veramente divertemente, praticare e imparare nuovi movimenti, era bello lasciarsi liberi di fare quello che si vuole. Dopo poco tempo mi ero trovato a sapere lottare (proiezioni, leve, immobilizzazioni o limitazioni del movimento ecc.) molte bene (ho "sfidato" alcuni vecchi conoscenti che praticavano jiu jitsu e judo), loro erano più forti di me ma parlando di attenzione verso il proprio Corpo, verso il terreno ecc ecc non eravamo molto diversi. E cosa molto interessante: senza aver mai fatto sparring prima (alla lotta aggiungiamo anche colpi di percussione tirati in modo amichevole, ed ecco lo sparring per me), ero comunque in grado di tenere testa a kickboxers e praticanti di MMA (mi sono difeso da quasi tutti i colpi, e ne ho messo a segno parecchi). La domanda è: come si fa ad essere preparati ad una cosa, se non si è mai fatto pratica specifica prima? La risposta potrebbe essere: grazie al Tai Chi, quei movimenti s'imparano realmente in modo legato alla Natura delle cose. Ma questa non è l'unica esperienza che me lo fa pensare.

Forse mi son perso un pezzo: come pratico esattamente?
A volte, inizio facendo Tai Chi come descritto nel vecchio post, e quando inizio a sentirmi più in connessione con il mio Corpo, con il terreno ecc. passo lentamente ad un comportamento più rivolto alle arti marziali. A quel punto mi viene naturale iniziare a praticare i movimenti che avevo in testa, anche nuovi. Non inizio subito a tirare calci, chiaramente. Cerco di sentire tutto ciò che c'è da fare prima, durante, dopo. Inoltre faccio un sacco di sparring con miei amici, anche con "coltelli" (pennarelli rossi), e vi assicuro che senza aver mai praticato contro coltelli, la prima volta non mi sono lasciato trovare impreparato (nel senso che sono riuscito a difendermi piuttosto bene, e a disarmare). Ma le volte successive, sono migliorato.

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8 Anni 1 Mese fa #6887 da invisibile
@TheNecrons

Ok, ora è più chiaro.

Direi che non stai facendo Tai Chi, ma che hai preso degli elementi del Tai Chi per "sperimentarli a modo tuo".

La mia esperienza mi ha insegnato che questo tipo di pratica può andare bene per un po' di tempo, ma è sconsigliabile e questo per vari motivi.
Il principale sta in quello che ho detto a PK, ovvero che queste pratiche sono state create in quei "modi" e con quelle "regole" per dei motivi precisi, motivi che sono molto profondi, in quanto i Maestri conoscono chi è e come è fatto un essere umano.

Praticando il Tai Chi, per esempio, si (ri-) mettono in "moto" molte "cose", aspetti profondi e molto seri di ciò che siamo ed è sconsigliabile procedere in questa ricerca senza una guida e/o una "forma".

Il Tai Chi ha varie forme, certe più "esteriori" e certe più "interiori", ma sempre forme sono (intendo forme-sequenze di movimenti).
Queste forme sono state create in un certo modo, modo che permette, insieme all'applicazione delle regole (calma, mente vuota, muoversi lentamente e dolcemente etc.) di avere i numerosi benefici che tale pratica porta.

Ma questo deve anche avvenire nei modi e nei tempi giusti, e questo è diverso per ogni persona.
Nelle forme sono inseriti "meccanismi invisibili" che permettono tutto questo.
Quindi praticare senza seguire una data forma non permette di avere tutti i benefici e difficilmente questi arriveranno nei modi e nei tempi adatti alla persona stessa.
Se si insiste a praticare "a piacere", per così dire, col tempo la cosa può anche risultare dannosa.

I bambini "fanno Tai Chi" 24 al giorno e non hanno bisogno di seguire nessuna forma, ma loro non hanno una mente orami formata ed un ego con cui fare i conti, e quindi lo Spirito li tutela sempre, anche dagli errori che possono commettere.
Tu sei molto giovane e quindi immagino che non corri grossi rischi, ma non sei più un bambino ;-)

Quindi il mio consiglio per te, se sei interessato a praticare, è quello di trovare un istruttore o Maestro che ti insegni una forma di Tai Chi e praticare quella.

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TheNecrons ha scritto: Continuando su questa strada (per altre 4-5 settimane), molte cose sono cambiate in me. Perché chiaramente, una volta che scopri che il tuo Corpo può fare molte più cose di quello che pensavi prima...


Si. Il problema è che la mente è molto limitata e non è assolutamente in grado nemmeno di "vedere" un movimento.
Quando si lasci al corpo la libertà di fare il suo lavoro, i risultati sono letteralmente straordinari.

Tutti stupefatti dell'abilità di Bruce Lee. Quell'abilità non è di Bruce Lee, lui non ha mai fatto quelle cose straordinarie, nessuno può.
Ma [/b]ogni corpo umano può fare altrettanto[/b] e anche con molta facilità.
Poi, essendo lui un "combattente", ha anche sviluppato una certa muscolatura etc. e quindi certe cose erano "estremizzate", ma l'abilità appartiene ad ogni corpo umano, senza eccezioni.

Sono diventato molto più sicuro e stabile, e mi sentivo libero. Inoltre mi sentivo (che è la seconda cosa di cui voglio parlare) più "ampio", più "grande" ed ero sempre caldo, e sentivo che questo era legato alla sicurezza interiore. Io per anni, sono sempre stato molto suscittibile al freddo. Non c'è stata una giornata di inverno/autunno in cui avessi le mani gelate, e capitava anche d'estate. La cosa è migliorata negli ultimi 2 anni, ma di pochissimo. Invece quest'anno, è stato molto diverso. E' stata un'esperienza talmente nuova, che dopo pochi minuti (che ero fuori di mattina), mi sono detto: "aspetta un attimo! E' molto strano quello che sto sentendo". Era strano sentirsi "più ampio, più grande e caldo" in una giornata fredda. Ho compreso che la situazione a cui ero abituato, era il contrario: "sentirsi stretti, piccoli e freddi".


Sono invidioso :-)
Io avevo lo stesso identico problema e ci ho messo molti anni ad ottenere quello che tu hai ottenuto in così poco tempo. Ma tu parti avvantaggiato a causa delle minori "calcificazioni mentali" (cit l'orso) dovute alla tua giovane età.

E' il Chi che sta ritrovando la sua Armonia e questi sono solo certi aspetti, che hai percepito, rispetto alla totalità di quello che succede.

Anche per questo è importante praticare una forma, perché nelle forme ci sono istruzioni anche per il Chi, istruzioni che vengono dal Tao (la totalità) "passate attraverso" i Maestri che hanno creato queste pratiche.

Il Chi è la sorgente della Vita, o per meglio dire la sua "prima" manifestazione e quindi va trattato con profondo rispetto e cautela.
Sono cose molto serie. Bello divertirsi,anche io a volte mi diverto un sacco, ma non dimentico mai la serietà delle "forze in gioco".

Inoltre questa nuova sensazione (di "grandezza" e calore) è legata anche al modo in cui affronto tutte le esperienze quotidiane. Quando inizio a sentirmi freddo (di solito dopo una situazione che mi ha offeso) mi sento anche insicuro, e inizio a svolgere male le cose. Di solito, risolvo la questione chiarendomi su quello che è veramente successo in quell'occasione, e risento il calore e l'energia tornare. Alla fine, non c'è nessun motivo per cui una persona debba sentirsi insicura.


Come abbiamo già detto, tutto è collegato.

Se una persona subisce un abuso di qualunque tipo (e la nostra civiltà è proprio basata su innumerevoli abusi), questo si ripercuote su tutti gli aspetti di ciò che si è.

Una paura ricorrente crea una insicurezza. Questa insicurezza va a "depositarsi" in una parte del corpo bloccandola e rendendola più debole di come dovrebbe essere. Il Chi viene alterato in quella parte del corpo e con la ripetizione nel tempo di quella insicurezza-blocco-alterazione, questa si ripercuote anche in tutto l'Essere.

Poi ci si "abitua" a quell'alterazione della propria Armonia (perché dobbiamo lavorare, sposarci, avere successo, insomma ci sono cose "molto più importanti" di cui occuparsi...) e quella condizione non si percepisce più.

Ma c'è e può rimanere per tutta la vita generando molti problemi, anche fisici.

Ecco uno dei motivi del perché è fondamentale praticare tutti i giorni, perché si ri-pratica l'Armonia perduta e le forme sono fatte in modo da permettere alla persona di rimettere a posto ogni possibile ed immaginabile "distorsione" che è stata creata nel passato.

Nelle forme di Tai Chi non c'è un atomo del nostro corpo che è stato dimenticato o considerato meno importante di un altro.

Nel Tao tutto è contato.

Ecco perché chiamo Maestri coloro che hanno creato le forme.

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8 Anni 1 Mese fa #6895 da P.K.89
@invisibile

Avevo iniziato a scrivere una risposta, ma poi ho ritenuto non esser sufficientemente chiare ed esaustiva, appena ho un po più di tranquillità ritorno :wink:

cit. (perché dobbiamo lavorare, sposarci, avere successo, insomma ci sono cose "molto più importanti" di cui occuparsi...) :baby: :sos:


@TheNecrons

Io sono sempre più convinto che la tua sia una suggestione frutto di quel che hai letto quà e là.
Ma in ogni caso se funziona per te ...

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8 Anni 1 Mese fa #6897 da invisibile

P.K.89 ha scritto: @invisibile

Avevo iniziato a scrivere una risposta, ma poi ho ritenuto non esser sufficientemente chiare ed esaustiva, appena ho un po più di tranquillità ritorno :wink:


Nessuna fretta.

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8 Anni 1 Mese fa #6925 da TheNecrons
@PK:

@TheNecrons

Io sono sempre più convinto che la tua sia una suggestione frutto di quel che hai letto quà e là.
Ma in ogni caso se funziona per te ...


Il bello è che non ho letto quasi niente di molte cose di cui ho parlato ultimamente. Ho letto solo ciò che mi scriveva Invisibile, e se stai attento non è che scendesse proprio in poemi descrittivi.
Inoltre, le cose che esperimentivo, poi si ripetevano tantissime volte nel tempo, e (soprattutto) evolvendosi nel tempo.

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@Invisibile:

Direi che non stai facendo Tai Chi, ma che hai preso degli elementi del Tai Chi per "sperimentarli a modo tuo".

La mia esperienza mi ha insegnato che questo tipo di pratica può andare bene per un po' di tempo, ma è sconsigliabile e questo per vari motivi.
Il principale sta in quello che ho detto a PK, ovvero che queste pratiche sono state create in quei "modi" e con quelle "regole" per dei motivi precisi, motivi che sono molto profondi, in quanto i Maestri conoscono chi è e come è fatto un essere umano.


Personalmente, io ho pensato al fatto che non è proprio naturale usufruire delle capacità del Corpo per dedicarsi ad un tipo di movimento nello specifico per lungo tempo. Io posso prendere degli elementi del Tai Chi per essere più bravo a basket, a cantare, a ballare, a disegnare ecc. ecc. ma non penso sia corretto cercare di "adeguare" il Corpo a quei movimenti in particolare per troppo tempo. Un cantante, per dire, può aver superato molti blocchi legati all'uso della voce (imbarazzo di alzare la voce, incapacità di usare molti toni, cosa utile per esprimersi con più sicurezza ecc...insomma puoi capire qualcosa dello stato delle persone, anche dal modo in cui usano la propria voce). Ma non siamo fatti per "abituarci a cantare".
E' innegabile che con le arti marziali abbia imparato molte cose, ma non ho intenzione di continuare a focalizzarmi su di essi per troppo tempo.
E' naturale applicare i principi del Tai Chi nelle azioni di tutti i giorni, ma secondo me non bisogna avere troppo abitudini.

Io avevo lo stesso identico problema e ci ho messo molti anni ad ottenere quello che tu hai ottenuto in così poco tempo. Ma tu parti avvantaggiato a causa delle minori "calcificazioni mentali" (cit l'orso) dovute alla tua giovane età.


Guarda che la cosa non è così stabile, mi capita spesso ancora di raffreddarmi più del dovuto, (soprattutto in questi periodo di scuola e crisi familiari), solo che ora conosco di più il problema.

Poi ci si "abitua" a quell'alterazione della propria Armonia (perché dobbiamo lavorare, sposarci, avere successo, insomma ci sono cose "molto più importanti" di cui occuparsi...) e quella condizione non si percepisce più.


Mi ritrovo molto. Mi capita spesso di ritrovarmi un problema interiore che inizialmente mi sembra molto facile da risolvere. Se però, mi lascio distrarre e mi occupo di altro, il problema pare più complicato, molto più ambiguo (insomma, si perde chiarezza) e diventa difficile trovarlo. Ma se lo trovi, capisci che era facilissimo da risolvere. Come tu hai detto, è confondendolo che l'Essere umano può venir sfruttato.

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8 Anni 1 Mese fa - 8 Anni 1 Mese fa #6930 da invisibile

TheNecrons ha scritto: La mia esperienza mi ha insegnato che questo tipo di pratica può andare bene per un po' di tempo, ma è sconsigliabile e questo per vari motivi.
Il principale sta in quello che ho detto a PK, ovvero che queste pratiche sono state create in quei "modi" e con quelle "regole" per dei motivi precisi, motivi che sono molto profondi, in quanto i Maestri conoscono chi è e come è fatto un essere umano.



Personalmente, io ho pensato al fatto che non è proprio naturale usufruire delle capacità del Corpo per dedicarsi ad un tipo di movimento nello specifico per lungo tempo. Io posso prendere degli elementi del Tai Chi per essere più bravo a basket, a cantare, a ballare, a disegnare ecc. ecc. ma non penso sia corretto cercare di "adeguare" il Corpo a quei movimenti in particolare per troppo tempo. Un cantante, per dire, può aver superato molti blocchi legati all'uso della voce (imbarazzo di alzare la voce, incapacità di usare molti toni, cosa utile per esprimersi con più sicurezza ecc...insomma puoi capire qualcosa dello stato delle persone, anche dal modo in cui usano la propria voce). Ma non siamo fatti per "abituarci a cantare".
E' innegabile che con le arti marziali abbia imparato molte cose, ma non ho intenzione di continuare a focalizzarmi su di essi per troppo tempo.
E' naturale applicare i principi del Tai Chi nelle azioni di tutti i giorni, ma secondo me non bisogna avere troppo abitudini.



Credo che tu stia mischiando un po' le cose.

Le arti marziali non sono Tai Chi, e su questo approvo quello che dici, ovvero che non è bene applicare in modo sistematico i principi del Tai Chi ad una qualsiasi attività, comprese le arti marziali.

Esiste un Tai Chi che è proprio una applicazione marziale, che si chiama Tai Chi Chuan (Taijichuan; "chuan" significa "pugno"), ma non è Tai Chi, il Tai Chi non è un arte marziale.

Il Tai Chi è, in un certo senso, moto "particolare" e non è corretto considerarlo come il cantare e nemmeno come un arte marziale.

Le forme del Tai Chi, quelle genuine create da veri Maestri, sono manifestazioni "dirette" dello Spirito e quindi sono perfettamente in Armonia.
Se praticate seguendo le "regole", non possono in nessun modo creare problemi al corpo,alla mente ed allo Spirito, mai ed in nessun caso.

Sono come il volo degli uccelli od il tuo passeggiare senza sforzarti, puoi farle sempre e senza timore alcuno.

Così come il corpo è perfetto, anche queste forme lo sono perché come ho detto, tengono conto di tutto ciò che siamo e non sono mai innaturali in nessuna delle loro parti o aspetti.

Al contrario, proprio perché sono fatte perfettamente a misura d'uomo, ri-portano la persona alla perfezione dell'Armonia e sono anche uno strumento di conoscenza, di se stessi e del mondo, fisico, mentale e spirituale.

Per quello le definisco "straordinarie", perché sono perfette in tutti i sensi.

E sono molto profonde, sono infinite.

Sempre uguali e sempre diverse, proprio perché il mondo è in perenne divenire ed una pratica onesta e genuina, una pratica della realtà come è il Tai Chi. non può che essere anch'essa così.

Quello che vedi con i tuoi occhi, nei filmati ma anche "dal vivo", non è nulla.

Non è possibile che il Tai Chi diventi una "abitudine", è letteralmente impossibile, perché i Maestri hanno inserito certe "cose" in queste forme che rendono tale "abitudine di abituarsi" impossibile da fare nel Tai Chi.

Se una persona lo fa, semplicemente non funziona più e ben presto arriva anche a dimenticare la forma.
Il Tai Chi "se ne va".

Tutto ha il "suo" Spirito, anche il Tai Chi.

A me è successo più volte nei primi anni di dimenticarmi certe mosse, così come a molte persone che conosco, proprio perché cercavo di "capire", di "memorizzare" le mosse.
Le mosse del Tai Chi non si possono memorizzare, è impossibile, se lo si vuole praticare nel modo giusto.
Se si memorizzano diventa rigido e ben presto l'interesse svanisce e con lui la conoscenza della forma.

Lo so che sembra assurdo, per le nostre menti, in fondo sono solo dei semplici movimenti in sequenza.
Non lo sono, sono molto di più, sono una meditazione in movimento e quindi uno strumento di conoscenza della realtà, realtà che è sempre mutevole.

Ballerini professionisti non riescono a fare questi movimenti e hanno spesso molte difficoltà ad impararli.
Certi arrivano a piangere per il fatto che non capiscono come è possibile che dei movimenti così semplici, per loro che "sanno come è fatto un corpo", risultano impossibili da "memorizzare".

Chi di loro ha avuto il coraggio di smettere di cercare di controllare con la mente quei movimenti li ha imparati, e anche bene.
Chi non ha avuto quel coraggio ha smesso, perché la realtà era troppo difficile da accettare visto che metteva in crisi la loro visione di cosa è e come funziona un corpo (e anni di duro lavoro).
Ultima Modifica 8 Anni 1 Mese fa da invisibile.

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8 Anni 1 Mese fa #6983 da TheNecrons
Ho alcuni problemi in questi giorni, sarò veloce.

invisibile ha scritto: Credo che tu stia mischiando un po' le cose.

Le arti marziali non sono Tai Chi, e su questo approvo quello che dici, ovvero che non è bene applicare in modo sistematico i principi del Tai Chi ad una qualsiasi attività, comprese le arti marziali.

Esiste un Tai Chi che è proprio una applicazione marziale, che si chiama Tai Chi Chuan (Taijichuan; "chuan" significa "pugno"), ma non è Tai Chi, il Tai Chi non è un arte marziale.

Il Tai Chi è, in un certo senso, moto "particolare" e non è corretto considerarlo come il cantare e nemmeno come un arte marziale.


Io non ritengo che "fare arti marziali" sia fare Tai Chi. Io penso che il Tai Chi (come pratica), "avvicinando" la persona al suo Corpo e a quello che è veramente, non può che influenzare anche tutte le pratiche a venire.

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8 Anni 1 Mese fa #6984 da invisibile

TheNecrons ha scritto: Io non ritengo che "fare arti marziali" sia fare Tai Chi.


Ok

Io penso che il Tai Chi (come pratica), "avvicinando" la persona al suo Corpo e a quello che è veramente, non può che influenzare anche tutte le pratiche a venire.


Si.

Tutte le pratiche spirituali hanno questo effetto. Si può dire che "entrano" nella vita in vari modi e per vari aspetti, cambiando il modo di essere e di fare.

Ma quello che volevo sottolineare, è che a mio avviso tu non sai cosa è il Tai Chi e a volte sembra che parli come se lo sapessi.
Mi sembra che hai "visto" e sentito delle cose che reputi buone per te e le stai "facendo tue".

Ottimo, ma ci vuole cautela a trarre conclusioni, soprattutto con se stessi quando si esaminano questi aspetti della vita.

I cinesi dicono che per imparare il Tai Chi ci vogliono venti anni ;-) e non posso che confermare.

Ripeto, io non credo che tu stia facendo Tai Chi, non in modo completo, a meno di trovarsi di fronte ad un fenomeno molto singolare (che è possibile, non lo escludo).

Il Tai Chi viene considerato dai cinesi "la suprema arte", l'arte più difficile in assoluto ed è per quello che quando vedono qualcuno che lo pratica seriamente gli mostrano il più profondo rispetto.

Ora non è più così per la maggioranza dei cinesi, ma fino a pochi anni fa questa era la considerazione in cui veniva tenuto.

Dico questo solo per cautela, perché noi parliamo con noi stessi in continuazione, anche se non ne siamo consapevoli, e se ci "diciamo" delle cose che non corrispondono alla realtà finiamo per credere reali cose che esistono solo nella nostra immaginazione.

Io non posso sapere come stanno le cose per te, stiamo solo discutendo in un forum, il mio è un invito alla cautela nel parlare con se stessi.

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8 Anni 1 Mese fa #7070 da TheNecrons
@Invisibile:

Credo che tu stia mischiando un po' le cose.

Le arti marziali non sono Tai Chi, e su questo approvo quello che dici, ovvero che non è bene applicare in modo sistematico i principi del Tai Chi ad una qualsiasi attività, comprese le arti marziali.

Esiste un Tai Chi che è proprio una applicazione marziale, che si chiama Tai Chi Chuan (Taijichuan; "chuan" significa "pugno"), ma non è Tai Chi, il Tai Chi non è un arte marziale.

Il Tai Chi è, in un certo senso, moto "particolare" e non è corretto considerarlo come il cantare e nemmeno come un arte marziale.

Le forme del Tai Chi, quelle genuine create da veri Maestri, sono manifestazioni "dirette" dello Spirito e quindi sono perfettamente in Armonia.
Se praticate seguendo le "regole", non possono in nessun modo creare problemi al corpo,alla mente ed allo Spirito, mai ed in nessun caso.

Sono come il volo degli uccelli od il tuo passeggiare senza sforzarti, puoi farle sempre e senza timore alcuno.

Così come il corpo è perfetto, anche queste forme lo sono perché come ho detto, tengono conto di tutto ciò che siamo e non sono mai innaturali in nessuna delle loro parti o aspetti.

Al contrario, proprio perché sono fatte perfettamente a misura d'uomo, ri-portano la persona alla perfezione dell'Armonia e sono anche uno strumento di conoscenza, di se stessi e del mondo, fisico, mentale e spirituale.

Per quello le definisco "straordinarie", perché sono perfette in tutti i sensi.

E sono molto profonde, sono infinite.

Sempre uguali e sempre diverse, proprio perché il mondo è in perenne divenire ed una pratica onesta e genuina, una pratica della realtà come è il Tai Chi. non può che essere anch'essa così.

Quello che vedi con i tuoi occhi, nei filmati ma anche "dal vivo", non è nulla.

Non è possibile che il Tai Chi diventi una "abitudine", è letteralmente impossibile, perché i Maestri hanno inserito certe "cose" in queste forme che rendono tale "abitudine di abituarsi" impossibile da fare nel Tai Chi.

Se una persona lo fa, semplicemente non funziona più e ben presto arriva anche a dimenticare la forma.
Il Tai Chi "se ne va".

Tutto ha il "suo" Spirito, anche il Tai Chi.

A me è successo più volte nei primi anni di dimenticarmi certe mosse, così come a molte persone che conosco, proprio perché cercavo di "capire", di "memorizzare" le mosse.
Le mosse del Tai Chi non si possono memorizzare, è impossibile, se lo si vuole praticare nel modo giusto.
Se si memorizzano diventa rigido e ben presto l'interesse svanisce e con lui la conoscenza della forma.

Lo so che sembra assurdo, per le nostre menti, in fondo sono solo dei semplici movimenti in sequenza.
Non lo sono, sono molto di più, sono una meditazione in movimento e quindi uno strumento di conoscenza della realtà, realtà che è sempre mutevole.

Ballerini professionisti non riescono a fare questi movimenti e hanno spesso molte difficoltà ad impararli.
Certi arrivano a piangere per il fatto che non capiscono come è possibile che dei movimenti così semplici, per loro che "sanno come è fatto un corpo", risultano impossibili da "memorizzare".

Chi di loro ha avuto il coraggio di smettere di cercare di controllare con la mente quei movimenti li ha imparati, e anche bene.
Chi non ha avuto quel coraggio ha smesso, perché la realtà era troppo difficile da accettare visto che metteva in crisi la loro visione di cosa è e come funziona un corpo (e anni di duro lavoro).



In questi giorni, mi sono accorto che effettivamente avevo preso la questione con un po' di superficialità. Ho deciso di limitare quasi del tutto la pratica marziale, e mi sono accorto che effettivamente l'avevo in un certo modo "confusa" col Tai Chi. Con le parole non è possibile spiegarlo, quando il post precedente ho detto "non ritengo che fare Tai Chi sia fare arti marziali" era vero (che non lo ritenevo..)...ma era anche falso. Grazie per essertene accorto. Ora il tuo precedente post, e quello nuovo, mi appaiono più chiari.

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8 Anni 1 Mese fa #7175 da invisibile
Per riassumere:

il Tai Chi non è un arte marziale, è una Meditazione in movimento.

E' uno strumento di conoscenza, di se stessi e del Tao, qundi di tutto ciò che esiste, compreso il Nulla.

E' anche una pratica curativa, del corpo della mente e dello Spirito, in quanto Meditazione e quindi una pratica che porta a ritrovare l'Armonia.

Essendo "la somma Arte", in quanto totamente vera, autentica e per cui perfettamente funzionale, i suoi principi sono stati presi ed applicati alle tecniche di combattimento in quanto efficaci sempre ed in ogni caso.

Personalmente considero le arti marziali "!inferiori" al Tai Chi, perché se devi applicare tali realtà universali e spirituali ad una cosa come combattere, significa che hai commesso un qualche errore.

L'Uomo è fatto per ben altro, non è fatto per combattere.

Detto questo, un vero Maestro di Tai Chi è invincibile nel combattimento, anche di fronte al più bravo Maestro di un arte marziale.
E questo non perché è più forte, abile od allenato nel combattimento, di solito è vero il contrario, ma perché è come l'acqua che si vorrebbe gestire con le sole mani, impossibile da fare.

Le mani si stancano, l'acqua no.

Un Maestro di Tai Chi viene costantemente rigenerato dal Tao, ovvero da tutto ciò che esiste, compreso il Nulla, quindi è come combattere con l'Universo intero (più il Nulla).

Un corpo umano perfettamente rilassato ed in Armonia, quindi con il Chi in stato di perfetto equilibrio, non può essere spinto per farlo cadere, è impossibile, perché chi spinge tale corpo non sta spingendo quel corpo, sta spingendo il pianeta terra, in quanto l'energia passa attraverso il corpo in Armonia e si scarica completamente a terra.

Io ho avuto la fortuna di provare, con il mio Maestro, e la sensazione è quella di spingere una montagna fatta di Nulla, la mente va in tilt e non riesce a capire cosa cavolo è quella "cosa" che stai spingendo :wink: perché "noi" vediamo un tizio che se ne sta li rilassato e la mente ci dice che è solo un corpo che si può spingere.
Difficile descrivere la sensazione, perché allo stesso tempo senti una resistenza invincibile ma il contatto è assolutamente morbido, debole si può dire.

Un corpo che è unito con la mente e lo Spirito, non è "un tizio che se ne sta li", fa parte del Tutto, è parte del Tao e nessuno può modificare tutto ciò che esiste a suo piacimento.

Questa incapacità di comprensione deriva dalla "inversione della realtà" di cui siamo tutti vittime, specialmente in occidente.
Ci insegnano che essere "forti", "grandi" è la condizione desiderabile, "positiva", quella a cui si deve tendere con tutto se stesso, mentre queste caratteristiche sono solo certi aspetti-manifestazioni della enorme complessità della realtà.

La realtà è che il debole vince sempre sul forte, è solo una questione di tempo, così come l'acqua vince sempre sulle roccia.

L'unica condizione desiderabile è quella dell'equilibrio ed ogni Entità ha il suo ma che è in trasformazione perenne.

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8 Anni 2 Settimane fa - 8 Anni 2 Settimane fa #7622 da TheNecrons
Ciao Invisibile, volevo chiederti se va tutto bene?
Qui dove abito solo raramente si sente qualcosa. Quello che mi impressiona sono gli uccelli e i piccioni e schizzano via da terra in modo improvviso e all'unisono...in un modo che non ho mai visto in questi anni.

E' da settimane che voglio scrivere un post ma sto avendo alcuni problemi (i terremoti non c'entrano quasi nulla), appena sono pronto lo pubblicherò.
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8 Anni 2 Settimane fa - 8 Anni 2 Settimane fa #7634 da invisibile
Ciao e grazie del pensiero.

Io abito nel reatino ma tra Rieti e Roma e quindi non vicinissimo agli epicentri ma abbastanza vicino da sentire le scosse molto forti.

Quello che mi da pensiero è che casa mia è antica e quindi non proprio l'ideale in questi casi... ma in generale va abbastanza bene anche se si dorme non proprio in pace.

Si vede che c'è da vivere anche questo e si prosegue nella speranza che la terra ritrovi la serenità e noi con lei.

Mi è venuto da pensare che nessun indiano d'america o nessun nomade mongolo è mai morto per un terremoto.
In definitiva è solo il nostro desiderio di 'sicurezza' ed il tentativo di ''fissare'' ciò che è in divenire, ovvero tutto ciò che esiste, che danno si che ci mettiamo in pericolo da soli... come degli scemi in fondo...

Questo richiama il discorso su come siamo, esseri delicatissimi e fragilissimi, e per dei tali esseri vivere con le pietre sopra la testa e sotto i piedi, ''sospesi'' a varie altezze, magari in una regione sismica, non è il massimo della genialità...

Eppure a causa di questo desiderio di 'sicurezza' e di 'controllo', ci mettiamo in queste situazioni paradossali e la cosa viene considerata normale...

Tutto questo mi ha fatto riflettere molto e secondo me denota una mancanza di contatto con la realtà molto diffusa e in qualche modo sorprendente, perché basterebbe avere i tetti di canne e paglia per non vivere più questi drammi.
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8 Anni 2 Settimane fa - 8 Anni 2 Settimane fa #7635 da invisibile
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8 Anni 2 Settimane fa - 8 Anni 1 Settimana fa #7656 da TheNecrons

invisibile ha scritto: Mi è venuto da pensare che nessun indiano d'america o nessun nomade mongolo è mai morto per un terremoto.
In definitiva è solo il nostro desiderio di 'sicurezza' ed il tentativo di ''fissare'' ciò che è in divenire, ovvero tutto ciò che esiste, che danno si che ci mettiamo in pericolo da soli... come degli scemi in fondo...

Questo richiama il discorso su come siamo, esseri delicatissimi e fragilissimi, e per dei tali esseri vivere con le pietre sopra la testa e sotto i piedi, ''sospesi'' a varie altezze, magari in una regione sismica, non è il massimo della genialità...

Eppure a causa di questo desiderio di 'sicurezza' e di 'controllo', ci mettiamo in queste situazioni paradossali e la cosa viene considerata normale...

Tutto questo mi ha fatto riflettere molto e secondo me denota una mancanza di contatto con la realtà molto diffusa e in qualche modo sorprendente, perché basterebbe avere i tetti di canne e paglia per non vivere più questi drammi.


Molto interessante ciò che dici. Ho vissuto un po' di tempo in un ambiente "da campagna", e oltre al fatto che si vive benissimo, mi è venuto il fatto che quell'eccessiva "sostanza" e quell'eccessivo caos della città sia il vero problema di un terremoto. Vivere in città fa schifo, secondo me, secondo tantissimi aspetti (uno dei miei obbiettivi infatti, appena mi troverò ad organizzarmi, è vivere nel modo meno "urbano" possibile). E lo dico perché ho vissuto un po' di tempo in ambienti poco influenzati dalle città.

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invisibile ha scritto: Per riassumere:

il Tai Chi non è un arte marziale, è una Meditazione in movimento.

E' uno strumento di conoscenza, di se stessi e del Tao, qundi di tutto ciò che esiste, compreso il Nulla.

E' anche una pratica curativa, del corpo della mente e dello Spirito, in quanto Meditazione e quindi una pratica che porta a ritrovare l'Armonia.

Essendo "la somma Arte", in quanto totamente vera, autentica e per cui perfettamente funzionale, i suoi principi sono stati presi ed applicati alle tecniche di combattimento in quanto efficaci sempre ed in ogni caso.

Personalmente considero le arti marziali "!inferiori" al Tai Chi, perché se devi applicare tali realtà universali e spirituali ad una cosa come combattere, significa che hai commesso un qualche errore.

L'Uomo è fatto per ben altro, non è fatto per combattere.


Era quello che cercavo di dire col post precedente. Ho interrotto la pratica delle arti marziali, e ho deciso di concentrarmi di più sul Tai Chi. E mi sono sempre più reso conto di come avevo, "sottilmente" confuso le due cose. Negli ultimi periodi non avevo mai praticato sul serio Tai Chi, ero sempre molto orientato verso le arti marziali. Negli ultimi giorni, focalizzandomi maggiormente sul Tai Chi, è cambiato tutto radicalmente.
Inizialmente ho cercato di basarmi solo sulla mia concentrazione, e cercare di vedere come ero "portato a muovermi". Nel tempo, i movimenti cambiavano, ma diventavano più familiari. Ad un certo punto, ho mollato, dato che era un periodo pieno di distrazioni (lo è tuttora) e ho deciso di guardare delle dimostrazioni.

Ho visionato vari video a caso (non so ancora bene cosa voglia dire "forma"), e ho trovato questo, che trovo semplicemente fantastico:




Ho usato questo video come riferimento, e ho iniziato a praticare quella forma (dovrebbe voler dire "sequenza di movimenti"). Chiaramente, il mio intento non era quello di "copiare" quei movimenti, ma utilizzarli solo come riferimento base. Di fatto, col tempo, ho poi scoperto altri aspetti su quei movimenti, e la mia tecnica è cambiata tante volte e in modo radicale negli ultimi 15 giorni, e continua a cambiare. Ci sono delle volte in cui la pratica mi è sembrata molto piacevole e benefica (più avanti spiego in che modo), e, cosa molto interessante, sono state le volte in cui i movimenti mi sono apparsi nuovi e diversi da quelli eseguiti precedentemente. Mentre la maggior parte delle volte, e la pratica mi risultava noiosa e stressante (faceva quasi impazzire non riuscire a rilassarsi). Dopo centinaia di tentativi (decine al giorno per 15 giorni), ancora mi pare che non esista un modo fisso nel tempo con cui eseguire quelle forma.

Quelle volte in cui la pratica mi risultava benefica, non mi era comunque chiaro come riuscissi ad eseguire quei movimenti in modo rilassato e piacevole, ma in ogni caso quei movimenti che ho sempre cercato di eseguire in quel modo, questa volta lo erano (come detto accadeva 1 volta su 10). Ogni movimento sembra avere radici molto profonde, e arrivava a toccare molti parti in me, parti che non riesco a ritrovare sempre (come detto, la proporzione è quella, 1 su 10). Al termine della pratica, molte cose sono cambiare in me. A livello fisico mi sento molto leggero e stabile, e sono stabile anche "nel complesso".
Nella vita di tutti i giorni, mi sono trovato ad usare molto meno la forza nel fare le azioni quotidiane, sono diventato molto meno incline a farlo. Anche con le arti marziali, che avevo tralasciato nel frattempo, ho capito che è necessario pochissimo per ottenere la stessa efficiacia. Il mio sonno è inoltre migliorato, e se mi metto a pensare ci sono molte altre cose che son cambiate, ma uno non è che si accorge di tutto, li vive e basta.

Ho intenzione di pubblicare qua un mio video di quella forma, vedrò più avanti.
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7 Anni 11 Mesi fa #8104 da invisibile
@TheNecrons

Premetto che non si può imparare il Tai Chi dai video o leggendo libri, serve un Maestro od un istruttore serio per trasmettere non solo la forma ed il suo modo corretto di praticarla,ma anche e soprattutto ciò che non può essere spiegato con le parole, che è la vera essenza di questa Arte spirituale.

Detto questo, è possibile iniziare a familiarizzare con una delle forme anche vedendo dei video.

Se vuoi farlo ti consiglio questo video dove viene eseguita la forma "24 mosse" o "forma breve", che è una forma derivata dallo stile Yang, perché più semplice ed in questo caso eseguita in modo chiaro e "pulito" cioè senza "aggiunte" di carattere personale.

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7 Anni 10 Mesi fa - 7 Anni 10 Mesi fa #8180 da TheNecrons
Ciao, Invisibile.

E' stato un bruttissimo periodo, questo. Sto talmente male, che non so da dove cominciare e come impostare il discorso. I problemi all'interno di casa mia, sono diventati asifssianti. Non un secondo, non un angolo di pace. Tant'è che se mi viene da pensare ad una risoluzione, penso solo alle mani, mi sento talmente imprigionato, che l'unico mezzo che trovo ancora libero, è la violenza. Però dentro di me, qualcosa di fortissimo continua a dirmi che la colpa è mia, ogni giorno me lo dice, e io ogni giorno la ignoro. Sentendomi peggio ogni giorno. Sento che non mi sto prendendo una cazzo di responsabilità.
Non mi capitava da molto tempo, che la vita mi facesse schifo. Nonostante tutti i problemi, nonostante fossi continuamente odiato, ridicolizzato, mancato di rispetto ogni cazzo di secondo, quasi letteralmente (in un modo che, vivo in Italia da 10 anni, ma non ho mai trovato da nessuna parte...non ho mai incontrato persone così stupide...e non mi metto a raccontare che non ho tempo e voglia..vi dico solo che non ho mai visto nulla del genere), io ero felicissimo, il tempo passava, ma raramente lo sentivo sprecato. Continuavo a dirmi quanto stia male, ma alla fine ero il più felice, il più sicuro e il più paziente di tutti i miei amici e non. Lo trovavo inconcepibile il fatto di star male nonostante si avesse una casa pulita, con una camera propria, con delle persone che non ti stiano incollati tutto il tempo, con l'intenzione di "vigilare" su di te, con delle persone che sappiano affrontare un discorso senza sentirsi offesi, senza passare alle mani, se li dici che hanno sbagliato. Perché da me è così, ho tentato innumerevoli discussioni, dopo due secondi, alla prima volta che li dico che hanno sbagliato (in modo pacatissimo, dopo aver argomentato), diventano rossi in viso e alzano le mani. E sto parlando letteralmente, incredibilmente letteralmente. Alcuni individui in casa mia, non conoscono la parola "hai sbagliato", nel modo più letterale in cui potete intendere la frase. Prima o poi, alzerò le mani anch'io. Una cosa è essere consapevoli che loro hanno potere su di me (per esempio quando qualcuno ti minaccia con qualcosa di serio), ma sapendo che questo potere non ce l'hanno, e che io in qualsiasi momento posso sotterrarli, letteralmente, è difficile controllarsi. Lo trovo inconcepibile dire di star male, con persone che non disprezzano l'arte, con persone che abbiamo non modelli (modelli inconcepibile, anche se non ve li sto a raccontare) su come tu debba comportarti in ogni singola situazione, e che vigilino su di te quasi ogni secondo. Non vado avanti, ci sarebbero molte altre cose da dire. A tutto questo, aggiungiamoci la scuola, comunque. Sapete perdere 6 ore al giorno, a partire dalla mattina, non è il massimo. Dico solo, che i miei tentativi di discussioni erano vani, vanissimo, anzi rischiavo uno scontro fisico. O una soluzione chiara e netta, o nulla. Ma questo, non ora, ma presto.

Però è sempre stato così, io stavo benissimo come ho detto prima, ero felicissimo e mai. E stavo molto meglio di altre persone che conoscevo. Fidatevi, è sempre stato così, ma io stavo benissimo. Infatti, mai e poi mai, mi ero messo a descrivere così queste problematiche, per cercare sfogo.

Poi ci sono stati dei problemi, dei problemi che avrei potuto risolvere sul momento, ma che ho tralasciato, da bambino. Non mi sono preso le mie responsabilità. Inizialmente, per due settimane c'è stato fumo dappertutto a Milano, e sono stato male ad affrontare quelle situazioni in queste condizioni. Però, non ero mai a terra. Se avessi preso subito le mie responsabilità, avrei potuto risolvere quei problemi, non mi sentivo "estraneo", "abbandonato dalla Vita" come adesso, ma sentivo il suo sostegno sempre pronto a fare da appoggio a me, se avessi deciso sul serio di affrontare le cose. E mentre i problemi familiari incrementavano questi problemi interiori, io pian piano ho iniziato a rimandare. Ho interotto la pratica del Tai Chi, mi dicevo "non è il momento di praticare Tai Chi ora, quando starò meglio lo farò...non voglio che il Tai Chi diventi il mio "rifugio", io questi problemi li posso risolvere diversamente" che era vero, invece che praticare Tai Chi con dei futili problemi addosso, che avrei potuto superare in altro modo, meglio dedicarsi al Tai Chi con più tranquillità, per le cose più serie (che sono più enormi..altro che) ma per quei giorni, quelle settimane, non l'ho fatto. Non sentivo più magia nel Tai Chi. Mi sono preso gioco di me...
Però, vaffanculo, ora mi do una svegliata.
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7 Anni 10 Mesi fa - 7 Anni 10 Mesi fa #8181 da invisibile
Ciao TheNecrons

Sulle cose personali ovviamente non mi pronuncio, ma uso certe cose che hai raccontato come spunto per cercare di mostrare cose che ho imparato anche grazie al Tai Chi ed al taoismo.

L'unica cosa che mi sento di dirti è che le difficoltà fanno parte della vita, anzi è proprio grazie ad esse che siamo stimolati a crescere e quindi l'importante è come le si vivono.

E' importante accettare, il che non significa subire passivamente qualsiasi cosa.

Ma reagire con la forza alle difficoltà, con qualsiasi tipo di forza, raramente è la soluzione efficace, questo semplicemente per come siamo fatti: fragili, deboli, sensibili e quindi l'uso della forza serve solo in casi di reale emergenza.

La nostra qualità più straordinaria è l'agilità, l'abilità, che non ci danneggia mai e che ha sempre la maggiore efficacia possibile.

Una persona mi attacca, mi critica (giudica) e cerca di mandarmi in stato di confusione.

Io uso l'agilità: ascolto ma non con il Cuore, non gli credo, non credo minimamente a NULLA di quello che dice, registro solo le sue parole nel "computer".
Poi con calma, quando sono per i fatti miei, esamino la critica e se trovo una verità ne prendo atto, altrimenti getto via tutto senza il minimo tentennamento.

Agilità anche interiore nel prendere i momenti di difficoltà.

Dove sta scritto che, visto che DEVO rimanere li ad ascoltare le critiche (per cause ABC), devo anche esserne toccato?

Capisci l'inganno? Non solo ci insegnano che dobbiamo ascoltare, ma ci hanno fatto credere che dobbiamo preoccuparci in anticipo della situazione sgradevole.

E' una delle tante trappole emotive di cui ci riempiono fin dalla culla.

Poi, quando si diventa maestri nell'abilità, tutto questo diventa solo un gioco.

**************************************

...con delle persone che sappiano affrontare un discorso senza sentirsi offesi, senza passare alle mani, se li dici che hanno sbagliato.


Se io so per certo che una data persona si offende e addirittura "passa alle mani" se gli dico che ha sbagliato qualcosa, non glielo dico :cool:

Poi ci sono stati dei problemi, dei problemi che avrei potuto risolvere sul momento, ma che ho tralasciato, da bambino. Non mi sono preso le mie responsabilità.


Questo, non per una filosofia o per una visione della vita (etica, morale etc.) è "imperdonabile".

Tra virgolette perché non c'è giudizio.

Semplicemente la Vita non lo permette, perché non siamo fatti per vivere in modo inconsapevole e per decidere di rimanere bambini.

La Vita è crescita e lo è a vari livelli e su tutti i "piani della realtà".

Se una persona non accetta le proprie responsabilità, la Vita va avanti in ogni caso, come un fiume inarrestabile, e prima o poi la pressione diventa insopportabile.

Detto questo ti faccio i complimenti, alla tua età capire questo tipo di errore è già molto, credimi.

Ma anche qui è importante, a mio avviso, non giudicarsi. Non serve a niente e peggiora lo stato dell'Essere.

Ripara, ed è quanto basta.

...non mi sentivo "estraneo", "abbandonato dalla Vita" come adesso...


Lo Spirito va e viene e fino a quando non si raggiunge un certo livello è sempre così.

Pazienza, accettazione e fiducia.
Tutto accade per motivi molto seri e profondi e certe comprensioni richiedono certe esperienze in prima persona e tempo.

Racconto quanto segue solo come esempio di carattere generale, non riferito direttamente a quello che stai vivendo:

il mio Maestro ci raccontò che ad un certo punto lo Spirito gli disse che doveva prendersi una pausa dal suo lavoro di tre anni.
Lui non capiva perché, gli sembrava un tempo eccessivo, ma avendo fiducia lo fece e partì da solo per un lungo viaggio in oriente.

In quel viaggio lo Spirito lo abbandonò e ci raccontò che si ritrovò in una condizione come era quella antecedente alla sua illuminazione. Perché non importa a che punto sei, se sei senza lo Spirito che ti guida, sei perso.

Questo durò molto tempo e ci raccontò che vedeva le persone di nuovo come egoiste all'inverosimile (al di là della pazienza di un santo) e che sperimentò ancora una volta "la paura dell'incertezza", cosa che non sperimentava più da moltissimi anni.

Solo dopo molto tempo lo Spirito tornò e, con il tempo, capì il perché aveva dovuto avere quella difficile esperienza.

Aveva bisogno di imparare più umiltà e di sentire più compassione per gli uomini che vivono senza questa guida universale che è lo Spirito, per poterli aiutare in modo più efficace di come stava facendo.

Difficoltà; accettazione e fiducia.
Così si cresce.

Ho interotto la pratica del Tai Chi, mi dicevo "non è il momento di praticare Tai Chi ora, quando starò meglio lo farò...


Se tu fossi un mio allievo di Tai Chi, ti direi che questo è un serio errore, perché se lo pratichi lo devi fare a prescindere dal tuo stato.
Non importa come stai, importa cosa fai e perché lo fai.

...non voglio che il Tai Chi diventi il mio "rifugio"...


Non deve diventarlo, altrimenti fa molto male.

Le pratiche spirituali non vanno usate per "sentirsi meglio", ma per essere meglio.

Anzi, per "essere meglio" spesso bisogna passare per delle fasi in cui ci si sente "peggio".

Se l'albero è cresciuto storto, nel raddrizzarsi in certe fasi soffrirà. E' normale.

Però, vaffanculo, ora mi do una svegliata.


Buongiorno :ok:
Ultima Modifica 7 Anni 10 Mesi fa da invisibile.

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7 Anni 10 Mesi fa - 7 Anni 10 Mesi fa #8214 da TheNecrons
Ciao, Invisibile.

Sono stato molto occupato questi giorni, e sarò assente fino al 4 gennaio.

Proverò a dire alcune cose velocemente.

L'unica cosa che mi sento di dirti è che le difficoltà fanno parte della vita, anzi è proprio grazie ad esse che siamo stimolati a crescere e quindi l'importante è come le si vivono.


Sono d'accordo.
Tempo fa mi chiedevo spesso "perché sono in questa condizione?", "non potevo nascere in una famiglia non musulmana?". Ma dopo poco tempo la domanda è diventata "mi trovo in questa situazione, ho un sacco di problemi, non sono tranquillo, sono confuso, continuo a danneggiare e mancare di rispetto me stesso. Ha senso rifiutare di affrontare questi problemi?", no, è impensabile lasciar stare. Mi sono poi chiesto: "cosa succederebbe se rifiutassi di affrontarli? Davvero decidere di non prendersi le proprie responsabilità la fa passare comunque liscia?". Dopo qualche giorno, ho capito che la Vita, non può essere semplicemente questa esistenza (anche perché, ci sarebbe da chiedersi dove vada lo Spirito dopo la morte). Questa darebbe una risposta al perché io sono qui, al perché le persone vivono situazioni così diverse, e abbiano ruoli diversi. Esempio banale, metti che io feci passare una situazione simile a dei miei figli, è il minimo che io debba affrontare la situazione e superarla, e rifiutare di risolverla, non me la farebbe passare liscia. Mi sono poi chiesto, quindi per alcuni la Vita è facile, mentre per altri è difficile? Ho pensato a Yang Chengfu, è nato in una famiglia di cui molti esponenti si sono dedicati profondamente al Tai Chi, lui però ha imparato e insegnato Tai Chi a tantissime persone, questo non è difficilissimo? Forse ancora più difficile che affrontare la mia situazione. Senza star a scrivere altro, che non ho molto tempo, dopo varie settimane, ho capito che la Vita è difficile ed è crescita.

E' importante accettare, il che non significa subire passivamente qualsiasi cosa.

Ma reagire con la forza alle difficoltà, con qualsiasi tipo di forza, raramente è la soluzione efficace, questo semplicemente per come siamo fatti: fragili, deboli, sensibili e quindi l'uso della forza serve solo in casi di reale emergenza.

La nostra qualità più straordinaria è l'agilità, l'abilità, che non ci danneggia mai e che ha sempre la maggiore efficacia possibile.


Quindi mi stai dicendo che è possibile affrontare tutto questo senza venirne dover puntualmente reagire?

Questo, non per una filosofia o per una visione della vita (etica, morale etc.) è "imperdonabile".


Sono d'accordissimo.

Se tu fossi un mio allievo di Tai Chi, ti direi che questo è un serio errore, perché se lo pratichi lo devi fare a prescindere dal tuo stato.
Non importa come stai, importa cosa fai e perché lo fai.

Non deve diventarlo, altrimenti fa molto male.

Le pratiche spirituali non vanno usate per "sentirsi meglio", ma per essere meglio.

Anzi, per "essere meglio" spesso bisogna passare per delle fasi in cui ci si sente "peggio".

Se l'albero è cresciuto storto, nel raddrizzarsi in certe fasi soffrirà. E' normale.


Molto interessante. Praticare il Tai Chi sarà difficile in alcune fasi proprio per quei problemi che mi impediscono di praticarlo. Non ci ero arrivato, prima.

Grazie per il post. Spero di poter affrontare meglio queste questioni, quando tornerò.

Il video della forma 24 arriverà.
Ultima Modifica 7 Anni 10 Mesi fa da TheNecrons.

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7 Anni 10 Mesi fa #8220 da invisibile

Mi sono poi chiesto, quindi per alcuni la Vita è facile, mentre per altri è difficile?


Si, molte persone si creano una vita facile e per molti riuscire ad avere una vita facile diventa un vero e proprio scopo esistenziale.

E certi ce la fanno pure, ma il prezzo che pagano è altissimo perché è sempre un tentativo di fermare la Vita, di imporgli le proprie regole, mentre la Vita ha già le sue che non possono essere infrante.

Movimento è Vita, staticità è morte e siccome imporre le proprie regole è un creare staticità, la persona che lo fa, appena ha successo inizia a morire.

Non è possibile ingannare la Vita, siamo "dentro" e credere di poterne essere fuori non è altro che una illusione.

Ottenere ricchezza e quindi sicurezza, significa creare staticità.
Non è un caso che le persone ricche e potenti siano le più tristi e sole.
Pensa che cosa tragica: lavorano come dei matti (e spesso sono persone con grandi qualità, molto capaci e molto intelligenti), per tutta la vita e con grande impegno, per arrivare a fermare la propria vita e quindi ad alimentare la propria morte.

Da quando ho capito questo, provo una grande compassione per costoro.

Quindi mi stai dicendo che è possibile affrontare tutto questo senza venirne dover puntualmente reagire?


Due cose:

1) Io non ho scritto "reagire", ho scritto "reagire con la forza", quindi si può reagire, anche sempre (farlo o meno è una scelta individuale), ma si può fare senza usare la forza.
Esempio: tu mi attacchi, io posso attaccare a mia volta reagendo con la forza, ma posso anche scansarmi con due passetti leggeri e senza usare alcuna forza.
Scansarsi è reagire?

Capisci la trappola mentale che abbiamo, perché siamo convinti che "reagire" significhi necessariamente usare la forza.


2) "Affrontare i problemi", "prendersi le proprie responsabilità", significa in qualche modo reagire e quindi no, non è possibile non "reagire" ai problemi (cioè si può, ma significa subire e venirne danneggiati, a volte anche in modo irreparabile).

Ma questo si può fare in molti modi, siamo inteligentissimmi, abilissimi (fisicamente, mentalmente e spiritualmente), geniali e creativi.

Si può reagire ad un problema ma, siccome si è intelligenti e si capisce che non si può risolvere nell'immediato perché XYZ, si procede con pazienza creando le basi per una possibile soluzione nel futuro.

Voler risolvere tutto subito è un desiderio comprensibile, ma infantile.

Un albero con un ramo malato non può risolvere tutto subito. Lo sa e non ci prova nemmeno.
Si mette al lavoro per la soluzione migliore di modo che tra un tot di tempo potrà superare il problema.

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7 Anni 9 Mesi fa #8499 da invisibile
Rispondo a SHURAN qui, perché in home è OT e qui può anche starci.

Shuran

non si tratta di anarchia ma di una visione spirituale dell'essere umano che considero non adatto a questo tipo di modelli.

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@ invisibile Visione spirituale che contrasta fortemente con la realtà oggettiva che possiamo analizzare e che mi dice che ci siamo organizzati in civiltà per poter sopperire alle mancanze reciproche...


tra cui c'è quella del vivere in modo infantile ;-) ovvero il non voler prendersi le proprie responsabilità fino in fondo.

Non contrasta con la realtà oggettiva, per nulla.
Dove sta scritto che l'uomo ha bisogno di essere comandato da altri uomini? Da nessuna parte, infatti questa è una credenza inculcata, un condizionamento ricevuto che non corrisponde affatto alla realtà.

L'uomo è l'unico essere che può autodisciplinarsi e lo può fare consapevolmente e volontariamente.

Solo questo la dovrebbe dire lunga sulla nostra Natura e su quanto viviamo lontano da essa e nessun essere che viva lontano dalla propria Natura potrà mai vivere bene.

E' impossibile.

Contrasta con l'attuale condizione umana, che è quello che dico io, ma questo è perché l'uomo ha SCELTO, millenni fa, di non vivere come essere umano ma come un bambino rinunciando alla responsabilità di autogovernarsi, che è proprio una delle peculiarità dell'uomo.

...spesso ci si dimentica che siamo esseri deboli ed indifesi di fronte alla natura...


Che noi siamo deboli e fragili è una delle cose che vado ripetendo da tempo, ma questo non significa che siamo "indifesi".
Al contrario, grazie alle qualità peculiari che abbiamo, di cui ho parlato molte volte ovvero una intelligenza straordinaria, la creatività e l'agilità (fisica, mentale e spirituale), non siamo affatto indifesi.
Per noi basta veramente poco affinché i pericoli della natura non ci tocchino.

Per l'uomo è un gioco da ragazzi.

Certo, se si vuole vivere in posti non adatti alla nostra natura, allora le cose diventano molto difficili.
Ma perché per noi dovrebbe essere diverso che per gli altri esseri?
Perché si vuole vivere a New York (ma anche a Roma) come se si fosse in clima temperato tutto l'anno?

Questo significa cercarsi i guai, significa proprio quello a cui ho accennato, significa essere infantili ed essere disposti a sventrare la terra per il petrolio (con guerre annesse) pur di avere il riscaldamento ovunque lo si desideri.
E lo vogliamo che basta premere un bottone, sennò ci irritiamo... ;-)

Non sto dicendo che dobbiamo tornare nelle caverne, sto dicendo che siamo infantili e, visto l'enorme potere che abbiamo sulla natura, questo provoca enormi disastri.

...è per istinto di sopravvivenza che ci si riunisce e si diventa solidali, non per chiamata divina.


Ma noi non siamo affatto solidali.
L civiltà, come la conosciamo da seimila anni, è basata sul potere, sul furto e sullo sfruttamento dell'altro.

La cosiddetta "civiltà" non è altro se non la legittimazione di un comportamento predatorio.

In pratica abbiamo deciso di vivere come predatori, della Natura e degli altri uomini e fino a quando questa direzione non sarà invertita nessuna comunità potrà vivere in modo giusto ed in pace, perché come ho illustrato in questo thread (credo sul vecchio sito), noi non siamo fatti per essere predatori o prede, ma siamo "altro" che a me piace descrivere come "I giardinieri del mondo).

Noi siamo qui per tutelare il mondo, non per usarlo per i nostri desideri.

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7 Anni 9 Mesi fa #8501 da Shuran
Verissimo che vogliamo vivere contro natura, in posti che non sarebbero adatti alla vita tutto l'anno, e che modifichiamo il paesaggio intorno a noi per poterlo adattare alle nostre esigenze (vere o presunte).

Ora ti chiedo questo: non credi che sia questa la nostra natura, modificare ciò che ci circonda per renderlo più accogliente?

Io non credo che sia stato un essere malvagio a cambiare la nostra natura, storicamente abbiamo inventato la tecnologia per sopperire ai nostri limiti fisici per aumentare il nostro tasso di sopravvivenza, e questo mi pare in linea con quanto ci si aspetterebbe da qualunque specie in natura.

Trovo invece contrario alle leggi del creato il perseguire la propria estinzione come specie, non mi risultano esempi in natura (ma non sono uno scienziato naturalista, potrei essere in grave errore)

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7 Anni 9 Mesi fa #8506 da invisibile

Shuran ha scritto: Verissimo che vogliamo vivere contro natura, in posti che non sarebbero adatti alla vita tutto l'anno, e che modifichiamo il paesaggio intorno a noi per poterlo adattare alle nostre esigenze (vere o presunte).


Per questo discorso è molto importante capire se quelle che chiamiamo esigenzo sono tali, o se sono desideri.

Io dico che la maggior parte di quelle che sono diventate "esigenze", non lo sono affatto, sono solo desideri-capricci infantili.

Ora ti chiedo questo: non credi che sia questa la nostra natura, modificare ciò che ci circonda per renderlo più accogliente?


No.
Io credo che noi possiamo modificare il mondo, ma se vogliamo rimanere in Armonia con lui non siamo noi che possiamo decidere come e quando, ma è l'Armonia stessa che lo indica.
Non mi conosci e non conosci le mie idee: io credo che esista una legge universale dell'Armonia che tutto regola e che crea i limiti di tutte le cose esistenti.

Inoltre "più accogliente" è soggettivo. Metti un indio della foresta in un appartamento accoglientissimo e con tutti gli optional moderni, te lo ritrovi che dorme al parco :-)

I bambini preferiscono stare in casa o andare a giocare al parco?
Al parco senza dubbio perché è molto più accogliente.

Siamo arrivati a considerare un mondo già perfetto come una minaccia, un mondo accoglientissimo come scomodo. Perdonami ma è assurdo.

Io non credo che sia stato un essere malvagio a cambiare la nostra natura, storicamente abbiamo inventato la tecnologia per sopperire ai nostri limiti fisici per aumentare il nostro tasso di sopravvivenza, e questo mi pare in linea con quanto ci si aspetterebbe da qualunque specie in natura.


Io credo che siamo noi stessi che. migliaia di anni fa, abbiamo deciso di non accettare le normali difficoltà della Vita e di cercare di evitare ogni possibile fastidio.
Ma questa è una scelta di morte, perché la Vita è proprio la risposta alle difficoltà ed ai fastidi ed infatti siamo una civiltà di morte.

Questa civiltà "progredisce" sulla morte di altre civiltà e sulla morte di chi sta sotto di noi nella piramide, perché sfruttare una persona a proprio vantaggio significa accorciargli la vita.

Poi l'idea della durata della vita e del tasso di sopravvivenza che si sarebbe allungata grazie alla tenologia è a mio avviso solo un altro inganno, perché non sappiamo NULLA di tali cose diciamo 147.000 anni fa.

Non abbiamo la minima idea e le uniche cose che ci sono arrivate sono le leggende, tra cui quelle che narrano di uomini che vivevano varie centinaia di anni.

Io dico che è molto probabile, perché vivendo secondo Natura è normale che si abbia la vita più lunga possibile.

Credo che la tecnologia accorci, e di molto, la vita umana.

E' tutto basato sull'illusione; grazie alla tecnologia puoi correre in giro di più e più velocemente, ma quello che puoi REALMENTE fare ogni giorno è sempre la stessa quantità di cose, ovvero poche (soprattutto se le vuoi fare bene) ma le fai stressato e senza mai un attimo di calma, calma che è la condizione naturale dell'essere umano, e quindi stai consumando te stesso più velocemente.

Tutta questa agitazione non può che accorciare la vita.

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7 Anni 9 Mesi fa #8508 da Shuran
Molte delle esigenze che riteniamo di avere in effetti non sono altro che capricci e voglia di comodità, e anzi alcune ci fanno del male anziché il contrario (ad esempio le onde elettromagnetiche che convogliano i segnali che trasmetto le parole che sto digitando adesso sulla tastiera).

La soggettività nella scelta della definizione di "accogliente" che tu hai evidenziato mi pare coerente con l'esempio proposto.

Eppure il nostro Indio immaginario, anche quando si trova a nella foresta amazzonica, una casa se l'è costruita, un arco e delle frecce per cacciare se lo sarà fatto, magari ha deviato un po' un corso d'acqua per averne in luoghi che non sono direttamente accessibili ai vecchi del villaggio che devono dissetarsi.

A me pare che anche lui sfrutti della tecnologia...

Magari mi sbaglio, ma mi pare che lui, seguendo la sua natura, sia arrivato a modificare l'ambiente a suo vantaggio, magari tentando di avere un impatto (di svariati ordini di grandezza) minore con l'ambiente che lo circonda rispetto al cosiddetto "uomo moderno" (definizione snob e poco seria, ma molto comune).Persino le api, le vespe o le formiche costruiscono le loro "case" andando a modificare l'ambiente circostante.

Magari bisognerebbe stabilire cosa sia in Armonia con la Natura e cosa non lo sia, questo è di sicuro molto più complesso che dire semplicemente che la tecnologia ci accorcia la vita, avessimo la risposta a tale domanda tutto sarebbe più chiaro...

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7 Anni 9 Mesi fa #8510 da invisibile

Shuran ha scritto:
Eppure il nostro Indio immaginario, anche quando si trova a nella foresta amazzonica, una casa se l'è costruita, un arco e delle frecce per cacciare se lo sarà fatto, magari ha deviato un po' un corso d'acqua per averne in luoghi che non sono direttamente accessibili ai vecchi del villaggio che devono dissetarsi.

A me pare che anche lui sfrutti della tecnologia...


Si, ma l'impatto sulla Natura e sul suo equilibrio è minimo.

Voglio precisare che io non sto dicendo che dobbiamo vivere nelle foreste nudi e cacciare con arco e frecce.
Sto solo indicando quale è secondo me il problema che sta alla base di quasi tutti i problemi che abbiamo, che sono gravi.

Anzi, secondo me nemmeno la foresta è un ambiente adatto all'uomo, troppo dura proprio per la fragilità che abbiamo.

Magari mi sbaglio, ma mi pare che lui, seguendo la sua natura, sia arrivato a modificare l'ambiente a suo vantaggio, magari tentando di avere un impatto (di svariati ordini di grandezza) minore con l'ambiente che lo circonda rispetto al cosiddetto "uomo moderno" (definizione snob e poco seria, ma molto comune).Persino le api, le vespe o le formiche costruiscono le loro "case" andando a modificare l'ambiente circostante.


Infatti io non dico che non dobbiamo fare le case, ma che farne milioni tutte nello stesso posto non può funzionare, che fare palazzi di molti piani dove vivere con persone che NEMMENO CONOSCI è una cosa senza senso e che non può non creare conflitti.

E questo non per una idea o sogno "naturista" ma semplicemente perché credo che non siamo fatti per vivere così.
Il punto è che non sappiamo nemmeno quale è il nostro modo naturale di vivere, e quindi quello normale, sano che ci darebbe la base per una bella vita, ma vogliamo colonizzare altri pianeti.
E' follia.

Magari bisognerebbe stabilire cosa sia in Armonia con la Natura e cosa non lo sia, questo è di sicuro molto più complesso che dire semplicemente che la tecnologia ci accorcia la vita, avessimo la risposta a tale domanda tutto sarebbe più chiaro...


Si può partire da "Armonia con la Natura è un modo di vivere che non la danneggia e non danneggia te stesso".

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