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Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali
Ecco le parole di Gesù, incarnazione dello Spirito, che diceva che "nessuno può giungere a Dio se non tramite me", ovvero lo Spirito stesso.
Ottimo. :clap:
Ampliando questo insegnamento del Cristo, si può comprendere meglio questo aspetto.
6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
7 Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
8 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre.
Come puoi dire: Mostraci il Padre?
10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.
11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. Giovanni 14
A chi si riferisce Gesù Cristo in queste frasi?
Chi è "Il Padre" a cui Gesù Cristo fa riferimento?
Padre-Madre è una similitudine molto semplice da comprendere.
Il Padre è l'elemento Spirituale della creazione, la madre, Mater, Materia, ne è l'aspetto materiale.
La creazione è duale, così come duale è la natura umana.
Noi stessi siamo un indiviDUO, parte destra e parte sinistra, cuore e cervello, ragione e sentimento, angelo e diavolo, bene e male convivono in noi stessi.
Gesù Cristo è la figura che incarna in Sè sia lo Spirito (il Padre), sia la materia, (la Mater), esattamente come noi, ma La Mater del Cristo è senza macchia, è immacolata, è Vergine.
Quindi il Cristo incarna in Sè l'Uomo Spirituale perfetto, il senza "peccato", ovvero lo Spirito stesso in purezza incarnatosi sulla Terra.
Il Cristo è fatto della "stessa sostanza del Padre", Lui ed il Padre sono una cosa sola.
Basta leggere il Nuovo testamento senza pregiudizi, indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose, per comprendere come Gesù si sforzi di affermare continuamente che il Dio della legge, quel Dio visto come Dio degli eserciti crudele e vendicativo, non corrisponda a un'immagine autentica di Dio, ma corrisponda invece all'interpretazione che di Lui ne danno gli uomini.
La nascita in una grotta (Mater, materia, utero, Maria), il concetto di incarnazione dello Spirito nella materia un essere spirituale i miracoli della trasfigurazione, della resurrezione (trasmutazione della materia), esprimono concetti difficili da interiorizzare anche oggi, concetti per iniziati.
Per il popolo, questi concetti debbono essere espressi in forma semplice, comprensibile ed è per questo che si sono usate parabole come esempio per semplificare concetti più difficili da afferrare, specialmente in periodi storici dove l'analfabetismo era la regola.
Queste parole, lette con la consapevolezza odierna, acquistano tutto il loro pieno significato.
23 Poiché, passando in rassegna e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: "AL DIO SCONOSCIUTO". Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio.
24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti da mani d'uomo, 25 e non è servito dalle mani di uomini come se avesse bisogno di qualcosa, essendo Lui che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa;
26 or egli ha tratto da uno solo tutte le stirpi degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro abitazione, 27 affinché cercassero il Signore, se mai riuscissero a trovarlo come a tastoni, benché egli non sia lontano da ognuno di noi.
28 Poiché in Lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come persino alcuni dei vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua progenie". Atti 17,23-28
Nell'annunciare la "Buona Novella", il Cristo annuncia la venuta nel mondo materiale dello Spirito, quello Spirito che domina sulla materia e la rende feconda.
Se è la materia a dominare lo Spirito, quest'ultimo muore con la materia stessa.
Se viceversa è lo Spirito a dominare la materia, questo sopravviverà ad essa, facendola risorgere in forma nuova in un altro corpo, il corpo del Cristo fatto della stessa sostanza del Padre.
L'immortalità, ovvero la vittoria sulla materia dominata dall'"Architetto del mondo", la vittoria sulla morte e la dissoluzione della carne, questo è il dono del Cristo.
Che sia un caso che il mondo dell'Elìte adori invece una "Grande Madre"? :cool:
Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità, la Vita
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E' da settimante che sento continuamente il bisogno, o la voglia, di lasciare diciamo tutto. Di lasciare le persone che frequento, di lasciare alcune abitudini molto radicate (come il pc), di lasciare andare alcune emozioni come la paura di non apparire come la mia famiglia vuole (se la mia famiglia sapesse che seguo un topic sul taoismo, sono cazzi), di lasciar andare alcuni sensi di orgoglio e un sacco di altre cose che hanno caratterizzato la mia vita per anni. Una grossa parte del mio ego, diciamo. Quella "voce" che mi dice ste cose è quella che tempo fa abbiamo identificato con lo Spirito. Ecco, è da settimane che mi trovo d'avanti a questo auto-ostacolo. La voce mi dice di lasciare sia fisicamente e soprattutto "psicologicamente" (ma sono sicuro che non sia solo a livello psicologico) un sacco di cose, e io dentro di me "so" che è giusto così, ma per ora non ce l'ho fatta. Ho veramente paura di trovarmi poi in una situazione in cui non saprei gestirmi (quella senza quel tipo di emozioni, di sovrastrutture, senza un sacco di persone che frequento ora, senza alcune canzoni che ascolto spesso e non credo finrei più), ma quella paura è a livello molto superficiale, perchè dentro di me so che sarebbe invece giusto ascoltare quella voce. Questa cosa va avanti da settimane, e sto iniziando a stufarmi. Veramente tra non molto lascierò tutto questo? Accadrà sul serio? Chissà come cambierà la mia vita.
Ribadisco si tratta di lasciare "cose" e pensieri che finora hanno occupato uno spazio abnorme nella mia vita. Io sento il bisogno di farlo, ma ho paura di farlo.
Lo so che non puoi aiutarmi in modo diretto, volevo solo condividere la mia esperienza.
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TheNecrons ha scritto:
Lo so che non puoi aiutarmi in modo diretto, volevo solo condividere la mia esperienza.
No, non posso aiutarti in modo diretto.
Ma qualcosa posso dirti.
Io quando mi trovo in situazioni paragonabili alla tua, quando sento di dover prendere decisioni che influiranno seriamente sulla mia vita, mi fermo.
Mi fermo e mi do tutto il tempo che sento di avere bisogno per esaminare fino in fondo tutti gli aspetti della questione, perché l'esperienza mi ha insegnato che quando ci si trova in questo tipo di situazioni esistenziali, la cosa più importante è la calma e la serietà.
Inoltre ho imparato che la mente non può comprendere la complessità di simili situazioni e per cui il mio "fermarmi" è soprattutto un fermare la mente, per permettere alle altre parti di me di "dire la loro", cosa che può richiedere anche molto tempo per completare questa fase.
La mente la uso molto lentamente e esamino una cosa alla volta con estrema calma e pazienza, perché la cosa peggiore in queste situazioni è farsi prendere dall'ansia e dalla fretta di concludere.
Quindi il mio consiglio è avere estrema cautela e di darti tutto il tempo che reputi necessario per esaminare in modo completo tutti gli aspetti della tua situazione, prima di prendere qualsiasi decisione.
Se alla fine di questo esame decido di cambiare qualcosa della mia vita, lo faccio sempre poco alla volta e sempre con molta cautela, perché un albero a cui si vuole cambiare conformazione ha bisogno di tempo e di dolcezza, di estrema attenzione e di cura costante nella sua trasformazione.
Noi siamo molto più sensibili e fragili di un albero, e quindi per noi è necessaria ancora più dolcezza e cautela per poter cambiare in modo equilibrato.
Così passa anche la paura, perché si procede mantenendo la consapevolezza di cosa sta succedendo.
Poco alla volta, dolcemente, rispettosamente e con Amore.
Veramente tra non molto lascierò tutto questo? Accadrà sul serio? Chissà come cambierà la mia vita.
Nessuno può saperlo.
...(se la mia famiglia sapesse che seguo un topic sul taoismo, sono cazzi)...
Questo non è propriamente un topic sul taoismo.
"Pende" in quella direzione solo perché io, che seguo principalmente quella filosofia, sono l'utente più propositivo diciamo.
Ma è aperto a tutti e a tutti gli aspetti di qualsiasi filosofia che abbia che vedere con il tema.
Io stesso esito a definirmi taoista, perché sono solo parole e la realtà è che amo il taoismo ma anche Gesù, il buddismo ma soprattutto la semplice Verità, che è la "filosofia per eccellenza".
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Davvero grazie. Sto mettendo in pratica il tuo consiglio, e non è una cosa che dura qualche giorno. E' vero, meno la Mente lavora (a sproposito) e meno forzata sarà la Vita. Ogni giorno capisco di aver preso conclusioni esclusivamente mentali, e non attinenti alla Realtà. Null'altro d'aggiungere per ora.
Condivido delle esperienze: da quando ho iniziato a meditare, molti stati d'animo hanno prodotto anche delle sensazioni fisiche sul corpo. Per esempio, quando finisco di meditare mi trovo in uno stato semplice e sereno, in cui penso molto meno, e per cui tutto è facile e naturale. Questo mi produce sensazioni tutto attorno al corpo (qualcosa come formicolii ma non fastidiosi), concentrati verso la testa che si "aprono" verso qualcosa più in alto della testa (esterna al Corpo). E' come se attraverso un punto molto sottile situato più o meno al centro della testa, dell'energia esce dal Corpo (senza "lasciarlo") e si collega ad una nuvola di energia sopra la testa. Ma dopo qualche decina di minuti, la pressione e l'atmosfera in cui vivo iniziano a prendere il sopravvento, e sento letteralmente chiudersi il punto da cui passava l'energia, perdendo la percezione di quella "cosa" sopra la testa. Di conseguenza perdo tutte quelle capacità aquisite prima.
Tempo fa mi disperavo quando questo accadeva, e cercavo di forzare la Meditazione. Ora per fortuna ho perso buona parte dell'interesse egoico verso quel tipo di esperienza, e la forzo molto di meno.
Questo è solo un esempio, ma ci sono un sacco di situazioni o eventi che mi producono sensazioni fisiche sul corpo. Quando mi vengono ondate di allegria improvvise (ogni tanto mi arrivano senza motivo, io me le godo e poi le lascio andare, senza trattenerle), provo tantissima energia attorno alla testa, ma non sento molto il collegamento con quella "cosa" sopra la testa. Quando sono arrabbiato sento molte sensazioni nel ventre e nelle gambe. E così via.
Anche per te è così? (dai proviamo a vedere se ci accadono o se ci sono accadute le stesse cose )
Alla prossima.
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TheNecrons ha scritto:
Sto mettendo in pratica il tuo consiglio, e non è una cosa che dura qualche giorno.
Quasi sempre è necessario tempo, a volte molto.
Perché siamo stati "automatizzati" a fare in un certo modo, in modo innaturale, e per ritrovare il modo naturale, che è anche un po' diverso per ognuno, spesso ci vuole tempo per disinnescare l'automatismo.
Le pratiche spirituali fanno anche e soprattutto questo, ci aiutano a distruggere il meccanismo.
E' vero, meno la Mente lavora (a sproposito) e meno forzata sarà la Vita. Ogni giorno capisco di aver preso conclusioni esclusivamente mentali, e non attinenti alla Realtà. Null'altro d'aggiungere per ora.
E ti pare poco ? :wink:
Condivido delle esperienze: da quando ho iniziato a meditare, molti stati d'animo hanno prodotto anche delle sensazioni fisiche sul corpo. Per esempio, quando finisco di meditare mi trovo in uno stato semplice e sereno, in cui penso molto meno, e per cui tutto è facile e naturale. Questo mi produce sensazioni tutto attorno al corpo (qualcosa come formicolii ma non fastidiosi), concentrati verso la testa che si "aprono" verso qualcosa più in alto della testa (esterna al Corpo). E' come se attraverso un punto molto sottile situato più o meno al centro della testa, dell'energia esce dal Corpo (senza "lasciarlo") e si collega ad una nuvola di energia sopra la testa. Ma dopo qualche decina di minuti, la pressione e l'atmosfera in cui vivo iniziano a prendere il sopravvento, e sento letteralmente chiudersi il punto da cui passava l'energia, perdendo la percezione di quella "cosa" sopra la testa. Di conseguenza perdo tutte quelle capacità aquisite prima.
Tempo fa mi disperavo quando questo accadeva, e cercavo di forzare la Meditazione. Ora per fortuna ho perso buona parte dell'interesse egoico verso quel tipo di esperienza, e la forzo molto di meno.
Questo è solo un esempio, ma ci sono un sacco di situazioni o eventi che mi producono sensazioni fisiche sul corpo. Quando mi vengono ondate di allegria improvvise (ogni tanto mi arrivano senza motivo, io me le godo e poi le lascio andare, senza trattenerle), provo tantissima energia attorno alla testa, ma non sento molto il collegamento con quella "cosa" sopra la testa. Quando sono arrabbiato sento molte sensazioni nel ventre e nelle gambe. E così via.
Il consiglio che mi sento di dare, rispetto all'attitudine che bisogna vare con queste manifestazioni, è sempre lo stesso, che poi è una delle istruzioni di base di ogni meditazione: osservare, non giudicare, non presumere, non concludere, non desiderare e non cercare di fare nulla con i fenomeni che si manifestano, perché non sai (stai verificando che questo è vero perché in "qualche modo che non capisci funziona", giusto?).
Quando si acquisisce conoscenza di queste realtà, le cose cambiano ma siccome tutto è in divenire, anche un per un Maestro di altissimo livello ci sono sempre cose nuove da imparare, perché (io credo) la Via (Tao) è infinita e perché il modo equilibrato di procedere nell'ignoto è sempre lo stesso, quello con cui i bambini imparano.
Ignoranza e fede.
Anche per te è così? (dai proviamo a vedere se ci accadono o se ci sono accadute le stesse cose )
Dovrei scrivere una enciclopedia per raccontarti cosa io sento :wink:
Inoltre io credo che non è bene raccontare molto dei fenomeni che accadono praticando Meditazione o Tai Chi etc.
Ci sono vari motivi per questo e certi sono molto seri. Raccontare molto può anche danneggiare altre persone ma su questo preferisco non parlare, è un aspetto molto delicato e molto profondo.
Consiglio anche a te (e a tutti) di parlare il meno possibile dei fenomeni che si manifestano, e permettimi di non spiegare il perché. Non dico che parlarne è "peccato" o stupidaggini simili, ma è un aspetto molto delicato che va trattato con la massima cura.
Una cosa la posso dire. I fenomeni che si osservano sono strettamente personali ed in costante mutamento. Sono parte della Via che la persona sta percorrendo e per cui sono sacri, in quanto facenti parte di "chi siamo veramente".
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Grazie mille. Per ora non voglio commentare niente.
Ti volevo chiedere: se la Mente crea l'ego, e sappiamo che l'ego incontrollato danneggia la persona sotto molti aspetti....stiamo dicendo che l'ego danneggia la sua fonte? E' una cosa per me stupefacente.
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TheNecrons ha scritto:
Ti volevo chiedere: se la Mente crea l'ego, e sappiamo che l'ego incontrollato danneggia la persona sotto molti aspetti....stiamo dicendo che l'ego danneggia la sua fonte? E' una cosa per me stupefacente.
E' più corretto dire che l'ego viene creato nella mente, ma anche la mente partecipa alla sua creazione.
Quindi possiamo dire che l'ego danneggia l'Essere in cui vive.
Si è stupefacente, ma se conosci bene la natura dell'ego non così tanto.
L'ego vive solo per se stesso. Non è una entità armoniosa perché vive staccato dalla realtà, dall'Armonia.
Inoltre una delle sue caratteristiche principali, è quella di credersi Dio.
L'ego crede di poter fare qualunque cosa anche a dispetto delle più semplici evidenze, proprio perché, non essendo in contatto con la realtà vive in un mondo tutto suo che autocrea in continuazione e nessuna evidenza che non è altro che una piccolissima parte di una essere ben più vasto e complesso, lo farà mai ragionare con buonsenso.
In altre parole, all'ego importa solo ed esclusivamente di se stesso e quindi se per mantenere il suo dominio sull'essere deve ucciderlo, lo farà.
Ecco il significato delle parole di tanti Maestri: "il nemico siamo noi stessi".
Questo fatto dell'ego che autocrea la sua "realtà" in continuazione, è una cosa di fondamentale importanza da capire per chi intraprende un percorso di liberazione spirituale.
Perché praticando Meditazione o Tai Chi, si sta progressivamente distruggendo il meccanismo illusorio su cui l'ego poggia tutta la sua forza ed la sua posizione dominante nella persona.
L'ego è pazzo ma non scemo :wink: e quindi reagisce, spesso in maniera "violenta", forte.
Accade che, quando il flusso dei pensieri inizia a calmarsi, magari grazie alla meditazione, l'ego-mente si rende conto del pericolo, perché si sta dissolvendo la base su cui poggia il suo dominio e per cui può capitare che reagisca facendo un chiasso infernale, magari anche più "rumoroso" di prima.
Un segno che si sta lavorando nel modo giusto :wink:
Se si nota che sta accadendo questo, il consiglio è sempre lo stesso.
Calma, non concludere, continuare a praticare come se nulla fosse.
La volontà è nostra ed è sacra, e nessuno può imporre nulla su di noi, se decidiamo una cosa.
Ma spesso per realizzare certe cose, nel modo più "giusto", armonico, ci vuole tempo.
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Strano che la stessa "cosa" abbia una parvenza di dicotomia, che precipita quando sulla croce lo appella!
Anteater
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Solo per darti il benvenuto in questo forum e sul sito.
Vedo che ti sei iscritto oggi e siccome hai subito postato qui immagino che l'argomento ti interessi.
Mi fa piacere, più siamo e più la discussione può essere interessante.
Buona permanenza.
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Meditare per me è un mistero, non vedo la differenza col pensare in modo profondo.
Anteater
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invisibile ha scritto: Meditare in modo profondo è non-pensare.
Non pensare con consapevolezza (caso mai..) altrimenti mi suonerebbe difficile credere che il cervello cancelli il senso di allerta, e non avverta più un odore, un'ape, una presenza....
Anteater
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Non solo, praticare nel modo giusto, aumenta la consapevolezza e questo contribuisce in modo sostanziale ad avere una conoscenza più completa della realtà.
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Rileggendo il tuo post sul forum sulla salute di Alimento, credo di aver capito cosa chiedi ma anche che forse stai facendo confusione su certe cose.
nel Tai Chi l'Essere è l'insieme del Corpo, della Mente, del Chi (energia) e dello Spirito, e tutti questi aspetti sono collegati.
Non è che nel Tai Chi è così. Il Tai Chi è una pratica che aiuta a ritrovare questa condizione di integrità ed Armonia.
Più volte hai parlato di come le debolezze di una parte dell'Essere, come il Corpo o la Mente, siano in realtà conseguenze di altri squilibri in altri parti dell'Essere. Puoi spiegare meglio questo concetto?
Tutto è basato sull'equilibrio (Armonia in divenire) e questo principio è alla base di tutte le antiche scienze comprese quelle mediche, come quella indiana e cinese.
Con "tutto" intendo proprio tutto ciò che esiste, sia le "cose" (entità) sia il "processi" (divenire delle entità).
Il principio è semplice, ma le manifestazioni di questo principio (legge universale) sono infinite.
La semplicità di questo principio è ben illustrata nel famoso simbolo del Tao, con lo Yin e lo Yang in perfetto equilibrio. Ma va ricordato che è solo un disegno. Infatti va immaginato in movimento (divenire) ed inoltre va ricordato che quella è "solo" la prima divisione del Mondo da cui discendono le infinite altre.
Ogni "entità" ha un suo "disegno" di base.
Il disegno dell'albero è diverso da quello dell'uomo e così via.
Se una entità si allontana troppo dal suo "disegno" si trova inevitabilmente in disequilibrio e più si allontana dal suo disegno più il disequilibrio è sostanziale e, se questo disequilibrio è protratto nel tempo, questo influenza il suo divenire in quanto il divenire "tiene conto" di ogni aspetto della realtà.
Per quanto a noi possa apparire insignificante e irrilevante un disequilibrio (noi giudichiamo che è così), il Tao considera Tutto, anche il più microscopico cambiamento è "contato" ed ha una sua influenza.
Ecco la vastità e la profondità che queste antichissime conoscenze ci portano.
Andiamo sul pratico.
Diciamo che tu sei un tipo che tendenzialmente, per motivi di educazione e magari ci mettiamo anche un ansia di dimostrare che sei bravo e meritevole (sempre alla ricerca dell'Amore negato ovviamente), tendi a fare le cose usando molta grinta.
Cosa è la "grinta" ?
La grinta è una scelta, perché tu scegli di fare le cose con grinta. Infatti potresti fare benissimo le stesse identiche cose senza nessuna grinta ed il fatto che magari tu non ne sei consapevole, non cambia nulla sul fatto che è una scelta e sugli effetti che questa tendenza provoca (ci arriviamo).
La grinta è una attitudine mentale.
Studiando le varie malattie dell'uomo, in tempi antichissimi (molte migliaia di anni fa), si è osservato che ogni eccesso di ogni tipo, quindi sia fisico, mentale e spirituale, porta alla manifestazione di malattie.
Con eccesso si intende rispetto al "disegno" naturale di una data entità ed infatti non è un concetto assoluto.
Rispetto all'uso eccessivo della grinta, si è scoperto che questa attitudine mentale è sostenuta dai reni.
Per fare le cose con grinta è necessario usare i reni in modo intensivo e se questa tendenza si protrae nel tempo questo comporta un abuso delle risorse dei reni.
Si può finire in una condizione in cui non si da mai il tempo che i reni hanno bisogno per riequilibrarsi e questo può provocare danni gravissimi, in certi casi anche fatali.
Perché ogni "entità" (i reni sono una entità) deve esistere seguendo la legge universale dell'equilibrio e forzando l'uso dei reni gli si impedisce di farlo.
Quindi una "semplice" tendenza mentale di un certo tipo, se diventa abituale nel tempo, può provocare danni anche gravi al corpo fisico ed alla "configurazione energetica" di una "entità" (perché in tutto quanto descritto viene ad essere coinvolto anche il Chi).
Il punto è che noi non ci rendiamo conto del grande potere che abbiamo su noi stessi, e di come questo potere ci trasformi, ogni giorno per tutta la nostra vita.
Pensare "male" ci fa molto male.
Agire "male" ci fa malissimo".
Avere emozioni negative ha un grande impatto sul nostro equilibrio.
Noi spesso giudichiamo un "pensiero cattivo" come cosa di poco conto. Non lo è.
Noi spesso giudichiamo un agire usando qualcosa in eccesso (come la grinta) una cosa di poco conto, magari ci divertiamo pure a vedere un bambino che sta sviluppando quella tendenza, perché è "buffo".
Magri potrà anche risultare "buffo", ma quel bambino sta andando pericolosamente fuori Armonia e se questa tendenza diventa abituale, questa tendenza potrebbe in futuro danneggiarlo molto seriamente.
Non sto dicendo che la grinta non vada usata, la grinta fa parte della Vita, è una delle infinite manifestazioni del Mondo ed in certi casi è assolutamente indispensabile.
Il punto è che siamo molto ignoranti e molto poco "sensitivi" su questi aspetti dell'esistenza, e consideriamo "trascurabili" moltissime "cose" che in realtà sono fondamentali per avere una vita sana ed equilibrata.
Le pratiche spirituali permettono di riscoprire la sensitività e di far riprendere a questa fondamentale facoltà naturale, il suo posto rispetto all'entità che siamo.
Ed è grazie alla sensitività che veniamo informati se, per esempio, stiamo usando troppa grinta e di qualunque uso disequilibrato di noi stessi.
Fare il mio Tai Chi ogni mattina, è anche come fare una autoanalisi dello stato in cui mi trovo e posso affermare che se praticato nel modo giusto, è infallibile, perché uno degli effetti del Tai Chi è quello di liberare la sensitività e farla partecipare alla propria vita come previsto dal "disegno" che è alla base del nostro essere.
E' infallibile perché è stato creato da Maestri che conoscevano perfettamente chi è l'essere umano, come è fatto e come è normale che funzioni in tutti i suoi aspetti, fisici, mentali e spirituali.
Ecco perché vengono definiti "Maestri" :wink:
Fammi sapere se ho risposto o se vuoi dei chiarimenti su qualcosa.
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In questo Topic ti "sento" così vicino da visualizzare, nell'immagine che mi sono fatto quando vengo qui ad ascoltare quello che dici, il piacere gradevole della condivisione e tu sei al centro, in equilibrio, davvero spiritualmente invisibile e insieme tangibile, come il messaggio che in bellezza hai deciso portare.
Poi esco da qui, ti ritrovo in altri spazi e, sincero, voglio dirti, stento a riconoscere lo stesso essere. Ti mostri visibile, come se improvvisamente quell'in che qui ti precede e avvolge, sublimasse.
... la distanza che ci separa, io penso essere davvero solo virtuale e, così come sento la necessità di precisare che non ti sto "portando il colpo" :saber: quel che mi induce alla domanda, è la mia fisica e materiale miopia :question:
Hic
... l'unica abitudine che voglio avere è respirare. Hic :wink:
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Poi esco da qui, ti ritrovo in altri spazi e, sincero, voglio dirti, stento a riconoscere lo stesso essere.
L'uomo è fatto di corpo, mente e Spirito.
Il corpo è fatto a sua volta di tante parti e così è per la mente.
La mente può essere diversa da persona a persona e può anche creare in sé delle "nuove" parti, come la personalità e l'ego.
Anche io sono fatto così.
Quando scrivo qui, e mi fa piacere che tu lo abbia percepito perché mi conferma che sto facendo certe cose nel modo in cui volevo farle, a causa dell'argomento che è in buona parte "universale", cerco di essere il più possibile "invisibile" di modo da interferire il meno possibile con la mia mente nell'esposizione di queste realtà.
Perché queste realtà non sono mie, non sono tue, non sono di nessuno e sono di tutti.
Quindi, per cercare di condividere le conoscenze su queste realtà (mi piace molto la parola che hai scelto, condividere), credo che il miglior modo sia quello di interferire il meno possibile a livello personale (mente-ego-personalità).
Credo che sia per questo che qui appaio "invisibile" ai tuoi "occhi".
Fare in questo modo me l'ha insegnato il mio Maestro, perché quando insegnava cose che riguardano la spiritualità lui faceva così, e poi te lo ritrovavi al bar a bere vino e a scherzare come se nulla fosse.
Perché ogni parte dell'essere ha i suoi bisogni, ha bisogno di nutrimento ed ha bisogno di esprimersi, anche la mente e le sue parti.
Per riallacciarci proprio al post di prima, la cosa importante è mantenere l'equilibrio, in ogni aspetto della Vita, compreso questo.
Hai ricevuto la risposta?
Ciao
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Fammi sapere se ho risposto o se vuoi dei chiarimenti su qualcosa.
Il problema è che a volte non ho la percezione se non qualcosa non mi è chiara. Spesso quando cerco di ragionarci, mi "spariscono dalal vista" più elementi. Preferisco aspettare e lasciare che eventuali dubbi vengano da soli senza che io mi metta a cercarli.
Volevo chiederti una cosa: in che modo il Chi è "la prima manifestazione dello Spirito"?
Un'ultima domanda: ma non ti stufi a rispondere a milioni di domande difficili? :question:
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TheNecrons ha scritto:
Il problema è che a volte non ho la percezione se non qualcosa non mi è chiara. Spesso quando cerco di ragionarci, mi "spariscono dalal vista" più elementi. Preferisco aspettare e lasciare che eventuali dubbi vengano da soli senza che io mi metta a cercarli.
E' normale. Sei molto giovane e per comprendere certi aspetti spesso ci vogliono anni.
Per me è stato così, e di solito lo è per tutti, anche perché devi considerare che si parte da una visione molto diversa della realtà, quella che ci hanno insegnato fin dalla culla che ha come base la visione materialistica e razionalista.
Volevo chiederti una cosa: in che modo il Chi è "la prima manifestazione dello Spirito"?
Devo usare parole che si riferiscono alla dimensione temporale e spaziale, perché lo strumento che qui usiamo è quello mentale, del pensiero, ma considera che nel mondo spirituale il tempo e lo spazio non esistono e quindi la mente non può comprendere questo concetto in modo completo, ma solo esaminare degli aspetti di questa realtà singolarmente ed "estratti" dalla realtà.
La creazione "inizia" con il Nulla, parola che in questa visione si usa per definire lo Spirito, perché senza il Nulla niente avrebbe un "posto" dove esistere e manifestarsi.
La "prima" manifestazione è il Chi, l'energia vitale che tutto permea e che da vita ad ogni cosa esistente (secondo questa visione tutto è vivo).
Questa energia nella sua "prima" apparizione è sottilissima (così sottile che gli strumenti materiali della scienza non la rilevano). La puoi immaginare come una vibrazione ad altissima frequenza.
Il passo "successivo" è l'apparizione di vibrazioni più lente del Chi, che creano le manifestazioni del mondo psichico (mentale).
Il passo "successivo" è l'apparizione di vibrazioni ancora più lente del Chi, che creano le manifestazioni del mondo materiale, ovvero tutto quello che noi chiamiamo "materia".
Infatti per gli antichi cinesi "Tutto è Chi" che si manifesta a diverse frequenze di vibrazione.
Quando la vibrazione di una "entità" cessa, questa entità "muore" ovvero torna nel Nulla da cui è nata originalmente e cessa di esistere in quanto "entità".
Vorrei evidenziare una cosa che non c'entra direttamente con la tua domanda, ma che in questi giorni stavo considerando come importante per spiegare un aspetto che a mio avviso è fondamentale.
Quando dico che noi siamo i "giardinieri del mondo", non mi riferisco solo al mondo materiale, ma a tutte le manifestazioni del mondo come l'ho descritto sopra.
Un'ultima domanda: ma non ti stufi a rispondere a milioni di domande difficili?
No, mai.
Per me questi temi sono una passione che ho fin da ragazzo, più o meno da quando avevo la tua età e non mi annoiano mai.
Inoltre trovo che sia molto stimolante dover rispondere per iscritto a queste domande, perché mi obbliga a ri-mettere alla prova della razionalità molte cose e questo per me è molto utile come verifica ulteriore di molte cose.
Ma se invece di milioni me ne fai solo due o trecentomila, non mi arrabbio
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- TheNecrons
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Domanda: esistono dei danni "irreversibili" che un Essere può subire? Esistono dei danni che non gli permetteranno mai più di raggiungere un'Armonia?
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- invisibile
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TheNecrons ha scritto: Grazie mille, preciso e chiaro.
Domanda: esistono dei danni "irreversibili" che un Essere può subire? Esistono dei danni che non gli permetteranno mai più di raggiungere un'Armonia?
In questi termini per me è difficile rispondere. Puoi fare un esempio pratico?
Se devo rispondere a come l'hai messa, in termini assoluti, posso solo dire che quando questo succede quell'essere muore, perché senza Armonia non c'è esistenza (a prescindere dalla consapevolezza di questa realtà che ha quel dato essere ).
Il punto è che c'è una certa tolleranza, ma ci sono anche dei limiti rispetto alla disarmonia che un dato essere può sopportare senza morire.
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- TheNecrons
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In questi termini per me è difficile rispondere. Puoi fare un esempio pratico?
Se devo rispondere a come l'hai messa, in termini assoluti, posso solo dire che quando questo succede quell'essere muore, perché senza Armonia non c'è esistenza (a prescindere dalla consapevolezza di questa realtà che ha quel dato essere ).
Il punto è che c'è una certa tolleranza, ma ci sono anche dei limiti rispetto alla disarmonia che un dato essere può sopportare senza morire.
Mi stai dicendo quindi che finché i danni sono reversibili allora l'Essere non muore? Questo quindi significa, che finchè non muoio ho la possibilità di ritrovare la mia Armonia? Quindi se per anni uno ha subito o ha causato a se stesso danni alla sua integrità, per esempio è un diventato un cocco del professore, è diventato un razzista, a iniziato a drogarsi e non riesce più a smettere, è diventato come Attivissimo ecc....finchè non è ancora morto, significa che ha la possibilità (seppur molto difficile), di riparare i suoi danni?
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- invisibile
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Diciamo di si. Ma non c'è una "formula" precisa valida per tutti gli esseri.
Ogni essere è "basato su un disegno" che è uguale per tutti quelli della sua specie, ma ogni essere è unico e in ogni istante del suo divenire è unico ed irripetibile.
Quindi l'unica cosa che fa si che si possa recuperare, è il "grado" di disarmonia a cui quel dato essere in quel dato momento è rispetto al suo disegno ed alle sue peculiarità individuali.
Come dicevo ci sono dei limiti oltre i quali non è possibile recuperare, o oltre i quali è molto difficile che ciò avvenga e i motivi di questo possono essere vari.
Una persona è molto grassa, diciamo obesa, perché è pigra e gli piace mangiare cose che fanno ingrassare.
Si trova quindi in uno stato di forte disarmonia rispetto al suo disegno e rispetto alla "variante" del disegno dell'uomo che è (sappiamo che noi possiamo manifestarci in molti "tipi".
Se questa persona non accetta di pagare il prezzo per tornare in equilibrio, cosa che per lui significa mangiare meno cose che fanno ingrassare ed alzare il culo dalla poltrona (cose che lo fanno effettivamente soffrire), arriverà un punto in cui sarà troppo tardi per recuperare, perché ci sono dei limiti oltre i quali non si può andare senza generare conseguenze irreversibili.
Perché l'Armonia è una legge universale, e nessun essere può infrangerla senza pagarne le conseguenze.
Se fosse possibile farlo, quel signore obeso ingrasserebbe fino ad occupare l'intero spazio dell'universo.
Sembra una battuta (in effetti è divertente e orrificante l'immagine ), non lo è.
Perché all'ego di quella persona non importa nulla del Mondo, perché per lui il mondo è solo una tavola imbandita funzionale al suo personale piacere, e che nessuno osi disturbarlo nella sua ricerca del piacere e della comodità.
Quindi c'è un limite oltre il quale quel signore non riuscirà a tornare indietro, e questo limite è dato sia dalla sopportazione che il suo povero corpo può gestire, sia dalla capacità di decidere di cambiare comportamento, ma per fare questo quel signore deve usare la sua volontà in contrasto con i desideri del suo ego. Se non sarà in grado di farlo non potrà recuperare.
Quello che il nostro ciccione non ha capito, è che la Vita non è comoda. La Vita è "scomoda" per definizione, perché è una reazione del "seme" agli stimoli esterni.
Nella Vita c'è posto anche per la comodità, ma basando la propria Vita sul piacere e sull'evitare i fastidi, che sono proprio gli stimoli che permettono di crescere, quell'essere sta rifiutando la Vita e per cui è normale che muoia.
Lo ha deciso lui di non-vivere e siccome nulla è fermo e tutto è in divenire, lui diviene verso la sua fine.
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- TheNecrons
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Ok, ho capito il discorso. Interessante e importante.
Voglio condividere qui un'esperienza avvenuta ieri.
Come detto, la Meditazione in me crea alcuni effetti anche dopo che la pratica finiva, e questi svanivano gradualmente man mano che mi lasciavo nuovamente prendere dalla pazzia e dalla passività di questo mondo, soprattutto quella in casa mia (è difficile mantenere una certa Armonia continuando a fare le stesse cose che i tuoi ti dicono di fare...quindi o vivo "da solo" per un po', che purtroppo non mi è possibile, oppure devo accettare di non riuscire a rimanere* in quello stato). Tentavo quindi di non "forzare" la permanenza di quegli effetti (e questo andava contro il mio ego). Non posso dire di "riuscirci", sinceramente non lo so, ma so che rispetto a mesi fa, riesco a controllare un po' di più il mio ego.
Ieri però dopo un forte litigio, non riuscivo più a controllarmi, e avevo una voglia pazza (o meglio dire un desiderio) di tornare in quello stato. Ho cercato quindi per più di un'ora di forzarne l' "ingresso", ed era la prima volta che lo facevo per così tanto tempo.
Risultato: mi sentivo consumato, debole e vulnerabile. La mia soglia di sopportazione era scesa al minimo. Se dopo il litigio ero comunque in grado di controllare in parte le mie emozioni, ora mi facevo prendere da rabbia e disperazione con molta facilità. Il PC rallenta per 3 secondi, mi deprimo e mi viene quasi voglia di suicidarmi per esempio. Ero molto vulnerabile alle emozioni negative. E non avevo più le forze di svuotare, almeno in parte, la Mente. Provavo a chiudere gli occhi e rilassare la Mente, ma sentivo che proprio sono consumato per farlo. Non avevo proprio le forze. Sono rimasto in stato di depressione per ore.
Insomma, aver giocato e forzato troppo me stesso, mi ha quasi distrutto.
A risollevarmi un po' sono state proprio le cose che di solito mi fanno sentire stressato. Spiego: se dopo 20 minuti su fb mi sento spento e annoiato e solo dopo la Meditazione ritorno a sentirmi euforico e ricaricato, ora è l'inverso. La Meditazione mi consuma, fb mi rilassa un attimo, anche se già dopo i 20 minuti, iniziavo a sentirmi spento (infatti ho smesso, e ho tentato di Meditare, nonostante mi sentissi leggermente più pronto a farlo, era comunque difficile e non ho voluto continuare). Ho provato cioè su me stesso, il significato di "misura" (provarlo è diverso da "capirlo con la Mente"): gli attimi di distrazione e di non-serietà (videogiochi, fb...) sono fatti nel modo e nella misura giusta quando invece da farti sentire consumato ti fanno sentire carico. Stessa cosa nella Meditazione. Questa è una cosa che ho sempre letto, ma di cui non ho mai avuto un'esperienza concreta.
Stamattina, stavo meglio ed ero più forte emotivamente, ma sono ancora un pochettino debole.
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- FrancescaR
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La mia opinione di assoluta principiante, ma dettata dal buon senso, è che la spiacevole
esperienza che hai appena vissuto ti/ci insegni quanto sia fuorviante, infruttuoso e addirittura
nocivo ricorrere alla meditazione nelle situazioni estreme, assegnandole una funzione
soccorritrice, di riparo d'emergenza. Un requisito fondamentale per poter meditare, come
ben sai, è la calma interiore. Tu hai praticamente cercato di accedere con la forza, per rifugiarti,
ma *Quella* porta è rimasta chiusa malgrado abbia tentato di buttarla giù a spallate.
E ne sei uscito stremato. Evidentemente, la via per ottenere la necessaria quiete di base va ricercata
altrove. Forse nel ragionamento, forse nell'ambiente (un amico, qualcosa che distragga...), o forse
ancora confidando nell'efficacia del tempo che, trascorrendo, lenisce un po' il malessere; che equivale
a dire "non fare nulla".
Come sempre, attendiamo il parere di Invisibile.
Immagino che affettuosamente ti tirerà un po' le orecchie.
Spero che ora tu stia meglio. Ciao.
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