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11 settembre 2001
Tuttavia, è semplicemente indicato che una struttura di acciaio una volta raggiunto un certo numero di gradi collassa.
Puoi pubblicare una foto della pagina del suddetto libro dove questo viene affermato?
Perché secondo il NIST il crollo del WTC7 è stato causato da "un evento straordinario".
Grazie.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Se ti fidi ti copio il passaggio:
Paragrafo 1.4.1 Protezione dal fuoco. Pagina 18
subito dopo la tabella ...a 550° la resistenza è ridotta a 145/Nm2, al valore cioè all'incirca della sollecitazione assunta alla base dei calcoli;
intorno a questa temperatura il materiale non può sopportare i carichi normali e cede, con fortissime deformazioni.
Si vede da ciò che le costruzioni metalliche, benchè incombustibili, non sono del tutto sicure contro il pericolo d'incendio, cosicchè, sarà opportuno... e continua con raccomandazioni da utilizzare nella progettazione di strutture in metallo.
Che cosa intendi tu per NON SOPPORTARE I CARICHI NORMALI e CEDERE, CON FORTISSIME DEFORMAZIONI?
Che rimane tutto lì? Oppure che bisognerebbe scappare per evitare che ti cada in testa qualcosa?
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Sertes ha scritto:
NiHiLaNtH ha scritto:
Sai spiegare cosa abbia causato la forte esplosione che ha devastato l'ingresso della torre uno, secondo svariati testimoni, circa un'ora dopo l'impatto dell'aereo, e prima del crollo della torre due?
scusa Sertes questa mi manca puoi darmi qualche informazione in più? io ricordo della terra che ha tremato e delle palle di fuoco che sono uscite dal terreno e dalla base delle torri qualche secondo prima dei crolli
Ecco qua, direttamente dal film di Massimo, terzo cd minuto 18.52
Si parla proprio della forte esplosione che ha devastato l'ingresso della torre uno circa un'ora dopo l'impatto dell'aereo e prima del crollo della torre due
Una fatela passare anche a me: non esiste traccia nei rapporti di una esplosione-devastazione della lobby nella torre uno. Questo è il video originale
La lobby di cui stavano parlando non era quella della torre uno ma quella del Marriott Hotel
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Decalagon ha scritto:
Tuttavia, è semplicemente indicato che una struttura di acciaio una volta raggiunto un certo numero di gradi collassa.
Puoi pubblicare una foto della pagina del suddetto libro dove questo viene affermato?
Perché secondo il NIST il crollo del WTC7 è stato causato da "un evento straordinario".
Grazie.
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Franco893 ha scritto: Una fatela passare anche a me: non esiste traccia nei rapporti di una esplosione-devastazione della lobby nella torre uno. Questo è il video originale
La lobby di cui stavano parlando non era quella della torre uno ma quella del Marriott Hotel
Minuto?
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La differenza tra un debunker e un ricercatore SERIO e' che il primo deve chiudere tutte le falle della VU mentre al secondo basta una sola prova INCONTROVERTIBILE per smontare tutto il caste!lo di bugie della VU :pint:
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intorno a questa temperatura il materiale non può sopportare i carichi normali e cede, con fortissime deformazioni.
Grazie, così abbiamo appurato che l'autore non afferma "una struttura di acciaio una volta raggiunto un certo numero di gradi collassa." come hai suggerito tu, ma una cosa completamente diversa. Torno a fare l'esempio di qualche pagina fa sul WTC-5, uno degli edifici del complesso che ha subito un devastante incendio incontrollato durato diverse ore.
Le temperature sono state tali che alcune colonne sono state trovate in queste condizioni:
Ha perso gran parte del suo carico con fortissime deformazioni, ma è ancora lì, e l'edificio, a parte alcuni cedimenti parziali e circoscritti, non è crollato. Così come del resto non è crollata la torre nord durante l'incendio del '75: partito dall'undicesimo piano e diffuso per altri sei piani superiori, ha bruciato per circa tre ore, e quella parte di struttura doveva reggere il peso degli oltre 80 piani soprastanti.
Perdere tot capacità di carico e deformarsi non è uguale a "distruzione quasi completa della struttura con fasi di caduta libera". Aggiornarsi.
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devo finire di rispondere alle ultime due domande poi se vorremo e potremo, torneremo su tutti i punti che sono rimasti indietro
@decalagon
citazione
"Grazie, così abbiamo appurato che l'autore non afferma "una struttura di acciaio una volta raggiunto un certo numero di gradi collassa." come hai suggerito tu, ma una cosa completamente diversa."
No, guarda, io non ho proprio suggerito nulla. Ho semplicemente riportato una passaggio scritto da un uomo che forse è stato il tecnico più importante in Italia per quanto riguardano le costruzioni in acciaio.
Tale uomo, essendo un tecnico, si esprime con delle semplici parole, univoche, specifiche e precise.
Io non credo sia necessario riportare QUI il significato della parola CEDE, voce del verbo cedere, dato che è comodamente disponibile a tutti sia in rete che su cartaceo, tuttavia se tu hai inteso una cosa "completamente diversa" è bene che vai a dare un'occhiata.
Se per te l'unico esempio di cedimento possibile è la colonna del wtc5 che hai mostrato, vuol dire che non hai abbastanza esperienza e neppure la completa conoscenza della lingua italiana.
Posso suggerirti, ad esempio, come si sarebbe comportata quella colonna, se fosse stata colpita dal blocco superiore di 12 o 28 piani in caduta libera?
Non capisco per quale motivo poi si continuino a mischiare due concetti separati e ben distinti, ovvero il CEDIMENTO e IL MODO con cui si manifesta il cedimento.
Un cedimento, verificare il significato su un vocabolario, può manifestarsi in molteplici forme, che differiscono da tipo di struttura a tipo di struttura, tuttavia SEMPRE di cedimento si parla.
Volevo aggiungere che esistono anche termini ben precisi, sempre dal vocabolario, che hanno lo stesso significato del termine CEDIMENTO, uno di questi, applicato alle strutture è proprio COLLASSO.
citazione:
"Perdere tot capacità di carico e deformarsi"
Aspetta, hai dimenticato lì in mezzo la parola CEDE.
Intanto avviene un CEDIMENTO, dopodichè capire il modo in cui avviene questo evento meccanico è un passo successivo.
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Sai spiegare come la rimozione quasi simultanea di tutte le colonne, che era necessaria per far crollare l'edificio con la simmetria con cui è crollato, possa essere stata causata da un semplice incendio?
risposta 49
Prima una premessa sostanziale riguardo al caso del wtc7
Ho già detto, e lo ripeto, che è normale che chiunque guardi il video del collasso del wtc7, in un primo momento (e anche in un secondo) pensi immediatamente alla classica demolizione controllata, è un fatto innegabile.
Da questo al fatto che sia accaduto veramente è tutto da dimostrare, comunque è INNEGABILE che l'impressione sia quella.
Bisogna , perlomeno, tentare di approfondire quello che è successo, acquisendo tutto il materiale disponibile.
Per questo chiedo, per favore, esiste uno spezzone video che mostri il crollo ripreso dalla parte della facciata opposta rispetto a quella che abbiamo visto un gran numero di volte?
Esiste una qualche foto o video che documenti il grado di distruzione dovuta agli incendi e ai detriti della facciata rivolta verso le torri crollate?
Sarebbero due elementi indispensabili per arrivare ad una qualsiasi conclusione. Chi fosse a conoscenza dell'esistenza di questo materiale mi farebbe un favore grandissimo se lo mettesse a mia disposizione.
Intanto, in mancanza del materiale appena chiesto, si può ragionare su quello che abbiamo a disposizione.
Primo punto.
In tutti i video dei crolli è evidente una immensa colonna di fumo che esce dal retro dell'edificio, dico immensa perchè rapportata alle dimensioni ragguardevoli dell'edificio, che era alto 226 metri. Quindi solo per questo motivo riferirsi all'incendio che ha colpito il wtc7 associando la parola "semplice" non mi sembra un buon modo di affrontare l'argomento.
Ho visto continui riferimenti alle "piccole" dimensioni dell'incendio del wtc7, misurati constatando la portata degli incendi visibili dal lato opposto.
Può essere un'ipotesi di lavoro, tuttavia non si spiega affatto chi e che cosa stia producendo quell'immensa massa di fumo che fuoriesce dal lato opposto dell'edificio. Bisognerebbe avere qualche immagine in merito.
Inoltre non ho elementi per poter affermare che all'interno della struttura non ci fosse una "separazione netta interna " tra le due facciate, nel senso che non ho modo di sapere se un incendio scoppiato nel lato verso le torri avrebbe dovuto immediatamente e matematicamente diffondersi al retro della struttura. Anche questi dati, se fossero disponibili, chiederei che fossero messi a mia disposizione.
Secondo punto.
Un "semplice" incendio da ufficio, cosa che semplice non è affatto, dopo tutto quello che ho riportato rispondendo alle precedenti domande, ha delle caratteristiche di impatto ben precise su una struttura in acciaio.
Per tutto quello che è stato detto in precedenza, bisogna anche qui verificare due aspetti fondamentali: il tempo di fiamma e le manovre effettuate per estinguerlo.
Ora, se qualcuno vuole suggerire che l'incendio del wtc7 NON sia stato incontrollato si faccia avanti che ne parliamo.
Le fiamme hanno agito per ore, perlomeno dal momento del crollo delle torri fino al collasso del wtc7 e, rimanendo agli atti, nessun impianto antincendio è stato in grado di funzionare, causa rottura delle condotte a seguito del crollo delle torri.
Nemmeno pare che siano potuti intervenire i pompieri con adeguate attrezzature, dato che parte degli incendi erano scoppiati a grande altezza.
Sia ben chiaro, questo non vuole dire nulla, tuttavia è INNEGABILE che un incendio esteso di molte ore abbia "lavorato" su quella struttura.
Detto tutto questo, è PALESE che riferirsi all'incendio scoppiato nel wtc7 utilizzando il termine "semplice" sia completamente e all'evidenza dei fatti assolutamente fuori luogo.
Adesso concentriamoci sulla forma della struttura.
E' altresì PALESE che non siamo di fronte ad una struttura "semplice" in quanto siamo in presenza di una costruzione realizzata sopra un'altra costruzione e dalla forma e dalla disposizione delle strutture portanti asimmetrica.
Questo non vuole ASSOLUTAMENTE dire che fosse fragile, nè che queste caratteristiche abbiano più o meno influenzato un certo tipo di cedimento, tuttavia RIMANE EVIDENTE che ci troviamo di fronte ad una struttura "non convenzionale" che va appunto studiata appositamente ed analizzata nella SUA SINGOLARITA'.
Alla fine di tutto quanto detto, senza aver nessun dato riguardo al crollo della facciata opposta, non possiamo permetterci di fare affermazioni così categoriche (demolizione controllata, anche se quello che si vede è molto simile), sono necessari ulteriori approfondimenti.
Nulla vieta, ad esempio, che il crollo iniziato dal tetto abbia in qualche maniera deformato la facciata non in vista e il centro della struttura, in modo tale da pregiudicarne la base di appoggio, e da lì è venuto giù tutto il resto.
Oppure può essere benissimo stata minata la base di quell'edificio e fatta esplodere ad un certo punto dopo sette ore di incendio.
UNA COSA E' CERTA E INNEGABILE: qualunque cosa sia accaduto al wtc7, non potra MAI e poi MAI dimostrare che le torri gemelle sono cadute per una "demolizione controllata", dato che IN NESSUN ASPETTO, si possono riscontrare delle evidenze similari
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Puoi spiegare come la caduta libera di un edificio, che richiede la rimozione quasi simultanea di tutta la struttura sottostante, possa avvenire senza una demolizione controllata?
risposta 50
Prima un'osservazione.
E' innegabile che a un edificio che sta crollando in caduta libera, specialmente quando la facciata sta venendo giù in maniera simmetrica, SICURAMENTE sia venuta meno in qualche modo la struttura sottostante. E' una cosa ovvia che se togliamo un appoggio, tutto quello che utilizzava quell'appoggio crolla giù.
Si tratta ora di spiegare e specificare bene in che cosa consiste appunto la "rimozione quasi simultanea di tutta la struttura sottostante".
Bisogna prima fare una premessa e una correzione.
Infatti chi ha detto e soprattutto DOVE STA SCRITTO che per demolire un edificio (artificialmente o non) è necessario rimuovere TUTTA la struttura sottostante?
Dicendo questo si "omette" il fatto che una struttura può venire giù ANCHE se viene rimossa una parte della struttura sottostante, l'importante è che quello che rimane NON sia in grado di reggere il peso di progetto.
Nel caso delle torri gemelle, il primo collasso si è avuto in quanto non erano rimaste efficienti (per diverse concause) un certo numero di colonne minime che assicurassero il sostegno per i blocchi superiori di 12 o 28 piani.
Quindi non è assolutamente necessario rimuovere TUTTA la struttura sottostante.
Detto questo, rimane sempre da spiegare come sia stato possibile eliminare PARTE della struttura sottostante per arrivare ad un crollo di quel tipo lì.
Abbiamo come punti "a favore" la persistenza per ore di un esteso incendio incontrollato e diversi danneggiamenti subiti dalla facciata esposta verso le torri.
Fino a che non si potrà avere qualche immagine in più è difficile prendere una posizione NETTA.
In ogni caso, non si può escludere CATEGORICAMENTE che l'incendio che ha prodotto tutto quel fumo (unico dato visibile) non abbia "in qualche modo" potuto colpire parti vitali della struttura che poi non ha più retto ed è venuta giù.
Volevo ricordare, così rimane allegato alle risposte, che il maggior esperto italiano di costruzioni in acciaio, Ing. Fausto Masi, nella sesta edizione del suo libro citato poco sopra, riporta espressamente questo passaggio a pagina 18:
"...a 550° la resistenza è ridotta a 145/Nm2, al valore cioè all'incirca della sollecitazione assunta alla base dei calcoli;
intorno a questa temperatura il materiale non può sopportare i carichi normali e cede, con fortissime deformazioni.
Si vede da ciò che le costruzioni metalliche, benchè incombustibili, non sono del tutto sicure contro il pericolo d'incendio, cosicchè, sarà opportuno... "
Questa frase, al di là delle possibili e forzate interpretazioni linguistiche dovrebbe bastare a fugare QUALUNQUE dubbio riguardo alla pericolosità di un incendio incontrollato nei confronti di una struttura in acciaio.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Adesso raccolgo tutte le mie risposte e le mando a Massimo.
Sarà lui a decidere come operare. Io non ho nessun problema a rispondere a tutti i messaggi che ho lasciato indietro mentre formulavo le venti (21) risposte.
Solo che non so come procedere, se posso rispondere qui, oppure in altra sede.
Non so ancora se sarà questo il posto dove discutere e dibattere riguardo al contenuto delle risposte che ho appena fornito, lasciamo decidere a Massimo.
Resto in attesa di ulteriori disposizioni.
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"...a 550° la resistenza è ridotta a 145/Nm2, al valore cioè all'incirca della sollecitazione assunta alla base dei calcoli;
intorno a questa temperatura il materiale non può sopportare i carichi normali e cede, con fortissime deformazioni.
Si vede da ciò che le costruzioni metalliche, benchè incombustibili, non sono del tutto sicure contro il pericolo d'incendio, cosicchè, sarà opportuno... "
Questa frase, al di là delle possibili e forzate interpretazioni linguistiche dovrebbe bastare a fugare QUALUNQUE dubbio riguardo alla pericolosità di un incendio incontrollato nei confronti di una struttura in acciaio.
Espansione termica, non indebolimento, ammorbidimento, accorciamento o incurvamento.
Nei computer del NIST, l'acciaio può fare praticamente di tutto. L'abbiamo constatato nel rapporto sulle Torri Gemelle, dove ci è stato detto che incendi di uffici, anch'essi simulati al computer, avevano incurvato i pavimenti, accorciato le colonne e fuso ammorbidito indebolito grandi quantità di acciaio. Questa volta, abbiamo ciò che il NIST chiama un "nuovo fenomeno" per l'acciaio strutturale, chiamato "espansione termica".
"L'espansione termica della struttura del pavimento intorno alla Colonna 79, causata dal fuoco, ha portato al crollo del Piano n° 13, il che ha innescato una reazione a catena di crolli di piani. Le traverse di sostegno del pavimento sul lato est dell'edificio si sono espanse abbastanza da spingere in fuori le travi che collegavano le Colonne 79 e 44 sul lato ovest del 13esimo piano.
Le travi scardinate e altri danni causati dal fuoco causarono il crollo del Piano n° 13, iniziando una cascata di crolli di pavimenti giù fino al 5° piano. (...) Questo ha lasciato la Colonna 79 con un supporto laterale insufficiente nel verso est-ovest. La colonna si è deformata verso est, provocando un iniziale crollo locale che ha poi portato al collasso totale". (NCSTAR 1-A, p 19-20.)
Con questa spiegazione sommaria, il NIST comincia la sua spiegazione con un trucco.
L'"iniziale crollo locale" non è una colonna che si deforma, secondo questa nuova storia, ma lo scardinamento di una trave causata dall'espansione termica di circa cinque traverse di sostegno dei piani. E' da qui che dobbiamo iniziare la nostra analisi della nuova spiegazione del NIST sul WTC-7, e se questa parte non è realistica, allora neanche tutto il resto può esserlo.
Dovremmo cominciare da un fatto descritto in uno dei primi rapporti del NIST sul WTC-7:
"La maggior parte delle travi e delle traverse (del WTC-7) erano state unite alle lastre (che formavano i pavimenti) attraverso l'uso di pioli connettori ("shear studs")." (NCSTAR 1-1, p. 14.)
Il NIST ora contraddice questa scoperta iniziale, allo scopo di supportare la nuova spiegazione:
"Nel WTC-7 non erano stati installati connettori sulle travi." (NCSTAR 1-9, p. 346.)
Per la storia dell'espansione termica, questa presenza di pioli connettori che tengono i pavimenti di cemento uniti alle travi e alle traverse sono importanti. I connettori erano grandi 1,9 x 12,7 cm (0,75 x 5 pollici), ed erano posizionati ogni 30 o 60 cm (1 o 2 piedi) lungo le travi o le traverse, secondo il rapporto NCSTAR 1-1. C'erano 28 di questi connettori per ognuna delle cinque traverse che si sarebbero espanse. Il NIST ha ingannevolmente ridotto tutti questi pioli connettori nella sua recente presentazione, dove un semplice diagramma suggeriva falsamente che ci fossero solo tre connettori per ogni traversa.
Sulla presunta trave scardinata, secondo il primo rapporto del NIST, ci sarebbero stati almeno 22 connettori, piazzati a intervalli di 30 o 60 cm. Ma il nuovo rapporto del NIST li rimuove tutti per rendere più semplice per la trave venire scardinata.
Alcuni degli altri diagrammi del NIST indicano che la trave fosse collegata alla colonna 79 solo con due "seat bolts" (viti con bullone). In realtà c'erano due seat bolts e due clip bolts (un altro tipo di vite) per ogni connessione tra trave e colonna.
Inoltre, il NIST ci dice, in modo poco convincente, che "non è stata trovata nessuna prova che le travi o le traverse del WTC-7 fossero saldate ai pavimenti" (NCSTAR 1-9, p. 348). Naturalmente, ormai sappiamo cosa intende il NIST quando dice che non ha trovato nessuna prova.
Ecco che aspetto hanno le premesse della nuova storia del NIST, se assumiamo che non ci fossero saldature e che tutti i connettori fossero stati rimossi dalle travi e dalle traverse, o si fossero rotti:
Fonte: NCSTAR 1-9, p. 346
Come possiamo vedere, pare che il NIST ci stia dicendo che le traverse sciolte, slegate (ne viene mostrata solo una nell'immagine) hanno spinto la trave (slegata anch'essa) per una distanza di diverse decine di centimetri (svariati piedi).
Anche se fossimo disposti a credere che il WTC-7 fosse costruito in un modo così scadente, questa ipotesi è realistica?
Prima di tutto, è da precisare che l'espansione termica non è affatto un nuovo fenomeno, e che l'acciaio strutturale non è stato inventato appositamente per essere usato al WTC. Effetti simili sono stati una possibilità in tutte le migliaia di altre situazioni in cui l'acciaio strutturale è stato sottoposto a calore durante la storia. Quindi quale enorme differenza ha fatto l'espansione termica nel WTC-7?
Le traverse dei pavimenti di cui il NIST sta parlando, che avrebbero spinto la trave tra la colonna 79 e la colonna 44 completamente fuori sede, erano lunghe circa 15,8 metri (52 piedi) ognuna. L'equazione per l'espansione termica lineare è la seguente:
Ossia: l'aumento di lunghezza dell'oggetto considerato (Delta-L) è una funzione del prodotto del coefficiente di espansione lineare (Alfa), della lunghezza originale (Lo) e del cambiamento di temperatura (Delta-T). Il coefficiente di espansione lineare dell'acciaio è di circa 0,000012 m/m/°C.
Usando l'equazione soprastante, otteniamo che le traverse avrebbero potuto espandersi 0,019 metri per ogni 100 °C di aumento della temperatura. Ricordiamo anche che ogni espansione termica lineare avrebbe agito anche sulle colonne esterne del lato est del WTC-7, perché l'espansione termica non colpisce solo un'estremità di una traversa. A qualunque distanza le traverse abbiano spinto la trave critica del NIST, avrebbe dovuto verificarsi un incurvamento equivalente sul lato est del WTC-7, a meno che il WTC-7 non fosse una struttura molto instabile fin dall'inizio.
Quindi, metà dell'espansione termica totale (0,01 m) avrebbe colpito la trave critica del NIST per ogni 100 °C in più.
Per la nuova storia del NIST, quelle traverse avrebbero dovuto non solo espandersi linearmente, ma anche rompere 28 pioli connettori ad alta resistenza, 2 seat bolts, 2 clip bolts (e le saldature), e poi causare la deformazione di una gigantesca trave (che aveva anch'essa 22 pioli connettori) prima che le traverse stesse si incurvassero o si indebolissero.
Questo è più o meno l'opposto di quello che il NIST afferma che sia avvenuto nelle Torri, dove la spiegazione ufficiale è che i pavimenti si sarebbero incurvati talmente tanto a causa degli incendi da causare il crollo totale (immagine illustrativa).
Nel WTC-7, il NIST ora dice che i pavimenti non si sono incurvati o indeboliti minimamente, ma sono rimasti orgogliosamente rigidi mentre un'espansione termica ha fatto sì che devastassero la struttura intorno a loro.
9. Temperature altamente esagerate lasciano le traverse rigide.
Per espandersi, le traverse prima hanno dovuto divenire molto calde. Il NIST dice che i suoi modelli computerizzati suggeriscono che "alcune parti" di queste traverse abbiano raggiunto i 600 °C.
"A causa dell'efficacia del SFRM (Spray-Applied Fire-Resistive Materials, Materiale Antincendio Applicato a Spruzzo), la temperatura più alta delle colonne nel WTC-7 è stata soltanto di 300 °C, e solo sul lato est dell'edificio le traverse hanno raggiunto o superato i 600 °C." (NCSTAR 1A, p. 19.)
"Le temperature di alcune parti delle traverse che sostenevano i piani 8, 12, 13 e 14 hanno superato i 600 °C." (NCSTAR 1A, p. 48.)
Queste temperature estremamente elevate avrebbero sicuramente causato un indebolimento delle traverse, una volta che i connettori fossero andati perduti, permettendo all'espansione termica di svilupparsi attraverso un'incurvatura verso il basso. Questo è supportato dagli esperimenti Cardington descritti nel rapporto NCSTAR 1-9 (sezione 8.4.3), dove traverse molto più corte hanno sperimentato un'incurvatura significativa. Quindi, questa ipotesi di espansione termica lineare delle traverse rimaste rigide non è realistica.
In ogni caso, nonostante il NIST non lo dica chiaramente nel nuovo rapporto, un aumento di temperatura di 525 °C avrebbe causato al massimo 5,6 cm (2,2 pollici) di deformazione nell'estremità delle traverse collegate alle travi. E se si fosse trattato solo di una parte - per esempio solo di un terzo - dell'intera traversa, allora l'aumento di lunghezza dovuto all'espansione termica sarebbe stato molto più piccolo (1,8 cm - 0,7 pollici). Questo rende la storia del NIST su tutte quelle seat bolts, quelle clip bolts e quei connettori che si rompono contemporaneamente, e quella trave critica che si piega, piuttosto incredibile.
Ma come hanno fatto quelle traverse a raggiungere 600 °C in primo luogo?
Nel mondo reale, questo avrebbe richiesto incendi molto intensi per un tempo molto lungo. Nei computer del NIST, ovviamente, questo non è stato un problema. Come per il rapporto sulle Torri, questi investigatori virtuali hanno solo avuto bisogno di truccare alcuni numeri, come la conduttività termica dei materiali coinvolti. L'acciaio strutturale ha una conduttività termica di 46 W/m/K, il che significa che ogni calore applicato viene rapidamente dissolto. Ma se quel valore venisse impostato a zero, o quasi zero, ogni calore applicato farebbe alzare la temperatura drammaticamente nella zona interessata.
"L'acciaio è stato immaginato nel modello FDS termicamente sottile, per cui non è stata usata alcuna conduttività termica." (NCSTAR 1-5F, p. 20.)
E' stato considerato che i muri interni (incluse le colonne d'acciaio) avessero le proprietà di tavole di gesso (ossia una conduttività termica di appena 0,5 W/m/K)." (NCSTAR 1-5F, p. 52.)
Nonostante i pavimenti in realtà consistessero di un ponte d'acciaio con sopra una lastra di cemento... le proprietà termiche dell'intero pavimento sono state considerate come quelle del cemento (ossia solo 1,0 W/m/K)." (NCSTAR 1-5F, p. 52.)
Truccare i valori della conduttività termica, e applicare i risultati locali delle simulazioni su vaste sezioni dell'edificio, a quanto pare è il modo in cui gli scienziati del NIST sono convinti di poter sostenere le alte temperature dell'acciaio.
E' da notare anche che riscaldare quelle cinque traverse di pavimenti fino a 600 °C richiederebbe un'enorme quantità di energia, molto superiore a quella che veniva prodotta dagli incendi di mobili da ufficio sotto le traverse.
Naturalmente il NIST non ha mai avuto problemi nel pubblicare tali voli di fantasia prima d'ora, dato che i suoi sponsor non fanno domande dettagliate e che il NIST non discute dei propri rapporti con investigatori indipendenti.
subito911.altervista.org/rapporto_finale_wtc7.html
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Tra le tante cose che si possono notare nelle risposte di Alerivoli sotto un profilo generale sulla parte sulle torri gemelli, sottolineo che le sue risposte sono fatte al 99% di aria fritta costruita su 1% di sostanza. Quel 99% è fatto infatti di pure deduzioni teoriche fin troppo spinte, senza nessun appiglio diretto alla realtà dei fatti, e spacciate per concrete e specifiche per quel giorno. Per l'edificio 7 si aggiunge un problema di altro tipo, ma secondo me ancora più grave.
Inoltre pare che Alerivoli abbia già deciso da che parte stare in tutte le sue risposte.
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Tuttavia una piccola eccezione per TheNecrons
citazione riferita alle mie risposte:
"sottolineo che le sue risposte sono fatte al 99% di aria fritta costruita su 1% di sostanza. Quel 99% è fatto infatti di pure deduzioni teoriche fin troppo spinte, senza nessun appiglio diretto alla realtà dei fatti, e spacciate per concrete e specifiche per quel giorno."
PRIMO:
Visto che ti permetti di dire che ho parlato per il 99% di aria fritta e le mie sono pure deduzioni teoriche, SARESTI PREGATO, dato che io ho messo giù tutto bene per iscritto, di indicare precisamente DOVE, COME e PERCHE' la mia è aria fritta.
SECONDO:
Visto che ti permetti di fare certe affermazioni SEI PREGATO di indicare DOVE non c'è alcun appiglio diretto alla realtà dei fatti.
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alerivoli ha scritto: volevo ribadire che fintanto che non ci sarà una precisa indicazione sul "come muoversi" da parte di Massimo non posso prendermi la libertà di rispondere ai diversi interventi.
Tuttavia una piccola eccezione per TheNecrons
citazione riferita alle mie risposte:
"sottolineo che le sue risposte sono fatte al 99% di aria fritta costruita su 1% di sostanza. Quel 99% è fatto infatti di pure deduzioni teoriche fin troppo spinte, senza nessun appiglio diretto alla realtà dei fatti, e spacciate per concrete e specifiche per quel giorno."
PRIMO:
Visto che ti permetti di dire che ho parlato per il 99% di aria fritta e le mie sono pure deduzioni teoriche, SARESTI PREGATO, dato che io ho messo giù tutto bene per iscritto, di indicare precisamente DOVE, COME e PERCHE' la mia è aria fritta.
SECONDO:
Visto che ti permetti di fare certe affermazioni SEI PREGATO di indicare DOVE non c'è alcun appiglio diretto alla realtà dei fatti.
Ciao ti do un consiglio: non ti scaldare troppo non serve, se cadi nelle loro provocazioni fai il loro gioco. Purtroppo in questo forum ci sono persone con cui si può " ragionare " e altre che riparandosi dietro uno pseudonimo credono di poter dire e fare ciò che vogliono. Ieri è' successo a me oggi succede a te e domani succederà a qualcun altro. Rassegnati all'idea. Piuttosto attendi le istruzioni di Massimo e , visto che hai fatto un ottimo lavoro ( certo dal tuo punto di vista per altro da me non condivisibile in toto ) e visto che se non altro ti sei preso la briga di rispondere alle domande poste ( io non ne sarei stato in grado ) impiegando un sacco di tempo, ti dico che meriti tutta la mia attenzione . Questo in risposta a qualcuno che sostiene l'argomento superato logoro e " fuori moda ". Ho aperto questo thread convinto di ricavarne qualcosa di buono e i fatti mi stanno dando ragione . Grazie Alerivoli davvero
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
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Esempio: che l'acciaio si indebolisca a 500° è un fatto. Tu da questo deduci automaticamente che la struttura avrebbe dovuto innescare il crollo. Qui stà l'1% di sostanza e il 99% di aria fritta o meglio dire di parole. Non ha considerato il tipo, le dimensioni e la quantità dell'acciaio interessato e per cui le ripercussioni sulla resistenza complessiva della struttura in acciaio dell'edificio, non hai considerato che per quasi un'ora l'edificio non ha mostrato segni di cedimento parziale (l'acciaio ha raggiunto 500° dopo un'ora?), non hai considerato che la stessa struttura subì nel 1975 un incendio più esteso (circa 10 piani) che durò più dei 30 minuti necessari al raggiungimento dei 500° con l'isolamento, eppure non mostrò segni di cedimento parziale (nè tanto meno completo), non hai spiegato come mai il cedimento sia stato improvviso e totale per tutta la struttura (il blocco superiore ha innescato il crollo tutto d'un pezzo e in una frazione di secondo senza mostrare segni di cedimenti iniziali....ciaone se vuoi spiegare questo con un incendio casuale e asimmetrico), hai ignorato che molte strutture in acciaio subirono incendi ben più intensi che durarono giorni (altro che 30') mostrando solo cedimenti parziali. Non hai dimostrato che l'incendio fosse abbastanza intenso da inncescare il crollo (completo e improvviso), ti sei solo messo a drammatizzare la situazione senza confrontarla con esempi storici, non hai spiegato perchè la struttura fosse rimasta in piedi durante le fasi più calde dell'incendio (ha resistito eccome ai 700° del kerosene), per poi crollare improvvisamente e tutta d'un pezzo dopo un'ora (devi dimostrare le temperature dopo quel periodo di tempo).
E siccome tutto è concatenato (purtroppo per te), devi spiegare le temperature di 1200° a ground zero, le testimonianze di acciaio fuso (che "NESSUNO", anche esperti od ingenieri, fosse in grado di distinuere l'acciaio fuso, l'hai deciso tu....inoltre, siccome tutto è concatenato, la temperatura rilevata non può smentire la presenza di acciaio fuso), devi spiegare come hanno fatto 47 piloni centrali (praticamente intatti al di sotto del punto d'impatto) a crollare su se stessi verticalmente senza spostare il blocco superiore, ma anzi, da ritrovarsi piegati, tagliati obliquamente e fusi dopo il crollo.
Quello dell'indebolimento dell'acciaio espresso da te è solo un esempio, le tue risposte sono piene di casi così. Ridicola la parte sulle esplosioni e illeggibile la parte sull'edificio 7.
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Visto che ti permetti di dire che ho parlato per il 99% di aria fritta e le mie sono pure deduzioni teoriche, SARESTI PREGATO, dato che io ho messo giù tutto bene per iscritto, di indicare precisamente DOVE, COME e PERCHE' la mia è aria fritta.
Visto che ti permetti di fare certe affermazioni SEI PREGATO di indicare DOVE non c'è alcun appiglio diretto alla realtà dei fatti.
domanda 31
Puoi dimostrare che gli incendi nelle torri gemelle abbiano raggiunto temperature abbastanza alte, e per un tempo sufficientemente lungo, da indebolire seriamente l'acciaio nelle zone dove il crollo è iniziato?
Hai fornito una descrizione degli studi generali sui comportamenti di acciaio ed incendi, per dedurre che quel giorno nelle torri si sono raggiunte le temperature necessarie
-Abbiamo un accatastamento di materiale da ufficio addossato al core che brucia ininterrottamente dall'entrata dell'aereo ai momenti dei crolli, chi si sente di negare l'evidenza di zone dove l'acciaio è sicuramente andato ben oltre quelle temperature? Dalle curve citate abbiamo valori di 1000° dopo circa un'ora.-
Indubbiamente esaustiva e credibile
I fatti riguardanti le torri pero' descrivono una realta' ben diversa:dalle nozioni teoriche proposte:
1) Non esiste "accatastamento di materiale da ufficio addossato al core che brucia ininterrottamente dall'entrata dell'aereo ai momenti dei crolli," come si puo' ben vedere dalle termografie
2) non esistono " valori di 1000° ", in nessuno dei campioni esaminati sono state riscontrate temperature oltre i 600* e per la quasi totalita' di essi dette temperature non superavano i 250*
3) Non possiamo certo sostenere che " gli incendi di quel giorno sono stati estinti entro 15 minuti," pero' possiamo vedere molto chiaramente dalla foto precedente che il core non era che parzialmente interessato dalle fiamme
Ma certamente NON LO ERA IN MANIERA SIMMETRICA, unico caso in cui avrebbe potuto verificarsi quanto poi accaduto
-Il Secondo Principio della Termodinamica dimostra che crolli con quella simmetria non avrebbero potuto essere innescati da incendi asimmetrici e non avrebbero potuto poi essere portati avanti dalla sola gravità, e prova che una precisione simile si può ottenere solo artificialmente.-
xoomer.virgilio.it/911_subito/faq_torri.html#10
4) L'acciaio delle torri, come ti ho gia segnalato ripetutamente, e' stato testato ed ha dimostrato una resistenza ben superiore a quanto da te sostenuto (1100* per 3 ore, nessun cedimento)
Alirevoli@
Che il materiale utilizzato nella struttura delle torri fosse interamente acciaio che regge a 1100° per ore è una cavolata pazzesca. Sicuramente ti confondi stai parlando di qualche singolo componente (snodo, bulloni), NON del materiale che formava colonne e solai.
www.nist.gov/public_affairs/releases/wtc..._resistance_data.cfm
www.nist.gov/public_affairs/factsheet/upload/ULTestResults.pdf
Riguardo a questa domanda, per parafrasarti, possiamo dire che
Alirevoli denota una completa ignoranza della materia riguardante gli incendi nelle torri, peraltro facilmente aggirabile documentandosi in merito
***Editato 15.20 e 15.40 per correzioni, precisazioni ed aggiunte
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questo è il mio ultimo messaggio di eccezione.
Si hai ragione, stiamo divagando. Finisci pure di rispondere.
Poi però mi aspetto una rettifica sulla tua libera interpretazione di quel paragrafetto del libro che hai citato.
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Riguardo alle foto, per la torre nord la situazione è diversa, con l'incendio concentrato al centro della struttura (dato che non c'è stata l'espulsione del carburante come per la Torre sud), ma comunque è venuta giù per ultima. Questo è strano di suo (dato che gli incendi del WTC 1 sarebbero dovuti essere più intensi), e dimostra che il core ha resistito più a lungo ad un incendio più intenso e duraturo.
Non c'è niente di logico in tutto questo, per la VU (a meno che Alerivoli non si metta ad inventare qualche sua ricostruzione).
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Io ho solo chiesto di raggruppare tutte le risposte, quando hai finito, e di avvisarmi in PM. Per il resto, con gli altri sei libero di fare quello che vuoi.volevo ribadire che fintanto che non ci sarà una precisa indicazione sul "come muoversi" da parte di Massimo non posso prendermi la libertà di rispondere ai diversi interventi.
Non sono il "padrone" del thread. Visto che ti stai dando seriamente da fare, per trovare le risposte, ti dovrò certamente una risposta seria. Ma per il resto, agisci come meglio credi.
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Propongo di agire così : le pubblico tutte insieme, e poi ciascuno replica come preferisce? (Anch'io replico, ovviamente: Alerivoli ha fatto un lavoraccio, e merita una risposta adeguata).
Cosa ne dite?
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Redazione ha scritto: Ho ricevuto da Alerivoli un lungo file word, con tutte le risposte.
Propongo di agire così : le pubblico tutte insieme, e poi ciascuno replica come preferisce? (Anch'io replico, ovviamente: Alerivoli ha fatto un lavoraccio, e merita una risposta adeguata).
Cosa ne dite?
Mi sembra giusto e doveroso anche
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Mi sembra una cosa ragionevole.Redazione ha scritto: Ho ricevuto da Alerivoli un lungo file word, con tutte le risposte.
Propongo di agire così : le pubblico tutte insieme, e poi ciascuno replica come preferisce? (Anch'io replico, ovviamente: Alerivoli ha fatto un lavoraccio, e merita una risposta adeguata).
Cosa ne dite?
Propongo solo di mettere dei paletti chiari a quella futura discussione, onde evitare che si trasformi nel solito puttanaio: vengono postate le risposte di alerivoli, le contro-risposte tue, e gli utenti parlano di quei temi, senza aggiungere qualunque cosa che riguardi genericamente il 9/11 (che nessun singolo thread potrebbe mai contenere per intero).
La scienza non è nient'altro che una perversione, se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità - Nikola Tesla
Si prega Accesso a partecipare alla conversazione.
Replica 30 (di chiunque vorrà replicare).Domanda 30 (di Mazzucco)
Risposta 30 (di Alerivoli)
Mantenete la separazione con gli asterischi fra i vari blocchi domanda-risposta-replica.
Inoltre, suggerisco di replicare una volta sola, in un unico post, a tutte le risposte a cui volete replicare. (Ovviamente, suggerisco che sia adesso il turno di Alerivoli di astenersi dal postare, finchè tutti non avremo replicato alle sue risposte. Altrimenti viene fuori un puttanaio, come dice Rickard).
Messaggio per Alerivoli: Faccio solo un commento generico, dopo aver dato un'occhiata veloce alle tue risposte: temo che tu non abbia capito il motivo per cui esistono le domande nel mio film: le domande sono riferite alla versione ufficiale, sostenuta dal NIST e dai vari debunkers nel film. Quando io chiedo, ad esempio, "Puoi dimostrare che la protezione antincendio delle traverse in acciaio sia stata "staccata in modo significativo" a causa degli impatti, cosa che il NIST ha stabilito essere indispensabile per giustificare un crollo causato dagli incendi?" sto facendo un riferimento preciso a quello che ha dichiarato Sunder del NIST. Non mi interessa conoscere la spiegazione ALTRUI dei crolli, mi interessa CONTESTARE quello che hanno detto i sostenitori della versione ufficiale, per dimostrare che questa è falsa.
All'inizio del film la cosa viene chiarita molto bene, con un cartello che dice: "le 50 domande presenti in questo film sono rivolte ai debunkers e a tutti coloro che sostengono la versione ufficiale".
Comunque sia, il lavoro lo hai fatto, e replicherò punto per punto. Intanto, chi vuole intervenire può farlo.
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domanda 30
Puoi dimostrare che la protezione antincendio delle traverse in acciaio sia stata "staccata in modo significativo" a causa degli impatti, cosa che il NIST ha stabilito essere indispensabile per giustificare un crollo causato dagli incendi?
risposta 30
Vorrei qui tralasciare una descrizione accurata delle protezioni antincendio poste in essere nelle torri gemelle. Ognuno può liberamente consultare il materiale disponibile, se fossero necessari degli approfondimenti comunque basta chiedere.
Abbiamo due tecniche principali: quella a spruzzo di materiale isolante, utilizzata per l'acciaio delle travature dei solai e l'incapsulamento con materiali ignifughi per ciò che riguarda le colonne verticali, con soluzioni diverse tra la struttura esterna e il core.
Ora, io non so chi di voi abbia mai avuto la possibilità di toccare con mano una struttura di acciaio ricoperta di materiale ignifugo a spruzzo. Si tratta di una schiuma che viene spruzzata sopra la struttura, che poi si asciuga e rimane lì applicata, quindi non è un componente "integrante" dell'acciaio inglobato durante la fusione, si tratta semplicemente di uno strato "incollato" sopra.
Tuttavia fornisce un evidente grado di protezione all'acciaio, raddoppiando in pratica il tempo di esposizione al calore prima che l'acciaio perda alcune sue qualità.
Raddoppiare il tempo significa che se dopo 15 minuti di fiamma l'acciaio semplice raggiunge i 500°, occorrono invece 30 minuti perchè tale temperatura sia raggiunta da un acciaio protetto.
Questo insignificante aumento di tempo può essere determinante in attesa di un intervento dei pompieri, oppure può semplicemente permettere una fuga più agevole delle persone rimaste intrappolate all'interno della struttura.
In NESSUN CASO l'acciaio protetto dai sistemi finora indicati è in grado di rimanere inalterato ad un incendio incontrollato, è SOLO una questione di tempo in più.
Lo strato di materiale isolante applicato a spruzzo si può rimuovere con un semplice sfregamento. Vi invito a provare se ne avete occasione. Infatti tale schermatura viene spesso riservata a zone dove non sono previste interazioni con attività umana. Un'eccezione che ho già riportato si può "toccare" nel belvedere del palazzo della regione lombardia, si vede che lì non avranno problemi a rifare periodicamente tale protezione.
Tuttavia l'applicazione di tale metodo è inevitabile quando bisogna proteggere sezioni di struttura complesse, con forme non rettilinee e semplici quali quelle di una trave ad H.
Non si può incapsulare una struttura reticolare con uno scatolato di gesso o vermiculite, oppure, verrebbe molto più costoso rispetto ad isolarla con materiale a spruzzo.
Le strutture verticali invece erano protette mediante incapsulamento con gesso o vermiculite. In pratica la struttura era "foderata" da pannelli di diverso spessore di questi materiali.
Non credo che sia necessario qui "dimostrare" la rigidità e la penetrabilità di un pannello di gesso o di vermiculite.
Quindi, se accettiamo che un grosso aereo è penetrato a forte velocità in una struttura esterna formata da colonne di acciaio, spezzandone alcune e schiantandosi infine con una forza non trascurabile contro la struttura interna, dopo aver divelto i solai di diversi piani, è veramente difficile che in tutto questo sfregamento meccanico, non sia accaduto che:
1) la parte a spruzzo dell'ultimo solaio non strappato dall'aereo, sia rimasta lì intonsa, nemmeno crollata la controsoffittatura.
2) i panelli verticali di gesso che proteggevano le colonne del core siano rimasti per forza intatti, dopo che le robustissime colonne da questi incapsulate, avevano appena retto decisamente bene l'impatto di quello che rimaneva dell'aereo arrivato a forte velocità.
Quindi è certo che la protezione antincendio sia stata lesionata in modo significativo, perlomeno nella parte di struttura immediatamente superiore e frontale a dove si è schiantato l'aereo.
Nelle altre zone interessate dagli incendi ma NON dall'attrito meccanico con l'aereo, SICURAMENTE la protezione antincendio NON ha subito danni.
Tuttavia questo non è bastato per evitare che l'acciaio dei solai raggiungesse i 500° e li facesse imbarcare, dato che sono trascorsi comunque in più parti almeno 30 minuti di incendio/fiamma/calore incontrollati.
La domanda 30 comunque è malposta, infatti, chi si permette di insinuare tale dubbio, dovrebbe lui per primo dimostrare quale protezione antincendio sia in grado di reggere, anche se progettata ADESSO, un urto e uno sfregamento simile a quello procurato dall'ingresso dell'aereo
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domanda 31
Puoi dimostrare che gli incendi nelle torri gemelle abbiano raggiunto temperature abbastanza alte, e per un tempo sufficientemente lungo, da indebolire seriamente l'acciaio nelle zone dove il crollo è iniziato?
risposta 31
Prima ancora di iniziare la dimostrazione è necessario catalogare/caratterizzare il tipo di incendio che è scoppiato all'interno delle torri gemelle.
NESSUNO può assolutamente asserire che NON si tratti di un incendio di "normale" di una certa quantità di materiale da ufficio.
Un normale incendio quindi alimentato da tutto quello che possiamo trovare in un normale palazzo di uffici. Quindi arredi, tende, moquette, impianti elettrici, porte, carta, schedari pieni di documenti, eccetera.
Nota bene: esiste una casistica completa riguardo i tipi di incendio che si sviluppano nei diversi tipi di strutture, ad esempio in un edificio in costruzione con il cantiere in corso sono ben diversi i contenuti di materiale che può alimentare un incendio, rispetto alla stessa struttura "abitata" e "vissuta".
Tutto è stato studiato, tipizzato e normato dagli addetti alla sicurezza degli incendi ed è disponibile liberamente per tutti.
Detto questo, è bene anche spiegare la differenza che caratterizza un incendio incontrollato.
In tale caso, non abbiamo alcun intervento in corso mediante mezzi estinguenti, nè per ridurre la portata delle fiamme, nemmeno per raffreddare i componenti principali della struttura colpiti dal calore.
Nel caso delle torri gemelle, possiamo dire con CERTEZZA che nessun idrante ha potuto operare a quell'altezza.
Inoltre possiamo affermare con una certa plausibilità che l'impianto antincendio presente e funzionante e a norma, possa essersi "sensibilmente" danneggiato, a seguito dell'ingresso dell'aereo.
Sebbene l'incendio sia divampato abbondantemente anche in luoghi non distrutti dall'impatto, non possiamo sapere se le condutture, i sistemi elettrici, i sensori, siano rimasti perfettamente funzionanti oppure no.
QUANDO ANCHE però avessimo l'impianto antincendio perfettamente funzionante nella parte di edificio "sana" è ESTREMAMENTE PALESE che nessuno ha mai progettato un impianto antincendio a pioggia dimensionandolo su un possibile evento di quella portata. Se così fosse, chiedo i dati precisi di costruzione e omologazione dell'impianto antincendio per verificare.
Ecco perchè si può affermare con tranquillità che un "normale" impianto antincendio a pioggia, dimensionato per il "classico" corto circuito "localizzato" nulla può fare contro un evento del genere.
Tutto questo per dire che l'incendio nelle torri gemelle era sicuramente di tipo incontrollato.
Aggiungiamo che è sicuramente un incendio di tipo "normale" da ufficio. Visto che nel film viene sottoineato che si tratti SOLO di un normale incendio da ufficio, volevo ricordare che in tale evento incontrollato, dopo un certo tempo solitamente si raggiungono temperature di 1100°, si vedano a tal proposito le curve da incendio richiamate da qualunque normativa antincendio di questo Pianeta.
Inoltre penso sia superfluo fare notare che gli incendi delle torri gemelle siano tutto fuorchè normali, essendoci una presenza non trascurabile di carburante avio nel luogo degli eventi
Detto tutto questo, l'UNICA variabile in grado di spiegare le temperature raggiunte è il tempo.
Potendo seguire in tempo reale oppure per mezzo di strumenti video l'evolversi dell'incendio si tratta SOLO di osservare, se possibile, dove si sviluppano le fiamme e per quanto tempo permangono.
Se qualcuno riesce a dimostrare che gli incendi di quel giorno sono stati estinti entro 15 minuti, possiamo stare sicuri che l'acciaio "nudo" non ha raggiunto i 500°
Se qualcuno riesce a dimostrare che gli incendi di quel giorno sono stati estinti entro 30 minuti, possiamo stare sicuri che l'acciaio rivestito da materiale antincendio non ha raggiunti i 500°
Abbiamo un accatastamento di materiale da ufficio addossato al core che brucia ininterrottamente dall'entrata dell'aereo ai momenti dei crolli, chi si sente di negare l'evidenza di zone dove l'acciaio è sicuramente andato ben oltre quelle temperature? Dalle curve citate abbiamo valori di 1000° dopo circa un'ora.
Per rispondere alla "foto inspiegabile" NESSUNO ha mai detto che gli incendi hanno colpito "contemporaneamente" e "per la totalità" dei piani colpiti dagli aerei.
Le persone affacciate alle colonne spezzate dall'aereo hanno un incendio che arde 30 metri dietro di loro, dalla parte opposta, e sono colpite dalla forte corrente d'aria richiamata dall'incendio stesso.
E, soprattutto, in quel punto è entrato molto tempo prima l'aereo, non è detto che le fiamme si siano sviluppate proprio lì, bensì in direzione del core, dove si è ammassato tutto a seguito dell'impatto.
Il solo presupporre che:
1) dato che ci sono persone vive affacciate a 30 metri dal fronte delle fiamme, è evidente che non ci sia stato un incendio "caldo"
2) date le testimonianze di pompieri e superstiti che hanno attraversato le zone colpite dagli aerei, che non hanno evidenziato "localmente" fronti di fiamma violenti, quindi l'incendio non era esteso e forte.
3) dato che era un incendio di "soli" materiali da ufficio, non si spiegano certe temperature.
denota una completa ignoranza della materia riguardante gli incendi, peraltro facilmente aggirabile documentandosi in merito; oltretutto andiamo palesemente contro a tutte le immagini e ai video liberamente disponibili fin dal momento dell'accaduto, essendo stato tutto documentato in diretta
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domanda 32
Sai spiegare come una traversa in acciaio indebolita dal calore sia in grado di tirare a sé e poi spezzare la struttura esterna a cui è agganciata, senza che nessuna forza esterna venga applicata ad essa?
risposta 32
E' necessario prima specificare bene alcuni termini imprecisi contenuti della domanda.
E' stata data una descrizione sbagliata, all'interno del documentario, di quello che accade all'acciaio da costruzione una volta raggiunta la temperatura critica, ovvero da 500° in su.
Vale la pena ripetere che l'acciaio, una volta arrivato alla temperatura di almeno 500° perde almeno il 50% della sua capacità di carico. MA QUESTO, non vuol dire che diventa molle; semplicemente non è più in grado di resistere come da freddo ai carichi di progetto. Nella fattispecie quello che prima era un solaio perfettamente orizzontale pensato per sostenere un certo carico (compreso il suo stesso peso), inizia ad incurvarsi verso il basso, con una certa curvatura direttamente proporzionale alla percentuale di snervamento e quindi al calore.
Nota bene: in nessun caso cede di schianto e si rompe, forse sarebbero necessarie temperature molto superiori a quelle sviluppabili in un incendio normale perchè questo avvenga.
Quindi "indebolita dal calore" è un poco fuorviante, poichè si tratta "solamente" di acciaio snervato. Nessuna debolezza strutturale nelle cerniere, che sono infatti progettate e studiate per sopportare un certo carico alquanto sovradimensionato (il peso di 11 piani statici!) e temperature limite.
Vale la pena di ricordare che nelle torri gemelle (come in qualsiasi altra struttura complessa) vi sono DIVERSI tipi di acciaio che formano le diverse parti della struttura. Ogni parte di acciaio è progettata e testata per assolvere i carichi e i lavori come da progetto.
E' per questo che il Nist si è prima di tutto premurato di raccogliere "dei" campioni di OGNI tipo di acciaio speciale utilizzato, proprio per testarne la conformità rispetto ai capitolati di progetto.
Detto tutto questo, possiamo notare che è incompleto parlare di "traversa in acciaio indebolita dal calore" poichè abbiamo una traversa orizzontale che perde il 50% della capacità di carico, mantenendosì però saldamente incernierata con la parte esterna e quella interna della struttura.
A tal proposito lo spezzone di film che suggerisce una traversa molle, deformata e arricciata è completamente fuori luogo.
Secondo punto:
dire che quella traversa "sia stata in grado di tirare a sé e poi spezzare la struttura esterna a cui è agganciata" è completamente sbagliato.
O meglio, sicuramente ha tirato a sè la struttura esterna, data la resistenza maggiore della cerniera, però è profondamente sbagliato pensare che sia stata la "forza" orizzontale della traversa a spezzare la colonna esterna.
Chi dice questo "omette" il non trascurabile fatto che al di sopra delle colonne "tirate e piegate all'interno" ci sia il peso pieno di 12 o 28 piani della struttura.
Questo peso, che nessuno può liberamente "dimenticare" grava in ogni momento sulle colonne esterne ed interne dei piani interessati dagli incendi.
E' di una semplicità scolastica immaginare cosa può succedere ad una struttura di 13 piani, nel momento in cui noi andiamo a "deformare" in qualche modo una buona parte dei pilastri presenti al piano terra!
Ad un certo punto, il peso della parte soprastante non farà altro che SPEZZARE LE COLONNE PIEGATE e collassare di botto su quello che rimane al di sotto. (quello che succede dopo dipenderà da che tipo di struttura stiamo analizzando)
Risulta ormai evidente, dopo tutto questo, che la precisazione "senza che nessuna forza esterna venga applicata ad essa"
è completamente sbagliata. Una "discreta" forza, derivante dal peso di 12 o 28 piani è stata sicuramente sufficiente a spezzare le colonne piegate.
Teniamo conto però che delle centinaia di colonne presenti al singolo piano, molte altre avevano subito danni dall'impatto aereo E dal calore dei diversi incendi.
Ad un certo punto, a sostenere il peso del 12 o 28 piani soprastanti, sono rimaste un numero insufficiente di colonne superstiti, non più in grado di sostenere tutto il peso da sole, nonostante la ridondanza che caratterizza ogni progetto. In quel momento la parte superiore è caduta alla velocità di caduta libera sul blocco sottostante. Stiamo parlando di tempi brevissimi, all'incirca un secondo.
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domanda 33
Visto che (come dice il NIST) "il blocco superiore dell'edificio è crollato sostanzialmente in caduta libera", visto che la caduta libera può avvenire solo con la rimozione quasi simultanea della struttura sottostante, e visto che i blocchi in caduta non avevano energia in eccesso per distruggere la parte sottostante della Torre, puoi suggerire qualcosa di diverso da una demolizione controllata per la rimozione della struttura sottostante, che è stata necessaria per il raggiungimento di una accelerazione vicina a quella della caduta libera?
risposta 33
Specifichiamo: Il Nist, come chiunque abbia visto la scena nei video, ha potuto affermare che la caduta libera c'è stata dal momento in cui la struttura è collassata fino al momento in cui è impattata sul blocco sottostante integro. Si parla di circa un secondo.
Infatti a seguito dei danni provocati dall'aereo E dalla perdita di capacità di carico delle colonne a diretto contatto con le fiamme per un tempo specifico E da un certo numero di colonne piegate dai solai imbarcati, le colonne supersiti intatte non hanno potuto reggere il peso del blocco superiore di 12 o 28 piani.
In questo caso la struttura non ha più potuto reggere il peso della parte sopra che si è schiantata sulle parti sotto ancora sane.
Quindi è bene ribadire che il Nist parla di caduta libera SOLO nei primi metri di caduta del blocco superiore, nei primi attimi, NON OLTRE.
Questa precisazione poi è totalmente infondata: "visto che i blocchi in caduta non avevano energia in eccesso per distruggere la parte sottostante della Torre"
Presumo che si intenda il blocco superiore di 12 o 28 piani che impatta dopo un breve moto in caduta libera sulla parte sotto.
Dato che siamo a conoscenza che da progetto le cerniere che fissano le traverse di ogni piano sono progettate per reggere al massimo il peso di 11 piani statici oppure di 6 piani in caduta dinamica, non è evidente che il peso di 12 o 28 piani in caduta dinamica sia un qualcosa di notevolmente maggiore rispetto al carico massimo?
Oppure qualcuno vuole sostenere che le cerniere erano indistruttibili e avrebbero dovuto fermare il blocco sopra come un qualunque solaio tradizionale di cemento armato? (peraltro nel film ci sono molti esempi di crolli di solai in cemento armato, cosa c'entrino in questo caso non lo capisco)
Se si analizzano tutti i video, da ogni angolatura, abbiamo il blocco superiore che scende di schianto in caduta libera verso la parte sottostante integra.
Non appena impatta si ha un piccolo rallentamento, proprio perchè in quel momento i piani della parte superiore si stanno compattando tra loro, e lo stesso accade ai piani della parte sotto integra che "contrastano" in qualche modo l'impatto.
Tuttavia SIA perchè la massa di impatto è notevolmente superiore alla specifiche di progetto, SIA perchè viene a formarsi un blocco di materiale compatto a seguito dell'impatto, dal peso notevolmente superiore sempre alle specifiche di progetto (facciamo dieci più dieci piani che si sono compattati accartocciati nell'impatto?), abbiamo un fronte del crollo che viene a pesare sempre molto di più rispetto ai semplici 11 piani statici.
Tenere presente che il fronte del crollo si "appesantisce" mano a mano che "accumula" altri piani man mano che si scende, questo può spiegare perfettamente anche un'accelerazione da parte del fronte del crollo, che tuttavia è ben lontana da quella di caduta libera.
I detriti esterni infatti superano SEMPRE il fronte del crollo
Insomma, dove sono i materiali e le strutture progettate e studiate per sopportare e smorzare simili carichi?
Chi è in grado di trovarli tra i progetti delle torri gemelle li indichi se ne è capace.
Ma chiunque può verificare che solo DOPO quegli eventi sono state completamente riviste le norme progettuali di ALCUNI ELEMENTI delle strutture di acciaio. Una su tutte riguarda PROPRIO le cerniere che uniscono i solai alle strutture verticali.
Prima di parlare di demolizione controllata, quindi bisogna osservare che non c'erano capacità strutturali di fermare QUEL tipo di crollo, in NESSUN CASO.
Riguardo alla velocità di caduta libera, basta riguardare TUTTI gli spezzoni postati nel film, per rendersi conto delle diverse e sostanziali velocità tra i detriti esterni (caduta libera) e fronte del crollo (accelerazione di molto inferiore alla caduta libera).
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domanda 34
Visto che dopo l'esplosione iniziale non sarebbe rimasto combustibile a sufficienza per rovesciarsi in quantità significative nelle trombe degli ascensori, sai spiegare cosa abbia causato le almeno tre diverse esplosioni, descritte da molteplici testimoni, al momento del primo impatto?
risposta 34
Dopo una serie di complesse spiegazioni, che comunque si basano totalmente su quanto è conosciuto nel campo degli incendi civili e nella progettazione di strutture in acciaio, adesso bisogna per forza affrontare questi argomenti con un altro approccio, non per questo però meno risolutivo.
Purtroppo, mentre finora avevamo a disposizione dati strutturali, pesi conosciuti, dati e specifiche di progetto, dati ultraconosciuti sul comportamento degli incendi e così via, ora dobbiamo per forza basarci su testimonianze e racconti di coloro che hanno vissuto in prima persona l'evento.
Nota benissimo: nulla di tutto questo vuole in qualunque caso sminuire la portata dei "dati citati", tuttavia è un dato di fatto che la soggettività e l'eccezionalità e complessità dell'evento stesso, possa andare contro quella che è una precisa e riscontrabile, e dimostrabile, successione dei singoli eventi.
Un esempio: nessuno può ricordarsi un tempo di crollo totale diverso da quello reale, infatti ci sono i video a testimonianza. Tuttavia la descrizione dei fatti, in un indubbio momento collettivo di panico derivante da un evento come quello, potrebbe, ripeto potrebbe, avere al suo interno molteplici imprecisioni.
Voglio ricordare che, peraltro come è giusto che sia, in qualunque processo e perizia, si cerca, nel limiti del possibile, di recuperare il numero più alto possibile di "dati", tramite repertazione, analisi tecniche, ecc., essendo proprio ormai Giurisprudenza consolidata una certa soggettività e imprecisione nella descrizione degli eventi da parte dei testimoni direttamente coinvolti, per un motivo o per l'altro.
Ma io, come d'abitudine, voglio direttamente tagliare la testa al toro, e prendo assolutamente per vere e precise TUTTE le testimonianze che sono mostrate nel film, d'altronde non c'è alcun motivo per ritenerle imprecise.
Premetto che bisognerebbe anche fare un distinguo riguardo a quello che si intende per esplosione.
Ferma restando la "professionalità" del testimone, che può essere esperto o meno del campo, io stesso non so se saprei distinguere il boato di un kamikaze che si fa esplodere dal rumore dello schianto di un ascensore che precipita in caduta libera (quello sì) da diverse decine di piani e si sfascia nei sotterranei.
Inoltre, premetto che risulterebbe difficile ricordare una perfetta sequenza di eventi, crolli, boati ed esplosioni in un momento unico e concitato come quello che ha vissuto colui che si trovava nella Plaza in quegli attimi.
Ma, come ho già detto consideriamo veritiere e corrette le testimonianze citate nel film, non c'è motivo per dubitarne.
Chi e che cosa ha originato quelle esplosioni?
Credo che nessuno di noi abbia modo di saperlo, TUTTI NOI possiamo fare delle ipotesi, ognuna di queste ipotesi può essere plausibile o meno, tuttavia allo stato dei fatti e delle conoscenze NESSUNO può dire con esattezza quale sia la causa di quegli scoppi.
E allora come se ne esce?
Normalmente, nelle analisi e perizie tecniche si iniziano fare qualunque tipo di ipotesi, e man mano si scartano quelle più distanti dalla realtà, fino a che si arriva ad un "intorno" di soluzioni plausibili, quindi perlomeno si scartano le ipotesi più "fantasiose"
Possiamo dire che è stato un ascensore che è precipitato nella tromba, possiamo dire che è stato un motore di un ascensore che è precipitato nella tromba, possiamo dire che è stato un macchinario tecnico che è precipitato lungo gli spazi interni del core dove passavano tutti i cavi.
Oppure è stata una valigetta con una bomba a tempo, messa lì apposta per aggravare la confusione nella hall, dove tutti avrebbero dovuto passare per mettersi in salvo, oppure era un kamikaze che si faceva esplodere per aggravare ulteriormente lo scenario di attentato.
Oppure era un autobomba nei sotterranei, nell'ambito di un attentato su più fronti.
Oppure erano le classiche detonazioni a carica cava, applicate per ottenere tagli diagonali e indebolire la struttura per arrivare ad un collasso totale.
A questo punto lascio a chi legge, TUTTA la reponsabilità di asserire/suggerire che tre (dico tre) esplosioni di un certo potenziale, siano state PROPRIO le esplosioni in grado di indebolire le colonne del core UN'ORA PRIMA del crollo di tutta la struttura.
Colui che suggerisce questo, dovrebbe avere il coraggio di spiegare al mondo tecnico, come sia possibile che una struttura "prelesionata" rimanga ancora intatta per circa un'ora.
Se è stata lesionata, allora in breve tempo collassa, altrimenti vuol dire che l'esplosione non è stata in grado di lesionarla, quindi è un'esplosione trascurabile.
Nel film viene pure mostrato come in certe demolizioni controllate si verifichino prima (PERO' SECONDI PRIMA, NON ORE) delle esplosioni mirate.
Chi sostiene che quelle tre esplosioni facciano parte della sequenza mirata alla demolizione controllata, dovrebbe ANCHE spiegare come sia possibile che NESSUN FRONTE DI CEDIMENTO si possa notare in prossimità del piano terra delle torri.
E' evidente per tutti che il crollo parte dalla zona impattata e viene giù lineare, senza nè cedimenti, nè trazioni, nè deformazioni strutturali nelle zone nè immediatamente nè lontanamente inferiori.
Detto tutto questo, la risposta alla domanda 34 è:
Non sono in grado di indicare la causa di quelle tre esplosioni citate. Ovvero, molteplici possono essere le ragioni, DI SICURO non possono, per i motivi appena indicati, fare parte della sequenza di una demolizione controllata.
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domanda 35
In particolare, sai spiegare cosa abbia causato la forte esplosione descritta da molteplici testimoni nei seminterrati della torre Nord, pochi secondi prima dell'impatto?
risposta 35
Fermo restando tutto quello che ho detto riguardo la risposta 34, qui abbiamo un elemento di particolare importanza. Infatti l'esplosione si è avuta PRIMA dell'impatto dell'aereo.
Anche qui, NESSUNO può dire con esattezza cosa sia accaduto, men che meno si può asserire che era il "primo" scoppio della sequenza della demolizione controllata, oltre un'ora prima del crollo, come già rilevato.
Potrebbe essere stata un'autobomba, oppure una bomba piazzata nei sotterranei.
Oppure potrebbe essere anche lo stesso boato che si è avuto nella hall subito dopo l'impatto dell'aereo.
Chi è così sicuro che gli addetti presenti al terzo piano sottoterra siano stati in grado di discernere con esattezza e precisione i diversi eventi, accaduti quasi novanta piani sopra?
Ci sono testimonianze di persone che lavoravano ai piani intermedi che hanno sentito un forte scossone, dopo hanno capito che era entrato un aereo. Come è possibile che novanta piani sotto sia stato perfettamente recepibile il boato di ingresso dell'aereo?
Non possono queste persone presenti nei sotterranei avere "confuso" la successione degli eventi e delle diverse esplosioni?
Ditemi, come è possibile che una persona nei sotterranei vada a pensare ad un impatto di un aereo?
Sicuramente avrà ricostruito DOPO i suoi ricordi e avrà collegato dei rumori a quello che poi ha saputo che è accaduto, però, come si fa ad esserne perfettamente sicuri?
Sto solo ed esclusivamente riportando delle semplici domande ad uso processuale e peritale, trasportate agli eventi di quel giorno, non sto accusando nessuno, semplicemente faccio delle considerazioni.
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domanda 36
Sai spiegare cosa abbia causato la forte esplosione che ha devastato l'ingresso della torre uno, secondo svariati testimoni, circa un'ora dopo l'impatto dell'aereo, e prima del crollo della torre due?
risposta 36
Fermo restando tutto quello già detto riguardo le risposte 34 e 35, qui siamo un'ora dopo il primo impatto, quindi circa 40 minuti prima del crollo della torre stessa.
Lo scenario in questi momenti è all'apice della devastazione, perlomeno così si pensava che fosse, dato che nessuno (perlomeno degli addetti ai soccorsi) poteva immaginare quello che stava per succedere da lì in avanti.
Infatti, dopo un'ora dall'inizio degli eventi abbiamo due aerei che hanno impattato nelle torri e gli incendi stanno consumando e distruggendo da almeno 45 minuti.
OLTRE a tutte le ipotesi che ho fatto prima, qui possiamo aggiungere anche pezzi di struttura che si staccano da 300 metri di altezza a seguito di piccole esplosioni provocate dagli incendi in corso.
Questi pezzi, impattando violentemente col terreno sicuramente potrebbero spargere detriti in ogni direzione alla stregua di un'esplosione.
E' molto difficile, comunque, che TUTTI coloro che sono presenti nella scena, riescano dopo un'ora di tragici eventi a fornire descrizioni precise e dettagliate.
Tuttavia, siamo ancora molto lontani, anzi lontanissimi, dal poter suggerire che l'esplosione devastante della hall sia ricondicubile alla sequenza di demolizione, per due motivi già ricordati:
1) la torre è rimasta intatta per altri successivi 40 minuti.
2) nessun cedimento, nè trazione, nè deformazione si è avuta alla base delle torri, fino ai momenti dei crolli, anzi fino al passaggio del fronte del crollo.
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domanda 37
Puoi spiegare che cosa ha causato la forte esplosione nell'Edificio 7, descritta da Barry Jennings e Michael Hess, prima ancora che le due torri fossero crollate?
risposta 37
Fermo restando tutto quello che è stato riportato in occasione delle risposte 34 35 e 36, qui abbiamo un elemento nuovo.
Ci troviamo lontano dalle due torri colpite dagli aerei e dagli incendi.
Dovrei analizzare gli eventi e le traiettorie possibili dei detriti caduti nei momenti degli impatti.
Potrebbe anche essere che pezzi di aereo o di struttura delle torri siano caduti addosso al wtc7 e questi abbiano provocato dei danni o degli incendi, insomma forte spavento negli occupanti.
D'altronde per quale motivo i signori Jennings e Hess avrebbero dovuto "correre via da qui"? Erano al wtc7, erano "poco dopo le nove" gli aerei si erano appena schiantati e NESSUNO pensava sicuramente ad un crollo imminente delle torri.
E' probabile che ci sia stato un danneggiamento dell'edificio 7 in concomitanza con il materiale caduto a seguito degli impatti. Da lì è perfettamente plausibile che sia accaduto qualcosa che potesse dare adito ad un esplosione, cioè un incendio, un danneggiamento ad un qualche impianto, eccetera.
Quello che è sicuro, come già osservato, è che non può certamente essere la PRIMA esplosione di una sequenza demolitiva che andrà a concludersi circa OTTO ORE DOPO.
Perlomeno, è evidente che bisogna fare un grande sforzo logico e di ragionamento per unire QUEI due eventi nell'arco di OTTO ORE.
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domanda 38
Sai spiegare cosa abbia causato le molteplici esplosione registrate dalle telecamere, comprese la BBC e la CNN, dopo che le torri gemelle erano crollate, e prima che crollasse l'edificio 7?
risposta 38
Fermo restando TUTTO quello che ho detto in riferimento alle risposte 34-37, aggiungiamo un altro elemento allo scenario.
Le torri sono ormai crollate, tutto si è distrutto, tutto è devastato, una spessa coltre di cemento/gesso satura l'aria di interi quartieri.
Allora, DI SICURO quelle esplosioni non appartengono alla sequenza di demolizioni controllate che ha appena demolito le torri (dico questo per assurdo, nota bene)
Potrebbero appartenere alla sequenza demolitiva del wtc 7, ma è evidente come sia fuori luogo tale ipotesi, trovandoci ancora ad ORE dal crollo di quest'ultimo, per i motivi già esposti in precedenza.
Allora cosa può averle generate?
E' plausibile che tutto ciò che è stato interessato dal crollo delle torri, specialmente riguardo ai pezzi di struttura scaldata dagli incendi, possa generare esplosioni.
Basta solo pensare ai veicoli a motore, gli impianti elettrici, qualunque tipo di impianto in generale.
Tutto questo si trovava nell'area ricoperta dai crolli, negli edifici sventrati dai crolli, quindi cosa ci sarebbe di strano in queste esplosioni?
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domanda 39
Puoi spiegare come sia possibile che oltre 100 testimoni, in maggioranza pompieri e poliziotti, si siano "sbagliati" nel riportare esplosioni nelle torri gemelle l'11 di settembre?
risposta 39
Per quale motivo dovrebbero tutte queste persone "addette ai lavori" essersi "sbagliate"?
Per quale motivo è così strano, che durante un evento complesso ed unico quale quello in esame, avvengano delle esplosioni?
E' perfettamente plausibile che ci siano state MOLTEPLICI esplosioni, durante le ore di quella giornata.
Abbiamo avuto degli impatti devastanti, con altrettanti incendi devastanti, di strutture enormi alte 400 metri, di strutture dotate di tutti gli impianti elettrici, di impianti vari, cosa c'è di così strano se qualcuno di questi esplode, oppure precipita e si schianta sul terreno come una palla di cannone, a seguito di tale devastazione?
Oppure, in una giornata di attentati è perfettamente plausibile che ci siano stati anche ordigni "isolati" perfettamente inquadrati nella strategia del terrore di quegli eventi.
Chi è che sta suggerendo che "un'esplosione" si debba solo e inequivocabilmente spiegare nell'ambito di una sequenza particolare di demolizione controllata?
Chi ha il coraggio di parlare di demolizione controllata, riferendosi ad esplosioni avvenute decine di minuti prima dei crolli?
In genere, chi fa delle affermazioni così "forzate" dovrebbe perlomeno portare qualche prova, non basta riferirsi semplicemente a delle esplosioni, che abbiamo visto si possono molto più agevolmente spiegare in tanti altri modi.
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domanda 40
Visto che questi chiaramente non sono frammenti di vetro, ma sbuffi di cemento, e visto che la pressione dell'aria si sarebbe distribuita lungo tutta la torre, e non soltanto dove compaiono gli squibs, sai spiegare cosa possa aver causato queste espulsioni di cemento, 30 o 40 piani più in basso del livello del crollo?
risposta 40
Quello che sto per dire vale esclusivamente per tutti gli squibs che vengono evidenziati nel film, se ve ne fossero altri vi prego di indicarmeli.
Senza dubbio si tratta di fenomeni perlomeno insoliti, intendo ESCLUSIVAMENTE quelli avvenuti molto lontano dal fronte del crollo, che possono sicuramente portare a conclusioni di un certo tipo.
Per quanto riguarda l'ultimo, dove forse viene espulso un essere umano, dato che si trova vicinissimo ai piani dove si sta sviluppando l'incendio può benissimo essere il risultato di una qualche esplosione di un qualunque apparato tecnico contenente gas, refrigerante, quant'altro, oppure il risultato di una caduta di una paratia o di altro, a causa dell'incendio poco lontano.
Mi risulta molto difficile e sforzato assimilarlo allo squib derivante dall'esplosione di una carica cava da demolizione, troppo piccolo e troppo localizzato, vorrei che qualcuno mi spiegasse cosa serve fare saltare 1 o 2 colonne, in mezzo a tutto lo sfacelo già in corso.
Per gli squibs più lontani invece, prima di trarre qualunque conclusione affrettata, sarebbe buona cosa avere una mappa dettagliata e precisa dell'interno delle torri, e soprattutto dei passaggi tra i diversi piani, non tanto per quanto riguarda scale ed ascensori, ma anche per tutta l'impiantistica, tubazioni, impianti di condizionamento, impianti elettrici e così via.
Infatti, senza sapere nulla di tutto questo, per me quello squib può tranquillamente essere il risultato di una caduta di un ascensore secondario, che magari aveva come base il piano dello squib e come vetta la zona già interessata dai crolli.
Il fronte del crollo devasta i macchinari e gli argani e immediatamente l'ascensore precipita in caduta libera (quindi nettamente più veloce del fronte del crollo, tanto per precisare) per poi schiantarsi alla base ed espellere una gran quantità di detriti e di aria compressa all'interno della stessa tromba.
E' evidente che l'aria compressa dal fronte del crollo, come dicono i debunkers, non possa essere la responsabile di quel fenomeno, comunque, colui che lo collega direttamente ad una esplosione da demolizione, può escludere ADESSO che non possa essere un qualche impianto precipitato in un qualche cavità che metteva in comunicazione i diversi piani della torre?
E infine, forse la considerazione più importante:
Come può un singolo squib localizzato e di ridotte dimensioni "fare parte" di una sequenza di demolizione di un edificio così esteso?
Provate a rispondere a queste due domande:
1) cosa mai avrebbe potuto causare alle colonne interne od esterne quel singolo piccolo squib e gli altri due o tre, distribuiti su diversi piani, dato che la devastazione di un impatto aereo non è stata DA SOLA in grado di portare ad un cedimento? Come minimo si sarebbe dovuta vedere un esplosione di squib in TANTE ZONE dello stesso piano.
2) mi spiegate come, nonostante questi "presunti squib da demolizione", non si sia avuta una minima deformazione, cedimento, trazione, NULLA, in corrispondenza dei piani interessati? Si vede benissimo che tutto rimane sano, la distruzione arriva DOPO, quando in quella zona transita il fronte del crollo.
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domanda 41
Visto che il blocco superiore in caduta non aveva energia in eccesso per distruggere la struttura sottostante, da dove viene l'energia necessaria per staccare questi grandi blocchi di struttura d'acciaio e lanciarli in orizzontale ad una tale distanza dalle torri?
risposta 41
Quando si pone una domanda bisognerebbe prima averne chiare le premesse.
Qui la premessa è intesa come DATA, FISSA e INCONTESTABILE.
"Visto che il blocco ... non aveva energia in eccesso per distruggere la struttura sottostante"
Se rileggiamo le risposte alle domande precedenti, quelle meramente "tecniche" è evidente che la domanda si basa un presupposto completamente sbagliato.
Vorrei che qualcuno mi spiegasse (pazienza, non si può) cosa significhi in "soldoni" il "non aver energia in eccesso" e applicare questo concetto al primo collasso dei blocchi superiori da 12 o 28 piani delle torri.
Guardate che il concetto è molto più semplice, magari molto difficile da calcolare e da applicare nella realtà, ma il ragionamento è facilmente intuibile.
Abbiamo un blocco di grattacielo di 12 o 28 piani, formato da due strutture verticali in acciaio, traverse in acciaio, cemento sulle traverse, un hat truss di acciaio che lega le due strutture insieme, il tutto riempito dei normali arredi che solitamente si possono trovare in edifici simili.
Tutto questo pesa un certo numero stimabile e calcolabile di Tonnellate.
Per cause che abbiamo già esaminato ma che ripeto, quindi, danni dell'impatto degli aerei, incendi incontrollati e prolungati, piegamento delle colonne verticali in seguito all'imbarcatura dei solai (TUTTE e tre queste cose INSIEME), una buona parte delle centinaia e passa colonne che reggevano il tutto è stata indebolita o danneggiata.
Se qualcuno crede che a una struttura puoi togliere così di botto un certo numero di appoggi e NON SI VERIFICHINO DEI CEDIMENTI, io non posso farci nulla, ognuno è libero di pensarla come vuole. Tuttavia basta studiare un poco e si impara che non è così.
Come invece aviene nella realtà, a seguito degli eventi appena detti, E' PERFETTAMENTE PLAUSIBILE che tutto il peso che SPINGE da sopra causi un collasso della struttura.
Chi non ci crede, deve dimostrare con CONTI e DATI ALLA MANO che ogni piano delle torri gemelle era progettato per resistere alla contemporanea rimozione del 30% (numero a caso) delle colonne verticali prima di collassare sul sottostante. Prego, i dati sono disponibili per tutti.
Accertato che nella realtà, d'altronde quegli edifici erano adibiti ad uffici e NON a deposito di munizioni o a bunker blindati, il collasso in quelle precise condizioni può avvenire, andiamo oltre.
Ora, abbiamo una massa di 12 o 28 piani che accelera in caduta libera per pochi attimi e si schianta con tutta la forza accumulata sul primo piano sottostante sano.
Se ci trovassimo nella condizione delle torri di neve, è evidente che il pezzo sopra impatta sulla parta sottostante e si arresta subito, al limite si spezza qua e la.
Nel caso delle torri gemelle invece abbiamo come "superficie d'impatto" un qualunque pavimento di un qualunque piano.
Spero che non vogliate suggerire che la caduta sia stata perfettamente verticale, quindi ogni colonna esterna ed interna si sia perfettamente appoggiata qualche metro più sotto alle sue corrispondenti "sane" dei piani inferiori (forse qui dovrei spiegare meglio, se necessario chiedetemelo).
E' più plausibile invece che a seguito di trazioni, deformazioni e quant'altro la struttura abbia subito un qualche piccolo sfalsamento.
Quindi si può dire a meno di qualche piccolo errore trascurabile, che la struttura, con la sua velocità e il suo peso abbia impattato principalmente sui pavimenti.
I pavimenti erano formati da traverse di acciaio ricoperte da un sottile strato di cemento, cemento non armato, solo il classico alleggerimento con rete elettrosaldata. Queste traverse erano incernierate con le due strutture verticali interna ed esterna tramite appunto "cerniere" che garantivano al tempo stesso rigidità e una piccola flessibilità.
La struttura infatti era molto all'avanguardia, innovativa ed eccezionale sotto tutti gli aspetti, in quanto era garantita, proprio grazie a questa "elasticità" dovuta alle cerniere di ogni piano, una grandissima sicurezza in caso di fortissimi venti e in caso di calamità anche gravi.
E' evidente, sotto gli occhi di tutti, come abbia assorbito un impatto devastante di un aereo lanciato a quella velocità senza nemmeno battere ciglio. Ancora oggi rimango esterrefatto guardando come la struttura "digerisce" un impatto di quel genere, evidentemente l'idea dei progettisti era veramente formidabile.
Tuttavia, per assicurare quel tipo di elasticità totale bisognava in qualche modo inventarsi un componente apposito, in quanto non si poteva "semplicemente" imbullonare e saldare tra loro le parti orizzontali insieme alle verticali, come capita nelle strutture tradizionali.
Nè tantomeno si poteva usare del cemento armato come ossatura principale e di collegamento orizzontale, il peso totale sarebbe stato di diversi ordini di grandezza superiore e non si sarebbe potuto spingersi a 400 metri di altezza mantenendo un livello di costo sostenibile.
Quindi si è optato per le cerniere, delle cerniere realizzate in acciaio speciale, diverso da quello delle traverse e delle colonne, progettato e prodotto per assicurare un livello di tenuta superiore, sia alla fatica sia al fuoco.
Come tutti i componenti strutturali, tuttavia, anche queste cerniere, per robuste e speciali che siano hanno un LIMITE FINITO DI CARICO.
Tale limite finito di carico consiste nel peso di una massa di 6 piani in caduta dinamica, oppure nel peso di 11 piani statici.
Qualcuno, confonde questi dati obiettando che le colonne verticali del decimo piano reggevano oltre 90 piani sopra di sè, quindi quelle colonne non si sarebbero dovute rompere.
Infatti, qui non sto parlando di colonne, bensì delle cerniere dei pavimenti, sono due componenti strutturali completamente diversi e non paragonabili.
Penso sia evidente che il peso del corpo in caduta libera, sia stato di diversi ordini superiore al limite finito di carico delle cerniere.
Quando il blocco ha impattato sui pavimenti questi non si sono rotti, si sono semplicemente "divelte" le cerniere che li sostenevano, senza nessuna possibilità di rallentare la massa in caduta.
Una volta divelta la cerniera, la massa di detriti ha spinto anche in direzione orizzontale e ha "divelto" le colonne esterne ormai libere di flettere e senza più vincoli alla struttura orizzontale. Questo si è ripetuto per tutti i piani della struttura.
La massa di detriti in caduta era sempre più grande e le cerniere erano sempre le stesse.
Per ciò che riguarda i grandi pezzi di struttura scagliati lontano dalle torri, è perfettamente plausibile che l'istantaneo spostamento d'aria provocato dallo schiacciamento istantaneo dei diversi piani, INSIEME alla forza dei detriti proveniente dall'alto abbia divelto e spaccato grandi porzioni di struttura esterna e le abbia proiettate con violenza all'esterno delle torri.
Questo a maggior ragione è accaduto in maniera ancora più devastante nel momento del compattamento del corpo superiore subito dopo il collasso quando ha impattato con la struttura sottostante. In maniera più evidente questo è avvenuto durante il primo collasso, avendo il blocco di 28 piani un energia molto superiore rispetto a quello di 12 piani.
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domanda 42
Sai suggerire un valido motivo per cui gli operai avrebbero fatto dei tagli a "V" e un taglio a 45° su questo blocco di struttura dopo i crolli, solo per rimuoverlo dalle macerie?
risposta 42
Prima di parlare e di analizzare una qualunque pezzo di acciaio che costituiva la struttura degli edifici crollati a seguito di quegli eventi, sarebbe INDISPENSABILE conoscerne la precisa collocazione all'interno delle strutture stesse.
Questo è possibile, perlomeno per quanto riguarda le torri gemelle, andando a ricercare la marcatura presente su ogni elemento strutturale. Per mezzo di un sistema di codifica ben preciso era infatti possibile risalire al piano e al punto di struttura esatto dove quell'elemento era impiegato.
Per quanto riguarda l'elemento mostrato nel film appartenente al wtc7, NESSUNO può esprimersi in merito, in quanto NESSUNO può dire da dove proviene, in che punto della struttura era assemblato, e SOPRATTUTTO NESSUNO può dire se sia stata necessaria una qualche operazione di taglio o altro da parte di coloro che stavano sgombrando la zona dai detriti.
E' MOLTO PLAUSIBILE pensare che, dato che si parla di centinaia di migliaia di Tonnellate di acciaio accartocciato su se stesso e compattato alla base dei tre edifici, sia stata necessaria una massiccia operazione di taglio da parte di esperti demolitori e strutturisti per poter sgombrare tutto, in sicurezza oltretutto.
Sempre che qualcuno non voglia "suggerire" che bastava semplicemente agganciare con una gru i singoli pezzi e via via estrarli.
Data la grande massa di travi di acciaio piegate, deformate e incastratesi per effetto dello schianto del fronte del crollo al suolo, vorrei proprio sapere come avrebbero fatto a portare via questo materiale senza tagliare e ridurre in parti trasportabili in sicurezza tutti gli elementi della struttura.
Per alcuni il pezzo di wtc 7 è indice di sicura demolizione controllata, un pezzo preso a caso, senza alcuna contestualizzazione.
Per tutti gli altri è semplicemente uno dei tanti elementi strutturali "tagliati" e "ridotti" a dimensioni più adatte per lo sgombero, utilizzando le tecniche proprie della demolizione e disassemblaggio delle strutture di acciaio.
Insomma, senza un adeguato contesto, NESSUNO può dire nulla riguardo a quel pezzo di wtc7.
E il "solo per rimuoverlo dalle macerie" non è che sia proprio un motivo insignificante e secondario.
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domanda 43
Visto che la maggioranza del carburante degli aerei è bruciata nei primi minuti dopo gli impatti, visto che al momento dei crolli nelle Torri Gemelle c'erano solo dei normali incendi di tipo domestico, e visto che nessuna importante fonte di combustibile risulta essere stata disponibile nei sotterranei, puoi dare una spiegazione, completa ed organica, per le temperature fino a 1500° registrate sotto le macerie, per gli incendi durati oltre tre mesi, per le travi incandescenti che venivano regolarmente estratte dalle macerie, per le gigantesche colonne di supporto "piegate come un torcetto", per l'acciaio fuso e per il cemento fuso osservati e trovati a Ground Zero, che siano il risultato di semplici crolli gravitazionali?
risposta 43
E' evidente che una domanda di una certa complessità e con molte ipotesi di partenza presume almeno una dettagliata spiegazione.
"Visto che la maggioranza del carburante degli aerei è bruciata nei primi minuti dopo gli impatti"
Vero.
Giusto per essere precisi è bruciata proprio nei primi minuti, e visto che quando del carburante brucia produce certamente una fiamma e un calore molto elevato (rispetto alla combustione di carta ed materiale da ufficio) possiamo SICURAMENTE accettare il fatto che le temperature raggiunte dall'incendio iniziale delle torri gemelle siano state molto più alte, soprattutto con un andamento in salita molto più accentuato, rispetto ad una qualunque curva delle temperature di incendio standard "normale".
Vale la pena ricordare che la "minoranza" di quel carburante non è comunque un dato trascurabile, non mi sembra che il carburante si sia "vaporizzato", quindi DI SICURO quella "minoranza" consistente appunto in qualche metro cubo di cherosene avio ha SICURAMENTE alimentato il "normale" incendio di materiali di ufficio presente in quei piani.
Nessuno può negare questo.
"visto che al momento dei crolli nelle Torri Gemelle c'erano solo dei normali incendi di tipo domestico"
Verissimo.
Sembrerebbe che chi scrive questo, intenda forse "suggerire" che un normale incendio di tipo domestico sia un qualcosa di "ordinario", di "leggero" di "controllato".
NIENTE DI TUTTO QUESTO.
Un incendio "domestico" dove con tale termine si intende una combustione di normali arredi da ufficio e del loro contenuto, ha uno sviluppo ormai più che certificato dall'intera normativa antincendio del nostro pianeta.
Se incontrollato, tale incendio trasmette temperature di 1000° ALLE STRUTTURE, dopo un'ora soltanto.
Sviluppa fiamme della temperatura di 1100°-1200° quindi andiamoci piano nel parlare di "normale" incendio, perlomeno, sottolineiamone bene le caratteristiche.
Certo, se chi sottolinea "normale incendio domestico" vuole solo intendere un incendio completamente diverso rispetto all'incendio di un deposito di carburante o di agenti chimici, allora tutto quadra.
"e visto che nessuna importante fonte di combustibile risulta essere stata disponibile nei sotterranei"
Vero.
Certo che no, non mi risulta che nei sotterranei ci fossero dei serbatoi di combustibile, forse una piccola cisterna per i gruppi ausiliari, tuttavia non credo che ci siano stati materiali particolarmente infiammabili, OLTRE A QUELLI PRESENTI IN OGNI SOTTERRANEO ADIBITO A PARCHEGGIO.
"puoi dare una spiegazione, completa ed organica, per le temperature fino a 1500° registrate sotto le macerie"
Certamente, ed è anche facilmente intuibile.
Allora, esaminiamo bene i dati.
Abbiamo una struttura di cento piani, quasi completamente arredata, efficiente ed utilizzata.
Non mi risulta che i tre quarti di tale struttura fossero "al grezzo" quindi con l'acciaio protetto a vista e impianti e rifiniture da applicare, come quando sta per terminare un cantiere.
E' estremamente probabile che tutti i 100 piani fossero perlomeno arredati e in buona parte pieni di ogni tipo di materiale che si può trovare in un ufficio "attivo".
Abbiamo un aereo che penetra in questa struttura, distruggendone tre/quattro piani durante l'impatto.
Questo impatto provoca un incendio, in questo incendio bruceranno per un' ora/ un'ora e quaranta tutti gli arredi e il contenuto presente in questi piani (con molta probabilità anche qualche cosa ai piani superiori).
E' evidente che la struttura di acciaio di quei piani viene PER FORZA DI COSE riscaldata da questi incendi, in maniere diverse e a temperature diverse a seconda delle zone più o meno interessate dagli incendi.
Insomma, è UN DATO DI FATTO che abbiamo diverse centinaia di tonnellate di acciaio che hanno raggiunto una certa temperatura, che si desume dai tempi di fiamma già visti in precedenza.
A un certo punto quella parte di struttura collassa, e va ad impattare contro il terreno, dopo essersi compattata, devastata, deformata contro il resto di struttura che non aveva la forza di resistere agli impatti, come già detto in precedenza.
Quindi abbiamo diverse centinaia di tonnellate di acciaio che hanno "toccato" per un'ora delle fiamme e improvvisamente, dopo 10/15/20 secondi (adesso non importa) LE STESSE centinaia di tonnellate di acciaio si ritrovano compresse in un'immensa massa di detriti.
Dato che alle domande non mi rispondete, la metto giù diversa.
Vorrei proprio sentire con le mie orecchie qualcuno abbia il coraggio di affermare, naturalmente dimostrandolo con studi compiuti sull'acciaio, che TUTTA QUELLA MASSA DI ACCIAIO CALDO sia:
1) sparita di colpo
2) volatilizzata, vaporizzata
3) raffreddatasi durante la discesa
DATO CHE COSI' non può essere (le tre alternative appena postate sono messe lì per assurdo), abbiamo una massa immensa di detriti, detriti formati dalla struttura e dal contenuto delle torri appena distruttesi, detriti comprendenti tutto il materiale da ufficio SANO ed altro, presente nelle decine e decine di piani compattati dai crolli, e a POCA DISTANZA, sempre mischiato e compattato in questa massa, abbiamo tonnellate di acciaio scaldate ad almeno 300°
Sappiamo da TUTTA la normativa e gli studi mondiali che l'acciaio arriva a 300° in pochi minuti sia protetto che non.
Sappiamo anche che la carta e il legno bruciano per autocombustione se avvicinati a materiali caldi rispettivamente 230° e 300°.
Quindi, a questo punto, chissenefrega del carburante degli aerei rimasto?
Abbiamo una massa di materiale combustibile PRESSATA e deformata, a contatto di tonnellate di acciaio caldo almeno 300°.
Per quale motivo non dovrebbe svilupparsi un incendio che vada a consumare TUTTO il materiale ancora infiammabile, ovvero tutto il contenuto di decine e decine di piani sani?
E' perfettamente plausibile che questo materiale abbia iniziato a bruciare e il processo è stato estremamente lento e continuo, dato che era impossibile per l'aria, alimentare le fiamme, dato che si trattava di una massa estremamente compatta e distrutta.
E' perfettamente plausibile che questi incendi abbiano raggiunto le normali temperature previste, dato che sono stati incontrollati per settimane, dato che non c'era la materiale possibilità di estinguerli, se prima NON SI TOGLIEVANO LE MACERIE DA SOPRA.
E' perfettamente plausibile che si siano registrati incendi e temperature alte per tre mesi, dato che tre mesi è stato il tempo necessario per arrivare alla base della massa compatta.
E' perfettamente plausibile che si siano estratte colonne di acciaio incandescenti proprio perchè queste sono state a contatto di una combustione per giorni, prima di essere "liberate" ed estratte dal groviglio.
E' estremamente plausibile che non appena si estraeva una colonna dalla massa compatta, si sprigionava con vigore una fiamma, poichè finalmente alla base della colonna estratta poteva giungere dell'ossigeno ed alimentare la lenta combustione di tutto il materiale lì compresso che fino ad un attimo prima non riceveva sufficientemente aria.
Mi sembrano strane le temperature di 1500°, sono sicuro più plausibili i 1100° 1200° che si sviluppano durante combustioni analoghe. Sarebbe bene controllare con esattezza, comunque non stiamo parlando di ordini di grandezza tanto diversi.
"per le gigantesche colonne di supporto "piegate come un torcetto""
è un pò fuori tema parlare di questo fenomeno in questo momento, comunque è perfettamente spiegabile anch'esso.
Premettendo che non sappiamo a quale precisa zona di struttura appartenga quella grande colonna del core piegata ad U vorrei sapere (ah già non si può) come avrebbe dovuto comportarsi una colonna del core nell'attimo esatto del collasso iniziale della struttura.
Andiamo al momento in cui il blocco superiore di 28 piani sta spingendo sulle colonne sottostanti.
Abbiamo una serie di colonne distrutte dall'impatto dell'aereo. In un caso l'impatto è stato asimmetrico e l'aereo non ha colpito perfettamente il centro del core. Anche perchè la disposizione dei due core non era uguale, una torre ce l'aveva trasversale rispetto all'altra.
Tale impatto asimmetrico ha provocato fin da subito un'inclinazione del blocco superiore della torre, visibile in ogni fotografia e video.
Quindi, come è evidente, il crollo non è stato perfettamente verticale nei primi attimi.
E’ perfettamente plausibile che una colonna verticale del core, dopo essere stata a contatto con le fiamme per decine di minuti abbia raggiunto una precisa temperatura e l’acciaio abbia perso parte della sua resistenza.
E’ perfettamente plausibile che, dopo il daneggiamento di una parte non trascurabile delle altre colonne come già visto, non sia più stata in grado di reggere il peso totale della parte superiore.
E’ perfettamente plausibile che si sia “piegata come un torcetto” sottoposta ad un tale sforzo verticale e avendo raggiunto una certa temperatura.
Peraltro LO STESSO procedimento viene utilizzato nell’industria siderurgica per piegare e modellare l’acciaio in base alle necessità progettuali, quindi chi ci vede qualcosa di “così strano” è pregato di motivarlo accuratamente.
E, peraltro, lo stesso meccanismo può anche essere avvenuto durante il collasso dell'altra torre.
Ad ogni modo, non mi risulta che le colonne verticali di acciaio come quelle presenti ai piani alti del core, quindi meno spesse e resistenti, siano state costruite con una lega speciale, indistruttibile ed indeformabile a quelle temperature.
Se questo particolare mi fosse sfuggito chiedo di poter consultare le fonti precise.
"per l'acciaio fuso e per il cemento fuso osservati e trovati a Ground Zero"
Qui andiamo veramente sul difficile.
Non difficile da spiegare, ma "difficile" da accettare come riscontro.
Infatti chiedo di vedere in qualche foto o in qualche video, il reale risultato delle analisi di laboratorio di simili materiali.
Dovrebbe essere stato possibile per gli addetti alla rimozione, repertare dati e materiale riguardante l'acciaio fuso.
Di acciaio fuso parlano solo le testimonianze, veritiere e corrette sicuramente, tuttavia una "testimonianza" riguardante dell'acciaio fuso serve a poco, senza una precisa analisi del materiale in laboratorio.
Credo che NESSUNO sia capace, vedendo una colata di materiale fuso, di indicare che tipo di metallo si tratta.
Credo che NESSUNO sia capace, vedendo una massa di metallo fuso ormai raffreddatosi, di indicare che tipo di metallo si tratti.
Sono perfettamente a conoscenza che nelle torri l'acciaio non fosse L'UNICO MATERIALE METALLICO PRESENTE.
E' perfettamente plausibile che ci siano stati anche tanti quintali o tonnellate di altri materiali metallici, l'alluminio della protezione esterna come esempio più eclatante.
E' impossibile che un normale incendio, quale quello che è scoppiato dopo l'impatto degli aerei e subito dopo la fine dei crolli, possa sviluppare temperature in grado di fondere l'acciaio.
Tuttavia le stesse temperature possono aver fuso e liquefatto gli altri materiali metallici presenti nelle torri, alluminio in primis.
Quindi senza un analisi ben precisa del materiale fuso, NESSUNO può dire che fosse acciaio, sicuramente sarà altro metallo con un punto di fusione ben inferiore, e tale metallo era SICURAMENTE contenuto in abbondanza nelle torri.
Per il cemento fuso il discorso è ancora più improbabile, date le ancor più alte temperature necessarie.
Chi parla del "meteorite" descrivendolo come una massa di cemento ed acciaio fuso, va contro ogni evidenza.
Si tratta semplicemente di una massa di detriti derivante da più piani, sottoposti ad una compressione e ad un peso oltre ogni portata immaginabile, ma comunque calcolabile considerando la massa e la velocità di caduta in gioco.
Il "semplice crollo gravitazionale" di un blocco di 28 piani che impatta sulla parta sottostante e poi scende accelerando NON SECONDO GRAVITA', accumulando via via peso man mano che distrugge dei piani, nel momento in cui impatta con il terreno solido sottostante può sviluppare un certo impatto, anche abbastanza forte (ho usato un certo velo di ironia)
Quindi perchè chiamarlo "semplice crollo gravitazionale" suggerendo un non so che di riduttivo?
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domanda 44
Puoi spiegare come la semplice forza di gravità abbia potuto generare oltre 20.000 frammenti di corpo umano da 2700 vittime, mentre per oltre 1100 vittime non è stato trovato nemmeno un frammento sufficientemente grande da condurre un test del DNA?
risposta 44
Questa risposta è abbastanza semplice, specialmente se la analizziamo contestualmente alla risposta 43.
Abbiamo un edificio di 60 per 60 metri di lato, alto 12 piani, pesante qualche decina di migliaia di tonnellate, forse anche di più.
Che improvvisamente si lancia in caduta libera contro una struttura sana posta 8/10 metri più sotto, più o meno non fa differenza.
A seguito di questo impatto parte dei piani orizzontali vengono istantaneamente compattati, sia nella parte superiore sia in quella sotto.
Durante questo movimento meccanico vengono squarciate le cerniere di tutti i livelli orizzontali, che erano COMUNQUE progettate per reggere il peso di 11 piani statici messi uno sopra l'altro (fare sempre riferimento al peso distrubuito sulla superficie totale)
Dopodichè la massa compatta di tutti i piani compressi, che in quel momento ha rallentato ma non si è fermata, ha sfondato le altre cerniere sottostanti, che erano sempre le stesse progettate per resistere allo schianto di 6 piani in caduta dinamica.
Cioè, qui si sta parlando di un energia che sfascia senza problemi quelle cerniere, superando di molto i limiti di capacità di carico, e mi si viene a parlare di cosa può accadere ad un corpo umano presente lì in mezzo?
Se mi fossi trovato tra uno a caso di quei piani compattati sono sicuro che di me sarebbe rimasta una poltiglia schifosa, che si sarebbe immediatamente mischiata alla polvere e finita chissà dove.
Chi può pensare di trovare resti umani in mezzo ad uno sfacelo del genere.
E soprattutto a cosa serve l'esempio di persone stritolate da una casa di sei piani in cemento armato che crolla a seguito dell'evento.
Chi è che ha il coraggio qui di paragonare anche lontanamente le due quantità di energia, tralasciando comunque il comportamento diverso dei materiali diversi?
Dopo che 400 metri di struttura in acciaio di diverse centinaia di migliaia di tonnellate sono caduti rovinosamente a terra, come si fa a parlare di "semplice" riferendosi ad un crollo gravitazionale?
E' senz'altro un miracolo che sia stato ritrovato qualcosa!
Sicuramente erano frammenti di persone umane che per un motivo o per l'altro sono stati sparati fuori, oppure si sono ritrovati tra pezzi di struttura non compressa completamente, e ci si stupisce per questo?
Con tutta le difficoltà che si riscontrano normalmente per l'estrazione di campi
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