La notizia è sorprendente per tutti: Romeo stipula una polizza sulla vita a favore di Virginia Raggi (quando era consigliere comunale), e poi Raggi, da sindaco, promuove Romeo a capo della segreteria. Ora si aprirà la solita querelle: lei sapeva o non sapeva? Se sapeva, perchè ha accettato la polizza? Se non lo sapeva, veniva ricattata?
Ragazzi, io non ci capisco più niente. Ormai questa faccenda di Roma assomiglia sempre di più a una brutta telenovela messicana. Chi di voi ha una luce da offrire, ci aiuti perfavore a schiarirci le idee.
M.M.
Dopo che la Consulta ha decapitato l'Italicum, togliendo il ballottaggio, quello che ci rimane è una miserrima legge proporzionale, che non permetterà a nessuno di governare. Mettendo inoltre il premio di maggioranza al 40%, si illudono i vari partiti di poterci arrivare da soli, mentre sanno tutti benissimo che questo non sarà possibile.
In questo momento infatti stanno tutti coltivando l'illusione del 40%. Renzi dice "Ci siamo già riusciti una volta, perchè non riprovarci?" Berlusconi-Salvini-Meloni sotterranno le asce di guerra e dicono "Noi siamo gli unici che possono arrivare al 40%". Grillo a sua volta è convinto che il 40% sia a portata di mano dei 5 Stelle.
Peccato che per accontentare tutti dovrebbe votare il 120% degli italiani, senza che un solo voto andasse disperso.
In realtà stanno cadendo tutti - più o meno consapevolmente - nel trappolone tesogli dalla Consulta, il cui vero scopo era duplice ed evidente: a) togliere ai 5 stelle la possibilità di andare al governo da soli (vincendo il ballottaggio), e b) gettare l'Italia nel caos, obbligando le forze politiche ad inciuci di tali dimensioni da rendere effettivamente innocua qualunque alleanza trasversale.
E così lo status quo continuerà a regnare sovrano.
A questo punto un bravo stratega si porrebbe la domanda: casco anch'io nel trappolone, e mi agito inutilmente nella melma, oppure spariglio le carte e mi gioco una partita completamente diversa? [...]
In questo video, pubblicato nel giorno stesso delle votazioni online, Claudio Messora aveva chiaramente messo in guardia il Movimento 5 Stelle da ciò a cui sarebbero andati incontro nel cercare una alleanza con l'ALDE. Peccato che nessuno gli abbia dato retta.
Fonte Byoblu
Proprio nel momento di maggiore debolezza del PD, che stenta a riprendersi dalla fragorosa legnata subita al referendum, i Cinque Stelle si trovano a dover fronteggiare l'imbarazzante scandalo dell'arresto di Raffaele Marra.
Un caso talmente clamoroso che è persino riuscito a far passare sotto silenzio l'indagine per falso spiccata nello stesso giorno contro il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
Ma perché l'arresto di un semplice capo del personale della giunta municipale dovrebbe fare più rumore di un'indagine contro il sindaco di Milano?
Perché qualcuno, prima di essere eletto a sindaco di Roma, aveva vantato pubblicamente l'onestà dei Cinque Stelle, come se fosse una qualità che si estende automaticamente anche a tutti i potenziali membri della giunta. Ecco il perché.
Perchè dobbiamo lasciare che sia un parlamento co-optato (e delegittimato da un Porcellum incostituzionale) a decidere quale sarà la futura legge elettorale del nostro paese?
Perchè non mettiamo direttamente nelle mani degli italiani una decisione così importante?
Il modo per farlo sarebbe molto semplice: ciascun partito (o coalizione di partiti) propone la sua legge elettorale, e poi gli italiani scelgono quella che preferiscono con un referendum.
In questo modo si toglie ai partiti la tentazione di progettare una legge su misura per sè stessi, e si offre direttamente ai cittadini la possibilità di decidere se ci saranno o meno i collegi uninominali, se le liste devono essere bloccate oppure se scegliere direttamente i nostri rappresentati, se e quanto premio di maggioranza dovrà essere attribuito ai vincitori, ecc.
Questa mattina ero al bar (non è un espediente narrativo, è la verità) e ho sentito il seguente discorso: "Avete visto che buffoni che sono i 5 stelle? Fino a ieri dicevano che l'Italicum fa schifo, e oggi vogliono votare con quello, perchè così vincono le elezioni".
Nella crudezza della sua esposizione, quest'uomo aveva ragione.
Durante la campagna referendaria i 5 Stelle avevano fatto una scelta nobile, che diceva: "A noi l'Italicum converrebbe, perchè ci porterebbe in tutta probabilità a governare l'Italia, ma siamo contrari perchè non è democratico: è un metodo che rischia di consegnare il paese nelle mani di chiunque vincesse al primo turno anche solo col 25% dei voti".
"E nel votare le leggi noi non guardiamo al nostro intereresse - aggiungevano i 5 Stelle - ma al futuro del nostro paese". Discorso nobilissimo, appunto, che li metteva al di sopra delle parti, e li faceva apprezzare da molti proprio per quello.
Ora invece spunta una strana voglia di Italicum, [...]
di Wendellgee
Con questa mia testimonianza vorrei spiegare come io ritenga il nostro il sistema elettorale sostanzialmente sano e al riparo da eventuali brogli perpetrati durante il processo di raccolta e accumulo dei singoli dati elettorali. Come si può vedere infatti, è possibile per qualunque cittadino (scrutatore) verificare che i risultati dello spoglio a cui ha assistito personalmente vengano poi riportati correttamente nei tabulati del computo nazionale dei voti.
Domenica 4 dicembre ho fatto il rappresentante di lista (M5s) alla scuola Lincoln di Cinisello Balsamo (MI), al seggio numero 40. Ho assistito personalmente alle operazioni di voto non rilevando alcuna anomalia. Gli elettori entravano, gli scrutatori annotavano i loro dati, gli davano la scheda, e la mettevano nell’urna dopo che la persona aveva votato in cabina. Sono stato presente nella struttura per quasi tutta la durata del voto e non ho notato nulla di strano.
Per la cronaca vanno citati i seguenti episodi:
E fanno tre. Dopo la Brexit e l'elezione di Trump, anche il referendum italiano si può tranquillamente interpretare come un calcio in faccia al pensiero mainstream, per quanto fortemente sostenuto e veicolato dai media di regime.
Non ha funzionato il terrorismo mediatico contro la Brexit ("crollerà l'economia britannica", avevano detto), non ha funzionato il terrorismo mediatico contro Trump ("finiremo nelle mani di un incapace", avevano detto), e non ha funzionato il terrorismo mediatico a favore del sì ("se vince il no sarà un salto nel buio", ci hanno detto).
Cosa accadrà ora in Italia nessuno lo sa con certezza, ma nel frattempo l'unico che può fare il suo bel salto nel buio sarà proprio Matteo Renzi.
Per chi si occupa di cose quotidiane, inizia ora la fase del dopo-Renzi, con tutte le combinazioni che vanno dal governo tecnico al rimpasto di primavera fino alle elezioni anticipate.
Per chi vuole invece guardare le cose con un respiro più ampio, la seguente considerazione è d'obbligo: per tre volte in un anno i media mainstream hanno tentato di condizionare il voto degli elettori su tre eventi di grande importanza internazionale, e per tre volte gli stessi elettori - grazie alla rete e all'utilizzo dei social - si sono rifiutati di farsi infinocchiare.
Oggi l'Italia vota sulla riforma costituzionale. Vedremo se sono di più quelli che votano sì o quelli che l'hanno capita.
In attesa dei risultati, gli utenti possono commentare.
di Riccardo Pizzirani
Non ci crederete: è stata finalmente trovata la principale fonte di disinformazione nel nostro martoriato paese, 77° al mondo per libertà di stampa: è il partito di Grillo!! Non solo: molte sue notizie false arrivano direttamente dalla propaganda russa!
Sono proprio queste le conclusioni di una cosiddetta “inchiesta” condotta dal sito internet buzzfeed, e prontamente ripresa dai nostri media, che possono avere tanti difetti ma non scarseggiano di certo di faccia tosta.
Non è infatti passata nemmeno una settimana dalla figuraccia pietosa su un argomento molto simile, la famosa “centrale di disinformazione grillina” oggetto anche di un interrogazione parlamentare del PD, e che si è rivelata in realtà un profilo personale gestito dalla moglie di Brunetta!
Ma i nostri media proseguono incuranti: finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di coniugare assieme la proficua macchina del fango italiana con la narrativa ufficiale dei mass-media dei paesi NATO, e quindi val la pena cavalcare la notizia finchè si può.
Visto che tutte le testate del mainstream si danno un gran da fare per cercare di apparire "equidistanti" nella battaglia fra il sì e il no, ho pensato che anche noi, nel nostro piccolo luogo comune, potessimo fare la stessa cosa. Giochiamo quindi a fare gli equidistanti, presentando prima un articolo a favore del sì (onestamente, il migliore che io sia riuscito a trovare in rete), e invece un video, a favore del no, che trovo particolarmente interessante. I risultati della giustapposizione potrete giudicarli voi stessi.
Le ragioni del mio Sì convinto il 4 dicembre
di Mattia Mor (imprenditore)
Sento ancora troppi amici affermare di non capire la riforma costituzionale che voteremo il 4 dicembre. Intanto troppe informazioni errate girano sul web, si sedimentano e necessitano risposte. Ci tengo pertanto a riassumere il mio punto di vista. Voto Sì perché questa riforma garantisce più stabilità, con la fiducia votata solo dalla Camera, senza avere più governi appesi al ricatto di due senatori.
Perché si mette finalmente fine al bicameralismo paritario, di cui si discute da 30 anni, con maggiore velocità nell’approvazione delle leggi, senza la necessità di due camere che le modifichino e votino entrambe, in un momento storico in cui la velocità è fondamentale in ogni decisione, a livello politico come di impresa.
Viene introdotto il voto a data certa e viene ridotto l’uso dei decreti di urgenza, che di fatto sono stati un modo per decidere su temi strategici senza aspettare le lungaggini del Parlamento. Strumento fin troppo usato, insieme alle fiducie, da governi di ogni colore, a dimostrare il classico italiano per cui sia più comodo trovare un modo per aggirare una norma vetusta e sbagliata piuttosto che cambiarla.
Leggi tutto: Le polizze della Raggi