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Tesina sull'11 settembre

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Scritto da Redazione
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27 Luglio 2011
Visite: 12211
Ho ricevuto questa “tesina” di maturità da un ragazzo che non conoscevo, e ho deciso immediatamente di pubblicarla. Non vi anticipo nulla, perchè non vorrei influenzare la lettura da parte vostra. Dico solo una cosa: di certo, anche se lentamente, il futuro avanza. Oggi so con certezza che tutte le fatiche che stiamo facendo, per combattere la menzogna nel mondo, non saranno state invano. (M.M.) Tesina di maturità - di Luigi Boncristiano Classe VB - Liceo scientifico statale E. Curiel - Anno scolastico 2010/2011 Dieci anni dopo l’11 settembre - il “film” che ha sconvolto il mondo intero Prefazione Il corso della storia segue l’andamento di una spirale, i cui cerchi rappresentano un’intera epoca storica, formata da singoli avvenimenti coerenti fra loro che tendono a costruire una struttura logica, compatta e unita. L’uomo non ha la capacità di cogliere il significato dell’epoca in cui vive fino alla sua conclusione; solamente allora potrà voltarsi indietro e tirare le fila, azione che gli permetterà di accedere ad un panorama chiaro e trasparente del periodo passato, che lo condurrà finalmente a giudicare con spirito critico assente da ogni tipo di pregiudizio. È la visione della storia che emerge dal pensiero del filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda, 1770 – Berlino, 1831), secondo cui l’uomo comune, dal momento che non comprende le contraddizioni e i meccanismi che innescano il principio e la fine della sua epoca, si trova a disagio in essa e quindi soffre; ma ciò non importa, perché ogni persona fa parte di un disegno più grande ed è solo una piccola componente del progetto disegnato dallo Spirito, il quale si realizza attraverso la storia. Ogni epoca, tuttavia, come il corso degli eventi ci insegna, ripete se stessa. Cambiano i popoli, i falsi profeti, gli usurpatori, le vittime, gli Stati, le culture, le tecnologie, ma una cosa resta immutabile: lo scheletro e le fondamenta alla base degli avvenimenti. Ci saranno sempre potenti e deboli, vincitori e vinti, ricchi e poveri. Ci saranno sempre le guerre, non perché sono intrinseche alla natura dell’uomo, ma perché soddisfano i disegni politico-economici di pochi a spese dei molti. Ci saranno sempre false ideologie e religioni, potenti strumenti di controllo delle masse utili a non farle pensare e a sfruttarle. Cosa può fare il singolo per difendersi? Quali sono i suoi mezzi a disposizione? …

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Anders Breivik: l’uomo che sapeva troppo?

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26 Luglio 2011
Visite: 20146
Il documento più “bollente” che circola in rete in queste ore è certamente il “manifesto” del bombarolo-killer norvegese Anders Breivik, l’uomo che avrebbe piazzato la bomba di Oslo e poi massacrato i turisti sull’isola di Utoya. Centinaia di siti lo stanno analizzando e ripubblicando, anche se molto difficilmente qualcuno lo avrà letto da cima a fondo. Si tratta infatti di un vero e proprio libro dalla lunghezza impressionante (ca. 1500 pagine), perfettamente organizzato e indicizzato, che vuole chiaramente apparire come il “testamento politico” di un uomo che si appresta a compiere una missione senza ritorno. Ad una prima scorsa – ripeto, è impensabile leggerlo tutto – si ha la netta sensazione di trovarsi di fronte ad un altro “caso Shakespeare”. Non nel senso di genio letterario, ma anzi del suo opposto, ovvero dell’impossibilità di esserlo (molti sanno che il vero Shakespeare era quasi sicuramente un prestanome, poichè non poteva possedere un decimo delle conoscenze che aveva il vero autore delle sue opere). Per quanto appena trentenne, Breivik tratta con grande dimestichezza argomenti di portata storica assoluta, dal revisionismo storico al femminismo americano, dalla riforma protestante alla filosofia del marxismo, dalla storia delle crociate all’influenza della sharia nel mondo islamico. Anche Hitler, da giovane, aveva scritto qualcosa di altrettanto voluminoso …

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Oslo: tutto quello che già sapete

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23 Luglio 2011
Visite: 26952

Tutto quello che avreste voluto sapere sugli attentati in Norvegia, ma avete evitato di chiedere, un po’ perché ci arrivavate anche da soli, un po’ perché è sempre la solita solfa.

Di Gianluca Freda

Sui motivi del doppio attentato terroristico in Norvegia, il cui tragico bilancio è finora di un centinaio di morti, l’unica cosa che bisogna tenere presente è che – come sempre – tali motivi vanno ricercati in direzione diversa, se non del tutto opposta, a quelli insinuati dai giornali e dalle TV di regime dell’occidente. A chiarire la situazione, forse sono utili alcune notizie uscite in sordina nei giorni e negli anni scorsi. Fare due più due non è difficile.

Q: - Quali interessi ci sono dietro l’attentato?

A: Norvegia e Russia hanno raggiunto nel corso degli ultimi anni accordi di cooperazione sempre più stretti tanto per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio dell’Artico, quanto per la partnership commerciale nello sfruttamento di giacimenti mediorientali (in Iraq in particolare). Quest’asse energetico privilegiato tra Russia ed Europa mette a rischio gli interessi strategici americani e il controllo USA sul continente europeo. Era inevitabile che arrivassero, prima o dopo, gli opportuni “avvertimenti”:

1) Dal sito “La voce della Russia”, 07-07-2011:

Entra in vigore l’accordo Russia-Norvegia: nuovi orizzonti nell’Artico

Oggi entra in vigore l’accordo fra la Russia e la Norvegia sulla delimitazione delle zone di competenza nell’Artide e sulla cooperazione nel Mar di Barents e nel Mar Glaciale Artico. Con questo documento, firmato il 15 settembre del 2010,  si sono conclusi 40 anni di controversie. L’accordo apre nuove possibilita’ per il libero sfruttamento dei ricchissimi  giacimenti di gas e petrolio nell’area di 175 mila chilometri quadrati e regola la collaborazione nel settore ittico. Secondo il ministro degli esteri russo Lavrov, si tratta di un’intesa opportuna e reciprocamente vantaggiosa.

2) Da “Sky – TG24” del 12-12-2009:

Iraq, russi e norvegesi si accaparrano il petrolio

Nel corso dell'asta per l'assegnazione di appalti ventennali sui pozzi iracheni, che si è svolta a Baghdad, ...

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Intervista al tenore Joe Fallisi sulla questione libica

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22 Luglio 2011
Visite: 11239


Intervista di Federico Dal Cortivo a Joe Fallisi, tenore e attivista per i diritti umani, sulla questione libica.

D: Sig. Fallisi nei giorni scorsi è arrivata la notizie che la cosiddetta Corte Penale Internazionale dell’Aja ha deciso di incriminare e spiccare mandato di arresto contro Muammar Gheddafi, lei che ne pensa? Di che cosa dovrebbe essere imputato il Rais? Un Tribunale come quello dell’Aja, a cui ad esempio gli Stati Uniti non riconoscono alcun  potere verso se stessi,  che reale autorevolezza può avere?

* Moreno Ocampo e i funzionari lavapiatti come lui (per non parlare dei loro capi e mandanti), se esistesse l’inferno, si sarebbero già assicurati un posto nel girone più buio. Tutta questa gente spudorata sa benissimo chi abbia commesso e continui a perpetrare, nell’ambito della “guerra” in Libia, crimini contro l’umanità – e del genere peggiore. Sono i cari “ribelli” tagliagola-seno della Cirenaica a libro paga delle potenze predatrici (oltre a queste ultime, beninteso). Il “Tribunale dell’Aja” è uno strumento dell’armamentario politically correct in mano all’Anglogiudamerica. Un altro è l’ONU stessa. E lo si è visto con le risoluzioni a favore della no-fly zone, ovvero del bombardamento-impestamento-distruzione d’un Paese libero e sovrano che non aveva mai dichiarato guerra a nessuno.

D: L’attacco alla Libia, perché di un vero e proprio attacco militare si tratta, è stato come al solito fatto passare per “intervento umanitario”, tipica espressione con la quale la Nato in questi anni dichiara guerra senza dichiararla ufficialmente, lei cosa pensa sia stata la causa scatenante? Quali sono i reali interessi in gioco che hanno spinto la Francia sempre più interventista e la Gran Bretagna, a premere per l’intervento militare diretto?

* Era da molti anni (una decina, secondo il generale Wesley Clark, che l'America stava preparando l’aggressione alla Libia, il Paese più ricco e progredito (ed equo) dell’Africa e d’importanza strategica decisiva. ...

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Webster Tarpley: attacco USA all'Europa

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19 Luglio 2011
Visite: 7587
di Stefania Limiti

Abbiamo di nuovo scelto
Webster G. Tarpley per approfondire uno dei più temi urgenti di questi giorni, l'attacco speculativo all'euro e i suoi effetti su alcuni paesi, tra cui l'Italia. Tarpley, infatti, oltre ad essere un profondo conoscitore del sistema finanziario internazionale è, soprattutto, un osservatore di assoluta indipendenza e paladino delle battaglie contro tutte le oligarchie, come è possibile constatare dalle sue opere (tra le quali segnaliamo, per l'attinenza al tema, il recentissimo Obama dietro la maschera: golpismo mondiale sotto un fantoccio di Wall Street). Le sue sono caratteristiche essenziali, dunque, se si vuole scoprire dove siano le verità nascoste: per questo la prima domanda è diretta al cuore del problema:

1. Esiste un'intelligence che ha pensato e attuato il piano speculativo nei confronti dei paesi europei?

- Sì, questo era già chiaro dal febbraio 2010, quando il
Wall Street Journal pubblicò un servizio su una cena cospiratoria (8 febbraio) tenuta nella sede di una piccola banca d'affari specializzata, la Monness Crespi and Hardt, alla quale parteciparono persone di grande influenza. In quell'occasione si cercavano strategie per evitare un'ondata di vendite di dollari da parte delle banche centrali ed il conseguente crollo del dollaro. L'unica maniera per rafforzare il biglietto verde passava attraverso un attacco all'euro le cui compravendite ammontavano circa a mille miliardi (one trillion) al giorno: impossibile pensare ad un attacco frontale contro una moneta così forte. Quindi, gli sciacalli degli hedge funds di New York - fra cui anche certi protagonisti della distruzione di Lehman Brothers - hanno cercato i fianchi più deboli del sistema europeo ...

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Massimo Mazzucco a “Coast to Coast”

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Scritto da Redazione
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18 Luglio 2011
Visite: 10278
PUBBLICATA LA 2A PARTE: CASO KENNEDY, "COMPLOTTISMO", 11 SETTEMBRE. Lo scorso 12 luglio sono stato intervistato da George Noory di “Coast to Coast”, il programma radio “alternativo” più seguito in America, con oltre 6 milioni di ascoltatori. La puntata si intitolava “Complotti e cure”. Prendendo spunto dai diversi film che ho fatto, la discussione ha affrontato il cospirazionismo in generale, ed in particolare abbiamo parlato di 11 settembre e della questione del cancro. E’ anche interessante notare come faccia un conduttore come Noory a “navigare” la linea sottile del pensiero anticonformista, mentre cerca di raggiungere una audience il più ampia possibile. La trasmissione è durata 3 ore, per cui presenterò soltanto i segmenti più interessanti, divisi in due o tre parti, per motivi di lunghezza. Contenuti della 1 parte: Presentazione. Crolli economici nel mondo. Il ruolo di Internet nella comunicazione globale. Ipotesi di una crisi mondiale delle comunicazioni. TRADUZIONE: G.N.: Massimo Mazzucco è un regista italiano conosciuto per aver fatto dei documentari eccezionali. È anche il responsabile di un sito di notizie italiano - lascerò che sia lui a pronunciarne il nome - conosciuto soprattutto per le teorie del complotto sull’11 settembre. E’ qui a “Coast to Coast” per la prima volta, Massimo come va? M.M.: Buonasera a lei e a tutti quelli che ci ascoltano. G.N.: Lasciamo che sia tu a pronunciare il nome del tuo sito… M.M.: Sfortunatamente quando l’ho scelto non avrei mai pensato di finire a parlarne su una radio americana, ...

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Giuseppe Ayala: a 25 anni dal maxi-processo

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Scritto da Redazione
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17 Luglio 2011
Visite: 7932
“E’ bello morire per ciò in cui si crede: chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.” - Paolo Borsellino Sembra impossibile, ma sono già trascorsi 25 anni dal maxi-processo contro la mafia. Rainews-24 ha ricordato quell’evento con una interessante intervista a Giuseppe Ayala, il collaboratore di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che contribuì a quella che può essere considerata l’unica vera vittoria dello stato italiano contro il crimine organizzato. Vittoria che, naturalmente, sarebbe in seguito costata la vita a Falcone e Borsellino. Nell’intervista Ayala racconta come “lo stato” – inteso come elementi corrotti all’interno delle nostre istituzioni – riuscì a fermare il nuovo corso inaugurato dal pool antimafia, per dare inizio a quello che fu definito “processo di normalizzazione”.
Ovvero il ritorno alle vecchie abitudini, che derubano ancora oggi i cittadini italiani di miliardi e miliardi di euro di denaro pubblico …

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Ron Paul: il prossimo presidente degli Stati Uniti?

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15 Luglio 2011
Visite: 10956
A Washington appare sempre più drammatico il braccio di ferro fra Obama e i repubblicani – che in questo momento controllano il parlamento – sulla necessità di alzare il tetto del debito pubblico entro il 2 di agosto. Se ciò non avverrà, la nazione americana andrà automaticamente in default, ovvero verrà dichiarata insolvente, con conseguenze che - dicono gli esperti – saranno “catastrofiche” per tutti. I repubblicani sono disposti a concedere a Obama il rialzo del tetto, ma solo a condizioni estremamente pesanti per l’attuale presidente: tagli alla spesa pubblica – soprattutto pensioni e assistenza medica – e riduzione delle tasse per i più ricchi e per le corporations. In realtà si tratta di una manovra politica, da parte dei repubblicani, intesa a far perdere in ogni caso la rielezione ad Obama: se la nazione andrà in default lui sarà accusato dai conservatori di aver portato l’America al disastro, se invece rialzerà il tetto, accettando i tagli alla spesa pubblica, sarà accusato sia dai conservatori, per aver indebitato ulteriormente il paese, sia dai progressisti, per non aver tenuto fede alle proprie promesse elettorali. In tutto questo, l’unica persona che sembra vedere la situazione con grande lucidità è Ron Paul, … [video all’interno]

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Val di Susistan

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Scritto da Redazione
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14 Luglio 2011
Visite: 6869
di Marco Cedolin Dopo le missioni di guerra al soldo degli americani, Bosnia, Iraq, Afghanistan, Libano, Libia, inizia la stagione delle missioni militari al servizio della mafia del tondino e del cemento, e quale teatro potrebbe essere più consono ad inaugurarle, della Valsusa ribelle, dove i "talebani" NO TAV rifiutano il treno veloce, le gallerie scavate a dinamite e la didascalia del progresso? Da domani,150 alpini della Taurinense saliranno a Chiomonte, per liberare le donne valsusine dal burka della bandiera con il treno crociato, per bonificare il terreno dalle mine anti – talpa e per dare la caccia al Mullah Perino, accusato d'incitazione alla rivolta contro ruspe, talpe, contractors che le manovrano e poliziotti che ne proteggono l'operato. Tutto sommato si tratterà di una vacanza, per militari avvezzi a ben altri teatri di guerra, ...

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Misure urgenti per difendere l’economia italiana contro l’attacco coordinato degli speculatori internazionali

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Scritto da Redazione
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13 Luglio 2011
Visite: 8344
di Webster Tarpley Il governo italiano deve agire quanto prima per: 1. Dichiarare lo stato di emergenza. 2. Vietare in maniera permanente i titoli derivati di assicurazione (credit default swaps), lo strumento preferito usato per l’assalto alle obbligazioni dello Stato Italiano. Disporre serie pene criminali per i trasgressori di tale divieto. Se questi titoli sono considerati assicurazioni, i venditori non hanno adempito alle precondizioni legali per poter funzionare come ditta assicuratrice. Se sono giochi di azzardo, la loro vendita rappresenta una bisca abusiva. In ogni caso sono illegali e devono essere puniti dalla legge. 3. Vietare le vendite di titoli allo scoperto di qualsiasi genere ...

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I “Toronto Hearings” – 8/11 settembre 2011

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12 Luglio 2011
Visite: 6523
L’11 settembre 2011 ricorrerà il decimo anniversario dei fatti di New York e Washington che hanno avuto un ruolo drammatico nella storia moderna. Questi fatti hanno fornito il pretesto per una “guerra al terrorismo“ che ha sostituito la Guerra Fredda nel quadro bellico globale, all’interno del quale sono avvenute invasioni ed occupazioni militari, violazioni delle leggi internazionali e dei diritti umani, ed un esteso assalto ai diritti civili, fondamento cruciale di ogni democrazia. La spesa militare globale, che aveva iniziato a decrescere rapidamente dopo la fine della Guerra Fredda è risalita, grazie all’aiuto della versione ufficiale dell’11 settembre, ai livelli della Guerra Fredda, e continua ad aumentare. La focalizzazione su soluzioni di tipo militare, rispetto ai complessi problemi umani, ha depistato l’umanità proprio nel momento in cui è necessaria la massima collaborazione internazionale per risolvere problemi di cambiamento climatico, di scarsezza di risorse energetiche e di altre importanti sfide che l’umanità deve affrontare. Nel frattempo lo scetticismo sui rapporti ufficiali degli attacchi dell’11 settembre (da parte della Commissione 9/11, della FEMA, del NIST, dell’FBI e di altre agenzie governative o incaricate dal governo) ha raggiunto livelli molto alti in diversi paesi. Questo scetticismo, contrariamente a quanto viene regolarmente asserito dai mainstream media, è basato sui fatti, e non è il semplice risultato di un pensiero illusorio o “complottistico”. Il Centro Internazionale per gli Studi sull’11 Settembre ha deciso di sponsorizzare quattro giorni di Pubbliche Conferenze nella città di Toronto, in Canada, per il decimo anniversario dei fatti dell’11 settembre 2001. Queste Conferenze non saranno un processo-farsa né un tribunale simbolico. Verranno presentate le più serie, accurate e documentate analisi sulle prove migliori che sono emerse nei dieci anni dagli eventi dell’11 settembre. Scopo delle Conferenze 1 - Presentare prove che l’indagine ufficiale del governo americano sui fatti dell’11 settembre 2001, …

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