di Uhura
E’ recente la notizia che per un periodo di tempo limitato (ma rinnovabile, come si è subito affrettato a specificare il Governo), verrà militarizzata la sicurezza in Italia: tremila soldati verranno infatti impiegati nel pattugliamento delle città più a rischio.
Se non bastasse il buon senso a farci comprendere che si tratta di un provvedimento che tende a risolvere un problema “gonfiato”, arrivano in soccorso le dichiarazioni dello stesso Ministro della Difesa che, dopo aver affermato che “c'è una percezione di insicurezza maggiore nei quartieri di alcune città”, si è premurato di aggiungere che il provvedimento va letto come un “atto d’amore” verso i cittadini italiani .
Si tradisce dunque con le sue stesse parole, il Ministro, parlando di percezione e non di dato reale.
Corresponsabile del montare di questo clima di insicurezza diffusa è certo giornalismo nostrano, che ha preparato molto bene il terreno ...
OTTIME NOTIZIE - QUI
Il professor David Ray Griffin ha tenuto di recente una conferenza a Los Angeles, nella quale ha riassunto gli ultimi sviluppi delle indagini sull’11 settembre, e ha esortato tutti coloro che hanno partecipato fino ad oggi al movimento per la verità a non desistere dall’impegno, ma anzi ad unirsi in uno sforzo finale che porti alla creazione di una commissione davvero indipendente, per stabilire una volta per tutte la verità sui fatti di quel giorno.
Griffin ha esordito riassumendo gli ultimi sviluppi di una ricerca collettiva che ormai non ha più bisogno di elementi probanti per costituire una solida critica alla versione ufficiale dei fatti.
Tali elementi probanti sono talmente tanti - ha detto Griffin - che una nuova commissione che riesamini l’intera versione ufficiale si rende ormai indispensabile.
Anche noi, in Italia – e di riflesso, qui sul nostro sito - abbiamo seguito lo stesso tipo di percorso che hanno fatto i ricercatori di tutto il mondo. Dopo una timida fase iniziale, il corpus delle prove contro la versione ufficiale è diventato talmente solido da poterlo presentare, nel 2006, a livello nazionale. Ma dopo aver raggiunto quel risultato, tanto insperato quanto soddisfacente, c’ è stato un naturale rilascio delle energie, ed in qualche modo l’argomento 11 settembre sembra essere diventato cosa del passato.
Io stesso, sul finire del 2006, avevo suggerito che fosse venuta l’ora di passare dal “che cosa“ (non è successo), al “chi è stato“. Del primo argomento si erano occupati in maniera esaustiva diversi film, ...
di Claudio Negrioli
Qualche settimana fa osservavo, dal luogo dove svolgo la mia attività, un insolito andirivieni di Humvee e Dodge cabinati targati AFI, con a bordo giovanotti in mimetica da lavoro, appartenenti alla forza aerea Usa in Italia, che percorrevano, come in piccolo convoglio, la strada in salita che porta ad una delle tante basi minori disseminate quà e là sul nostro territorio: precisamente alla Air Force Base Monte Corna Grole.
Questa base minuscola è attrezzata con un traliccio di 75 mt. che funge - anzi fungeva - da ponte radio per telecomunicazioni ad uso dei velivoli militari, e per questo era fornita di grossi padiglioni che, fissati a varie altezze, le davano la sembianza di una grottesca Tour Eiffel con gli orecchioni a sventola.
Orbene, i giovani lavoratori a stelle e striscie erano lì - lo scoprii presto con l'ausilio di un binocolo, una volta tanto e incredibilmente, dopo 50 anni passati ad attaccargliene piuttosto che a toglierne, a questo obbrobrio metallico che si erge sulla più alta e bella collina - per smontare gli orecchioni e tutti gli orpelli vari attaccati ...
In capo ad una settimana i lavori di smontaggio erano terminati, vedevo passare questi Dodge coperti, ...
di Marco Cedolin
La nuova manovra economica costituita da un disegno di legge, un decreto legge ed il documento di programmazione economica finanziaria (Dpef) per il triennio 2009-2011, ieri sera ha ricevuto il via libera del Consiglio dei Ministri, dopo un dibattito durato, secondo le parole di Giulio Tremonti, solamente 9 minuti e mezzo, il che lascia sottendere una completa identità di vedute da parte dei membri dell’esecutivo.
Ci sarà sicuramente modo di analizzare nel dettaglio i provvedimenti nel corso dei prossimi mesi, mentre ora ritengo importante tentare d’interpretare il vero spirito di una manovra che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi riconduce a tre parole chiave: tagli, semplificazione e sviluppo.
In realtà dopo avere steso un velo pietoso sul concetto di sviluppo che altro non è se non un guscio vuoto privo di contenuti, ed accantonato le semplificazioni alle quali già si sta dedicando il ministro Brunetta con l’ausilio dell’ufficio complicazioni affari semplici, ...
Se ci si sveglia un mattino qualunque, e ci si guarda intorno con un minimo di attenzione, si rischia seriamente di impazzire: i governanti ormai dicono e fanno tutto quello che vogliono; la gente se ne fotte più del solito; i giornalisti scrivono ormai di un mondo parallelo, che esiste solo sulle pagine dei loro quotidiani; non si trova più un parametro valido a cui fare riferimento per un minimo di discorso morale, etico, o sociale; in ogni conversazione vale tutto e il contrario di tutto, e una sorta di strano fatalismo sembra aver preso il posto di quella che appariva, fino a poco tempo fa, una potenziale rabbia costruttiva.
Anche nel resto del mondo le cose non vanno per il meglio. L’ Europa sta per farsi ingoiare definitivamente dal vortice che gli oligarchi hanno predisposto per intrappolarla; gli Stati Uniti, fino a ieri nazione-guida per antonomasia, sono diventati un modello da rifuggere anche negli esempi più minuscoli; le nazioni più povere sembrano ormai abbandonate al loro destino, e dovunque si percepisce un generale senso di egoismo che limita le attenzioni agli affari propri, come se a nessuno importasse più che il mondo possa andare in malora.
Una volta per le stragi dei Palestinesi qualcuno si indignava, oggi non si scompone più nessuno.
L’immagine più adeguata che viene alla mente, per l’individuo che cercasse di fare il punto della situazione, è quella di un sommozzatore in immersione, che si trovi improvvisamente a perdere il senso dell’orientamento: non sai più dove sia la superficie e dove sia il fondale, ti fai prendere dal panico, e nuoti impazzito senza sapere se stai salendo o se stai scendendo.
Eppure..... Se hai la freddezza di fermarti per un istante ad osservare la direzione in cui vanno le bollicine che escono dal tuo respiratore, ti renderai conto che, nonostante tutto, stai risalendo in superficie.
Fuor di metafora, quelle bollicine corrispondono alla capacità di inquadrare una determinata situazione nel più ampio periodo storico a cui appartiene. Così facendo potremmo renderci conto che ci troviamo - in tutta probabilità - all’inizio della risalita di un’onda sinusoidale, il cui emiciclo sembra durare circa 8-12 anni.
di Pyter
Un esperimento scientifico di portata "storica" è stato tentato a Bruxelles. E' stato preparato apposta uno stadio, che di solito ospita partite di calcio, con una capienza di circa 50.000 persone. Lo stadio è stato riempito da 50.000 scimmie di varie razze e nazionalità. Ognuna di loro è stata munita di una tastiera con annesso un monitor.
Dopo anni e anni di speculazioni, di teorie, di disquisizioni dotte ma infinite, si sarebbe fatto luce su una cosa che toglie il sonno ai creazionisti e ai sostenitori della teoria evolutiva: quanto tempo avrebbero impiegato le scimmie, battendo a caso sulla tastiera, per scrivere le opere di Shakespeare? Fuori dello stadio sono stati approntati centinaia e centinaia di camion pieni di banane, per alimentare le scimmie per i giorni, le settimane.... i mesi, e forse gli anni che sarebbero stati necessari per la riuscita dell'impresa.
Finalmente tutto ebbe inizio. Passarono le ore, poi i giorni, poi i mesi. I camion lavoravano a pieno ritmo trasportando le banane, le scimmie mangiavano e battevano sui tasti, ...
Il film “L’Altra Dallas” analizza tutti i fatti relativi all’assassinio di Robert Kennedy, avvenuto il 6 giugno 1968 nelle cucine dell’Hotel Ambassador di Los Angeles, e conferma come il caso sia tutt’altro che risolto: nonostante vi siano almeno venti persone che hanno visto Sirhan Sirhan sparare a Kennedy, infatti, sono emersi nel corso del tempo svariati elementi che tendono decisamente a scagionarlo.
Quello più importante è il numero totale di colpi sparati: furono 11, mentre la pistola di Sirhan poteva contenerne soltanto 8. Questo fatto basterebbe, da solo, a confermare la presenza di un secondo sparatore nelle cucine dell’albergo, e quindi di un complotto per uccidere Kennedy. Una registrazione audio, analizzata di recente da diversi laboratori specializzati, conferma che furono almeno dieci i colpi sparati quella sera.
L’autopsia e le testimonianze inoltre suggeriscono che nessuno dei colpi mortali possa essere partito dalla pistola di Sirhan, il cui ruolo sarebbe stato invece quello di attrarre su di sè l’attenzione dei presenti, mentre il vero assassino – un professionista assoldato per l’occasione - agiva indisturbato alle spalle di Kennedy.
°°°
Il film è accompagnato da una raccolta di materiali storici, fra cui un'intervista inedita di Sirhan dalla sua prigione in California, e alcuni dei più importanti discorsi fatti da Robert Kennedy ...
di Marco Cedolin
Sarà un caso ma nell’unico Paese in cui i cittadini sono stati chiamati a pronunciarsi riguardo al Trattato di Lisbona, hanno prevalso i NO, sancendo di fatto una sonora bocciatura per l’Europa dei banchieri e dei burocrati che per la seconda volta, come accaduto nel 2005 dopo il voto negativo di francesi ed olandesi riguardo alla Costituzione, si trova costretta a tornare sui suoi passi, mancando l’unanimità necessaria per approvare il documento.
Gli esiti del referendum in Irlanda, che dimostrano in maniera inequivocabile quale abisso siderale separi ormai l’Europa dei popoli dall’Europa in doppiopetto seduta sugli scranni di Bruxelles, preoccupano profondamente larga parte della classe politica che tentava con l’inganno di calare sulla testa dei cittadini un trattato assai discutibile e dai molti punti oscuri.
Una preoccupazione così evidente da indurre molti personaggi ad esternazioni assai poco ponderate, come nel caso del Presidente Giorgio Napolitano ...
Tim Russert costringe Cheney a riconoscere che non vi erano legami fra Al-Queda e l’Iraq, ed infine lo accusa di aver costruito la propaganda per convincere gli americani ad andare in guerra.
***
Non avrei mai pensato di ritrovarmi un giorno a scrivere un necrologio per un giornalista “mainstream”, ma Tim Russert era qualcosa di diverso. (Il suo programma, “Meet the Press”, può essere considerato l’equivalente di un “Porta a Porta” americano, con la differenza che trattava esclusivamente di argomenti politici di massimo interesse, e che lo faceva sempre in maniera seria e documentata).
Noi che frequentiamo Internet sappiamo bene come i giornalisti, in genere, siano il vero problema, dal quale ne dipendono mille altri, di grandi e piccole dimensioni. Sono i giornalisti l’unico interfaccia con gli eventi di cui dispone la stragrande maggioranza dei cittadini al mondo, e sulle loro spalle pesa quindi l’enorme responsabilità di contribuire o meno alla diffusione di una eventuale bugia, come all’affermazione di una eventuale verità.
Come qualcuno ha scritto su questo sito, “se solo si ragionasse di più sulle cose che ci vengono dette, la versione ufficiale dell'11 settembre sarebbe stata smascherata il 12 settembre”. E quel “ragionare”, naturalmente, stava ai giornalisti prima di tutto.
Invece non lo hanno fatto, ...
Leggi tutto: Fumo negli occhi