Ossimoro è una parola che si usa per descrivere un'espressione nella quale appaiono due concetti opposti, inconciliabili fra di loro (es.: ghiaccio bollente). Letteralmente, il termine deriva dal greco hoxys, che significa "acuto" e moròs, che significa "stupido". In altre parole, un ossimoro è qualcosa di acutamente stupido.
Fatta questa premessa, possiamo constatare come la bagarre attualmente in corso per l'elezione del presidente della Repubblica sia un festival quasi infinito di ossimori clamorosi.
Ossimoro numero 1: tutti gli esponenti dei partiti, a partire da PD e Forza Italia, dicono che "bisogna trovare un candidato che sia espressione della più ampia maggioranza possibile", ma poi stanno già pensando di votare scheda bianca alle prime tre tornate, perché evidentemente sanno già che il quorum dei due terzi è impossibile da raggiungere.
Ossimoro numero 2: tutti gli esponenti dei partiti, a partire da PD e Forza Italia, sostengono che "bisogna trovare un candidato che sia super partes, che sia un arbitro e non un giocatore", ma poi i nomi che circolano sono soltanto quelli di persone che sarebbero chiaramente di parte. Tant'è vero che in realtà stanno cercando un candidato che "vada bene" sia Berlusconi che a Matteo Renzi - senza scontentare nè Bersani nè Alfano - altrimenti non se ne fa nulla. [...]
di Maurizio Blondet
Ovviamente, i nostri media non vi faranno vedere questi video, che dimostrano la presenza di combattenti americani a Mariupol. La fonte è al disopra di ogni sospetto, in quanto ucraina: una giovane giornalista televisiva e il suo cameraman stanno mostrando le devastazioni e le fiamme del mercato di Mariupol colpito da artiglierie, forse da razzi Grad. Ad un certo punto avanza correndo un soldato che la giornalista crede un ucraino, perchè indossa la mimetica ucraina e ha un kalashnikov; lei gli corre dietro chiedendogli: "Che cosa è successo qui? Mi dica?" Il cameraman cerca di prendere il volto del soldato ucraino. La risposta del soldato ucraino è furiosa, e in inglese: "Out of my face please!" E se ne va tutto affannato. La giornalista resta di stucco: com’è che i nostri eroici soldati parlano inglese da lingua madre, con una frase idiomatica? Andare al minuto 2.36 per la risposta del soldato "ucraino".
L’arrivo di soldati Usa sul terreno è stato annunciato ufficialmente il 21 gennaio scorso dal generale Ben Hodghes, capo della US Army Europe, ma solo come addestratori per i soldati di Kiev, ...
Durante le presidenziali americane del 2004, si arrivò ad un testa a testa fra Bush e Kerry nello Stato dell'Ohio, con gli exit polls davano Kerry in vantaggio per 52 a 48. Ma questo non era accettabile: i repubblicani infatti non si potevano permettere di perdere la Casa Bianca proprio nel momento in cui la loro spinta bellica in Afghanistan e Iraq era arrivata al punto massimo. Intervenne così la famosa "manina" (come avremmo saputo in seguito, erano i repubblicani stessi a controllare il sistema elettronico di voto Diebold), e così magicamente, nelle ultime ore della notte, Bush passò in vantaggio e vinse l'Ohio con il 51% dei voti.
Nelle elezioni europee del 2014 gli exit polls davano un Movimento Cinque Stelle che aveva addirittura superato il PD di Matteo Renzi. Ma questo non era accettabile. [...]
Piano piano, quatto quatto, il debunking di regime sta per arrivare anche su Facebook.
I responsabili di FB infatti hanno deciso di introdurre un nuovo sistema di filtratura, che permetterà di segnalare ai lettori le presunte notizie-bufala trovate sulle loro pagine.
Naturalmente Facebook si lava immediatamente le mani (la classica excusatio non petita) da qualunque sospetto di censura, dicendo che saranno i lettori stessi a segnalare le bufale da evidenziare. Ecco come FB presenta la novità sulla propria pagina di news:
"Molta gente ci dice che vogliono vedere circolare meno storie false, o comunque meno notizie distorte. L'aggiornamento del News Feed ridurrà la diffusione di post che i lettori avranno segnalato come "bufale" ("hoaxes"), e aggiungerà una notifica ai post che avranno ricevuto molteplici segnalazioni di questo tipo, in modo da allertare gli altri lettori di Facebook. Noi non rimuoveremo le notizie che la gente denuncia come false, nè saremo noi a valutarne i contenuti o a determinarne l'accuratezza".
Certo che no. Saranno quelli del CICAP a farlo, ci potete scommettere. Già possiamo immaginare orde di cicappini di mezzo mondo che si organizzano e iniziano a battere sistematicamente le pagine di FB, per poi intervenire in massa su qualunque notizia "loro" decidano che sia falsa.
Ma aspettate, perchè il bello della spiegazione di Facebook deve ancora arrivare. [...]
di Fefochip
Di recente sono andato a vedere American Sniper. Lo so cosa state pensando: ma chi te lo ha fatto fare?
Che vi devo dire, ormai non vedo più i trailer altrimenti mi brucio i film, le recensioni sono inaffidabili e purtroppo anche le opinioni degli amici lasciano molto a desiderare. Fatto sta che un pò per uscire di casa, un pò per dare la possibilità a un film americano di sorprendermi, ci sono andato.
Il film è iniziato ponendo subito il protagonista in un dubbio amletico: che faccio, ammazzo un bambino se sta per lanciare una bomba sui miei compagni? Il regista, furbo come una faina, fa un flashback per farci capire come il protagonista sia finito in quella situazione di merda.
La storia del protagonista non può che essere quella del più banale cowboy bisteccone che, visto che la sua vita è la quintessenza della mediocrità, si arruola per servire la Patria. Gli fanno il solito training che piace tanto agli ammericani, dove tra una flessione e una vessazione del sergente-tanto-cattivo si forgiano i veri uomini (sembrano riecheggiare nelle nostre orecchie le parole del celebre sergente inquadratore: dal Texas arrivano solo tori da monta o froci no?).
Arriva l'11 settembre e quindi il protagonista, un super-cazzuto Seal tiratore scelto, parte per l'Iraq.
Il flashback finisce, il regista ci riporta al presente, e vediamo che il ragazzino è armato dalla mani della madre (?) con una bomba. [...]
Fra il 1937 e il 1948 il gruppo armato sionista Irgun Zvai Leimi - che fu definito dal New York Times una "organizzazione terroristica" - portò a termine una sessantina di attentati in Palestina. Questi attentati erano rivolti sia contro gli arabi che abitavano in quella regione, sia contro gli inglesi che la controllavano politicamente e militarmente. La strategia dell'Irgun era infatti a doppio binario: da una parte terrorizzare gli arabi per indurli ad abbandonare le loro terre, dall'altra obbligare gli inglesi a lasciare il paese, facilitando così la creazione dello stato di Israele.
Per quanto perpetrati in maniera sistematica, quelli dell'Irgun erano quasi sempre attentati minori, che causavano una dozzina di morti al massimo. Ma nel 1946 questa organizzazione terroristica mise a segno uno dei più famosi attentati della storia moderna, la bomba all'Hotel King David di Gersualemme, che causò 96 morti ed oltre una cinquantina di feriti.
La peculiarità di questa azione terroristica non fu solo la dimensione eccezionale dell'attentato, ma anche il fatto che gli attentatori - tutti ebrei dell'Irgun - lo misero in atto travestendosi da arabi. [...]
di Rickard
È ben noto come i cosiddetti “debunker” abbiano sempre utilizzato il termine complottista per additare tutti i ricercatori indipendenti dipingendoli come una masnada di boccaloni pronti a bersi qualsiasi cosa. Dei creduloni, insomma. Gente che probabilmente avrebbe bisogno di uscire più spesso anziché perdere tempo con le cazzate internettiane.
Ovviamente tale epiteto è sempre stato rispedito al mittente, con annessa una nota dichiarante che i complottisti non esistono e, ammesso che esistano, sono delle persone desiderose di informarsi e di valutare con spirito critico le proprie fonti e le proprie informazioni.
Così l’ho pensata anch’io per parecchio tempo. Poi qualcosa è avvenuto. O meglio, mi sono accorto di qualcosa che già stava accadendo. Ho visto un complottista.
Ci ho messo un po’ a riconoscerlo, grazie anche alla sua ottima capacità naturale di mimetizzazione. Il complottista si uniformava ad ogni ambiente ed era difficile individuarlo. Egli era ovunque. Un dibattito sul 9/11 e ovviamente era lì in prima fila. Un thread sulle scie chimiche e lui lì, pronto a strillare “Morgellons” a pieni polmoni. Per non parlare degli UFO; lì dava il meglio di sé e pareva che avesse avuto incontri ravvicinati del terzo tipo con ogni sorta di alieno esistente. La difficoltà non era notare la sua presenza, bensì vederlo per quello che era.
In realtà, il “complottista” non è un individuo animato dalla ricerca della verità oltre le versioni ufficiali dei fatti, è la versione speculare e complementare del debunker.
Laddove il debunker agisce secondo lo schema conclusioni-ragionamento-fatti per confermare la Versione Ufficiale, il complottista utilizza lo stesso schema mentale per l’obbiettivo opposto, cioè per confermare a priori qualsiasi teoria alternativa.
Il complottista parte sempre dalla conclusione che in ogni grande evento ci sia o ci possa essere un complotto. Egli non osserva, ragiona e conclude, bensì parte con l’idea che qualcosa ci sia, e che il suo lavoro sia individuare gli indizi che sicuramente ci sono. E se non li trova è solo perché non guarda con sufficiente attenzione.
La stessa sicumera e comportamento scorretto nelle argomentazioni tipiche dei debunkers si trovano (con qualche variante) nei comportamenti dei complottisti. [...]
I HAVE A DREAM
di Calvero
Voglio un mondo senza giornalisti: - non serve a niente sapere le notizie, è la più grande bufala della storia; tra noi e i fatti - se servono postini, significa che non vogliamo cercare ma essere trovati.
Voglio un mondo senza violenza: - non serve a niente predominare, veniamo al mondo senza portare nulla, moriamo senza poterci portare via niente e in mezzo litighiamo per possedere [size=xx-small](cit.)[/size]
Voglio un mondo senza religioni: - non serve a niente vestire Dio di un'ideale, siamo nudi di fronte la vita e c'illudiamo di poter vestire chi l'ha creata.
Voglio un mondo senza industrie e catene di montaggio: - non serve a niente arrivare più in alto e creare comfort, siamo della stessa sostanza delle stagioni, dell'alba e dei tramonti - e c'illudiamo di poter fare meglio di loro. [...]
di Attilio Folliero
Una caricatura di Enzo Apicella per ricordare le dimissioni da Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano. Apicella lo definisce il peggior presidente italiano. Non sappiamo chi sia veramente il peggiore (è un compito arduo perchè in fondo quasi tutti i presidenti italiani meritano tale onorevole titolo), ma indubbiamente Napolitano è tra i favoriti.
Da sempre al servizio dei poteri forti e delle classi dominanti, l'ex fascista (iscritto al GUF, Gruppo Universitario Fascista), l'ex comunista (iscritto al Partito Comunista Italiano, l'unico "comunista" amatissimo dagli statunitensi), l'ex democratico (Partito Democratico), l'ex prete (così era soprannominato) a 90 anni suonati (è nato il 25 giugno del 1925) va in pensione. [...]
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