Ossimoro è una parola che si usa per descrivere un'espressione nella quale appaiono due concetti opposti, inconciliabili fra di loro (es.: ghiaccio bollente). Letteralmente, il termine deriva dal greco hoxys, che significa "acuto" e moròs, che significa "stupido". In altre parole, un ossimoro è qualcosa di acutamente stupido.
Fatta questa premessa, possiamo constatare come la bagarre attualmente in corso per l'elezione del presidente della Repubblica sia un festival quasi infinito di ossimori clamorosi.
Ossimoro numero 1: tutti gli esponenti dei partiti, a partire da PD e Forza Italia, dicono che "bisogna trovare un candidato che sia espressione della più ampia maggioranza possibile", ma poi stanno già pensando di votare scheda bianca alle prime tre tornate, perché evidentemente sanno già che il quorum dei due terzi è impossibile da raggiungere.
Ossimoro numero 2: tutti gli esponenti dei partiti, a partire da PD e Forza Italia, sostengono che "bisogna trovare un candidato che sia super partes, che sia un arbitro e non un giocatore", ma poi i nomi che circolano sono soltanto quelli di persone che sarebbero chiaramente di parte. Tant'è vero che in realtà stanno cercando un candidato che "vada bene" sia Berlusconi che a Matteo Renzi - senza scontentare nè Bersani nè Alfano - altrimenti non se ne fa nulla. [...]
Durante le presidenziali americane del 2004, si arrivò ad un testa a testa fra Bush e Kerry nello Stato dell'Ohio, con gli exit polls davano Kerry in vantaggio per 52 a 48. Ma questo non era accettabile: i repubblicani infatti non si potevano permettere di perdere la Casa Bianca proprio nel momento in cui la loro spinta bellica in Afghanistan e Iraq era arrivata al punto massimo. Intervenne così la famosa "manina" (come avremmo saputo in seguito, erano i repubblicani stessi a controllare il sistema elettronico di voto Diebold), e così magicamente, nelle ultime ore della notte, Bush passò in vantaggio e vinse l'Ohio con il 51% dei voti.
Nelle elezioni europee del 2014 gli exit polls davano un Movimento Cinque Stelle che aveva addirittura superato il PD di Matteo Renzi. Ma questo non era accettabile. [...]
Piano piano, quatto quatto, il debunking di regime sta per arrivare anche su Facebook.
I responsabili di FB infatti hanno deciso di introdurre un nuovo sistema di filtratura, che permetterà di segnalare ai lettori le presunte notizie-bufala trovate sulle loro pagine.
Naturalmente Facebook si lava immediatamente le mani (la classica excusatio non petita) da qualunque sospetto di censura, dicendo che saranno i lettori stessi a segnalare le bufale da evidenziare. Ecco come FB presenta la novità sulla propria pagina di news:
"Molta gente ci dice che vogliono vedere circolare meno storie false, o comunque meno notizie distorte. L'aggiornamento del News Feed ridurrà la diffusione di post che i lettori avranno segnalato come "bufale" ("hoaxes"), e aggiungerà una notifica ai post che avranno ricevuto molteplici segnalazioni di questo tipo, in modo da allertare gli altri lettori di Facebook. Noi non rimuoveremo le notizie che la gente denuncia come false, nè saremo noi a valutarne i contenuti o a determinarne l'accuratezza".
Certo che no. Saranno quelli del CICAP a farlo, ci potete scommettere. Già possiamo immaginare orde di cicappini di mezzo mondo che si organizzano e iniziano a battere sistematicamente le pagine di FB, per poi intervenire in massa su qualunque notizia "loro" decidano che sia falsa.
Ma aspettate, perchè il bello della spiegazione di Facebook deve ancora arrivare. [...]
Di recente sono andato a vedere American Sniper. Lo so cosa state pensando: ma chi te lo ha fatto fare?
Che vi devo dire, ormai non vedo più i trailer altrimenti mi brucio i film, le recensioni sono inaffidabili e purtroppo anche le opinioni degli amici lasciano molto a desiderare. Fatto sta che un pò per uscire di casa, un pò per dare la possibilità a un film americano di sorprendermi, ci sono andato.
Il film è iniziato ponendo subito il protagonista in un dubbio amletico: che faccio, ammazzo un bambino se sta per lanciare una bomba sui miei compagni? Il regista, furbo come una faina, fa un flashback per farci capire come il protagonista sia finito in quella situazione di merda.
La storia del protagonista non può che essere quella del più banale cowboy bisteccone che, visto che la sua vita è la quintessenza della mediocrità, si arruola per servire la Patria. Gli fanno il solito training che piace tanto agli ammericani, dove tra una flessione e una vessazione del sergente-tanto-cattivo si forgiano i veri uomini (sembrano riecheggiare nelle nostre orecchie le parole del celebre sergente inquadratore: dal Texas arrivano solo tori da monta o froci no?).
Arriva l'11 settembre e quindi il protagonista, un super-cazzuto Seal tiratore scelto, parte per l'Iraq.
Il flashback finisce, il regista ci riporta al presente, e vediamo che il ragazzino è armato dalla mani della madre (?) con una bomba. [...]
Fra il 1937 e il 1948 il gruppo armato sionista Irgun Zvai Leimi - che fu definito dal New York Times una "organizzazione terroristica" - portò a termine una sessantina di attentati in Palestina. Questi attentati erano rivolti sia contro gli arabi che abitavano in quella regione, sia contro gli inglesi che la controllavano politicamente e militarmente. La strategia dell'Irgun era infatti a doppio binario: da una parte terrorizzare gli arabi per indurli ad abbandonare le loro terre, dall'altra obbligare gli inglesi a lasciare il paese, facilitando così la creazione dello stato di Israele.
Per quanto perpetrati in maniera sistematica, quelli dell'Irgun erano quasi sempre attentati minori, che causavano una dozzina di morti al massimo. Ma nel 1946 questa organizzazione terroristica mise a segno uno dei più famosi attentati della storia moderna, la bomba all'Hotel King David di Gersualemme, che causò 96 morti ed oltre una cinquantina di feriti.
La peculiarità di questa azione terroristica non fu solo la dimensione eccezionale dell'attentato, ma anche il fatto che gli attentatori - tutti ebrei dell'Irgun - lo misero in atto travestendosi da arabi. [...]
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