di Maurizio Blondet
Ovviamente, i nostri media non vi faranno vedere questi video, che dimostrano la presenza di combattenti americani a Mariupol. La fonte è al disopra di ogni sospetto, in quanto ucraina: una giovane giornalista televisiva e il suo cameraman stanno mostrando le devastazioni e le fiamme del mercato di Mariupol colpito da artiglierie, forse da razzi Grad. Ad un certo punto avanza correndo un soldato che la giornalista crede un ucraino, perchè indossa la mimetica ucraina e ha un kalashnikov; lei gli corre dietro chiedendogli: "Che cosa è successo qui? Mi dica?" Il cameraman cerca di prendere il volto del soldato ucraino. La risposta del soldato ucraino è furiosa, e in inglese: "Out of my face please!" E se ne va tutto affannato. La giornalista resta di stucco: com’è che i nostri eroici soldati parlano inglese da lingua madre, con una frase idiomatica? Andare al minuto 2.36 per la risposta del soldato "ucraino".
L’arrivo di soldati Usa sul terreno è stato annunciato ufficialmente il 21 gennaio scorso dal generale Ben Hodghes, capo della US Army Europe, ma solo come addestratori per i soldati di Kiev, ... ... e dalla primavera, insieme a carri armati e artiglieria e missili Stinger (votati entusiasticamente dal Congresso). Già i separatisti del Donbass avevano riferito di aver trovato, sotto le macerie dell’aeroporto di Donetsk appena riconquistato, i corpi di mercenari stranieri vestiti con uniformi NATO.
A giudicare dai loro effetti personali si trattava di mercenari reclutati da società militari private e mascherati da commandos ucraini, ha detto Eduard Bassurin, che si definisce capo di stato maggiore delle forze d’autodifesa di Donetsk. Ovviamente i media nostrani non hanno dato peso alla propaganda ribelle... Ma chissà che quel combattente che si affanna nel video e sbotta in inglese sarà uno di quelli, sopravvissuto?
Maurizio Blondet (Effedieffe)