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Nuova Cronologia
Il 1492 è anche il settimo anno contando al 1486. Si dice che fosse l'anno 7000-7001. Ma chi avrebbe contato per 7000 anni? Forse c'è stata un'incomprensione e in realtà l'anno 7-mila era l'anno mille e settimo.
Poi bisogna vederevcosa significava "mille".
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18. La nostra ricostruzione del contenuto iniziale dell’Apocalisse
L'Apocalisse predice il Giorno del Giudizio mascherando la predizione con un simbolismo astronomico. Comunque, è possibile che questo simbolismo sia stato oscurato nelle edizioni successive del XVI-XVII secolo. Un oroscopo astronomico viene criptato nell’Apocalisse, e fornisce la possibilità di datarla. La data dell’oroscopo è 1 Ottobre 1486, che corrisponde idealmente all’attesa data medievale per il Giorno del Giudizio nel 1492. L’Apocalisse fu molto probabilmente scritta alla fine del XV secolo D.C., diversi anni prima quello che l’intero mondo Cristiano riteneva essere il Giorno del Giudizio nell’anno 7.000 da Adamo, o il 1492 D.C. La mortale paura di questo evento viene vividamente riflessa nell’Apocalisse. L’opinione consensuale che l’apocalisse sia stata scritta dall’ Apostolo Giovanni, l’autore del quarto Vangelo, è evidentemente sbagliata, perché i Vangeli furono molto probabilmente scritti nel XII-XIII secolo, cioè, molto prima del XV secolo. Al contrario, l’asserzione di molti antichi autori ecclesiastici che l’Apostolo Giovanni, e Giovanni, l’autore dell’Apocalisse, siano differenti persone, viene confermata dalla nostra indipendente datazione astronomica del Libro delle Rivelazioni. Perciò, i Vangeli e l’Apocalisse furono scritti in diverse e distanti epoche. Abbiamo già segnalato che l’epoca dell’Apocalisse evidentemente coincide con l’epoca del Pentateuco. Come dimostrato in Chron6, questa è l’epoca della conquista Ottomano = Ataman del XV secolo D.C., cioè, l’ “Esodo Biblico” sotto la guida di Mosè e Aronne – il Leone. L’Apocalisse correttamente lo soprannomina “colui che vince”. La costellazione del Leone, “adornata con la stella del mattino,” o Venere. L’identificazione di “colui che vince” menzionata nell’Apocalisse Leone – Aronne o Mosè – viene anche supportata dal seguente verso: “Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi la riceve” (Ap.2:17). Ricordiamo che la manna viene descritta nel libro Biblico dell’Esodo, il quale, come dimostreremo in Chron6, parla della conquista Ottomano = Ataman del XV secolo. E possiamo facilmente riconoscere la pietra bianca col “nuovo nome” scritto sopra con le tavole di pietra di Mosè, dove la nuova legge, o Deuteronomio, fu scritta. Dopo aver datato astronomicamente l’Apocalisse ala fine del XV secolo, è interessante valutare le illustrazioni medievali a questo testo Biblico da un punto di vista completamente nuovo. Un’immagine medievale del XVI secolo dell’Apocalisse è visibile in fig. 3.41 ([745], Volume 8, pag. 442). Vediamo un cavaliere che spara con un moschetto (figura 3.42). La sicura del moschetto è chiaramente visibile. Il cavaliere spinge il grilletto, e dalla canna butta fuori fuoco. Il corno con la polvere da sparo si può vedere appeso alla canna. La parola “Morte” è scritta sul cavaliere. Vediamo come gli artisti medievali riflettevano nelle loro illustrazioni la realtà dell’epoca in cui l’Apocalisse fu scritta. È ben noto che le armi da fuoco, i moschetti, e pistole erano già ampiamente utilizzati sui campi di battaglia del XV secolo. Per esempio, nell’assedio di Costantinopoli del 1453, gli Ottomani utilizzarono l’artiglieria pesante ([240]).
Fig. 3.41. Un'illustrazione medievale dell’Apocalisse Biblica. XVI secolo. The Lenin State Library, folio 98, no. 1844, foglio 24. Si può vedere un cavaliere che spara con un moschetto e il fuoco che esce dalla canna. Tratto da [745], Volume 8, pag. 442.
Fig. 3.42. Frammento di un illustrazione dall’Apocalisse Biblica. La morte cavalca un cavallo e spara col moschetto. Tratto da [745], Volume 8, pag. 442.
Un’altra illustrazione del XVI secolo da l’Apocalisse ([745], Volume 8, pag. 451 e fig. 3.43) mostra la distruzione fatta da un angelo “che soffia in un tubo” da cui esce un getto di fiamme. Molto probabilmente questo rappresenta un fucile medievale, che spara con palle di cannone o mitraglia. L’artista medievale ha disegnato le fiamme di una grande esplosione dove è atterrata la palla di cannone. Evidentemente, nel Medio Evo, ci si riferiva ai fucili come canne che gettavano fumo e fiamme. Questa tradizione di dipingere fucili nelle illustrazioni dell’Apocalisse è sopravvissuta fino a tempi recenti come il XVIII secolo. La figure 3.44 fornisce l’illustrazione dall’Apocalisse Commentata del 1799 ([745], Volume 9, pag. 485). Grossomodo, il soggetto è lo stesso che nell’illustrazione del XVI secolo – un angelo che “soffia in una canna” che getta fuoco. Vediamo ancora fiamme che si alzano dall’esplosione di un missile a distanza. Un fucile è ben visibile nell’illustrazione medievale dell’Apocalisse di fig. 3.45 (vedi [745], Volume 9, pag. 486). Sopra si può vedere la “canna,” nella quale soffia l’angelo. Le fiamme escono dalla canna, e vediamo una lontana esplosione del proiettile che colpisce il suolo.
Fig. 3.43. Un’illustrazione medievale dell’Apocalisse Biblica. XVI secolo. The Lenin State Library, folio 98, no. 1844, foglio 33. L’angelo sta “soffiando dentro una tromba” che butta fuori una brillante fiammata. Probabilmente la rappresentazione medievale di un cannone in azione. Tratto da [745], Volume 8, pag. 451.
Fig. 3.44. Un’illustrazione medievale dall’Apocalisse Biblica Commentata, 1799. The State Library of Russia, folio 247, no. 802, foglio 61, reverse. Vediamo un soggetto conosciuto: Un cannone a forma di corno che spara un colpo. Si può anche vedere l’esplosione della palla di cannone. Tratto da [745], Volume 9, pag. 485.
Fig. 3.45. Un’illustrazione medievale dall’Apocalisse Biblica Commentata, 1799. The State Library of Russia, folio 247, no. 802, foglio 61, retro. Lo stesso soggetto. Cannone, la “granata” cade ed esplode. Tratto da [745], Volume 9, pag. 486.
Dal XV secolo in avanti, i fucili portarono il terrore in Europa. L’apparizione di simili immagini terrificanti nell’Apocalisse recentemente scritta erano perciò assolutamente naturali. Tutto questo, indirettamente, conferma la nostra datazione astronomica dell’Apocalisse per la fine del XV secolo.
<strong>PARTE SECONDA</strong>
l’astronomia nell’Antico Testamento
di Anatoly Fomenko
1. L’astronomia medievale nell’Antico Testamento Libro di Ezechiele
1.1. Il titolo del libro
Charles Brigg, Professore di Teologia, scriveva che “la maggior parte di libri dell’Antico Testamento erano stati compilati da autori i cui nomi e il cui preciso collegamento si perdeva nella profonda antichità” ([543], pagg. 119-120). Guardiamo il nome vero del libro di Ezechiele. Come ha segnalato N. A. Morozov, l’ebraico IEZK-AL si traduce come “Il Signore Vincerà” ([543], pagina 226). La storia Scaligeriana crede che Ezechiele sia vissuto tra il 595 e il 574 A.C. Comunque, la parola “Ezechiele” viene semplicemente utilizzata per riferirsi anche a una persona(Ezechiele 24:24), in un contesto assai vago che diviene chiaro solo una volta tradotto “Ezechiele” con “Il Signore Vincerà.” Dio si riferisce all’autore della profezia dozzine di volte, sempre dicendo “Tu” e senza chiamarlo mai per nome. Si può arrivare alla logica conclusione che “Ezechiele” sia semplicemente il nome del libro, il che corrisponde al contenuto perfettamente – predicendo la vittoria di qualche divinità attualmente ripudiata. Questa spiegazione razionale del contenuto del libro non è in alcun modo collegata all’analisi del suo contenuto astronomico, come possiamo ben capire; comunque, è utile per segnalare quanto sia utile pensare alla possibilità che antiche parole e nomi possano essere tradotti, poiché questo chiarisce molte cose. L’analisi di N. A. Morozov realizzata in [543] mostra che l’intera profezia è basata su due argomenti principali:
1) Visibili debiti con l’Apocalisse del Nuovo Testamento.
I commentatori moderni lo interpretano al contrario, poiché i libri della Vecchia Alleanza si considerano scritti parecchio tempo prima della Nuova Alleanza. Comunque, questo è molto probabilmente sbagliato, e i Vangeli o precedono l’Ettateuco, o sono stati creati nello stesso periodo (vedi Chron6).
2) Le “visioni” astronomiche dell’autore della profezia
N. A. Morozov era dell’opinione che il libro di Ezechiele contenesse un oroscopo planetario. Cercò anche di datarlo astronomicamente, ottenendo la data del 453 D.C. come prima soluzione che trovò muovendosi in avanti nel tempo dalla profonda antichità verso la contemporaneità. Avrebbero potuto esserci altre soluzioni che datavano a epoche ancora più tarde che Morozov non riuscì a scoprire per la sua convinzione che la Bibbia non poteva essere stata scritta più tardi del V-VI secolo D.C.. Questo fu un grave errore. La Bibbia era stata molto probabilmente scritta nel XI-XVII secolo D.C. Vedi Chron6 per ulteriori dettagli. La nostra opinione è la seguente: A differenza dell’Apocalisse, l’oroscopo di Ezechiele è descritto in modo molto vago, e questa descrizione ambigua e Delfica è difficilmente applicabile a datazioni astronomiche. Ci asterremo dal perdere tempo con lei; se i lettori fossero particolarmente interessati, l’opera di Morozov [543] dà un resoconto esaustivo del problema. N. A. Morozov è assolutamente nel giusto quando dice che il libro testamentario di Ezechiele è davvero pieno di indicazioni astronomiche di tutti i tipi che ci consentono di considerare questo libro medievale – forse tardo medievale, un testo astrologico, ed esserne assolutamente sicuri. Questo fatto particolare è per noi sufficientemente importante per illustrarlo con i seguenti esempi ([543]).
1.2. La descrizione della Via Lattea e la costellazione di Ofiuco
La Bibbia recita: “I cieli si aprirono, e io ebbi delle visioni divine.” (Ezechiele, 1:1). Ci viene data la stessa indicazione diretta del libro della Rivelazione – cioè, che dovremmo osservare il cielo. N. A. Morozov periodicamente interrogava la traduzione sinodale della Bibbia utilizzando il testo Ebraico senza vocalizzazioni. Evidentemente, gli autori della “traduzione” sinodale spesso non capivano l’antico testo. Queste precisazioni da parte di Morozov spesso facilitano notevolmente la traduzione e chiariscono il reale significato, così andando avanti, noi faremo riferimento ai suoi commenti ([543]). La Bibbia recita: “Io guardai, ed ecco venire dal settentrione un vento tempestoso, una grossa nuvola con un fuoco folgorante e uno splendore intorno a essa; nel centro vi era come un bagliore di metallo in mezzo al fuoco.” qv [543] – A. F.]” (Ezechiele 1:4). L’irradiamento va verso il sud dal nord. Poiché gli eventi avvengono in un cielo illuminato dalle stelle, come abbiamo detto precedentemente, questa metafora probabilmente sta per la Via Lattea, che potrebbe davvero essere percepita come un fiume luminoso di luce che scorre dal nord al sud. L’osservatore Biblico guarda verso la luminosità e vede che “Nel centro appariva la forma di quattro esseri viventi; e questo era l'aspetto loro. [il testo ebraico utilizza il termine “esseri viventi,” laddove la traduzione sinodale parla di “bestie” qv [543] – A. F.]… avevano aspetto umano” (Ezechiele 1:5). N. A. Morozov fa una correzione riguardo al testo Ebraico e suggerisce che la Bibbia in realtà dica “là si poteva vedere l’immagine di un uomo.” Cosa potrebbe significare questo? Praticamente ogni carta astrologica del Medio Evo – vedi fig. 4.1, per esempio, ha una costellazione al sud, proprio in mezzo alla Via Lattea, che ha la forma di un uomo – l’Ofiuco (vedi fig. 4.2).
Fig. 4.1. Una carta stellare medievale dal libro di S. De Lubienietski intitolato Historia universalis omnium Cometarum, Lugduni Batavorum, 1681 ([1257]). Archivio del Libro dell'Osservatorio di Pulkovo (San Pietroburgo). Vedi anche [543], pagg. 26-27.
Fig. 4.2. La costellazione di Ofiuco sullo sfondo della Via Lattea. Un libro medievale intitolato Astrognosia, XV secolo. Archivio del Libro dell'Osservatorio di Pulkovo (San Pietroburgo). Vedi anche [544], Volume 1, pag. 218, ill. 57.
1.3. La descrizione Biblica dei settori astronomici, o “ali”, sulla sfera celeste
Come abbiamo già detto, la sfera celeste medievale era divisa in dodici paia di ore stellari che venivano disegnate come meridiani convergenti ai poli della sfera divisa in ventiquattro settori o ali,” qv in fig. 3.12. Ofiuco tiene il Serpente, ed entrambi occupano due paia di ali – due a sinistra, e due a destra. Nel nostro caso, quattro “esseri viventi” vengono citati nella costellazione di Ofiuco – probabilmente pianeti. La Bibbia, per esempio, ci dice che “ognuno aveva quattro ali” (Ezechiele 1:6). Vedi il libro medievale di Borman datato al 1596, per esempio ([1045]), che dà la posizione di Ofiuco come anche delle sue ali. La traduzione sinodale ci dice che le “creature viventi” hanno anche quattro facce ciascuna. N. A. Morozov segnala la mancanza delle parole “una oscurata” e da la sua propria traduzione: “Era quello con quattro facce, ed era lui nel suo mistero che aveva quattro ali” (Ezechiele 1:6). La traduzione sinodale ci dice che “Ognuno di essi aveva quattro facce e quattro ali. Le loro ali si univano l'una all'altra; camminando, non si voltavano; ognuno camminava diritto davanti a sé.” (Ezechiele 1:9). È ovvio il riferimento ai settori, o le ali sulla sfera celeste: È naturale che esse fossero unite tra loro. La traduzione di N. A. Morozov continua dicendo “il corteo di queste creature era immutabile, e la concavità del loro andare era uguale alla concavità di una circonferenza, e tutte e quattro le facce risplendevano come ottone lucidato.”
1.4. Le costellazioni del Leone, Toro e Aquila
Guardiamo ora una carta medievale – [1256] o [1257] di S. Lubienietski, per esempio (vedi fig. 4.1), e studiamo le costellazioni del sud del cielo, vicino al Sagittario. A destra vediamo Ofiuco e il Serpente, col Leone alla sua destra e il Toro alla sua sinistra. In cima, vicino al culmine della traiettoria della rotazione della sfera, possiamo vedere Aquila al centro, sopra tutte le costellazioni. Le mani umane del Sagittario e di Ercole si possono vedere sollevate da dietro l’equinoziale, come descritto nella profezia: “Avevano mani d'uomo sotto le ali” (Ezechiele 1:

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l'abitudine dei cronisti di aggiungere sempre un mille per dar forza al discorso....
millanterie...
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1.5. La descrizione Biblica delle “ruote” medievali, o orbite planetarie
Rivolgiamoci ora alle carte medievali. Spesso disegnano le orbite dei pianeti come ruote concentriche, con la Terra al centro. Riflettono la concezione iniziale degli astronomi medievali che guardavano alla Terra come al centro dell’universo. Questo immaginario è chiaramente pre-Copernicano. Si dovrebbe, comunque, tenere presente che le orbite planetarie potevano essere talvolta rappresentate così fino al XVII-XVIII secolo. Orbite concentriche si possono osservare nel libro medievale di J. Steeb ([1412], vedi fig. 4.3). Le ruote hanno i nomi e i simboli dei pianeti.
Fig. 4.3. Un disegno medievale con dieci sfere celesti come ruote concentriche. Tratto dal libro Latino di J. Ch. Steeb intitolato Coelum Sephiroticum Hebraeorum (I Cieli Sefirotici degli Ebrei), Maguntiae, 1679 ([1412]). Archivio del Libro dell’Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 15, ill. 5.
La prima ruota, che è anche la più grande, è l’empireo. La seconda ruota è la sfera delle stelle immobili. La terza ruota è l’oceano celeste. Le ruote che seguono sono quelle di Saturno, Giove, Marte, il sole, Venere, Mercurio, e la luna. Le orbite planetarie sono anche disegnate come ruote concentriche nel libro di Orontius Finaeus Delphinatis presumibilmente datato al 1553 ([1320], fig. 4.4). Le ruote orbitali possono ruotare indipendentemente le une dalle altre. Le ruote concentriche, o diverse orbite concentriche planetarie, sono visibili nel libro di Sacro Bosco (o Sacrobusto) presumibilmente datato al 1516 ([1384], fig. 4.5). È bene enfatizzare come i cerchioni delle ruote siano coperti di stelle, o occhi, il che è ovvio, poiché le orbite sono oggetti celestiali ed esistono in mezzo a miriadi di stelle.
Fig. 4.4. Secondo la concezione cosmologica medievale, le orbite planetarie avevano la forma di ruote concentriche. Tratto dal libro intitolato Canonum Astronomicum, 1553 ([1319]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 54, ill. 22.
Fig. 4.5. Orbite planetarie come ruote concentriche. Tratto dal libro medievale di J. de Sacro Bosco (o Sacrobusto) intitolato Sphera Materialis, 1516 ([1384]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 118, ill. 65. Orbite come ruote vengono disegnate in un altro libro di Sacro Bosco (o Sacrobusto) presumibilmente datato al XVI secolo ([1385]). I cerchioni delle ruote orbitali concentriche portano le immagini delle costellazioni Zodiacali riempite di stelle, q.v. fig. 4.6.
Fig. 4.6. Orbite medievali a forma di ruota. Il globo terrestre è al centro, e le orbite planetarie lo circondano. Tratto dal libro di Sacro Bosco (o Sacrobusto) intitolato Opusculu de Sphaera... clarissimi philosophi Ioannis de Sacro busto, Viennae Pannoniae, 1518 ([1385]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 131, ill. 72.
Orbite a forma di ruota con i cerchioni coperti di stelle si possono vedere anche nel libro di Corbinianus presumibilmente datato al 1731 ([1077] e fig. 4.7). Le ruote orbitali girano sulla cintura zodiacale. In generale, è necessario sottolineare che la scienza medievale aveva sviluppato un sistema di articolazione estremamente complesso per le ruote orbitali nel tentativo di spiegare i movimenti planetari. Questa scienza era stata gettata nel dimenticatoio da Copernico, che sistemò il sole al centro del sistema al posto della Terra. Comunque, questo sofisticato sistema geocentrico aveva prosperato prima di Copernico.
Fig. 4.7. Cosmologia medievale Egiziana. Le orbite a forma di ruota ruotano attraverso lo Zodiaco. Tratto da Firmamentum Firmianum di Corbinianus datato al 1731 ([1077]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 254, ill. 136.
Ritorniamo alla profezia Biblica di Ezechiele. La Bibbia recita: “Io guardavo quegli esseri [pianeti?– A. F.], ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro la medesima forma [o identica costruzione – A. F.], il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un'altra ruota... Così gli anelli, erano così in alto [sul suolo – A. F.]; e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutt'intorno [pieni di stelle! – A. F.]. Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. [la rotazione della ruota orbitale planetaria – A. F.]. Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. (Ezechiele, 1:15-16, 1:18-21) L’osservatore Biblico descrive in modo esplicito i pianeti e il loro movimento quotidiano sulle ruote orbitali. La descrizione è così chiara che identificare gli “esseri viventi” con i pianeti appare assolutamente naturale. A proposito di questo, molti pittori tardo medievali che hanno illustrato la Bibbia senza capire il corretto significato astronomico di “occhi intorno a loro quattro” avrebbero interpretato questo letteralmente e disegnato una moltitudine di occhi a coprire l’intero corpo dell’animale. Il risultato è di dubbio valore estetico e può essere considerato come un’altra illustrazione delle distorsioni che si hanno quando commentatori più tardi non interpreteranno correttamente il testo antico.
1.6. Paralleli col simbolismo astronomico dell’Apocalisse
Quello che incontriamo più tardi nella profezia di Ezechiele appaiono citazioni dirette dall’Apocalisse, un libro della Nuova Alleanza: cieli stellati, apparenza di cristallo, ecc. Secondo la Bibbia, “al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste, e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l'una di contro all'altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste.” (Ezechiele 1:22-24). E ancora “Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono [la costellazione del Trono, q.v. sopra – A. F], e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane”. (Ezechiele 1:26). Questa è praticamente identica alla Rivelazione di San Giovanni, dove incontriamo il seguente passaggio: “Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c'era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. Colui che stava seduto era simile nell'aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo [la Via Lattea – A. F.] avvolgeva il trono” (Rivelazione 4:2- 3). Vedi il paragrafo precedente.
1.7. Cherubini Biblici, carri, e ruote orbitali planetarie medievali
Ricordiamo al lettore che i pianeti venivano spesso rappresentati come carri nel Medio Evo. Nel paragrafo precedente che tratta dell’Apocalisse se ne parla. I carri venivano trainati da cavalli e, occasionalmente, da animali di fantasia. Un pianeta avrebbe guidato un carro, e le gigantesche ruote orbitali avrebbero portato le insegne planetarie, o costellazioni zodiacali dove le ruote stavano girando. Segnaliamo che i pianeti si muovono sopra lo zodiaco, e il simbolismo utilizzato qua era molto tipico del Medio Evo. È sorprendente che il libro di Ezechiele descriva simboli praticamente identici. Solo questo fatto dovrebbe essere sufficiente per chiederci se questo antico libro dell’Alleanza non sia stato scritto nel Medio Evo, intorno al XIII-XVI secolo D.C. La Bibbia ci dice quanto segue: “Io guardavo ed ecco sul firmamento [nel cielo ancora – A. F.] che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di zaffiro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. [la costellazione del Trono – A. F.]” (Ezechiele 10:1). La parola “cherubino” (KHRBIM o RKHBIM) può essere utilizzata anche per riferirsi a un carro ([543], pag. 72). Il 10° capitolo della profezia di Ezechiele che noi citiamo ci parla di diverse altre osservazioni celesti dell’autore Biblico che sono diverse da quelle citate nel primo capitolo (vedi sopra). Si riferisce a carri planetari, o Cherubini che si muovono attraverso il firmamento, o la volta celeste, da qualche parte vicino alla costellazione del Trono. La Bibbia recita: “Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino [carro – A. F.]: Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio [il riferimento è, probabilmente, a ogni pianeta con una sua orbita propria – A. F.]. Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in mezzo all'altra... Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il movimento. Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota.” (Ezechiele 10:9-12). Citeremo il successivo frammento della traduzione di N. A. Morozov: “I nomi di queste ruote... quella dietro aveva l’aspetto di un carro.” È possibile che questo sia un riferimento all’Orsa Maggiore, che veniva rappresentato come un carro. Questo raro dipinto medievale è visibile sulla carta del libro di Apianus del 1524, per esempio ([1013], fig. 4.

Fig. 4.8. Questa immagine ci mostra che la costellazione del Carro (a sinistra) fu sostituita dall’Orsa Maggiore (a destra). Tratto da Cosmographicus Liber Petri Apiani mathematici studiose collectus, Landshutae, impensis P. Apiani, 1524 ([1013]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 91, ill. 53.
Continuiamo a citare la traduzione di Morozov: “la seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. I carri si alzarono in alto: essi erano quegli stessi esseri viventi che avevo visti” (Ezechiele 10:14-15). L’osservatore Biblico segnala che i carri e gli esseri viventi sono gli stessi che aveva visto nel primo capitolo. Potrebbero essere pianeti? Siamo ancora testimoni della astronomia medievale sulle pagine della profezia Biblica: pianeti sulle loro ruote orbitanti che si muovono attraverso la sfera celeste. La Bibbia recita che “quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; quando si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro.” (Ezechiele, 10:16-17).
1.8. La descrizione Biblica della cosmologia medievale come un tempio celeste
Bisognerebbe segnalare senz’altro un altro importante frammento astronomico nel libro di Ezechiele. La traduzione di Morozov è la seguente: “ed ecco un essere con l’aspetto di Uomo insieme a un essere con l’aspetto di Serpente, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare” (Ezechiele 40:3). A seguire un’intera pagina, dedicata interamente alla descrizione di varie misurazioni e coefficienti numerici del tempio celeste. Qualche agrimensore comunica le misurazioni. Chi può essere e quale è esattamente il tempio descritto dalla Bibbia in così grande dettaglio, dando la localizzazione di stanze, partizioni, entrate e uscite, colonne, la loro dimensione e così via? La risposta è sorprendentemente semplice. È sufficiente rivolgersi nuovamente alla carta celeste medievale. Il libro di Corbinianus del 1731, per esempio ([1077]) contiene immagini di Ofiuco come un uomo che tiene in mano l’equinoziale a forma di catena, o fune, o frusta, q.v. fig. 4.9. La somiglianza tra l’equinoziale e una fune per misurazioni o catena è ovvia, poiché l’equinoziale porta i segni dei gradi. È così che molte antiche carte stellari la disegnano. Possiamo anche vedere un bastone verticale in questa immagine – il meridiano del solstizio invernale, che l’Ofiuco tiene nella sua mano verticalmente. Perciò, le antiche carte lo ritraggono come un agrimensore. Vediamo che questa carta medievale delle costellazioni viene rappresentata nel Antica Alleanza in modo assolutamente fedele.
Fig. 4.9. Un’immagine medievale dell’Ofiuco che tiene l’equinoziale nelle sue mani. Sull’equinoziale sono presenti i gradi, facendola assomigliare a una fune per misurazioni. Tratto da Firmamentum Firmianum di Corbinianus, 1731 ([1077]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo).Vedi anche [543], pag. 105, ill. 57.
Il tempio celeste viene disegnato come un grande salone su dozzine di carte tardo medievali come un ben noto oggetto astronomico, esattamente come lo descrive la profezia Biblica. Un tempio, o salone nel cielo è visibile nel libro di P. Apianus, per esempio ([1013], fig. 4.10). Simili palazzi celesti sono visibili nel libro di Bacharach datato al 1545 ([1021]) – sul cosiddetto Zodiaco Egiziano. Vedi anche [543], pagg. 81-82, ill. 39-50 e 51. Il salone celeste riflette semplicemente le concezioni cosmologiche degli astronomi medievali. Possiamo vedere i pianeti, le loro orbite, lo zodiaco, le costellazioni, il loro movimento, ecc. Questa è la cosmologa pre-Copernicana medievale.
Fig. 4.10. Un modello medievale del tempio celeste. Possiamo vedere meccanismi celesti di tutti i tipi, colonne, capitelli, ecc. Tratto da Petri Apiani Cosmographia, 1540, o Cosmographicus Liber Petri Apiani mathematici studiose collectus, Landshutae, impensis P. Apiani, 1524 ([1013]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 129, ill. 71.
Il piano del tempio celeste come una costruzione che ha ruote planetarie orbitali e una ruota zodiacale che gira all’interno è visibile nel libro del XVI secolo di Sacro Bosco (o Sacrobusto) – vedi [1385] e fig. 4.11. Un’altra rappresentazione simile da un altro libro di Sacro Bosco ([1383]) viene mostrata in fig. 4.12. Questa immagine riflette l’intera cosmologia medievale. Gli angeli si muovono all’interno di un salone, facendo ruotare la pesante cintura zodiacale che ha ruote orbitali planetarie che scorrono all’interno.
Fig. 4.11. Un’immagine del tempio celeste dall’Opusculu de Sphaera ... clarissimi philosophi Ioannis de Sacro busto. Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 111, ill. 61.
Fig. 4.12. Concezione medievale della cosmologia, o la costruzione del tempio celeste. Gli angeli ruotano gli assi, le ruote, e la cintura zodiacale. Tratto dall’Opusculum Johannis de Sacro busto spericum, cu figures optimus ei novis textu in se, sine ambiguitate declarantibus by J. de Sacro Bosco (Leipzig, 1494). Vedi [1383]. Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 118, ill. 64.
Qualcuno potrebbe dire che gli astronomi medievali semplicemente disegnavano “estremamente antiche” immagini Bibliche sulle loro carte, che arrivavano loro dalle pagine della Bibbia “dalla profonda antichità.” Questa interpretazione è molto dubbia, secondo noi. Molto probabilmente, gli oggetti astronomici erano di natura primaria, e non la loro descrizione letteraria – dall’Antico Testamento. Tutte le immagini astronomiche elencate sopra sono ben lontane dall’essere “illustrazioni dalla Bibbia.” Sono invece piene di significato scientifico concreto: ruote orbitali, equinoziali, meridiani, ore stellari, ecc. Questi concetti furono introdotti dagli astronomi medievali che perseguivano fini scientifici e pragmatici, ben lontani dal paradigma letterario. Fu solo in seguito che poeti e scrittori iniziarono a creare immagini letterarie dopo aver studiato le carte stellari. La cosmologia medievale – il tempio celeste con le sue ruote orbitali ecc., non furono create dai poeti, ma piuttosto da accademici astronomi. I poeti semplicemente li seguirono per cantare le lodi della scienza. La conclusione è piuttosto chiara. Tutti i frammenti astronomici del Biblico libro di Ezechiele sono manifestazioni di una medievale, o forse tardo medievale, cultura scientifica. Carte stellari tardo medievali, come anche i testi Biblici, furono evidentemente creati nel XI-XVI secolo D.C. con lo stesso paradigma dell’ideologia scientifica. La cronologia Scaligeriana che venne alla luce piuttosto dopo continua nondimeno a separarli di un intervallo temporale di 1500-2000 anni.
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Il progresso matematico e scientifico dei greci sarebbe stato oscurato già molto prima del cristianesimo dai romani politeisti.
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- demartini315
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Ciao, potreste gentilmente riassumermi in due righe ( se possibile, oppure indicarmi una fonte ) in cosa consistano le teoire del russo A.Fomenko? Di Ciapanna lessi qualcosa quando ero giovane ( stiamo parlando dell'alto medioevo ) in quanto un buon amico dle sottoscritto collezionava tutti i "Fotografare" e devo dire che seppur pesantemente criptico e talvolta illeggibile le tesi del Ciapanna sono alquanto interessanti ( anche se, da materialista ateo nazicattocomunista di prove non ne ho mai viste, un po' poco per uno che sostiene la non esistenza dell'Impero Romano ); ricordo per esempio il bel libro "Marijuana ed altre storie" o l'altro di cui non ricordo il titolo sul fungo sacro ( o qualcosa del genere ) oppure i suoi scritti su AIDS/HIV ( non concordo minimamente ma lasico sempre uno spiraglio aperto ). Ivece di Fomanko non so una ceppa. Illuminatemi please
Che la storia che conosciamo è avvenuta negli ultimi mille anni, ed in particolare tra il XIV ed il XVII secolo, che Cristo è vissuto tra il 1152 ed il 1185 ed era un re bizantino, che la guerra di troia è un racconto della quarta crociata, che il Vaticano venne fondato nel XV secolo dai profughi bizantini, che l'Impero Romano aveva sede prima in Egitto, poi in Anatolia e poi in Russia, che tale impero governò l'intera Europa fino alla fine del XVI secolo e poi venne disgregato da un fenomeno passato alla storia come "riforma protestante".
Link: chronologia.org/it/
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PS li mando privati se no si perdono lungo le ore e le settimane nelle discussioni
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- horselover
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Forse il verbo latino "ducere" viene da una parola che indicava il cane che conduceva i cacciatori.
In ebraico cane si dice kelev, quindi "servo della gleba" potrebbe aver significato "suddito del khan".
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- demartini315
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Nomit ha scritto: <strong>@ demartini315 -</strong>
Ciao, potreste gentilmente riassumermi in due righe ( se possibile, oppure indicarmi una fonte ) in cosa consistano le teoire del russo A.Fomenko? Di Ciapanna lessi qualcosa quando ero giovane ( stiamo parlando dell'alto medioevo ) in quanto un buon amico dle sottoscritto collezionava tutti i "Fotografare" e devo dire che seppur pesantemente criptico e talvolta illeggibile le tesi del Ciapanna sono alquanto interessanti ( anche se, da materialista ateo nazicattocomunista di prove non ne ho mai viste, un po' poco per uno che sostiene la non esistenza dell'Impero Romano ); ricordo per esempio il bel libro "Marijuana ed altre storie" o l'altro di cui non ricordo il titolo sul fungo sacro ( o qualcosa del genere ) oppure i suoi scritti su AIDS/HIV ( non concordo minimamente ma lasico sempre uno spiraglio aperto ). Ivece di Fomanko non so una ceppa. Illuminatemi please
Che la storia che conosciamo è avvenuta negli ultimi mille anni, ed in particolare tra il XIV ed il XVII secolo, che Cristo è vissuto tra il 1152 ed il 1185 ed era un re bizantino, che la guerra di troia è un racconto della quarta crociata, che il Vaticano venne fondato nel XV secolo dai profughi bizantini, che l'Impero Romano aveva sede prima in Egitto, poi in Anatolia e poi in Russia, che tale impero governò l'intera Europa fino alla fine del XVI secolo e poi venne disgregato da un fenomeno passato alla storia come "riforma protestante".
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Staminchia! Hai detto poco..ovvero la Storia che conosciamo sarebbe' una minchiata, o meglio una falsificazione..monumentale/multigenerazionale teneuta in piedi dall'Accademia tutta ( cioe' se l'Impero Romano non ebbe origine a Roma..ehm..io Roma l'ho visitata diverse volte, voglio dire, SOTTO Roma c'e' la Roma Imperiale..o no? A quale epoca risalirebbero i reperti che trovano di continuo? )
Cristo vissuto tra il 1152 ed il 1185..ok e' sicuramente suggestivo ma..quali prove ha?
Quale metodo A. Fomenko ha usato per giungere a queste conclusioni? Analisi sul campo? Archeologiche? E' abbastanza sconvolgente...
@Horselover
"marihuana e altre storie" è scritto da c. ciapanna, "il fungo sacro e la croce" di j. allegro e "le carte dell'aids" di e. vogel li ha solo pubblicati
Ah, ricordavo male, grazie. [strike]Sai se si trovano in PDF?[/strike]
Ho trovato Il Fungo Sacro e La Croce su scribd
dlscrib.com/download/il-fungo-sacro-e-la...08bbc53e51687042_pdf
E Le Carte dell Aids in cpaitoli, qui numero 1
www.scribd.com/document/246679849/Cesco-...te-Dell-AIDS-Parte-1
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- demartini315
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"""L'autore ipotizza che il sistema di datazione Anno Domini sia stato falsificato con l'aggiunta di un periodo di "tempo fantasma" nell'Alto Medioevo, esattamente dal 614 al 911. Secondo questa teoria, gli eventi accaduti in Europa e nelle regioni limitrofe in realtà sono accaduti in un altro lasso temporale oppure non sono affatto accaduti."""
Ovvero, l' AD 614-911 non e' mai esistito, la Charlemagne e' una invenzione di Ottone III?
"""L'ipotesi suggerisce una cospirazione ad opera dell'Imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III, Papa Silvestro II, e forse dell'Imperatore bizantino Costantino VII per costruire artificiosamente il sistema di datazione Anno Domini in modo che essi potessero trovarsi a cavallo dell'anno 1000. Per fare ciò avrebbero riscritto la storia aggiungendo interi secoli e inventando di sana pianta la figura di Carlo Magno.
Illig sostiene che questo scopo sia stato raggiunto mediante l'alterazione, la scorretta rappresentazione e la produzione sia di documenti che di prove fisiche.""""

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Cristo vissuto tra il 1152 ed il 1185..ok e' sicuramente suggestivo ma..quali prove ha?
Quale metodo A. Fomenko ha usato per giungere a queste conclusioni? Analisi sul campo? Archeologiche? E' abbastanza sconvolgente...
Innanzitutto Fomenko è il continuatore di Morozov.
Fomenko analizza con metodi matematici i testi storici e data gli oroscopi che contengono.
Nel caso di Cristo, ha usato il seguente metodo. Ha individuato due eventi astronomici nei vangeli: la stella della nascita e l'eclisse della crocefissione. Ha quindi cercato quale coppia di eventi astronomici separati tra loro da 32-33 anni potesse corrispondere a quanto descritto dai vangeli. Ha trovato una combinazione che sembrava corrispondere, cioè l'esplosione della supernova SN1054 e l'eclissi di sole del 1086, separate da 32 anni. Si è poi chiesto se le cronache cinesi ed arabe che datavano la supernova al 1054 fossero corrette. Si è quindi rivolto alla ricerca astronomica per una datazione indipendente, scoprendo che la supernova andava datata al secolo successivo. Infine, ha cercato un personaggio del dodicesimo secolo la cui biografia potesse corrispondere a Cristo, individuando l'imperatore Andronico I, che governò 3 anni e venne linciato nel 1185, anno in cui avvenne appunto un'eclissi totale di Sole vicino al punto in cui esplose la supernova (costellazione del Toro), visibile in Russia chronologia.org/it/zar_slavi/lo_zar_degli_slavi-capitolo1.pdf
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- demartini315
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Nomit ha scritto: Staminchia! Hai detto poco..ovvero la Storia che conosciamo sarebbe' una minchiata, o meglio una falsificazione..monumentale/multigenerazionale teneuta in piedi dall'Accademia tutta ( cioe' se l'Impero Romano non ebbe origine a Roma..ehm..io Roma l'ho visitata diverse volte, voglio dire, SOTTO Roma c'e' la Roma Imperiale..o no? A quale epoca risalirebbero i reperti che trovano di continuo? )
Cristo vissuto tra il 1152 ed il 1185..ok e' sicuramente suggestivo ma..quali prove ha?
Quale metodo A. Fomenko ha usato per giungere a queste conclusioni? Analisi sul campo? Archeologiche? E' abbastanza sconvolgente...
Innanzitutto Fomenko è il continuatore di Morozov.
Fomenko analizza con metodi matematici i testi storici e data gli oroscopi che contengono.
Nel caso di Cristo, ha usato il seguente metodo. Ha individuato due eventi astronomici nei vangeli: la stella della nascita e l'eclisse della crocefissione. Ha quindi cercato quale coppia di eventi astronomici separati tra loro da 32-33 anni potesse corrispondere a quanto descritto dai vangeli. Ha trovato una combinazione che sembrava corrispondere, cioè l'esplosione della supernova SN1054 e l'eclissi di sole del 1086, separate da 32 anni. Si è poi chiesto se le cronache cinesi ed arabe che datavano la supernova al 1054 fossero corrette. Si è quindi rivolto alla ricerca astronomica per una datazione indipendente, scoprendo che la supernova andava datata al secolo successivo. Infine, ha cercato un personaggio del dodicesimo secolo la cui biografia potesse corrispondere a Cristo, individuando l'imperatore Andronico I, che governò 3 anni e venne linciato nel 1185, anno in cui avvenne appunto un'eclissi totale di Sole vicino al punto in cui esplose la supernova (costellazione del Toro), visibile in Russia chronologia.org/it/zar_slavi/lo_zar_degli_slavi-capitolo1.pdf
Grazie mille! Ok, quindi Fomenko non e' uno svalvolato qualunque ma, vedo, e' un matematico di serie A ( tra l'altro e' anche un apprezzato artista ). Certo che il campo in cui opera e' inaccessibile ai piu' ( matematica con la M, perdipiu' avanzata e incrociata allo studio delle eclissi...perdonate il mio linguaggio rozzo ma avevo tipo -10 a scuola di fisica etc nel lontano 1843

E' veramente, come dico gli inglesi, groundbreaking, certo come tutte le teorie "sconvolgenti" secondo ma vanno assimilate un poco alla volta, mi era venuto un coccolone in prima battuta. Pero' non so chi sia Morozov, un collega matematico di Fomenko ( google e' mio amico, lo so )?
Io sono iscritto e leggo Reddit ed ho trovato, nel sub "Bad History", un tentato debunking della "New Chronology" pero' come tante volte succede su quel sito i commenti interessanti te li devi cercare perche' regna il cazzeggio sfrenato ( tipo un utente fa un commento ironico e lo seguono a decine per cui si perde alle volte il senso del thread )
www.reddit.com/r/badhistory/comments/23acjd/new_chronology/
www.reddit.com/r/badhistory/comments/g09...unk_anatoly_fomenko/
Pero' ammetto non li ho ancora letti fino in fondo.
edit: aggiungo un post di un utente ( tradotto ) che ha piu' o meno le mie perplessita'
=================================================================
Vale la pena sottolineare che mentre Fomenko sembra essere un matematico molto abile, in particolare in topologia e geometria, la sua Nuova Cronologia non solo ignora, beh, praticamente tutto ciò che è scritto da qualsiasi storico, ma sembra anche ignorare campi scientifici come la dendrocronologia e la datazione al carbonio.
Oltre alle affermazioni straordinarie che richiedono prove straordinarie, dovrebbe essere una grande bandiera rossa quando qualcuno esce dalla propria corsia per entrare in un altro campo accademico e propone teorie che fondamentalmente dicono "tutti coloro che fanno ricerche in questo campo sono completamente sbagliati".
Questo non vuol dire che uno specialista che sostiene scoperte in un altro campo sia sempre sbagliato: viene in mente il fisico Luis Alvarez che propone la teoria dell'impatto degli asteroidi per l'evento di estinzione KT, e gran parte della comunità paleontologica ne fu irritata (nb: il La relazione dell'evento dell'impatto di Chicxulub con l'estinzione di massa è ancora dibattuta). Ma lo scetticismo verso affermazioni radicali che vanno contro interi campi accademici è comunque giustificato.
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Quindi, cosa dice Fomenko rispetto alla dendrocronologia o alle datazioni al radiocarbonio?
Scusate se magari sto ripetendo cose di cui avete gia' discusso ma non ho letto questo 3d per intero.
Le datazioni "ufficiali", quindi, in cosa sbaglierebbero?
Fomenko si basa sulle eclissi e va bene ( ci vorrebbero le qualificazioni adatte per smentirlo ed io non le ho di certo ) e fino a che rimane in Europa ok ma le civilta' Cinesi, Indiane etc sarebbero sballate anche loro?
Non vorrei dire una banalita' ( ma la dico lo stesso

Io personalmente sono convinto ( non e' che lo "credo" ) che la civilta' umana vada sicuramente retrodatata, e cioe' che la Storia e' molto piu' antica...Fomenko ribalta completamente questo assunto..sconvolgente, non ho altre parole.
Se fosse come indicato dal matematico russo la Storia altro non sarebbe che un grande intricato inganno; ora, la storia la scrivono i vincitori etc ed e' anche vero e chi controlla il passato controlla il presente ( o il futuro, le citazioni non sono il mio forte ) ma...a che pro?
Possibile che anche il C14, la dendrocronologia siano asservite a questa mega cospirazione?
E ancora, se quanto scrive AF e' vero, perche' non esistono ( o non li conosco ) antropologi, archeologi etc che ne parlano?
Possibile che una macchinazione di questa portata non abbia lasciato delle evidenti falsificazioni?
Tutto il popo' di roba che sta sotto Roma, e' stato falsificato?
Per dire, strutture riconducibili all Impero sono state ritrovate in tutta Europa, UK incluso, e se ne continuano a trovare ogni qualvolta si scavi ( a Roma perlomeno ).
Se non male interpreto quello che scrive il russo, qualcuno ha prodotto e messo li i migliaia di reperti che si trovano nei musei di tutto il mondo? Non che voglia giocare alla forca logica ma, tutto cio' sarebbe falso?
E' una teoria senz'altro affascinante ma lascia molte piu' domande che risposte.
Un ultima cosa, e' possibile falsificare questa teoria?
Ho veramente bisogno di un bianchetto col campari. A dopo.

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di Anatoly Fomenko e Gleb Nosovskiy.
www.jaks.sk/dokumenty/fomenko/03-The%20A...ence%20Book%203-.pdf
2. La profezia Biblica di Zaccaria e la data della sua creazione
La cronologia Scaligeriana prova a convincerci che la profezia di Zaccaria sia stata scritta tra il 520 e il 518 A.C. – cioè circa settant’anni dopo il libro di Ezechiele. N. A. Morozov suggerisce di tradurre la parola Zaccaria come “Il Tonante Ricorda” ([544], Volume 1, pag. 252). L’intero libro, come anche la profezia di Ezechiele, o “Il Signore Prevarrà”, riguarda lo stesso tema, cioè, che il Dio che verrà non ha dimenticato la promessa del suo avvento. Semplicemente la pospone per punire il popolo per la sua mancanza di fede. La combinazione YHVH veniva pronunciata come Jehovah dai traduttori della Bibbia; viene spesso tradotta come Il Signore Dio. “YHVH” può anche essere il futuro de verbo “essere” – “Dio che sarà,” o “Dio che verrà.” I Latini trasformarono questa parola in Jovis, o Giove – un’abbreviazione di Jovis-Pater, o Jovis-Padre. I Greci la trasformarono in Zeus. Lo storico Eunapius presumibilmente vissuto nel 347-414 D.C. scrive che “gli Italiani chiamano Zeus Iovius” ([132], pag. 86). N. A. Morozov suggerisce di tradurre il nome YHVH, o Jehovah, come “Tonante,” poiché è un sinonimo largamente usato per J-Pater (Jupiter). Bisogna ricordare che i credenti non hanno sempre avuto il diritto di pronunciare il nome di Dio a voce alta, e lo hanno chiamato Adonai, o anche Signore. Questa è la probabile ragione dell’esistenza della abbreviazione di cui sopra – la forma intera YHVH trasformata in YAH o IAH, o addirittura le singole lettere I o J, che hanno dato origine al nome Jupiter, o J-Pater – Dio il Padre. È così che questa parola viene scritta nel titolo Biblico del libro di Zaccaria. Viene scritto ZECHAR-IAH invece del più completo ZECHAR-YHVH, o “Il Tonante Ricorda.” Tutto ciò, insieme alla chiara tonalità astrologica di alcuni testi Biblici che si riferiscono a Jehovah ([544]) porta a pensare che il Tonante, che i profeti dell’Antico Testamento aspettano con tanto fervore, non sia qualche sconosciuta divinità pre-Cristiana, ma, piuttosto, lo stesso Dio che dice “Io sono l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine” a Giovanni nel primo capitolo dell’Apocalisse (Rivelazione 1:

3. La profezia Biblica di Geremia e la data della sua creazione
Secondo N. A. Morozov, la parola “Jerem-Iah,” o IERMNE-IAH si traduce “Il Tonante Scaglierà un Fulmine” ([544], Volume 1, pag. 267). Questo è evidentemente ancora un titolo piuttosto che il nome dell’autore. La cronologia Scaligeriana data il libro ai presunti anni 629-588 A.C. – cioè la stessa epoca di Ezechiele. La loro prossimità ideologica è puntualmente notata, e anche l’utilizzo dello stesso stile letterario e formula. Poiché queste considerazioni si riferiscono solo a una cronologia relativa, non troviamo ragione per discuterne con gli storici. Il libro contiene un altro riferimento al dio che dichiara il suo intento di mantenere la promessa fatta, che presto sarebbe sceso sulla terra nel tempo di grandi sofferenze per giudicare il popolo. Questo appare ancora come una variante dell’Apocalisse. L’imminente avvento di Dio viene simbolizzato da una mazza sospesa in cielo. La traduzione sinodale ci offre in alternativa “un bastone di mandorlo” (Geremia 1:11). Comunque, il testo Ebraico dice MKL-SHKD, che sta per “un bastone sospeso, una mazza pronta a colpire, o una clava ([543], pag. 184). È per questo che la traduzione dovrebbe essere la seguente: “Dissi, vedo una mazza sospesa [bastone di mandorlo]. Quindi il Signore mi disse, hai visto giusto” (Geremia, 1:11-12). Come gli altri libri profetici trattati, Geremia contiene un vasto numero di frammenti astronomici. Ci asterremo dall’analizzarli qui, poiché un’analisi più approfondita viene data in [543]. Secondo N. A. Morozov, questo è un riferimento a una cometa apparsa nel cielo. Immagini di comete possono essere trovate in molti libri medievali di astronomia. Le comete erano spesso rappresentate con immagini di fantasia il cui scopo era minacciare. Una clava o una mazza sospesa è un’immagine medievale che veniva utilizzata frequentemente per indicare una cometa. Il libro di Bacharach presumibilmente datato al 1545, per esempio, rappresenta una cometa come una mazza (vedi fig. 4.13). Lo stesso libro contiene un altra immagine di cometa circondata dalle stelle (vedi fig. 4.14). Il libro di Stanislaw Lubienietski datato al 1666-1668 descrive una cometa in modo simile ([1256], fig. 4.15).
Fig. 4.13. Una cometa a forma di mazza. Tratto dal medievale Astronomia di Bacharach, datato al 1545. Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 185, ill. 94.
Fig. 4.14. Una cometa a forma di mazza. Tratto dal medievale Astronomia di Bacharach, datato al 1545. Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 188, ill. 96.
Fig. 4.15. Una cometa a forma di mazza. Tratto da Theatrum Cometicum, ecc. di Lubienietski, Amstelodami, 1666-1668 ([1256]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [544], pag. 195, ill. 101.
Una descrizione particolarmente vivida di una cometa viene data nel seguente frammento del “Il fulmine del Tonante,” o “Jerem-Iah”: “Che cosa vedi?. Risposi: Vedo una caldaia sul fuoco inclinata verso settentrione. Il Signore mi disse: «Dal settentrione si rovescerà la sventura su tutti gli abitanti del paese.” (Geremia, 1:13-14). L’astronomia di Bacharach presumibilmente datata al 1545 presenta una notevole illustrazione dove si vede una cometa che sembra una gigantesca faccia rotonda fremente di rabbia con fiamme infuocate, circondata da stelle incenerite dalle fiamme (vedi fig. 4.16). L’illustrazione è fatta in modo che lo spettatore ha l’impressione di vedere la superficie di un calderone bollente.
Fig. 4.16. Una cometa a forma di calderone bollente che contiene una faccia. Tratto dal medievale Astronomia di Bacharach, datato al 1545. Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 185, ill. 93.
Perciò, il libro di Geremia senza dubbio contiene una descrizione medievale di qualche cometa. Il fatto reale che la descrizione si riferisca a una cometa fu notato diverso tempo addietro. D. O. Svyatsky scrisse di questo nel suo La Cometa di Halley nella Bibbia e nel Talmud. Cercò di datare questa cometa, ma senza alcun successo. È anche possibile che il titolo stesso del libro, “Il fulmine del Tonante,” sia in relazione con l’apparizione di una cometa nel cielo. Non c’è alcun oroscopo affidabile nella profezia di Geremia, a dispetto del fatto che abbiamo visto alcuni frammenti che erano chiaramente di natura astronomica. Datare il libro astronomicamente è tutt’altro che semplice. Anche utilizzare la descrizione di una cometa per una datazione è impossibile. Le comete sono in generali di poco aiuto in materia di datazioni astronomiche perché le loro descrizioni sono normalmente vaghe e fantasiose. Inoltre, non c’è nessuna prova storica per molte rappresentazioni di comete periodiche che potrebbero fornire una base per una “datazione delle comete”. Considereremo le comete in maggior dettaglio in Chron5.
4. La profezia Biblica di Isaia e la data della sua creazione
La profezia di Isaia è una delle più lunghe della Bibbia. É presumibilmente datata al 740 A.C. Secondo N. A. Morozov, la parola “Isaia” significa “Libertà Imminente.” Questa profezia è anche una tra le più famose. N. A. Morozov era dell’opinione che contenesse la descrizione di una cometa, che egli tentò di datare – senza successo, secondo noi, poiché, come mostreremo più avanti, le comete sono poco utili per una datazione indipendente. Il libro è pieno di ricordi di Cristo. Non è senza ragioni che questa profezia particolare viene spesso chiamata il Quinto Vangelo ([765]). Citiamo diversi “frammenti di Gesù” dal libro di Isaia come esempi: Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. (Isaia 42:1). Il riferimento è molto probabilmente a Giovanni – un seguace di Gesù e autore della Rivelazione che predice il Giorno del Giudizio. “Come molti si stupirono di lui tanto era sfigurato” (Isaia 52:14). Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca; era come agnello [sic! – A. F.] condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi [confronta con i Vangeli – “là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra” (Luca 23:33) – A. F.], con il ricco fu il suo tumulo [un altro riferimento al Vangelo – seppellito da Giuseppe – A. F.]... il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità.” (Isaia 53:3-9, 53:11) E così via. La storia Scaligeriana tenta di provarci ancora che tutto questo sia stato scritto molti secoli prima della crocifissione di Gesù Cristo. Riteniamo che questo sia molto dubbio. Questo testo fu molto probabilmente scritto dopo il XII secolo D.C., parecchio tempo dopo la “Passione di Cristo.” Dovremmo anche segnalare se uno traduce le parole “salvezza” e “salvatore” che sono sparse su tutto il testo di Isaia in grande abbondanza, otterremo la parola “Gesù.” Vedi dettagli in [543].
5. La profezia Biblica di Daniele e la data della sua creazione
Gli storici hanno normalmente datato questo libro al 534-607 A.C. ([765]). Comunque, questo punto di vista è stato successivamente rivisto. Oggi il libro viene considerato scritto intorno al 195 A.C., così la data è stata spostata in avanti di secoli. Solo questo fatto dovrebbe dirci che non c’è un modo affidabile per stimare in modo indipendente questo libro nella cronologia Scaligeriana. Il libro di Daniele viene considerato l’ultima profezia ([765]). Se gli storici Scaligeriani possono continuare ad ignorare la relazione di altre profezie dell’Antico Testamento con la Rivelazione, il libro di Daniele si trova in una posizione privilegiata. Il parallelo con l’Apocalisse è qui così ovvio che gli storici sono stati costretti ad ammetterlo. Evidentemente, questo è il motivo preciso per cui la datazione del libro di Daniele ha cominciato a viaggiare in avanti nel tempo – era necessario per portarlo più vicino alla datazione Scaligeriana dell’Apocalisse che appartiene ai primi secoli della nuova era. Gli storici dicono quanto segue a riguardo: “la sua natura [del libro di Daniele – A. F.] richiede che venga chiamato apocalittico piuttosto che profetico” ([765], pagg. 93-94). Secondo N. A. Morozov, il nome Daniele si traduce come “La Verità di Dio” ([544], Volume 1, pag. 274). Ancora una volta ci troviamo di fronte con la possibilità che questo sia il titolo del libro e non il nome dell’autore. I critici Biblici hanno stabilito che questa è la profezia più recente della Bibbia – per esempio fa riferimento a precedenti profeti. Considerando i nostri nuovi risultati a riguardo della datazione dei libri Biblici, questa profezia è molto probabilmente di origine tardo medievale. A quanto pare, questo libro non contiene un oroscopo astronomico preciso. Comunque, contiene la magnifica descrizione di una cometa. Sebbene le “datazioni di comete” non possano assolutamente essere considerate affidabili, e possano semplicemente servire come prova secondaria per una ricerca astronomica indipendente, daremo un breve resoconto della descrizione della cometa contenuta nel libro di Daniele. Questo libro è ampiamente conosciuto per la sua leggenda del profeta Daniele che aveva spiegato l’iscrizione, “MENE, MENE, TEKEL, PERES,” scritta da una mano fiammeggiante sulla parete del palazzo del Baldassar. La Bibbia recita: “In quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, le quali scrivevano sulla parete della sala reale, di fronte al candelabro [lampada – A. F]. E il re vide la mano che scriveva” (Daniele 5:5). “E questo è quello che scriveva, MENE, MENE, TEKEL, UPHARSIN.” (Daniele, 5:25). Citiamo anche la traduzione di Morozov del testo Ebraico, che differisce in qualche modo dalla traduzione sinodale. “Proprio allora un dito apparve [ATSBEN in Ebraico, laddove il plurale sarebbe “ATSBEUT” – A. F.] nella mano di un uomo imponente [il testo Ebraico dice DI-ID- ANSH, o ‘la mano di una persona imponente,’ mentre ID indica il possesso, e non una parte reale della mano, così c’è una mano umana con dita – A. F.], e questa comincia a scrivere nella direzione della lampada da notte sull’intonaco della sala principesca” (vedi [543], pag. 213). A cosa potrebbe riferirsi un “dito della mano di un uomo imponente”, uno che scrive sulle pareti di una sala principesca” molto probabilmente nel cielo? Abbiamo già testimoniato che i temi astronomici sono abbondanti e ovvi nella Bibbia. È sufficiente dare un’occhiata all’illustrazione medievale del Cometografia di S. Lubienietskio al 1681 ([1257], vedi fig. 4.17).
Fig. 4.17. L’immagine di una cometa vicino ad una mano umana che scrive qualcosa nel cielo. Tratto dal libro medievale di S. Lubienetski intitolato Historia universalis omnium Cometarum, 1681 ([1257]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 208, ill. 106.
Si può osservare una nube di polvere sul cielo stellato, e una mano che esce dalla nuvola e impugna un ramo. Il ramo termina con un rametto che ricorda un dito, che la mano utilizza per tracciare qualche iscrizione illeggibile. Vediamo una cometa sopra la mano, disegnata come una gigantesca stella fiammeggiante con coda. È molto probabile che la profezia di Daniele contenga realmente la descrizione di una cometa, poiché dice che la mano scriveva in direzione della Lampada della Notte o molto probabilmente, la luna. N. A. Morozov era dell’opinione che l’ “uomo imponente” si riferisse alla costellazione di Ofiuco. Abbiamo trattato questa identificazione precedentemente. Il re terrorizzato si rivolge ai KSHDIA, o “astrologi” ([543]). Questo è normale, poiché la professione degli astrologi medievali implicava l’interpretazione degli eventi osservati nella sfera celeste (Daniele 5:7). Infine, Daniele spiega l’iscrizione al re:“E questo era lo scritto che era stato tracciato, MENE, MENE, TEKEL, UPHARSIN. Questa è l’interpretazione: Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine. Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani». (Daniele 5:25-28). Il testo Ebraico ha MNA-MNA, TKL, U PRSIN, che può essere tradotto come “il misuratore ha misurato, Bilancia e verso Perseo.” Abbiamo già segnalato che Ofiuco veniva identificato come il misuratore della sfera celeste su molte carte medievali – vedi fig. 4.9 dal libro di Corbinianus datato al 1731 ([1077]). Perciò, “Daniele” applicato al Misuratore è molto probabilmente un secondo riferimento all’Ofiuco – in altre parole, un uomo imponente come disegnato nelle carte stellari medievali. Questo dà l’idea che qualche cometa abbia potuto muoversi a metà strada fra Perseo e la Bilancia, passando attraverso Ofiuco. Avendo analizzato le informazioni sulle comete che hanno raggiunto il nostro tempo, Morozov arrivò all’assunto che questa avrebbe potuto essere la cometa del presunto anno 568 D.C. o 837 D.C. Comunque, la datazione delle comete non può in alcun modo essere attendibile. Elaboreremo questo punto in Chron5. Concluderemo con l’osservazione che l’ “antico” Ebraico non ha il futuro, e così, riferimenti a un tempo futuro devono essere interpretati a partire dal contesto. Perciò alcuni testi scritti al presente e che si riferiscono a eventi del presente e del passato possono trasformarsi in testi scritti nel futuro, secondo la percezione dei lettori più tardi ([543]). Potrebbe essere questa la ragione del perché la letteratura Ebraica contiene così tante profezie?
La nostra ricostruzione
La nostra ricostruzione delle profezie Bibliche contiene frammenti astronomici la cui analisi ci permette di formulare l’ipotesi sul fatto che questi libri siano originariamente medievali o addirittura tardo medievali. Questa conclusione corrisponde bene con i risultati dell’uso di nuovi metodi empirico-statistici in relazione alla Bibbia, trasferendo il tempo della sua creazione all’epoca del XI-XVI secolo D.C. Ulteriori dettagli più avanti. Ricordiamo al lettore che la datazione astronomica della Rivelazione porta alla data del 1486 D.C. Questo perché la prossimità delle profezie dell’Antico Testamento al Libro della Rivelazione del Nuovo Testamento può indicare che tutti loro siano stati scritti nel XV-XVI secolo D.C. Segnaleremo alcuni frammenti dal libro di Daniele che si riferiscono a eventi del XVI secolo in Chron6.
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La datazione al carbonio avrebbe fluttuazioni troppo ampie per le epoche storiche e sarebbe condizionata dai preconcetti degli archeologi, che suggerirebbero i risultati ai laboratori.
I reperti vanno semplicemente ridatati, non devono essere per forza tutti falsi e non è detto che confermino la versione ufficiale: per esempio, è interessante la vicenda del canale artificiale di Domenico Fontana, risalente alla fine del '500 e che sembra integrato coi pozzi di Pompei www.dionidream.com/pompei-sepolta-nel-16...e-anni-mai-esistiti/
... a proposito ... "canale" ... "fontana".... "pompei" ...
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