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Nuova Cronologia
Ciao, potreste gentilmente riassumermi in due righe ( se possibile, oppure indicarmi una fonte ) in cosa consistano le teoire del russo A.Fomenko? Di Ciapanna lessi qualcosa quando ero giovane ( stiamo parlando dell'alto medioevo ) in quanto un buon amico dle sottoscritto collezionava tutti i "Fotografare" e devo dire che seppur pesantemente criptico e talvolta illeggibile le tesi del Ciapanna sono alquanto interessanti ( anche se, da materialista ateo nazicattocomunista di prove non ne ho mai viste, un po' poco per uno che sostiene la non esistenza dell'Impero Romano ); ricordo per esempio il bel libro "Marijuana ed altre storie" o l'altro di cui non ricordo il titolo sul fungo sacro ( o qualcosa del genere ) oppure i suoi scritti su AIDS/HIV ( non concordo minimamente ma lasico sempre uno spiraglio aperto ). Ivece di Fomanko non so una ceppa. Illuminatemi please
Che la storia che conosciamo è avvenuta negli ultimi mille anni, ed in particolare tra il XIV ed il XVII secolo, che Cristo è vissuto tra il 1152 ed il 1185 ed era un re bizantino, che la guerra di troia è un racconto della quarta crociata, che il Vaticano venne fondato nel XV secolo dai profughi bizantini, che l'Impero Romano aveva sede prima in Egitto, poi in Anatolia e poi in Russia, che tale impero governò l'intera Europa fino alla fine del XVI secolo e poi venne disgregato da un fenomeno passato alla storia come "riforma protestante".
Link: chronologia.org/it/
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PS li mando privati se no si perdono lungo le ore e le settimane nelle discussioni
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- horselover
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Forse il verbo latino "ducere" viene da una parola che indicava il cane che conduceva i cacciatori.
In ebraico cane si dice kelev, quindi "servo della gleba" potrebbe aver significato "suddito del khan".
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- demartini315
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Nomit ha scritto: <strong>@ demartini315 -</strong>
Ciao, potreste gentilmente riassumermi in due righe ( se possibile, oppure indicarmi una fonte ) in cosa consistano le teoire del russo A.Fomenko? Di Ciapanna lessi qualcosa quando ero giovane ( stiamo parlando dell'alto medioevo ) in quanto un buon amico dle sottoscritto collezionava tutti i "Fotografare" e devo dire che seppur pesantemente criptico e talvolta illeggibile le tesi del Ciapanna sono alquanto interessanti ( anche se, da materialista ateo nazicattocomunista di prove non ne ho mai viste, un po' poco per uno che sostiene la non esistenza dell'Impero Romano ); ricordo per esempio il bel libro "Marijuana ed altre storie" o l'altro di cui non ricordo il titolo sul fungo sacro ( o qualcosa del genere ) oppure i suoi scritti su AIDS/HIV ( non concordo minimamente ma lasico sempre uno spiraglio aperto ). Ivece di Fomanko non so una ceppa. Illuminatemi please
Che la storia che conosciamo è avvenuta negli ultimi mille anni, ed in particolare tra il XIV ed il XVII secolo, che Cristo è vissuto tra il 1152 ed il 1185 ed era un re bizantino, che la guerra di troia è un racconto della quarta crociata, che il Vaticano venne fondato nel XV secolo dai profughi bizantini, che l'Impero Romano aveva sede prima in Egitto, poi in Anatolia e poi in Russia, che tale impero governò l'intera Europa fino alla fine del XVI secolo e poi venne disgregato da un fenomeno passato alla storia come "riforma protestante".
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Staminchia! Hai detto poco..ovvero la Storia che conosciamo sarebbe' una minchiata, o meglio una falsificazione..monumentale/multigenerazionale teneuta in piedi dall'Accademia tutta ( cioe' se l'Impero Romano non ebbe origine a Roma..ehm..io Roma l'ho visitata diverse volte, voglio dire, SOTTO Roma c'e' la Roma Imperiale..o no? A quale epoca risalirebbero i reperti che trovano di continuo? )
Cristo vissuto tra il 1152 ed il 1185..ok e' sicuramente suggestivo ma..quali prove ha?
Quale metodo A. Fomenko ha usato per giungere a queste conclusioni? Analisi sul campo? Archeologiche? E' abbastanza sconvolgente...
@Horselover
"marihuana e altre storie" è scritto da c. ciapanna, "il fungo sacro e la croce" di j. allegro e "le carte dell'aids" di e. vogel li ha solo pubblicati
Ah, ricordavo male, grazie. [strike]Sai se si trovano in PDF?[/strike]
Ho trovato Il Fungo Sacro e La Croce su scribd
dlscrib.com/download/il-fungo-sacro-e-la...08bbc53e51687042_pdf
E Le Carte dell Aids in cpaitoli, qui numero 1
www.scribd.com/document/246679849/Cesco-...te-Dell-AIDS-Parte-1
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- demartini315
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"""L'autore ipotizza che il sistema di datazione Anno Domini sia stato falsificato con l'aggiunta di un periodo di "tempo fantasma" nell'Alto Medioevo, esattamente dal 614 al 911. Secondo questa teoria, gli eventi accaduti in Europa e nelle regioni limitrofe in realtà sono accaduti in un altro lasso temporale oppure non sono affatto accaduti."""
Ovvero, l' AD 614-911 non e' mai esistito, la Charlemagne e' una invenzione di Ottone III?
"""L'ipotesi suggerisce una cospirazione ad opera dell'Imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III, Papa Silvestro II, e forse dell'Imperatore bizantino Costantino VII per costruire artificiosamente il sistema di datazione Anno Domini in modo che essi potessero trovarsi a cavallo dell'anno 1000. Per fare ciò avrebbero riscritto la storia aggiungendo interi secoli e inventando di sana pianta la figura di Carlo Magno.
Illig sostiene che questo scopo sia stato raggiunto mediante l'alterazione, la scorretta rappresentazione e la produzione sia di documenti che di prove fisiche.""""
:matrix:
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Cristo vissuto tra il 1152 ed il 1185..ok e' sicuramente suggestivo ma..quali prove ha?
Quale metodo A. Fomenko ha usato per giungere a queste conclusioni? Analisi sul campo? Archeologiche? E' abbastanza sconvolgente...
Innanzitutto Fomenko è il continuatore di Morozov.
Fomenko analizza con metodi matematici i testi storici e data gli oroscopi che contengono.
Nel caso di Cristo, ha usato il seguente metodo. Ha individuato due eventi astronomici nei vangeli: la stella della nascita e l'eclisse della crocefissione. Ha quindi cercato quale coppia di eventi astronomici separati tra loro da 32-33 anni potesse corrispondere a quanto descritto dai vangeli. Ha trovato una combinazione che sembrava corrispondere, cioè l'esplosione della supernova SN1054 e l'eclissi di sole del 1086, separate da 32 anni. Si è poi chiesto se le cronache cinesi ed arabe che datavano la supernova al 1054 fossero corrette. Si è quindi rivolto alla ricerca astronomica per una datazione indipendente, scoprendo che la supernova andava datata al secolo successivo. Infine, ha cercato un personaggio del dodicesimo secolo la cui biografia potesse corrispondere a Cristo, individuando l'imperatore Andronico I, che governò 3 anni e venne linciato nel 1185, anno in cui avvenne appunto un'eclissi totale di Sole vicino al punto in cui esplose la supernova (costellazione del Toro), visibile in Russia chronologia.org/it/zar_slavi/lo_zar_degli_slavi-capitolo1.pdf
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- demartini315
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Nomit ha scritto: Staminchia! Hai detto poco..ovvero la Storia che conosciamo sarebbe' una minchiata, o meglio una falsificazione..monumentale/multigenerazionale teneuta in piedi dall'Accademia tutta ( cioe' se l'Impero Romano non ebbe origine a Roma..ehm..io Roma l'ho visitata diverse volte, voglio dire, SOTTO Roma c'e' la Roma Imperiale..o no? A quale epoca risalirebbero i reperti che trovano di continuo? )
Cristo vissuto tra il 1152 ed il 1185..ok e' sicuramente suggestivo ma..quali prove ha?
Quale metodo A. Fomenko ha usato per giungere a queste conclusioni? Analisi sul campo? Archeologiche? E' abbastanza sconvolgente...
Innanzitutto Fomenko è il continuatore di Morozov.
Fomenko analizza con metodi matematici i testi storici e data gli oroscopi che contengono.
Nel caso di Cristo, ha usato il seguente metodo. Ha individuato due eventi astronomici nei vangeli: la stella della nascita e l'eclisse della crocefissione. Ha quindi cercato quale coppia di eventi astronomici separati tra loro da 32-33 anni potesse corrispondere a quanto descritto dai vangeli. Ha trovato una combinazione che sembrava corrispondere, cioè l'esplosione della supernova SN1054 e l'eclissi di sole del 1086, separate da 32 anni. Si è poi chiesto se le cronache cinesi ed arabe che datavano la supernova al 1054 fossero corrette. Si è quindi rivolto alla ricerca astronomica per una datazione indipendente, scoprendo che la supernova andava datata al secolo successivo. Infine, ha cercato un personaggio del dodicesimo secolo la cui biografia potesse corrispondere a Cristo, individuando l'imperatore Andronico I, che governò 3 anni e venne linciato nel 1185, anno in cui avvenne appunto un'eclissi totale di Sole vicino al punto in cui esplose la supernova (costellazione del Toro), visibile in Russia chronologia.org/it/zar_slavi/lo_zar_degli_slavi-capitolo1.pdf
Grazie mille! Ok, quindi Fomenko non e' uno svalvolato qualunque ma, vedo, e' un matematico di serie A ( tra l'altro e' anche un apprezzato artista ). Certo che il campo in cui opera e' inaccessibile ai piu' ( matematica con la M, perdipiu' avanzata e incrociata allo studio delle eclissi...perdonate il mio linguaggio rozzo ma avevo tipo -10 a scuola di fisica etc nel lontano 1843 )
E' veramente, come dico gli inglesi, groundbreaking, certo come tutte le teorie "sconvolgenti" secondo ma vanno assimilate un poco alla volta, mi era venuto un coccolone in prima battuta. Pero' non so chi sia Morozov, un collega matematico di Fomenko ( google e' mio amico, lo so )?
Io sono iscritto e leggo Reddit ed ho trovato, nel sub "Bad History", un tentato debunking della "New Chronology" pero' come tante volte succede su quel sito i commenti interessanti te li devi cercare perche' regna il cazzeggio sfrenato ( tipo un utente fa un commento ironico e lo seguono a decine per cui si perde alle volte il senso del thread )
www.reddit.com/r/badhistory/comments/23acjd/new_chronology/
www.reddit.com/r/badhistory/comments/g09...unk_anatoly_fomenko/
Pero' ammetto non li ho ancora letti fino in fondo.
edit: aggiungo un post di un utente ( tradotto ) che ha piu' o meno le mie perplessita'
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Vale la pena sottolineare che mentre Fomenko sembra essere un matematico molto abile, in particolare in topologia e geometria, la sua Nuova Cronologia non solo ignora, beh, praticamente tutto ciò che è scritto da qualsiasi storico, ma sembra anche ignorare campi scientifici come la dendrocronologia e la datazione al carbonio.
Oltre alle affermazioni straordinarie che richiedono prove straordinarie, dovrebbe essere una grande bandiera rossa quando qualcuno esce dalla propria corsia per entrare in un altro campo accademico e propone teorie che fondamentalmente dicono "tutti coloro che fanno ricerche in questo campo sono completamente sbagliati".
Questo non vuol dire che uno specialista che sostiene scoperte in un altro campo sia sempre sbagliato: viene in mente il fisico Luis Alvarez che propone la teoria dell'impatto degli asteroidi per l'evento di estinzione KT, e gran parte della comunità paleontologica ne fu irritata (nb: il La relazione dell'evento dell'impatto di Chicxulub con l'estinzione di massa è ancora dibattuta). Ma lo scetticismo verso affermazioni radicali che vanno contro interi campi accademici è comunque giustificato.
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Quindi, cosa dice Fomenko rispetto alla dendrocronologia o alle datazioni al radiocarbonio?
Scusate se magari sto ripetendo cose di cui avete gia' discusso ma non ho letto questo 3d per intero.
Le datazioni "ufficiali", quindi, in cosa sbaglierebbero?
Fomenko si basa sulle eclissi e va bene ( ci vorrebbero le qualificazioni adatte per smentirlo ed io non le ho di certo ) e fino a che rimane in Europa ok ma le civilta' Cinesi, Indiane etc sarebbero sballate anche loro?
Non vorrei dire una banalita' ( ma la dico lo stesso ) ma ai tempi non c'era internet ne' treni ne auto ne mezzi per comunicare in maniera rapida fra continenti o civilta' cosi' distanti fra loro.
Io personalmente sono convinto ( non e' che lo "credo" ) che la civilta' umana vada sicuramente retrodatata, e cioe' che la Storia e' molto piu' antica...Fomenko ribalta completamente questo assunto..sconvolgente, non ho altre parole.
Se fosse come indicato dal matematico russo la Storia altro non sarebbe che un grande intricato inganno; ora, la storia la scrivono i vincitori etc ed e' anche vero e chi controlla il passato controlla il presente ( o il futuro, le citazioni non sono il mio forte ) ma...a che pro?
Possibile che anche il C14, la dendrocronologia siano asservite a questa mega cospirazione?
E ancora, se quanto scrive AF e' vero, perche' non esistono ( o non li conosco ) antropologi, archeologi etc che ne parlano?
Possibile che una macchinazione di questa portata non abbia lasciato delle evidenti falsificazioni?
Tutto il popo' di roba che sta sotto Roma, e' stato falsificato?
Per dire, strutture riconducibili all Impero sono state ritrovate in tutta Europa, UK incluso, e se ne continuano a trovare ogni qualvolta si scavi ( a Roma perlomeno ).
Se non male interpreto quello che scrive il russo, qualcuno ha prodotto e messo li i migliaia di reperti che si trovano nei musei di tutto il mondo? Non che voglia giocare alla forca logica ma, tutto cio' sarebbe falso?
E' una teoria senz'altro affascinante ma lascia molte piu' domande che risposte.
Un ultima cosa, e' possibile falsificare questa teoria?
Ho veramente bisogno di un bianchetto col campari. A dopo. :beers:
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di Anatoly Fomenko e Gleb Nosovskiy.
www.jaks.sk/dokumenty/fomenko/03-The%20A...ence%20Book%203-.pdf
2. La profezia Biblica di Zaccaria e la data della sua creazione
La cronologia Scaligeriana prova a convincerci che la profezia di Zaccaria sia stata scritta tra il 520 e il 518 A.C. – cioè circa settant’anni dopo il libro di Ezechiele. N. A. Morozov suggerisce di tradurre la parola Zaccaria come “Il Tonante Ricorda” ([544], Volume 1, pag. 252). L’intero libro, come anche la profezia di Ezechiele, o “Il Signore Prevarrà”, riguarda lo stesso tema, cioè, che il Dio che verrà non ha dimenticato la promessa del suo avvento. Semplicemente la pospone per punire il popolo per la sua mancanza di fede. La combinazione YHVH veniva pronunciata come Jehovah dai traduttori della Bibbia; viene spesso tradotta come Il Signore Dio. “YHVH” può anche essere il futuro de verbo “essere” – “Dio che sarà,” o “Dio che verrà.” I Latini trasformarono questa parola in Jovis, o Giove – un’abbreviazione di Jovis-Pater, o Jovis-Padre. I Greci la trasformarono in Zeus. Lo storico Eunapius presumibilmente vissuto nel 347-414 D.C. scrive che “gli Italiani chiamano Zeus Iovius” ([132], pag. 86). N. A. Morozov suggerisce di tradurre il nome YHVH, o Jehovah, come “Tonante,” poiché è un sinonimo largamente usato per J-Pater (Jupiter). Bisogna ricordare che i credenti non hanno sempre avuto il diritto di pronunciare il nome di Dio a voce alta, e lo hanno chiamato Adonai, o anche Signore. Questa è la probabile ragione dell’esistenza della abbreviazione di cui sopra – la forma intera YHVH trasformata in YAH o IAH, o addirittura le singole lettere I o J, che hanno dato origine al nome Jupiter, o J-Pater – Dio il Padre. È così che questa parola viene scritta nel titolo Biblico del libro di Zaccaria. Viene scritto ZECHAR-IAH invece del più completo ZECHAR-YHVH, o “Il Tonante Ricorda.” Tutto ciò, insieme alla chiara tonalità astrologica di alcuni testi Biblici che si riferiscono a Jehovah ([544]) porta a pensare che il Tonante, che i profeti dell’Antico Testamento aspettano con tanto fervore, non sia qualche sconosciuta divinità pre-Cristiana, ma, piuttosto, lo stesso Dio che dice “Io sono l’Alfa e l’Omega, l’inizio e la fine” a Giovanni nel primo capitolo dell’Apocalisse (Rivelazione 1:. Nient’altro che Gesù Cristo, in altre parole. L’Apocalisse proclama la Seconda Venuta e il Giorno del Giudizio. I profeti dell’Antico Testamento dei secoli XIV-XVI D.C. attendono quest’evento. Il libro di Zaccaria (ZECHAR-YHVH) è pieno di descrizioni degli stessi eventi che troviamo nei Vangeli. La stessa profezia cita “Joshua il gran sacerdote” abbastanza spesso (Zaccaria 3:1). È significativo che la cronologia Scaligeriana sia costretta ad ammettere che le profezie contenute nei libri dell’Antica Alleanza “predicono” l'avvento di Gesù Cristo, come anche alcuni eventi evangelici. Diamo un esempio. Il libro di Zaccaria ci dice quanto segue: “Poi dissi loro: «Se vi pare giusto, datemi la mia paga; se no, lasciate stare». Essi allora pesarono trenta sicli d'argento come mia paga. Ma il Signore mi disse: «Getta nel tesoro questa bella somma, con cui sono stato da loro valutato!». Io presi i trenta sicli d'argento e li gettai nel tesoro della casa del Signore... Guai al pastore stolto che abbandona il gregge! Il suo braccio sarà seccato e il suo occhio destro accecato.” (Zaccaria 11:12-13, 11:17) Oggi si assume che tutto ciò sia stato scritto secoli prima di Gesù e della leggenda del tradimento dell’apostolo Giuda che lo ha tradito per trenta pezzi d’argento. Confrontiamo il passaggio da Zaccaria al seguente dai Vangeli: “e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.... Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: «Non è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue». E tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri.”(San Matteo 26:15; 27:5-7) Solo questo dovrebbe dirci che il libro testamentario “Il Tonante Ricorda,” o “Zaccaria” fu scritto dopo la Crocifissione – che accadde nel XI secolo D.C. secondo la nostra ricostruzione. Il fatto che la versione dei Vangeli che è sopravvissuta fino ai nostri giorni faccia frequenti ed estesi riferimenti ai libri dei profeti molto probabilmente significa che tutti sono stati scritti intorno allo stesso periodo, o, in alternativa, che la correzione dei Vangeli continuò per un tempo sufficientemente lungo, dopo la loro creazione nel XII-XIII secolo D.C., per incorporare simili riferimenti. L’analisi dei frammenti astrologici del libro “Il Tonante Ricorda” è basata sugli stessi principi dell’analisi della Rivelazione e del libro “Il Signore Prevarrà,” o Ezechiele. Taglieremo corto e faremo un breve sommario. I dettagli possono essere trovati in [543]. Nel libro di Zaccaria incontriamo gli stessi quattro carri planetari descritti in Ezechiele. Questa volta il riferimento ai “quattro carri” è rimasta anche nella traduzione sinodale (Zaccaria 6:1). Sottolineiamo l’uniformità del simbolismo trovato in Zaccaria e Ezechiele. In realtà, secondo il punto di vista Scaligeriano, le profezie Bibliche furono scritte nella stessa epoca e appartengono alla stessa tradizione letteraria. Non abbiamo ragione di discutere questo, e condividiamo l’opinione degli storici. N. A. Morozov pensava che il Capitolo 6 descrivesse un oroscopo che egli datò al massimo al 453 D.C. Comunque, a dispetto del fatto che questa descrizione sia chiaramente astronomica, è piuttosto arduo utilizzarla per ottenere un oroscopo affidabile.
3. La profezia Biblica di Geremia e la data della sua creazione
Secondo N. A. Morozov, la parola “Jerem-Iah,” o IERMNE-IAH si traduce “Il Tonante Scaglierà un Fulmine” ([544], Volume 1, pag. 267). Questo è evidentemente ancora un titolo piuttosto che il nome dell’autore. La cronologia Scaligeriana data il libro ai presunti anni 629-588 A.C. – cioè la stessa epoca di Ezechiele. La loro prossimità ideologica è puntualmente notata, e anche l’utilizzo dello stesso stile letterario e formula. Poiché queste considerazioni si riferiscono solo a una cronologia relativa, non troviamo ragione per discuterne con gli storici. Il libro contiene un altro riferimento al dio che dichiara il suo intento di mantenere la promessa fatta, che presto sarebbe sceso sulla terra nel tempo di grandi sofferenze per giudicare il popolo. Questo appare ancora come una variante dell’Apocalisse. L’imminente avvento di Dio viene simbolizzato da una mazza sospesa in cielo. La traduzione sinodale ci offre in alternativa “un bastone di mandorlo” (Geremia 1:11). Comunque, il testo Ebraico dice MKL-SHKD, che sta per “un bastone sospeso, una mazza pronta a colpire, o una clava ([543], pag. 184). È per questo che la traduzione dovrebbe essere la seguente: “Dissi, vedo una mazza sospesa [bastone di mandorlo]. Quindi il Signore mi disse, hai visto giusto” (Geremia, 1:11-12). Come gli altri libri profetici trattati, Geremia contiene un vasto numero di frammenti astronomici. Ci asterremo dall’analizzarli qui, poiché un’analisi più approfondita viene data in [543]. Secondo N. A. Morozov, questo è un riferimento a una cometa apparsa nel cielo. Immagini di comete possono essere trovate in molti libri medievali di astronomia. Le comete erano spesso rappresentate con immagini di fantasia il cui scopo era minacciare. Una clava o una mazza sospesa è un’immagine medievale che veniva utilizzata frequentemente per indicare una cometa. Il libro di Bacharach presumibilmente datato al 1545, per esempio, rappresenta una cometa come una mazza (vedi fig. 4.13). Lo stesso libro contiene un altra immagine di cometa circondata dalle stelle (vedi fig. 4.14). Il libro di Stanislaw Lubienietski datato al 1666-1668 descrive una cometa in modo simile ([1256], fig. 4.15).
Fig. 4.13. Una cometa a forma di mazza. Tratto dal medievale Astronomia di Bacharach, datato al 1545. Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 185, ill. 94.
Fig. 4.14. Una cometa a forma di mazza. Tratto dal medievale Astronomia di Bacharach, datato al 1545. Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 188, ill. 96.
Fig. 4.15. Una cometa a forma di mazza. Tratto da Theatrum Cometicum, ecc. di Lubienietski, Amstelodami, 1666-1668 ([1256]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [544], pag. 195, ill. 101.
Una descrizione particolarmente vivida di una cometa viene data nel seguente frammento del “Il fulmine del Tonante,” o “Jerem-Iah”: “Che cosa vedi?. Risposi: Vedo una caldaia sul fuoco inclinata verso settentrione. Il Signore mi disse: «Dal settentrione si rovescerà la sventura su tutti gli abitanti del paese.” (Geremia, 1:13-14). L’astronomia di Bacharach presumibilmente datata al 1545 presenta una notevole illustrazione dove si vede una cometa che sembra una gigantesca faccia rotonda fremente di rabbia con fiamme infuocate, circondata da stelle incenerite dalle fiamme (vedi fig. 4.16). L’illustrazione è fatta in modo che lo spettatore ha l’impressione di vedere la superficie di un calderone bollente.
Fig. 4.16. Una cometa a forma di calderone bollente che contiene una faccia. Tratto dal medievale Astronomia di Bacharach, datato al 1545. Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 185, ill. 93.
Perciò, il libro di Geremia senza dubbio contiene una descrizione medievale di qualche cometa. Il fatto reale che la descrizione si riferisca a una cometa fu notato diverso tempo addietro. D. O. Svyatsky scrisse di questo nel suo La Cometa di Halley nella Bibbia e nel Talmud. Cercò di datare questa cometa, ma senza alcun successo. È anche possibile che il titolo stesso del libro, “Il fulmine del Tonante,” sia in relazione con l’apparizione di una cometa nel cielo. Non c’è alcun oroscopo affidabile nella profezia di Geremia, a dispetto del fatto che abbiamo visto alcuni frammenti che erano chiaramente di natura astronomica. Datare il libro astronomicamente è tutt’altro che semplice. Anche utilizzare la descrizione di una cometa per una datazione è impossibile. Le comete sono in generali di poco aiuto in materia di datazioni astronomiche perché le loro descrizioni sono normalmente vaghe e fantasiose. Inoltre, non c’è nessuna prova storica per molte rappresentazioni di comete periodiche che potrebbero fornire una base per una “datazione delle comete”. Considereremo le comete in maggior dettaglio in Chron5.
4. La profezia Biblica di Isaia e la data della sua creazione
La profezia di Isaia è una delle più lunghe della Bibbia. É presumibilmente datata al 740 A.C. Secondo N. A. Morozov, la parola “Isaia” significa “Libertà Imminente.” Questa profezia è anche una tra le più famose. N. A. Morozov era dell’opinione che contenesse la descrizione di una cometa, che egli tentò di datare – senza successo, secondo noi, poiché, come mostreremo più avanti, le comete sono poco utili per una datazione indipendente. Il libro è pieno di ricordi di Cristo. Non è senza ragioni che questa profezia particolare viene spesso chiamata il Quinto Vangelo ([765]). Citiamo diversi “frammenti di Gesù” dal libro di Isaia come esempi: Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. (Isaia 42:1). Il riferimento è molto probabilmente a Giovanni – un seguace di Gesù e autore della Rivelazione che predice il Giorno del Giudizio. “Come molti si stupirono di lui tanto era sfigurato” (Isaia 52:14). Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca; era come agnello [sic! – A. F.] condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi [confronta con i Vangeli – “là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra” (Luca 23:33) – A. F.], con il ricco fu il suo tumulo [un altro riferimento al Vangelo – seppellito da Giuseppe – A. F.]... il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità.” (Isaia 53:3-9, 53:11) E così via. La storia Scaligeriana tenta di provarci ancora che tutto questo sia stato scritto molti secoli prima della crocifissione di Gesù Cristo. Riteniamo che questo sia molto dubbio. Questo testo fu molto probabilmente scritto dopo il XII secolo D.C., parecchio tempo dopo la “Passione di Cristo.” Dovremmo anche segnalare se uno traduce le parole “salvezza” e “salvatore” che sono sparse su tutto il testo di Isaia in grande abbondanza, otterremo la parola “Gesù.” Vedi dettagli in [543].
5. La profezia Biblica di Daniele e la data della sua creazione
Gli storici hanno normalmente datato questo libro al 534-607 A.C. ([765]). Comunque, questo punto di vista è stato successivamente rivisto. Oggi il libro viene considerato scritto intorno al 195 A.C., così la data è stata spostata in avanti di secoli. Solo questo fatto dovrebbe dirci che non c’è un modo affidabile per stimare in modo indipendente questo libro nella cronologia Scaligeriana. Il libro di Daniele viene considerato l’ultima profezia ([765]). Se gli storici Scaligeriani possono continuare ad ignorare la relazione di altre profezie dell’Antico Testamento con la Rivelazione, il libro di Daniele si trova in una posizione privilegiata. Il parallelo con l’Apocalisse è qui così ovvio che gli storici sono stati costretti ad ammetterlo. Evidentemente, questo è il motivo preciso per cui la datazione del libro di Daniele ha cominciato a viaggiare in avanti nel tempo – era necessario per portarlo più vicino alla datazione Scaligeriana dell’Apocalisse che appartiene ai primi secoli della nuova era. Gli storici dicono quanto segue a riguardo: “la sua natura [del libro di Daniele – A. F.] richiede che venga chiamato apocalittico piuttosto che profetico” ([765], pagg. 93-94). Secondo N. A. Morozov, il nome Daniele si traduce come “La Verità di Dio” ([544], Volume 1, pag. 274). Ancora una volta ci troviamo di fronte con la possibilità che questo sia il titolo del libro e non il nome dell’autore. I critici Biblici hanno stabilito che questa è la profezia più recente della Bibbia – per esempio fa riferimento a precedenti profeti. Considerando i nostri nuovi risultati a riguardo della datazione dei libri Biblici, questa profezia è molto probabilmente di origine tardo medievale. A quanto pare, questo libro non contiene un oroscopo astronomico preciso. Comunque, contiene la magnifica descrizione di una cometa. Sebbene le “datazioni di comete” non possano assolutamente essere considerate affidabili, e possano semplicemente servire come prova secondaria per una ricerca astronomica indipendente, daremo un breve resoconto della descrizione della cometa contenuta nel libro di Daniele. Questo libro è ampiamente conosciuto per la sua leggenda del profeta Daniele che aveva spiegato l’iscrizione, “MENE, MENE, TEKEL, PERES,” scritta da una mano fiammeggiante sulla parete del palazzo del Baldassar. La Bibbia recita: “In quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, le quali scrivevano sulla parete della sala reale, di fronte al candelabro [lampada – A. F]. E il re vide la mano che scriveva” (Daniele 5:5). “E questo è quello che scriveva, MENE, MENE, TEKEL, UPHARSIN.” (Daniele, 5:25). Citiamo anche la traduzione di Morozov del testo Ebraico, che differisce in qualche modo dalla traduzione sinodale. “Proprio allora un dito apparve [ATSBEN in Ebraico, laddove il plurale sarebbe “ATSBEUT” – A. F.] nella mano di un uomo imponente [il testo Ebraico dice DI-ID- ANSH, o ‘la mano di una persona imponente,’ mentre ID indica il possesso, e non una parte reale della mano, così c’è una mano umana con dita – A. F.], e questa comincia a scrivere nella direzione della lampada da notte sull’intonaco della sala principesca” (vedi [543], pag. 213). A cosa potrebbe riferirsi un “dito della mano di un uomo imponente”, uno che scrive sulle pareti di una sala principesca” molto probabilmente nel cielo? Abbiamo già testimoniato che i temi astronomici sono abbondanti e ovvi nella Bibbia. È sufficiente dare un’occhiata all’illustrazione medievale del Cometografia di S. Lubienietskio al 1681 ([1257], vedi fig. 4.17).
Fig. 4.17. L’immagine di una cometa vicino ad una mano umana che scrive qualcosa nel cielo. Tratto dal libro medievale di S. Lubienetski intitolato Historia universalis omnium Cometarum, 1681 ([1257]). Archivio del libro dell'Osservatorio di Pulkovo (S. Pietroburgo). Vedi anche [543], pag. 208, ill. 106.
Si può osservare una nube di polvere sul cielo stellato, e una mano che esce dalla nuvola e impugna un ramo. Il ramo termina con un rametto che ricorda un dito, che la mano utilizza per tracciare qualche iscrizione illeggibile. Vediamo una cometa sopra la mano, disegnata come una gigantesca stella fiammeggiante con coda. È molto probabile che la profezia di Daniele contenga realmente la descrizione di una cometa, poiché dice che la mano scriveva in direzione della Lampada della Notte o molto probabilmente, la luna. N. A. Morozov era dell’opinione che l’ “uomo imponente” si riferisse alla costellazione di Ofiuco. Abbiamo trattato questa identificazione precedentemente. Il re terrorizzato si rivolge ai KSHDIA, o “astrologi” ([543]). Questo è normale, poiché la professione degli astrologi medievali implicava l’interpretazione degli eventi osservati nella sfera celeste (Daniele 5:7). Infine, Daniele spiega l’iscrizione al re:“E questo era lo scritto che era stato tracciato, MENE, MENE, TEKEL, UPHARSIN. Questa è l’interpretazione: Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine. Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani». (Daniele 5:25-28). Il testo Ebraico ha MNA-MNA, TKL, U PRSIN, che può essere tradotto come “il misuratore ha misurato, Bilancia e verso Perseo.” Abbiamo già segnalato che Ofiuco veniva identificato come il misuratore della sfera celeste su molte carte medievali – vedi fig. 4.9 dal libro di Corbinianus datato al 1731 ([1077]). Perciò, “Daniele” applicato al Misuratore è molto probabilmente un secondo riferimento all’Ofiuco – in altre parole, un uomo imponente come disegnato nelle carte stellari medievali. Questo dà l’idea che qualche cometa abbia potuto muoversi a metà strada fra Perseo e la Bilancia, passando attraverso Ofiuco. Avendo analizzato le informazioni sulle comete che hanno raggiunto il nostro tempo, Morozov arrivò all’assunto che questa avrebbe potuto essere la cometa del presunto anno 568 D.C. o 837 D.C. Comunque, la datazione delle comete non può in alcun modo essere attendibile. Elaboreremo questo punto in Chron5. Concluderemo con l’osservazione che l’ “antico” Ebraico non ha il futuro, e così, riferimenti a un tempo futuro devono essere interpretati a partire dal contesto. Perciò alcuni testi scritti al presente e che si riferiscono a eventi del presente e del passato possono trasformarsi in testi scritti nel futuro, secondo la percezione dei lettori più tardi ([543]). Potrebbe essere questa la ragione del perché la letteratura Ebraica contiene così tante profezie?
La nostra ricostruzione
La nostra ricostruzione delle profezie Bibliche contiene frammenti astronomici la cui analisi ci permette di formulare l’ipotesi sul fatto che questi libri siano originariamente medievali o addirittura tardo medievali. Questa conclusione corrisponde bene con i risultati dell’uso di nuovi metodi empirico-statistici in relazione alla Bibbia, trasferendo il tempo della sua creazione all’epoca del XI-XVI secolo D.C. Ulteriori dettagli più avanti. Ricordiamo al lettore che la datazione astronomica della Rivelazione porta alla data del 1486 D.C. Questo perché la prossimità delle profezie dell’Antico Testamento al Libro della Rivelazione del Nuovo Testamento può indicare che tutti loro siano stati scritti nel XV-XVI secolo D.C. Segnaleremo alcuni frammenti dal libro di Daniele che si riferiscono a eventi del XVI secolo in Chron6.
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La datazione al carbonio avrebbe fluttuazioni troppo ampie per le epoche storiche e sarebbe condizionata dai preconcetti degli archeologi, che suggerirebbero i risultati ai laboratori.
I reperti vanno semplicemente ridatati, non devono essere per forza tutti falsi e non è detto che confermino la versione ufficiale: per esempio, è interessante la vicenda del canale artificiale di Domenico Fontana, risalente alla fine del '500 e che sembra integrato coi pozzi di Pompei www.dionidream.com/pompei-sepolta-nel-16...e-anni-mai-esistiti/
... a proposito ... "canale" ... "fontana".... "pompei" ...
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- demartini315
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:fedora:
Sulla non-affidabilita' degli strumenti comunemente usati per le datazioni storiche devo studiare qualcosa perche' le obiezioni di Nomit mi sembrano intelligenti ed io non ne so praticamente niente ( giusto le due cose che ho letto stamattina ).
Tra l'altro mi interesso da tempo di storia della SGM e vedo sicuramente dei paralleli sul controllo delle informazioni/falsificazioni da parte del/dei poteri imperanti che in ultima istanza plasmano gli avvenimenti ( veri o falsi, accaduti o meno ).
Pero', la SGM e' tutto sommato un evento circoscritto ( lasciamo stare le ripercussioni geopolitiche senno' facciamo notte ) mentre per quanto riguarda la NC si parla di una riscrittura della Storia cosi' radicale ed importante che avrebbe ( secondo me, certo ) in potenza la capacita' di ribaltare completamente TUTTO quello che sappiamo, tutto quello che ci viene insegnato a scuola, nelle universita' etc
:zombie:
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- demartini315
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La dendrocronologia non arriverebbe abbastanza indietro per confermare la storia, perché la grande maggioranza degli alberi non supera i pochi secoli di vita, perché la crescita degli anelli sarebbe condizionata da fattori locali (suolo, umidità, ombra...) e perché si baserebbe in gran parte sulla cronologia convenzionale.
Gli archeologi hanno utilizzato i modelli ad anello nelle travi da costruzione per
****stimare le date di costruzione di alcuni degli edifici più famosi al mondo, comprese le abitazioni rupestri del Parco Nazionale di Mesa Verde (quasi 1.000 anni) e la Chiesa della Natività a Betlemme (quasi 1.500 anni) ).*****
****I dati sugli anelli degli alberi sono stati utilizzati per ricostruire la siccità o la temperatura in Nord America e in Europa negli ultimi 2.000 anni.****
Ad esempio, le ricostruzioni di siccità basate sugli anelli degli alberi per il sud-ovest americano indicano un periodo di siccità prolungata alla fine del 1200
[...]
In molte parti del mondo,**** gli alberi possono fornire una storia climatica per centinaia di anni, con alcuni che risalgono a 1.000 anni o più.****
Le storie climatiche risultanti migliorano la nostra conoscenza della variabilità climatica naturale e creano anche una linea di base rispetto alla quale è possibile valutare il cambiamento climatico indotto dall'uomo. NCEI archivia queste ricostruzioni climatiche oltre alle misurazioni degli anelli degli alberi.
www.climate.gov/news-features/blogs/beyo...-and-climate-history
it.wikipedia.org/wiki/Dendrocronologia
Per l'Italia, le curve standard più antiche sono quelle del Larice, che ****arrivano a datare fino al 756 d.C., ma in Germania è stato possibile estendere la datazione a 10.000 anni, arrivando fino all'8480 a.C. con la Quercia nelle regioni dei fiumi Reno e Meno****
[...]
l'altra applicazione importante della dendrocronologia in ambito archeologico consiste nella possibilità di calibrare le datazioni ottenute col radiocarbonio, permettendo la correzione degli errori legati alla variazione di concentrazione del Carbonio 14 nell'atmosfera, che non è stata costante, in quanto dipende dall'attività solare che varia nel tempo. Gli anelli di accrescimento degli alberi, poiché lo hanno assorbito durante il processo di fotosintesi, ne conservano traccia e permettono di risalire alle variazioni nella concentrazione atmosferica del radiocarbonio nel passato. Per questo le curve ottenute con questa metodologia permettono di calibrare le datazioni ottenute col metodo del radiocarbonio.
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Quindi la dendrocronologia viene usata assieme al C14 per limitare gli "errori" di datazione.
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Non capisco come questo possa confermare le storie sugli antichi romani o confutare i parallelismi tra i personaggi storici. Inoltre il 756 d.c. è molto avanti rispetto alla storia antica, mentre la Germania ne è rimasta fuori fino al medioevo. E poi non credo che abbiano davvero trovato querce vecchie di 10 mila anni, probabilmente hanno datato dei resti di quercia con altri metodi, quindi non è una datazione indipendente.
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Il radiocarbonio ha una precisione quasi assoluta, anche se ovviamente si possono verificare oscillazioni degli isotopi di carbonio presenti in un determinato anno. Il range di errore é comunque pressoche minimo
Scusate non so di cosa parli questo topic ma ho visto gli ultimi commenti e mi sono intromesso. State dicendo che Giulio Cesare é un invenzione del tardo medioevo? :blank:
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Il radiocarbonio ha una precisione quasi assoluta, anche se ovviamente si possono verificare oscillazioni degli isotopi di carbonio presenti in un determinato anno. Il range di errore é comunque pressoche minimo
Scusate non so di cosa parli questo topic ma ho visto gli ultimi commenti e mi sono intromesso. State dicendo che Giulio Cesare é un invenzione del tardo medioevo? :blank:
Io ho risposto riportandole affermazioni di Fomenko in merito, poi personalmente non sono in grado di verificare né l'efficacia dei metodi di datazione né i calcoli su cui si basa la nuova coronologia, ma questo credo che valga anche per voi. Per cui io mi limito a farmi la mia opinione in base a quello che posso capire. Se Svetonio dice che la sala da pranzo di Nerone ruotava "come il mondo" significa o che 1900 anni fa la rotazione terrestre era già una nozione acquisita, o che quel testo è stato creato durante l'età moderna e addirittura dopo Galileo.
Comunque Fomenko non è l'unico che dubita del radiocarbonio: anche i creazionisti citano dei casi in cui quel metodo avrebbe fallito clamorosamente.
I creazionisti non sono attendibili? Ok, ma anche gli storici lo mettono in dubbio, come nel caso della sindone.
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La sindone e' una panzana colossale o comunque non e' certo di Gesu', a meno che Joshua non sia vissuto nel 1200 :hammer:
Che i fedeli continuino a negare mi sembra normale
Le conoscenze dei Sumeri non credo siano spiegabili neanche nei termini medievali o rinascimentali cosi come tante altre conoscenze degli antichi di cui si potrebbe fare una lista interminabile
Il faro di Alessandria ad esempio aveva una tecnologia (riflettori basati sulla teoria delle coniche ) che non e' stato possibile replicare prima del 1700
Cosi come le conoscenze in campo militare e medico dei romani, non pervenute nel medioevo
Che molte delle conoscenze degli antichi siano state omesse e sottovalutate apre molti scenari interessanti ma non presuppone che siano posteriori alla loro reale data, visto che molte cose non sono spiegabili nemmeno nei nostri termini
Ovviamente io sto prendendo in esame l'antichita' come blocco unico.
Comunque non ho approfondito il tema del topic quindi non mi permetto di dare giudizi su questa teoria ma mi sembra abbastanza improbabile cosi a naso
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Regno Normanno dell'Italia meridionale = Regno Normanno in Normandia, in Bretagna e in Gran Bretagna
Calabria = Calais
Sicilia/Scilla = Isole Scilly
Campania = Champagne
Stato della Chiesa = Sacro Romano Impero
Tevere = Treviri
L'Aquila = Impero Austriaco
Umbria = Ungheria
Jura = Urali
Italiani =Ittiti
Venezia = Fenicia
Istria = Israele
Piramidi bosniache = Piramidi egizie
Epiro = Cartagine
Non mi ero accorto che
La Spezia = La Svezia!
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Parte I: LA CRONOLOGIA DELLA STORIA Russa
archive.org/stream/AnatolyFomenkoBooks/H...yAnatolyFomenkoVol.4
Introduzione
1. Considerazioni generali
1) Dobbiamo avvisare il lettore che la storia antica e medievale conosciuta da noi oggi (inclusa quella della Russia) è tutt’altro che ovvia e semplice – è estremamente vaga e contorta. In generale, la storia delle epoche che precedono il XV-XVI secolo e l’invenzione della macchina per la stampa è tutt’altro che basata sul racconto di eventi conosciuti, o corrispondente ad antichi documenti autentici. Al contrario, gli eventi storici che precedono il XVI-XVII secolo nella loro versione consensuale apparvero grazie al contributo di storici e cronisti – e di fatto di diverse generazioni. Tutti loro tentarono di ricostruire gli eventi del passato. Comunque, l’immagine risultante è difficilmente credibile. Tuttavia la maggior parte di noi è certa che la ricostruzione degli eventi del passato sia di regola piuttosto facile, pensando sia sufficiente prendere una cronaca e tradurla nel linguaggio moderno. Le uniche complicazioni che possono sorgere riguardano pesumibilmente dettagli di minor importanza e poco più. Questo è ciò che i corsi scolastici di storia ci fanno credere. Tristemente, le cose non stanno così.
2) La storia conosciuta da noi oggi è storia scritta – è basata su documenti scritti, in altre parole. Tutti questi documenti sono stati corretti, rivisitati, ricompilati ecc. per molto tempo. Alcune cose sono scritte nella pietra – comunque, questi brandelli di informazioni cominciano ad avere un senso solo dopo che l’intero edificio della cronologia è già stato costruito – e le cronache sono il principale materiale da costruzione della storia. Quando diciamo che Bruto uccise Cesare con una spada, l’unica cosa che questo significa è che qualche fonte scritta che è riuscita a raggiungere il nostro tempo dice così, nient’altro! Il problema di quanto sia affidabile la storia documentata nel rifettere eventi reali è molto complesso e richiede uno studio speciale. È davvero un problema posto dalla filosofia della storia piuttosto che dalla storia documentata in se. I lettori tendono a credere che oggi noi abbiamo cronache scritte dai contemporanei di Genghis-Khan e testimoni oculari degli eventi che ebbero luogo nella sua epoca. Non è così. Oggi è più probabile che abbiamo una versione tarda a nostra disposizione, una creata diversi secoli dopo gli eventi reali. Va da sé che i documenti scritti riflettono un certo tipo di realtà. Comunque, uno stesso evento reale potrebbe essere riflesso in una moltitudine di documenti scritti – e anche molto differenti; a volte le differenze sono così grandi che la prima impressione che si ha porta a non credere siano due differenti versioni dello stesso evento. Perciò, frasi come “una certa figura storica è il duplicato di un altro personaggio” che il lettore troverà nel libro presente non significano in alcun modo l’esistenza di due personaggi reali, di cui uno sia il doppione dell’altro. Questo non avrebbe alcun senso, è ovvio.
Ci riferiamo a un fenomeno completamente diverso – cioè, il fatto che il nostro “manuale di storia” potrebbe contenere diversi diversi riflessi dello stesso personaggio reale - Genghis-Khan, per esempio. Questi riflessi avranno nomi diversi e verrano ascritti a diverse epoche. Comunque, l’individuo in questione appare solo sulla carta e non nella realtà; come anche il problema di dove e quando una data persona è vissuta, è tutt’altro che facile. Un altro problema estremamente controverso è quello del vero nome di un individuo. Gli antichi avevano moltitudini di nomi e soprannomi. Inoltre potevano acquistarne altri una volta entrati nelle conache – nomi che i contemporanei non avevano mai utilizzato. Molti fattori possono entrare in gioco qui. Errori, confusioni, errori nella traduzione. Nel presente lavoro non abbiamo l’obiettivo di trovare i veri nomi utilizzati dai contemporanei delle figure storiche per riferirci così a questi ultimi.
3) In uno studio della storia scritta, bisogna sempre tenere a mente che le parole in generale e i nomi di popoli o luoghi particolari possono aver acquistato diversi significati nel tempo. Il nome “Mongolia” è un esempio eccellente; riferiremo a questo proposito in maggio dettaglio più avanti. Inoltre, molti nomi geografici avrebbero potuto migrare verso nuove longitudini e latitudini col tempo. Carte geografiche con i nomi scritti sopra sono diventate più o meno uniformi con l’invenzione della macchina da stampa, che ha reso possibile produrre molte copie identiche della stessa carta per lo scopo pratico della navigazione, insegnamento ecc. Prima di quell’epoca, ogni carta era unica, e normalmente in qualche modo in contrasto con altre carte. Personaggi che siao abituati a considerare oggi “antichi” vengono rappresentati sulle carte medievali come eroi medievali. Persino gli storici riconoscono questa tendenza piuttosto notevole e scrivono che “antivchi personaggi vengono rappresentati sulle carte come abitanti o cavalieri medievali ([953], pag. 21) eroi medievali. O testi antichi spesso trascrivevano i nomi senza la vocalizzazione – nessuna vocale, solo la radice consonantica. In quei giorni la vocalizzazione sarebbe stata aggiunta dal lettore a memoria. Questo appare manifestarsi specialmente con le lingue Arabe, dove virtualmente tutti i suoni vocalici sono memorizzati, e soggetti a un certo grado di arbitrarietà. E vedendo come venivano utilizzate le lettere Arabe nel Medioevo in altre lingue oltre all’arabo, spesso le vocali venivano omesse anche in quei linguaggi, anche se erano originariamente più o meno costanti. Ovviamente, i nomi erano o primi a subire questo processo.
Naturalmente, nel corso del tempo del vocali cominciarono a confondersi le une con le altre, vennero dimenticate o sostituite con altre vocali. Le consonanti scritte mostrarono maggiore stabilità. Per esempio, possiamo ricordare che molti testi antichi frequentemente alludono dlla “Fede Greca”. Comunque, è possibile che la parola Grecia sia derivata dal nome Horus, o Christos (Cristo). In questo caso la “Fede Greca” non è altro che la fede Cristiana.
La storia Russa è naturalmente in stretta realazione con la storia globale. Ogni genere di slittamento cronologico e geografico che si può trovare nella storia Russa invarabilmente porta alla scoperta di problemi simili negli altri paesi. Il lettore deve lasciar perdere l’opinione che la storia antica poggi su fondazioni immutabili – sembra che gli stessi problemi cronologici siano presenti nella storia di Roma, Bisanzio, Italia ed Egitto.Sono persino di natura più grave di quelli della storia Russa. Vedi Chron 1, Chron2 e Chron3 per ulteriori riferimenti.
4) Gli autori sono naturalmente interessati alla storia dell’antica Russia, l’Impero Russo e al massimo i suoi più vicini paesi. La conoscenza della storia Russa nel suo insieme è estremamente importante e riguardale fondamenta stesse della civilizzazione mondiale perciò i suo momenti più cruciali devono essere studiati con la massima cura e attenzione. Oggi abbiamo molta familiarità con numerosi esempi di come alcuni fatti storici vengono distorti per adattarsi a tendenze politiche di passaggio. In ChronI, Chron2 e Chron3 abbiamo scoperto molti diversi casi importanti on cui queste distorsioni sono state rigidificate come verità indiscutibili che passavano da manuale di storia a manuale di storia. È necessario investire una gigantesca quantità di lavoro per “One must invest a gigantic amount of labour into “eliminare le sbavature successive” per permettere di illuminare la natura reale degli eventi antichi.
Le distorsioni storiche sono inaccettabili nella storia di qualunque stato – per quanto riguarda la storia nativa propria degli autori, l’investigazione deve essere condotta con la massima chiarezza, e dobbiamo scegliere un approccio completamente imparziale. Nessuna autorità può essere accettata di per sé in simili materie.
Perché abbiamo parlato di tutto questo? La ragione è che la cronologia consensualedella storia Russa è piena di gravi contraddizioni. Inizialmente erano state segnalate da Nikolai Morozov ([547]). Comunque, la nostra analisi dimostra che anche lui non era conscio del problema reale.
La storia Russa è considerata relativamente “giovane” dallo storico moderno, che la confronta con le “antiche culture” - Roma, Grecia ecc. Comunque, in ChronI, Chron2 e Chron3 dimostriamo che tutte queste “antiche cronologie” vanno significativamente accorciate. È molto più probabile che le “antiche culture” debbano essere fatte slittare in avanti, nell’intervallo tra il XI e il XVII secolo d.c. La storia consensuale del X-XIII secolo è il prodotto della collazione e e “riassunto” degli eventi reali che datano all’epoca in questione (piuttosto scarsamente descritta nei documenti sopravvissuti) e i duplicati di eventi dell’epoca molto più densa del XIII-XVII secolo. Ci riferiamo naturalmente alla quantità di resoconti sopravvissuti di eventi piuttosto che agli eventi stessi. Il periodo immutabile della storia inizia nel XVII secolo d.c. Si presume che la storia documentata della Russia inizi nel IX-X secolo d.c. Questi significa circa 300 anni della sua cronologia cadono nella “zona pericolosa dei duplicati”. L’esperienza accumulata in questo campo ci porta ad aspettarci qui uno slittamento cronologico, che muoverà alcuni degli eventi in avanti, nell’epoca del XIV-XVII secolo d.c. Questa aspettativa è confermata dalla scoperta delgi autori di uno slittameto di 400-anni, che si è prima manifestato nell’analisi statistica del volume degli antichi testi (vedi ChronI, Capitolo 5:2), e poi fu scoperta in modo indipendente nel nostro studio sui parallelismi dinastici, qv più avanti.
5) Occasionalmente segnaliamo alcuni paralleli linguistici e inaspettate similarità fonetiche tra gli antichi nomi trovati in varie croonache. Sittolineiamo che simili paralleli in nessun modo pretendono di dimostrre alcunché; alludiamo semplicemente ad essi per dimostrare che i testi antichi senza vocalizzazioni possono essere letti in una gran quantità di modi. Tuttavia, questi paralleli vengono normalmente spiegati molto bene dalla nostra ricostruzione.
Nella presente introduzione delineiamo brevemente i problemi principali inerenti alla cronologia Russa e suggeriremo la nostra ea a proposito, che è radicalmente differente sia dalla versione degli eventi Scaligeriana che Romanoviana e anche dalla ricostruzione di N. A. Morozov ([547]). Nei capitoli seguenti faremo un breve resoconto della nostra analisi sistematica della storia Russa.
2. La nostra idea in breve
Riassumeremo immediatamente la nostra ipotesi, senza preparare i lettori in modo particolare. Tale stile narrativo potrebbe sembrare poco convincente; tuttavia, suggeriamo che i lettori continuino a leggere invece di saltare alle conclusioni. I dati reali per convalidare la nostra teoria saranno presentati nei capitoli seguenti.
Facciamo attenzione ai seguenti fatti, che noi troviamo molto strani. Tuttavia, questa stranezza si basa solo sulla cronologia consensuale e sulla versione dell'antica storia Russa che abbiamo imparato a scuola. Si scopre che un cambiamento nella cronologia elimina molte bizzarrie e mette le cose in una prospettiva più logica.
Uno dei momenti chiave nella storia dell'antica Russia è il cosiddetto "giogo Mongolo-Tartaro". Si dà per scontato che l'Orda arrivò dall'Estremo Oriente, dalla Cina o dalla Mongolia, conquistò molti paesi, schiavizzò tutta la Russia, spostandosi poi verso ovest, raggiungendo l'Egitto e stabilendo la dinastia dei Mamelucchi. Tuttavia, questa versione contiene molte incongruenze che sono più o meno note nel quadro stesso della storia Scaligeriana.
Inizieremo con la seguente osservazione. Se la Russia fosse stata conquistata dall'Est o anche dall'Occidente, ci dovrebbero essere i resoconti superstiti dei conflitti tra gli invasori e i Cosacchi che vivevano vicino ai confini Occidentali della Russia, così come le regioni del basso Volga e Don. Va notato che i libri di storia della scuola dicono che le truppe Cosacche sono apparse solo nel XVII secolo - presumibilmente formate da contadini fuggiti che si erano stabiliti sulle rive del Don. Tuttavia, gli stessi storici sono ben consapevoli del fatto che lo Stato Cosacco del Don esisteva già nel XVI secolo, con una legislazione indipendente e una storia propria. Inoltre, risulta che le origini della storia dei Cosacchi risalgano al XII-XIII secolo. Vedi, ad esempio [183], così come la pubblicazione di Sukhorukov dal nome "The History of the Don Troops", rivista del Don, 1989.
Pertanto, l'Orda, da ovunque provenga, si sposterebbe inevitabilmente verso l'alto lungo il Volga e attaccherebbe gli stati Cosacchi - e tuttavia non ci sono registrazioni al riguardo da nessuna parte. Perché dovrebbe essere così? L'ipotesi naturale può essere formulata come segue: l'Orda non ha combattuto contro i Cosacchi perché i Cosacchi erano parte dell'Orda. Questa ipotesi è sostenuta da alcune argomentaziono sostanziali contenute nel libro di A. A. Gordeyev ([183]). Nel suo tentativo di inserire l'ipotesi nella versione consensuale milleriana della storia Russa, Gordeyev è stato costretto a supporre che l’Orda Tartara e Mongola abbia conquistato la Russia molto rapidamente, e che i Cosacchi, o i guerrieri dell’Orda, si siano gradualmente trasformati in etnia Russa.
La nostra ipotesi principale (o meglio una delle nostre ipotesi primarie) è la seguente: le truppe Cosacche non solo erano una parte dell'Orda, ma anche l'esercito regolare dello stato Russo. In altre parole, l'Orda era Russa fin dall'inizio. "Orda" è la vecchia parola Russa per esercito regolare. I termini più tardi "voysko" e "vena" ("esercito" e "guerriero", rispettivamente) sono di origine slava e non dell’antica Russia e sono stati introdotti solo nel XVII secolo. I vecchi nomi erano "Orda" (Orda o esercito), "kazak" (Cosacco) e khan.
La terminologia si sarebbe più tardi alterata. A proposito, nell XIX secolo, le parole "zar" e "khan" erano intercambiabili nella parlata popolare Russa; ciò risulta evidente dai numerosi esempi che si trovano nel dizionario di Dahl (come "dove va il khan (zar), l'Orda (o "il popolo") seguirà", ecc.). Cfr. [223] per ulteriori riferimenti (voce "Orda").
A proposito, la famosa città di Semikarakorsk esiste ancora nella regione di Don, e c'è anche un villaggio chiamato Khankaya nel Kuban. Ricordiamo al lettore che il luogo di nascita di Genghis-Khan dovrebbe essere stato chiamato Karakorum ([325], pag. 409). Un altro fatto noto è che non esiste una sola traccia di Karakorum vicino al luogo in cui gli storici della scuola Scaligeriano-Romanoviana stanno ancora cercando ostinatamente questa città ([1078], Volume 1, pagine 227-228).
Secondo ipotesi piuttosto improbabile che hanno espresso i nostri coraggiosi studiosi, "il monastero di Erdinidsu, fondato nel 1585 [diversi secoli dopo la vita di Genghis-Khan - Aut.] era stato eretto sulle rovine di Karakorum" ([1078], volume 1 , pagina 228). Questo monastero, sopravvissuto fino al XIX secolo, era circondato da un bastione lungo un miglio. Gli storici sono del parere che l'intera capitale "Mongola" di Karakorum, una città di grande fama, abbia occupato il piccolo pezzo di terra dove è stato costruito il monastero in seguito ([1078] , volume 1, pagina 228).
Il nome Karakorum può tuttavia essere trovato nell'area del Don. Ad esempio, nella carta intitolata "La parte meridionale della Grande Russia" del 1720, l'intera regione Cosacca del Don è chiamata "La Piccola Tartaria"; vediamo anche un fiume con il nome di Semi Karak, uno dei tributari del Don sulla sinistra. Il nome completo della carta è il seguente: "Tabula Geographica qua Russiae Magnae Pontus Euxinus. Johan Baptist Homann. Niimberg, circa 1720. Il nome Karak si trova pertanto nella zona del Don Cosacco = Tartaro. Il nome Karakorum potrebbe aver semplicemente significato "la zona di Karak".
Inoltre, nella carta della Russia del 1670 (Tabula Russia vulgo Moscovia, Frederik de Wit, Amsterdam, circa 1670) troviamo una città chiamata Semikorkor proprio in questa regione, vicino al Don. Su un'altra carta, risalente al 1736 (Theatre de la Guerre sur les Frontieres de Russie de Turquie, Reiner 8c Joshua Ottens, Amsterdam, 1736), uno degli affluenti del Don porta il nome di Semi Korokor. Gli autori hanno visto personalmente tutte queste carte, durante una esposizione di vecchie carte della Russia, avvenuta nel febbraio 1999 in un museo privato di collezione affiliato all'A. S. Museo Pushkin di Mosca.
Così vediamo diverse versioni del nome Korokor nella regione del Don - nel nome di una città e in quello di un fiume. Una versione romanizzata del nome avrebbe potuto avere il suffisso "um" alla fine, che avrebbe trasformato il nome Cosacco di Korokor in Korokorum - il famoso luogo natale del Conquistatore del Mondo. In questo caso, il grande conquistatore Genghis-Khan è nato nella città Cosacca di Korokor vicino a Semi Korokor, il tributario di Don.
Torniamo alla questione dell'Orda. Secondo la nostra ipotesi, l'Orda non aveva avuto alcuna relazione con gli eserciti stranieri conquistati, ma era piuttosto l'esercito regolare della Russia Orientale, parte integrante dell'antico Stato Russo. Inoltre, il periodo del "Gioco Mongolo e Tartaro" non è altro che il periodo del regime militare in Russia, quando il comandante, o il Khan, effettivamente aveva le funzioni di re (zar); le città erano governate da principi, che non facevano parte dell'esercito ma riscuotevano le tasse per sostenerlo. L'antico Stato Russo può quindi essere considerato un impero unito, dove i soldati professionisti erano uno strato separato della società e chiamavano sé stessi “l’Orda”; altri strati non avevano formazioni militari proprie. Siamo del parere che i cosiddetti "raid dei Tartari" non siano altro che azioni repressive contro le aree della Russia che rifiutavano di pagare le tasse per una ragione o per l'altra. I rivoltosi venivano puniti dall'esercito regolare Russo. Di solito il principe lasciava la città prima di simili incursioni.
Fig. 0.1. Mosaico della Chiesa del Santo Salvatore a Chora, Istanbul. Datata al XIV secolo. Vediamo "Melania la suora, Regina dei Mongoli", secondo la leggenda che vediamo sopra la sua testa. La parola "Mongolia" è scritta in greco come "Mugulion", o "Megalion" che si traduce come "Il Grande". Ciò conferma l'ipotesi che le parole "Mongolia" e "megalion" siano derivate dalla parola russa. “mnogo” (“molti”), or “mnogo” + “vel" (“grande”). Tratto da [1207].
Fig. 0.2. Mosaico della Chiesa del Santo Salvatore a Chora, Istanbul. Un frammento.
3. La vera identità della Mongolia e l’invasione Tartaro-Mongola. I Cosacchi e l’Orda d’Oro
Vediamo l'etimologia della parola Mongolia. Può essere derivata dalla parola Russa mnogo (molto, una massa di persone, ecc.), o dalle parole mosch, mog (possibile precursore della parola "Magog") e mogoushchestvo, che traduce rispettivamente come "potere (sostantivo)", "può, è in grado di" e "potere". N. A. Morozov sosteneva la teoria secondo cui la parola "Mongolia" derivasse dalla parola greca "Megalion", o "Grande". Tuttavia, la parola greca potrebbe anche essere un derivato dello slavo "mog" e "mnogo". Nella fig. 0.1 si vede una fotografia dell'antico intarsio della chiesa di Chora a Istanbul. Vediamo la parola "Mongolia" scritta come "Mugulion" - praticamente uguale a Megalion, vedi fig. 0.2. La Russia Orientale è ancora conosciuta come la Grande Russia, o Velikorossiya. Secondo la nostra ipotesi, l'impero "Mongolo" non è che un altro nome per il Grande Impero, o per la Russia medievale.
Ci sono prove che possano sostenere questa ipotesi? Ci sono, e in notevole quantità. Vediamo cosa ci dicono le fonti Occidentali sulla cosiddetta "invasione Mongolo-Tartara".
"Le note del re Ungherese e una lettera al Papa che cita le truppe Russe come parte dell’esercito di Batu-Khan servono come prova della struttura e della composizione di quest’ultimo" ([183], volume 1, pagina 31).
"Batu-Khan ha fondato una serie di insediamenti militari sulla riva destra del Dnepr a fini di osservazione e protezione delle frontiere; popolati da abitanti dei principati Russi... c'erano molti Russi anche tra i coloni della zona di confine della linea del Terek. . . il sistema di governo creato dal Golden Horde è stato attuato e mantenuto prevalentemente dai Russi" ([183], volume 1, pagine 40-42).
Sembra inoltre che "la Russia sia diventata una provincia dell’impero Mongolo e sia diventata nota come Tartaro-Mongolia" ([183], volume 1, pagina 35). Potrebbe essere che Tartaro-Mongolia fosse semplicemente un altro nome della Russia, o del Grande Impero (Mongolia) la cui popolazione era in parte composta da Musulmani, o Tartari - proprio come oggi.
Più fonti medievali vengono portate alla nostra attenzione, più impariamo e comprendiamo una volta liberati dai lacci di un paradigma storico consensuale che si riflette nei libri di testo, unito alla vivida immaginazione della "conquista Mongola". Ad esempio, si scopre che "all’alba dell’esistenza dell’Orda [i primi giorni, pensateci! - Aut.] nella sede del Khan era stata costruita una chiesa Ortodossa. Con la fondazione di insediamenti militari, le chiese Ortodosse venivano costruite ovunque, in tutto il territorio governato dall'Orda, con il clero inviato lì a tale scopo e con il metropolita Cirillo trasferito a Kiev da Novgorod, completando così il ripristino della gerarchia ecclesiastica pan-Russa" ([183], volume 1, pagina 36).
Fermiamoci a riflettere per un momento. Tutto ciò è molto strano dal punto di vista consensuale. In effetti, un conquistatore Mongolo (che probabilmente non parlava nemmeno il Russo, figuriamoci la fede Russa) costruisce templi Ortodossi, che gli devono essere completamente estranei, in tutto il nuovo impero conquistato, e il Metropolita Russo si sposta a Kiev non appena la città viene Tratto da Batu-Khan il "Mongolo"!
La nostra spiegazione è la seguente. L'invasione straniera non è altro che una fantasia. Quello che vediamo è il governo militare Russo (A.k.a. "L'Orda") che si occupa dei tipici affari interni, come la costruzione di istituzioni imperiali. Tutti questi eventi sono tipici di uno stato in via di sviluppo.
Per citare da L. N. Gumilev: "Togliamo il velo di confusione dai nostri occhi e consideriamo la situazione in Russia durante l'epoca del giogo. In primo luogo, ogni principato ha mantenuto i suoi confini e la sua integrità territoriale. In secondo luogo, tutti gli istituti di governo amministrativo erano composti da Russi in tutto il territorio dell'impero. In terzo luogo, ogni principato aveva un proprio esercito. Infine - e questo può essere il fatto più importante, l'Orda non ha distrutto nessuna chiesa e ha dimostrato la grande tolleranza religiosa che caratterizza questi Stati. È un dato di fatto che la religione Ortodossa è stata sostenuta in tutti i modi. La Chiesa e il clero sono stati completamente liberati da tutte le tasse e i contributi. A parte questo, uno dei decreti di Khan ha dichiarato che chiunque osasse calunniare la fede Ortodossa doveva essere giustiziato senza diritto di appello" ([214], pagg. 265-266).
Fig. 0.3. Paiza, un simbolo del potere dell’Orda in Russia. Nella parte alta vediamo una stella ottagonale, simbolo Cristiano. è probabile che le moderne spalline militari con le stelle siano legate alla paiza "Mongola". Tratto da [331], volume 1, pagina 78.
Impariamo anche che il sistema di comunicazione Russo che esisteva fino alla fine del XIX secolo - il servizio di cocchieri - è stato creato dai Mongoli. I cocchieri erano conosciuti come yamshchiki, e la stessa parola è di origine Mongola: "c'erano stalle con fino a 400 cavalli lungo tutte le linee separate da intervalli di 25 verst [1 verst = 3,500 piedi o 1,06 km]... c'erano traghetti e imbarcazioni su ogni fiume; questi erano gestiti anche dai Russi. . . I cronisti Russi smisero di tenere le cronache quando i Mongoli arrivarono, motivo per cui tutte le informazioni sulla struttura interna dell’Orda d'Oro provenivano da stranieri che viaggiavano attraverso le sue terre" ([183], Volume 1, pagina 42).
Nella fig. 0.3 vediamo una paize, o segno usata dai rappresentanti delle strutture di governo dell’Orda in Russia. La parola è apparentemente legata alla parola slava poyti ("andare"), e forse anche un precursore della parola Russa pogon (che significa "tracolla"). Anche nella Russia Romanoviana, c'era bisogno di un documento chiamato "pogonnaya gramota" per viaggiare lungo le linee di comunicazione di proprietà dello Stato su cavalli di proprietà dello Stato. Nelle Figg. 0.4 e 0.5 troviamo altre due "paize Mongole" trovate in Siberia e nella regione di Dnepr.
Fig. 0.4. Una paiza "Mongola" scoperta in Siberia. Tratto da [1078], volume 1, posta tra le pagine 352-353.
Fig. 0.5. Una paiza "Mongola" scoperta vicino al Dnepr nel 1845. Tratto da [1078], Volume 1, inserto tra òe pagg. 352-353.
Vediamo che gli stranieri descrivono l'Orda d'Oro come uno Stato Russo. I Russi invece non la descrivono affatto, per qualche ragione, in relazione alle cose più banali - chiese costruite, matrimoni ecc., come se fossero "del tutto ignare" del fatto che il loro paese è stato conquistato e le loro terre sono diventate parte di un gigantesco impero straniero, con nuovi ed esotici sistemi di comunicazione, traghetti, ecc. introdotti in tutto il paese. Si presume che gli stranieri non abbiano menzionato la Russia durante la conquista "Mongola", dal momento che il paese "ha cambiato il proprio nome in Tartaro-Mongolia" ([183], volume 1, pagina 35).
Siamo del seguente parere: "Tartaro-Mongolia" è un termine straniero utilizzato prima del XVI secolo. Dal XVI-XVII secolo in poi, gli stranieri hanno iniziato a chiamare la Russia "Moscovia", avendo contemporaneamente smesso di fare riferimenti alla "Mongolia". Tuttavia, il territorio dell'impero Russo e persino un'area un po' più vasta era rimasta conosciuta come "la Grande Tartaria" tra i cartografi Occidentali fino al XVIII secolo. Esistono moltissime mappe di questo tipo. Una di queste, che troviamo molto rappresentativa, si vede nella fig. 0.6. Si tratta di una mappa francese dell'Atlante del Principe d'Orange, datata al XVIII secolo ([1018]).
Potremmo, come controargomentazione, incontrare riferimenti all'invasione dei Tartari e dei Mongoli nelle cronache Russe. L'effettiva età di queste cronache è discussa più avanti; l'analisi dimostra che le cronache sopravvissute sono state scritte o modificate in epoca Romanoviana. In realtà, gli storici hanno ancora abbastanza problemi con le cronache così come sono. Per esempio, G. M. Prokhorov, il famoso ricercatore, scrive quanto segue: "l'analisi della cronaca di Lavrentyevskaya (risalente al 1337) ha dimostrato che gli autori della cronaca hanno sostituito le pagine 153-164 con nuove pagine, alcune delle quali ripetutamente. Questo intervallo include tutti i dati relativi alla conquista della Russia da parte dei Tartari e dei Mongoli" ([699], pag. 77).
Secondo A. A. Gordeyev: "gli storici tacciono sulle prove storiche dei Cosacchi tra le file dell'esercito dell’Orda d’Oro, così come gli eserciti Moscoviti dei principi predecessori di Ivan il Terribile" ([183], volume 1, pagina .
Inoltre: "il nome stesso "Cosacchi" si riferiva alla cavalleria leggera che comprendeva una parte dell’esercito dell’Orda d’Oro" ([183], volume 1, pagina 17). A parte questo, apprendiamo che "nella seconda metà del XII secolo c'erano tribù indipendenti che abitavano in parti dell'Asia centrale e orientale conosciute come "Orde Cosacche" ([183], volume 1, pagina 16.
Fig. 0.6. Una mappa dell'Asia risalente al XVIII secolo. Vediamo su questa mappa la parte asiatica della Russia chiamata "La Grande Tartarie"; il paese comprende la Corea e parti di Cina, Pakistan e India. Manca del tutto il nome "Impero russo". Secondo la nostra ricostruzione, il nome Grande Tartaria veniva usato un tempo dagli stranieri per riferirsi alla Grande Russia. Come possiamo vedere, i cartografi dell'Europa occidentale lo hanno ricordato fino al XVIII secolo. Tratto da un atlante Francese ([1018]).
La parola Russa "Cosacco" (kazak) può essere derivata dalle parole "skok" e "skakat" utilizzate in riferimento al cavalcare.
Consideriamo ora la figura del famoso Batu-Khan. Dopo la "conquista" della Russia da parte di Batu-Khan, "il clero è stato esentato dal pagamento delle tasse; questo riguardava anche i beni ecclesiastici e la popolazione sotto la responsabilità della chiesa. Yaroslav Vsevolodovich, principe di Suzdal, è stato nominato primo Principe dei Principi Russi dai Mongoli" ( [ 183], volume 1, pag. 33).
Poco dopo, "il principe Yaroslav era stato convocato nella sede di Batu-Khan e mandato a Karakorum in Mongolia, dove doveva essere eletto il Grande Khan... Batu-Khan non è andato in Mongolia di persona, ma ha mandando il principe Yaroslav come suo rappresentante [in altre parole, a Batu-Khan non importava abbastanza delle elezioni del Grande Khan per parteciparvi personalmente - Aut.] Il soggiorno del principe Russo in Mongolia è stato descritto da Plano Carpini" ( [ 183] , volume 1, pagina 33).
Plano Carpini ci dice che il principe Russo Yaroslav è andato a rappresentare Batu-Khan alle elezioni del Grande Khan per qualche strana ragione. È possibile che l’ipotesi che Batu-Khan invii Yaroslav al suo posto sia stata inventata dagli storici moderni con l’unico scopo di far sì che le prove di Carpini concordino con l’ovvia necessità della presenza di Batu-Khan alle elezioni del Grande Khan?
Quello che vediamo qui è una semplice prova documentale che testimonia il fatto che Batu-Khan non è altro che il principe Russo Yaroslav. Ciò è confermato anche dal fatto che Alexander Nevsky, figlio di Yaroslav, era stato anche il figlio "adottivo" di Batu-Khan, secondo gli storici! Ancora una volta, i due personaggi sono identici (Yaroslav = Batu-Khan). In generale, va detto che "Batu" ("Batyi" in Russo) può essere una forma della parola "batya", o "padre". Un comandante militare Cosacco è ancora chiamato "batka" ("padre", "papà", ecc.). Quindi, Batu-Khan = il Cosacco batka = principe Russo. Nomi simili si trovano nei bylini, poemi eroici Russi - due di essi si chiamano "Vassily Kazimirovich porta il denaro del tributo a Batey Bateyevich" e "Vassily Ignatievich e Batyga" ([112]).
Ci è stato anche detto che "avendo conquistato i principati Russi del nord, Batu-Khan insediò le sue truppe ovunque, insieme ai suoi rappresentanti (chiamati baskaks) il cui compito era di portare 1/10 delle proprietà e della popolazione al Khan" ([183], volume 1, pagina 29). Il commento è il seguente.
È risaputo che "il tributo Tartaro è un decimo del tutto". Tuttavia, l'invasione straniera non ha nulla a che fare con questo. La Chiesa Ortodossa ha sempre rivendicato il tributo "desyatina, letteralmente "decima parte". Come abbiamo visto, una decima parte della popolazione Russa è stata preparata per mantenere le fila dell'esercito Russo, o dell’Orda. Questo è perfettamente naturale, dato che l'Orda era il nome dell'esercito Russo regolare che non è mai stato sciolto e si è occupato di pattuglie di frontiera, guerra ecc.; ovviamente non avrebbe avuto né tempo né opportunità di piantare e raccogliere colture, né di sostenersi autonomamente in generale. Inoltre, l'agricoltura era rimasta strettamente vietata per i Cosacchi fino al XVII secolo. Si tratta di un fatto noto, ma anche molto ovvio per un esercito regolare. Questo è menzionato da Pougachyov nelle sue Note sulla storia Russa e Gordeyev in [183], volume 1, pagina 36. Per questo l’Orda ha dovuto arruolare ogni decimo della popolazione come esercito regolare Russo, e chiedere il 10% come contributo per provviste e viveri.
Inoltre, un esercito regolare è costantemente in movimento e richiede depositi per sistemare provviste, armi e munizioni. Pertanto, sul territorio della Russia doveva esistere un sistema di depositi. Una delle parole Russe più usate per "deposito" (o "deposito di stoccaggio") è saray. I leader militari, o khan, avevano bisogno di un quartier generale, che normalmente si trovava vicino a questi depositi. Cosa vediamo? La parola "saray" si ripete molto spesso nella storia dell’ "Orda d'Oro dei Tartari e dei Mongoli" - la parola si trova anche spesso nella toponimia Russa. Molte città hanno la radice SAR come parte del loro nome, soprattutto nella regione del Volga. In effetti, vediamo Saratov, Saransk, Cheboksary, Tsaritsyn (Sar + Tsyn), così come la città episcopale di Zaraisk, nella regione di Ryazan in Russia e Zaransk nell'ovest della Russia. Tutte sono grandi città, alcune delle quali sono anche capitali di regioni autonome.
Si potrebbe ricordare anche Sarayevo, la famosa città dei Balcani. Spesso incontriamo la parola Saray nella vecchia toponimia medievale Russa e Turca.
Procediamo scoprendo che "Sultan Selim ha scritto quanto segue al Khan della Crimea [presumibilmente all'inizio del XVI secolo – Aut.]: "Ho sentito della tua intenzione di combattere contro la terra dei Moscoviti - fai attenzione; non osare attaccare i Moscoviti, perché sono nostri grandi alleati... se lo farai, faremo irruzione nelle tue terre". Il sultano Seliman, salito al trono Turco nel 1521, ha confermato queste intenzioni e vietato campagne contro i Moscoviti. . . Russia e Turchia si sono scambiate ambasciate e ambasciatori [nel XVI secolo - Aut]" ([183], volume 1, pagine 161-163).
Le relazioni tra Russia e Turchia sono state interrotte già nel XVIII secolo.
Ci si potrebbe chiedere sulla dislocazione delle truppe Russe quando hanno combattuto i Tartari e i Mongoli che avevano "razziato la Russia"? Si è scoperto che proprio dove si sarebbe riunito l' "esercito di resistenza" Russo nel 1252 Andrej, principe di Vladimir e Suzdal, andò da Vladimir per combattere i Tartari e li incontrò al fiume Klyazma, proprio fuori dai cancelli della città di Vladimir! Tutte le battaglie contro i Tartari combattuti nel XVI secolo si sono svolte nei pressi di Mosca, o nei pressi del fiume Oka, al massimo. Si potrebbe trovare strano che le truppe Russe abbiano sempre un miglio o due da percorrere, mentre i Tartari devono coprirne centinaia di miglia. Tuttavia, la nostra ricostruzione spiega tutto ciò - in quanto esercito Russo regolare, l'Orda veniva utilizzata per spedizioni punitive contro soggetti disobbedienti. Quindi arrivava fino alle soglie della città ribelle che aveva cercato di opporsi al governo militare.
4. Batu-Khan conosciuto come il Gran Principe
Siamo abituati a credere che i governatori Tartari definissero sé stessi Khan, mentre i Russi erano dei Grandi Principi. Questo stereotipo è molto comune. Tuttavia, dobbiamo citare prove piuttosto significative da parte di Tatishchev, che ci dice che gli ambasciatori Tartari chiamavano il loro sovrano Gran Principe Batu-Khan: "Siamo stati mandati dal Grande Principe Batu" ([832], parte 2, pagina 231). Tatishchev è piuttosto imbarazzato da quanto sopra, e cerca di spiegare questo titolo dicendo che Batu-Khan non era ancora diventato un Khan a quei tempi. Tuttavia, per noi è di minore importanza. Quello che importa è il fatto che un governatore Tartaro si chiamasse Grande Principe.
5. I Romanov, gli Zakharyin e gli Yuryins. Il loro ruolo nella cronografia Russa
Concludiamo l'introduzione con un'importante domanda alla quale bisogna rispondere per capire perché la storia Russa che ci siamo abituati a sentire scuola si è rivelata "improvvisamente" sbagliata. Chi distorcerebbe la vera storia della Russia, e quando è successo?
Nel 1605 in Russia sono iniziati i Grandi Disordini. Il 1613 segna una svolta nella storia Russa - il trono è stato preso dalla dinastia pro-Occidentale dei Romanov, degli Zakharyin e degli Yuryin. Essi sono responsabili della "stesura della versione" della storia Russa contemporanea; è successo sotto lo Zar Mikhail e il patriarca Filarete, forse più tardi. Presenteremo la nostra ricostruzione dei Grandi Disordini nei capitoli a seguire.
L'Orda Cosacca è stata bandita dalla Moscovia sotto i Romanov, gli Zakharyin e gli Yuryin. La sua messa al bando simboleggia la fine della vecchia dinastia Russa. I resti dell'esercito resistente del vecchio impero, o Orda, sono stati cacciati via dal centro del regno Moscovita. Di conseguenza, oggi vediamo le regioni Cosacche alla periferia della Russia e non al centro. Tutte queste regioni sono retaggio dell'Orda "Mongola" Russa. Il Kazakistan, ad esempio, può essere interpretato come Kazak-Stan, che si traduce come "Campo dei Cosacchi" o "Regione dei Cosacchi"; in alternativa, il nome può essere derivato da Kazak Tana o Cosacchi del Don.
Ci si potrebbe chiedere come l'esercito regolare professionista dell’Orda avrebbe potuto perdere la guerra civile. Si tratta di una questione di grande importanza. Si può teorizzare a lungo questo aspetto; speriamo che il libro in questione aiuti i futuri ricercatori della storia Russa a trovare una risposta.
La sconfitta di Razin e più tardi di Pugachyov sono le ultime sconfitte dell'Orda. Dopo questo successo militare, i Romanov hanno redatto documenti ufficiali e hanno dichiarato l'Orda "straniera", "malvagia" e "invasore della terra Russa". Nella mente dei discendenti, l'Orda si è trasformata in una forza ostile di invasione straniera ed è stata spostata oltretutto verso l'estremo e misterioso oriente; ecco come la Mongolia (Megalion, o il Grande, o l'Impero Russo) si è trasformata in un paese dell'est. A proposito, qualcosa di simile è accaduto alla Siberia, che si era trasferita dove si trova adesso dalle rive del Volga.
Quando i Romanov sono saliti al potere, hanno cercato di cancellare tutto quello che potevano della vecchia storia Russa. Gli storici dell'epoca romanoviana ricevettero ordini espliciti o impliciti di astenersi dal scavare troppo in profondità. Una minaccia mortale – Dovevano tenere ben presente il destino di Viskovatiy, q.v. avanti.
La nostra impressione sulle opere pubblicate dagli storici del XVIII-XIX secolo conferma questa idea. Circumnavigano in tutti gli angoli ruvidi e istintivamente nascondono gli ovvi paralleli, le domande e le stranezze più ovvie. Questo atteggiamento fa sembrare i libri di Solovyov, Kluchevskiy e di altri storici di questa epoca i più evasivi di tutti - per esempio, nei loro faticosi tentativi di leggere il nome "campo di Kulichkovo" come "campo di Kuchkovo", seguiti da lunghe ipotesie sull'esistenza di mitici boiari con il nome di Kuchki da cui il campo avrebbe avuto il suo nome ([284]; cfr. anche Chron4, capitolo 6).
È noto che le cronache genealogiche sono state bruciate nel regno di Fyodor Alekseyevich, fratello maggiore di Pietro il Grande e suo precursore - questo è accaduto a Mosca nel 1682, qv nel [396] e [ 193], pagina 26. A quanto pare, questo è stato fatto per cancellare le informazioni relative alle origini delle famiglie dei boyari. Tutta la genealogia è stata così effettivamente cancellata. Oggi si presume che si tratti di un atto "progressista" volto a contrastare l'ordine di precedenza, ovvero a impedire ai boyari di discutere sull'anzianità cancellando tutte le prove documentali delle loro origini ([193], pag. 26). Il nostro punto di vista è il seguente: i Romanov stavano distruggendo la vera e propria genealogia antica per fare posto alla loro nuova dinastia. I "ranghi di Ryurik" che sono sopravvissuti fino al presente e citati nei lavori completi di M. V. Lomonosov devono essere comparsi successivamente.
Facciamo notare un fatto curioso. Durante tutta la loro storia, i Romanov ha preso spose dalla stessa regione geografica, Holstein-Gottorp, vicino alla città di Lubecca. Si sa che gli abitanti di questa parte della Germania settentrionale sono di origine Russa, qv nel libro di Herberstein ([161], pag. 58). Apprendiamo quanto segue: "Lubecca e il Ducato di Holstein una volta confinavano con la terra dei Vandali con la sua famosa città di Vagria - si presume che il Mar Baltico sia stato chiamato proprio da questa Vagria - "il Mar Varangiano"... i Vandali erano potenti e avevano la stessa lingua, costumi e religione dei Russi" ([161], pagina 60).
E’ ovvio che l’ascesa dei Romanov deve essere stata dichiarata al servizio del bene del paese durante il loro regno. Sebbene il Ducato di Holstein fosse stato un tempo popolato da Russi, essi avevano perso gran parte della loro popolazione Russa a partire dal XVII secolo. In generale, la politica Romanoviana è stata per la maggior parte puramente Teutonica, e i loro metodi di governo pro-Occidente. Per esempio, il periodo dell'Oprichina tra il 1563 e il 1572, quando gli Zakharyin e i Romanov diventarono i sovrani de facto, è il momento a cui risalgono le prime citazioni di persecuzione religiosa. I musulmani e i giudaici che si erano rifiutati di convertirsi al cristianesimo furono distrutti. Non conosciamo nessun caso del genere in un'epoca precedente della storia Russa. La Russia aveva rispettato il vecchio principio di tolleranza religiosa "Mongolo" e turco.
Il regno del primo Romanov - Mikhail, Aleksei e Fyodor Alekseyevich è caratterizzato da roghi di massa di libri, distruzione di archivi, scisma ecclesiastico e campagne contro i Cosacchi, o l'Orda. La storia Russa più o meno ben documentata inizia con il regno di Pietro I Romanov. La sua epoca fu preceduta da un periodo di conflitti, tumulti e guerre civili, in cui i Cosacchi (l'Orda) erano il nemico principale; è da allora che si sistemarono nell'area di Don. Si tratta anche dell'epoca nella quale l'attività agricola nelle regioni Cosacche ha inizio; questo prima gli era proibito. Dobbiamo anche ricordare che i Romanov hanno fatto molti sforzi per dimostrare agli Occidentali che l’idea, piuttosto popolare in Occidente, che Stepan Razin, fosse di sangue reale era "assolutamente falsa". Fonti Occidentali lo chiamano Rex. Tuttavia, è noto che un certo "principe Aleksei" faceva parte dell’entourage di Razin, qv in Chron4, capitolo 9:4. A quanto pare, l'epoca di Razin, l'intero XVII e persino il XVIII secolo sono l'epoca in cui i Romanov hanno combattuto contro la vecchia dinastia, sostenuta dall'Orda e dai suoi Cosacchi.
Dopo la caduta dei Romanov nel 1917, l'incantesimo del silenzio è finito. In effetti, cominciarono ad apparire molti eccellenti lavori sull'antica storia Russa, scritti da emigranti Russi, che esponevano numerose stranezze, rimaste nascoste per molto tempo. Per esempio, il libro di A. A. Gordeyev che abbiamo citato era stato pubblicato per la prima volta in Occidente; la sua pubblicazione in lingua Russa ha avuto luogo piuttosto di recente. Certo, oggi è considerato di cattivo gusto menzionare i Romanov in un contesto critico. Tuttavia, la ricerca scientifica non può essere limitata da considerazioni politiche. L'intonaco si sta disgregando, rivelando parti dell'antica opera d'arte originale.
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Severi = Borboni
Settimio Severo = Enrico il Grande
Caracalla e suo fratello Geta = Luigi il Giusto e suo fratello Gastone di Orleans
Macrino = Mazzarino
Eliogabalo = Il Re Sole
Alessandro Severo = Luigi il Beneamato
Massimino il Trace = Luigi XVI + Maximilien de Robespierre
Luigi XVIII, che regnò dopo Napoleone, nato nel 1755 e fratello del re ghigliottinato, si chiamava Luigi Stanislao SAVERIO.
Ma vediamo cosa succede andando avanti.
... secondo voi quale di queste due è la migliore?
oppure, facendo corrispondere il 238 al 294,
In questo modo arriviamo molto vicini ad AURELIANO, il primo parallelismo della sequenza individuata da Fomenko, che corrisponde a Lucio Cornelio Silla. Quindi questa dovrebbe essere davvero la fine di 'sti cazzo di doppioni!
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