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I fondali duplicati nelle foto lunari
La tua ipotesi non solo non ha alcun supporto documentale di nessun tipo, stai dicendo che gli Americani avrebbero inviato, prima delle missioni, diverse sonde in orbita sui luoghi dei futuri falsi allunaggi, per la rilevazione del terreno, per poi elaborare quei dati a terra e costruire fondali per centinaia di chilometri quadrati. Sistemi capaci di operazioni in remoto...orbitale e con rientro, visto che non c'era modo di inviare quei dati attraverso altri canali; ovviamente non c'è alcun dato o documento che possa confermare una tale ipotesi..né tantomeno vedo un quadro realistico, o almeno plausibile, nella costruzione al suolo di scenari di tali dimensioni...per non parlare poi della illuminazione necessaria durante le EVA, i PAN, i Rover...e tutte le manovre di avvicinamento e ripartenza...
fine ot
Ciao, no problem per "l'estensione" dell'off-topic; volevo cogliere l'occasione per dire a tutti che prima di dire la mia mi ero dato una settimana di tempo per leggere tutte le risposte inerenti alla faccenda dei "fondali duplicati"; quindi domani sera (o tardo pomeriggio) risponderò e dirò quello che penso riguardo alla questione in oggetto
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Crotti ha scritto: Ultimo OT ( anche perche' la discussione e' finita ) perche' leggo questa obiezione molto spesso.
La tua ipotesi non solo non ha alcun supporto documentale di nessun tipo, stai dicendo che gli Americani avrebbero inviato, prima delle missioni, diverse sonde in orbita sui luoghi dei futuri falsi allunaggi, per la rilevazione del terreno, per poi elaborare quei dati a terra e costruire fondali per centinaia di chilometri quadrati. Sistemi capaci di operazioni in remoto...orbitale e con rientro, visto che non c'era modo di inviare quei dati attraverso altri canali; ovviamente non c'è alcun dato o documento che possa confermare una tale ipotesi..né tantomeno vedo un quadro realistico, o almeno plausibile, nella costruzione al suolo di scenari di tali dimensioni...per non parlare poi della illuminazione necessaria durante le EVA, i PAN, i Rover...e tutte le manovre di avvicinamento e ripartenza...
fine ot
Ciao, no problem per "l'estensione" dell'off-topic; volevo cogliere l'occasione per dire a tutti che prima di dire la mia mi ero dato una settimana di tempo per leggere tutte le risposte inerenti alla faccenda dei "fondali duplicati"; quindi domani sera (o tardo pomeriggio) risponderò e dirò quello che penso riguardo alla questione in oggetto
In effetti mi interessava capire che idea ti sei fatto tu propio dopo le risposte date dai vari utenti
:popcorn:
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La tua ipotesi non solo non ha alcun supporto documentale di nessun tipo, stai dicendo che gli Americani avrebbero inviato, prima delle missioni, diverse sonde in orbita sui luoghi dei futuri falsi allunaggi, per la rilevazione del terreno, per poi elaborare quei dati a terra e costruire fondali per centinaia di chilometri quadrati. Sistemi cap maci di operazioni in remoto...orbitale e con rientro, visto che non c'era modo di inviare quei dati attraverso altri canali; ovviamente non c'è alcun dato o documento che possa confermare una tale ipotesi..né tantomeno vedo un quadro realistico, o almeno plausibile, nella costruzione al suolo di scenari di tali dimensioni...per non parlare poi della illuminazione necessaria durante le EVA, i PAN, i Rover...e tutte le manovre di avvicinamento e ripartenza...
:question: Seriously?
La NASA aveva inviato 5 Lunar Orbiter con lo scopo di avere una mappatura topografica completa della superficie lunare, da usare per la selezione dei siti di allunaggio e per definire le traiettorie di allunaggio.
en.wikipedia.org/wiki/Lunar_Orbiter_program
Poi abbiamo le missioni Explorer, Ranger e Survayor. La NASA conosceva perfettamente l'orografia dei siti che avrebbero visitato, e non poteva essere diversamente.
Questo è uno schizzo pre-volo del sito di Apollo 15
Questa è una mappa del Giugno 1971 (un mese prima della missione) su dati del Lunar Orbiter 5
Questa è una mappa dall'Apollo 15 Surface Operation Manual (sempre pre-missione)
Questa è un immagine di un filmato proiettato simulatore del LEM usato per esercitarsi all'allunaggio
Questo è il modo con cui ottenevano i filmati
E questo è il simulatore
"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)
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www.aulis.com/pdf%20folder/hadley_study.pdf
nel quale si sostiene che le foto fatte dal Mons Hadley da 3 punti di osservazione diversi, e distanti chilometri tra loro, non possono produrre immagini mostranti lo stesso profilo del monte (o meglio sebbene la cosa sia teoricamente possibile sarebbe praticamente impossibile). Da una prima verifica che ho fatto, usando la ricostruzione 3D del sito di allunaggio di Apollo 15 disponibile sul sito NASA, ho trovato però che la deformazione prospettica è estremamente ridotta, almeno tra le foto fatte dal sito S9 (AS15-82-11075) e dal sito S7 (AS15-90-12208). Quindi mi sentirei di smentire questo studio, derubricando, come per altro altri interventi prima del mio, questo dei fondali ripetuti ad un argomento da non considerare nella questione Moon Hoax. Vorrei comunque effettuare delle verifiche prima di esprimermi in modo definitivo.
Esiste poi un secondo argomento già trattato qui su LC riguardo la parallasse dei monti sullo sfondo ( originato da questo studio www.aulis.com/stereoparallax.htm )
www.luogocomune.net/LC/forum/missioni-ap...strumenti-matematici
ma anche in quel caso il risultato non è stato positivo (la precisione con il quale si scelgono i punti necessari alla procedura per la stima della distanza de fondale, non è sufficiente da consentire ne una smentita ne una conferma dello studio).
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Volevo poi rispondere a Michele Penello e Wenk: Michele, ho anche notato io la tua "anomalia" anzi, ho anche visto quelle tre rocce a sinistra del LEM quando lo stesso LEM è distante, che pure loro paiono essere più vicine nella foto col LEM in primo piano....ma io questo lo consideravo al limite un corroborante della mia tesi: se si apprezza ad occhio nudo la vicinanza dei quelle rocce da una foto all'altra, a maggior ragione si dovrebbe notare ad occhio anche una minima "ravvicinanza" dello sfondo. Wenk, tra la quinta e la sesta foto che hai postato(partendo dall'alto), non mi tornava l'assenza totale del LEM sullo sfondo nella sesta foto rispetto alla quinta; però, come detto in apertura, anche questa mia supposizione può essere senz'altro spiegabile senza l'uso di fondali duplicati. Per correttezza e trasparenza, io qualcosa di pubblico a livello di calcoli per stabilire le distanze tra LEM/montagne/altri elementi l'ho trovata: è soltanto in inglese e si trova su Quora (una specie di Yahoo Answer, dove uno pone un quesito aspettando le risposte di chi ne sa qualcosa); premetto che i due utenti credono agli allunaggi (ma non c'è niente di male se uno lavora con onestà intellettuale) ma non saprei valutare la bontà dei loro calcoli, anche perchè danno risultati estremamente differenti (il primo se non erro piazza il LEM a 13 km dalle montagne, il secondo soltanto a 4 km....non proprio la stessa cosa diciamo), comunque son due persone che si sono sbattute per cercare di calcolare le distanze e giustificare l'apparente uso di fondali multipli. Il link è questo, se qualcuno vuole buttarci un occhio www.quora.com/I-fully-believe-Apollo-mis...ground-is-replicated Quindi, in attesa di eventuali novità da Kamiokande (o di chiunque voglia farsi lo sbattone per calcoli ed affini), come responsabile del topic che ho aperto dico grazie a tutti quelli che hanno scritto, e grazie anche per non aver mandato in vacca la faccenda con off-topic a ripetizione, che sarebbero stati di difficile controllo per il sottoscritto (visto che purtroppo non posso collegarmi a LC ogni mezz'ora per vedere cosa capita). Poi ovviamente se qualcuno ha da aggiungere qualcosa, il topic rimane aperto.
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che dovrebbe essere stata scattata intorno al tempo 135:01:56 , come confermato dalla NASA , ovvero alla data del 6 febbraio 1971 intorno alle ore 12:04 UTC, quando il Sole era in questa posizione
Il LEM è stato posizionato nella scena sempre grazie alle foto scattate dal LRO
ed anche ad una certa distanza dal sito di allunaggio,
vicino al "Cone Crater", la posizione dei vari dettagli morfologici del suolo in 3D mi sembra sufficientemente consistente con le immagini LRO (segno che sia la posizione relativa che la scala sono adeguati allo scopo).
Il risultato di questo esercizio è stato questo
Tralasciando che
- la direzione dell'ombra del LEM non appare andare nella stessa direzione della foto (i massi sono solo un riferimento addizionale per la direzione delle ombre, non vogliono essere rappresentazioni fedeli)
- per ottenere una prospettiva simile alla foto (con una lunghezza focale di 61.1mm e un negativo di 53mmx53mm, fonte NASA ) la posizione dell'astronauta non è esattamente quella aspettata (stazione H tra la "turtle rock" e le pietre che si vedono nella AS14-68-9487) ma è spostata di circa 11 metri
- la Hasselblad avrebbe dovuto trovarsi a circa 7 metri dal suolo
ci sono dei rilievi (un cratere e dei promontori) che avrebbero dovuto essere visibili nelle foto ma che invece non appaiono. Nel rendering tali rilievi sono tagliati perché da un lato finisce il dato acquisito dal LRO, dall'altro ho dovuto limitare l'estrazione dei dati altimetrici per questioni di gestione del file 3D sul mio laptop; ma in realtà il paesaggio continuerebbe con continuità.
Limitando la visibilità ai soli "Triplet Crater" la scena appare così
Ovvero molto simile a quel che sivede nella foto, a parte la direzione delle ombre. Per scrupolo ho posizionato la camera nella posizione supposta essere quella nella quale è stata scattata la foto (stazione H)
le considerazioni sulle ombre e sul paesaggio sono le stesse di prima. La posizione del LEM nella ricostruzione ovviamente non combacia più con quella della foto, e l'altezza della Hasselblad si riduce a 5.6 metri circa. Limitando la visuale si ottiene questo
Se qualcuno non ha una spiegazione plausibile sul perché il paesaggio nella foto AS14-68-9487 sia limitato al solo "Triplet Crater", la mia conclusione è che quello che si vede nelle foto NASA di Apollo 14 sia o un modello in scala o una riproduzione del sito di allunaggio fatta sulla Terra (indipendentemente dal fatto se quello che si vede nelle foto sia il Sole o una sorgente di luce artificiale). Incidentalmente questa conclusione coincide con i risultati del mio studio sugli effetti delle radiazioni sulle foto nella medesima missione.
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E quella della miniaturizzazione delle scenografie, che poi nei film sarebbero apparse a chiunque come reali, era una pratica di largo consumo nel mondo del cinema, sopratutto in quegli anni (Per estremizzare: oggi ormai con i computer si può fare un film ambientato a Rio de Janeiro senza muoversi dall'Italia; all'epoca invece o andavi fisicamente a Rio, o per risparmiare riproducevi le scenografie in scala).Qui il link ad Aulis (in inglese) www.aulis.com/miniatures.htm dove viene spiegato e mostrato come i modellini in scala possono arrivare ad avere, sia nelle foto che nei filmati, un tale livello di resa da apparire assolutamente "come se fossero veri" all'occhio di chi li guarda (c'è pure un video di Jarrah White, ma adesso non ho voglia di cercarlo nella serie Moon Faker, e l'argomento comunque viene toccato anche in American Moon).
Per quanto mi riguarda, un paesaggio così vasto in scala 1:1 illuminato totalmente da una fonte artificiale sarebbe non dico impossibile, ma decisamente complicato da realizzare in scala 1:1. Mentre facendo il tutto anche solo in scala 1:4 si risolverebbe qualsiasi problema.
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Ti rispondo perché fondamentalmente sono buono. L'Immagine altimetrica che hai postato dimostra quel che banalmente si vede nel rendering.
Il sito di allunaggio è nella zona blu a -1083 metri (meno 1083).
Il Cone Crater, che dista circa 1.3 chilometri dal sito, è in verde e quindi a -946 metri (meno 946).
Il cratere a sud est, che dista circa 3 chilometri dal sito, è per lo più in rosso ma la cresta è bianca e quindi a -809 metri (meno 809).
Il dislivello tra Apollo 14 e il Cone Crater è: -946 - (-1083) = 137 metri.
Il dislivello tra Apollo 14 e il cratere a sud est è: -809 - (-1083) = 274 metri.
Ora siccome mi risulta che 274 sia maggiore di 137, e spero che risulti anche a te, il cratere si deve vedere così come si vede il Cone Crater. Ma questo è ovvio perché i dati altimetrici sono nel file DTM da cui viene generato in automatico il file 3D (leggasi kamiokande non ha fatto nulla se non perdere tempo ad allineare i vari oggetti). Ora che abbiamo chiarito il concetto, mi spiegheresti di grazia perché nella foto di Apollo 14 il resto del paesaggio, che si trova più in alto rispetto al sito di allunaggio, è scomparso alla vista?
"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)
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Potresti avere anche la bontà di dirmi perchè dovrei vedere il cratere a sud-est che, come hai detto, dista circa 3 chilometri, se la linea di orizzonte è circa 2,4km?
Non è che hai creato un rendering senza considerare la sfericità della Luna e la sua grandezza?
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Ti voglio risparmiare il calcolo, ed inoltre vorrei evitare di far apparire formule in odore di terrapiattismo, quindi ho rifatto il rendering limitando la profondità della scena fino a circa 1.8 chilometri dall'osservatore
e se ruotassi la camera il confronto sarebbe ancora più impietoso. Ripeto per la terza volta la domanda, dove è andato a finire il panorama mancante?
"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)
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“Ci sono altre verifiche”
Aspettavo una replica da Kamiokande ma si vede che l’ingegnere ha molto da fare in questo periodo.
@gbhnjk
“Strana la ghiaia delle prime immagini postate da crotti, è la stessa di Marte.”
Mi hai messo un dubbio...
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Ci sono altre verifiche?
Credo che nessuno faccia verifiche perché non c'è niente da verificare.
Già la prima parte dell'intervento di kamiokande (quella con i rendering) non mi era granchè chiara.
Quando poi la la questione, nella risposta a Pigna, si è cristallizzata nella domanda "perché non vediamo il cratere a sud est?" la cosa è diventata ancora più oscura.
Insomma: il cratere a sud est sta lì davanti a noi, in piena vista dietro al LEM,che diavolo vuol dire "è scomparso alla vista"?
Potrei chiuderla anche qui. Ma poiché ho l'impressione che tutto nasca dal fatto che kamiokande equivochi tra il terzo cratere di Triplet (cioè il South Triplet che sta, invisibile nella AS14-68-9487, dietro la cresta del Center Triplet) e il "cratere a sud est" allargo un po' la descrizione (scusatemi se scopro l'acqua calda).
Il "cratere a sud est" nel linguaggio NASA si chiama Old Nameless
Tutte le informazioni stanno qui
www.hq.nasa.gov/alsj/a14/a14OldNameless.html
Qui l'Old Nameless visto da solo
Qui l'Old Nameless nel contesto sullo sfondo della AS14-68-9487; sotto ho anche duplicato con un pelo di colore la foto per distinguere agevolmente la cresta del Triplet crater rispetto l'Old Nameless (o se preferiamo il "cratere a sud est").
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- kamiokande
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È possibile che in effetti abbi scambiato i due crateri, rimane comunque il problema dell'ombra dl LEM ed il fatto che la Hasselblad doveva stare ad almeno 2.5 metri dal suolo (correggendo per la nuova prospettiva).
"La stampa è morta" (Egon Spengler - Ghostbuster)
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A proposito di questa foto:
valt51 ha scritto:
Il "cratere a sud est" nel linguaggio NASA si chiama Old Nameless
Tutte le informazioni stanno qui
www.hq.nasa.gov/alsj/a14/a14OldNameless.html
Qui l'Old Nameless visto da solo
Certo che spostare questi Sirio di qua e di là deve essere una faticaccia
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essendo praticamente impossibile stabilire le distanze esatte dalle foto in scenari così larghi
Ma no, ma no.
E' invece abbastanza semplice stabilire tutte le distanze. Un metodo banale consiste nel prendere una delle mappe dell'allunaggio e sovrapporla alla mappa del LRO.
Visto che il thread si è aperto con apollo 17 facciamolo, appunto, per apollo 17.
Prendiamo una delle mappe (ce n'è più d'una) con i percorsi degli astronauti e con la scala delle distanze.
Questa è carina:
Ora con sovrapponiamola alla mappa del LRO. La chiara presenza dei crateri rende il ridimensionamentola della sovrapposizione particolarmente semplice.
Ora possiamo con semplici proporzioni (di quelle studiate alle elementari) stabilire qualunque distanza (senza contare che vediamo anche le quote in altitudine).
Per esempio la distanza in pianta tra le cime del North Massif e del Sout Massif è di 23 km.
O la distanza in pianta (in linea retta) tra i due estremi raggiunti dagli astronauti nella pianura (cioè stazione 2 e stazione è di 11,5 km.
E così via.
Già che ci sono, per me Apollo 17 è una enciclopedia di dimostrazioni che la missione fu reale e non falsificabile e falsificata (parla la prospettiva: montagne dipinte e giacenti sullo stesso piano danno diverso effetto di montagne vere sfalsate). Però ci vuole molto tempo e voglia (personalmente non credo di avere nè l'una nè l'altra perché so che non servirebbe).
Tuttavia fatemi dire una cosa in linea col tema del thread.
non è dimostrabile la faccenda dei fondali duplicati
Innanzitutto penso che, se si crede alla falsificazione, vada da sé che creare un set per Apollo 17 ampio 25 km e alto 2,8 km sia un pelo difficile.
Quindi per i falsificatori non resta altra soluzione che i modellini e il set in scala. Quanto in scala? Facciamo 1:100? La pianura percorsa diventa così di 115 metri (è già troppo per illuminare con un singolo proiettore evitando falloff, ma lasciamo stare). I monti diventano fondali dipinti: il Sout Massif è alto 28 metri, Bear mountain 5 metri. (E il LEM 7 centimetri e gli astronauti 17 millimetri -che nei video si muovono, ma lasciamo stare).
Ora, in questo scenario, che vuol dire "fondali duplicati"?
Avrebbero altra possibilità i fondali oltre che a essere duplicati?
O davvero qualcuno pensa che a ogni foto, a ogni panorama, i fondali furono ridipinti e messi in loco? Cioè tante sono le foto, o quantomeno le stazioni, tanti sono i fondali? Che venivano cambiati in tempo reale mentre scorrevano i corrispondenti video che mostravano i fondali?
Crotti, finchè i fondali vengono visti in formato francobollo è sostenibile tutto e il contrario di tutto. Ma non appena si va a vedere le foto nella loro altissima definizione originale, si vede che non c'è un solo fondale uguale all'altro, altro che studi matematici sul parallasse, per dire.
Tra i mille mila esempi possibili in Apollo 17 faccio solo un esempio sul panorama da te evocato nel primissimo post un anno fa.
Ti paragono 4 viste da 4 diverse stazioni (ce ne sono altre, quei monti sono stati fotogafati in tutte le salse).
Anche qui siamo poco via dal formato francobollo ma chi non distingue vada a vedere tutti questi panorami in alta definizione in
www.hq.nasa.gov/alsj/a17/images17.html#Pans
Tra i monti mutano le proporzioni, l'angolo di visuale e le altezze reciproche. Nulla di ciò avviene per fondali piatti ed uguali. Qui invece siamo in presenza del normale comportamento della prospettiva su oggetti nettamente separati.
Quindi qui non esistono fondali duplicati. E nemmeno fondali tout court. C'è solo una visuale che spazia per 25 e passa chilometri.
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