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Le caratteristiche di luminosità della superficie lunare
Grazie
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- LoneWolf58
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La tuta dell'astronauta è bianca ed ha un alto indice di riflessione mentre la superficie lunare è, quantomeno, grigia.
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
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Se i tempi non richiedono la parte migliore di te, inventa altri tempi. [Stefano Benni]
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- CharlieMike
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Ma per fare questo tipo di misurazioni non si dovrebbero prendere a riferimento due superfici dello stesso colore?
La tuta dell'astronauta è bianca ed ha un alto indice di riflessione mentre la superficie lunare è, quantomeno, grigia.
Scusate il mio ragionamento da profano, ma mi sembra che si stia spostando il problema.
Cerco di spiegarmi con un esempio.
Supponiamo di avere due veicoli che si muovono lungo una strada: un camion e un automobile.
Ad un certo punto prestabilito del percorso con un autovelox misuriamo la loro velocità: entrambi viaggiano a 100km/h.
Cosa cambia sapere se il camion è carico o scarico o se l'automobile è diesel o benzina?
Nel punto di misurazione entrambi i veicoli si muovono a 100km/h.
Nel caso delle foto lunari, con GIMP, desaturando l'immagine in modo da avere solo toni grigi, sappiamo che due punti della foto hanno gli stessi valori di luminosità.
Il che significa che la luce che ha colpito l'obiettivo in quei due punti campione ha la stessa intensità.
Poco importa se la luce è incidente, diretta o rifratta. All'obiettivo, in quei due punti, arriva la stessa quantità di luce.
La questione piuttosto è: come è possibile spiegare che due punti in condizioni estremamente diverse, l'astronauta in ombra e il suolo lunare illuminato direttamente, hanno la stessa luminosità all'obiettivo, ovvero nello stesso punto di misurazione?
L'astronauta è illuminato da luce riflessa ovvero da una percentuale della luce che riceve il suolo lunare che invece è illuminato da luce diretta.
Rifacendomi all'esempio di prima la domanda sarebbe: come è possibile che, se l'automobile è una Ferrari e il camion un motocarro a due tempi, nel punto misurato si muovono entrambi a 100km/h?
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Io purtroppo non mi intendo di fotografia quindi mi sollevo dal partecipare alla discussione. Una cosa che mi sento di dire è che la luna, come la terra, è dotata di un'atmosfera, anche se è infinitamente meno densa di quella della terra; è chiamata esosfera. A me la cosa che ha sempre stranito delle fotografie fatte sulla luna sono le ombre, la luce e i colori. In teoria l'ombra del LEM (si chiama cosi?) avrebbe dovuto essere, secondo me, molto più lunga considerando la foto da voi postata, parlo di quella molto definita, e che oltretutto ritrare questo modulo in prossimità di un tramondo lunare; e i colori avrebbero dovuto essere meno "terrestri" e la luce avrebbe dovuto essere un pochetto più intensa (compresa l'aura solare, la quale secondo me avrebbe dovuto essere più bianca). Tornando al discorso dell'esosfera lunare e collegandomi al fatto che la foto è stata scattata in prossimità di un tramondo lunare, mi azzardo di dire che dall'immagine proposta mancano anche alcuni dettagli, ossia delle strisce luminose, anche se flebili, verticali all'orizzonte, le quali avrebbero dovuto comunque offrire uno sfondo diverso (almeno così penso...ci sarebbe da documentarsi). ps. Ma la foto del LEM (se si chiama così) è una delle foto scattate sulla luna o è una simulazione?
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Ma infatti, il problema rimane immutato. Stavo solo dicendo che non si può utilizzare la scala 255 del computer come PROVA DIRETTA del problema. Ma ci sono altri modi per dimostrarlo.La questione piuttosto è: come è possibile spiegare che due punti in condizioni estremamente diverse, l'astronauta in ombra e il suolo lunare illuminato direttamente, hanno la stessa luminosità all'obiettivo, ovvero nello stesso punto di misurazione?
***
AFABBRI: Se anche ci fosse atmosfera sulla luna, è talmente rarefatta che non incide sul risultato fotografico.
Teoricamente, i fakers della NASA hanno fatto un buon lavoro, considerando che disponevano di una fonte unica di luce. L'unico errore lo hanno commesso fotografando il LEM dalla parte in ombra: lì hanno esagerato con i riflessi e le fonti supplementari, perchè volevano un "look da copertina". Se avessero avuto il coraggio di fare delle foto più scure, per il LEM in ombra, nessuno si sarebbe accorto di niente.
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Cit. AFABBRI: Se anche ci fosse atmosfera sulla luna, è talmente rarefatta che non incide sul risultato fotografico.
Si sono accorti dell'esistenza dell'esosfera appunto perché questi raggi sono stati immortalati. C'è anche da dire però che è scoperta recente, lanciarono una sonda nel 2014 per studiare a fondo questo fenomeno. Non ricordo come si chiamava la sonda, ricordo solo che si schiantò in tempi prematuri. Quel che voglio dire è che se qualcuno fosse stato sulla luna a quei tempi, visto che la foto è in prossimità di un tramonto lunare, ossia quando questi raggi iniziano ad essere più appariscenti, almeno uno di quelli che c'ha messo piede avrebbe dovuto riportare questo fenomeno (senza considerare il fatto che la polvere lunare sollevata dal LEM si sarebbe dovuta adagiare dopo molti giorni, non potendo consentire, a mio avviso, la possibilità di fare una foto così ben definita).. Ho avuto questo pensiero. Comunque grazie infinite per la risposta.
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Molto interessante la questione dei raggi, non la conoscevo.
La sonda Surveyor 7, nel 1968, è stata la prima a fotografare uno strano chiarore nel cielo dopo il tramonto, che non dovrebbe apparire se la luna fosse circondata dal vuoto. In seguito (secondo la versione ufficiale) anche gli astronauti delle missioni Apollo, in orbita attorno alla luna, hanno assistito a diversi tramonti e alla successiva apparizione di una flebile aura luminosa e dei raggi che partivano dall'orizzonte.
Questi ad esempio sono gli appunti presi dagli astronauti dell'Apollo 17:
Esiste effettivamente un'atmosfera estremamente rarefatta composta da vari gas, che sono invisibili, e da microscopici granelli di polvere lunare che rimangono in sospensione fino a diversi km di quota.
Poiché i gas sono troppo rarefatti per riuscire a sostenere la polvere, è stata avanzata la teoria che essa rimanga in sospensione per "levitazione elettrostatica".
Se questa polvere illuminata dal sole è talmente tenue che ci si rende conto della sua presenza solo dopo il tramonto (o prima dell'alba), nelle foto diurne (anche se in prossimità del tramonto) è giusto che non appaia, così come è giusto che non appaiano le stelle.
Il LEM dovrebbe aver alzato un polverone? E se sì, questo dovrebbe essere rimasto in "levitazione elettrostatica" e quindi essere visibile nelle foto?
Non lo so, penso solo che sia un'ipotesi un po' azzardata, basata su un'esperienza tutta terrestre che, però, sulla luna perde di validità.
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E' per questo e per una serie di fattori che mi sono sorti dei dubbi relativamente all'alta definizione del LEM ritratto della foto: uno di questi è che leggendo un documento sui fenomeni lunari transienti ho capito che la luna, nonostante sia un ambiente privo di umidità, non è orfana di nebbie e foschie; nebbie e foschie composte principalmente da polveri in levitazione elettrostatica, o polveri sollevate per outgassing o causa impatto. A causa di queste tre forze, comunque, su qualsiasi documento redatto e che tratti scientificamente la materia "luna" emerge un fattore comune: sulla superficie lunare le polveri non sono mai ferme, la superficie lunare è un ambiente molto dinamico e disturbato, ed in base a queste considerazioni non riesco proprio ad immaginare una foto così ben definita e senza un qualche tipo di perturbazione. E se ho capito bene la superficie lunare è anche discretamente radiattiva. Non penso che una passeggiata spaziale a quei tempi fosse praticabile senza ripersussioni per gli astronauti. Comunque le mie sono solo impressioni, non so neppure se le tute degli astronauti proteggano dalle radiazioni.
Un'altra cosa che ha aumentato i miei dubbi (ma forse è solo frutto della mia ignoranza) è questo articolo datato 31 luglio 2017 e che recita:
Vi siete mai chiesti come si vede sulla Luna? Forse la domanda più comune riguarda il “cosa”, ma anche il “come” non è affatto banale, considerando il fatto che sul nostro satellite naturale manca proprio ciò che consente alla luce del Sole di riflettere: l’atmosfera.
Si pensi infatti come sulla Terra i giochi di ombre e luci siano possibili grazie alla luce indiretta “generata” dai riflessi e dalla deviazione della luce da parte delle minuscole particelle presenti in aria. Questo, sulla Luna, non è possibile, rendendo potenzialmente pericolose le escursioni di futuri astronauti e anche dei robot che la NASA è (quasi) pronta ad inviare sulla sua superficie. Ciò che mancano sono infatti “le sfumature di grigio”, causando problematiche nella movimentazione di macchine e di persone e impedendo alle fotocamere di inviare sulla Terra immagini “leggibili”, essendo le strumentazioni impiegate prive della sensibilità necessaria per la visualizzazione di tutti i dettagli. In altri termini, sembra di vedere un quadro del periodo barocco incentrato sulla tecnica del “chiaroscuro”:
“Quello che si trova sulla Luna sono ombre nere e regioni molto luminose direttamente illuminate dal Sole”, spiega Uland Wong della NASA. “I pittori italiani lo chiamavano chiaroscuro nel periodo barocco. E’ molto difficile essere in grado di percepire tutto da un robot o anche da un essere umano che ha bisogno di analizzare queste immagini perché le camere non hanno la sensibilità sufficiente per vedere i dettagli necessari per studiare una roccia o un cratere”. (...il passo in grassetto non lo comprendo: quel che c'è scritto è compatibile con una foto ad alta definizione datata millenovecentosessanta...e rotti?)
Le difficoltà vengono poi esasperate ulteriormente dal fatto che il colore del terreno è uniforme, e anche la polvere lunare - essendo “ultratterrena” - riflette la luce in un modo differente rispetto a quella presente sulla superficie della Terra. (c.s.) I pericoli nascosti dai giochi di luci ed ombre sono evidenti, specialmente considerando che la NASA sta progettando “visite” all’altezza dei poli del satellite, vista la maggior probabilità di imbattersi in riserve d’acqua. E proprio ai poli il Sole è sempre all’orizzonte, generando lunghe ombre sul terreno.
Questo è il link dell'articolo per intero: www.hdblog.it/2017/07/31/Luce-Luna-chiaroscuro-NASA-POLAR/
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- CharlieMike
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Ci sono in Rete dei video che lo confermano. (Sto usando uno smartphone e ho difficoltà a cercare e linkare).
Però questo problema sembra non esserci in Apollo 11.
EDIT: scusatemi. Ho fatto l'attivissimo della situazione. In effetti i video che ho detto ci sono ma non è facile trovarli.
Ricordavo un video di Mazzucco che spiegava bene la questione, ma essendo in procinto di uscire con il film, lo ha tolto.
Ne cerco un altro e lo linko.
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A parte le foto del programma Apollo, ci sono migliaia di foto scattate in superficie dalle sonde americane (programma Surveyor) e sovietiche (programma Luna). L'allunaggio di tutte queste sonde prevedeva, come per il modulo Apollo, l'uso di retrorazzi verso il basso per consentire il soft landing. Anche queste dovrebbero aver sollevato un polverone, ma nelle foto non si vede.
Si potrebbe obiettare che quelle foto sono state trasmesse con un segnale televisivo dell'epoca, in bassa risoluzione.
Allora andiamo a vedere le foto in alta risoluzione del 2013 del lander cinese Chang'e:
Foto nitidissime e visibilità perfetta fino all'orizzonte.
(Se ve lo state chiedendo, la foto del lander l'ha scattata un robottino a 6 ruote tipo quelli marziani)
Inoltre se queste foschie fossero visibili dalla superficie, dovrebbero essere visibili anche dall'alto, come la nebbia in Val Padana è visibile dal satellite, ma le sonde in orbita lunare, da quello che ho visto, hanno sempre scattato foto nitidissime della superficie.
L'articolo che hai postato si riferisce alla missione Resource Prospector con cui la NASA vorrebbe mandare un robot a estrarre l'acqua in uno dei poli lunari.
Il sole radente crea condizioni di luminosità estreme, molto più estreme di quelle della foto del LEM a cui ti riferisci.
Se ci fosse un po' di nebbia, questa rifletterebbe un po' di luce e illuminerebbe le ombre, invece gli scienziati prevedono un ambiente con ombre nerissime, tanto che stanno mettendo a punto soluzioni mai adottate prima neanche nei robot marziani.
L'intervista originale è questa:
www.nasa.gov/ames/nisv-podcast-Uland-Wong
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Considerando l'ombra del modulo cinese l'orologio lunare avrebbe dovuto essere in prossimità di mezzogiorno. Mi piacerebbe esser sulla luna solo per capire che tipo di luce ci sia verso quell'ora. L'uso dei retrorazzi non si riscontra (quando in teoria basterebbe uno starnuto per scatenare un uragano sulla luna), però si riscontrano detriti da trascinamento sui piedi della sonda, quei cumuli sui piedi del lander, che tra l'altro mi sembrano leggermente anomali (ma forse mi sbaglio, magari le zampette del lander si sono aperte ad ombrello complice il peso del modulo e giustificano il modo in cui sono si sono formati quei cumuli)
Relativamente all'articolo. E' vero che stanno parlando di una missione sui poli lunari, ma la descrizione delle condizioni di luce sono state fatte in termini generali, almeno a me così è sembrato (poi posso sempre sbagliarmi).
Ps sono solo obiezioni per cercare di capire, non per contrastare, in questo momento mi sento molto alunno.
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Ma certo, tutte le obiezioni sono benvenute, stimolano la discussione e rappresentano un'occasione di crescita. Come ho detto, non sapevo della polvere lunare che levita. Anch'io sono molto alunnoPs sono solo obiezioni per cercare di capire, non per contrastare, in questo momento mi sento molto alunno.
Se sei appassionato di fisica e hai altre obiezioni in merito, avanzale pure.
Riguardo l'articolo, conosco HD Blog, tratta di alta definizione nel settore audiovisivo, l'astronomia è abbastanza fuori dal suo campo e infatti l'articolo è molto superficiale, sembra proprio si riferisca in generale all'intera luna, ma nell'articolo originale della NASA è inequivocabile il riferimento ai poli.
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Osservazioni personali che scrissi a massimo tramite messaggio privato relativamente all’atterraggio sulla luna, osservazioni partorite da logiche personali (un po la ho corretta perché gliel’avevo riportata da cani, anche se quel che leggerai non sarà molto distante da quella precedente. Spero tu possa comprenderne la logica)
I moduli immortalati in foto non presentano gli effetti di un atterraggio, quindi, andando pensando, ragionando tra me e me: per atterrare senza lasciar tracce, per appoggiarsi delicatamente su suolo lunare, questo corpo avrebbe dovuto assumere velocità uguale a zero in punto zero (superficie lunare) e solo dopo che questo corpo avesse decelerato la sua velocità fino al punto di annullare la forza di gravità lunare in punto zero (quindi sulla superficie). Per annullare la forza di gravità lunare è necessaria obbligatoriamente una forza contraria al moto del corpo in movimento. Ammettiamo che questa forza possa essere generata da un retrorazzo. Ma come può funzionare un retrorazzo nel vuoto in assenza di attrito? (se io andassi con la macchina sulla neve, quanto ci impiegherei a fermarmi innestando al volo la retromarcia? decelerazione sicuramente, anche se lieve, ma prima di fermarmi perderei il controllo del mezzo, e mi fermerei contro un palo, esempio per assurdo).
La luna non ha atmosfera, e se non vi è atmosfera (e quindi ci troviamo in uno spazio vuoto), dalla nostra esosfera, che si trova a circa 600km dalla superficie terrestre, all’esosfera lunare che si trova a circa 384K chilometri di distanza dalla Terra, come farebbe questo corpo a regolare il suo moto? Considerando che questo corpo deve assumere una velocità di moto capace di contrastare la forza di gravità terrestre, come si fa a calcolare il momento in cui questo corpo decide di liberarsi dalla forza gravitazionale terrestre per così annullare la fase propulsiva, e calcolare quando questo corpo sarà imprigionato da quella lunare per iniziare la fase decelerativa? Supponiamo che la soluzione dei retrorazzi sia l'unica soluzione possibile: a me vien da pensare che per atterrare questo corpo dovrebbe utilizzare i retrorazzi prima per mantenere costante la velocità di crociera, e poi in prossimità della superficie lunare per contrastare la forza di gravità lunare e per trovare quell'attrito che consenta a questo corpo di rallentare, e che è per forza la superficie lunare.... non significa quindi dover alzare per forza tante polveri e detriti?.
Dopo la mia osservazione mi metto a cercare. Vado su wikipedia per cercar quegli spunti capaci di potermi indirizzare verso lidi capaci di offrirmi rispote. Ma mi cade l’occhio su questo passaggio:
L'addestramento dei piloti del LEM: i simulatori di volo it.wikipedia.org/wiki/Modulo_Lunare_Apol...i_simulatori_di_volo
Cit. La fase finale dell'allunaggio è una manovra difficile: per motivi di peso il combustibile disponibile era molto ridotto (nelle varie missioni Apollo, resterà tra il 3% e il 6% di combustibile nei serbatoi del LEM all'atterraggio ossia circa 2 minuti di volo al massimo) ed occorreva trovare in un suolo lunare costellato di crateri e di blocchi di pietra, una zona sufficientemente priva di asperità in modo che il LEM non si inclinasse al momento dell'atterraggio e da cui potesse successivamente decollare (questo richiedeva che ci fosse meno del 20% di pendenza). La velocità verticale ed orizzontale all'atterraggio doveva essere limitata per evitare che le gambe del LEM si rompessero o che il complesso si ribaltasse, entrambe le cose avrebbero condannato l'equipaggio. Al pilota si richiese anche notevole precisione: ogni missione si prefiggeva lo scopo di far atterrare il LEM in una zona specifica scelta in anticipo per il suo interesse geologico. Alcune missioni dovettero fare i conti anche con altri problemi: una luminosità intensa che rese difficile il riconoscimento dei rilievi e, nella fase finale (a partire da 30 metri di altitudine per Apollo 15), la polvere sollevata dal getto del motore-razzo che impedì di distinguere chiaramente i rilievi e di determinare la velocità orizzontale residua. Padroneggiare la guida di un tale velivolo senza fare errori e senza mai averlo potuto provare in una situazione reale richiese un addestramento intensivo a terra.
Domanda: e’ quindi possibile che la foto dei LEM postati in questo forum non offrano alcun segno dell’effetto di un atterraggio? Il suolo lunare è prevalentemente polveroso, e sotto la polvere roccioso. La forza di gravità lunare è un sesto di quella terrestre, una manovra d’atterraggio avrebbe dovuto lasciare come traccia una sorta di cratere.
Capito luce: la luce nel vuoto cosmico… non esiste.
Come si nota dalle immagini, un pacchetto fotonico si manifesta sotto forma di luce solo quando colpisce la bottiglia. Prima dello scontro con la bottiglia il pacchetto fotonico è totalmente invisibile.
La luna è priva di atmosfera, priva di molecole in grado di trasformare i fotoni in luce prima che si scontrino con la superficie lunare. La luce dovrebbe manifestarsi e diffondersi, quindi, dal basso verso l’alto e non dall’alto verso il basso come avviene sulla terra o comunque su altri corpi dotati di atmosfera. La presenza del LEM fotografato è come se facesse parte della superficie lunare e quindi dovrebbe subire lo stesso fenomeno. La luce dovrebbe quindi definire la forma del LEM ma solo dove esso è colpito direttamente, seguito da una lunga ombra. A mio modo di vedere, ossia da profano, le foto non dovrebbe offrire quel tipo di immagine.
Il mio è tutto frutto di ragionamento. Ho buttato le mie prime considerazioni in maniera molto grossolana secondo la mia logica, sicuramente molto opinabile. Quel che vorrei farti capire è che quelle immagini a me fanno percepire grandi anomalie. Ora comunque andrò ad approfondire anche se quel che trovo è tutto materiale divulgativo e poco tecnico. Ho quasi l’impressione che sulla luna non ci siano mai stati. Ho solo l’impressione che la luna l’abbiano osservata col binocolo. Ps ho tralasciato la menata delle polveri in levitazione elettrostatica e per emissioni di gas, altrimenti avrei dovuto continuare a scrivere e creare ulteriore confusione.
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A differenza di una automobile che per spostarsi usa l'attrito delle gomme sul suolo, un razzo utilizza il principio di azione e reazione, che nulla ha a che vedere con l'attrito.
Il tuo esempio della macchina sul ghiaccio non è applicabile, perché per fermarti cerchi di sfruttare l'attrito delle gomme sul ghiaccio che è pochissimo.
Se tu per assurdo utilizzassi un razzo, non solo ti ferneresti ma accelereresti in direzione opposta.
Nel viaggio verso la luna (per me solo ipotetico) alla partenza il Saturn V accelera per azione/reazione e non perché spinge contro la Terra o l'atmosfera.
Raggiunta una determinata velocità (non sto a disquisire sullo sgancio dei vari stadi per semplicità) i motori si spengono, e il missile prosegue per inerzia, e non essendoci attrito potrebbe, teoricamente, proseguire a quella velocità all'infinito.
Raggiunta la Luna il missile riaccende i razzi orientandosi in senso opposto al movimento e, per il principio di azione e reazione rallenta.
La stessa cosa fa il LEM per atterrare.
Se durante il viaggio tenesse i razzi accesi, il missile continuerebbe ad accelerare.
Su una strada o nella nostra atmosfera, a causa dell'attrito dell'asfalto o dell'aria un corpo in movimento di inerzia rallenterebbe fino a fermarsi, e solo dandogli energia contrasteremmo l'attrito fino ad ottenere una velocità costante.
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Inoltre non possiamo parlare di polvere in sospensione in quanto per esserlo occorrerebbero delle correnti d'aria ascensionali che contrasterebbero il movimento verticale dei granelli dovuto alla gravità.
Mancando l'atmosfera conseguentemente mancano anche le correnti d'aria e quindi un qualsiasi attrito a contrastare il movimento verso il basso dovuto alla gravità.
Conseguentemente un incudine e una manciata di polvere, sulla Luna, cadrebbero al suolo alla stessa velocità.
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Bene, se Wikipedia ha ragione, la polvere si è effettivamente alzata, ma come ho detto prima, dubito che ne rimanga molta in levitazione elettrostatica, altrimenti dovremmo dubitare anche di tutte le sonde automatiche.
Riguardo i segni lasciati dal motore, preferisco non dilungarmi per non uscire dal tema della discussione. Ti dico solo che nelle foto i segni si vedono, ma se ti aspetti un cratere rimarrai deluso.
E la luce che si diffonde dalla superficie, cioè dal basso, non potrebbe colpire il lato in ombra del LEM illuminandolo almeno un po'? O ti aspetti di vederlo completamente nero?La luce dovrebbe manifestarsi e diffondersi, quindi, dal basso verso l’alto e non dall’alto verso il basso come avviene sulla terra o comunque su altri corpi dotati di atmosfera. La presenza del LEM fotografato è come se facesse parte della superficie lunare e quindi dovrebbe subire lo stesso fenomeno. La luce dovrebbe quindi definire la forma del LEM ma solo dove esso è colpito direttamente, seguito da una lunga ombra. A mio modo di vedere, ossia da profano, le foto non dovrebbe offrire quel tipo di immagine.
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Il nostro occhio la rileva solo esclusivamente se viene colpito direttamente.
Sulla Terra come sulla Luna, la luce arriva dall'alto, dal Sole.
Se alziamo lo sguardo e guardiamo il Sole, in entrambi i luoghi lo vediamo perché la luce colpisce direttamente i nostri occhi.
Sulla Terra abbiamo l'aria che viene illuminata e riflette la luce del Sole tutt'attorno.
Non è l'aria a illuminare ma sempre la luce del Sole.
È anche il motivo per cui vediamo il cielo azzurro.
Sulla Luna, mancando l'aria, la luce del Sole, che proviene dall'alto, non viene riflessa ed è il motivo per cui il cielo è nero, ma colpisce direttamente tutto intorno: LEM, astronauti, suolo lunare, ecc.
Quello che vediamo è SEMPRE il riflesso della luce su qualcosa, oppure l'oggetto che la genera: Sole, lampadina, ecc.
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In effetti ho portato l'esempio sbagliato, conosco un po' la propulsione spaziale e so di che parli e mi sono accorto della cavolata troppo tardi, ho peccato (ma volevo sol far capire che i propulsori chimici o ionici nello spazio cosmico devono essere utilizzati con molta delicatezza). L'unica cosa che volevo dire è che comunque per far atterrare il LEM hanno dovuto utilizzare i retrorazzi, e uno degli effetti evidenti dei retrorazzi è proprio il sollevamento di polvere e detriti di piccole e medie dimensioni. Avrebbe dovuto esserci per forza traccia dell'atterraggio.
Poi ho approfondito il discorso delle polveri in sospensione. Questo fenomeno accade quando la luna entra nella coda magnetica terrestre, e accade quando per noi è periodo di luna piena. Cito testualmente: Durante l’attraversamento, la Luna viene a contatto con giganteschi “fogli di plasma” composti da calde particelle cariche intrappolate nella coda. Le più leggere e mobili di queste particelle, gli elettroni, impattano la superficie lunare caricandola negativamente.
Sul lato diurno della luna questo effetto è in gran parte neutralizzato dalla luce solare: i fotoni UV urtano gli elettroni sparandoli via dalla superficie e mantentendo così l’accumulo di carica a livelli relativamente bassi. Ma nel lato non esposto al sole, lato freddo e oscuro, gli elettroni si accumulano e il voltaggio può raggiungere centinaia di migliaia di Volt. Camminando sulla superficie lunare carica, gli astronauti proverebbero il classico “scoppiettìo” da scarica elettrostatica. Toccando un altro astronauta, la maniglia di una porta, un pezzo elettronico sensibile – una qualsiasi di queste semplici azioni potrebbe scatenare una scossa elettrica. La messa a terra sarebbe d'obbligo.
Inoltre, la polvere lunare rimanere sospesa ad altezza uomo. Le immagini del Surveyor 7 provano che le polveri lunari sottili, quando sufficientemente cariche, fluttuano a mezz’aria. Questo inconveniente creerebbe problemi di scarsa visibiltà, annerimento delle tute spaziali, ostruzione dei macchinari, graffi alle visiere.
La regolite più sottile si potrebbe raccogliere in una sorta di vento trasparente. Guidata dalla differenza di carica globale, la polvere fluttuante volerebbe naturalmente dal lato notturno (fortemente negativo) al lato diurno (debolmente negativo). L’effetto sarebbe una “tempesta di sabbia” che parrebbe essere più forte nella zona del terminatore, la linea divisoria tra il giorno e la notte. Ma nessuno può dire per certo cosa accade sulla Luna quando attraversa la coda magnetica, perché nessuno è stato lì nel momento cruciale. Gli astronauti delle missioni Apollo non sono mai atterrati su una luna piena e non hanno mai provato l’esperienza di attraversare la coda magnetica terrestre.
Le migliori prova dirette provengono dal Lunar Prospector che orbitò intorno alla Luna nel 1998-99 e monitorò molti attraversamenti. Durante alcuni di questi, la sonda percepì grandi variazioni nella carica voltaica del lato notturno, con sbalzi repentini “da -200 V a -1000 V". Articolo Intero: www.nasa.gov/topics/moonmars/features/magnetotail_080416.html Una domanda che mi sorge spontanea è questa: siccome questi fenomeni accadono regolarmente ogni volta che la luna attraversa la coda magnetica terrestre, è possibile che possano rimanere intatte le orme degli astronauti del primo allunaggio e come ho letto, per milioni di anni? Ora sto approfondendo il fenomeno della luce e dei colori. Spero di trovare documentazione soddisfacente.
Earth’s magnetotail isn’t the only source of plasma to charge the moon. Solar wind can provide charged particles too: La coda magnetica terrestre non è l'unica fonte di plasma in grado di caricare la luna, ma lo sono anche i venti solari.
2.
Tu giustamente dici: Sulla Luna, mancando l'aria, la luce del Sole, che proviene dall'alto, non viene riflessa ed è il motivo per cui il cielo è nero, ma colpisce direttamente tutto intorno: LEM, astronauti, suolo lunare, ecc. Quello che vediamo è SEMPRE il riflesso della luce su qualcosa, oppure l'oggetto che la genera: Sole, lampadina, ecc.
Appunto, domanda: questo fattore non può influire, diciamo, sulla tecnica fotografica? La luce che arriva dal Sole urta le molecole e le varie particelle di cui è fatta l'atmosfera, diffondendosi anziché proseguire direttamente verso la superficie terrestre. La percezione che noi abbiamo dei colori non dipende in primo luogo da come la luce si diffonde nell'atmosfera? Se fossimo fuori dalla nostra atmosfera, percepiremmo i colori allo stesso modo? Il giallo sarebbe sempe giallo?
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Cit. E la luce che si diffonde dalla superficie, cioè dal basso, non potrebbe colpire il lato in ombra del LEM illuminandolo almeno un po'? O ti aspetti di vederlo completamente nero?
No no mi immagino di vederlo, pensavo di averlo scritto. Chiedo perdono...
E' solo che non riesco proprio ad immaginarmi delle foto così, come dire... perfette.
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Io non sono un esperto e mi baso sulle mie poche conoscenze e un po' di ragionamento, ma sulle cariche elettrostatiche sono completamente a digiuno.
Ti prendo in parola per quanto riguarda la coda magnetica terrestre, fino ad una eventuale conferma o smentita, e ragionando concordo sullo "scoppiettio" da scarica elettrostatica. Penso però che parlando di centinaia di migliaia di volt qualche schicchera dovremo anche vederla. Per assurdo penserei che se i valori sono quelli dovremo vedere un effetto tipo bobine di Tesla.
Mancando di conoscenze non posso pronunciarsi oltre.
Una cosa però la posso dire: gli astronauti non sono atterrati (???) sul lato in piena luce (o in ombra) in quanto la temperatura era estrema in entrambi i casi.
Sono invece atterrati (???) in prossimità del Terminatore, ovvero al confine fra luce e ombra, dove le temperature erano più abbordabili.
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in questo periodo (20 luglio 1969)
Se i tempi non richiedono la parte migliore di te, inventa altri tempi. [Stefano Benni]
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