Mauro Biglino alla prova dei fatti

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8 Anni 7 Mesi fa - 8 Anni 7 Mesi fa #344 da redazione
Apro questo thread per conto dell'utente Pastore. Sarò io il responsabile del thread. Visto che ci sono già stati degli scontri su questo argomento, avviso che gli utenti che sono già stati coinvolti verranno sospesi al PRIMO ACCENNO di polemica personale. Non ci saranno sconti da questo punto di vista. Siete avvisati.

Segue il post di apertura di PASTORE:

***

«Mauro Biglino è apprezzato da tante persone per la sua loquacità, preparazione, sagacia e per le sue teorie molto accattivanti, direi quasi liberatorie, molta gente pensa che gli siano stati aperti finalmente gli occhi su certe “verità” che gli sono state propinate per anni da chiese e associazioni religiose varie.

Credo di non esagerare che per qualcuno l'avvento di Biglino sia un sogno che si avverato e come recita un vecchio refrain “i sogni son desideri di felicità”.

Però chi ha vissuto la vita per un certo numero di anni ha potuto purtroppo costatare che certi sogni al fine erano illusioni, la semplice differenza tra sogno e illusione è che il primo può avverarsi, essere vero, il secondo no.

Non c'è bisogno che ricordi che sin dal passato ci sono stati personaggi carismatici che, in buona o cattiva fede, hanno ingannato molte persone facendogli quasi toccare con mano quello che gli veniva propinato.

Fortunatamente la maggior parte di questi personaggi incantatori hanno un comune punto debole, cioè le fonti e le prove da cui partono per poter affermare quello che dicono, a tal proposito c'è una bella metafora dell'Antico Testamento quella del gigante dai piedi d'argilla che per abbatterlo è bastato un sassolino, qualsiasi teoria o ipotesi se non si fonda su basi solidi è destinata a fallire.

In questa discussione mi propongo di verificare, insieme a chi vorrà farlo con me, le fonti e le prove addotte da Biglino per validare le sue teorie, non mi soffermerò sulle speculazioni non comprovabili si perderebbe solo del tempo, non dicevano forse i latini “Quod gratis asseritur, gratis negatur” (Quello che viene affermato in modo gratuito, gratuitamente può essere negato)?

Per finire voglio sottolineare che la serietà di un ricercatore è molto importante perché poi possa essere preso in considerazione, molti infatti non si sono fatto scrupoli ad “addomesticare” certe prove per poi adattarle alle proprie teorie.»

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Direi ovviamente che il primo post argomentato spetta a PASTORE. (M.M.)
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8 Anni 7 Mesi fa - 8 Anni 7 Mesi fa #353 da Pastore
Vorrei iniziare con un post “leggero”, con una piccola lezione di grammatica ebraica fatta da Biglino ai sui lettori all'inizio del suo primo libro Il libro che cambierà per sempre le vostre idee sulla Bibbia, essa riguardo nello specifico il significato del prefisso be :

«La Genesi ci racconta l'evento della creazione dell'uomo dicendo che, dopo aver prodotto le acque e averle divise dalla terra facendo uscire l'asciutto, dopo aver posto su di essa le piante e gli animali (Gen. 1,26):



Ma il redattore del racconto pare avvertire il bisogno di sottolineate un aspetto che il lettore deve assolutamente comprendere: non ci devono essere dubbi di sorta perché evidentemente si tratta di un evento straordinario, e presto ne comprenderemo il perché.

Al verso successivo (1,27) infatti sembra che voglia precisare:



Insomma l'autore vuole dirci che Elohim (termine plurale con cui si identificano nelle lingue semitiche I “signori dell'alto”) hanno fatto l'uomo utilizzando il loro “tselèm”.» - pp. 45 - 46

Considerazioni: Biglino col suo ragionamento vuole farci intendere che l'uomo non è stato fatto “a immagine di” ma “con l'immagine di”, in seguito Biglino per chiarire il suo concetto pone una domanda:

«Ma che cos'è lo tselèm? (…)

I traduttori greci di questo passo della Genesi [1,26] (la cosiddetta “Versione dei Settanta”) certo non conoscevano i racconti sumeri e comunque non potevano avere alcuna nozione circa le possibilità dell'ingegneria genetica, pertanto hanno tradotto nel seguente modo (Gen. 1,26):



Considerazioni: I redattori della Bibbia dei LXX conoscevano benissimo l'antica lingua ebraica, Biglino però ritiene di doverli correggere:

«Nella traduzione I Greci hanno mantenuto la stessa valenza per I due prefissi che invece in ebraico hanno significati decisamente diversi: nel testo biblico i due termini che indicano l'immagine e la somiglianza sono infatti preceduti da due prefissi be e ki, che possiedono un significato diverso; e la diversità è di non poco conto:

(be) infatti significa “con, per mezzo di...”.
(ki) significa invece “come, secondo...”.

E' quindi corretta la traduzione “ki-dmuté-nu” con il termine “katà omòiosin”, che significa appunto “secondo somiglianza”. Meno corretta appare la traduzione di “be-tsalmé-nu” con “katà eikòna” perché il prefisso ebraico non ha il significato di “secondo l'immagine” ma quello preciso di “con l'immagine” o per meglio dire:

con – per mezzo di - quel quid materiale che contiene l'immagine

Dunque, noi saremmo stati creati non “a immagine” degli Elohìm, ma “con quel qualcosa di materiale che contiene l'immagine” degli Elohìm. Una Bella e sostanziale differenza!

Ecco l'elemento concreto, nuovo, sempre dimenticato dalle interpretazioni religiose tradizionali perché non compatibile con la dottrina che si intende diffondere e continuare a sostenere...» - p. 48

Considerazioni: La chiosa finale è da incorniciare, Biglino finalmente ha portato alla luce un elemento concreto, nuovo, sempre dimenticato, il ragionamento non farebbe una piega se fosse del tutto vero ma, rifacendomi ad una fonte utilizzata da Biglino, il testo di Brown-Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon:

archive.org/stream/hebrewenglishlex00browuoft#page/88/mode/2up

scopriamo che il prefisso ebraico be ha il significato di in, a (inglese in, at) ed in terza battuta anche di con (ingl. with).

Nella lingua anglosassone la traduzione del prefisso ebraico be maggiormente usata per i versi di Genesi 1,26-27 è “in”, esempio:

«And God said, Let us make man in our image, after our likeness...So God created man in his own image, in the image of God created he him; male and female created he them.» - King James Version

Nelle versioni bibliche italiane si predilige la traduzione “a”, ad esempio il testo Genesi - Traduzione interlineare in italiano, ed. EDB, traduce il termine "be-tsamlé-nu" con "a-immagine-di-noi".

Biglino nel presentare il significato del prefisso ebraico be :

«(be) infatti significa “con, per mezzo di...”.»

ha di proposito escluso gli altri significati per poter meglio “guidare” i suoi lettori nella comprensione del testo biblico.

Mi sono chiesto, visto che il prefisso be è molto frequente nella Bibbia: come avrà tradotto Biglino il termine altrove? Sempre col significato di “con”?

Ebbene nello stesso libro Biglino traduce più volte il termine be con “in” ed “a”, eccone un esempio fra tanti:



Biglino afferma che gli autori della Bibbia LXX hanno tradotto in modo errato, se però andiamo a controllare il significato del termine greco kata esso comprende sia il significato del prefisso ebraico ki sia di be :

www.grecoantico.com/dizionario-greco-antico.php?parola=kata

quindi nessun errore da parte degli autori della LXX, anzi ci aiutano a capire che in quel caso be non va tradotto “con” ma “in” od “a”.

Qualcuno in passato tentò di giustificare la traduzione “con” di Biglino citandomi il testo Grammatica ebraica di Doron Mittler dicendomi che il prefisso be nel verso di Genesi 1,26 era da considerare un complemento di mezzo (p. 105):



Doron Mittler a p. 104 scrive:

«Uso e significato della preposizione Be - Esprime fondamentalmente due concetti: “essere o stare dentro un luogo (fisico o astratto)” e “modo di fare” - che assume i significati di modo o maniera, mezzo o strumento ecc.»

Essendo poco pratico in lingua ebraica scrissi a Mittler per chiedergli come andava considerata la preposizione be in Genesi 1,26, questa fu la sua risposta:

«La preposizione "be" ha più significati. In questo caso si tratta di un complemento di modo che si potrebbe tradurre con "secondo", "come", "facendo riferimento a". La mia è una risposta puramente linguistica/lessicale e, come tale, può benissimo essere presentata. Non mi occupo delle interpretazioni (né delle implicazioni) religiose e/o "midrashiche" del testo.»

Quindi per quanto riguarda il punto di vista linguistico/lessicale il prefisso va inteso come gia fatto dai traduttori della LXX, per questi ultimi Biglino da una particolare spiegazione al presunto errore commesso:

«non conoscevano i racconti sumeri e comunque non potevano avere alcuna nozione circa le possibilità dell'ingegneria genetica, pertanto hanno tradotto nel seguente modo»

Credo che Biglino a questo punto deve modificare il suo metodo che recita:

Facciamo finta che quando gli autori biblici scrivevano una cosa volessero dire proprio quella

aggiungendo la seguente premessa:

Considerato che secondo Sitchin gli Anunnaki ci hanno “creato” geneticamente, facciamo finta che...
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8 Anni 7 Mesi fa - 8 Anni 7 Mesi fa #354 da Pastore
Visto che Biglino nel post precedente citava il termine tselèm ne approfitto per un ulteriore chiarimento, cito:

«Il termine tselèm infatti indica non solo un quid di concreto e materiale ma contiene, nel significato originale della radice semitica, anche il concetto di “tagliato fuori da...”.
Il Dizionario di ebraico e aramaico biblici “Brown-Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon” alla voce “tselèm” riporta la seguente indicazione: «something cut out», “qualcosa di tagliato fuori”.
La radice verbale tslm viene tradotta con «cut off», “tagliare via”.

E Che cos'è che contiene l'immagine di qualcuno e che può essere “tagliato via, tagliato fuori, estratto”?

Una sola risposta ci viene in mente: il DNA!» - Il libro che cambierà per sempre le vostre idee sulla Bibbia, p. 49

Biglino dimostra evidenti difficolta nel consultare un dizionario, vediamo cosa dice veramente Brown-Driver-Briggs Hebrew and English Lexicon:

«Tselem n.m. Ez. 16,17 image (something cut out, cf. Pesel Nӧ 'Schnitzbild')» - archive.org/stream/hebrewenglishlex00browuoft#page/853/mode/1up

Per una corretta lettura della citazione vanno chiarite alcune cose:

Cut out: il termine è stato tradotto da Biglino “tagliare fuori” però in inglese esso ha più il significato di “ritagliare

Pesel: questo termine significa idolo, immagine, ma anche tagliare, tagliare nella forma, in senso più ampio potremo dire “tagliare nella forma di idolo un pezzo di legno”, “scolpire un idolo in pietra” - archive.org/stream/hebrewenglishlex00browuoft#page/820/mode/1up

Nӧ : questa abbreviazione sta ad indicare che le citazioni che seguono sono del orientalista tedesco Theodor Nöldeke.

Passiamo ora alla traduzione della citazione:

«Tselem n.m. Ez. 16,17 immagine (qualcosa di ritagliato, cf. Pesel Nöldeke 'immagine intagliata')»

Messa così la citazione ha un altro significato, per stare al gioco di Biglino la domanda non è:

«Che cos'è che contiene l'immagine di qualcuno e che può essere “tagliato via, tagliato fuori, estratto”?»

Ma:

«Cosa possiamo tagliare, ritagliare nella forma di un immagine?

P.s. purtroppo visto che non si possono riportare i caratteri ebraici mi trovo costretto a riportare la loro traslitterazione.
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8 Anni 7 Mesi fa #355 da Mrexani
:clap:



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PS Pastore di greggi o Pastore d'anime? :question:
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8 Anni 7 Mesi fa #358 da Pastore

Mrexani ha scritto: :clap:



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PS Pastore di greggi o Pastore d'anime? :question:


No, Pastore di cognome, quando mi sono iscritto al forum ho fatto un po di confusione :)
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8 Anni 7 Mesi fa - 8 Anni 7 Mesi fa #359 da Sertes
Buongiorno PASTORE,
intanto ti ringrazio perchè fa sempre piacere leggere opinioni diverse, e la tua esposizione ha una forma molto curata.
Prima di occuparmi dei contenuti ti segnalo un omissione, un fatto con cui dovresti arricchire la tua esposizione: anche gli esegeti ebrei del forum ConsulenzeEbraiche, che pure sono tra i più feroci contestatori di Biglino, concordano con lui che la bibbia (l'antico testamento più precisamente) parli di ingegneria genetica

Lo conferma l'utente Abramo che all'epoca del post era amministratore su quel sito, in questo intervento:

Che la Bibbia parli di ingegneria genetica è noto da sempre agli ebrei attraverso il Talmud, ma gli autori del Talmud non attribuirono mai tali conoscenze scientifiche avanzate ad esseri provenienti da altri mondi, come appunto vuole la linea interpretativa di Mauro Biglino. L’ingegneria genetica altro non fu che l’eredità degli umani che vissero prima del diluvio universale narrato nella Bibbia (racconto presente in altre forme in varie altre tradizioni distanti nel tempo e nello spazio). In 1656 anni, la durata dell’era prediluviana si raggiunse un livello scientifico clamoroso, in parte derivante dal fatto che i prediluviani sapevano sfruttare pienamente la memoria e le altre parti del cervello con tutte le specialità cui esso è dotato. In parte perché avevano una vita longeva, conseguenza del tipo di atmosfera diverso che vi era prima del diluvio la quale rallentava notevolmente l’invecchiamento.


e anche, sempre nello stesso intervento:

Gli ingegneri genetici erano i “refaim” vocalizabile altrimenti con “rofim”=medici, e non gli “elohim”. Questi c’entrano in parte, nell’era prediluviana per l’appoggio a questi concesso come rappresentanti del potere.


e ribadisco: gli esegeti ebrei sono proprio quelli che contestano a Biglino:

L’errore di Mauro, sta nello strumentalizzare alcuni termini biblici per costruirvi, su questi pochi, tutte le sue “teorie”. Altri termini sono stati trattati correttamente da Mauro, altri sono stati di proposito amplificati ed adattati ad un contesto assolutamente inesistente nella Bibbia, altri ancora attribuendogli significati totalmente inventati, se non lui direttamente, attraverso la letteratura che usa da supporto.


Eppure tali contestazioni NON si estendono all'intepretazione del termine tselèm, nè al concetto di ingegneria genetica.

Fonte: consulenzaebraica.forumfree.it/?t=58603864&st=165

Quindi quando tu scrivi:

PASTORE ha scritto:
Credo che Biglino a questo punto deve modificare il suo metodo che recita:

Facciamo finta che quando gli autori biblici scrivevano una cosa volessero dire proprio quella

aggiungendo la seguente premessa:

“Considerato che secondo Sitchin gli Anunnaki ci hanno “creato” geneticamente, facciamo finta che...”


Occorre modificare quella frase per ricordare che non sono solo Biglino e Sitchin che condividono questo parere sulla presenza dell'ingegneria genetica nell'antico testamento, ma c'è un intero consenso di persone che la pensano anche sostanzialmente diversamente su tanti altri argomenti, ma che su questo particolare punto sono tutte d'accordo.
Ultima Modifica 8 Anni 7 Mesi fa da Sertes.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Decalagon
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