Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali

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7 Anni 5 Mesi fa #8499 da invisibile
Rispondo a SHURAN qui, perché in home è OT e qui può anche starci.

Shuran

non si tratta di anarchia ma di una visione spirituale dell'essere umano che considero non adatto a questo tipo di modelli.

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@ invisibile Visione spirituale che contrasta fortemente con la realtà oggettiva che possiamo analizzare e che mi dice che ci siamo organizzati in civiltà per poter sopperire alle mancanze reciproche...


tra cui c'è quella del vivere in modo infantile ;-) ovvero il non voler prendersi le proprie responsabilità fino in fondo.

Non contrasta con la realtà oggettiva, per nulla.
Dove sta scritto che l'uomo ha bisogno di essere comandato da altri uomini? Da nessuna parte, infatti questa è una credenza inculcata, un condizionamento ricevuto che non corrisponde affatto alla realtà.

L'uomo è l'unico essere che può autodisciplinarsi e lo può fare consapevolmente e volontariamente.

Solo questo la dovrebbe dire lunga sulla nostra Natura e su quanto viviamo lontano da essa e nessun essere che viva lontano dalla propria Natura potrà mai vivere bene.

E' impossibile.

Contrasta con l'attuale condizione umana, che è quello che dico io, ma questo è perché l'uomo ha SCELTO, millenni fa, di non vivere come essere umano ma come un bambino rinunciando alla responsabilità di autogovernarsi, che è proprio una delle peculiarità dell'uomo.

...spesso ci si dimentica che siamo esseri deboli ed indifesi di fronte alla natura...


Che noi siamo deboli e fragili è una delle cose che vado ripetendo da tempo, ma questo non significa che siamo "indifesi".
Al contrario, grazie alle qualità peculiari che abbiamo, di cui ho parlato molte volte ovvero una intelligenza straordinaria, la creatività e l'agilità (fisica, mentale e spirituale), non siamo affatto indifesi.
Per noi basta veramente poco affinché i pericoli della natura non ci tocchino.

Per l'uomo è un gioco da ragazzi.

Certo, se si vuole vivere in posti non adatti alla nostra natura, allora le cose diventano molto difficili.
Ma perché per noi dovrebbe essere diverso che per gli altri esseri?
Perché si vuole vivere a New York (ma anche a Roma) come se si fosse in clima temperato tutto l'anno?

Questo significa cercarsi i guai, significa proprio quello a cui ho accennato, significa essere infantili ed essere disposti a sventrare la terra per il petrolio (con guerre annesse) pur di avere il riscaldamento ovunque lo si desideri.
E lo vogliamo che basta premere un bottone, sennò ci irritiamo... ;-)

Non sto dicendo che dobbiamo tornare nelle caverne, sto dicendo che siamo infantili e, visto l'enorme potere che abbiamo sulla natura, questo provoca enormi disastri.

...è per istinto di sopravvivenza che ci si riunisce e si diventa solidali, non per chiamata divina.


Ma noi non siamo affatto solidali.
L civiltà, come la conosciamo da seimila anni, è basata sul potere, sul furto e sullo sfruttamento dell'altro.

La cosiddetta "civiltà" non è altro se non la legittimazione di un comportamento predatorio.

In pratica abbiamo deciso di vivere come predatori, della Natura e degli altri uomini e fino a quando questa direzione non sarà invertita nessuna comunità potrà vivere in modo giusto ed in pace, perché come ho illustrato in questo thread (credo sul vecchio sito), noi non siamo fatti per essere predatori o prede, ma siamo "altro" che a me piace descrivere come "I giardinieri del mondo).

Noi siamo qui per tutelare il mondo, non per usarlo per i nostri desideri.

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7 Anni 5 Mesi fa #8501 da Shuran
Verissimo che vogliamo vivere contro natura, in posti che non sarebbero adatti alla vita tutto l'anno, e che modifichiamo il paesaggio intorno a noi per poterlo adattare alle nostre esigenze (vere o presunte).

Ora ti chiedo questo: non credi che sia questa la nostra natura, modificare ciò che ci circonda per renderlo più accogliente?

Io non credo che sia stato un essere malvagio a cambiare la nostra natura, storicamente abbiamo inventato la tecnologia per sopperire ai nostri limiti fisici per aumentare il nostro tasso di sopravvivenza, e questo mi pare in linea con quanto ci si aspetterebbe da qualunque specie in natura.

Trovo invece contrario alle leggi del creato il perseguire la propria estinzione come specie, non mi risultano esempi in natura (ma non sono uno scienziato naturalista, potrei essere in grave errore)

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7 Anni 5 Mesi fa #8506 da invisibile

Shuran ha scritto: Verissimo che vogliamo vivere contro natura, in posti che non sarebbero adatti alla vita tutto l'anno, e che modifichiamo il paesaggio intorno a noi per poterlo adattare alle nostre esigenze (vere o presunte).


Per questo discorso è molto importante capire se quelle che chiamiamo esigenzo sono tali, o se sono desideri.

Io dico che la maggior parte di quelle che sono diventate "esigenze", non lo sono affatto, sono solo desideri-capricci infantili.

Ora ti chiedo questo: non credi che sia questa la nostra natura, modificare ciò che ci circonda per renderlo più accogliente?


No.
Io credo che noi possiamo modificare il mondo, ma se vogliamo rimanere in Armonia con lui non siamo noi che possiamo decidere come e quando, ma è l'Armonia stessa che lo indica.
Non mi conosci e non conosci le mie idee: io credo che esista una legge universale dell'Armonia che tutto regola e che crea i limiti di tutte le cose esistenti.

Inoltre "più accogliente" è soggettivo. Metti un indio della foresta in un appartamento accoglientissimo e con tutti gli optional moderni, te lo ritrovi che dorme al parco :-)

I bambini preferiscono stare in casa o andare a giocare al parco?
Al parco senza dubbio perché è molto più accogliente.

Siamo arrivati a considerare un mondo già perfetto come una minaccia, un mondo accoglientissimo come scomodo. Perdonami ma è assurdo.

Io non credo che sia stato un essere malvagio a cambiare la nostra natura, storicamente abbiamo inventato la tecnologia per sopperire ai nostri limiti fisici per aumentare il nostro tasso di sopravvivenza, e questo mi pare in linea con quanto ci si aspetterebbe da qualunque specie in natura.


Io credo che siamo noi stessi che. migliaia di anni fa, abbiamo deciso di non accettare le normali difficoltà della Vita e di cercare di evitare ogni possibile fastidio.
Ma questa è una scelta di morte, perché la Vita è proprio la risposta alle difficoltà ed ai fastidi ed infatti siamo una civiltà di morte.

Questa civiltà "progredisce" sulla morte di altre civiltà e sulla morte di chi sta sotto di noi nella piramide, perché sfruttare una persona a proprio vantaggio significa accorciargli la vita.

Poi l'idea della durata della vita e del tasso di sopravvivenza che si sarebbe allungata grazie alla tenologia è a mio avviso solo un altro inganno, perché non sappiamo NULLA di tali cose diciamo 147.000 anni fa.

Non abbiamo la minima idea e le uniche cose che ci sono arrivate sono le leggende, tra cui quelle che narrano di uomini che vivevano varie centinaia di anni.

Io dico che è molto probabile, perché vivendo secondo Natura è normale che si abbia la vita più lunga possibile.

Credo che la tecnologia accorci, e di molto, la vita umana.

E' tutto basato sull'illusione; grazie alla tecnologia puoi correre in giro di più e più velocemente, ma quello che puoi REALMENTE fare ogni giorno è sempre la stessa quantità di cose, ovvero poche (soprattutto se le vuoi fare bene) ma le fai stressato e senza mai un attimo di calma, calma che è la condizione naturale dell'essere umano, e quindi stai consumando te stesso più velocemente.

Tutta questa agitazione non può che accorciare la vita.

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7 Anni 5 Mesi fa #8508 da Shuran
Molte delle esigenze che riteniamo di avere in effetti non sono altro che capricci e voglia di comodità, e anzi alcune ci fanno del male anziché il contrario (ad esempio le onde elettromagnetiche che convogliano i segnali che trasmetto le parole che sto digitando adesso sulla tastiera).

La soggettività nella scelta della definizione di "accogliente" che tu hai evidenziato mi pare coerente con l'esempio proposto.

Eppure il nostro Indio immaginario, anche quando si trova a nella foresta amazzonica, una casa se l'è costruita, un arco e delle frecce per cacciare se lo sarà fatto, magari ha deviato un po' un corso d'acqua per averne in luoghi che non sono direttamente accessibili ai vecchi del villaggio che devono dissetarsi.

A me pare che anche lui sfrutti della tecnologia...

Magari mi sbaglio, ma mi pare che lui, seguendo la sua natura, sia arrivato a modificare l'ambiente a suo vantaggio, magari tentando di avere un impatto (di svariati ordini di grandezza) minore con l'ambiente che lo circonda rispetto al cosiddetto "uomo moderno" (definizione snob e poco seria, ma molto comune).Persino le api, le vespe o le formiche costruiscono le loro "case" andando a modificare l'ambiente circostante.

Magari bisognerebbe stabilire cosa sia in Armonia con la Natura e cosa non lo sia, questo è di sicuro molto più complesso che dire semplicemente che la tecnologia ci accorcia la vita, avessimo la risposta a tale domanda tutto sarebbe più chiaro...

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7 Anni 5 Mesi fa #8510 da invisibile

Shuran ha scritto:
Eppure il nostro Indio immaginario, anche quando si trova a nella foresta amazzonica, una casa se l'è costruita, un arco e delle frecce per cacciare se lo sarà fatto, magari ha deviato un po' un corso d'acqua per averne in luoghi che non sono direttamente accessibili ai vecchi del villaggio che devono dissetarsi.

A me pare che anche lui sfrutti della tecnologia...


Si, ma l'impatto sulla Natura e sul suo equilibrio è minimo.

Voglio precisare che io non sto dicendo che dobbiamo vivere nelle foreste nudi e cacciare con arco e frecce.
Sto solo indicando quale è secondo me il problema che sta alla base di quasi tutti i problemi che abbiamo, che sono gravi.

Anzi, secondo me nemmeno la foresta è un ambiente adatto all'uomo, troppo dura proprio per la fragilità che abbiamo.

Magari mi sbaglio, ma mi pare che lui, seguendo la sua natura, sia arrivato a modificare l'ambiente a suo vantaggio, magari tentando di avere un impatto (di svariati ordini di grandezza) minore con l'ambiente che lo circonda rispetto al cosiddetto "uomo moderno" (definizione snob e poco seria, ma molto comune).Persino le api, le vespe o le formiche costruiscono le loro "case" andando a modificare l'ambiente circostante.


Infatti io non dico che non dobbiamo fare le case, ma che farne milioni tutte nello stesso posto non può funzionare, che fare palazzi di molti piani dove vivere con persone che NEMMENO CONOSCI è una cosa senza senso e che non può non creare conflitti.

E questo non per una idea o sogno "naturista" ma semplicemente perché credo che non siamo fatti per vivere così.
Il punto è che non sappiamo nemmeno quale è il nostro modo naturale di vivere, e quindi quello normale, sano che ci darebbe la base per una bella vita, ma vogliamo colonizzare altri pianeti.
E' follia.

Magari bisognerebbe stabilire cosa sia in Armonia con la Natura e cosa non lo sia, questo è di sicuro molto più complesso che dire semplicemente che la tecnologia ci accorcia la vita, avessimo la risposta a tale domanda tutto sarebbe più chiaro...


Si può partire da "Armonia con la Natura è un modo di vivere che non la danneggia e non danneggia te stesso".

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7 Anni 5 Mesi fa #8647 da TheNecrons
Ciao a tutti.

Invisibile.

Purtroppo non ho vita facilissima in questo periodo :) Ho conosciuto dei problemi che di cui non avevo mai sentito parlare. Quante cose che s'imparano.. :)

In questi mesi, però, ho trovato molto "grande" quello che mi avevo detto:

Due cose:

1) Io non ho scritto "reagire", ho scritto "reagire con la forza", quindi si può reagire, anche sempre (farlo o meno è una scelta individuale), ma si può fare senza usare la forza.
Esempio: tu mi attacchi, io posso attaccare a mia volta reagendo con la forza, ma posso anche scansarmi con due passetti leggeri e senza usare alcuna forza.
Scansarsi è reagire?

Capisci la trappola mentale che abbiamo, perché siamo convinti che "reagire" significhi necessariamente usare la forza.


2) "Affrontare i problemi", "prendersi le proprie responsabilità", significa in qualche modo reagire e quindi no, non è possibile non "reagire" ai problemi (cioè si può, ma significa subire e venirne danneggiati, a volte anche in modo irreparabile).

Ma questo si può fare in molti modi, siamo intelligentissimi, abilissimi (fisicamente, mentalmente e spiritualmente), geniali e creativi.


Dopo settimane, mi è sembrata una cosa veramente grande e soprattutto lontanissima da ciò che avevo pensato per mesi e anni.

E mi ha colpito moltissimo anche questo:

Si può reagire ad un problema ma, siccome si è intelligenti e si capisce che non si può risolvere nell'immediato perché XYZ, si procede con pazienza creando le basi per una possibile soluzione nel futuro.

Voler risolvere tutto subito è un desiderio comprensibile, ma infantile.

Un albero con un ramo malato non può risolvere tutto subito. Lo sa e non ci prova nemmeno.
Si mette al lavoro per la soluzione migliore di modo che tra un tot di tempo potrà superare il problema.


Veramente rivoluzionario.

Queste cose possono sembrare banali, ma a me lo sono sembrate solo all'inizio.

Ti saluto, e vi saluto.

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