COVID: Il numero dei morti

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50438 da marco_it
Risposta da marco_it al topic COVID: Il numero dei morti
Sembra che il leitmotif sia sempre lo stesso: proteggere il siero a tutti i costi, costi quel che costi.

Se fosse come afferma Vitangeli (100giornidaleoni) sarebbe un tentativo inutile. Secondo lui nel mondo ci sono 23 mln di decessi senza una spiegazione. Non so dove abbia preso questi dati ma so che Vitangeli è abbastanza preciso.
Cmq, sempre su 100giornidaleoni *l* magistrat* ( :( ) Alessandra Chiavegatti ha acceso un lumicino di speranza. Vedremo


 
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1 Anno 6 Mesi fa #50444 da pencri93
Risposta da pencri93 al topic COVID: Il numero dei morti
@CharlieMike

Corretto.
Si sa da sempre che un atteggiamento psicologico negativo è dannoso per la salute e soprattutto per una veloce guarigione.
Non ne so i motivi ma credo che dipenda dalle sostanze che generiamo in fase di stress emotivi o rilassamento.


E crea quindi sintomi cronici in soggetti non ansiosi che non hanno motivo di temere per la loro vita? Sintomi che persisterebbero anche anni dopo l’infezione? 

Mi sembra decisamente improbabile. 

Il Covid vero e proprio, che non nego esista, è presente in una minima percentuale ed essendo una malattia polmonare ha causato danni palpabili spesso irreversibili.
Questi effetti peggiorando, potrebbero in un secondo tempo creare problemi seri, ma non sono altro che gli effetti causati dal Covid.
Non esiste un qualcosa come una Long Covid, ovvero una seconda malattia a lungo termine sviluppata dagli effetti della prima.


Mi pare che tu abbia detto la stessa cosa. Comunque, il “Long Covid” sarebbe il protrarsi di alcuni sintomi del Covid anche a mesi / anni dalla negativizzazione. Quindi, mi pare che siamo d’accordo (se ho capito bene)

A mio avviso sarebbe come dire che le cicatrici dell'acne sono causate dal Long Acne.


Ma infatti nessuno sta dicendo questo. Per utilizzare l’analogia che hai proposto, sarebbe come dire che le cicatrici siano IL, Long Acne. 

Dobbiamo cercare sempre e costantemente di ragionare su quel che ci racconta il mainstream anche se "sembra" che dica la verità.


Veramente dei sintomi cronici ne hanno parlato I pazienti ben prima dei medici. 

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1 Anno 6 Mesi fa #50447 da CharlieMike
@Pencri93
Quel che volevo dire è che ci sono tante malattie che lasciano strascichi dopo la guarigione ma nessuno le ha mai denominate long-qualcosa.

Il covid è principalmente una infiammazione polmonare che può portare a danni ai polmoni irreversibili, ma è sempre un effetto del covid.

La propaganda si è servita di questi effetti per poter aumentare il senso di panico verso la malattia,  per rendere le persone più favorevoli ad accettare il siero salvifico.

Una malattia da cui si guarisce in pochi giorni fa meno paura di una che continua il suo "lavoro" anche a distanza di mesi.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50466 da pencri93
Risposta da pencri93 al topic COVID: Il numero dei morti
@chiarliemike

Quindi è possibile che il Covid lasci stracischi, no?

Ecco, dicevo solo questo.

L'uso propagandistico che viene fatto di un certo fenomeno, non scredita la legittimità del suddetto fenomeno.
Ultima Modifica 1 Anno 6 Mesi fa da pencri93.

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1 Anno 6 Mesi fa #50472 da Sertes
Risposta da Sertes al topic COVID: Il numero dei morti
D'altra parte se è una cosa che capita in un caso su un milione, e ne parli comunque, è l'uso propagandistico che ne avvalora l'esistenza, e se non se ne parlasse a media unificati allora tornerebbe a scomparire in quelle anomalie statistiche di cui purtroppo è fatta la vita.
I seguenti utenti hanno detto grazie : P-Moretti

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1 Anno 6 Mesi fa #50473 da P-Moretti
Risposta da P-Moretti al topic COVID: Il numero dei morti

Sertes ha scritto: D'altra parte se è una cosa che capita in un caso su un milione, e ne parli comunque, è l'uso propagandistico che ne avvalora l'esistenza, e se non se ne parlasse a media unificati allora tornerebbe a scomparire in quelle anomalie statistiche di cui purtroppo è fatta la vita.
 

Esattamente!

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1 Anno 6 Mesi fa #50474 da CharlieMike

pencri93 ha scritto: @chiarliemike

Quindi è possibile che il Covid lasci stracischi, no?

Ecco, dicevo solo questo.

L'uso propagandistico che viene fatto di un certo fenomeno, non scredita la legittimità del suddetto fenomeno.

Il covid può lasciare strascichi come qualsiasi altra malattia che provoca dei danni cronici all'organismo.
Per assurdo avevo citato l'acne, che lascia delle cicatrici (ne so qualcosa).

Il punto è la strumentalizzazione che se ne fa.
In tutti gli altri casi non si parla mai di long-qualcosa ma semplicemente degli strascichi della malattia.
Nel caso del covid invece si è tenuto a sottolineare gli effetti a lungo termine proprio per prolungare psicologicamente la paura della morte e di conseguenza convincere gli scettici a inocularsi il siero.

Molti infatti sono guariti dopo pochi giorni (con o senza cure) ma dicendogli che gli effetti potrebbero manifestarsi dopo giorni se non mesi gli incuti terrore e questi partono di corsa verso gli hub arrotolandosi la manica.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50475 da P-Moretti
Risposta da P-Moretti al topic COVID: Il numero dei morti

pencri93 ha scritto: Il mio vicino di casa ha contratto il Covid in forma lieve nel giugno del 2020, a 22 anni appena compiuti. Nessuna febbre, lieve stanchezza, mai visto un dottore né un farmaco. Isolamento per 10 giorni e poi tampone negativo.

Tuttavia, si è portato gli strascichi per almeno 2 anni. Fino alla scorsa estate mi parlava ancora di una maggiore affaticabilità e di “non riuscire a fare respiri profondi”. Ad oggi mi dice che non sa se sia guarito o se più semplicemente si sia abituato.
 

Sara' che non prendo un'influenza da almeno vent'anni, ma "non riuscire a fare respiri profondi" io non lo considero un malanno in forma lieve.
Ultima Modifica 1 Anno 6 Mesi fa da P-Moretti.

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50476 da CharlieMike

P-Moretti ha scritto:

pencri93 ha scritto: Il mio vicino di casa ha contratto il Covid in forma lieve nel giugno del 2020, a 22 anni appena compiuti. Nessuna febbre, lieve stanchezza, mai visto un dottore né un farmaco. Isolamento per 10 giorni e poi tampone negativo.

Tuttavia, si è portato gli strascichi per almeno 2 anni. Fino alla scorsa estate mi parlava ancora di una maggiore affaticabilità e di “non riuscire a fare respiri profondi”. Ad oggi mi dice che non sa se sia guarito o se più semplicemente si sia abituato.



 

Sara' che non prendo un'influenza da almeno vent'anni, ma "non riuscire a fare respiri profondi" io non lo considero un malanno in forma lieve.

Non voglio giudicare la buona fede del tuo vicino di casa, ma devo dire che da tre anni a questa parte qualunque cosa viene catalogata come covid. Basta solo un lieve malessere che subito: "E' covid!".
I sintomi classici del covid, a quanto dicono, sono: affaticamento, affanno, febbre alta, incapacità a distinguere i sapori.

I tuo vicino aveva solo affaticamento.
Siamo sicuri che in realtà non avesse avuto qualcos'altro?
I tamponi, come è stato ormai dimostrato, non distinguono il covid dall'influenza.
Lo ha fatto un esame del sangue per vedere se i valori erano normali?

Non nego che quello che ha avuto il tuo vicino possa avere avuto delle conseguenze, ma magari era una forma leggera di polmonite (se esiste una cosa del genere).

Il covid, quello vero, se la descrizione è corretta, non lascia molto scampo se non è curato per tempo, specialmente in persone avanti con gli anni (non ho idea di quanti anni abbia iltuo vicino).
 


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50478 da Sertes
Risposta da Sertes al topic COVID: Il numero dei morti
Questa l'ho vista su Twitter, e sono riuscito a replicarla: mortalità dovuta ad influenza, anno per anno



Link: app.powerbi.com/view?r=eyJrIjoiZTkyODcyO...MGFmYjU5MCIsImMiOjh9

Ovviamente i debunker dicono che il crollo del 2021 e 2022 sia dovuto al distanziamento + mascherine, ma allora non si capisce perchè la SARS-CoV-2 invece circolasse.
La soluzione è molto più semplice, come abbiamo sempre detto hanno gonfiato il numero di morti covid mettendoci dentro anche quelli per l'influenza stagionale
Ultima Modifica 1 Anno 6 Mesi fa da Sertes.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Primus eccetera

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1 Anno 6 Mesi fa #50479 da P-Moretti
Risposta da P-Moretti al topic COVID: Il numero dei morti

CharlieMike ha scritto:

P-Moretti ha scritto:

pencri93 ha scritto: Il mio vicino di casa ha contratto il Covid in forma lieve nel giugno del 2020, a 22 anni appena compiuti. Nessuna febbre, lieve stanchezza, mai visto un dottore né un farmaco. Isolamento per 10 giorni e poi tampone negativo.

Tuttavia, si è portato gli strascichi per almeno 2 anni. Fino alla scorsa estate mi parlava ancora di una maggiore affaticabilità e di “non riuscire a fare respiri profondi”. Ad oggi mi dice che non sa se sia guarito o se più semplicemente si sia abituato.




 

Sara' che non prendo un'influenza da almeno vent'anni, ma "non riuscire a fare respiri profondi" io non lo considero un malanno in forma lieve.

Non voglio giudicare la buona fede del tuo vicino di casa, ma devo dire che da tre anni a questa parte qualunque cosa viene catalogata come covid. Basta solo un lieve malessere che subito: "E' covid!".
I sintomi classici del covid, a quanto dicono, sono: affaticamento, affanno, febbre alta, incapacità a distinguere i sapori.

I tuo vicino aveva solo affaticamento.
Siamo sicuri che in realtà non avesse avuto qualcos'altro?
I tamponi, come è stato ormai dimostrato, non distinguono il covid dall'influenza.
Lo ha fatto un esame del sangue per vedere se i valori erano normali?

Non nego che quello che ha avuto il tuo vicino possa avere avuto delle conseguenze, ma magari era una forma leggera di polmonite (se esiste una cosa del genere).

Il covid, quello vero, se la descrizione è corretta, non lascia molto scampo se non è curato per tempo, specialmente in persone avanti con gli anni (non ho idea di quanti anni abbia iltuo vicino).

 

si assolutamente.
Magari mi sono espressa male io.

Io rispondevo solo al fatto che il vicino di pencri (non il mio) avesse avuto il covid a giugno 2020 "in forma lieve", niente febbre e solo lieve stanchezza. Poi pero' dice che non riusciva a fare respiri profondi. 
Per come la vedo io una malattia che non ti permette di fare respiri profondi a vent'anni, significa che non l'hai presa in forma lieve (qualunque cosa sia).

Anch'io concordo che ricondurre sempre tutto al "ha stato il covid", e' palesemente fraudolento

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50480 da pencri93
Risposta da pencri93 al topic COVID: Il numero dei morti
@charliemike 

Il punto è la strumentalizzazione che se ne fa.

Tu eri partito negando l’esistenza degli strascichi a lungo termine del Covid, bollandoli come un’invenzione mediatica utilizzata per mascherare le reazioni avverse del magico pozioncino, e io ho avanzato una serie di considerazioni per “confutare” questa teoria, fra cui il fatto che l’espressione Long Covid fosse comparsa su internet ben prima che si parlasse di rimedi in siringa. Adesso stai parlando della strumentalizzazione, ma quella è un’altra cosa.  

Non nego che quello che ha avuto il tuo vicino possa avere avuto delle conseguenze, ma magari era una forma leggera di polmonite (se esiste una cosa del genere). 

Cioè, è più probabile l’ipotesi secondo cui un ragazzo di appena 20 anni, in piena estate, avrebbe contratto una patologia della cui esistenza non sei neanche certo? E poi una “broncopolmite in forma leggera” (qualsiasi cosa sia) senza febbe né tosse?  

@P-Moretti 

Sara' che non prendo un'influenza da almeno vent'anni, ma "non riuscire a fare respiri profondi" io non lo considero un malanno in forma lieve.  Dice (diceva) che aveva la sensazione di non riuscire a riempire I polmoni al 100%. Comunque, ha continuato a fare una vita normalissima e ripreso la routine pre-Covid, eccezion fatta per la maggior affaticabilità.
Ultima Modifica 1 Anno 6 Mesi fa da pencri93.

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1 Anno 6 Mesi fa #50481 da CharlieMike

pencri93 ha scritto:
Tu eri partito negando l’esistenza degli strascichi a lungo termine del Covid, bollandoli come un’invenzione mediatica utilizzata per mascherare le reazioni avverse del magico pozioncino, e io ho avanzato una serie di considerazioni per “confutare” questa teoria, fra cui il fatto che l’espressione Long Covid fosse comparsa su internet ben prima che si parlasse di rimedi in siringa. Adesso stai parlando della strumentalizzazione, ma quella è un’altra cosa.  

 

Io sono partito da una ricerca norvegese.
www.luogocomune.net/forum/coronavirus/10...rti?start=2130#50367

il nuovo studio effettuato da ricercatori norvegesi, di cui parla l’articolo di Alessandro Rico pare confermare la medesima impostazione. Sono stati coinvolti 382 individui che avevano ricevuto un tampone molecolare positivo al virus Sars-Cov-2 e altre 85 persone come “gruppo di controllo”, ovvero, nell’ambito scientifico, quel gruppo di soggetti che, nel corso di un esperimento, vengono mantenuti nelle stesse condizioni di quelli in esame, ma non subiscono il trattamento che è oggetto della sperimentazione, così da poter effettuare una comparazione statistica. Ebbene, sono stati osservati esattamente gli stessi sintomi tra chi si è infettato e chi, all’opposto, non ha mai contratto il virus

Tieni presente però che sebbene non ci fosse ancora il siero, ai piani alti si stava preparando la popolazione a riceverlo.
Non per niente i media strombazzavano che "il salvifico siero arrivi presto".

Cioè, è più probabile l’ipotesi secondo cui un ragazzo di appena 20 anni, in piena estate, avrebbe contratto una patologia della cui esistenza non sei neanche certo? E poi una “broncopolmite in forma leggera” (qualsiasi cosa sia) senza febbe né tosse?  
 

Io ho detto che i sintomi non sono quelli descritti per il covid.
Cosa ha avuto non ne ho idea. Non sono medico. Ho azzardato una ipotesi.
Tu hai detto:

Nessuna febbre, lieve stanchezza,

e

poi tampone negativo

quando sappiamo dell'"affidabilità" dei tamponi.

Io tutte le sere rincaso con "nessuna febbre e lieve stanchezza" ma non corro a farmi un tampone (piuttosto lancio una moneta).
Anni fa facevo fatica a fare le scale e le strade in salita. Il medico mi ha fatto fare un esame del sangue: anemia (dovuta a delle emorroidi).

Il tuo vicino ha fatto degli esami del sangue? Che risultati ha avuto?

Torno a ripetere.
Quello che i media chiamano long-covid non è altro che le conseguenze della malattia che attacca i polmoni danneggiandoli.

La differenza fra il long-covid e gli strascichi delle altre malattie è che dei secondi non se ne parla.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50482 da CharlieMike

P-Moretti ha scritto: si assolutamente.
Magari mi sono espressa male io.

Io rispondevo solo al fatto che il vicino di pencri (non il mio) avesse avuto il covid a giugno 2020 "in forma lieve", niente febbre e solo lieve stanchezza. Poi pero' dice che non riusciva a fare respiri profondi. 
Per come la vedo io una malattia che non ti permette di fare respiri profondi a vent'anni, significa che non l'hai presa in forma lieve (qualunque cosa sia).

Anch'io concordo che ricondurre sempre tutto al "ha stato il covid", e' palesemente fraudolento

Chiedo scusa per l'equivoco che ho creato.
Ho risposto a due post contemporaneamente.

Concordo su tutto quanto hai detto.
I media hanno fatto un ottimo lavoro nel ricondurre tutto al covid, anche i calli e la forfora, e purtroppo molte persone ne sono rimaste influenzate.
Ancora oggi vedo persone che, al minimo segno di malessere, corrono in farmacia per un tampone.
Non ne hanno tutta la colpa. Il lavaggio del cervello è stato totale alla massima velocità di centrifuga.
 


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
Ultima Modifica 1 Anno 6 Mesi fa da CharlieMike.

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1 Anno 6 Mesi fa #50483 da pencri93
Risposta da pencri93 al topic COVID: Il numero dei morti
@Charliemike

----Io sono partito da una ricerca norvegese.

Che viene sconfessata dai dati empirici, come le testimonianze dei pazienti che lamentavano strascichi del Covid ben prima dei sieri.



----Il tuo vicino ha fatto degli esami del sangue? Che risultati ha avuto?

Non credo, ma dovrei chiederglielo. Comunque, il tampone è risultato positivo.



----Torno a ripetere. Quello che i media chiamano long-covid non è altro che le conseguenze della malattia che attacca i polmoni danneggiandoli.

Il Long Covid può manifestarsi anche con altri sintomi (come quelli neurologici), ma comunque mi pare che questo tuo intervento sia molto diverso rispetto alla tua asserzione di partenza, o sbaglio?

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1 Anno 6 Mesi fa #50484 da CharlieMike

pencri93 ha scritto:
----Io sono partito da una ricerca norvegese.

Che viene sconfessata dai dati empirici, come le testimonianze dei pazienti che lamentavano strascichi del Covid ben prima dei sieri.

La ricerca norvegese ha preso in esame due gruppi: uno che ha avuto il covid e uno che non lo ha avuto. Stessi risultati.
Questo non significa che non hanno avuto postumi:

Ebbene, sono stati osservati esattamente gli stessi sintomi tra chi si è infettato e chi, all’opposto, non ha mai contratto il virus: tutti soggetti tra i 12 e i 25 anni, seguiti per sei mesi e sottoposti a esami, test e accertamenti approfonditi. Dunque, sono stati evidenziati addirittura 78 potenziali fattori di rischio, per lo sviluppo dei “postumi” dal Covid. 


E come ho detto prima, stavano "preparando" la popolazione a "ricevere" il siero incrementando la paura.

----Il tuo vicino ha fatto degli esami del sangue? Che risultati ha avuto?

Non credo, ma dovrei chiederglielo. Comunque, il tampone è risultato positivo.

Il tampone non è affidabile. Lo sanno anche i paracarri.

----Torno a ripetere. Quello che i media chiamano long-covid non è altro che le conseguenze della malattia che attacca i polmoni danneggiandoli.

Il Long Covid può manifestarsi anche con altri sintomi (come quelli neurologici), ma comunque mi pare che questo tuo intervento sia molto diverso rispetto alla tua asserzione di partenza, o sbaglio?

La mia asserzione di partenza è che quello che viene chiamato Long-covid non è altro che gli strascichi della malattia, così come lo sono gli strascichi di tutte le malattie che danneggiano l'organismo, con la differenza che queste ultime non vengono strumentalizzate.

Tieni presente che il leitmotif di tutta questa "pandemia" è stato: "Prendi qualcosa di esistente e trasformalo in qualcosa di nuovo".
Il virus altro non è che un normale coronavirus reso un pò più contagioso e un pò più virulento.
Tutti i sintomi sono covid.
Il long-covid non è altro che gli strascichi della malattia.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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1 Anno 6 Mesi fa #50485 da P-Moretti
Risposta da P-Moretti al topic COVID: Il numero dei morti

pencri93 ha scritto: @Charliemike

----Io sono partito da una ricerca norvegese.

Che viene sconfessata dai dati empirici, come le testimonianze dei pazienti che lamentavano strascichi del Covid ben prima dei sieri.
 

secondo me non hai capito nulla della ricerca norvegese in quanto non si parla di vaccini.

I sintomi persistenti e la disabilita' che caratterizzano il PCC (Post-Covid Condition) o long-Covid sono associati a fattori diversi dall'infezione da Sars-Cov-2, inclusi fattori psicosociali
 

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50487 da pencri93
Risposta da pencri93 al topic COVID: Il numero dei morti
@P-Moretti. 

Secondo me non hai capito nulla della ricerca norvegese in quanto non si parla di vaccini.

Hai letto poco e capito ancora meno. Come al solito.
Rileggi tutta conversazione.

  I sintomi persistenti e la disabilita' che caratterizzano il PCC (Post-Covid Condition) o long-Covid sono associati a fattori diversi dall'infezione da Sars-Cov-2, inclusi fattori psicosociali.

E certo, e puta caso sono insorti proprio durante il Covid. 

@charliemike 

Il tampone non è affidabile. Lo sanno anche i paracarri.

Eppure, nel mio caso, gli unici tamponi che siano risultati positivi sono stati proprio quelli fatti negli ultimi giorni della peggior “influenza” della mia vita, con febbre oltre 39,5 (mai avuta prima), estrema affaticabilità, perdita dell’appetito, e alterazione di olfatto e gusto. 

Un’assurda coincidenza.  

Ebbene, sono stati osservati esattamente gli stessi sintomi tra chi si è infettato e chi, all’opposto, non ha mai contratto il virus. 

Dallo studio, leggiamo:  

“Comprende qualunque sintomo ricorra come postumo del Covid acuto, non richiede la persistenza del sintomo dall’evento infettivo e non identifica una disabilità significativa” 

Questo è falso.

Le testimonianze di cui parlo io (e il web ne è pieno, cercate su Reddit se volete un punto di partenza) sono di persone che hanno sviluppato sintomi di natura cronica la cui insorgenza è coincisa con l’infezione. E gran parte di queste testimonianze risalgono al 2020, prima che fosse iniettato il primo siero.  

Ben diverso dal dire “Mi fa male la pancia. Ah già, 3 mesi fa ho avuto il Covid”. 

Sempre dal sito che hai linkato, leggiamo:  Ci siamo già occupati in un altro articolo del presunto, assai presunto Long Covid, così come abbiamo già trattato la ricerca statunitense che lo ricollegava, piuttosto, non al virus stesso, bensì ad effetti avversi da vaccino. 

Capito, sì? Effetti collaterali da vaccino un anno prima della vaccinazione.   

La mia asserzione di partenza è che quello che viene chiamato Long-covid non è altro che gli strascichi della malattia, così come lo sono gli strascichi di tutte le malattie che danneggiano l'organismo, con la differenza che queste ultime non vengono strumentalizzate.

Devo aver frainteso il tuo post del 31/03/2023:  

Non cadiamo nella trappola.
Il "long covid" è stato creato per poter dare un nome agli effetti collaterali (inesistenti per il mainstream) dei vaccini, per giustificare il drastico calo di "protezione" e quindi la necessità di richiami ad libitum.
Tre piccioni con una singola fava.


Il long-covid non è altro che gli strascichi della malattia. 

Che è quello che sto dicendo dall’inizio.  
Ultima Modifica 1 Anno 6 Mesi fa da pencri93.

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50492 da CharlieMike

Il tampone non è affidabile. Lo sanno anche i paracarri.

Eppure, nel mio caso, gli unici tamponi che siano risultati positivi sono stati proprio quelli fatti negli ultimi giorni della peggior “influenza” della mia vita, con febbre oltre 39,5 (mai avuta prima), estrema affaticabilità, perdita dell’appetito, e alterazione di olfatto e gusto. 

Un’assurda coincidenza.
Nel tuo caso, dati i sintomi che hai descritto, suppongo sia stato covid.
Tuttavia io so di persone, anche conoscenti e colleghi, che senza accusare alcun sintomo sono risultati positivi al tampone.
Il tampone (PCR), a detta perfino del suo inventore Kary Mullis:

Non credo che si possa abusare della PCR, dei risultati, della sua interpretazione, se riescono a trovarti questo virus – e con la PCR, se lo fai bene, puoi trovare quasi tutto in chiunque.

Se si può amplificare una singola molecola fino a qualcosa che si può davvero misurare, cosa che la PCR può fare, allora ci sono solo pochissime molecole di cui tu non ne abbia almeno una nel tuo corpo.

Che tradotto significa che con un sufficiente numero di amplificazioni puoi trovare tutto quello che vuoi.
Non trovo la fonte ma si consigliava di non superare i 30 cicli di amplificazione, mentre i nostri laboratori arrivavano a superare i 50.

Ebbene, sono stati osservati esattamente gli stessi sintomi tra chi si è infettato e chi, all’opposto, non ha mai contratto il virus. 

Dallo studio, leggiamo:  

“Comprende qualunque sintomo ricorra come postumo del Covid acuto, non richiede la persistenza del sintomo dall’evento infettivo e non identifica una disabilità significativa” 

Questo è falso.

Dovresti andarlo a dire agli scienziati norvegesi. Sono loro che hanno pubblicato lo studio.

Le testimonianze di cui parlo io (e il web ne è pieno, cercate su Reddit se volete un punto di partenza) sono di persone che hanno sviluppato sintomi di natura cronica la cui insorgenza è coincisa con l’infezione. E gran parte di queste testimonianze risalgono al 2020, prima che fosse iniettato il primo siero.  

Evidentemente io non parlo italiano. Me ne rammarico.
Io ho detto:

sebbene non ci fosse ancora il siero, ai piani alti si stava preparando la popolazione a riceverlo.
Non per niente i media strombazzavano che “il salvifico siero arrivi presto”.

che “tradotto in italiano” significa:
Se la gente sà che dopo essere guarita, nonostante le eventuali ricadute, non corre più rischi, non farà più il siero. Quindi bisogna enfatizzare che ci sono degli effetti postumi altrettanto pericolosi, così andranno volontariamente di corsa a sierarsi per paura di morire.

Ben diverso dal dire “Mi fa male la pancia. Ah già, 3 mesi fa ho avuto il Covid”. 

Mai detto questo. Io non nego gli effetti postumi (chiamiamoli con il loro nome).
Dico che sono stati usati e amplificati per terrorizzare ulteriormente la gente.

Sempre dal sito che hai linkato, leggiamo:  Ci siamo già occupati in un altro articolo del presunto, assai presunto Long Covid, così come abbiamo già trattato la ricerca statunitense che lo ricollegava, piuttosto, non al virus stesso, bensì ad effetti avversi da vaccino. 

Capito, sì? Effetti collaterali da vaccino un anno prima della vaccinazione.

Questo lo dice l’articolista che ha dato una sua interpretazione, non la ricerca norvegese.  

La mia asserzione di partenza è che quello che viene chiamato Long-covid non è altro che gli strascichi della malattia, così come lo sono gli strascichi di tutte le malattie che danneggiano l’organismo, con la differenza che queste ultime non vengono strumentalizzate.

Devo aver frainteso il tuo post del 31/03/2023:  

Non cadiamo nella trappola.
Il “long covid” è stato creato per poter dare un nome agli effetti collaterali (inesistenti per il mainstream) dei vaccini, per giustificare il drastico calo di “protezione” e quindi la necessità di richiami ad libitum.
Tre piccioni con una singola fava.

Errore mio. Me ne scuso.
Mi hai detto che i postumi si verificarono prima del siero e ti prendo in parola.
Ciononostante se prima dei sieri gli effetti postumi enfatizzati sono serviti a incitare la gente alla sierazione, dopo sono serviti a coprire gli effetti avversi dei sieri.

Il long-covid non è altro che gli strascichi della malattia. 

Che è quello che sto dicendo dall’inizio.

Ma io ho anche detto che, nel caso del covid, si è data enfasi agli strascichi dandogli perfino un nome, long-covid, cosa che invece non si è mai fatto per tutte le altre malattie che hanno effetti postumi cronici.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50494 da pencri93
Risposta da pencri93 al topic COVID: Il numero dei morti
Evidentemente io non parlo italiano. Me ne rammarico.

Oh no, lo parli benissimo.

Non bastasse la tua prima versione a provarlo, ci sono le successive 8, tutte diverse fra loro nella sostanza ma impeccabili nella forma.
Ultima Modifica 1 Anno 6 Mesi fa da pencri93.

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1 Anno 6 Mesi fa #50496 da CharlieMike

pencri93 ha scritto: Evidentemente io non parlo italiano. Me ne rammarico.

Oh no, lo parli benissimo.

Non bastasse la tua prima versione a provarlo, ci sono le successive 8, tutte diverse fra loro nella sostanza ma impeccabili nella forma.
 

Se io lo parlo benissimo allora il problema lo hai tu a capire.
I'm sorry.

Buona continuazione.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
I seguenti utenti hanno detto grazie : pencri93

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1 Anno 6 Mesi fa #50497 da pencri93
Risposta da pencri93 al topic COVID: Il numero dei morti
Ma no dai, non esser cattivo.

A capire capisco. A volte.

E' che non sono abbastanza intelligente da portare avanti la stessa discussione con 10 premesse diverse in conflitto fra di loro.

Beato te.

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50500 da CharlieMike

pencri93 ha scritto: Ma no dai, non esser cattivo.

A capire capisco. A volte.

E' che non sono abbastanza intelligente da portare avanti la stessa discussione con 10 premesse diverse in conflitto fra di loro.

Beato te.


Io non sono cattivo. Mi disegnano così.

Sono andato a rileggere i miei commenti per vedere se, come dici tu, ho scritto 8 versioni "tutte diverse fra loro nella sostanza."

#50334

Non cadiamo nella trappola.
Il "long covid" è stato creato per poter dare un nome agli effetti collaterali (inesistenti per il mainstream) dei vaccini, per giustificare il drastico calo di "protezione" e quindi la necessità di richiami ad libitum.
Tre piccioni con una singola fava.

Quì ho attribuito (erroneamente) gli effetti collaterali postumi solo ai sieri, ma tu mi hai giustamente corretto, e ne ho preso atto, che gli effetti si sono verificati anche prima del siero. (vedi commento #50492)

#50413

Il Covid vero e proprio, che non nego esista, è presente in una minima percentuale ed essendo una malattia polmonare ha causato danni palpabili spesso irreversibili.
Questi effetti peggiorando, potrebbero in un secondo tempo creare problemi seri, ma non sono altro che gli effetti causati dal Covid.
Non esiste un qualcosa come una Long Covid, ovvero una seconda malattia a lungo termine sviluppata dagli effetti della prima.

In sintesi, il long-covid non è altro che dare un nome a qualcosa che già esiste per evidenziarlo psicologicamente. Non esiste un qualcosa di nuovo.

#50447

Quel che volevo dire è che ci sono tante malattie che lasciano strascichi dopo la guarigione ma nessuno le ha mai denominate long-qualcosa.

Il covid è principalmente una infiammazione polmonare che può portare a danni ai polmoni irreversibili, ma è sempre un effetto del covid.

La propaganda si è servita di questi effetti per poter aumentare il senso di panico verso la malattia, per rendere le persone più favorevoli ad accettare il siero salvifico.

Una malattia da cui si guarisce in pochi giorni fa meno paura di una che continua il suo "lavoro" anche a distanza di mesi.


#50474

Il covid può lasciare strascichi come qualsiasi altra malattia che provoca dei danni cronici all'organismo.
Per assurdo avevo citato l'acne, che lascia delle cicatrici (ne so qualcosa).

Il punto è la strumentalizzazione che se ne fa.
In tutti gli altri casi non si parla mai di long-qualcosa ma semplicemente degli strascichi della malattia.
Nel caso del covid invece si è tenuto a sottolineare gli effetti a lungo termine proprio per prolungare psicologicamente la paura della morte e di conseguenza convincere gli scettici a inocularsi il siero.

Molti infatti sono guariti dopo pochi giorni (con o senza cure) ma dicendogli che gli effetti potrebbero manifestarsi dopo giorni se non mesi gli incuti terrore e questi partono di corsa verso gli hub arrotolandosi la manica.


#50481

Tieni presente però che sebbene non ci fosse ancora il siero, ai piani alti si stava preparando la popolazione a riceverlo.
Non per niente i media strombazzavano che "il salvifico siero arrivi presto".
...
Quello che i media chiamano long-covid non è altro che le conseguenze della malattia che attacca i polmoni danneggiandoli.

La differenza fra il long-covid e gli strascichi delle altre malattie è che dei secondi non se ne parla.


#50484

E come ho detto prima, stavano "preparando" la popolazione a "ricevere" il siero incrementando la paura.
...
La mia asserzione di partenza è che quello che viene chiamato Long-covid non è altro che gli strascichi della malattia, così come lo sono gli strascichi di tutte le malattie che danneggiano l'organismo, con la differenza che queste ultime non vengono strumentalizzate.


#50492

“Se la gente sà che dopo essere guarita, nonostante le eventuali ricadute, non corre più rischi, non farà più il siero. Quindi bisogna enfatizzare che ci sono degli effetti postumi altrettanto pericolosi, così andranno volontariamente di corsa a sierarsi per paura di morire.”
...
Mai detto questo. Io non nego gli effetti postumi (chiamiamoli con il loro nome).
Dico che sono stati usati e amplificati per terrorizzare ulteriormente la gente.
...
Errore mio. Me ne scuso.
Mi hai detto che i postumi si verificarono prima del siero e ti prendo in parola.
Ciononostante se prima dei sieri gli effetti postumi enfatizzati sono serviti a incitare la gente alla sierazione, dopo sono serviti a coprire gli effetti avversi dei sieri.
...
Ma io ho anche detto che, nel caso del covid, si è data enfasi agli strascichi dandogli perfino un nome, long-covid, cosa che invece non si è mai fatto per tutte le altre malattie che hanno effetti postumi cronici.

A me sembra di avere sempre espresso lo stesso concetto, e cioè che quello che viene chiamato long-covid altro non è che gli effetti postumi di una malattia, con la differenza che nel caso del covid sono stati enfatizzati a) per preparare psicologicamente la gente a ricevere il siero, b) per coprire successivamente gli effetti collaterali del siero.
(Due piccioni con una fava).


Mi rendo conto adesso che questo non fa scopa con lo studio norvegese, anche se non ho argomenti per confutarlo.
Leggo:

Sono stati coinvolti 382 individui che avevano ricevuto un tampone molecolare positivo al virus Sars-Cov-2 e altre 85 persone come “gruppo di controllo”,
...
Ebbene, sono stati osservati esattamente gli stessi sintomi tra chi si è infettato e chi, all’opposto, non ha mai contratto il virus: tutti soggetti tra i 12 e i 25 anni, seguiti per sei mesi e sottoposti a esami, test e accertamenti approfonditi. Dunque, sono stati evidenziati addirittura 78 potenziali fattori di rischio, per lo sviluppo dei “postumi” dal Covid.

Ne deduco che il gruppo dei "tamponati positivi" probabilmente erano dei falsi positivi, mentre solo 78 erano affetti dal covid.

Lo studio quindi evidenzia come i numerosi casi di effetti postumi, per una buona parte le cause sono da ricercarsi in altri motivi che non siano il covid.
Non mi chiedere quali possono essere questi "altri motivi". 
Quando vedi il problema non sempre ne sai la causa.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
Ultima Modifica 1 Anno 6 Mesi fa da CharlieMike.

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1 Anno 6 Mesi fa - 1 Anno 6 Mesi fa #50501 da P-Moretti
Risposta da P-Moretti al topic COVID: Il numero dei morti

pencri93 ha scritto: @P-Moretti. 

Secondo me non hai capito nulla della ricerca norvegese in quanto non si parla di vaccini.

Hai letto poco e capito ancora meno. Come al solito.
Rileggi tutta conversazione.

  I sintomi persistenti e la disabilita' che caratterizzano il PCC (Post-Covid Condition) o long-Covid sono associati a fattori diversi dall'infezione da Sars-Cov-2, inclusi fattori psicosociali.

E certo, e puta caso sono insorti proprio durante il Covid. 

 

confermi proprio di non aver capito nulla, di nuovo. Eh vabbe'..

Edit: Aspetta, aspetta!! ma non e' che tutto questo tuo vaneggiamento e' perche' ti sei limitato a leggere l'articolo sul ilparagone.it ???
(di la verita', dello studio norvegese manco il titolo hai letto..)
Ultima Modifica 1 Anno 6 Mesi fa da P-Moretti.

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1 Anno 5 Mesi fa #50577 da Sertes
Risposta da Sertes al topic COVID: Il numero dei morti
Ecco il tentativo perfetto di far passare i danni dell'intubazione per danni di long covid

Covid grave 'sballa' il ritmo cardiaco: cresce di 16 volte il rischio aritmie (e non solo)
Per chi è stato intubato nei primi sei mesi dopo l’infezione occorre grande attenzione. Il pericolo di aritmie è basso, ma cresce di molto rispetto alla popolazione generale. Monitoraggio e controlli nel tempo fondamentali soprattutto per gli anziani


www.repubblica.it/salute/dossier/sportel..._non_solo-396605857/
I seguenti utenti hanno detto grazie : Ste_79

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