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COVID: Il numero dei morti
Il report dell’OMS di cui parlavi però non può essere portato a conferma di questa ipotesi, dato che analizza 133 studi pubblicati tra il 1990 e il 2021 (è una systematic review), quindi – tenendo conto del tempo necessario per l’analisi dei dati e la pubblicazione – tutti riguardanti l’era pre-COVID, o almeno pre-vaccino anti-COVID (gli studi usciti nel 2021 sono 4).La teoria più pessimistica ed oscura a riguardo è che il covid è stato creato e rilasciato per convincere la gente a vaccinarsi, e che il vaccino serva a provocare infertilità nella parte del mondo più sviluppato
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E dire che 1 su 6 persone al mondo nel corso della loro vita avranno l'infertilità è una cosa davvero bella grossa.
E se tra due anni confermano il dato 1 su 6 possono dire che "non ci sono differenze rispetto al 2023".
Capito il trucco? Stanno formando una piattaforma con cui dire "tranquilli, avere l'infertilità è normale" + "i vaccini non hanno contribuito ad un dato che era già disastroso prima"
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Tanto chi è che si mette a rifare l'intero lavoro, prendendo 133 studi e comparandoli, al fine di sbugiardare l'OMS ?
Ci si mette di meno ad aspettare un paio d'anni, e quando la situazione infertilità sarà palese anche al popolino, verificare se faranno uscire un altro studio identico pur di scagionare i vaccini.
Tanto adesso non c'è più la fretta di far ragionare le persone, chi si è vaccinato si è vaccinato... e non lo aiuti più.
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Mi piace il tuo approccio ottimistico, ma purtroppo i fatti sono lapidari:khalid ha scritto: Questo è vero, ma i dati dei singoli studi sono tutti riportati (nei supplementi 3 e 4); un’eventuale discrepanza rispetto alle medie dichiarate dal rapporto salterebbe all’occhio di chiunque si desse la briga di controllare – e di persone in grado di giudicare quei dati e interessate a farlo ce ne sono parecchie: lo studio della fertilità non è un campo esoterico, e se davvero quella percentuale di infertilità è fuori dal normale saranno in molti ad andare a controllare.
Molti nel 2020 si sono presi la briga di controllare le medie di previsione morti dell'Imperial College London, che è l'ente più accreditato in quel settore, e che i paesi occidentali hanno usato per decidere i lockdown, ed è stato dimostrato che hanno mentito platealmente... e non è successo un cazzo?
Altri hanno contestato l'affossamento dell'idrossiclorochina fatto su The Lancet, poi c'è stato pure lo scandalo che ha scoperto che tale studio era stato fatto da uno scrittore di fantasy ed un ex spogliarellista, e... non è successo un cazzo nemmeno lì.
Oh, speriamo che stavolta sia diversa, o ancor meglio speriamo che si sbagli chi sospetta lo scenario peggiore.
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Gli viene scoperto un tumore all'intestino (IV stadio) per caso e diventa un'altra persona. Inizialmente rifiuta qualsiasi farmaco. Da persona attiva e allegra, diventa cupo e sempre incazzato, sedentario, comincia a stare male (mai lamentato prima), a non riuscire piu' a camminare e continue perdite di sangue nelle feci. E' stato poi convinto ad iniziare la chemio e se ne andato nel giro di due mesi (era pre-covid 2017).
Praticamente comicia a stare male solo dopo la diagnosi
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Qualcosa trapela anche da noi: articolo di repubblica di 5 giorni fa, 2 aprile 2013: +30% in Toscana
firenze.repubblica.it/cronaca/2023/04/02...ana_istat-394536009/
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- CharlieMike
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Sembra che il leitmotif sia sempre lo stesso: proteggere il siero a tutti i costi, costi quel che costi.Sertes ha scritto: Riposto anche qui:
Qualcosa trapela anche da noi: articolo di repubblica di 5 giorni fa, 2 aprile 2013: +30% in Toscana
firenze.repubblica.it/cronaca/2023/04/02...ana_istat-394536009/
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Se fosse come afferma Vitangeli (100giornidaleoni) sarebbe un tentativo inutile. Secondo lui nel mondo ci sono 23 mln di decessi senza una spiegazione. Non so dove abbia preso questi dati ma so che Vitangeli è abbastanza preciso.
Cmq, sempre su 100giornidaleoni *l* magistrat* ( ) Alessandra Chiavegatti ha acceso un lumicino di speranza. Vedremo
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Corretto.
Si sa da sempre che un atteggiamento psicologico negativo è dannoso per la salute e soprattutto per una veloce guarigione.
Non ne so i motivi ma credo che dipenda dalle sostanze che generiamo in fase di stress emotivi o rilassamento.
E crea quindi sintomi cronici in soggetti non ansiosi che non hanno motivo di temere per la loro vita? Sintomi che persisterebbero anche anni dopo l’infezione?
Mi sembra decisamente improbabile.
Il Covid vero e proprio, che non nego esista, è presente in una minima percentuale ed essendo una malattia polmonare ha causato danni palpabili spesso irreversibili.
Questi effetti peggiorando, potrebbero in un secondo tempo creare problemi seri, ma non sono altro che gli effetti causati dal Covid.
Non esiste un qualcosa come una Long Covid, ovvero una seconda malattia a lungo termine sviluppata dagli effetti della prima.
Mi pare che tu abbia detto la stessa cosa. Comunque, il “Long Covid” sarebbe il protrarsi di alcuni sintomi del Covid anche a mesi / anni dalla negativizzazione. Quindi, mi pare che siamo d’accordo (se ho capito bene)
A mio avviso sarebbe come dire che le cicatrici dell'acne sono causate dal Long Acne.
Ma infatti nessuno sta dicendo questo. Per utilizzare l’analogia che hai proposto, sarebbe come dire che le cicatrici siano IL, Long Acne.
Dobbiamo cercare sempre e costantemente di ragionare su quel che ci racconta il mainstream anche se "sembra" che dica la verità.
Veramente dei sintomi cronici ne hanno parlato I pazienti ben prima dei medici.
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- CharlieMike
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Quel che volevo dire è che ci sono tante malattie che lasciano strascichi dopo la guarigione ma nessuno le ha mai denominate long-qualcosa.
Il covid è principalmente una infiammazione polmonare che può portare a danni ai polmoni irreversibili, ma è sempre un effetto del covid.
La propaganda si è servita di questi effetti per poter aumentare il senso di panico verso la malattia, per rendere le persone più favorevoli ad accettare il siero salvifico.
Una malattia da cui si guarisce in pochi giorni fa meno paura di una che continua il suo "lavoro" anche a distanza di mesi.
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Quindi è possibile che il Covid lasci stracischi, no?
Ecco, dicevo solo questo.
L'uso propagandistico che viene fatto di un certo fenomeno, non scredita la legittimità del suddetto fenomeno.
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Esattamente!Sertes ha scritto: D'altra parte se è una cosa che capita in un caso su un milione, e ne parli comunque, è l'uso propagandistico che ne avvalora l'esistenza, e se non se ne parlasse a media unificati allora tornerebbe a scomparire in quelle anomalie statistiche di cui purtroppo è fatta la vita.
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Il covid può lasciare strascichi come qualsiasi altra malattia che provoca dei danni cronici all'organismo.pencri93 ha scritto: @chiarliemike
Quindi è possibile che il Covid lasci stracischi, no?
Ecco, dicevo solo questo.
L'uso propagandistico che viene fatto di un certo fenomeno, non scredita la legittimità del suddetto fenomeno.
Per assurdo avevo citato l'acne, che lascia delle cicatrici (ne so qualcosa).
Il punto è la strumentalizzazione che se ne fa.
In tutti gli altri casi non si parla mai di long-qualcosa ma semplicemente degli strascichi della malattia.
Nel caso del covid invece si è tenuto a sottolineare gli effetti a lungo termine proprio per prolungare psicologicamente la paura della morte e di conseguenza convincere gli scettici a inocularsi il siero.
Molti infatti sono guariti dopo pochi giorni (con o senza cure) ma dicendogli che gli effetti potrebbero manifestarsi dopo giorni se non mesi gli incuti terrore e questi partono di corsa verso gli hub arrotolandosi la manica.
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Sara' che non prendo un'influenza da almeno vent'anni, ma "non riuscire a fare respiri profondi" io non lo considero un malanno in forma lieve.pencri93 ha scritto: Il mio vicino di casa ha contratto il Covid in forma lieve nel giugno del 2020, a 22 anni appena compiuti. Nessuna febbre, lieve stanchezza, mai visto un dottore né un farmaco. Isolamento per 10 giorni e poi tampone negativo.
Tuttavia, si è portato gli strascichi per almeno 2 anni. Fino alla scorsa estate mi parlava ancora di una maggiore affaticabilità e di “non riuscire a fare respiri profondi”. Ad oggi mi dice che non sa se sia guarito o se più semplicemente si sia abituato.
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Non voglio giudicare la buona fede del tuo vicino di casa, ma devo dire che da tre anni a questa parte qualunque cosa viene catalogata come covid. Basta solo un lieve malessere che subito: "E' covid!".P-Moretti ha scritto:
Sara' che non prendo un'influenza da almeno vent'anni, ma "non riuscire a fare respiri profondi" io non lo considero un malanno in forma lieve.pencri93 ha scritto: Il mio vicino di casa ha contratto il Covid in forma lieve nel giugno del 2020, a 22 anni appena compiuti. Nessuna febbre, lieve stanchezza, mai visto un dottore né un farmaco. Isolamento per 10 giorni e poi tampone negativo.
Tuttavia, si è portato gli strascichi per almeno 2 anni. Fino alla scorsa estate mi parlava ancora di una maggiore affaticabilità e di “non riuscire a fare respiri profondi”. Ad oggi mi dice che non sa se sia guarito o se più semplicemente si sia abituato.
I sintomi classici del covid, a quanto dicono, sono: affaticamento, affanno, febbre alta, incapacità a distinguere i sapori.
I tuo vicino aveva solo affaticamento.
Siamo sicuri che in realtà non avesse avuto qualcos'altro?
I tamponi, come è stato ormai dimostrato, non distinguono il covid dall'influenza.
Lo ha fatto un esame del sangue per vedere se i valori erano normali?
Non nego che quello che ha avuto il tuo vicino possa avere avuto delle conseguenze, ma magari era una forma leggera di polmonite (se esiste una cosa del genere).
Il covid, quello vero, se la descrizione è corretta, non lascia molto scampo se non è curato per tempo, specialmente in persone avanti con gli anni (non ho idea di quanti anni abbia iltuo vicino).
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Link: app.powerbi.com/view?r=eyJrIjoiZTkyODcyO...MGFmYjU5MCIsImMiOjh9
Ovviamente i debunker dicono che il crollo del 2021 e 2022 sia dovuto al distanziamento + mascherine, ma allora non si capisce perchè la SARS-CoV-2 invece circolasse.
La soluzione è molto più semplice, come abbiamo sempre detto hanno gonfiato il numero di morti covid mettendoci dentro anche quelli per l'influenza stagionale
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si assolutamente.CharlieMike ha scritto:
Non voglio giudicare la buona fede del tuo vicino di casa, ma devo dire che da tre anni a questa parte qualunque cosa viene catalogata come covid. Basta solo un lieve malessere che subito: "E' covid!".P-Moretti ha scritto:
Sara' che non prendo un'influenza da almeno vent'anni, ma "non riuscire a fare respiri profondi" io non lo considero un malanno in forma lieve.pencri93 ha scritto: Il mio vicino di casa ha contratto il Covid in forma lieve nel giugno del 2020, a 22 anni appena compiuti. Nessuna febbre, lieve stanchezza, mai visto un dottore né un farmaco. Isolamento per 10 giorni e poi tampone negativo.
Tuttavia, si è portato gli strascichi per almeno 2 anni. Fino alla scorsa estate mi parlava ancora di una maggiore affaticabilità e di “non riuscire a fare respiri profondi”. Ad oggi mi dice che non sa se sia guarito o se più semplicemente si sia abituato.
I sintomi classici del covid, a quanto dicono, sono: affaticamento, affanno, febbre alta, incapacità a distinguere i sapori.
I tuo vicino aveva solo affaticamento.
Siamo sicuri che in realtà non avesse avuto qualcos'altro?
I tamponi, come è stato ormai dimostrato, non distinguono il covid dall'influenza.
Lo ha fatto un esame del sangue per vedere se i valori erano normali?
Non nego che quello che ha avuto il tuo vicino possa avere avuto delle conseguenze, ma magari era una forma leggera di polmonite (se esiste una cosa del genere).
Il covid, quello vero, se la descrizione è corretta, non lascia molto scampo se non è curato per tempo, specialmente in persone avanti con gli anni (non ho idea di quanti anni abbia iltuo vicino).
Magari mi sono espressa male io.
Io rispondevo solo al fatto che il vicino di pencri (non il mio) avesse avuto il covid a giugno 2020 "in forma lieve", niente febbre e solo lieve stanchezza. Poi pero' dice che non riusciva a fare respiri profondi.
Per come la vedo io una malattia che non ti permette di fare respiri profondi a vent'anni, significa che non l'hai presa in forma lieve (qualunque cosa sia).
Anch'io concordo che ricondurre sempre tutto al "ha stato il covid", e' palesemente fraudolento
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Il punto è la strumentalizzazione che se ne fa.
Tu eri partito negando l’esistenza degli strascichi a lungo termine del Covid, bollandoli come un’invenzione mediatica utilizzata per mascherare le reazioni avverse del magico pozioncino, e io ho avanzato una serie di considerazioni per “confutare” questa teoria, fra cui il fatto che l’espressione Long Covid fosse comparsa su internet ben prima che si parlasse di rimedi in siringa. Adesso stai parlando della strumentalizzazione, ma quella è un’altra cosa.
Non nego che quello che ha avuto il tuo vicino possa avere avuto delle conseguenze, ma magari era una forma leggera di polmonite (se esiste una cosa del genere).
Cioè, è più probabile l’ipotesi secondo cui un ragazzo di appena 20 anni, in piena estate, avrebbe contratto una patologia della cui esistenza non sei neanche certo? E poi una “broncopolmite in forma leggera” (qualsiasi cosa sia) senza febbe né tosse?
@P-Moretti
Sara' che non prendo un'influenza da almeno vent'anni, ma "non riuscire a fare respiri profondi" io non lo considero un malanno in forma lieve. Dice (diceva) che aveva la sensazione di non riuscire a riempire I polmoni al 100%. Comunque, ha continuato a fare una vita normalissima e ripreso la routine pre-Covid, eccezion fatta per la maggior affaticabilità.
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Io sono partito da una ricerca norvegese.pencri93 ha scritto:
Tu eri partito negando l’esistenza degli strascichi a lungo termine del Covid, bollandoli come un’invenzione mediatica utilizzata per mascherare le reazioni avverse del magico pozioncino, e io ho avanzato una serie di considerazioni per “confutare” questa teoria, fra cui il fatto che l’espressione Long Covid fosse comparsa su internet ben prima che si parlasse di rimedi in siringa. Adesso stai parlando della strumentalizzazione, ma quella è un’altra cosa.
www.luogocomune.net/forum/coronavirus/10...rti?start=2130#50367
Tieni presente però che sebbene non ci fosse ancora il siero, ai piani alti si stava preparando la popolazione a riceverlo.il nuovo studio effettuato da ricercatori norvegesi, di cui parla l’articolo di Alessandro Rico pare confermare la medesima impostazione. Sono stati coinvolti 382 individui che avevano ricevuto un tampone molecolare positivo al virus Sars-Cov-2 e altre 85 persone come “gruppo di controllo”, ovvero, nell’ambito scientifico, quel gruppo di soggetti che, nel corso di un esperimento, vengono mantenuti nelle stesse condizioni di quelli in esame, ma non subiscono il trattamento che è oggetto della sperimentazione, così da poter effettuare una comparazione statistica. Ebbene, sono stati osservati esattamente gli stessi sintomi tra chi si è infettato e chi, all’opposto, non ha mai contratto il virus
Non per niente i media strombazzavano che "il salvifico siero arrivi presto".
Io ho detto che i sintomi non sono quelli descritti per il covid.Cioè, è più probabile l’ipotesi secondo cui un ragazzo di appena 20 anni, in piena estate, avrebbe contratto una patologia della cui esistenza non sei neanche certo? E poi una “broncopolmite in forma leggera” (qualsiasi cosa sia) senza febbe né tosse?
Cosa ha avuto non ne ho idea. Non sono medico. Ho azzardato una ipotesi.
Tu hai detto:
eNessuna febbre, lieve stanchezza,
quando sappiamo dell'"affidabilità" dei tamponi.poi tampone negativo
Io tutte le sere rincaso con "nessuna febbre e lieve stanchezza" ma non corro a farmi un tampone (piuttosto lancio una moneta).
Anni fa facevo fatica a fare le scale e le strade in salita. Il medico mi ha fatto fare un esame del sangue: anemia (dovuta a delle emorroidi).
Il tuo vicino ha fatto degli esami del sangue? Che risultati ha avuto?
Torno a ripetere.
Quello che i media chiamano long-covid non è altro che le conseguenze della malattia che attacca i polmoni danneggiandoli.
La differenza fra il long-covid e gli strascichi delle altre malattie è che dei secondi non se ne parla.
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Chiedo scusa per l'equivoco che ho creato.P-Moretti ha scritto: si assolutamente.
Magari mi sono espressa male io.
Io rispondevo solo al fatto che il vicino di pencri (non il mio) avesse avuto il covid a giugno 2020 "in forma lieve", niente febbre e solo lieve stanchezza. Poi pero' dice che non riusciva a fare respiri profondi.
Per come la vedo io una malattia che non ti permette di fare respiri profondi a vent'anni, significa che non l'hai presa in forma lieve (qualunque cosa sia).
Anch'io concordo che ricondurre sempre tutto al "ha stato il covid", e' palesemente fraudolento
Ho risposto a due post contemporaneamente.
Concordo su tutto quanto hai detto.
I media hanno fatto un ottimo lavoro nel ricondurre tutto al covid, anche i calli e la forfora, e purtroppo molte persone ne sono rimaste influenzate.
Ancora oggi vedo persone che, al minimo segno di malessere, corrono in farmacia per un tampone.
Non ne hanno tutta la colpa. Il lavaggio del cervello è stato totale alla massima velocità di centrifuga.
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----Io sono partito da una ricerca norvegese.
Che viene sconfessata dai dati empirici, come le testimonianze dei pazienti che lamentavano strascichi del Covid ben prima dei sieri.
----Il tuo vicino ha fatto degli esami del sangue? Che risultati ha avuto?
Non credo, ma dovrei chiederglielo. Comunque, il tampone è risultato positivo.
----Torno a ripetere. Quello che i media chiamano long-covid non è altro che le conseguenze della malattia che attacca i polmoni danneggiandoli.
Il Long Covid può manifestarsi anche con altri sintomi (come quelli neurologici), ma comunque mi pare che questo tuo intervento sia molto diverso rispetto alla tua asserzione di partenza, o sbaglio?
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La ricerca norvegese ha preso in esame due gruppi: uno che ha avuto il covid e uno che non lo ha avuto. Stessi risultati.pencri93 ha scritto:
----Io sono partito da una ricerca norvegese.
Che viene sconfessata dai dati empirici, come le testimonianze dei pazienti che lamentavano strascichi del Covid ben prima dei sieri.
Questo non significa che non hanno avuto postumi:
Ebbene, sono stati osservati esattamente gli stessi sintomi tra chi si è infettato e chi, all’opposto, non ha mai contratto il virus: tutti soggetti tra i 12 e i 25 anni, seguiti per sei mesi e sottoposti a esami, test e accertamenti approfonditi. Dunque, sono stati evidenziati addirittura 78 potenziali fattori di rischio, per lo sviluppo dei “postumi” dal Covid.
E come ho detto prima, stavano "preparando" la popolazione a "ricevere" il siero incrementando la paura.
Il tampone non è affidabile. Lo sanno anche i paracarri.----Il tuo vicino ha fatto degli esami del sangue? Che risultati ha avuto?
Non credo, ma dovrei chiederglielo. Comunque, il tampone è risultato positivo.
La mia asserzione di partenza è che quello che viene chiamato Long-covid non è altro che gli strascichi della malattia, così come lo sono gli strascichi di tutte le malattie che danneggiano l'organismo, con la differenza che queste ultime non vengono strumentalizzate.----Torno a ripetere. Quello che i media chiamano long-covid non è altro che le conseguenze della malattia che attacca i polmoni danneggiandoli.
Il Long Covid può manifestarsi anche con altri sintomi (come quelli neurologici), ma comunque mi pare che questo tuo intervento sia molto diverso rispetto alla tua asserzione di partenza, o sbaglio?
Tieni presente che il leitmotif di tutta questa "pandemia" è stato: "Prendi qualcosa di esistente e trasformalo in qualcosa di nuovo".
Il virus altro non è che un normale coronavirus reso un pò più contagioso e un pò più virulento.
Tutti i sintomi sono covid.
Il long-covid non è altro che gli strascichi della malattia.
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