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LA GRAN TARTARIA E’ ESISTITA O NO ?
- horselover
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"Abbaiano Sancho , vuol dire che cavalchiamo" - Don Chisciotte
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Nel sito dove hai preso la mappa , ci dovrebbe essere pubblicato anche il volume con le descrizioni dei posti e la legenda dei simboli usati , avevo cercato questo simbolo che hai evidenziato nei post precedenti e una della descrizione che avevo trovato era "Fortezza a stella " ma anche altre definizioni come Chiese o Sepolture.
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www.davidrumsey.com/luna/servlet/view/se...%2211438.000%22&os=0
Non è presente alcuna legenda.
Nel post #53099 evidenziavo che le poche legende che ho trovato sembrano siano state aggiunte a posteriori (all'interno di singole tavole).
In teoria dovrebbe esserci una legenda all'inizio di ogni tomo.
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Bravissimo.@Volano49
Mi rifaccio invece (per dirne una) alla leggenda dei "sotterranidi", conviventi... con il "regno" tartarico di superfice. Esistono leggende Mongoliche/Tibetane che sono parte integrante della tradizione degli Indoeuropei. Un vero e proprio Impero Sotterraneo, qualificato nelle varie epoche come del tutto ESISTENTE
Condivido parola per parola.
Ogni leggenda ha un suo fondo di verità.
D'altronde, perché PER ANNI i nazisti hanno cercato l'accesso al regno sotterraneo di Agarthi?
Perché buttare nel cesso tempo e risorse preziose (i nazisti non buttavano via niente, dalle bocche delle loro vittime è noto che abbiano estratto tonnellate di denti d'oro) se davvero non fossero stati convinti della sua esistenza?
Fesserie come il mito della terra-cava, ad esempio, servono proprio per "ridicolizzare" la possibile esistenza di un mondo sotterraneo a noi (=comuni mortali) sconosciuto (per il momento).
A tal proposito, cito una frase che calza a pennello (soprattutto per alcuni utenti che partecipano attivamente/passivamente al thread):
"L'intelligenza si inventa coerenze per dormire sonni tranquilli. Fin quando non irrompe l'assurdo", Nicolàs Gòmez Dàvila .
Ecco una prova di assurdo.
Cosa ci fa (faceva) un cingolato dal peso di oltre 100 tonnellate sul ponte della Concordia a Parigi nel 1859?
Lasciando tracce simili a queste qui sopra?
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Se non trovi la legenda nelle pagine prime o le finali del tomo molto probabilmente è contenuta nella tavola o in una delle tavole dell'atlante in oggetto , infatti alla tavola 168 ho trovato questo :
Sono andato a cercare a cosa si riferiscono le tre nomenclature
la prima indica un palazzo reale o una capitale
il secondo ad un luogo levitico un tempio quindi di fede ebraica e/o fede ortodossa
la terza l'ho trovata su un glossario
spero di essere stato utile .
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Anche se avrei da ridire sui collegamenti che hai fatto tra Tule, Iperborea e Atlantide.
Ma almeno se parliamo di Atlantide per esempio abbiamo i dialoghi di Timeo e Crizia, possiamo trovarvi un riferimento temporale alla fine dell'ultima era glaciale, possiamo trovarvi un riferimento geografico ad un continente oltre l'oceano Atlantico, si parla anche di corpi celesti che ruotano attorno alla Terra e si scontrano con essa causando grandi conflagrazioni (asteroidi?), quindi conoscenze troppo avanzate per l'epoca, e cose che Platone non poteva essersi inventato. Quindi chi pensa che ci sia un fondo di verità è legittimato.
Nel caso della Tartaria non c'è nulla che faccia pensare che fosse una civiltà globale, nulla che la colleghi a quelle tecnologie o a quelle architetture, anzi tutte le fonti sono contrarie a questo, quindi su cosa si basa? E sto ancora aspettando una risposta.
Quindi non sto chiedendo "le proveh" ma almeno qualche elemento che ci faccia pensare in quella direzione.
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Insomma caro Mark, non si possono tirare le somme su "genotipi" e l'esplosione di civiltà antiche le cui vestigia, più o meno COPIATE sono giunte fino a noi, magari tra selezioni differenzianti, direzionali o dinamiche. Insomma vanno considerate selezioni possibili, un accrescimento determinato da un ambiento diverso da quello attuale, Una per tutte informati su ciò che probabilmente (anzi, senza probabilmente...) offriva ciò che attualmente corrisponde al deserto di Gobi. Se vuoi DOPO ne discutiamo, ma questo ti da (ti dovrebbe dare) un'idea di ciò che IN REALTA' erano popoli ormai scomparsi al seguito di ambienti che non offrivano più la possibilità di sostentamento, inclusi pure i Maya, alcuni popoli africani (vedi le popolazioni sahariane), ecc.
Caro Mark, col tuo ragionare, vuoi praticamente prove scritte su migrazioni ANCESTRALI, coperte da sabbie millenarie, dove prima c'era vita data da terreni fertili, trasformati nel tempo in dune. Qui si entra in un campo di una complessità che volerlo liquidare in maniera sbrigativa e superficiale come fai tu può rasentare il ridicolo, dal momento che la scienza ci sbatte la capa da secoli per cercare prove atte a determinare IL PERCHE' della fine di intere civiltà, conosciute, semi-sconosciute o sconosciute del tutto che, IN OGNI CASO, hanno lasciato dietro di loro, TESTIMONIANZE FISICHE/MATERIALI che non si possono ignorare. Ti suggerisco di non farlo.
Un salutone a Sertes e alla terra piatta...
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"L'ignorante sa molto
L'intelligente sa poco
il saggio non sa niente
L'imbecille sa sempre TUTTO!"
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Grazie, Kimera, molto utile la tua ricerca. Secondo me è un ulteriore indizio che potrebbe confermare l’aggiunta a posteriori delle legende inserite a margine delle mappe.Kimera ha scritto: @Bisu
Sono andato a cercare a cosa si riferiscono le tre nomenclature
la prima indica un palazzo reale o una capitale
il secondo ad un luogo levitico un tempio quindi di fede ebraica e/o fede ortodossa
la terza l'ho trovata su un glossario
spero di essere stato utile .
Ho effettuato una ricerca “text on map” su davidrumsey.com alla voce “notarum” e questo è il risultato:
www.davidrumsey.com/luna/servlet/view/se...otSearch=annotSearch
nella precedente ricerca avevo utilizzato la voce “Urbes Minores”
www.davidrumsey.com/luna/servlet/view/se...otSearch=annotSearch
Come puoi notare da gli screenshot estrapolati non c’è coerenza tra legende e simboli presenti nella mappe.
postimg.cc/TKTsfyX3
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Un altro esempio dell’incongruenza dei simboli della legenda con quelli presenti nelle mappe, puoi vederlo chiaramente nella mappa "Terra Sancta, sive Promissionis olim Palestina" del 1682 (ne hanno stampate tre versioni). www.davidrumsey.com/luna/servlet/view/se...lestina&annotSearch=
Ho trovato almeno 15 simboli che non trovano corrispondenza nella legenda.
Poi è curioso notare come la Palestina del 1682 sia costellata di simboli e dettagli. Per esempio Gerusalemme è raffigurata con cinque torri. Gaza con due.
postimg.cc/vc6W7GRM
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La Tartaria (che possiamo trovare tranquillamente nelle enciclopedie) è una cosa, la Grande Tartaria (tra le altre cose, titolo del thread) ne è un'altra.@Alflipper
...se poi era una popolazione o una nazione mondiale non lo so)
Quest'ultima, dal mio punto di vista, è come se fosse sorta di unione politica ed economica a carattere sovranazionale (tipo la "nostra" attuale Unione Europea, quindi uno stato sovranazionale) composta da svariati stati membri in tutto il globo, talmente estesa da venire per l'appunto definita, da noi convinti sostenitori della sua esistenza, CIVILTA'.
Quella che viene "spacciata" per architettura neoclassica è, in realtà, un alibi per frammentare e dividere i resti di questa civiltà pacifica e molto avanzata tecnologicamente.
Un tipico esempio di "reset" di questo tipo di architettura, è rappresentata dalla Pennsylvania Station, edificio mastodontico (ispirato al Partenone di Atene) inaugurato nel 1910 e demolito nel 1963 (poco più di 50 anni di vita... si, come no!):
Tutto questo per far sembrare l'America Settentrionale un continente più recente di quello che in realtà è davvero (le demolizioni di questi edifici nel "nuovo" mondo sono, ahimè, state molto frequenti nel corso degli anni). Al suo posto è stato costruito un super-edificio "distrattore" ovverosia il Madison Square Garden (ed il pecorame, sentitamente, ringrazia):
Altro filo-conduttore che lega gli stati appartenenti alla civiltà tartariica è, per l'appunto, anche la tecnologia wireless, capace di far arrivare nelle case dei nostri antenati elettricità e telecomunicazioni GRATIS (roba che oggi, lo ripeterò fino a "sgolarmi", possiamo tranquillamente sognarci di avere!).
@Kimera
Sempre foto di Parigi ottocentesche, sempre tracce INSPIEGABILI di cingoli sulla pavimentazione (anche se leggermente diverse):
Siccome le carrozze erano i mezzi di locomozione più avanzati che avevano a disposizion a quell'epoca, cosa può mai aver lasciato quelle tracce sulla pavimentazione del ponte della concordia?
P.S.
Nella seconda foto, continua a mancare ancora l'ombra dell'obelisco (oltre a svariati "errori" sulle ombre delle persone presenti sul ponte).
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racconto un aneddoto:una mia amica ungherese molti anni fa mi disse che gli ungheresi e i finlandesi discendevano dal popolo tartaro abitanti della russia e della mongolia e che la loro lingua non c'entrava niente con le lingue europee.
le vostre ipotesi sono interessanti vediamo come si svilupperà la cosa
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Io sono molto fiducioso.@Alflipper
le vostre ipotesi sono interessanti vediamo come si svilupperà la cosa
Se certi soggetti "cedono il passo" (visto che non danno alcun contributo costruttivo alla discussione, ma cercano solo di renderla "stagnante") lo sono ancora di più.
Ma non pensano che le tracce di questi cingoli, nel XIX secolo a Parigi, proprio non dovevano esserci?
Come nel caso del Pont Neuf nel 1860?
www.pinterest.it/pin/paris-pont-neuf-186...-529313762441434830/
Proprio non ci arrivano che quel lampione, di oltre 4 metri sulla destra, proietta sul marciapiede destro del ponte un ombra di lunghezza simile a quella di un uomo (circa 1,70/1,80 m)?
E che quelle tracce sulla strada, non sono state lasciate di certo dalle ruote di legno di quelle carrozze trainate da cavalli???
P.S.
Ovviamente, sul ponte non c'è anima viva.
Si prende la solita foto con illuminazione diffusa (o per essere più precisi, il suo negativo (tecnica della doppia esposizione)), poi si inseriscono "plug-in" (omini, cavalli, etc.) provenienti da altri negativi, si disegnano infine le ombre (sbagliando, volontariamente come si può vedere qui sopra), et voilà il fotoritocco è servito. In questo caso credo che solo gli arredi urbani (lampioni) siano realmente presenti nella foto, oltre a quelle inspiegabili tracce di cingoli sulla pavimentazione della strada...
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E se volete ne parliamo in un thread a parte, visto che ormai qui ci tolgono l'aria.
@Sertes Grazie buon Sertes, sono d'accordo
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- CharlieMike
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Se i lampioni e gli uomini fossero sulla stessa linea si, ma i lampioni sono più a destra e la cima dell'ombra è in linea con la cima dell'ombra degli uomini più a destra, indicatore evidente che l'ombra dei lampioni è più lunga.marlo ha scritto: Non dovrebbe essere più lunga l'ombra del lampione?
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@Mark28
Anche se ti ha già risposto Marlo, i due lampioni (la cui altezza partendo dal piano di calpestio dovrebbe essere attorno ai 4 metri, dato che si trovano su un parapetto di pietra di circa 1 metro) proiettano sul marciapiede adiacente un'ombra troppo corta rispetto alla loro altezza, come se fossero alti quanto gli omini (=plug-in) "presenti" sul ponte.
Ma gli omini sul ponte, sono molto più bassi rispetto ai lampioni, eppure proiettano sul marciapiede ombre di lunghezza simile a quelle di quest'ultimi.
Da questo particolare si capisce che la foto è taroccata con un errore troppo evidente per essere ignorato e, di conseguenza, posso affermare con sicurezza che chiunque abbia manipolato la foto voglia farlo sapere a CHIUNQUE la osservi (=noi).
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- CharlieMike
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Fai una cosa molto semplice.chgall ha scritto: Anche se ti ha già risposto Marlo, i due lampioni (la cui altezza partendo dal piano di calpestio dovrebbe essere attorno ai 4 metri, dato che si trovano su un parapetto di pietra di circa 1 metro) proiettano sul marciapiede adiacente un'ombra troppo corta rispetto alla loro altezza, come se fossero alti quanto gli omini (=plug-in) "presenti" sul ponte.
Ma gli omini sul ponte, sono molto più bassi rispetto ai lampioni, eppure proiettano sul marciapiede ombre di lunghezza simile a quelle di quest'ultimi.
Da questo particolare si capisce che la foto è taroccata con un errore troppo evidente per essere ignorato e, di conseguenza, posso affermare con sicurezza che chiunque abbia manipolato la foto voglia farlo sapere a CHIUNQUE la osservi (=noi).
Congiungi con una linea rossa la testa di uno degli uomini in primo piano con il punto corrispondente della sua ombra a terra.
Poi traccia una linea parallela che parte dalla cima di un lampione e guarda dove va a finire.
E' l'unico modo per sapere se le ombre sono esatte.
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Misà che hai già controllato tu.@CharlieMike
E' l'unico modo per sapere se le ombre sono esatte.
Allora l'errore non è di certo voluto bensì involontario (per quanto riguarda questo caso specifico), dato che lo sfondo sembra investito dalla sola luce diffusa.
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Potrebbero essere state disegnate seguendo questo principio?@redazione
Le ombre sono coerenti.
Visto che lo sfondo della foto appare "piatto" (luce diffusa), rispetto alla strada dove regna la luce diretta?
Inoltre, è solo una mia impressione oppure gli "omini" sembrano più carichi di colore rispetto al contesto della foto?
(in più c'è un "morto" spiaggiato sulla riva del fiume, o almeno sembra esserlo, potrebbe essere questo il messaggio nascosto).
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