Mi chiamo Marika Adianto, ho 45 anni, sono mamma di una bambina di 10 anni e sono un’insegnante di scuola primaria a Genova. Scrivo dopo lunghe riflessioni e gran frustrazione con la necessità di dare voce alla mia categoria o ad una parte della mia categoria (non ho la presunzione di rappresentare tutti gli insegnanti), ma soprattutto ai bambini.
Vorrei sottoporre a chi legge una serie di riflessioni che sento la necessità assoluta di condividere.
Anche in questa occasione, a mio avviso, alla scuola non è stata prestata la dovuta attenzione da parte delle istituzioni. Si è scelto di chiuderla, sono stati stanziati alcuni milioni di euro per la DAD [didattica a distanza], ma non c’ è stata una riflessione, non c’è stato un pensiero-guida volto ad una ripartenza a settembre in una condizione di benessere. Il benessere delle bambine e dei bambini e di chi si occupa di loro.
L’occasione ghiotta che ci ha offerto questa situazione è la possibilità di ripensare e rivalutare il nostro micromondo della scuola.
La riflessione iniziale sarebbe dovuta essere: quale scuola e, di conseguenza, quale società vogliamo costruire o ricostruire per settembre? Cosa vogliamo trasmettere ai nostri bambini e ragazzi? Su quali principi e basi vogliamo riaccogliere, riaprire, incontrare nuovamente i nostri giovani?
Ciò che emerge è che si voglia seguire non il tanto nominato principio di prudenza, ma, purtroppo il principio di PAURA.
Ciò che noi adulti saremo in grado di lasciare a questa generazione in dono sarà la PAURA.
Paura del contagio, paura del contatto, paura del respiro, paura della contaminazione, paura della vicinanza. PAURA DI VIVERE.
Ho quindi deciso di scrivere, per la mia coscienza, per il mio intelletto, per la mia dignità e per l’amore e la passione che ho per il mio lavoro che IO NON SONO D’ACCORDO e non voglio solo condividere il mio sdegno, ma sento la necessità di fare proposte. Di essere costruttiva.
Chi pensa al piano-scuola per il rientro, ancora una volta, sembra non aver mai avuto a che fare con un bambino.
I bambini non conoscono o non dovrebbero conoscere il distanziamento sociale, termine che in realtà mi rifiuto di usare perché implica una lontananza non solo fisica, ma umana dagli altri. Distanza che a priori mi risulta inaccettabile.
I bambini si assembrano.
Assembramento. Altro termine che evoca periodi terribili della nostra storia di italiani, di esseri umani.
I bambini si assembrano, per fortuna lo fanno. In maniera innata si avvicinano, ricercano contatto, abbracciano, ricercano conforto, si scambiano oggetti, giochi e si parlano a distanza ravvicinata.
Si riesce a immaginare una scuola, un mondo, in cui tutto ciò non accada? Si riesce ad accettare un mondo in cui tutto ciò non accada anche per un “breve” periodo di tempo?
IO NON CI RIESCO.
Chi lavora con i bambini sa che IL RISCHIO ZERO NON ESISTE. Chi lavora con i bambini sa che il rapporto maestra-bambino si crea attraverso i gesti: un abbraccio, una carezza sulla testa, una mano piccola in una mano grande. Gesti che accompagnano : aiutare ad impugnare la matita, la forchetta, allacciare una scarpa, soffiare un naso (sì , ADDIRITTURA soffiare un naso). A scuola TUTTO è condivisione e vicinanza, la scuola è questo: stare seduti vicini in biblioteca mentre la maestra legge un albo illustrato, stare vicini a merenda per confidarsi un segreto, fare musica insieme in cerchio, condividere un progetto di arte, mangiare a mensa insieme, scambiarsi le penne e le macchinine.
In una intervista di ieri, la ministra rilascia alcune dichiarazioni che paiono l’anteprima di quelle che saranno le disposizioni per settembre e parla di dividere le classi, una metà a casa e una metà a scuola, di far ruotare i gruppi e di permettere ai bambini di seguire le lezioni attraverso una TELECAMERA posizionata in classe.
Provo a spiegare perché, secondo me, tutto ciò non ha senso: prendiamo il caso di una classe di 24 bambini/ ragazzi. Invece di lasciarne a casa metà si potrebbe pensare di creare due classi di 12 e consentire a tutti di andare a scuola.
Perché quello che conta in ambito educativo/pedagogico/didattico è la PRESENZA FISICA. Non lo dico io, lo dicono i fatti e la DAD ce lo sta dimostrando: non funziona (ma ci tornerò tra poco). Inoltre: si riesce ad immaginare la frustrazione e il disagio del gruppo di bambini a casa? Con chi staranno se i genitori devono lavorare e i nonni sono una categoria a rischio?
Si ritiene che il collegamento con la telecamera consenta la socialità DAVVERO??? O li renda semplicemente spettatori della vita altrui?
E ancora: la telecamera è una forma di controllo. Cosa si deve controllare? Che gli insegnanti mantengano le distanze? Che non ci si sfiori? Che il protocollo di sicurezza sia rispettato? E’ davvero questa la società che vogliamo? Davvero vogliamo essere sorvegliati e sorvegliarci osservando per ore uno schermo?
Davvero vogliamo che i nostri bambini stiano seduti tutto il tempo scuola lontani dagli altri, divisi magari da uno schermo di plexiglass, con la mascherina sulla faccia per quattro, sei ore al giorno?
Questo è il ricordo della loro infanzia o adolescenza che vogliamo lasciare loro?
Vogliamo seriamente riflettere sulle DIFFICOLTÀ DI RESPIRAZIONE E COMUNICAZIONE CHE IMPLICA L’USO DELLA MASCHERINA? Perché qui non si tratterebbe di fare la spesa per venti minuti al supermercato, qui, se dovesse essere imposto l’obbligo della mascherina a scuola, si parla di ore, di ORE con la mascherina davanti al naso e alla bocca. E non ci sono ancora studi che ci possano dire davvero se questo oggetto non sia invece più dannoso che utile. QUALCUNO CI HA PENSATO? Io sì. Molti di noi insegnanti lo hanno fatto e si interrogano.
E poi: che incidenza può avere sulla salute fisica e psichica dei bambini il lasciarli ore a casa davanti ad uno schermo “in collegamento” con i compagni a scuola? C’è stata o c’è una riflessione a riguardo? Quanto potrà incidere questa scelta sulla vita dei nostri bambini? Molto, a mio modesto avviso, e non in senso positivo.
Da anni si parla dei problemi di attenzione e di iperattività chiamando in causa la sovraesposizione allo schermo e la sedentarietà… e cosa si propone per la scuola del futuro? Che stiano a casa seduti davanti allo schermo oppure a scuola seduti. DISTANTI, mi raccomando.
Mi chiedo: saremo noi insegnanti i responsabili se non dovesse essere mantenuta questa distanza? Saremo noi a dover diventare i VIGILI dei nostri alunni? E’ questo che ci verrà chiesto? Di tenerli lontani da noi e tra loro? E’ DAVVERO QUESTA LA SCUOLA CHE VOGLIAMO, LA SOCIETA’ CHE VOGLIAMO? Io non credo di farcela.
Le nostre scuole hanno, spesso, molte aule. Le nostre scuole hanno, in molti casi, giardini o spazi all’aperto che non possono essere utilizzati perché inagibili, in abbandono, senza manutenzione.
Assumendo i tanti precari che lavorano nella scuola si potrebbero creare classi meno numerose.
Stanziando denaro per l’edilizia scolastica si potrebbero riqualificare ambienti e spazi esterni.
Il denaro investito nella scuola, a mio avviso, non andrebbe utilizzato esclusivamente per la tecnologia, ma anche e oso dire, soprattutto, per la ristrutturazione. E non solo. Per ripensare gli spazi.
E si torna sempre alla necessità di ripensare. Riflettere. Rimettere la pedagogia al centro dei nostri pensieri insieme all’educazione civica, alla formazione del cittadino.
Inoltre: vogliamo seriamente pensare ai bambini con bisogni educativi speciali, ai bambini con piano educativo individualizzato? Sono stati i più penalizzati tra tutti i bambini. Possiamo pensare di tenerli lontani fisicamente dagli insegnanti di sostegno (e da tutti gli insegnanti)? Possiamo pensare di mettere loro la mascherina e di fargliela tenere per ore? Possiamo pensare di metterli seduti in cucina e farli assistere alle lezioni a distanza per farli “socializzare”?
E qui si inserisce il discorso sulla DAD, che sta penalizzando soprattutto loro, i bambini in difficoltà.
A differenza della scuola vera, quella dove ci si assembra, la DAD non consente un intervento significativo e di qualità da parte degli insegnanti a livello educativo,pedagogico e didattico. Non saprei dirlo meglio di così: NON SI RIESCE DAVVERO AD ARRIVARE AI BAMBINI E ALLE BAMBINE. Perché?
SEMPLICEMENTE PERCHE’ NON E’ REALE. Ci ha aiutato a mantenere un minimo di contatto, ci ha permesso di vederli in questi mesi. Ma non è sufficiente. Perché questa modalità di relazione NON E’ REALE.
La DAD può essere sopportata da tutti per un breve periodo di emergenza.
MA non è accettabile nella normalità.
Perché immagino e spero che alla normalità si voglia tornare.
Le scelte che si faranno incideranno sulla vita di milioni di persone, lo faranno in maniera significativa, segneranno una generazione. Non si può non riflettere su tutto ciò, con umiltà. Perché quello che, dal mio punto di vista, manca, è l’ascolto di chi la scuola la vive ogni giorno, da anni. Io sono solo diciotto anni che insegno, ma quotidianamente imparo da colleghe che da quaranta anni aiutano i bambini a crescere. Possibile che non si pensi di dar loro voce? Chi è più esperto di chi con i bambini trascorre in media cinque ore al giorno? NESSUNO.
Quello di cui abbiamo bisogno è di essere ascoltati. Perché siamo noi gli esperti. Siamo noi la task force gratuita della quale avvalersi per ripartire umanamente a settembre.
PER FAVORE, ASCOLTATECI!
Grazie, Marika Adianto
Ma un bel culo vale più della mente e infelicemente questo é il nostro mondo
La professoressa fa considerazioni condivisibili, ma mi sono un po' sbalordito quando parlando di raddoppiare le classi (e ok, di potrebbero usare i precari) si parla di fondi all'edilizia scolastica.
Cara professoressa, la scuola DEVE ricominciare fra 3/4 mesi.. e possibilmente tutti in classe. Ma in 4 mesi come si pensa di raddoppiare il numero di edifici scolastici? I tempi tecnici, senza considerare i soldi, sono di anni... solo per costruire un nuovo plesso o adattare un edificio esistente parliamo di mesi / anni.
I precari potranno essere anche chiamati in servizio (non so se ce ne siano abbastanza per duplicare le lezioni, oltre ovviamente alle normali esigenze di supplenza) ma un'altro problema è lo smembramento delle classi esistenti.
Ci rendiamo conto che 24 bambini non possono stare in una stanza (lo dice anche lei) ma i 12 che verrano mandati a formare un'altra classe (spazio permettendo) avranno tutti insegnanti nuovi e precari? Molleranno per sempre gli insegnanti che li hanno seguiti fino a quel giorno.. vedo un'altra fonte di problemi.
Siete voi che lavorate nel mondo della scuola che dovete trovare soluzioni valide e applicabili. E la telecamera, concordo, non è assolutamente una soluzione.
Ma raddoppiare in 3 mesi la scuola italiana mi pare allo stesso tempo molto molto utopico...
3 cose:
1) gli insegnanti si parlino fra di loro e obblighino i sindacati di categoria di fare il loro lavoro e aiutarli, li obblighino con le buone o con le cattive (del tipo se i sindacati rispondono per supercazzole, utilizzino questi 'favolosi' strumenti per il dialogo a distanza per strappargli in faccia le tessere di adesione.
2) il comuputer fa male! gli schermi fanno male! soprattutto ai bambini, oltre che per quello che ha detto la signora, anche alla vista e alla postura! questo dovete dirlo, la didattica (e in generale il lavoro) al computer fa male! ho appena finito di vedere un servizio ad un telegiornale in cui un padre demente faceva vedere come nulla fosse 'la postazione' al pc portatile del suo figlio delle elementari.. CRIMINALE!!
3) in questi due mesi ne abbiamo viste e sentite a sufficienza perché varie categorie si organizzino, paghino avvocati bravi e facciano partire denunce di vario tipo e contro vari obbiettivi: una, ad esempio, proprio a chi promuove sia con decreti, sia con servizi 'giornalistici', la scuola telematica per i bambini. Non è solo una questione di baci e abbracci, è una questione di salute.
a me se mi beccavano i miei genitori a guardare la televisione troppo da vicino, o a giocare all'atari attaccato allo schermo mi prendevano a scapaccioni. ora te lo dice lo Stato di stare attaccato allo schermo non solo a guardare i cartoni animati o a giocare ai giochini, ma anche nelle ore di scuola. CRIMINALI!
non sarebbe meglio allora utilizzare qualcuno dei 700 canali della RAI per fare scuola a chi non può andare o in questi momenti di psicosi?
è stata incensata la RAI che insegnava a leggere e scrivere decenni fa, lodevole. ma che cazzo di utilità ha ora la RAI? Rai scuola?
Insomma, OGNI CATEGORIA OBBLIGHI IL PROPRIO SINDACATO A CHIUDERE IL PORTAFOGLIO E UTILIZZARE IL CERVELLO E A FARE IL PROPRIO LAVORO.
Quale obiettivo? Per arrivare a quale risultato?
La disumanizzazione dell’essere umano. Un ossimoro, “scientificamente” perseguito.
Personalmente, di solito, tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno, però in questo ambito (infusione di paure e distanziamento, fisico, sociale, umano) la percezione di una road map oscura già tracciata è profonda...
Forse non ha ben chiaro che la salute psico-fisica, il benessere sociale e il corretto sviluppo dei nostri bambini SONO L’ULTIMA COSA CHE PUÒ INTERESSARE a chi gestisce il nostro paese in questo momento per conto di interessi stranieri.
Lo scopo di questa finta epidemia che lei ingenuamente crede sia qualcosa di reale, rendendosi complice dell’operazione di propaganda, è la distruzione del nostro paese, attraverso il collasso economico, lo smantellamento dello stato di diritto democratico e la cancellazione della nostra stessa Costituzione.
Lei nella sua miopia può indignarsi e protestare per la violazione dei diritti dei bambini che fino a due mesi fa poteva educare liberamente, perchè questo è l’ambiente in cui lei opera(va) e che conosce meglio, ma allo strsso modo dei suoi bambini, altre decine di milioni di italiani hanno visto calpestati i propri diritti e il proprio futuro in maniera totalmente arbitraria e dittatoriale.
Non c’è stata nessuna pandemia, si è trattato solo di una grande operazione mediatica che ha fatto credere a molti come lei che il mondo fosse colpito da una gravissima epidemia, e questo è bastato per instaurare quei principi di dittatura nel nostro paese che diventeranno legge entro poco tempo in mancanza di un improbabile risveglio delle coscienze che spinga gli italiani a combattere per la difesa della propria libertà.
Ormai è un po’ tardi per accorgersi che il governo sta prendendo delle misure ingiustificabili nel condizionamento delle nostre vite, e le ripeto, lei come tutti gli italiani che si sono lasciati ingannare e non si sono rivoltati contro questa operazione di propaganda, è complice, magari involontaria, ma complice della perdita dei nostri diritti democratico e costituzionali.
Come ben vede non è bastato cantare dai balconi o ripetere il mantra “andràtuttobene” per salvare il nostro paese, e così come oggi lei inizia a notare che qualcosa non sta funzionando correttamente nel suo settore della scuola, facendola preoccupare per le sorti dei propri alunni, allo stesso modo tra qualche mese dovrà iniziare a preoccuparsi di come fare a mangiare in mancanza dello stipendio che non le arriverà più...
Buon risveglio.
Avete accettato tutto senza fiatare:
- conformismo,
- ideologia gender,
- bullismo,
- scuola azienda!!!
- malati di ideologia radical chic,
- non comprendete la realtà!!!
- varie ed eventuali.
Con profonda disistima!
Leggere, scrivere e far 2 conti. In pratica in terza elementare un bimbo ha le stesse capacita' dell'italiano medio.
Ricordo anche che ai bimbi sto ipotetico virus non crea problemi.
I bambini
Calvero a te
Da incorniciare: i miei complimenti...
quoto in toto
Cara insegnante e colleghi, meglio tardi che mai, benvenuti nel NS mondo..
il vostro cammino è appena iniziato.
ps: si dica mai che in Italia ognuno pensa al proprio giardino!
classi con 24 alunni? un insegnante.. (per me è folle pensare di poter insegnare) cominciò
il ministero ti ha dato il permesso di parlare di .. moneta a debito? (paesi distrutti da un casuale terremoto devono ricostruirsi da soli?
ora per "ripartire" usiamo i crediti degli italiani .) anzi meglio tagliamo .. la sanità . tassiamo quello lá
ho scusa ma cosa stai dicendo?
milioni spesi per.. ha no per ..
"E non ci sono ancora studi che ci possano dire davvero
se questo oggetto non sia invece più dannoso che utile"
ti bannerei solo per il tentativo ..
concordo sul bannarla: voi, insegnanti, avete rovinato l'Italia e gli studenti, con la vostra supponenza-saccenza-superiorita' (!) di 8 mesi di lavoro all'anno, pagati come 13 mesi. Siete andati in pensione con 15 anni di lavoro (!), ma effettivi erano 8-10, perche' nel frattempo avete tranquillamente fatto 2-3 figli: vi siete presi la laurea con permessi, concedi: tutto pagato per intero. Non mi venga a parlare di riunioni e aggiornamenti, dove ... vi siete solo parlati addosso, magari criticando il s-i-stema .... che vi aveva sistemato .... su un piatto d'argento. Si vergogni ! Abbia almeno la decenza di star zitta e....si nasconda, magari dietro ad un sindacato .....
Quindi: cortesemente, esca da questo sito e La invito a ... rimangiarsi ... la m-e-r-d-a che Lei ed i Suoi colleghi avete sparso.
Con profonda disistima.
Sei stata espulsa.
Quando dico di smetterla con le aggressioni verbali, questo vale anche per le persone ospitate in homepage.
Se non siete capaci di discutere senza insultare, state lontani da luogocomune.
Hai voglia a parlare di strutture e gabbie che ci troviamo fin dalla nascita, cosi' ben radicate che gli stessi fautori ne sono
gli autori inconsapevoli, non sono assolutamente d'accordo con questa visione, le strutture,le gabbie vengono costruite dagli esseri umani,vengono mantenute e trasformate dagli esseri umani,vengono ampliate dagli esseri umani, ergo inconsapevoli un paio di ciufoli!
Ho visto tanta gente passare dall'altra parte, tanti cypher alla matrix che sono andati a far parte della struttura,ma non ho mai visto accadere l'opposto se non in rarissimi casi,colpa della struttura? Non credo,colpa degli esseri umani,delle loro decisioni consapevoli,come consapevole e' stata la scelta di attaccare e distruggere due dei pilastri che dovrebbero reggere la societa',la sanita' e l'istruzione pubbliche.
Cara insegnante, lei ricorda che negli anni 90 del secolo scorso degli emeriti mascalzoni sparsi in tutto l'arco costituzionale decisero di vendersi e vendere questo paese, anche con il beneplacido della maggioranza dei suoi colleghi? "Riforma berlinguer docet", vendita che e' in atto ancora oggi,vedi task force sanitario/governative.Non basta incazzarsi solo quando calpestano l'insalata del nostro orto e fare finta che a noi non tocchi mai. Anche a lei faccio la domanda....pillola rossa o pillola blu?
Dipinsi l'anima su tela anonima
Ritengo il loro compito sia più importante a livello di formazione personale che professionale. Vale a dire che è fondamentale non tanto imparare quattro nozioni matematiche, storiche etc. quanto capire qualcosa della vita, della disciplina, della possibilità di conoscere, di stare assieme e confrontarsi. Rimuovi la possibilità di contatto, la classe per definizione, ed hai rimosso tutto questo.
Sono dell'avviso che le scuole non dovevano chiudere, potrebbero riaprire a maggio e pensare che a settembre tornino a lezioni a distanza è blasfemo. Non commento le parole del ministro Azzolina. Credo che una sedia vuota farebbe meno danni di certi personaggi.
Provo a spiegare perché, secondo me, tutto ciò non ha senso: prendiamo il caso di una classe di 24 bambini/ ragazzi. Invece di lasciarne a casa metà si potrebbe pensare di creare due classi di 12 e consentire a tutti di andare a scuola.
Se non ha senso una classe di 24... perché dovrebbe averne una di 12 ?... Si dimezza il rischio ? Ma allora riduciamo la classe a 6.. a 3.
E assumiamo altri 2 milioni di dipendenti pubblici.. che tanto bene al debito fanno..
3 bambini in classe e 4 maestre/i.. così si crea il lavoro .. lo strombazzano da anni i sindacalisti della C-GI-IL
Io auspico ad un sano ritorno alle sberle ( sberle.... non pugni alla Tyson ).. alle bacchettate sulle mani..al castigo dietro la lavagna.. Magari tale metodo riformerà la prossima generazione di sessantottini ( del 2068 ) ancora peggiori .... ma almeno non ci saranno generazioni di mocciosi che a 10-12 anni vogliono comportarsi come i trentenni e che non saranno confusi dalle teorie gender..
I maschietti giocheranno con le ruspe e le bambine con le bamboline
E' esattamente questo che vogliono, controllo totale attraverso il cambiamento radicale della societa', della razza umana, il target sono le generazioni di domani, i bambini.
E adesso gli si e' presentata questa succulenta occasione (un caso, eh... che andate mai a pensare!): "la pandemia" per ridisegnare completamente la societa' e il genere umano.
Non dite che non eravate stati avvertiti
Proprio non riesco a comprendere questi assurdi "sfoghi" nei confronti di una persona che ha scritto cose assolutamente condivisibili da qualsiasi persona di buon senso. Oltre che scorretto e maleducato tutto questo mi appare come espressione di un rancore personale nei confronti di un insegnante che magari lei ha avuto la sfortuna di conoscere (perchè le mele marce esistono in tutte le categorie e quella degli insegnanti non fa eccezione) ma generalizzandolo a tutta la categoria.
Più che prendersela con gli insegnanti, che proprio non definirei una "casta privilegiata" come lei lascia intendere piuttosto esplicitamente, sarebbe da riflettere sui tagli alla scuola, sui programmi ministeriali, sullo sfascio generale in cui versa l'istruzione nel nostro paese.
Ecco, su questo ci sarebbe molto da discutere, ma prendersela in questo modo con un'insegnante e bollando l'intera categoria come "la rovina dell'Italia" mi sembra veramente fuori luogo.
La signora appare saggia e scrive cose che io condivido completamente. Grazie.
La signora appartiene ad una categoria che io disistimo profondamente, al netto della mia personale esperienza di genitore di figli in età scolare di cui uno necessitante di sostegno.
Le esperienze sono varie e variegate, le persone incontrate sono tante. La supponenza incontrata è molta e le esperienze purtroppo non sempre positive.
La scuola oggi è un grande ammortizzatore sociale, dove centinaia di migliaia di docenti incontrollati sono stipendiati per lavorare quanto e come credono (chi il giusto, chi troppo e chi troppo poco) e sedicenti "dirigenti" senza budget e senza autorità sulle proprie risorse umane (quindi nell'impossibilità e a volte anche incapacità di dirigere) giocano a fare i presidi di facoltà. Certo esistono buoni esempi, ma anche ce ne fosse uno solo di quelli che racconto sarebbe troppo, per come la vedo io. e non è uno solo.
Potrei raccontare dei troppi esempi di professori che si sono nascosti dietro la DAD per non far proprio nulle, a fronte degli altri, sempre troppo pochi finche non fossero la totalità, che si sono inventati novelli tele-conferenzieri.
L'insegnamento prende il sopravvento sull'apprendimento. Si "erogano" contenuti sempre più complessi, disarticolati e con metodologie vetuste che i nostri ragazzi nel mondo reale hanno superato da anni, e non ci si cura di quello che realmente viene appreso. Drammaticamente poco. Si trattano i programmi dei bambini di 6 anni alla stregua dei ragazzi maturandi di 18. Si avalla la corsa a "svolgere il programma" che acquieta la responsabilità ministeriale. Ometto qualsiasi considerazione sulla vergogna istituzionalizzata dei libri di testo la Signora saprebbe spiegare perfettamente il mercato che c'è dietro, sullo stesso modello dei medicinali dei quali i medici vengono "informati".
E il corpo docente, che rappresenta la sostanziale totalità degli operatori scolastici e che esprime la propria dirigenza, richiama la propria autonomia di insegnamento slo quando si tenta una qualche valutazione se non sulle proprie capacità didattiche almeno sulle proprie conoscenze. E fa fronte compatto contro chiunque chieda loro di andare al lavoro OGNI MATTINA dalle 8.30 alle 17.30 come tutti i dipendenti di questo paese.
Mai uno sciopero per le strutture inadeguate, per l'assenza di spazi e uffici. mai una protesta per sollevare l'idea che in un posto brutto, quali le scuole sono, si sviluppano con fatica belle idee. Nella scuola di mio figlio ci sono i bagni senza carta igienica ne' sapone e i bagni dei professori dove non si può entrare, corredati della bisogna.
La scuola andrebbe chiusa, e si potrebbe approfittare di questa situazione epocale (non certo nella realtà dei fatti epidemici ovviamente, ma nella straordinarietà dell'azione di costrizione governativa), per ripensarla completamente. Aumentare gli "assembramenti" dei bambini e ragazzi nei parchi. "parco obbligatorio" potrebbe essere uno slogan. E poi riaperta, fra un paio d'anni, con strutture rinate, obiettivi chiari e semplici e nuovi insegnanti. Sicurante quelli che oggi ragionano bene, come la Signora che scrive, non avrebbero problemi ad essere riassunti.
Ma questa è utopia. Come si vede si va invece verso una scuola priva del senso di comunità che sarebbe l'unico motivo per mandarci mio figlio. Perché ho scoperto in questi 50 giorni di clausura che le quattro sciocchezze che dovrebbe imparare lì dentro posso insegnarle facilmente io stesso nel mio poco tempo libero.
Eugenio.
Comunque volevo sommessamente suggerire i video dell’ottimo professor Pietro Ratto, che si è licenziato da questa scuola disgustato e che racconta chi decide i programmi e le linee guida del Ministero...ad esempio la Commissione Treelle... che include personaggi grossi del mondo della finanza, industria ecc e che da anni dettano l’agenda ai vari governi di qualsiasi colore che puntigliosamente eseguono. Cosa c’entrano costoro con la scuola? E perché mai dovrebbero decidere i programmi? C’entrano, c’entrano ....
tutto sta nel sottinteso.
E il sottinteso è che i bambini siano al centro del'attività scolastica e che la loro educazione (educazione=istruzione+socializzazione+crescita sana) sia la finalità principale della scuola.
Per troppo tempo la scuola è stata vista come un'attività economica, finalizzata solo a distribuire redditi, produrre carriere, parcheggiare precari e manipolare le coscenze dei teneri agnellini che si vogliono trasformare in obbedienti pecoroni.
L'esistenza di maestre come lei è una consolazione, perché lei aderisce al sottinteso, ma è chiaro, come hanno già detto altri, che la direzione che hanno preso gli eventi è verso un altro sottinteso totalmente differente.
Nella rivolta prometeica di un manipolo di potenti psicopatici contro la realtà (contro Dio e contro la realtà, le due cose vanno sempre insieme) stanno producendo il massimo sforzo per modellare il mondo a immagine delle loro menti malate.
In quest'ottica la dis-educazione ha un ruolo fondamentale e la direzione evidentemente è quella della dis-umanizzazione.
Vorrei far conoscere Filippo Rossi, che ha creato un tipo di scuola che sta avendo consenso anche all'Estero, anzi lo chiamano dall'Estero...qui in Italia fanno finta di nulla.... ma partirà dalla Toscana la prima esperienza, di una Scuola diversa e più bella, sperando che poi si propaghi ovunque...
Lui vuole unire tutti i professionisti che hanno sviluppato metodi, tecniche e modelli educativi per il mondo scolastico e organizzare e mettere le loro scoperte e talenti a servizio di tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado di Scuola. filipporossi.it/la-mia-storia/
Quindi consiglierei alla Sig.ra Adianto di conoscerlo. E a tutti noi auguro che il piano ordito per sottomettere l'umanità venga presto scoperto e debellato!
Una volta, tanti secoli fa, c'era Dio:
Oggi c'e' il virus:
ho letto con grande piacere la lettera della signora marika
ulteriori spunti di riflessione in un periodo che avrebbe dovuto portare tutti ad uno stato di consapevolezza piu elevato..ma da alcuni commenti vedo che la PAURA appunto si è fatta strada nelle coscienze e come ben sappiamo una volta lasciata entrare il gioco è fatto..
premesso questo :
come padre come uomo come partecipe in questo mero corpo di vita..posso dire la mia e condividire l esperienza che mi riguarda...
mia figlia ha iniziato a 3 anni il percorso waldorf steiner ..la nostra comunità/scuola
si basa fondamentalmente sulla fattività ..sul contatto tra bambini e con la natura circostante...fondamentale per la giusta crescita esperienziale .spirituale nel rispetto della fisiologia e della reale volontà dell individuo...al pensiero di una scuola con quel tipo di condizionamento da "panopticon"mi sento di poter considerarla come la morte della coscienza
..e un altro spunto della lettera con cui concordo pienamente e sulla totale assenza delle varie amministrazioni sul lato manutenzione...sul rendere vivibili gli spazi aperti e non..
dalle mie parti ce la curiamo noi singoli...la nostra scuola comunità si basa sulla volontà di partecipazione dei genitori stessi...in questo weekend lungo sono stato io personalmente a tagliare l erba a sistemare il giardino della scuola...perchè anche questo è un segno della volontà di dare continuità ad una vita senza sempre piegare la testa a dettami fatti in nome di una presunta verità..e soprattutto dare ai nostri filgi l esempio giusto(a mio parere) di avere cura della cosa comune..
un caro saluto
gabriele
Quanto fastidio mi danno le chiacchiere delle forze dell'ordine che esaltano il loro operato sul territorio contaminato dal covid... Bahh....
Lo stato in casi di emergenza e forza maggiore ha costretto alla chiusura tantissimi "privati"... ( e per alcuni dovrebbe farsi carico dei risarcimenti ) e potrebbe anche ridurre del 20-50% per un 6-12 mesi tutti gli stipendi dei dipendenti pubblici.. Dai magistrati che si accoppiano volentieri con altri dipendenti pubblici ai medici con doppio lavoro.. agli insegnanti con le ripetizioni in nero..
Mai come in questo periodo di estrema crisi ( il peggio arriverà tra poco ) risalta la differenza tra i privilegiati per "legge ricevuta" e tutti gli altri che troveranno porte e portoni chiusi ( albergatori e ristoratori e bar supereranno con fatica l'estate.. e saranno fortunati.. )..
Bellissima però c'è un errore! Permettimi
Una volta, tanti secoli fa, c'era Dio:
Era dovunque ma non lo vedevi
Decideva della tua vita e della tua morte
Tu eri uno strumento alla sua merce'
Potevi salvarti dalla sua ira tramite un intermediario: il sacerdote.
Oggi c'e' il virus:
E' dovunque ma non lo vedi
Decide della tua vita e della tua morte
Tu sei uno strumento alla sua merce'
Puoi salvarti dalla sua ira tramite un intermediario: Giuseppi!
Con la didattica a distanza la scuola perderà la sua unica utilità, passando così dall'essere un centro anziani per giovani dove almeno si incentiva la socialità, ad una palese, fastidiosa perdita di tempo.
Stiamo massacrando gli anziani tenendoli chiusi in casa, la fascia 25/65 chiudendo le imprese, i giovani privando la scuola della sua unica utilità, la socialità, con la didattica a distanza.
E in tutto questo si parla anche di un vaccino obbligatorio.
Un generico "alunni" no?!
#6 Moonchild
Sottoscrivo!
Io l'avevo resa un po' piu' internazionale (dato che in Italia non ci vivo da una vita e sinceramente seguo poco le vicende di tutti i minions della politica italiana, incluso il Sig. Conte)
La linea di demarcazione tra una certa idea di Dio e una certa idea del virus e' cmq tenue e definisce la differenza tra teocrazia e tecnocrazia.
Le Due cattedrali: old.luogocomune.net/.../article.php?storyid=623
Concetti espressi un pò duramente, ma tutti correttissimi e innegabili. E' innegabile che gli insegnanti siano una delle caste più protette e privilegiate di questa dittatura. E anche una delle caste che si lamentano di più. "Chiagni e fotti" dovrebbero portarlo scritto sui vestiti, è da sempre il loro motto.
Chiunque sia mai stato a scuola ha sovrabbondanza di aneddoti negativi riguardo i rapporti con gli insegnati, persone di solito quasi completamente incapaci di qualsiasi interazione umana e che si sono rifugiati nella professione principalmente per poter bullizzare e sfogare su minorenni le proprie ansie, frustrazioni e insicuarezze. Una grossa percentuale è pure semplicemente inabile anche nella loro materia. Professori di italiano che a malapena azzeccano congiuntivi, correggono i temi sbagliati inventandosi regole grammaticali, professoresse di inglese che lo sanno parlare meno degli alunni, gente che non si ricorda dove si era arrivati la lezione prima, gente che impiega un mese per correggere una verifica o un tema, e chi più ne ha più ne metta.
Tutti accomunati da una singola caratteristica: l'infinita arroganza e supponenza, frutto della consapevolezza della totale impunità sopra semplici ragazzini e della totale mancanza di un controllo di qualità.
Per cui quella degli insegnanti è l'ultima categoria che preoccupa in questa crisi. Anzi se gli alunni stanno a casa hanno meno opportunità di essere tormentati e annoiati a morte da incapaci narcisisti che non trovano di meglio da fare in classe che discutere delle loro manie e appartenenze politiche (tutte casualmente in una sola direzione).
Il problema sono i precari, gli operai di fabbrica, i magazzinieri, i braccianti agricoli, i ristoratori, i piccoli commercianti e imprenditori. Quelli si, fanno pena. Il fatto che gli studenti siano stati temporaneamente sollevati dal lavaggio di cervello e lobotomia annessa del rituale scolastico è uno dei pochi aspetti positivi di questa quarantena.
Che poi sarebbe ora di finirla con la settimana da 6 giorni. Non ha mai avuto senso. La scuola dovrebbe durare 5 giorni come il lavoro. Si passava più tempo seduti su sedie scomode di fronte a isteriche che strepitavano a caso e su autobus roventi e puzzolenti che non a casa, a studiare o con amici e genitori. Sarebbe ora di smetterla.
Certo i miei studenti sono grandi (dai 14 anni in su), ma vi assicuro che anche ai grandi il contatto è importante. Contatto fisico, ma soprattutto emotivo. Certo non si spingono, non fanno la lotta o si mordono come i più piccoli, ma ricercano il contatto emotivo dello stare insieme e soprattutto di condividere gli istanti della loro crescita, alla continua ricerca della loro identità e del loro “posto” nel mondo. Questa condivisione non viene certamente “garantita” dall’incontrarsi a distanza, in un “assembramento” del tutto virtuale e non empatico.
E soprattutto non aiuta gli alunni con difficoltà di apprendimento, di relazione o con deficit fisici, psichici o di ritardo, quelli che la scuola chiama alunni con BES (acronimo di bisogni educativi speciali). Certo gli alunni con disturbo specifico di apprendimento (DSA), utilizzando il computer da sempre per leggere o per scrivere sono già “pronti all’uso” e potrebbero essere “facilitati” alla didattica a distanza. Ma richiedono anche più tempo ad imparare ed apprendere e soprattutto il docente deve sempre accertarsi che lo studente con DSA abbia pienamente compreso l’argomento presentato durante la videolezione o la consegna del compito. Spesso però il docente si trova davanti 20-25-30 facce sullo schermo (se non “avatar” di quelli con videocamera spenta o non funzionante) con tutti i microfoni spenti per evitare rumori di fondo o quell’ “uuuuh” della rete internet. Come si può pensare che quella sia una lezione? L’insegnante parla e lo studente ascolta! Si passa poi a fare domande, dall’”avete capito?” a “perché avviene questo?”. E sempre solo pochi rispondono. Non certamente gli alunni con DSA, abituati da sempre ad essere interrogati in giorni precedentemente calendarizzati. Così il docente “spera” che a casa ci sia qualcuno che aiuti lo studente a valutare se è tutto chiaro, scaricando così tutto il lavoro alla famiglia.
Ed è quello che succede a me, genitore di un alunno con BES. Dopo aver fatto la mia didattica a distanza, passo a lui nel ricercare tutti i compiti da fare sparpagliati tra registro elettronico e varie piattaforme (es Google classroom), controllare che abbia capito le consegne, che abbia chiaro le spiegazioni fatte dai vari docenti, aiutare a preparare le mappe concettuali che poi andrà ad usare per le interrogazioni o per i questionari che i vari docenti calendarizzano, a far ripetere la lezione per capire che abbia compreso tutti gli argomenti e che sappia poi presentarli in un discorso organico e completo. E in qualche modo mi “aggiungo” nella sua formazione, come richiesto dalla didattica a distanza.
Però mio figlio non ha grosse difficoltà di apprendimento, in quanto affetto da un disturbo visuospaziale ha bisogno di essere aiutato nel visualizzare un certo problema proposto, di far lui capire la causa e l’effetto. E altro E in qualche modo si fa. Ma il suo disturbo, soprattutto, lo porta ad avere grosse difficoltà di relazione sia con l’adulto che alla pari. Come può un’interazione a distanza tramite un computer con un adulto e 20 compagni essere considerata una relazione? Il suo disturbo inoltre non gli fa comprendere il linguaggio non verbale (la prossemica del linguaggio), fatto di gesti, di espressioni del volto, di tonalità della voce. Come può una voce che esce da una cassa aiutarlo ad interpretare tutto ciò che il docente o il compagno dice? Come può aiutarlo nella sua crescita nel mondo? Come può aiutarlo nella relazione e nel riconoscere la comunicazione non verbale?
E’ da fine febbraio che non parla con un ragazzo della sua età, guardandolo negli occhi, cercando di riconoscere informazioni che lui non sempre riesce a cogliere. Già era difficile per lui interagire con la sua classe, con cui ha da subito non ricreato le giuste basi per una buona relazione (classe con parecchi alunni difficili), figuriamoci se in questo momento cerca con essa di farlo. Infatti microfono e videocamera sempre spenti!
Mi immagino le migliaia di famiglie con figli autistici, con difficoltà motorie, difficoltà cognitive, con ritardo mentale, sordi o ciechi! Già prima avevano spesso difficoltà con l’insegnante di sostegno (spesso con poche ore da non coprire tutto l’orario scuola, frequentemente non adeguatamente preparato), che può continuare a seguire l’alunno solo a distanza, figuriamoci ora dove il genitore si deve gestire il figlio 24 ore su 24 7 giorni su 7, spesso non avendo una preparazione “scolastica” soddisfacente.
Concludendo, ritengo che la didattica a distanza sia stato solo un “pagliativo” per risolvere una situazione di emergenza, ma che non sarebbe stata necessario adottare se le classi fossero state costituite da piccoli gruppi (massimo 15 alunni), con a disposizione grandi aule. E non dopo anni di riduzione del numero di classi e del numero di cattedre! E invece si è preferito togliere il diritto all’istruzione e non si è garantito l’inclusività di tutti gli alunni con BES!
PS: quando andavo al liceo 30 anni fa vi furono dei casi di TBC nella mia scuola. Tutti gli alunni e i docenti hanno avuto lo screening (con radiografia dei polmoni), si sono isolati i casi positivi; si faceva normalmente lezione senza alcuna interruzione, con l’unica “nota dolente” delle finestre aperte nei mesi di gennaio e febbraio. Tutti imbacuccati nei giubbotti, con cappello e guanti di lana! Ma non ho perso un giorno di scuola.
E poi falsitá dopo falsita usciamo dalla scuola con una serie di "dogmi" che non sará facile rimuovere.
Un altro!
Non mi sento appartenente ad una casta! Non è vero che faccio 3 mesi di vacanza (l'anno scorso ho finito gli esami di Stato ad inizio di luglio, ho fatto i corsi di recupero e ho fatto i miei 32+4 giorni di ferie, ferie che non posso fare durante l'anno scolastico se non fino a 6 giorni e con comprovati motivi, tornando di nuovo a scuola dal 20 agosto per esami di recupero.
Io a scuola da studente non ho mai avuto episodi negativi, ma ho dei ricordi bellissimi della mia maestra e dei miei proff. Io sono capacissimo di interagire con i miei alunni, tanto che con alcuni ho ancora contatti. Quando rivedo un vecchio alunno sono baci e abbracci. E io sono famoso come docente severo ma "accogliente". Credo di essere capace a instaurare una relazione e non mi sento uno frustrato o insicuro. Se tornassi indietro farei esattamente la stessa scelta. Io non mi sento inabile in una materia, anzi sono uno che studia e potrei spiegare anche un'altra materia. Basta essere un poco flessibili! Non sono arrogante e supponente!
Io pagherei oro per poter tornare a scuola! non ritengo che la situazione attuale sia a me favorevole!
Se tu hai avuto problemi con i tuoi proff forse sei tu il problema! Possibile che non hai avuto anche un solo docente che ricordi con piacere?
Hai ragione che spesso la scuola crea dogmi, ma basta credere in quel docente che ti insegna ad usare il metodo deduttivo invitando ad usare la testa anche in modo critico. Non sono tanti, ma alcuni docenti lo fanno! se uno sfigato non trova questi docenti, che abbia almeno una famiglia, un allenatore, un compagno di vita che lo faccia. Se uno resta "credulone", non credo sia sempre colpa della scuola.
E (con i dovuti distinguo) utilizzano gerarchie, sistemi di controllo e metodi di comunicazione molto simili.
Il Sig. Burioni ci dice che la scienza non e' democratica. Sicuramente la sua scienza non lo e', ma grazie a Dio non e' la scienza di tutti (anche se lui sogna di imporre la sua versione a tutti. E' una struttura di potere, dopotutto).
Paul Feyerabend vedeva la vera scienza come fondalmente anarchica. Io sono d'accordo con lui, e similmente anche la vera religione e' anarchica. Entrambe, una volta inserite e cristallizzate in strutture di potere, perdono la loro linfa vitale.
Alla signora chiedo se ciò vale anche per i bimbi non vaccinati. Infatti:
I diritti dei dei bambini son stati tutti ignorati dalle istituzioni e dagli insegnati di nidi materne ed elementari quando fu introdotto obbligo vaccinale, ed è successo ai bambini dei free vax. Essi sono a casa o in realtà marginali. Se prima sembrava una buona ragione perché ora no?
"Fusse che fusse" proprio quello il fine ultimo???
Io aggiungerei: non solo per difendere gli over 80, ma per difendere il benessere di pochi, creano il malessere nella vita di chi in primis avrebbe dovuto essere più tutelato, ossia i minori.
Il sistema neoliberista rovescia sempre causa / effetto e propone le sue soluzioni. Il distanziamento sociale è l'effetto del infezione,
l'obbligo vaccinale è effetto delle malattie che ci affliggono, il debito a strozzo del paese è effetto della nostra incapacità di gestire la cosa pubblica... un mio amico quadro impiegato nella grande distribuzione chiosava:" non ci sono problemi ma solo soluzioni"
www.youtube.com/watch?v=UMdT2N_SBJ0
Il punto però non è tanto questo per come la vedo io, ma chiedersi perchè il 99,99% della popolazione avalli cotanto schifo! E' contronatura proteggere i vecchi mettendo a rischio i bambini. Mia madre mi ha sempre detto che per lei, come donna e mamma, la disgrazia più grande sarebbe morire dopo di me, perchè una madre non può sopportare la perdita di un figlio, è un dolore troppo forte. Ora lei, e come lei tutte le madri del mondo, accetta questa situazione in nome della sicurezza e della salute di tutti i popoli. Come se si trattasse della peste, e non di un virus che fa danni "solo" (mi riscuso per il cinismo) ad una piccola parte ben precisa della popolazione.
Non capisco... oltre a farmi incazzare come un'ape!
Io sono più pratico a scrivere, ma arriviamo alla stessa conclusione. Tu con parole più incisive.
leggere
dopo tutti questi anni ci sono ancora ex alunni che mi vengono a trovare qui a gubbio.
il segreto: avevo posto l'alunno al CENTRO della scuola.
non me ne fregava nulla dei registri, dei voti, della competizione, dei programmi, dei libri di testo, delle riunioni, degli scrutini, della gerarchia statale; organizzai a scuola l'orto, una grossa biblioteca finanziata coi soldi che avrebbero dovuto essere spesi per i libri di testo, una serie di campeggi durante l'anno scolastico, organizzai coi colleghi corsi di shiatzu, spettacoli teatrali , laboratori di ombre cinesi, di fotografia ecc.
la burocretineria statale mi ha perseguitato per tutto il periodo in cui sono rimasto nelle patrie ga pardon scuole.
la gran parte degli insegnanti non hanno ancora capito che la squòla è funzionale al rincretimento di massa così come la medicina serve a creare i malati cronici.
se non ci si sveglia verremo soppressi.
anche durante la guerra venne sospesa; nun est intrigante?
Del resto esistono altre opinioni sul metodo dell'insegnamento vedi...
Considerate che le categorie più colpite non saranno, per esempio, gli estetisti o i parrucchieri. Bensì gli attori di teatro, i ballerini, i musicisti e cantanti d'opera.
#52 ZIOTONI69
Il lato per me divertente di questa crisi sta nel fatto che ha dimostrato come in questi anni il rossobrunismo (a me inviso) non abbia mai capito nulla riguardo il neoliberismo.
Solo l'economia di guerra dell'ultimo conflitto mondiale ha potuto fare di più.
Perché se in questi mesi lo Stato non conta più un cazzo, allora io sono Mussolini.
O.T.:
Il pensiero che hai quotato è di Massimo? Se la risposta è affermativa mi sa che mi sono perso un suo aspetto che non conoscevo: è la saggezza platonica nella quale si supera il concetto di maestro.
La schiena dei bambini non è valutata niente.
E su questo anche gli insegnanti hanno le loro colpe.
Il problema, inspiegabilmente, per non parlare del costo dei tomi (quasi sempre cambiati ogni anno per rendere meno appetibile l'usato), resta pochissimo nella cronaca, ma le scoliosi restano e basta.
*6 moonchild gli insegnanti non comprendono la realtà
*21 mangog le sberle sono efficaci
Iniziai a farmi queste domande quando frequentavo la 2° media, alla fine del liceo ero arrivato alla conclusione che non c'era speranza di miglioramento, ma solo formazione di persone inconsapevoli(*17 albicontro) e condizionate dal senso di colpa qundi destinate alla ricerca fruttuosa dell'infelicità.
Ancora oggi gli insegnanti confondono l'obiettivo con il programma, gli studi sulle dinamiche di gruppo(la classe) sono praticamente fermi agli anni '80, collaborazione con i genitori aborrita, autostima e automotivazione parolacce da non ripetere(quanto mi sento bravo quando li sgrido).
*8 menkauro l'obiettivo sono i bambini, come se non fossero abbastanza torturati psicologicamente e fisicamente.
Tanti anni fa studiando Cartesio "cogito ergo sum" ebbi un ispirazione.
Chi può dimostrare di non essere solo un entità pensante(cervello) collegata ad una macchina con dei sensori che producono una "realtà artificiale"?
insomma eri una "pecora nera" di quelle che sapevano difendersi dai "lupi"
Infatti la scuola è l'emblema della nostra società, basata sulla presunta competenza, sulla presunta socialità, presunta cultura, presunto senso civico, e via altri mille presunti.
Però è comunque un luogo dove inevitabilmente nel bene e sopratutto nel male ti allena a (evito educa) vivere insieme!
Davanti ad uno schermo si nega la vita stessa, per cui la presunta quarantena che ci solleva dal lavaggio del cervello non evita una cosa ben più insidiosa una formatazzione completa così da ridisegnare un futuro nuovo dove la socialità verrà vista come una cosa poco opportuna, e avvertita come fastidiosa e pericolosa.
E vissero tutti sani felici e contenti all'interno di un riquadro più o meno grande.
La macchina che produce realta' artificiale ancora non esiste, almeno quella descritta in Matrix, pero' ce la stanno mettendo tutta per arrivarci, quella mentale l'hanno costruita da tempi immemori,ma sono sempre gli esseri umani che creano e disfano ancora autonomamente le gabbie in cui viviamo, ridurre la colpa alla sola struttura mi pare limitato e molte volte sembra una scusa per non vedere dei nemici specifici che hanno nome e cognome.
Non credo alla inconsapevolezza di chi agisce in nome di essa, ancora non comanda I.A., credo invece che si stia andando verso una democratura,primo passo, questo si, verso una realta' alla Matrix.
Se il vero cambiamento comincia da noi stessi,per far cadere la struttura bisogna che chi la alimenta sia messo in condizione di non nuocere, tanto ci saranno sempre esseri umani innamorati del potere e della struttura, potenziare nell'essere umano la consapevolezza dell'essere non dell'avere,un cammino lungo e faticoso, ma essenziale per abbattere la struttura e soprattutto chi la tiene in piedi.
P.S. Sempre secondo il mio modesto parere, faccio delle ipotesi, niente di piu'.
Dipinsi l'anima su tela anonima
Ti hanno fatto notare che non fanno 3 mesi di ferie.. che lavorano molto più delle 18 ore settimanali.... che prendono stipendio basso....che insegnare è difficile ( oggi più di ieri visto che le sberle sono vietate..)...
Però questi insegnanti non scambierebbero ( dopo tutti i concorsi pubblici fatti ? ci mancherebbe... ) mai il loro lavoro da 1.500€ con quello di un impiegato in una azienda privata a 1800 €... Mica sono scemi..
Dovrebbero vietare per legge il lavoro da casa del dipendente pubblico....
Vi immaginate l'impiegato dell'anagrafe che batte la fiacca anche con 50 persone in coda che lo guardano.. che lavora da casa ?...Siamo seri..
Per l'insegnante è più o meno la stessa cosa... Una volta a casa....farebbero il triplo lavoro in nero.. degradando ancora più già il loro scarso impegno..
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Non vedo quindi perchè attaccare tale categoria, nell'ottica del povero contro il povero, e non il sistema che permette, alimenta e vive sulle spalle dell'apatia e dell'ignoranza.
Detto questo, la mia compagna insegna (precaria) alle elementari: è vero, il lavoro è ben pagato (davvero poi? 1300€ per la formazione sono tanti? Bei miei tempi in cui si criticava la generazione mille euro e ora mille euro ci sembrano una manna dal cielo), ma lo è perchè al ridotto orario ufficilale si aggiungono: consigli genitori insegnanti, programmazioni, preparazione delle lezioni, correzione dei compiti, ricerca del materiale etc.
Di fatto, per lo meno per quello che osservo alle elementari, il lavoro è un full time a tutti gli effetti, con l'aggravante del precariato diffuso, del cambio di posto di lavoro annualmente, della necessità di affrontare sempre più bambini problematici etc etc.
Problematiche che, in forma diversa, affrontano tutte le categorie.
Quindi facciamo la finita di attaccare il meno povero o il più povero, e alziamo la testa sul ricco che se la ride.
Ps Sulla didattica a distanza nemmeno mi esprimo
#73 Gisar
Ma cos'è???
apri la foto e leggi
La liberatoria da far firmare a chi vuole mettersi le proprie catene leggasi microchip
Ma io boh, da dove viene la foto?
Non so io lo ricevuta da una amica su telegramm
Così strana la cosa non sembra visto che in Svezia lo impiantano da qualche anno
E questo bel piano scuola di 400 milioni di euro per la banda ultralarga, contributi alle famiglie per fottere ancora di più il cervello dei poveri figlioli con tablet e dispositivi elettronici? Nel nome del "la scuola riparte più veloce?"
Che troiaio, che troiaio
Mi ero ripromesso di non commentare MAI nessun post riguardante la scuola, ma in questa situazione devo per forza fare un'eccezione.
Sono un insegnante di scuola superiore. In 29 anni di carriera ho visto cose che voi dipendenti del settore privato non potreste immaginarvi.
Gente che insegna l'italiano a colpi di errori di ortografia, che scambia Hegel con Hitler, che passa il tempo al bar con il ragazzo a cui dovrebbe fare sostegno, che schizza via dalle riunioni perché ha sempre il bambino da andare a prendere, che si mette in mutua ogni volta che si rompe un'unghia, che non sa distinguere il Rinascimento dal Risorgimento e l'Austria dall'Australia, che crede che l'algebra di Boole si scriva come la Red Bull, che si imbosca tutto il giorno in aula di musica anche se insegna disegno; gente che riesce a farsi finanziare il suo progetto di giochi di carte anche se insegna elettronica in un ITIS, gente che si becca metà del Fondo di Istituto tenendo corsi a cui non partecipa nessuno, gente che si fa dare le mazzette per qualsiasi evento anche se poi l'evento non avviene, che fa supplenza (retribuita) fumando in cortile, che si infila in tutte le gite pur di non entrare in classe e passa il tempo a farsi le canne con i ragazzi, che legge il giornale in classe durante le codocenze (sì, ci sono ancora quelli che leggono il giornale, col tablet è ancora più facile), che entra in classe, dice fate esercizi e se ne va con i colleghi a farsi un giro; gente che mette dieci note al giorno e li sbatte fuori a gruppi perché non sa tenere le classi, che a marzo sta ancora spiegando gli argomenti che si fanno a ottobre, che carica i ragazzi di compiti che non corregge mai, che restituisce le verifiche dopo due mesi, che interroga otto persone alla volta intorno alla cattedra mentre il resto della classe gioca a Fortnite o si fa i video da mettere su TikTok, che entra in classe e dice “oggi guardiamo un film” (benedetta LIM e chi l’ha inventata) così può finire il pettegolezzo in corridoio iniziato nella lezione precedente, che se i ragazzi non hanno capito e osano dirlo rispiega le cose nello stesso identico modo e poi dice arrangiatevi c'e' sul libro, che in classe racconta vita morte e miracoli del proprio gatto anziché spiegare, che legge il libro anziché spiegare, che fa fare esercizi anziché spiegare, che fa qualsiasi altra cosa tranne spiegare perché non sa spiegare, e non sa spiegare perché non sa un cazzo.
Capitolo a parte, i doppiolavoristi. Quelli sono i migliori. Pasticceri con la cattedra di dattilografia, ingegneri civili progettisti dell’abbeveratoio della stalla, amministratori di condominio in nero, avvocati delle cause perse, cantanti da balera che insegnano ginnastica, personal trainer delle proprie zie, dentisti che insegnano Religione, geometri degli orti urbani.
In questi giorni di lockdown, tutta questa gentaglia ci sguazza. Passa dal divano al PC, con il quale dovrebbe fare videolezione, finché non trova la scusa dell’improvvisa incapacità di intendere e di volere che si manifesta guarda caso proprio quando ci si deve collegare. Continuano a fare schifo esattamente come prima. Non passano neanche un minuto del loro tempo a leggere, aggiornarsi, studiare, preparare le lezioni, condividere i risultati del proprio lavoro con i ragazzi. Per non parlare delle verifiche che non si fanno più, delle interrogazioni farsa col libro davanti, della classe che si collega a Zoom, saluta e se ne va, lasciata a se stessa.
Questa feccia fallita ruba in media 1500 euro di stipendio, ma a fine carriera arriva a quasi 2000.
Questi ladri di polli si sono laureati non si sa come, hanno vinto un concorso non si sa dove, sempre se non sono passati in una delle infinite sanatorie che hanno dato posti pubblici a cani e porci per sistemare gli scarti delle grandi aziende che avevano appena finito di prosciugare l’INPS grazie alla nostra politica corrotta.
Poi ci sono gli altri. Di questi non parlo. Mi fanno solo tanta pena. Pena e tenerezza, perché sono rimasti ragazzi come una volta, convinti che il mondo sia loro, illusi di poterlo cambiare.
Chissà che Mazzucco non decida di metterla in home.
90 minuti di applausi. Uno spaccato fedelissimo e in alta definizione dello stato della scuola.
No no, purtroppo, nessun volatile...
sono un vero insegnante, vivo e lavoro a Torino. Ho 57 anni, insegno Matematica da 29.
Tutte le figure che ho disegnato sono ispirate a personaggi reali, e non sono neanche troppo caricaturali. Ho volutamente omesso troppi riferimenti a comportamenti spiccatamente mafiosi, o a torbide storie di sesso, anche inter-generazionali.
Ho insegnato in scuole di tutti i tipi, da precario e con il ruolo, ai serali e sugli spezzoni, nei paesi e in centro storico.
Negli istituti professionali di Porta Palazzo (una delle frontiere della città per chi la conosce), dove pascola la peggio gioventù, dove se ti va bene ti fanno la doccia col piscio, se no ti frustano con le cuffiette del cellulare mettendoti la sedia in faccia come i domatori dei cartoni, o ti strappano il dietro della giacca come a naja. A meno che tu non impari i loro linguaggi, diventi il loro capobranco, e non ti proponga come esempio di adultità e responsabilità. A quel punto, te ne sono riconoscenti e ti rispettano. Sanno riconoscere che gli stai dando un'opportunità di sollevare la testa.
Nell'ITIS di periferia, dove volano le sedie e i colleghi devono far finta di non vederle, non per schivarle, ma perché se lo dicono alla preside questa fa il mazzo a loro che non li sanno tenere. Cosi' in consiglio di classe "da me non vola una mosca". E certo. Hanno paura di sbattere contro le sedie. Pero' i galletti sanno riconoscere i prof che lasceranno il segno: "Lei è il prof che ci ha spiegato di meno e ci ha insegnato di piu'".
Nel liceo di provincia, dove i fortunati ammessi nella solita cricca (in tutte le scuole ci sono i cerchi magici) stanno h24 collegati per scambiarsi dispense, verifiche, opinioni sui ragazzi, link a conferenze, notizie sindacali, figurati adesso che sono obbligati a stare al PC tutto il giorno (ma chi li obbliga in effetti?), non vedevano l'ora. Poi in collegio docenti ti trovi le decisioni già prese e non sai perché. O meglio, lo sai, ma sei una pecora che alza la mano qualsiasi cosa ti chiedano di votare, non sai cosa cazzo stai votando ma facciamo in fretta che sono le 7 e devo preparare cena.
Nell'Istituto per ottici senza laboratori di ottica (lo giuro sul femore di mia madre).
Nell'Istituto per odonototecnici dove guarda caso mancava sempre il materiale per fare esercitazioni, e cosi' gli spiegavano le protesi oralmente (per pochi enigmisti).
Nell'Istituto retto all'americana dagli amici degli amici, con la preside fantoccio che promuoverebbe anche il mio gatto se fosse uno dei loro figli.
Nell'alberghiero dove i ragazzi non capivano perché nelle ore di cucina facevano solo primi e dolci, l'hanno poi capito quando hanno visto il prof caricarsi un quarto di bue nel bagagliaio per il suo ristorante in collina.
Nella scuola per panificatori, dove la collega di chimica che si era accorta della carica batterica nelle farine, fu rassicurata dalla preside che tanto quella pasta e quei biscotti non li avrebbe mangiati nessuno (tranne i ragazzi in mensa).
Nell'Istituto con gli scantinati pieni di sacchi neri divorati dai topi, che probabilmente volevano farsi una cultura visto che dentro c'erano le verifiche archiviate da anni e buttate lì come spazzatura. Ecco: mi è venuta la parola che sintetizza lo stato della scuola italiana.
FANTASTICO!!
Alt, ti imploro di non tornare nell'oblio, continua la narrazione, mi sembra di essere finito nel teatro dell'assurdo di Aspettando Godot!
www.youtube.com/watch?v=V3aSOsSSsqs
Personalmente ho apprezzato le osservazioni, le critiche e le preoccupazioni della maestra Adianto, l'essersi esposta in prima persona con nome e cognome e la volontà d'intervenire in qualche modo, depongono a suo favore. Non so quale fosse il suo pensiero o il suo comportamento prima di questo evento, ma appare decisamente in buonafede e, cosa non da poco, è consapevole che sul tavolo c'è un problema serio che andrebbe affrontato con ben altri mezzi rispetto alle risibili "non-soluzioni" proposte (?) dalle istituzioni. Prima viveva in un mondo dorato? Non saprei, forse sì se scrive
Purtroppo la situazione pre-covid era ben lungi dall'essere la normalità. Condivido tutte le critiche portate al sistema scolastico di chi è intervenuto prima di me, a cui anche io attribuisco responsabilità gravissime che hanno creato danni irreparabili. Purtroppo le cose sembrano peggiorare, ma se questo evento l'ha portata ad aprire gli occhi, la esorto a continuare nel suo cammino di presa di coscienza del mondo di cui fa parte, quel mondo che dovrebbe avere l'onore e l'onere di preparare i nostri figli a quel viaggio affascinante e difficile che è la vita. Non mi sembra le manchino la voglia, la serietà e la determinazione per iniziare dall'interno una costruttiva ma determinata opposizione alla direzione che si è scelto di seguire, e le ribadisco che questo accadeva anche prima dell'avvento di questo virus.
Infine riguardo questa sua affermazione che condivido
Le dico che nemmeno io ci riuscivo né riesco a farlo tuttora, ma devo darle una brutta notizia: pare che qualcuno con più fantasia di noi abbia già trovato la soluzione.
In un asilo di Varese il braccialetto per il distanziamento a 150 bimbi
Vibra a meno di un metro. 'Sarà come un gioco. Anche in campi estivi'
ansa.it/.../...
L'orrore è servito!
Arrivavano i prosciutti e non ho mai visto il prosciutto in mensa.
Ricordo che uno di mie commilitoni un paio di settimane prima del congedo andò dal comandante dicendo che se non veniva servito il prosciutto ogni giorno fino al congedo avrebbe mostrato le foto del maresciallo e del colonello che si caricavano i prosciutti in auto..
Ovviamente il prosciutto riapparse come per miracolo in mensa..
Dopo il congedo.. l'ex commilitone andò lo stesso a porgere denuncia con tanto di foto e decine di testimonianze. Si arrivò al processo... che non terminò mai.
Un'altra categoria abominevole per il gran numero di membri manigoldi indossa la divisa...
Uppercarità... il riferimento allo sverginamento della giacchetta era voluto. Vedi che ha funzionato il collegamento subliminale?