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Biglino
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Perchè nei testi apocrifi, non accettati dalla Chiesa, c'è un miracolo in cui Gesù estrae dalle uova dei portachiavi di plastica.Sertes ha scritto: Tra l'altro è bellissimo che questo argomento della credibilità di Gesù Cristo figlio di Dio e parte della Trinità sia emerso proprio nel periodo di Pasqua, quando la popolazione festeggia la Resurrezione di Cristo mangiando uova di cioccolata.
La Nestlè se ne è appropriata, ma non potendo fare ingoiare alle galline o agli struzzi i portachiavi, a causa degli effetti collaterali (pare che i portachiavi non venissero inglobati nelle uova ma in "qualcos'altro"), optarono per utilizzare uova di cioccolato, stesso colore ma certamente più gradevole odore e sapore.
:hammer: :hammer: :hammer: :hammer: :hammer: :hammer: :hammer: :hammer:
EDIT OT:
Se volete inserire la faccina con il martelletto scrivete il suo codice (due-punti hammer due-punti) anzichè premere l'icona corrispondente che non funziona.
Fine OT
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Sertes & Charlie, non fate i cioccolatai... la questione non verte sull'ovetto pasquale, come nulla centra la Pasqua. Omega poi, ve lo assicuro, sa benissimo che Biglino era ED E' un massone, mica si vuole fargli il c..o per questo. Quello che sembra non vogliate intendere, che il suo VERO e convincente (per molti) punto di forza è la sua innata dialettica spiccia. Il punto debole, a mio parere, è il suo convogliare ogni questione, indirizzando abilmente chi lo segue (spesso a bocca aperta...) in punti da lui in precedenza predisposti. La sua facile facondia non può, logicamente, convincere tutti, e ci mancherebbe...
La figura e gli insegnamenti di Gesù non possono oggettivamente prendere la (brutta) piega di Biglino, che NON è dottore e non è laureato in ebraico antico, avendolo studiato solo in scuole serali, per il tempo a sua disposizione, ovviamente. Inutile rimarcare come fa qualcuno che il nome Gesù apparteneva prima, durante e pure dopo la sua morte a svariate altre persone, perfino ad un condottiero che trovò la morte sul campo di battaglia, ma le imprese di quest'ultimi si dissolsero nella storia come pula al vento. Le "imprese" NON belliche di "questo" Gesù stanno di fatto sfidando i secoli. Mai che l'amicone Biglino ammettesse questo.
Sarà mica perchè Gesù (a differenza dei suoi omonimi) si fece carico dei bisogni materiali e spirituali di coloro che incontrava e per alleviarli passò sopra SENZA RIGUARDO a convenzioni e tabù? Mai che l'amicone Biglino ammettesse questo. O chessò, Biglino è al corrente che qualche omonimo di Gesù abbia mai fatto un DISCORSO tipo quello incredibile "della montagna"? Mai che l'amicone Biglino ammettesse questo nel suo classico: "facciamo finta che".
Biglino va letteralmente a nozze quando scredita sia la nascita che i "miracoli" compiuti da Gesù. Aprire un contenzioso mi RIporterebbe ad una sequela di risposte e mi dilungherei all'infinito. Cercherò quindi di essere conciso. Anche se Biglino contesta e per ogni miracolo di Gesù cerca una spiegazione, alla Polidoro, per intenderci, questi andrebbero affrontati con una visione più ampia, fino a relativizzarne il vero scopo. Le malattie che risanò erano le più disparate, dalla cecità alla paralisi, dalla lebbra all'orecchio staccato, fino a richiamare in vita i morti. Andrebbe poi sottolineato che diversamente da esorcisti suoi contemporanei, Gesù non ebbe mai a servirsi di alcun rituale, infatti spesso risanava con un semplice comando. Mai che Biglino sottolinei questo.
Il dotto e politico Sertes dovrebbe amare questa figura, di fatto anti casta e privilegi di sorta. Un proletario insomma (lascia stare per un attimo il potere temporale, i culattoni, i papi e i vescovi ingioiellati che nulla hanno di che spartire), che svalutava le regole della tradizione rabbinica, tipo: "avete sentito dire, ma io vi dico... Infatti l'elitè giudaica lo accusava di avere l'abitudine di frequentare gente equivoca, "pubblicani e peccatori", messi al bando come si sa dai benpensanti che detenevano il potere. Si può anche affermare che (a differenza di chi nei secoli si definiva cristiano vessando il prossimo) non considerava una disgrazia essere poveri, era infatti senza fissa dimora, libero com'era di percorrere la Palestina guarendo e predicando.
Un saluto
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E se vuoi intavolare una discussione a senso unico, apriti un sito web, non venire in un forum di discussione di LC dove si può anche non essere d'accordo con le tue affermazioni e spiegarti anche il perchè: con la dovuta calma, con il dovuto rispetto, anche se il thread non porta alcun rispetto a chi ci ha portato così tante informazioni, tutte importantissime e non smentite efficacemente in alcuna sede.
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io non sono esperto ne di bibbia, ne di religione, tanto meno di dio, Gesù e santi.
Ho la colpa di essermi interessato alla bibbia dopo avere sentito Biglino.
Ma io mi vanto di non giudicare mai il libro solo dalla copertina.
Ho iniziato a leggere la bibbia e mi si è letteralmente accapponata la pelle.
Il libro (si lo so che sono tanti. È per semplificare) che sarebbe stato ispirato da dio in persona, l'essere che ci ama e ci protegge, è pieno di violenza, distruzione e morte, tutto a dio piacendo.
Non sono arrivato a leggere il nuovo testamento ma temo di ricevere una ulteriore delusione.
Tutto questo senza l'influenza di Biglino, che ha sempre invitato chi lo segue a leggere la bibbia e a non fidarsi di quello che dice.
Io l'ho fatto.
Personalmente io credo che per confutare ciò che dice Biglino sia necessario fare delle ricerche appropriate, con mente aperta e senza pregiudizi.
Se lo ha fatto lui non vedo perché non lo possa fare qualcun altro.
D'altronde è proprio quello che chiede sempre al pubblico di fare.
Biglino, comunque, non intende gettare discredito su nessun personaggio della bibbia.
Si limita a leggere quello che c'è scritto.
Se qualcuno non concorda non deve fare altro che leggere lo stesso passo e verificare di persona.
Non serve gettare discredito sulla bibbia: ci riesce benissimo da sola.
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- CharlieMike
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Biglino è si un autodidatta con l'ebraico biblico, ma ha tradotto per le edizioni S.Paolo ben 11 libri.
E non si è proposto lui di persona.
Ha fatto notare all'editore quelli che a lui sembravano degli errori di traduzione, rivelandosi effettivamente degli errori.
Successivamente fu l'editore a chiedere di vedere i suoi lavori di traduzione proponendogli successivamente una collaborazione.
Non credo che lo avrebbe fatto se Biglino avesse avuto una scarsa competenza.
Il suo rapporto si è interrotto quando ha iniziato a raccontare quello che ci leggeva, ma la sua competenza nelle traduzioni non è mai stata messa in discussione.
Ha avuto i complimenti dalla stessa comunità ebraica che lo ha sempre attaccato su come ha trattato diversi argomenti, tra cui il Satan.
Una università (non ricordo quale) ha preso i suoi libri come testi di studio.
Un po troppo per uno che avrebbe studiato alle scuole serali.
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Già il fatto che devi ribadire questo ti dimostra il livello a cui arrivano i denigratori di Biglino: raccontare che il traduttore ufficiale di 11 libri del Vaticano non conosce l'ebraico!Biglino è si un autodidatta con l'ebraico biblico, ma ha tradotto per le edizioni S.Paolo ben 11 libri.
Non li trovi mai a raccontare che la comunità ebraica concorda con il fatto che gli angeli sono persone con un incarico da un elohim, né che la comunità ebraica concorda sul fatto che i cherubini erano automi avanzatissimi. Dai, vai in un qualsiasi catechismo a chiedere se raccontano ai discepoli che gli angeli erano semplicemente persone con un incarico e che la bibbia parla di automi avanzatissimi, così ti fai due risate visto che l'istituzione Vaticano s.p.a. da duemila anni con vari rebranding mente al mondo intero, ma Biglino è stato condannato per truffa quando faceva il promoter finanziario quindi devi sospettare!!Ha avuto i complimenti dalla stessa comunità ebraica che lo ha sempre attaccato su come ha trattato diversi argomenti, tra cui il Satan.
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Risulta facile capire, almeno per chi non si lascia condizionare dalla sua indubbia capacità oratoria, il suo sottile modus operandi che prende di mira in egual misura il dio dell'A.T. e Gesù, il quale risulta essere tutt'altra cosa, con approcci del tutto diversi e in netta contrapposizione rispetto al primo. Per esempio, si faccia mente locale quante volte YHWH menziona aldilà o paradiso:= ZERO. E si legga quante volte questi concetti sono ripresi da Gesù (che poi sono "la spina dorsale", la base stessa della sua dottrina) := innumerevoli, fino all'ultimo suo respiro. In realtà risulta molto semplice i distinguo essendo i loro concetti agli antipodi e mai sovrapponibili.
Sarebbe come mettere sullo stesso piano il fiore rodo-dendro di Sertes con la mia zuppa di petali di rosa... sto scherzando... Andiamo comunque al sodo, per rendersi conto di queste estreme differenze, basterebbe che Biglino si studiasse i Vangeli di Nag Hammadi, probabilmente i più antichi e mai ricopiati (perchè tenuti nascosti per 2000 anni) , nei quali Gesù apostrofa YHWH come un basso spirito (lo chiama piccola Sophia), niente a che vedere con suo padre (la grande Sophia).
Studio questo che non conviene a Biglino, perchè ridurrebbe in modo drastico future sue produzioni inerenti alla figura di Gesù. Di Biglino si potrà anche dubitare, ma non che sia uno sprovveduto, sa vendersi molto bene, e questa non è una colpa, non gli tolgo certo questo merito, centellinare e vendere un prodotto nei momenti giusti significa un guadagno altrettanto certo quando una tematica è seguita e, detto tra noi, bisogna pur vivere.
Un saluto, anche a Sertes...
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Se tu avessi argomentazioni che si sostengono da sole non avresti bisogno di continuare ad utilizzare lo scherno e queste inutili provocazioni.Volano49 ha scritto: Sarebbe come mettere sullo stesso piano il fiore rodo-dendro di Sertes con la mia zuppa di petali di rosa... sto scherzando...
:pint:
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sarò sintetico perchè ormai tutto quello che avevo da dire l'ho già detto e essere ripetitivo è snervante oltre che noioso per chi legge.
Biglino ha già detto nelle sue conferenze quello che dici che "non ha mai fatto", compreso la storia della truffa.
Dovrei ripassarmi nuovamente ore e ore delle sue conferenze per dirti in quale, ma non ne ho il tempo.
Riguardo alla truffa ha già scontato la sua pena:
it.wikipedia.org/wiki/Mauro_Biglino#Il_%..._Bersano%22_del_1990Nell'ottobre del 1991 è stato condannato in primo grado a cinque anni e quattro mesi di carcere [34] , ridotti in appello a due anni e quattro mesi l'anno successivo [35] . Nel marzo del 1993 in un ulteriore processo è stato condannato a due anni e due mesi dal Gip [36] .
Biglino non attacca i personaggi della bibbia ma semplicemente descrive quello che legge letteralmente nel testo.
La sua accusa semmai, è che quello che la Chiesa e i teologi ci raccontano non è quello che c'è scritto nella bibbia.
Se vuoi attaccare veramente Biglino fallo sul suo lavoro, ovvero LETTORE della bibbia, non su religione, divinità o altro, delle quale ha sempre detto che NON SI OCCUPA.
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Mi si diceva, erroneamente, che Biglino non parla mai di Gesù, i suoi video dicono il contrario...
Vagliamo dunque questo nuovissimo sforzo di Mauro, laddove afferma (con la sua solita enfasi) che il solo vangelo di Giovanni riporta il fatterello della lancia nel costato di Cristo, osservando che questo non viene riportato negli altri 3 sinottici.
Ora, anche uno che di solito "fa finta che" dovrebbe sapere che l'unico evangelista testimone sotto alla croce era proprio lui, Giovanni, come potevano gli altri apostoli relazionare il fatto se non erano presenti? Vabbè tirem innanz. In seguito Biglino da più credito al filosofo Celso (nato 160 anni dopo la crocifissione) e al vetusto Omero (forse mai esistito) citando il fantomatico plasma degli dei, l'icore. Quando ci si mette il Biglino è davvero forte... Il tutto per arrivare a dire che Gesù non morì sulla croce, (idea di stampo islamico) con qualche goccia tramite una "spongia soporifera", la sua fu una morte fittizia. Insomma avalla la favola della non morte in croce, per avallare questo, probabilmente Biglino era presente all'evento...
Contesta la sua morte perchè dal costato uscì sangue e acqua, cosa per lui ovvia, dal momento che ANCHE TUTTI GLI DEI dell'Olimpo avevano questo tipo di sangue bicolore, appunto l'ICORE...A questo punto dovrei chiedermi se ha più fantasia lui o il mago Otelma... Ma stiamo al suo (sbagliato) ragionamento, del fatto che contesta che dal costato uscì acqua e sangue. Orbene, dal momento che Gesù era morto era logico che fosse così. Il peso specifico dei globuli rossi è maggiore del resto del plasma, tendono per inerzia (dopo la morte) depositarsi verso il basso, lasciando sopra questo strato il rimanente materiale plasmatico diventato acquoso (biancastro perchè privo di globuli rossi).
Nel caso di Gesù ritto sulla croce e ormai morto, è avvenuta una semplice "decantazione" di pesi specifici. Quando la lancia trafisse il costato di Gesù, lo squarcio fece uscire contemporaneamente (e ben distinti) i due componenti, plasmatico e acquoso il più leggero, e globulare il più pesante. Con questa sua ultima entrata, il Biglino non ha fatto un'ottima ... uscita. Volendo far credere che Gesù fosse stato "narcotizzato" e quindi salvato da morte in croce, Mauro ha di fatto confermato quanto riportato da Giovanni nel suo vangelo.
Cercando di portare ad ogni costo acqua alle PALE del suo mulino, Biglino si è bagnato le maniche...
Un saluto
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"Mi si diceva, erroneamente, che Biglino non parla mai di Gesù, i suoi video dicono il contrario..."
Io non ho detto che non ne parla, ma che non se ne occupa.
Biglino si occupa della bibbia, che parla di Gesù perché è un personaggio della bibbia.
Per il resto non mi esprimo in quanto non so nulla a parte quello che ha detto Biglino.
Una cosa però la so.
Della bibbia non si sa nulla: chi l'ha scritta, in che lingua è stata scritta, come venisse letta, quando fu scritta.
Sappiamo però con certezza che è stata manipolata nell'arco di millenni e che il testo che conosciamo oggi non è quello originale.
È questo che intende Biglino quando dice "facciamo finta che..." sia vero quello che c'è scritto, perché non possiamo fare altro.
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idoc.pub/documents/luigi-cascioli-la-fav...istopdf-pqn8exgozkn1
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“… avevano solo con lui alcune questioni relative la loro particolare religione e riguardanti un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere ancora in vita “. (At., 25, 19)
preso da qui sotto la voce "il pensiero paolino tra i due messia" ( le parti in giallo sono liberamente consultabili) :
www.yeshua.it/La_Croce_di_spine/Estratto_libro/indice.htm
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GESÙ – BARABBA
In alcune antiche versioni del Vangelo di Matteo, sotto ai versi 16 e 17 del cap. 27, appare una nota nella quale viene affiancato al nome di Gesù quello di Barabba, non tanto per distinguere due diverse individualità, quanto per identificarne meglio una di esse, ravvisato che entrambe portavano lo stesso nome, mediante l’aggiunta dell’appellativo di Barabba!
La nota non lascia adito a dubbi: “Ihsoun Barabban", nelle versioni in latino “Iesoun Barabba", e cioè... “Gesù Barabba”, non è altro che una possibile variante di "leghomenon Barabba" e cioè "detto Barabba" (28), che ha valenza di un soprannome, mentre l’espressione "di nome Barabba", che appare ad esempio nel "Nuovo Testamento, Nuova Revisione 1992 sul Testo Greco, della Società Biblica di Ginevra", ne ha ben altra (29).
Riguardo, poi, alla fama di "Barabba", la tradizione cristiana ci insegna fosse quella di un brigante (ribelle, assassino), tuttavia in antiche fonti, come nel Novum Testamentum Graece et Latine, in una nota ai suddetti versi, viene detto che tale personaggio era stato arrestato in occasione di una sommossa scoppiata in città, ma non che lo stesso si macchiò di reato alcuno in tale circostanza (30).
Anche le versioni meno remote dei Vangeli non riferiscono nulla in merito alle colpe personali di Barabba: Marco (31) parla di "Un tale chiamato Barabba" che si trovava in carcere, insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio"; Matteo parla semplicemente di "un noto carcerato" (32); Giovanni, infine, ci dice semplicemente che era un "lestes" (33), parola che può essere tradotta con "bandito" o "ladro" ma che nel linguaggio comune era usata dai romani per indicare coloro che praticavano la “delinquenza politica” ossia gli zeloti, tristemente noti per il loro programma di azione insurrezionale e per i metodi di lotta seguiti.
Dunque, negli antichi testi (come in quello citato sopra), la sommossa, l'omicidio o, più in generale, i disordini, non costituiscono altro che l'occasione (che può aver visto protagoniste altre persone tra le quali lo stesso messia Giovanni) nella quale fu arrestato insieme a Gesù anche… Gesù Barabba.
Tuttavia la tradizione paolina, antimessianica, antigiudaica e totalmente protesa ad ingraziare i romani, assegnò a Barabba una connotazione individuale marcatamente criminale, al precipuo scopo di avvalersi di un giusto contrappeso morale alla santità del Cristo, il quale possa poi a propria volta accentare la folle cecità correa del popolo ebraico (e la saggia estraneità di Pilato e dei romani alla decisione presa).
L’intero episodio, che nella vicenda messianica sembra essere di assoluta centralità, ci viene raccontato in forma banalizzata ed inverosimile per celare, così come spesso i Vangeli fanno, un diverso quadro dei fatti, di difficile decifrazione.
Infatti, le osservazioni che possono essere formulate non si limitano al nome di Barabba ma investono molti altri aspetti che nel racconto neotestamentario appaiono deboli dal punto di vista argomentativo e fragili da quello della logica.
Se Barabba era davvero un ladro o un assassino, che motivo aveva il popolo per reclamarne la liberazione preferendola a quella di un povero e pacifico innocente?
Se invece era un rivoluzionario che godeva di una certa popolarità, non sarebbe certo venuto in mente a Pilato di rischiarne la liberazione (sottoponendo il caso al verdetto popolare) per poi trovarsi costretto a liberare un terrorista ed a giustiziare un visionario e innocuo mistico, conciliante con il potere di Roma e disposto a "dare a Cesare quel che è di Cesare".
Innanzitutto durante la dominazione romana in Palestina, non è mai esistita alcuna usanza di liberare un prigioniero per Pasqua, altrimenti lo avremmo certamente saputo dai racconti degli storici del tempo.
Se, inoltre, il Sinedrio si fosse davvero riunito per giudicare Gesù in piena notte e durante le festività pasquali (cosa del tutto inverosimile, considerando il rigore degli usi del tempo), avrebbe avuto, a quel punto, piena autorità per condannare a morte Gesù (non per crocifissione ma per lapidazione), mentre invece sappiamo dai Vangeli che si dichiarò incompetente e si rivolse al giudizio di Pilato, dipinto dai Vangeli come un "pio imbecille" in balia del popolo.
Un “praefectus” così incerto e arrendevole “sarebbe stato spazzato via da zeloti e sicari in un tempo brevissimo”(34), e non sarebbe stato certamente descritto da Giuseppe Flavio e Filone Alessandrino, con aggettivazioni ben diverse volte ad evidenziarne la spietatezza, l’inflessibilità e l’indisponibilità nei confronti del popolo al quale si impose senza mai riconoscere alcuna concessione.
Un approccio storicamente credibile e coerente con gli avvenimenti accaduti in quei giorni, considerando anche il fatto che le feste pasquali, come riferito dagli storici, erano sempre occasione di tumulti (35), deve per forza condurre all’individuazione un nesso logico tra più eventi quali l’unzione messianica, l’ingresso in Gerusalemme, la cacciata dei mercanti dal tempio, l’arresto e il processo.
In tale ottica, dietro all’oscuro confronto tra Gesù e Pilato si nascondono in realtà decisioni politiche molto serie, assunte in prima persona da Pilato in qualità di “praefectus”, che nel pieno delle proprie funzioni di rappresentante dell’imperatore e tutore dell’ordine pubblico, disponeva in via esclusiva e inalienabile di quello “ius gladii” che gli consentiva di passare per le armi non certo chi si fosse macchiato di colpe religiose quali l’attività miracolistica o la predicazione apostatica, ma chi avesse posto in essere azioni tese a minacciare il dominio e la sovranità di Roma sul territorio della provincia, tentando di rovesciarne l’ordine politico e militare.
Il processo popolare non è che uno dei tanti episodi riferiti in maniera volutamente superficiale, frammentaria e sconnessa, per nascondere la realtà di un vero e proprio “colpo di mano”, un tentativo di insurrezione con il coinvolgimento (e forse il mancato sostegno finale) del popolo, pericolosamente posto in essere dal movimento messianico, capeggiato da chi si considerava ed era considerato quale legittimo erede dinastico al trono di Israele e da Israele atteso in simmetria politico-escatologica con la corrispondente figura messianico-sacerdotale.
Ritorniamo all'espressione “Ihsoun Barabban " per cercare di ricostruire ciò che verosimilmente accadde nel passaggio dalla citata antica versione di Matteo alle successive edizioni dei canoni.
Nel tempo il nome di Iesoun venne cancellato dai racconti neotestamentari, mentre all’appellativo “Barabba” venne data la valenza di un nome proprio diverso da Gesù, in modo da evitare disorientanti sovrapposizioni tra i due individui posti da Pilato di fronte al popolo che, com'è noto, avrebbe scelto la liberazione di Barabba a scapito di quella di Gesù.
Ma, ritornando all’antica versione di Matteo, se “Iesoun” era il nome e “Barabba” l’appellativo della medesima persona, che senso ebbe originariamente la tragica alternativa formulata da Pilato?
Che razza di domanda avrebbe posto Pilato al popolo dicendo: “Volete che io vi liberi Gesù o... Gesù”?
Quale nome poi avrebbe urlato il popolo per comunicare univocamente la propria preferenza?
Una volta consumata l’improbabile farsa, cosa sarebbe successo? Gesù sarebbe stato rilasciato mentre Gesù sarebbe stato destinato al patibolo!
Tra gli "sdoppiamenti" dei racconti neotestamentari, questo più di altri sembra celare la chiave per comprendere il personaggio di Gesù (o quello delle individualità storiche sulle quali esso è stato costruito) e il senso della sua stessa resurrezione che, autenticata in chiave letteralista nella secolare e reiterata alterazione delle scritture neotestamentarie, può invece essere interpretata come sopravvivenza di un “Gesù” rispetto all’altro.
Nella curiosa contrapposizione tra le due identità, considerando il primo (Gesù) come il “Cristo” nel senso di “Unto” o messia davidico, con chi può essere identificato il secondo (Gesù Barabba)?
L’appellativo di "Barabba" cela ulteriori inquietanti significati.
Il termine deriva dall’aramaico “Bar Abbà” e risponde all’uso frequente di identificare una persona indicandone la paternità: “bar” sta per figlio, al quale segue il nome del padre, in questo caso, “Abbà” che tradotto significa “padre”.
“Bar Abbà” significa, dunque, “figlio del padre”, patronimico vuoto e privo di reali elementi identificativi a meno che non venga riferito al “Padre” in senso biblico cioè a Dio, in perfetta coerenza con i principi della religione ebraica in base ai quali non potevano essere riconosciuti al “Padre” nomi propri di alcun genere.
Come già visto trattando la terminologia dei Vangeli, nel mondo giudaico il significato autentico dell’espressione "Figlio di Dio" o, come in questo caso, "del Padre", non era certo da individuare nella “discendenza unigenita” da Dio e, conseguentemente, nell’unicità irripetibile, per chi fosse identificato con tale titolo, della coniugazione dell’elemento umano con quello divino.
Tale visione, a noi familiare perchè di esclusiva derivazione ellenistica, è lontanissima dall’originale accezione ebraica, volta a riconoscere un'alta levatura iniziatica del personaggio (umano e non divino) identificato e noto in seno alla comunità con il ricorso a tale espressione.
Ammesso e per nulla concesso il reale svolgimento dell’improbabile processo pubblico, il popolo interpellato da Pilato avrebbe conosciuto, dunque, l’appellativo del personaggio “assolto” e sarebbe stato in grado di distinguere il Gesù identificato con esso dall’altro.
Ma chi furono, in conclusione, i due veri protagonisti della tragica alternativa e cosa nasconde questo dubbio processo simile ad una messinscena?
Un avvenimento così oscuro nei significati e improbabile nella dinamica sembra essere stato concepito al precipuo scopo di normalizzare quella dualità messianica sulla quale insistiamo, che nelle pagine dei Vangeli assume un certo spessore soprattutto nell’episodio in questione.
Con l’espediente della scelta popolare accompagnata dalla folle e masochistica automaledizione, fu fatto uscire di scena “Gesù Figlio del Padre” che a nostro avviso altri non fu che il messia di Aronne e dinnanzi alla croce, per colpa del popolo ebraico, rimase solo l’altro rabbi, il “Re dei Giudei”, il messia davidico, quel Giovanni al quale nel II secolo fu dato il nome dell’altro, con il risultato grottesco di rappresentare due individui dallo stesso nome opposti nel pretestuoso confronto.
L’inconveniente occasionato dai primi falsari, che si limitarono a sostituire “Giovanni” con “Gesù” (lasciandoci fortunatamente traccia del loro “astuto” intervento nell’antica citata versione del passo di Matteo), fu poi superato da altri di seconda generazione attraverso la trasformazione dell’appellativo Bar Abbà nel nome proprio Barabba e la cancellazione di “Gesù”.
Non più, dunque, Yeshua e Yeshua bar Abbà, ma Yeshua e Barabba!
Da una parte, dunque, Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo, il Re dei Giudei, l’”Unto” ovvero il "CristoV" (Christòs), dall’altra Yeshua ben Panthera, o “Bar Abbà”, il Figlio del Padre ovvero il sacerdote di Aronne: due individui reali ai quali mancò l’avallo della storia per trasformare l’ambizione in realtà e il carisma del titolo in autentico crisma divino e regale.
Se è vero che la chiave suggerita è priva del supporto di fondate prove, è altresì vero che essa è forse l’unica a consentire la lettura coerente di un fatto che altrimenti appare illogico e inspiegabile (37).
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Torniamo alle cose frivole... a Bar Abba. Se il Dr. Komax mi parte già per la tangente con: vi suggerisco la lettura de "la favola di Cristo", non che un invito simile lasci molto margine di discussione equidistante. Come dire che in realtà, la figura e gli avvenimenti che riguardano Cristo sono in realtà delle baggianate e altro non si dovrebbe aggiungere.
BARABBA - E' più volte menzionato come brigante (Gio. 18,40), messo in prigione come omicida (Mc15,7 - Lc.23,18) . Mo varda mo ben...STESSO identikit di Gesù: hai voglia quanti omicidi ha compiuto Gesù, è riportato in ogni dove.... Più sottilmente (alla Biglino, per intenderci) si potrebbe far finta che, quando Marco lo segnala come "famoso", questiona il riferimento a casi ben conosciuti (Mt 27,16) che riguardavano Bar-figlio di-Abba. Fino a qualificarlo come un eroe per il popolo.
Sempre "facendo finta che", si potrebbe dire che i sacerdoti quando organizzarono un movimento per la sua liberazione, abbiano ceduto alla pressione dei suoi sostenitori (Mc. 15, per sfuggire in questo modo all'offerta di Pilato di liberare Gesù (Mt.27,20 - Mc.15,11).
Per il casino che spesso si intavola (non è roba recente caro Komax, certamente NON farina di Luigi Cascioli) la concomitanza del nome Gesù per i due personaggi, in alcuni manoscritti di Matteo, -27,16- si legge "Gesù Barabba" (variante che Origene ritiene antica), ciò fa assumere alla domanda di Pilato un significato ben preciso: libero Gesù Barabba o Gesù Cristo? Figure indipendenti l'una dall'altra dunque.
Si conoscevano tutti e due per quel che erano, Uno che predicava di amare il prossimo come se stesso. Gesù Cristo durante la sua vita terrena si è più volte dimostrato solidale con l'uomo bisognoso e peccatore, sofferente nell'anima e disprezzato nel corpo. L'altro, Gesù Barabba andava più per le spicce decollando chi intralciava i suoi propositi.
Un saluto
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Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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grazie a tutti per i vostri contributi. Io continuo a sospettare che la competenza di Biglino come traduttore dall'Ebraico antico sia molto inferiore a quanto lasci intendere, ma mi riservo di cambiare idea. Il mio problema é che anche Zachariah Sitchin, sostenitore di una teoria molto simile, si professava traduttore dal sumero senza avere qualificazioni formali. Poi intendiamoci. A me basta che essi sostengano l'idea degli alieni per ridimensionare completamente la portata della loro speculazione intellettuale.
Comunque io ho visto parecchi video di Biglino e Letto un paio dei suoi libri, e contengono tutti informazioni interessanti. Inoltre il format espositivo é bello, molto lontano dalla prolissitá dell'oratoria cristiana, che non sopporto.
Quello che mi inquieta di Biglino é che lui non sembra giungere alle conclusioni a cui dovrebbe giungere in base alle sue stesse teorie.
1- Perché non applica i "facciamo finta che..." alle parole di Gesú?
2- Perché non fa finta che la preghiera ti metta veramente in comunicazione con gli elohim?
3- Perché non cerca di entrare in contatto con un elohim? In particolare con San Michele, a cui peraltro é spiritualmente legato, anche se lui non sembra rendersene del tutto conto. Il fatto di "combattere per una lettura piú reale della Bibbia" lo mette nella lista dei "dipendenti di San Michele" che, tra le funzioni, ha anche quella.
Insomma, trovo una certa discrepanza tra le cose che, in teoria, dovrebbe aver capito e come si comporta. Ma ammetto che entrare nel cuore degli uomini non é cosa facile.
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In alcuni dei suoi video parla dell'immacolata concezione. Egli giunge a dire la frase blasfema "Lo Spirito Santo é entrato dal solito posto" (scusate se ho disturbato la religiositá di qualcuno di voi). In sostanza lui sostiene che un "gavri-el", cioé un emissario dalla potenza divina, avrebbe fecondato la vergine Maria per vie normali, a sua insaputa. E lo avrebbe associato ai "figli segli dei che torvarono belle le figlie degli uomini e ne presero in mogli quante ne vollero." Tuttavia egli si dimentica di fare una serie di considerazioni:
1- lo stesso essere si sarebbe presentato a Elisabetta, anziana, sterile e facilmente poco attraente. Chiaro che non si comportò allo stesso modo. Oltre tutto la storia, per come la so, è che il marito riacquistò la virilità perduta, la moglie la sua fertilità e poi nacque Giovanni il Battista. Adesso questo non è compatibile con il modo estremamente banale con cui Gabriele avrebbe fatto concepire Gesù a Maria.
Biglino non cerca neanche di spiegare questa contraddizione, e lo fa perché i suoi "facciamo finta che..." funzionano finché non cozzano con la sua teoria!
2- Biglino non si chiede mai perché IHVH abbia bisogno di tutte queste complicazioni per portare a termine il Suo piano, e non si chiede veramente neanche quale sia il Suo piano. Questo lo trovo incredibile! Insomma, IHVH si è servito di Ezechiele, che chiama "Figlio dell'uomo" perché era un essere umano su cui lui non ha mai messo mano, per portare avanti il suo piano, e lo stesso vale per moltissimi altri profeti.
3- Biglino non ama Gesù Cristo evidentemente perché pensa che non avesse assolutamente le qualità per essere un maestro spirituale, ma fosse solo un capo militare e politico. Che senso ha avuto, allora, la crocifissione? Se la poteva proprio risparmiare no?
4- Biglino non usa mai le sue argomentazioni per dimostrare che i Testi Sacri sono favole, o sono contraddittori, e questo lo mette, a mio avviso, molto al di sopra del livello di altri studiosi, sia come utilità sia come pericolosità . Tuttavia egli si comporta come uno che non crede veramente a nulla di quello che dice. Per esempio, egli deve ammettere che il suo elohim deve averlo sostenuto durante tutta la sua missione (ammazza i miracoli che ha fatto!) e che la crocifissione fosse nei piani di Gesù, almeno stando ai Vangeli (facciamo finta che...)
Dopo di ché la Storia ci mostra come in capo a 300 anni (dalla distruzione del Tempio) praticamente tutto l'Impero Romano divenne Cristiano e Biglino non si accorge di niente?
Di contraddizioni come questa ne posso trovare a decine in ognuno dei suoi video, e mi stupiscono ogni volta.
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cit: 1- lo stesso essere si sarebbe presentato a Elisabetta, anziana, sterile e facilmente poco attraente. Chiaro che non si comportò allo stesso modo. Oltre tutto la storia, per come la so, è che il marito riacquistò la virilità perduta, la moglie la sua fertilità e poi nacque Giovanni il Battista. Adesso questo non è compatibile con il modo estremamente banale con cui Gabriele avrebbe fatto concepire Gesù a Maria.
Biglino, che tra l'altro io non seguo (ma sono sensibile agli argomenti che qui si discutono), non è il solo ad asserire certe cose, ti riprendo il grande maestro Luigi Cascioli copincollando un pezzo dal suo lavoro "la favola di cristo" che ho linkato ieri, per tua comodità il link lo rimetto sotto, come dicevo puoi leggerlo e scaricarlo, sono poco più di 130 pagine, 134 se non ricordo male, dunque, dice Cascioli:
-Prima di chiudere questo capitolo voglio dire che, tra tante superficialità, meschinità, crudeltà, ho comunque trovato qualcosa di positivo nella Bibbia. Mi riferisco al fatto che essa ammetta nella sua morale che una donna fertile possa partorire per conto di una donna sterile, usando il seme del marito di quest’ultima. Infatti, c’è un passo della Bibbia che riconosce come cosa giusta che una donna feconda possa “affittare” il suo utero per soddisfare il desiderio di maternità di un’altra donna che non può avere figli. L’esempio ci viene da Sara, moglie di Abramo, che, prima che il signore la visitasse e quindi la rendesse fertile, era ricorsa alla schiava Agar perché, fecondata da Abramo, partorisse un figlio per lei. [Sara disse ad Abramo: «il] signore mi ha impedito di avere prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere dei figli che considererò come miei dal momento che vengono dal tuo seme». Abramo si uní alla schiava Agar che, rimasta incinta, partorí un figlio per conto di Sara» (Gn. 16).
Dio benedisse questa unione e al figlio che nacque fu dato il nome di Ismaele. Questo è il dio della Bibbia. Se il vostro non dovesse corrispondere a questo, per quanto possiate averlo concepito differente, risulterà sempre e comunque una vostra costruzione, una costruzione che, adattandola alla vostra natura, risulterà essere uguale a voi. D’altronde, come potreste usarlo per soddisfare i vostri bisogni se fosse il dio di un altro, magari del vostro peggiore nemico che, a sua volta, se ne è costruito uno tutto suo espressamente per distruggere voi?
poi, per sopperire alla sterilità maschile ci sono gli altri uomini, finanche gli angeli e gli arcangeli che andavano in visita nelle tende e omaggiavano di grazia divina sia donne ma anche uomini, chi sa perché il sesso degli angeli non è mai stato definito, mah...pare succedesse spesso che gli uomini ebrei rimanessero sterili a causa della gonorrea e altre amenità che erano soliti trasmettersi dato che davano spesso in uso ad altri le loro donne, spesso per motivi di convenienza, gonorrea che pensarono di poter risolvere con la circoncisione che ancora oggi tradizionalmente praticano come segno distintivo; riporto poi qualcosa sugli angeli, sempre da Cascioli:
-Un altro episodio trattato dalla Bibbia nel Genesi, che è il libro in cui si parla di Abramo e dei suoi diretti discendenti, è quello che riguarda suo figlio Lot che ospita dei viandanti in casa propria perché vi passino la notte. Anche se la base dell’argomento è il sesso, se riporto questo fatto non è tanto per dimostrare come l’omosessualità facesse parte dei costumi di questi nomadi, quanto per mettere in evidenza il discredito in cui era tenuta la donna. Lot, nipote di Abramo, era seduto alla porta di Sodoma quando arrivarono due angeli. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia in terra. E disse: «miei signori, venite in casa del vostro servo: vi passerete la notte, vi laverete i piedi poi, domattina, per tempo, ve ne andrete per la vostra strada». Quelli risposero: «no, passeremo la notte sulla piazza». Ma egli insistette tanto che li convinse a entrare nella casa sua. Egli preparò loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e cosí mangiarono. Non si erano ancora coricati, quand’ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sodoma, si affollarono intorno alla sua casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: «dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi perché possiamo abusarne!». Lot uscí verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, disse: «no, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini perché sono entrati all’ombra del mio tetto». Ma quelli risposero: «tirati via! Quest’uomo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice. Ora faremo a te peggio che a loro». E spingendosi violentemente contro Lot, si avvicinarono per sfondare la porta. Allora dall’interno quegli uomini [gli angeli] sporsero le mani e, fatto rientrare Lot in casa, colpirono quelli che erano fuori con abbaglio accecante cosí che non poterono piú trovare la porta (Gn. 19).
A questo punto vorrei chiedere ai teologi, che di queste cose sicuramente se ne intendono, avendo lungamente discusso sul sesso degli angeli, cosa sarebbe accaduto a quei due se fossero ritornati in Paradiso riempiti di sperma sodomita. Sarebbero stati respinti e messi alla porta, o sarebbero stati riconfermati nel loro ruolo di messaggeri divini, magari dopo avergli fatto dei bagnoli e dei microclismi?
per approfondire maggiormente, ti rimando al libro "la favola di cristo" io consiglio di scaricarlo, lalettura on line mi è sembrata a tratti confusa da salti rispetto al testo che mi sono scaricato che ricordo più intelleggibile, penso sia ancora gratuito, almeno a suo tempo era possibile scariccarlo gratis anche se magari qualche obolo sarebbe giusto darlo; dunque ripropongo il link:
idoc.pub/documents/luigi-cascioli-la-fav...istopdf-pqn8exgozkn1
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guarda che il capitolo "gesù-barabba" non lo ho ripreso da Cascioli ma da Tranfo e il suo lavoro "la croce di spine" anche di questo avevo messo il link; poi, se leggi con un minimo di attenzione, Tranfo richiama proprio Matteo, copincollo:
-Ritorniamo all'espressione “Ihsoun Barabban " per cercare di ricostruire ciò che verosimilmente accadde nel passaggio dalla citata antica versione di Matteo alle successive edizioni dei canoni.
Nel tempo il nome di Iesoun venne cancellato dai racconti neotestamentari, mentre all’appellativo “Barabba” venne data la valenza di un nome proprio diverso da Gesù, in modo da evitare disorientanti sovrapposizioni tra i due individui posti da Pilato di fronte al popolo che, com'è noto, avrebbe scelto la liberazione di Barabba a scapito di quella di Gesù.
Ma, ritornando all’antica versione di Matteo, se “Iesoun” era il nome e “Barabba” l’appellativo della medesima persona, che senso ebbe originariamente la tragica alternativa formulata da Pilato?
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concordo con te, in genere auguro ogni bene a chicchessia, e nello specifico non ho saputo trattenermi da un pelino di ironia, talvolta mi capita, è già tanto che mi ricordassi che era pasqua, credimi; comunque come periodo dell'anno è un periodo di rinascita della natura, dopo l'inverno arriva la primavera, questo sì che è da festeggiare, gli ebrei si sono impossessati anche di questo trasformandola nella festa della resurrezione che con ogni probabilità non è mai avvenuta, come i dice nel mio #43249 riprendendo Tranfo; tra l'altro anche il Natale è una festa "rubata" ( cosa altro aspettarsi da un popolo di razziatori) infatti cade dopo il solstizio d'inverno, quando le giornate tornano ad allungarsi, ovvero la luce torna a prevalere sulla tenebra, e questa è la vera cosa che dovremmo festeggiare in quel periodo piuttosto che nascite imbrobabili di salvifici messia, poi ognuno è libero di fare e credere a tutte le favole che vuole, talvolta aiutano a tirare avanti, io ne preferisco altre di favole, quelle di Esopo ad esempio
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sulla questione Gesù-Barabba ho trovato questo dibattito tra specialisti e che verte sulla tesi errore vs censura. È decisamente tecnico e (per quanto mi riguarda) abbastanza proibitivo. La sola considerazione che mi viene da fare è che arrivare ad un dato certo nelle questioni linguistiche (antiche) non è cosa per principianti (quale io mi considero).
cristianesimoprimitivo.forumfree.it/m/?t=24528517
Alcune considerazioni su Lot-Abramo-angeli:
- non capisco il nesso ospitalità=omosessualità. Mi pare che Abramo intuisca che i messaggeri sono creature ultraterrene e quindi ospiti da trattare con il massimo ossequio.
- Lot, similmente ad Abramo con il figlio Isacco, è disposto ad offrire le figlie piuttosto che vedere offesi i messaggeri di Dio.
Quindi non penso sia un modo di mettere l'accento sul discreto che c'era verso le donne, che ricordo sussiste tutt'ora in una certa misura a seconda dei luoghi, ma piuttosto la volontà di preservare i preziosi ospiti, forse con la speranza che essi stessi avrebbero provveduto all'incolumità di lui e delle figlie. O forse perché sapeva già che i sodomiti (manco a dirlo) avevano altri gusti, e quindi non avrebbero in ogni caso accettato l'offerta.
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