Nuova Cronologia

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4 Anni 11 Mesi fa #31882 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia
Queste sono le parole di un uomo e di uno scienziato ormai certo di aver fatto naufragio e appartengono all'ultima fase della sua ricerca che non ebbe l'esito sperato solo perché Newton commise l'errore imperdonabile, ma assolutamente inevitabile mancando qualsiasi altra alternativa, di affidarsi alla cronologia dei TdG.
Prima, però, aveva ragione da vendere e ben fece a tenere un congresso internazionale a Londra per capire il motivo per cui la costante D, quella che regola il moto lunare, impazzisce dal 800 a.C. a circa il 1000. Si avanzarono tutte le ipotesi per venirne a capo (maremoti, terremoti, asteroidi), ma nessuna delle quali risultò praticabile. Di qui la sua prima certezza che Tolomeo era un impostore e le sue osservazioni fatte a tavolino (ecco The crime of Clausius Ptolemy).
Mi chiedo, con amarezza, cosa ne sarebbe stato della sua ricerca se avesse potuto valutare la mia "ossessione", come tu scrivi e considerare questa cronologia che verte su un 505 a.C. come 19° di N.donosor, mentre il suo 37° di regno è il 486 a.C.
Tu scrivi che la cronologia biblica non è storia, ma io ti dico che non lo è nella misura in cui si sono sistematicamente falsate le fonti, comprese quelle che attingono al cielo: le eclissi.

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4 Anni 11 Mesi fa #31883 da Abido
Risposta da Abido al topic Nuova Cronologia

Nomit ha scritto:

Abido ha scritto:
Il nome della città di Roma è sì avvolto nel mistero, ancora, ma non rientra nella visione surreale e non provata, e assurda di Fomenko. Potrebbe derivare da "Rumon" o "Rumen" che in lingua etrusca voleva dire "fiume". C'è un'altra versione (data dagli storici, e non da matematici improvvisati storici) che suggerisce che in origine la città avesse un altro nome, ma dopo la conquista etrusca, in età monarchica, i latini iniziarono a chiamarla Roma, storpiando il nome che le avevano dato gli Etruschi, ovvero "Ruma"

La butto lì (vediamo cosa succede). E se il toponimo fosse collegato ai termini "domus", "home" e "room"? In questo caso avrebbe avuto un significato del tipo "Le Case".


Guarda che lo studio filologico che si accompagna alla ricerca storica non la mette come: "la butto lì".
Anni di studi universitari (con compimento totale degli stessi) non farebbero male

Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O. Wilde)

L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza (C. Darwin)

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4 Anni 11 Mesi fa #31964 da FZappa
Risposta da FZappa al topic Nuova Cronologia

gio65 ha scritto: Queste sono le parole di un uomo e di uno scienziato ormai certo di aver fatto naufragio e appartengono all'ultima fase della sua ricerca che non ebbe l'esito sperato solo perché Newton commise l'errore imperdonabile, ma assolutamente inevitabile mancando qualsiasi altra alternativa, di affidarsi alla cronologia dei TdG.
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Di qui la sua prima certezza che Tolomeo era un impostore e le sue osservazioni fatte a tavolino (ecco The crime of Clausius Ptolemy).
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Niente affatto.

Prima scrivi un sacco di post dicendo che la cronologia biblica di Tolomeo è sbagliata (e da lì derivano un sacco di nefandezze), come è DIMOSTRATO da R. Newton nel suo libro “The crime of Claudius Ptolemy) – e lo dici anche nel post soprariportato.

Adesso invece dici che, invecchiando, è rimbambito, si è rimangiato tutto e ha copiato la cronologia dei Testimoni di Geova perché era l’UNICA che c’era.

NON E’ VERO NIENTE, come erano sbagliati i post di prima così lo è quello soprariportato.

Evidentemente non leggi o non capisci ciò che contrasta le tue fissazioni (tranquillo, non sei l’unico su questo forum).
Ripeto quello che ho già scritto in precedenza.

R. Newton, nel suo libro “The crime of Claude Ptolemy”, AFFERMA:
“……perciò abbiamo una conferma molto solida che la lista di Tolomeo è corretta per quanto riguarda Nabucodonosor e ragionevolmente corretta per quel che concerne Cambise".
Newton MOTIVA questa sua affermazione con la tavoletta VAT 4956, con lo Strassmaier Cambise 400 nonché con “il canone assiro degli eponimi, gli annali dei re d'Assiria, la cronaca babilonese, le liste dei re di Babilonia e molte migliaia di documenti commerciali datati”.

Quindi Newton NON ha mai cambiato idea perché, fin dall’inizio, ha sempre sostenuto che la Cronologia di Tolomeo è corretta.

Assurdo poi il fatto che Newton si sia “affidato alla cronologia dei TdG” perché mancava “qualsiasi alternativa”. I TdG sono nati a fine ‘800, Tolomeo è del II secolo d.C, Newton parla SOLO di Tolomeo per cui solo tu sai che c’azzecca il riferimento alla cronologia dei TdG. !!
Tra l’altro le Cronologie Bibliche sono innumerevoli: c’è solo l’imbarazzo della scelta e quelle di Wiki sono solo alcune……..
it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_biblica

Se TU hai una TUA teoria sulla cronologia biblica che smentisce Tolomeo, va benissimo: se qualcuno è interessato, te la chiederà (io no).
Ma, per favore, smettila di raccontare frottole.

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4 Anni 11 Mesi fa #31966 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia
SE Newton ha sempre sostenuto che la cronologia tolemaica è corretta (mi pare che tu lo abbia scritto in neretto) quale sarebbe il crimine di Tolomeo, titolo di un suo libro del 1977? E come mai nella pagina wiki inglese dedicata a Newton si legge, chiaro, che Tolomeo è l'artefice della "truffa di maggior successo dell'intera storia della scienza"?

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4 Anni 11 Mesi fa #31967 da FZappa
Risposta da FZappa al topic Nuova Cronologia

gio65 ha scritto: SE Newton ha sempre sostenuto che la cronologia tolemaica è corretta (mi pare che tu lo abbia scritto in neretto) quale sarebbe il crimine di Tolomeo, titolo di un suo libro del 1977? E come mai nella pagina wiki inglese dedicata a Newton si legge, chiaro, che Tolomeo è l'artefice della "truffa di maggior successo dell'intera storia della scienza"?


Quindi tu scrivi, scrivi ma non sai un caz……
Ti ho già spiegato che l’Almagesto è una cosa mentre il Canone dei Re è un’altra.
Questo è il Canone con la cronologia: it.m.wikipedia.org/wiki/Canone_di_Tolomeo

Newton contesta SOLO l’Almagesto, dicendo che molte osservazioni sono inventate (semplifico molto), fatto di cui si erano già accorti gli arabi 1.200 anni fa, oltre ad essersi accorti di parecchi errori che il “fenomeno” non vede.

Visto che devo farti da “precettore”, ti allego il primo articolo di Scientific American del 1977 in cui presenta la teoria di Newton e quello successivo del 1979 in cui le contesta (pure tradotti....).

Questa è l’ultima volta che parlo di costui; per favore, se non sai, informati, studia e SOLO DOPO scrivi…..


Claudio Tolomeo: un impostore
Da Scientific American, ottobre 1977, pp. 79-81.

Claudio Tolomeo, il dotto greco che visse ad Alessandria nel secondo secolo, per molto tempo è stato considerato il più grande astronomo dell'antichità. Il suo trattato di astronomia 'E Matematike Syntaxis, scritto nel 142 A.D., è stato definito l'opera più importante di matematica astronomica prima del De Revolutionibus Orbium Coelestium pubblicato da Copernico 1400 anni dopo. Nella Syntaxis Tolomeo espose un sistema matematico per predire le posizioni future dei pianeti, un sistema nel quale la terra era considerata immobile, mentre il sole, la luna , i pianeti e le stelle erano visti come gravitanti intorno ad essa in combinazioni di epicicli circolari.

La teoria planetaria tolemaica influenzò a tal punto l'astronomia islamica che gli astronomi arabi dettero alla Syntaxis il nome di Almagesto, che significa "il più grande". Inoltre la teoria tolemaica modellò lo sviluppo della cosmologia europea fino all'epoca dei lavori di Copernico e Keplero. Più vicino a noi la Sintaxis ha rivestito una certa importanza agli occhi degli storici come pure degli astronomi per il fatto che Tolomeo cita teorie ed osservazioni astronomiche che egli attribuisce ai suoi predecessori greci e babilonesi, e in alcuni casi la sua opera costituisce l'unica fonte di informazione sulla antica cultura greca e cronologia babilonese che sia pervenuta fino a noi.

Ora, secondo l'opinione di R. Newton dell'Università John Hopkins esposta in un libro dal titolo The Crime of Claudius Ptolomy [Il delitto di Claudio Tolomeo], che sarà pubblicato dalla Tipografia dell'Università John Hopkins, Tolomeo si è rivelato il più fortunato impostore nella storia della scienza.
La dimostrazione della frode si trova nella stessa Sintaxis. In base all'analisi statistica fatta da Newton risulta che la precisione di certe osservazioni planetarie e stellari che Tolomeo pretende di avere effettuato è talmente elevata che in alcuni casi c'è una sola probabilità su un miliardo che egli le abbia fatte realmente con gli strumenti che descrive. In altri casi le presunte osservazioni di Tolomeo sugli equinozi e i solstizi risultano errate di oltre un giorno, uno sbaglio incomprensibilmente macroscopico che eccede di 10 volte gli errori dei suoi predecessori in osservazioni analoghe.

Nella versione aggiornata del catalogo stellare del suo predecessore Ipparco le posizioni di un migliaio di stelle che Tolomeo pretende di avere osservato, furono ottenute spostando di un uguale valore ogni singola posizione. In un certo numero di casi le conclusioni di Tolomeo basate sulle presunte osservazioni sono esatte fino all'ultimo decimale anche laddove i suoi calcoli risultano errati. Tutte queste stranezze hanno indotto Newton a concludere che Tolomeo desunse le osservazioni dalle sue tavole e non in altra maniera. Scrive Newton: "Egli elaborò certe teorie ma si rese conto che non quadravano coi dati dell'osservazione. Anziché abbandonare le teorie, deliberatamente costruì delle osservazioni partendo dalle teorie stesse in modo da poter pretendere che i dati dell'osservazione dimostrassero la validità delle sue teorie".

Newton ha anche scoperto che buona parte delle osservazioni che Tolomeo attribuisce ad altri astronomi in realtà non sono state recuperate nel passato ma sono state costruite da lui stesso. "Ipoteticamente", stima Newton, "la scoperta della frode di Tolomeo distrugge metà di tutto quello che avevamo accettato come astronomia greca". Inoltre la falsificazione di Tolomeo può essersi spinta tanto lontano che egli può aver inventato la durata dei regni dei sovrani babilonesi. Poiché la ricostruzione della cronologia babilonese si basa in gran parte su una lista di sovrani che Tolomeo ha utilizzato per datare le presunte osservazioni babilonesi, secondo Newton, "tutta la cronologia attinente dovrà essere riveduta e ogni dipendenza dalla lista regale di Tolomeo dovrà essere abbandonata".

Newton ha preso in considerazione la possibilità che un assistente di Tolomeo possa avergli fornito delle false osservazioni, e non per pigrizia, ma ritiene improbabile che tale assistente possa anche aver falsificato deliberatamente la storia. Newton considera pure la vaga possibilità che la Sintaxis possa essere stata scritta da qualcun altro e non da Tolomeo. Newton non ha ancora trovato nessuna prova per una motivazione della frode, ma avanza l'ipotesi che molto verosimilmente una motivazione potrebbe essere stata il desiderio di diventare famoso come grande astronomo. "Egli potrebbe essersi accorto all'inizio della sua carriera di non possedere la qualificazione necessaria, e allora avrebbe scelto l'unico modo possibile per appagare la sua ambizione: sostituire l'abilità con la frode".

L'assoluzione di Claudio Tolomeo
Da Scientific American, vol. 240, n.3, marzo 1979, pp. 90-94.

Nel mese di ottobre del 1977 questa sezione si fece portavoce di argomenti che erano stati esposti per dimostrare che Claudio Tolomeo, l'astronomo greco che visse in Alessandria nel secondo secolo, era stato un impostore. Il caso venne solevato da Robert R. Newton, dell'Università John Hopkins, in un libro intitolato The Crime of Claudius Ptolemy [Il delitto di Claudio Tolomeo] pubblicato dalla Tipografia dell'Università John Hopkins. Da allora gli specialisti di storia dell'Astronomia hanno esaminato a fondo il libro e parecchi di loro sono giunti alla conclusione che l'accusa di frode è priva di fondamento.

L'accusa mossa da Newton è inconsistente. Tolomeo è considerato il maggiore astronomo dell'antichità. La sua opera 'E Matematike Syntaxis (Trattato di Matematica), rinominata Almagesto (Il più grande) dai dotti arabi del secolo nono, espone un'ampia teoria dei moti planetari che fu accettata per 1400 anni. Sulla base di tale teoria Tolomeo elaborò un sistema matematico che permetteva di prevedere le posizioni future dei pianeti. Nella Sintaxis Tolomeo incluse anche il più esteso catalogo stellare dell'antichità. La Sintaxis contiene numerosi riferimenti ai precursori di Tolomeo e particolarmente a Ipparco (il compilatore del primo catalogo stellare), e in parecchi casi gli scritti di Tolomeo sono per gli storici l'unica fonte di informazione sulla antica astronomia greca e sulla cronologia babilonese. Questi scritti, per esempio, contengono l'unica lista della durata dei regni babilonesi che sia giunta fino a noi.

Nel suo libro The Crime of Claudius Ptolemy Newton accusa l'astronomo di avere inventato sistematicamente i dati che sono alla base della sua teoria dei moti planetari. Questo, scrive il Newton, ha reso Tolomeo "il più fortunato impostore della storia della scienza" e l'autore del testo che "ha arrecato all'astronomia più pregiudizio di qualunque altra opera che sia mai stata scritta". La base del processo intentato da Newton è l'analisi statistica, un procedimento per mezzo del quale egli ha voluto dimostrare che la precisione di alcune osservazioni che Tolomeo dice di avere effettuato è talmente levata che le probabilità che egli le abbia fatte realmente con gli strumenti che egli descrive sono una su un miliardo.

D'altra parte, laddove le osservazioni di Tolomeo risultano imprecise in base alle teorie odierne, Newton sostiene che Tolomeo con gli strumenti che dice di avere utilizzato avrebbe dovuto essere in grado di fare osservazioni più precise. Anche in questo caso Newton ha calcolato le probabilità che Tolomeo possa avere commesso simili errori, e avendo trovato che tali probabilità sono di una contro 1092, è giunto alla conclusione che le osservazioni di Tolomeo sono fraudolente.

Noel M. Swerdlow, dell'Università di Chicago, in un articolo che apparirà su The American Scholar, sostiene che l'analisi statistica di Newton non ha nessun valore. Per calcolare quante probabilità un certo evento possa verificarsi per un determinato numero di volte, Newton ha spesso fatto affidamento su quella che viene definita la regola del prodotto: si moltiplica la probabilità che un certo evento si verifichi per il numero dei casi possibili. Per esempio la probabilità di ottenere 1 con un dado è una su sei, o 1/6; la probabilità di ottenere 1 due volte di seguito è 1/6 per 1/6, ossia 1/36, e la probabilità di ottenere 1 tre volte di seguito è 1/6 per 1/6 per 1/6, ovvero 1/126.

Per poter applicare la regola del prodotto è necessario conoscere la probabilità che si produca un singolo evento e il numero totale di casi possibili. Inoltre la regola funziona soltanto a condizione che gli eventi siano indipendenti fra loro. In altre parole la regola del prodotto vuole che il verificarsi o meno di un evento in un caso determinato non influisca sulla probabilità che esso si verifichi in un caso successivo. Questa condizione vale riguardo al dado: se ad una determinata gettata esce l'1, questo non influirà sulla probabilità che esca ancora l'1 ad ogni gettata seguente.

Secondo Swerdlow la regola del prodotto non si può applicare alle antiche osservazioni astronomiche, come quelle fatte da Tolomeo, per la ragione che non sussiste nessuna delle condizioni necessarie per poterla applicare. Newton non ha semplicemente nessuna possibilità di determinare la probabilità che una qualunque delle osservazioni di Tolomeo abbia un dato valore. Inoltre Newton non è in grado di sapere se le osservazioni siano state o meno indipendenti le une dalle altre come richiede la regola del prodotto. Perciò, conclude Swerdlow, Newton applica in modo arbitrario i metodi statistici quando prima di tutto presume una probabilità iniziale dell'ordine di 1 su 10, ossia di 1/10, che un'eclisse lunare non sia fraudolenta e poi moltiplica per 1/1012 questo fattore per calcolare la probabilità che 12 osservazioni di eclissi lunari siano fraudolente.

Le osservazioni di Tolomeo confermano con tale precisione i suoi calcoli teorici che, dal punto di vista della scienza moderna, può nascere il sospetto che siano state costruite ad arte. Victor E. Thoren dell'Università dell'Indiana e Owen J. Gingerich dell'Università di Harvard hanno fatto notare indipendentemente l'uno dall'altro che una tale precisione è perfettamente comprensibile dal punto di vista della scienza antica. Gli uomini che si occupavano di astronomia ai tempi di Tolomeo erano dei matematici e ad essi la dimostrazione, il rigore e la logica premevano più che la precisione delle osservazioni.

Riferire soltanto le osservazioni che confermavano le teorie e scartare tutto il resto faceva parte dell'etica comunemente accettata dalla scienza antica. Questa consuetudine spiega l'armonia perfetta esistente tra le osservazioni di Tolomeo e il suo lavoro teoretico. Non prima dello sviluppo dei metodi statistici e probabilistici nel XVIII secolo i filosofi naturalisti cominciarono a prendere in considerazione le osservazioni casuali, poiché soltanto in quel tempo essi poterono disporre delle tecniche necessarie per interpretare quantità notevoli di dati imprecisi col calcolo della media, dei mediani, delle deviazioni e simili. In breve, secondo Swerdlow, Thoren e Gingerich, il processo di Newton non sta in piedi, perché si basa su un'analisi statistica difettosa e non tiene conto dei metodi dell'antica astronomia.

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4 Anni 11 Mesi fa #31969 da gio65
Risposta da gio65 al topic Nuova Cronologia

FZappa ha scritto:

gio65 ha scritto: SE Newton ha sempre sostenuto che la cronologia tolemaica è corretta (mi pare che tu lo abbia scritto in neretto) quale sarebbe il crimine di Tolomeo, titolo di un suo libro del 1977? E come mai nella pagina wiki inglese dedicata a Newton si legge, chiaro, che Tolomeo è l'artefice della "truffa di maggior successo dell'intera storia della scienza"?


Newton contesta SOLO l’Almagesto, dicendo che molte osservazioni sono inventate (semplifico molto), fatto di cui si erano già accorti gli arabi 1.200 anni fa, oltre ad essersi accorti di parecchi errori che il “fenomeno” non vede.

Contestando "SOLO l'Almagesto", secondo Newton, "tutta la cronologia attinente dovrà essere riveduta e ogni dipendenza dalla lista regale di Tolomeo dovrà essere abbandonata". E con questo chiudo, perché ho frequentato un pessimo maestro (insomma, è tempo perso)

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4 Anni 11 Mesi fa #31972 da FZappa
Risposta da FZappa al topic Nuova Cronologia
O.T. ma non troppo …….

Sono sempre più convinto dell’attualità e della validità di Socrate: ecco qualcuno degli aforismi più famosi

“La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere” (da Platone in Apologia di Socrate)

“Esiste un solo bene, la conoscenza e un solo male l'ignoranza” ( da Diogene Laerzio in Vite dei filosofi)

“Non é la più vituperevole ignoranza, il credere di sapere quello che uno non sa?” (da Platone in Apologia di Socrate)

P.S. Per chi non lo ricorda, Socrate è quel famoso ginecologo, ovviamente medievale (perché la Cronologia di Tolomeo è fraudolenta), fautore del metodo della “maieutica” (dal greco μαιευτική - arte ostetrica).
O no ??

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4 Anni 11 Mesi fa - 4 Anni 11 Mesi fa #32006 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
I più potenti magistrati di Roma erano i DUE CONSOLI.
A Sparta regnavano DUE RE.

Roma era governata dal senato, il cui significato originario è "assemblea degli anziani".
Sparta era governata dalla gherusia, cioè l'assemblea degli anziani.

Il centro politico, economico e religioso di Roma era il FORO.
I magistrati più potenti di Sparta erano gli EFORI.

Gli imperatori romani fecero costruire CINQUE fori imperiali.
Gli efori spartani erano cinque.

L'esercito romano era noto per la sua coordinazione e la formazione a testuggine.
L'esercito spartano era famosa per la sua coordinazione e la sua formazione chiusa.

Roma sorge sul fiume TEVERE.
La città che pose fine all'egemonia di Sparta fu TEBE.

Roma divenne la capitale del CLERO cattolico.
Gli appezzamenti di terra degli spartiati si chiamavano KLEROI.

La prima azione militare di Roma fuori dall'Italia fu la battaglia di MESSINA.
La potenza di Sparta ebbe origine con la conquista della MESSENIA.

Roma sottomise i LATINI.
Sparta sottomise gli ILOTI.

I romani discendevano dai troiani. L'altro nome di Troia era ILIO. Come potevano chiamarsi gli abitanti di Ilio? Potevano tranquillamente chiamarsi ILIOTI. Ed infatti Ilio fu conquistata in seguito all'iniziativa del re di Sparta Menelao (a questo punto potrebbe essere che i troiani che fondarono Roma non fossero quelli usciti sconfitti dalla Guerra di Troia, ma fossero i discendenti degli achei conquistatori).

Ma soprattutto, cosa c'era scritto sulle bandiere romane? C'era scritto "spar"! Solo che gli storici hanno scambiato la a minuscola per una Q!
Ultima Modifica 4 Anni 11 Mesi fa da Nomit. Motivo: odio modificare i post, ma era sparita una parola

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4 Anni 11 Mesi fa #32008 da Abido
Risposta da Abido al topic Nuova Cronologia
ma senti che cazzate !! Ma vai a studiare storia, e studiala bene.
Essendo questa la mia materia ho tutte le ragioni per dirti che spari cazzate complottiste.
Sì, questo è veramente il mio ultimo commento.

Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O. Wilde)

L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza (C. Darwin)

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4 Anni 11 Mesi fa - 4 Anni 11 Mesi fa #32009 da ZORG
Risposta da ZORG al topic Nuova Cronologia

Abido ha scritto: ma senti che cazzate !! Ma vai a studiare storia, e studiala bene.
Essendo questa la mia materia ho tutte le ragioni per dirti che spari cazzate complottiste.
Sì, questo è veramente il mio ultimo commento.

PREMESSA necessaria: sono serio :wink:

Essendo tu una fonte autorevole (in materia), perché non ci erudisci invece di criticarci.
Sarebbe più costruttivo per tutti e (credo) anche più divertente per te, essendo la tua materia.

Molti son qui per imparare, e per condividere quel che sanno.
Ultima Modifica 4 Anni 11 Mesi fa da ZORG.

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4 Anni 11 Mesi fa #32055 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Da "History: Fiction or Science Vol 4 pag 472

La Grande Permia ricordata nelle Cronache Russe e rappresentata nello stemma che data al XVI secolo.
La vera localizzazione di Permia
Due grandi Principati del XVI secolo rappresentati nell’antico stemma Russo e cioè Permia e Vyatka appaiono solo nelle carte dell’Impero Russo Romanoviano alla fine del XVIII secolo – lo stesso anno, nel 1781. Prima di tutto non ci sono mai state aree con quei nomi a Est del Volga, che è dove gli storici Romanoviani le collocano oggi.

Secondo le cronache Russe, la terra di Permia confinava con la Yougra, o Ungheria. La terra fu battezzata Cristiana da Stefano di Permia (Che aveva… fondato la Diocesi di Permia nel 1383 e compilato un alfabeto)” ( [85] , Volume 31, pag. 511).

“Nel 1434 Novgorod fu costretta a dare parte dei tributi raccolti dalla Terra di Permia a Mosca... Nel 1472 la Grande Permia . . . diventa una provincia di Mosca... i principi locali diventavano così vassalli del Gran Principe” ([85], Volume 32, pag. 511).

Perciò viene detto che la Terra di Permia aveva principi propri fino al XV secolo, che erano di fatto indipendenti e aveva il suo proprio vescovo e il suo proprio alfabeto. Lo stesso nome (Grande Permia) indicava il fatto che questa provincia dell’Impero fosse in qualche modo speciale.

Oggi ci viene detto che sia stato molto difficile rendere i Komi Permiayaki parte dello Stato Russo. Infatti, “il territorio dei Komi Permiayaki (cui ci si riferisce come Grande Permia’ nelle fonti Russe) divenne parte della Russia nel XV secolo” (ibid, pag. 1 50). In altre parole, secondo l’interpretazione Romanoviana delle cronache Russe, la Russia dell’Orda era riuscita a conquistare i Permiayaki o Komi, nell’epoca della Conquista Ottomano = Ataman facendo diventare le loro desolate terre parte dell’Impero. Dopo di ciò lo “Stemma di Permia”fu incluso tra i 12 stemmi che corrispondevano alle principali provincie dello stemma Russo – con una grande cerimonia si può supporre. L’orgoglioso titolo di “Gran Principe di Permia” si suppone ereditato dagli Zar, o Khan, di Vladimir, Mosca e Novgorod dall’ipotetico sovrano del lontano villaggio di Yegoshikha (così si chiamava il villaggio da cui si presume nascesse Permia) – a essere precisi nemmeno il villaggio esisteva fino al XVII secolo. Non ci sono tracce del nome Permia da nessuna parte in quest’area fino al XVIII secolo.

Questo è ciò che sappiamo della moderna città di Permia: il precedente villaggio ricevette questo orgoglioso nome nel XVIII secolo e questo deve essere stato il più grande insediamento che i Romanov abbiano trovato qui – nemmeno una cittadina!

“La città fu fondata sul sito del precedente villaggio di Yegoshikha, la cui fondazione data all’inizio del XVII secolo. Nel 1723 fu costruito qui un impianto per lavorare il rame e il villaggio vicino fu rinominato Permia nel 1781 e divenne il centro della provincia di Permia” (ibid, pag. 154).

Ora possiamo formulare la nostra ricostruzione. La vera Grande Permia medievale riflessa dalle cronache risulta essere la Germania del Sud (senza la Prussia), l’Austria e il Nord Italia.

L’antica città di Parma esisteva già nel Nord d’Italia; il suo nome suona molto simile a Permia. Come per Vienna, la capitale d’Austria troviamo qui la Cattedrale di Santo Stefano – una delle più grandi d’Europa. Il nome stesso di Germania (GRM senza le vocali) è una possibile versione del nome BJRMA (Biarma), da noi conosciuta attraverso le fonti Scandinave medievali ([523], pag. 197). Come abbiamo già detto, Biarma e Permia sono probabilmente la stessa cosa. Ricordiamo al lettore che il nome Germania veniva anche trascritto come “Jermanie” nel Medio Evo ( [517]; vedi Chron5 per maggiori dettagli). Perciò B-Jarma, o Biarma, e Jermanie (Germania) devono essere versioni dello stesso nome.

Questo spiega perché l’alfabeto di S. Stefano (Stepan) sia scomparso dalla storia Romanoviana del villaggio di Yegoshikha senza lasciare traccia. Non è che i Komi da oltre il Volga, più tardi soprannominati Permiayaki, avessero avuto difficoltà a impararlo e a mantenerlo ma piuttosto S. Stefano lo aveva inventato e insegnato da un’altra parte - ossia, Austria, Germania e Nord Italia ed è per questo che rimane nella memoria grata della popolazione locale. L'enorme Cattedrale di S. Stefano a Vienna fu costruita in suo onore. Perciò S. Stefano e Stepan deve aver insegnato il suo alfabeto agli Europei nel XIV secolo che è realmente un epoca antica nella nostra ricostruzione. Dobbiamo anche notare che sembra essere stato il primo Vescovo di Permia da cui il titolo - “Stefano della Grande Permia” ([936], Volume 2, pag. 635).

A proposito, potrebbe Stefano, o Stepan, aver inventato l’alfabeto Romano, che si sarebbe poi propagato attraverso molti altri paesi dell’Europa Occidentale utilizzato dal Latino, stimato linguaggio dei medici, raffinata letteratura e Catechismo e quindi dichiarato “antichissimo” nel XVII secolo e attribuito a grandi autori come Tito Livio come loro linguaggio nativo? Di fatto, questi ultimi appaiono essere vissuti nel XVI-XVII secolo d.c. Lo stesso si può dire di Giulio Cesare – un famoso imperatore Romano “Antico” la cui vita non precede il XII secolo d.c.

L’identificazione della Grande Permia come descritta nelle cronache come Germania medievale rende una delle storie di Karamazin, precedentemente ritenuta piuttosto strana, perfettamente plausibile e ovvia. Karamazin seguiva alcune antiche fonti ed evidentemente non riuscì a capire che erano relative al periodo. Riporta il seguente fatto sorprendente: “L’espansione Mongola continuò e gli invasori aveano raggiunto Permia attraverso la Bulgaria di Kazan; molti dei Permiayaki fuggirono spaventati verso la Norvegia” ([362], Volume 4, Capitolo 2, Colonna 58). Anche un solo veloce sguardo alla cartina è sufficiente per capire quanto sia improbabile tutto ciò considerando la Grande Permia come la città moderna sulle rive del Kama. Scappare in America partendo da lì sarebbe altrettanto facile; comunque, identificando la Grande Permia come Germania ogni cosa diventa chiara – i rifugiati dalla Germania avrebbero potuto attraversare uno degli stretti che separavano la Germania e la Scandinavia e finire in Svezia o Norvegia.

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4 Anni 11 Mesi fa #32057 da CharlieMike
Risposta da CharlieMike al topic Nuova Cronologia

Nomit ha scritto: Ma soprattutto, cosa c'era scritto sulle bandiere romane? C'era scritto "spar"! Solo che gli storici hanno scambiato la a minuscola per una Q!


Sono Pazzi Questi Romani
:laugh:


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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4 Anni 11 Mesi fa #32062 da zeppelin
Risposta da zeppelin al topic Nuova Cronologia
"Perciò S. Stefano e Stepan deve aver insegnato il suo alfabeto agli Europei nel XIV secolo che è realmente un epoca antica nella nostra ricostruzione."

Scusa, ma non ho capito bene...
Sostieni che l'alfabeto latino è comparso sei secoli fa?
Che prima di allora (se esite un prima di allora) in tutta Europa non s'è mai scritto nulla in caratteri latini?
E neanche in altri caratteri, visto che non si trovano molte iscrizioni cirilliche, runiche, geroglifiche o simili?

:question:

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4 Anni 11 Mesi fa - 4 Anni 11 Mesi fa #32065 da FZappa
Risposta da FZappa al topic Nuova Cronologia
Anche peggio è quello che c’è scritto dopo:
Di fatto, questi ultimi ( NdR. Credo si riferisca a Tito Livio) appaiono essere vissuti nel XVI-XVII secolo d.c. Lo stesso si può dire di Giulio Cesare – un famoso imperatore Romano “Antico” la cui vita non precede il XII secolo d.c.”

La prova REGINA di tutto ciò è questo Stefano della Grande (?!) Permia.
Una logica davvero stringente e inoppugnabile………
In effetti, cosa vuoi obiettare ??

Da un lato c’è il metodo scientifico, dall’altro c’è la religione, la superstizione, la magia, i veggenti e…..i ciarlatani.
Io sto nel mondo del metodo scientifico…….
Ultima Modifica 4 Anni 11 Mesi fa da FZappa.

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4 Anni 11 Mesi fa #32067 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
ah, meno male! pensavo che ce l'avevate solo con me! >:-(
... anche se neanch'io capisco perché la Permia dovrebbe essere stata in Nord-Italia, manca un pezzo di ragionamento

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4 Anni 11 Mesi fa #32069 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Cosa vi sembra?

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4 Anni 11 Mesi fa #32072 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Ci sono grandi chiese, basiliche, cattedrali a Vienna, Venezia, Milano, Bologna, Parma, Reggio Emilia, Genova, Budapest dedicate a S. Stefano. Precisamente nella zona indicata da Fomenko che ha a Nord la Germania del Sud, al centro l’Austria-Ungheria al Sud l’Italia del Nord fino all’Emilia Romagna.

Jermania - B-jarma - Permia - Parma

È più probabile che Parma abbia preso il nome da Permia piuttosto che il contrario.

Da quella di Parma nel 1805 Napoleone rubò nel 1805

La Vergine Gloriosa tra San Giovanni Battista e Santo Stefano

di Michelangelo Anselmi del 1530/1549.

@Nomit
un aiutino per la cartina?...

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4 Anni 11 Mesi fa #32077 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
non posso dirlo subito, sono le isole tirreniche viste da nord e voglio sapere se anche a voi ricordano quello che ricordano a me

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4 Anni 11 Mesi fa #32080 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Questo topic mi dà la possibilità di rimediare al peggior casino retorico della mia vita, combinato sul vecchio forum cinque anni fa riguardo alla collocazione fomenkiana del colosseo.

- COLISEO DE' SPIRITI 2: LA VENDETTA - :mac:

Fomenko identifica la Roma medievale con la moderna Istanbul. Di conseguenza, si è chiesto se anche il Colosseo si trovasse a Costantinopoli. La sua risposta è stata sì, per i seguenti motivi.

A) Il Colosseo di Istanbul è menzionato direttamente nel codice di leggi bizantine "Raccolta di regole patristiche di Matteo Vlastar":
"Dell'annullamento dei matrimoni (si parla) molto di più nella storia di Giustiniano, che espone in modo chiaro le ragioni per cui marito o moglie possono dare l'atto di divorzio o di ripudio al proprio convivente … Il marito dà il divorzio alla moglie e ne trattiene la dote … per le seguenti ragioni: a) … b) … c) … d) … e) … se va a vedere le corse dei cavalli, gli spettacoli o va al COLOSSEO a insaputa del marito, o nonostante il suo divieto"

B) Il Colosseo viene raffigurato in alcune vecchie mappe di Costantinopoli.

Guardiamo questa mappa datata 1572 i.pinimg.com/originals/28/63/39/28633933...b1a0a455355388f2.jpg
Al centro vediamo un’immagine con la didascalia "Coliseo de spiriti". Ma, come fece pacatamente notare anche un utente di questo forum, in quella posizione non si trova nessun anfiteatro! Tuttavia la didascalia è chiara e altrettanto chiari sono i riferimenti nei testi antichi.

Fomenko ha quindi fatto questo ragionamento: quell’edificio è raffigurato in prossimità di tre colonne e quella centrale è chiamata “colonna serpentina”. Questa sequenza corrisponde a quella dei tre obelischi dell’ippodromo:



Così Fomenko è giunto alla conclusione che il Colosseo originario si trovasse all'estremità opposta dell'ippodromo di Costantinopoli rispetto alla cattedrale di Santa Sofia e, andando a vedere, ha effettivamente trovato un enorme edificio circolare chiamato dai locali “arena”.
A me sembra che in effetti anche nella mappa dietro l’ippodromo c’è una figura simile ad un anfiteatro. Presumibilmente l’immagine centrale è un doppione.

Altri tre elementi:
1) la struttura individuata e visitata dalla squadra di Fomenko è piena d'acqua e la leggenda narra che il Colosseo sorse su un terreno in precedenza coperto da un lago artificiale;
2) l'ippodromo è troppo stretto per le corse dei cavalli, probabilmente in origine era solo una strada che conduceva al vero ippodromo, cioè il Colosseo;
3) il nome ufficiale del Colosseo era "Anfiteatro Flavio" e l'ippodromo di Istanbul venne fatto costruire appunto da Flavio Valerio Aurelio Costantino.

Тайна Колизея- 7-я книга серии "Малый ряд"
translate.google.it/translate?hl=it&sl=r...dex.html&prev=search

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4 Anni 11 Mesi fa #32090 da Italo
Risposta da Italo al topic Nuova Cronologia
Ci sono una serie di effetti concatenati su cui so ancora troppo poco per dare giudizi tuttavia le spiegazioni ufficiali sono poco convincenti. A naso sapere dove andavano in vacanza i Rothschild in quel periodo servirebbe a chiarire meglio le dinamiche.

russiaintranslation.com/2017/03/19/alask...-e-ricco-territorio/

Nel 1867 l’Alaska venne concessa (non venduta) agli USA.

L’accordo non riguardò solo gli Stati Uniti e la Russia. In esso furono coinvolti a diverso titolo anche l’Inghilterra, la Francia, la Spagna.

La procedura di vendita dell’Alaska iniziò nel dicembre 1866 per terminare nel Marzo 1867.

Il trasferimento dell’Alaska iniziò con una famosa lettera del grande principe Konstantin Nikolaevič, fratello dell’imperatore Alessandro II, al ministro degli esteri Aleksandr Gorčakov (vedi fondo pagina) sul come fosse necessario concedere questo territorio agli USA.

L’accordo venne concluso tenendo all’oscuro la Compagnia russo-americana. La lettera di Konstantin Nikolaevič venne scritta esattamente dieci anni prima l’effettiva vendita dell’Alaska cioè nel 1856 (nel 1856 termina la guerra di Crimea tra Impero Ottomano, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna).

Nel documento della vendita di questo territorio venne previsto che tutti gli archivi presenti a quel tempo nell’America Russa venissero completamente trasferiti agli USA.

Secondo alcuni la causa della vendita furono le casse vuote dei Russi. Tuttavia i 7,2 milioni di dollari ricevuti non è che avrebbero fatto una grossa differenza. A quel tempo il bilancio Russo era di appena 500 milioni di rubli  e 7,2 milioni di dollari corrispondevano a non molto più di 10 milioni di rubli. E il debito Russo ammontava ad 1,5 miliardi di rubli (chi lo possedeva?).

Nel 1863 per ordine del grande principe Konstantin Nikolaevič furono inviate due squadriglie: una a New York, dove rimase in incursione e un’altra a San Francisco. Fu così che si impedì che la guerra civile americana si trasformasse in un conflitto internazionale (?).

Nel 1863 la Russia sottoscrisse un accordo con gli americani circa il passaggio della linea telegrafica attraverso la Siberia con uno sbocco sull’America russa. Ma nel febbraio del 1867, ad un mese dall’accordo sulla vendita dell’Alaska, gli americani annullarono tale accordo dichiarando di voler far passare la linea telegrafica attraverso l’Atlantico. Per quattro anni gli americani avevano di fatto compiuto operazioni di spionaggio sul territorio e nel febbraio del 1867 si defilarono dal progetto.

Si tratta di un accordo tra un vincitore e un vinto. A leggere i suoi sei articoli e il tipo di formule usate, salta all’occhio come l’America avesse dei diritti mentre la Russia dovesse solo adempiere alle condizioni indicate.

Una versione un po’ debole dell’invio delle navi in America si trova su:
www.madrerussia.com/il-genio-della-diplo...ichajlovic-gorcakov/ :
Nel 1863, Alessandro II autorizzò un’azione molto rischiosa, il transito di due squadroni della flotta russa verso le coste statunitensi dell’Atlantico e del Pacifico, dimostrando così il proprio sostegno per il Nord. Fu una vera e propria sfida che fruttò alla Russia un nuovo alleato, al quale, in seguito, su iniziativa di Gorčakov, l’Alaska sarà venduta. Oggi questa mossa politica sembra logicamente ingiustificata, ma nella seconda metà del XIX secolo, permise alla zar Alessandro II di completare le riforme e migliorare l’economia del Paese.

(probabilmente avevano seguito i consigli della Commissione Europea).

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4 Anni 11 Mesi fa #32102 da Pyter
Risposta da Pyter al topic Nuova Cronologia
@Italo

I luoghi dove le elite si incontravano a cavallo dell'800 e il 900 per le vacanze lavorative si fa in fretta a enumerarle, almeno le principali.
Ovviamente qualcosa è cambiato dopo la seconda guerra mondiale, ma suppergiù possiamo elencare Spa in Belgio, Bath in Inghilterra, Aachen (Aquisgrana) in Germania, ai primi del novecento Sanremo e poi Taormina in Italia.

Come può l'acqua memoria serbare se dalle nuvole cade? (poeta del dugento)
Ci sposiamo sessiamo insieme sessista bene perché no (progetto anti gender 2016)

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4 Anni 11 Mesi fa #32103 da zeppelin
Risposta da zeppelin al topic Nuova Cronologia
Nomit:
dalla la foto le isole mi sembrano la angedraS e la acisroC.
Ma... quindi?

Ricordo sul vecchio sito la questione del colosseo...
Ma qual'è e dov'è il "vero" colosseo è secondaria.
La domanda principale è: cosa pensi tu di Roma?
Colosseo a parte, ritieni che ogni pietra che oggi si classifica come "reperto archeologico" sia in realtà un prodotto recente intenzionalmente messo lì per farci credere che è esistita una grande città a capo di un impero inventato?
Perché nell'altro forum è stato chiesto:
ma tu sei mai stato a Roma?
E te lo chiedo senza ironia o sarcasmo.

E poi...
durante il ventennio Mussolini fa radere al suolo le case adiacenti i fori imperiali.
Quindi: prima costruiscono il falso sito archeologico, poi ci costruiscono le case sopra e quindi le abbattono per dar lustro al falso sito archeologico.
:question:

La domanda è: Roma che cos'è?
Un enorme agglomerato di finti reperti archeologici creati come tali negli ultimi, diciamo, tre-quattrocento anni?
Se la tua risposta fosse "si":
E perché invece a Istambul i reperti sono autentici?
Chi lo stabilisce e su quali basi?

Cioé: che cosa ti fa preferire un colosseo che non c'è (e che è difficile perfino immaginarselo visto che son rimaste tre colonne a dir tanto) ad un colosseo che invece esiste in (quasi) tutta la sua enorme mole?

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4 Anni 11 Mesi fa #32104 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia

Nomit:
dalla la foto le isole mi sembrano la angedraS e la acisroC.
Ma... quindi

Non è un segreto che siano la Sardegna e la Corsica. Volevo sapere se anche per voi, viste da nord, assomigliano a qualcos'altro.

Ricordo sul vecchio sito la questione del colosseo...
Ma qual'è e dov'è il "vero" colosseo è secondaria.
La domanda principale è: cosa pensi tu di Roma?
Colosseo a parte, ritieni che ogni pietra che oggi si classifica come "reperto archeologico" sia in realtà un prodotto recente intenzionalmente messo lì per farci credere che è esistita una grande città a capo di un impero inventato?

Io personalmente? Non so valutare i reperti archeologici. Senza Fomenko forse non avrei mai dubitato dell'antichità di Roma.
Sì, ci sono stato anni fa, ma non è che abbia pensato "mmmmh… si vede che questo muro ha almeno 2200-2250 anni" ...

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4 Anni 11 Mesi fa #32105 da zeppelin
Risposta da zeppelin al topic Nuova Cronologia
Non si tratta di saper valutare quanti anni ha un muro.
Ogni angolo della città scopre una città letteralmente sepolta.
I muri definiti "romani" hanno la loro base diversi metri sotto l'attuale piano.
Tutti!
E in ogni dove ci sono pasticci come (ed è l'esmpio più famoso) Teatro di Marcello:


Scritte dovunque, catacombe, chiese con pezzi di templi pagani, il Pantheon, Archi, teatri e anfiteatri rimasti magari solo nella pianta della città nuova (piazza Navona), terme, porticati...
Il palazzo sull'Aventino...
Tutto estremamente coerente: materiali, posizione, stile...

Insomma, a prescindere da quanti anni, secoli o millenni hanno i muri, si delinea una città che era qualche metro sotto, con materiali, stili e tutto il resto coerente con la storia che racconta che Roma è stata per un lungo tempo Caput Mundi, o qualcosa di molto simile, almeno per quanto riguarda l'Europa.

:handup:
La domanda che t'ho fatto ma alla quale non hai risposto è:
perchè Istambul ha reperti autentici e noi no?
Cosa li rende tali?

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4 Anni 11 Mesi fa #32106 da Nomit
Risposta da Nomit al topic Nuova Cronologia
Ma Fomenko non dice che tutti i reperti di Roma siano falsi. Nega solo che abbiano duemila anni di età.
Riguardo alla profondità, ipotizzo che possa essere in parte sia artificiale, cioè che abbiano scavato per guadagnare qualche metro. Ma, ripeto, non lo so, non ho modo di fare questo genere di valutazioni!

Mi limito a valutare i racconti. Cosa penso di Roma?

SE UN UOMO, di razza bianca caucasica, apprende una teoria per la quale Roma venne fondata dai profughi di Costantinopoli,

SE prima della caduta di Costantinopoli Costantino XI avrebbe dichiarato "da oggi romani e latini sono lo stesso popolo, uniti in Dio",

SE l'Eneide dice che venne fondata dai profughi di Troia,

SE Tito Livio racconta che Enea, riferendosi ai troiani e ai loro alleati latini, "chiamò latini l'uno e l'altro popolo",

SE, e quando dico se dico "QUEST'UOMO", non sapendo neanche di questa frase di Tito Livio quando già avevo ipotizzato questa cosa, che va oltre Fomenko in quanto Fomenko crede che Enea sia vissuto nel XIII secolo, rimango piacevolmente colpito dalla straordinaria conferma di una teoria già INSITA nella prospettiva d'insieme

SE poco dopo la caduta di Costantinopoli salì al soglio pontificio un uomo chiamato Enea Silvio Piccolomini col nome di PIO,

E SE OLTRE A QUESTE TROVO ALTRE COICIDENZE E PARALLELISMI DI QUESTO GENEREEEEE

E' FINIIIITA!

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