Evoluzione, Creazionismo e Disegno Intelligente

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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46894 da invisibile
zeppelin

Gli evoluzionisti a questo rispondono che l'evoluzine è lentissima e quindi per loro è un falso problema. Perché non sarebbe che ad un certo punto nasce una nuova specie, ma sarebbe un processo graduale di milioni di anni che porta alla fine a nuove specie.
Ma questo è il clasico esempio della toppa peggio del buco, perché se così fose ci sono due problemi:

1) dove sono le innumerevoli specie in formazione che se è vero quanto sopra devono per forza esserci?
Cioè abbiamo i cavalli; dai cavalli si starebbe sviluppando una nuova specie ma che non c'è, non abbiamo nessun cavallo+qualcosa che potrebbe diventare una nuova specie tra X anni e di queste "specie+qualcosa" dovrebbero essercene davvero tante vista l'enorme varietà delle specie esistenti. Invece non ce n'è nemmeno una.

2) Che è come il primo problema ma rispetto al passato, ovvero ci dovrebbero essere miliardi di fossili di transisione ed invece non ce nè nemmeno uno, i pochi che gli evoluzionisti affermanno essere tali sono quantomeno discutibili.
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2 Anni 1 Mese fa #46896 da redazione
nei prossimi giorni intervisterò Enzo Pennetta.

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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46897 da SAM
Ma che mi tocca leggere ragazzi!
Quì credo che nessuno sia il figlio o il nipote di Darwin, quindi credo che nessuno abbia interesse a difendere la sua posizione e quella dei suoi seguaci! Ma devi portare argomentazioni serie, non le prime puttanate che ti passano per la tastiera!

Ma che te vuoi vedè il "cavallo+qualcosa" o "specie+qualcosa"?!?! Ma di cosa stai parlando? Stai parlano di qualcos'altro o della teoria dell'evoluzione della specie?

Ma saresti davvero in grado di notare un'aumento (o riduzione) medio e costante della lunghezza del pelo di un cavallo di un centomillesimo di millimetro/anno? o l'aumento (o riduzione) di un centomillesimo di millimetro/anno dei suoi arti, che andrebbero anche a cambiarne la conformazione? Saresti in grado di notare un aumento (o riduzione) di un centomillesimo di millimetro/anno dei bulbi oculari di un cavallo, che andrebbe a cambiarne anche la forma? Saresti in grado di notare un organo "nuovo" che cresca alla medesima velocità su un macaco?

Ma cosa vuoi vedere nell'arco della nostra vita? Capisci che noi rispetto a milioni, decine, centinaia di milioni di anni viviamo la durata di uno schiocco di dita al rallentatore? La "velocità" dell'evoluzione è piu o meno quella che ti ho indicata.

Ripeto, la teoria non è mia, e di nessun altro qui dentro, non ho alcun interesse a difenderla o confutarla, ma vanno fatte obiezioni serie e appropriate, non scemenze! buttate li!
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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46898 da invisibile

redazione ha scritto: nei prossimi giorni intervisterò Enzo Pennetta.

 

Bela notizia.
Se è possibile chiedere, mi piacerebbe che parlasse dei fossili di transizione, cioè quelli che gli evoluzionisti considerano tali tipo il cavallo, e anche del problema della complessità irriducibile.
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2 Anni 1 Mese fa #46899 da giovanni
SAM

Se ti interessa ci sono questi due video che parlano dell'argomento:


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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46900 da invisibile
@SAM

Per dire che qualcuno ha detto una "scemenza" o addirittura una "puttanata", prima bisogna capire quello che ha detto e tu non l'hai capito.
Il cavallo è solo un animale preso a caso ed io non ho mai detto che il processo evolutivo di un animale X bisognerebbe vederlo nel corso di una vita umana.
Ti invito a rileggere con attenzione.
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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46901 da CharlieMike

zeppelin ha scritto: Dal punto di vista biologico, si definisce specie l'insieme di organismi con caratteristiche simili in grado di accoppiarsi e dare prole feconda; gli individui appartenenti a una stessa specie hanno un patrimonio genetico (pool genico) comune. 

www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafac...-la-speciazione.html


La modificazione di una popolazione per selezione naturale può procedere fino al punto in cui le diversità della popolazione attuale rispetto a quella originaria saranno tali da poter considerare la popolazione attuale come una nuova specie.

I meccanismi della speciazione
Il processo che porta alla formazione di una nuova specie prende il nome di speciazione. Si forma una nuova specie quando i componenti di una popolazione hanno subìto cambiamenti genetici (divergenza) tali per cui non possono più accoppiarsi tra loro o comunque dare prole feconda (isolamento riproduttivo ).I meccanismi della speciazione che favoriscono la divergenza sono ricollegabili all'isolamento geografico, alla radiazione adattativa e alla poliploidia.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46902 da SAM
@ invisibile

Fortuna che il tuo post è scritto poche righe sopra di me.

Tuttavia chiedo scusa, rileggendomi trovo di essere stato irrispettoso!

Tornando a noi, vorrei permettermi di dirti che secondo me hai sbagliato approccio nell'interpretazione dell'evoluzione della specie.

Mi spiego meglio:
Molti credono che per "evoluzione" si intenda "migliormanto/perfezionamento"!
L'evoluzione NON E' questo. L'evoluzione è l'adattamento ai cambiamenti esterni. In sostanza è il continuo "aggiornamento" dell'organismo all'interno dell'ambiente.

Una specie vissuta 300 milioni di anni fa la devi intendere come perfetta/completata in relazione al periodo in cui è vissuta, come lo è oggi ad esempio la specie dei delfini.

Una qualsiasi specie odierna NON E' migliore o "più" perfetta di una qualsiasi specie vissuta 100 milioni di anni fa! Sono bensì alla pari, nelle loro specifiche rispettive epoche.

Le specie sono in continuo incessante "aggiornamento" di pari passo all'ambiente esterno!

Solo a scopo di esempio, prendiamo in considerazione il sistema operativo del PC! Possiamo affermare che Windows 10 sia migliore di Windows 95? No; tali sistemi sono entrambe all'avanguardia, completi e perfetti in relazione alle rispettive epoche! Il sistema odierno non è ne migliorato, ne perfezionato, si è semplicemente evoluto/aggiornato allo stile di vita, alle necessità, alle esigenze, alle abitudini della società odierna. Come lo era, ne piu ne meno, windows 95 nel 1995, in relazione alle esigenze ed alle necessità della società in quegli anni!

Le specie possiamo assimilarle a questo processo, ma solo di concetto ovviamente, tenendo presente che le specie evolvono in milioni di anni, windows in 30 anni! 

Non potrai mai vedere l'inizio di un cambiamento in una specie odierna, perche essa è già completa e perfetta (come lo era in passato) all'epoca corrente; vedere l'inizio di un cambiamento vorrebbe presupporre che il "meccanismo" biologico evolutivo sappia gia come evolva l'ambiente esterno fra 1 milione di anni; tale meccanismo si muove invece in simbiosi con l'ambiente corrente, in un evoluzione estremamente lenta e per nulla scontata!

Spero di essermi spiegato meglio!

Tutti noi abbiamoi dei dubbi; anch'io credo a modo mio ad un progetto intelligente, perchè magari trovo logica l'evoluzione ma non l'inizio di tutto! Sono argomenti troppo complessi da poter smontare o confermare con due link! 

Nessuno ha le risposte in tasca, ma attualmente questa è la teoria più plausibile comunemente accettata!

Ciao 
Ultima Modifica 2 Anni 1 Mese fa da SAM.

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2 Anni 1 Mese fa #46903 da giovanni
Bhè, solo a titolo di cronaca, i sistemi operativi Windows potevano essere realizzati meglio...altrimenti non si spiega il perchè dei machintosh.

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2 Anni 1 Mese fa #46904 da SAM
@giovanni

Giovanni, per quanto io mi sforzi non comprendo il senso metaforico della tua risposta. Lo dico senza sarcasmo, ci mancherebbe.

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2 Anni 1 Mese fa #46905 da giovanni
Figurati SAM, se portiamo ad esempio i sistemi operativi per rapportarli all'evoluzione, volevo far notare che Windows poteva essere programmato meglio...cosa che è avvenuta con sistemi operativi più stabili come quelli presenti su machintosh. I sistemi Windows erano quindi tutt'altro che perfetti, ricorderai certamente i vari crash e disfunzioni.

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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46906 da invisibile
SAM

Molti credono che per "evoluzione" si intenda "migliormanto/perfezionamento"!

Non so da cosa tu abbia dedotto che io pensi questo. Il discorso che fai può essere condivisibile ma questo non porta nessuna evidenza sull'effettiva esistenza dell'evoluzione delle specie.

E non è affatto vero che la TdE sia comunemente accettata nella comunità scientifica. Ci sono davvero molti scienziati che la contestano o che hanno dubbi a riguardo.
Per esempio:
antidarwin.files.wordpress.com/2009/09/i...ellevoluzionismo.pdf

Per quanto riguarda il "sucesso" di tale teoria nella nostra civiltà, invito anche te a vedere il video di Pennetta dove spiega bene il perché tale teoria fu scelta dalle elites inglesi per essere inculcata alle masse:




PS
Windows fino al 10 faceva cagare. Se non ci fosse stata una posizione dominante da parte di kill gates Linux avrebbe conquistato il mondo perché superiore e di gran lunga (infatti la migliore stabilità di Mac di cui parla giovanni c'era perché a base UNIX dalla versione X).
Comunque il paragone per me non ha senso, l'evoluzione naturale è, appunto, naturale e se esiste deve sottostare alle leggi naturali, l'informatica è totalmente artificiale e quindi inparagonabile se non, forse,  per aspetti marginali.



 
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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46907 da SAM
@giovanni
@invisibile

Ragazzi, la mia era una metafora, un esperimento mentale, come ad esempio quella del motore a scoppio per spiegare la complessità irriducibile da parte di chi confuta la tde.

Essu ragazzi, e voi mi state a spiegare i sistemi operativi?

Cerchiamo di capirci!

Per quanto riguarda invisibile non ho mai detto che TU consideri l'evoluzione come fosse miglioria, ma parlavo in generale.

La tde è la teoria accettata dalla comunità scientifica, anche se ha molti dissidenti dall'esterno. Nessuno lo nega.

Come già detto precedentemente, non è una teoria fisica/matematica e sperimentata da cui è nata e nasce tutta la tecnologia che ci circonda, per cui uno puo dire "funzionaaa"! Bensì è un "pensiero" un analisi molto profonda, più o meno riscontrabile. Tutto qui, l importante è non fraintendere alcune nozioni su cui si regge!
Ultima Modifica 2 Anni 1 Mese fa da SAM.

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2 Anni 1 Mese fa #46908 da picco2006
Gli autori dell'enciclopedia treccani sono dei convinti evoluzionisti, eppure scrivono:

Anche se incomplete, le serie fossili non sono spiegabili se non accettando l’insieme di un processo evolutivo. I fossili più antichi che sono stati trovati finora sono residui di organismi microscopici, simili agli odierni batteri, reperiti in rocce che risalgono a 3,5 miliardi di anni fa. Fossili simili agli attuali cianobatteri, presumibilmente fotosintetici, compaiono in rocce di circa 2 miliardi di anni, mentre cellule con strutture simili a quelle degli eucarioti risalgono a circa 1,7 miliardi di anni fa. In un periodo molto più recente, e cioè nel Cambriano (570 milioni di anni fa), si assiste a un’incredibile diversificazione degli esseri viventi: quasi all’improvviso compaiono i rappresentanti di tutti i principali gruppi animali attualmente esistenti. Ancora oggi non esiste una spiegazione convincente di come nel giro di pochi milioni di anni (un tempo evolutivamente brevissimo) vi sia stata una simile esplosione delle forme viventi.”
www.treccani.it/enciclopedia/evoluzione

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2 Anni 1 Mese fa #46909 da giovanni
No problem SAM.

Faccio un pò la Peonia della situazione e mi chiedo come mai non commentate i due video che ho inserito.
Risponde, anche se solo in minima parte, al quesito-problema che ti ponevi ossia la mancanza di milioni di anni a disposizione per notare le mutazioni.

Le specie possiamo assimilarle a questo processo, ma solo di concetto ovviamente, tenendo presente che le specie evolvono in milioni di anni

Ebbene, qualcosa è stato notato in certo tipo di batterio nell'arco di 30 anni e ciò che si evince non è una vera e propria mutazione del gene, piuttosto lo spegnimento dello stesso per consentire al batterio di vivere più a lungo. Come a dire che le informazioni ci sono sempre state tutte ma una di queste è stata "inibita" per uno scopo.
Dicasi de-evoluzione.

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2 Anni 1 Mese fa #46910 da invisibile
giovanni

Ho visto i video per acquietare la Peonia che è in te :-D

Questa è un altra delle cose che rende la TdE davvero difficile da credere, ovvero che le mutazioni genetiche non portano mai ad aggiungere qualcosa me sempre a sottrarre qualcosa. Quindi è davvero difficile sostenere la nascita di nuove facoltà partendo dalle mutazioni casuali del DNA che è proprio la base della TdE in salsa moderna.

Sul secondo video non posso che concordare.
Troppo e troppo perfetto per credere che sia casuale.



 

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2 Anni 1 Mese fa #46912 da CharlieMike

picco2006 ha scritto: . In un periodo molto più recente, e cioè nel Cambriano (570 milioni di anni fa), si assiste a un’incredibile diversificazione degli esseri viventi: quasi all’improvviso compaiono i rappresentanti di tutti i principali gruppi animali attualmente esistenti. Ancora oggi non esiste una spiegazione convincente di come nel giro di pochi milioni di anni (un tempo evolutivamente brevissimo) vi sia stata una simile esplosione delle forme viventi.”
www.treccani.it/enciclopedia/evoluzione
 

Una domanda.
Se 65 milioni di anni fa i dinosauri esistevano ancora www.galileonet.it/il-meteorite-che-uccise-i-dinosauri/ , quali sono i (cit.) "rappresentanti di tutti i principali gruppi animali attualmente esistenti"?


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46913 da CharlieMike

giovanni ha scritto: Ebbene, qualcosa è stato notato in certo tipo di batterio nell'arco di 30 anni e ciò che si evince non è una vera e propria mutazione del gene, piuttosto lo spegnimento dello stesso per consentire al batterio di vivere più a lungo. Come a dire che le informazioni ci sono sempre state tutte ma una di queste è stata "inibita" per uno scopo.
Dicasi de-evoluzione.

Quindi, secondo un ragionamento logico, il succedersi di spegnimenti di geni consentirebbe agli esseri viventi di migliorare.
Ma ciò porterebbe inevitabilmente al paradosso di avere la morte dell'individuo per assenza di geni funzionanti quando questo è un essere perfetto.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46914 da CharlieMike

invisibile ha scritto: giovanni

Ho visto i video per acquietare la Peonia che è in te :-D

Questa è un altra delle cose che rende la TdE davvero difficile da credere, ovvero che le mutazioni genetiche non portano mai ad aggiungere qualcosa me sempre a sottrarre qualcosa. Quindi è davvero difficile sostenere la nascita di nuove facoltà partendo dalle mutazioni casuali del DNA che è proprio la base della TdE in salsa moderna.

Sul secondo video non posso che concordare.
Troppo e troppo perfetto per credere che sia casuale.



 

Le mutazioni genetiche sono mutazioni, come dice la parola.
Non sono ne aggiunte, ne sottrazioni.
Il gene responsabile del colore del pelo è uno solo.
Se è spento può causare l'albinismo
it.wikipedia.org/wiki/Albinismo
...ma se funziona correttamente può generare tutti i possibili colori che siamo abituati a vedere negli orsi.
(E gli orsi polari non sono albini, che io sappia).


Come ho già detto se esiste una intelligenza che ha eseguito la progettazione, questa deve necessariamente avere progettato TUTTE le specie viventi sul pianeta, insetti e batteri inclusi: una fatica immane.
Ma poi? Ha abbandonato il progetto? Perchè in questo caso le ipotesi sono due:
1) TUTTE le specie viventi, insetti e batteri inclusi, non sono più cambiati da quelle inizialmente progettate;
2) lasciate a se stesse sono evolute autonomamente per adattamento e selezione naturale, in una parola evoluzione.

Senza contare la domanda delle domande: chi ha progettato il progettista, and so on.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
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2 Anni 1 Mese fa #46915 da giovanni
Immagino che l'orso polare non sia albino in quanto SOLO il pelo è bianco, mentre tutto il resto del corpo no. L'albinismo colpisce, se non ho capito male, anche altre parti del corpo come ad esempio gli occhi. L'albinismo mi pare sia una condizione rara e molto deficitante per l'organismo.
Il gene (inibito) in questione fà si che il SOLO pelo sia privo di pigmentazione (=bianco). 

Il concetto è questo: l'orso bruno primordiale si è spostato verso nord, in cui l'ambiente era prevalentemente di color bianco. Il genoma conteneva (contiene) già tutte le informazioni sul colore del pelo. Il gene si è spento per adattare il pelo all'ambiente. 
Il punto focale è che l'informazione (gene) era già presente nell'orso bruno. E poi come si è arrivati a tale situazione se la complessità della cellula e del DNA non possono essere riducibili ne tanto meno riproducibili? 

Io alzo le mani sul comprendere come il progettista si è regolato sull'evoluzione, quel che sembra certo è che la complessità della vita è tale da escludere che sia comparsa autonomamente. 
Lo si può negare se ci si limita ad una visione umana della realtà, attribuendo così doti limitate al progettista che, per ovvie ragioni, non avrebbe limiti ne di spazio ne di tempo. 

Eppure l'atto creativo fà parte anche dell'essere umano. Perché creare racconti, storie, canzoni, quadri, monumenti, che altrimenti non esisterebbero? Non è forse anche questo un indizio? 
 

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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46916 da invisibile
CharlieMike
Come ho già detto se esiste una intelligenza che ha eseguito la progettazione, questa deve necessariamente avere progettato TUTTE le specie viventi sul pianeta, insetti e batteri inclusi: una fatica immane.


Non sappiamo ed io credo che con le nostre menti non potremmo mai farlo. Magari ha sbadigliato ed ecco l’universo :-)
Per questo tema trovo appropriata la metafora dell’omino bidimensionale.

C’è un omino che vive su un foglio di carta, il suo mondo ha solo due dimensioni e quindi può solo spostarsi in un piano, qualunque direzione prenda sarà sempre confinato alle due dimensioni e per lui non esiste altro.
Decide di fare un viaggio per vedere cosa c’è ai confini del mondo, si narra di mostri a pù teste e cose del genere ma lui vuole vedere con i suoi occhi. Quindi intraprende la traversata del foglio sapendo che sarà un viaggio lungo, difficile e molto faticoso.
Noi vediamo l’omino che si mette in viaggio, noi che viviamo in tre dimensioni, e colti da compassione prendiamo il foglio e lo pieghiamo in due e così l’omino arriva alla sua meta ancor prima di partire.
Lui vive l’esperienza come una cosa miracolosa, magica, noi abbiamo semplicemente piegato il foglio unendo due punti dello spazio bidimensionale usando la tridimensionalità su cui possiamo agire molto facilmente.

Il tempo sarebbe la quarta dimensione e quindi per una entità che vive non soggetta alle leggi del tempo magari creare l’universo non è questa fatica immane. Poi magari c’è una quinta dimensione… una sesta?
Non si può ragionare della natura di una ipotetica entità creatrice dell’universo rimanendo nei nostri limiti, perché se esiste non è un essere umano ma “altro”.


Ma poi? Ha abbandonato il progetto? Perchè in questo caso le ipotesi sono due:
1) TUTTE le specie viventi, insetti e batteri inclusi, non sono più cambiati da quelle inizialmente progettate;
2) lasciate a se stesse sono evolute autonomamente per adattamento e selezione naturale, in una parola evoluzione.


Sappiamo che c’è evluzione, questo è certo, ma al momento è stata dimostrata solo la MICROevoluzione, mai la MACRO.

Senza contare la domanda delle domande: chi ha progettato il progettista, and so on.

Come sopra, stai presupponendo che il progettista sia condizionato dal tempo, ma questo non possiamo saperlo se è vero. Anzi è molto più verosimile che non lo sia perché senza l’universo nemmeno il tempo esisterebbe. Quindi se esiste da prima del mondo esiste al di fuori del tempo.
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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46917 da CharlieMike

giovanni ha scritto: Immagino che l'orso polare non sia albino in quanto SOLO il pelo è bianco, mentre tutto il resto del corpo no. L'albinismo colpisce, se non ho capito male, anche altre parti del corpo come ad esempio gli occhi. L'albinismo mi pare sia una condizione rara e molto deficitante per l'organismo.
Il gene (inibito) in questione fà si che il SOLO pelo sia privo di pigmentazione (=bianco). 

Giovanni, ti ho messo un link a Wikipedia sull'albinismo (mi sono accorto che non funzionava e l'ho ripristinato)
Che l'orso polare non sia albino lo avevo già detto io.
L'albinismo (dal latino albus, "bianco") è una anomalia genetica, mentre quello che tu descrivi è il funzionamento regolare del gene in grado di produrre i vari colori dell'orso.
Cosa possiamo dire altrimenti del panda? Ha i geni spenti a chiazze?

Pure questo è un panda:

Il concetto è questo: l'orso bruno primordiale si è spostato verso nord, in cui l'ambiente era prevalentemente di color bianco. Il genoma conteneva (contiene) già tutte le informazioni sul colore del pelo. Il gene si è spento per adattare il pelo all'ambiente. 
Il punto focale è che l'informazione (gene) era già presente nell'orso bruno. E poi come si è arrivati a tale situazione se la complessità della cellula e del DNA non possono essere riducibili ne tanto meno riproducibili? 

Domanda:
che motivo avrebbe avuto l'orso bruno di spostarsi da una zona calda con ottime possibilità di cibo a una gelida con scarse risorse alimentari? Solo perchè aveva il mantello bianco?
Molto più probabile che la glaciazione abbia allargato i confini della zona artica inglobando l'habitat dell'orso bruno che ha dovuto adattarsi per sopravvivere.
Quelli con il pelo più chiaro erano favoriti (e succesive generazioni hanno portato al colore bianco), ma anche quelli con il muso più affusolato, o si è spento pure il gene del muso tondo?

Io alzo le mani sul comprendere come il progettista si è regolato sull'evoluzione, quel che sembra certo è che la complessità della vita è tale da escludere che sia comparsa autonomamente. 
Lo si può negare se ci si limita ad una visione umana della realtà, attribuendo così doti limitate al progettista che, per ovvie ragioni, non avrebbe limiti ne di spazio ne di tempo. 

Eppure l'atto creativo fà parte anche dell'essere umano. Perché creare racconti, storie, canzoni, quadri, monumenti, che altrimenti non esisterebbero? Non è forse anche questo un indizio? 
 

Perdonami Giovanni ma quì ricadiamo sempre a giustificare ciò che non riusciamo a comprendere con l'intervento di una entità misteriosa dai poteri inimmaginabili, onnipotente della cui esistenza non abbiamo nessuna prova certa.
Io non credo a una misteriosa entità mistica quando la selezione naturale dà una risposta molto semplice e plausibile.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
Ultima Modifica 2 Anni 1 Mese fa da CharlieMike.

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2 Anni 1 Mese fa #46918 da CharlieMike
@invisibile
La risposta che ho dato a Giovanni vale anche quì: 
ricadiamo sempre a giustificare ciò che non riusciamo a comprendere con l'intervento di una entità misteriosa dai poteri inimmaginabili, onnipotente della cui esistenza non abbiamo nessuna prova certa.

Quanto alla macroevoluzione e microevoluzione, che più me le descrivi e più mi convinci del fatto che si tratta di due modi diversi di chiamare la stessa cosa (ed è inutile che mi dici che gli evoluzionisti affermano la distinzione: perfino Einstein è stato contestato, e lo è tuttora, per alcune sue teorie), ti invito a leggere il link che ha postato Zeppelin:
www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafac...-la-speciazione.html


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46919 da invisibile
CarlieMIke

ricadiamo sempre a giustificare ciò che non riusciamo a comprendere con l'intervento di una entità misteriosa dai poteri inimmaginabili, onnipotente della cui esistenza non abbiamo nessuna prova certa.

E queto accade perché tu chiedi sempre la stessa cosa. Non ti soddisfano le risposte? Va bene non c'è problema. Ognuno ha il diritto e la ibertà di soddisfarsi con quello che preferiscie.

Quanto alla macroevoluzione e microevoluzione, che più me le descrivi e più mi convinci del fatto che si tratta di due modi diversi di chiamare la stessa cosa

No non è affatto la stessa cosa. Nonostante io abbia cercato di spiegarti che queste diferenze sono fondamentali e che si tratta d una differenza che conferma o nega la TdE, tu continui a dire che sono la stessa cosa .

La microevoluzione è l'evoluzione all'interno di una stessa specie.
La macroevoluzione è l'evoluzione che porta alla nascita di una specie che prima non esisteva.


Come fai a dire che sono la stessa cosa?
Al massimo puoi dire, come fanno gli evoluzionisti, che dalla micro si arriva alla macro (cosa mai dimostrata) ma non che sono la stessa cosa e mi sembra che tu faccia proprio questo. Ma non puoi affermare che sono la stessa cosa perché non è così. Se fosse la stessa cosa da ogni microevoluzione si dovrebbe avere una macroevoluzione e questo non succede, per quello esiste la distinzione.
Gli Sherpa hanno avuto una evoluzione che gli permette di vivere in altitudine agevolmente, ma non è nata una nuova specie da questa evoluzione e quindi si usa il termine microevoluzione. Tra milioni di anni questo porterà ad una nuova specie di uomnini? Chissà ma al momento è solo microevoluzione.

ed è inutile che mi dici che gli evoluzionisti affermano la distinzione: perfino Einstein è stato contestato

Non ho capito, non dobbiamo parlare di cosa dicono gli evoluzionisti perché anche Einstein è stato contestato?
Non capisco il senso.
 
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2 Anni 1 Mese fa - 2 Anni 1 Mese fa #46920 da zeppelin
ricadiamo sempre a giustificare ciò che non riusciamo a comprendere con l'intervento di una entità misteriosa dai poteri inimmaginabili, onnipotente della cui esistenza non abbiamo nessuna prova certa.

Non è una scelta obbligata, se non è vera la prima non necessariamente deve essere vera la seconda.
Semplicemente si può ammettere che non lo sappiamo, che, appurato che è accaduto e presumibilmente accade, non abbiamo la minima idea di come ciò possa accadere.

E' un processo che, probabilmente. continua. Regolarmente si scoprono nuove specie di insetti e di piante, e nulla ci può dire che l'altro ieri esistevano.

A me piace pensare che un essere vivente raccolga informazioni e che modifichi pian piano il suo DNA "spazzatura" per trasformarsi poi in qualcosa d'altro seguendo un progetto interno complesso e coerente, intrinseco nella Natura stessa. Poi, una volta che tutto è pronto, ecco che *puf* nasce una nuova specie che sostituisce il suo DNA con quello che per un periodo indeterminato è stato in "in gestazione".
In fondo un processo di questo tipo non sarebbe tanto più "magico" né più complesso del processo di riproduzione...

In fondo, se leggiamo su Wikipedia alla voce "DNA non codificante":
Circa il 98,5% del genoma umano è composto di sequenze non codificanti. Tale porzione comprende anzitutto le regioni introniche (circa il 26% dell'intero genoma) e quelle poste come separazione tra geni contigui: questi due tipi di sequenza derivano probabilmente da artefatti evolutivi e non sembrano avere oggi alcun tipo di utilità.

Ecco, l'ultima frase potrebbe essere cambiata con:  questi due tipi di sequenza servono probabilmente per evoluzioni future e hanno lo scopo di permettere il salto di specie.

E poi:
Anche considerando gli introni come afferenti al DNA codificante, tuttavia, la percentuale di DNA che sembra non utilizzato rimane molto alta (intorno al 72,5%). Al suo interno, una parte preponderante è costituita da elementi ripetuti (o DNA ripetitivo), privi di funzione, spesso utilizzati dai genetisti per svolgere analisi filogenetiche. La frazione restante è quella che in passato è stata liquidata come DNA spazzatura, in quanto priva di alcuna funzione nota ed impossibile da classificare in alcun modo.È molto probabile, tuttavia, che tutto questo DNA non codificante abbia un qualche ruolo. Ciò spiegherebbe la sua preponderanza nel genoma. Alcune sequenze non codificanti, infatti, presentano un'altissima conservazione tra numerose specie, alcune filogeneticamente molto lontane. Recenti esperimenti hanno infatti evidenziato che il DNA non codificante potrebbe avere diverse funzioni, molto diverse dalla semplice trascrizione e traduzione.

Sempre da Wikipedia:
* Queste regioni potrebbero essere rimasugli di pseudogeni, che nel corso dell'evoluzione avrebbero perso la loro funzione, anche a causa di eventuali frammentazioni della sequenza codificante.
* Alcune regioni di DNA non codificante potrebbero avere una funzione regolatoria sconosciuta: potrebbero ad esempio controllare l'espressione di alcuni geni o lo sviluppo di un organismo dallo stato embrionale a quello adulto.
* Il DNA non codificante potrebbe anche essere una sorta di riserva di sequenze al momento non codificate, ma dalle quali potrebbe emergere un qualche gene in grado di conferire vantaggio all'organismo. Da questo punto di vista, dunque, tali regioni costituirebbero le vere basi genetiche dell'evoluzione.

In pratica: sul DNA non codificante non si sa una cippalippa.

E' un'ipotesi che non posso sostenere in quanto manca ogni prova scientifica, semplicemente la trovo "bella ed elegante", e, io personalmente, la considero più vera e più logica di quella evoluzionistica o di quella creazionistica.

 
Ultima Modifica 2 Anni 1 Mese fa da zeppelin.

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