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FOTO : RADIAZIONI, ESPOSIZIONI E SORGENTI LUMINOSE.
- michele.penello
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Se pochi secondi sotto uno scanner a raggi X compromettono in maniera evidente le foto, come possono ore di permanenza oltre le fasce di Van Allen non averle danneggiate? Anche se la percentuale scende al 10%, stiamo sempre confrontando qualche secondo al 100% con ore al 10%. E in realtà, considerando che la schermatura non aveva particolari effetti benefici, stiamo parlando di giorni, al 10%, ma GIORNI. Credo che la dose totale di raggi X sia comunque maggiore nel secondo caso, no?
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www.unipd.it/sites/unipd.it/files/20141031b.pdf
vi invito a leggere riguardo i "soft error" e si può comprendere benissimo che tipo di problemi possono nascere se ad esempio ci riferiamo a sistemi "vitali" per gli umani a bordo
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- CharlieMike
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alerivoli ha scritto: per quanto riguardano i "danni" che possono fare i raggi cosmici ai circuiti elettronici si può avere un'idea leggendo qui:
www.unipd.it/sites/unipd.it/files/20141031b.pdf
vi invito a leggere riguardo i "soft error" e si può comprendere benissimo che tipo di problemi possono nascere se ad esempio ci riferiamo a sistemi "vitali" per gli umani a bordo
Adesso ho un po' di problemi a visualizzare il PDF, e non sono una cima con l'inglese.
Dal tuo post però, posso fare due ipotesi:
1) dato che hai virgolettato la parola "danni" dedico che non dovrebbero essere significativi al punto da essere pericolosi. Ergo, perché mandare in orbita dei sensori e ristudiare le protezioni?
2) i danni sono palesi e quindi stai confermando quanto ho scritto prima.
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- Ghilgamesh
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alerivoli ha scritto: vi invito a leggere riguardo i "soft error" e si può comprendere benissimo che tipo di problemi possono nascere se ad esempio ci riferiamo a sistemi "vitali" per gli umani a bordo
Che uno potrebbe chiedersi, come mai ADESSO mandano sonde a fare dei test, mentre all'epoca, per passare le FVA, se ne sbatterono allegramente di tutto?
ORA i sistemi vitali sono importanti, PRIMA la vita degli astronauti no!
Sempre due pesi e due misure, il cambiare il concetto di prova a seconda del proprio tornaconto ... ma la coperta è troppo corta ... e si vede!
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Per esempio: se la temperatura sulla superficie della Terra fosse solo il 10% di quella solare sarebbe di (circa) 550°.
In termini percentuali, relativi, sembrerebbe poco ma in valore assoluto non lo è affatto, per cui ti chiedo: hai trovato i valori assoluti dei raggi X nello spazio e all'interno dello scanner (che è l'altro valore utilizzato per farei confronti) e li hai confrontati o non lo hai fatto?
Se lo hai fatto, dove sono questi valori?
Grazie
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è un documento dell'Universita di Padova, in italiano..
forse non hai capito il ragionamento:
mentre le stesse radiazioni non costituiscono un problema per un certo tipo di apparecchiatura fotografica, sono invece molto pericolose per i microcircuiti elettronici in quanto possono cambiare il valore del bit da 0 a 1
collegare i due ragionamenti è quantomeno errato
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- Michele Pirola
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alerivoli ha scritto:
forse non hai capito il ragionamento:
mentre le stesse radiazioni non costituiscono un problema per un certo tipo di apparecchiatura fotografica, sono invece molto pericolose per i microcircuiti elettronici in quanto possono cambiare il valore del bit da 0 a 1
Quindi ci stai dicendo, che se passi col tuo portatile sotto uno scanner, questo si frigge?!
(ti rispondo io, che se aspetto te, ce famo capodanno 2019! ^__^) SI, questo tu stai dicendo, ma NO, non si frigge!
Hai na coperta troppo corta, se copri una parte, se ne scopre un'altra ...
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È evidente che la tua affermazione è capziosa.
Io non faccio citazioni estemporanee, cito fonti e cito le stesse identiche fonti che vengono usate nel film.
Quindi vuol dire che non hai letto lefonti e la tua è solo una affermazione provocatoria. Mi dici perché ci devono essere danni da radiazione per forza, visto che le stesse fonti citate lo smentiscono ? A me non sembra di girarci intorno . Ti ho dato dati tecnici e fonti ufficiali . E le fonti utilizzate nel film x sottolineare che devono esserci danni da radiazioni non sono congrue e si riferiscono ad altro e quando giungono a conclusione sono piuttosto chiare riguardo al fatto ( tutte) che pellicole sotto i 400 Asa in ambito terrestre e sotto i 250 Asa in ambito spaziale sono risultate idonee a non subire particolare danni. MA QUI PARLIAMO DI PELLICOLE DA 68 E 160 ASA. Quindi quale danno vuoi vedere ????e soprattutto in virtù di quale prova fotografica ? Non un file originale da 3gb in formato tiff ma su una foto ad uso commerciale con livelli aggiustati e risoluzione cambiata ???
L'irrilevanza del contenitore non è dovuto al poco peso che questo ha nella vicenda ma al fatto che probabilmente anche ci fosse stato un materiale meno difficoltoso da attraversare , non avresti visto particolari danni da radiazione.
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- Andrea_1970
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Vabbè ragazzi .... insistete. State spostando la conversazione sulle macchine radiogene degli aeroporti. Ma veramente pensate che perché se negli anni 90 mettevate un rullino sotto una macchina radiogena e subiva danni , avete trovato la prova dell'anomalia delle foto delle missioni apollo ????
Ma almeno c'è uno che ha letto le fonti del film? ( che sono anche le mie). Almeno 1 ha letto lo studio sulla pellicola SO168 DEL SETTEMBRE 1972 fatto per la missione skylab? ( che ho pubblicato )(stessa pellicola delle apollo con però doppia sensibilità E SOTTOPOSTA A UNA RADIAZIONE DI 4 RAD ! )
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Senza contare poi la presenza di quei casi estremi che ancora ci fanno capire quanto poco sappiamo della reale situazione nello spazio (e relativi pericoli).
È in questo senso che io ho visto come accettabili i paragoni fatti da Massimo nel documentario quando parla degli scanner aeroportuali, di Chernobyl ecc.
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- CharlieMike
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negli anni 60 non sono state prese particolari precauzioni per le pellicole in quanto si sapeva che non avrebbero subito danni significativi, anche a una esposizione del 10% di raggi X rispetto a ... ?? (che sono la bestia nera delle pellicole, come può testimoniare Mazzucco) per tutta la durata delle missioni ovvero, viaggio di andata, permanenza, viaggio di ritorno (quante ore totali?), ma invece le radiazioni potrebbero influenzare i bit di una scheda elettronica protetta dentro due se non tre scatole metalliche, tant'è vero che bisogna testare in orbita se la protezione è efficace, senza contare che le prossime future missioni potrebbero innanzitutto seguire una rotta lontano dalle fasce di VA, come hanno seguito le missioni Apollo, e che a detta dei debunker, il quantitativo di radiazioni subite era pari a una radiografia.
Non fa una grinza.
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- Andrea_1970
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Sergioruoccoo ha scritto: @Crotti
Vabbè ragazzi .... insistete. State spostando la conversazione sulle macchine radiogene degli aeroporti. Ma veramente pensate che perché se negli anni 90 mettevate un rullino sotto una macchina radiogena e subiva danni , avete trovato la prova dell'anomalia delle foto delle missioni apollo ????
Ma tesoro caro, ancora non sei riuscito a dirci una definizione generica e per te accettabile di PROVA ... come cavolo dovremmo fare secondo te a fornirtene una... se manco sapresti distinguerla se la vedessi?
Il punto è che tu ci stai dicendo che le pellicole nello spazio non si danneggiano per le radiazioni!
Prendendo per buono questo ... IMPLICA che nello spazio ci sono meno radiazioni che sotto uno scanner aeroportuale, dove le pellicole si danneggiano (e già la cosa è preoccupante, se viaggi molto per lavoro magari non ti fa benissimo, ma vabbè, diamo per buona anche questa).
Per ora ho preso TUTTO quello che hai detto per buono.
Però ci hai anche detto che le apparecchiature elettroniche soffrono le radiazioni spaziali ... e qui nasce il problema logico.
Le apparecchiature elettroniche, a DIFFERENZA delle pellicole, NON soffrono gli scanner!
Che fino a poco fa, emettevano PIU' radiazioni di quelle presenti nello spazio!
O una o l'altra... entrambe non puoi farcele bere ...
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Innanzitutto scusami ma solo ora leggo la tua risposta. Sarò sintetico.
1 la questione radiazioni era marginale e a quanto vedo, nonostante quanto pubblicato, compresa da pochi.
2 per quanto mi riguarda è marginale e si può passare ad altro ,anche se mi sarebbe piaciuto che qualcuno avesse commentato fattivamente quanto pubblicato e non spostasse la conversazione su qualcosa che poco c'entra con quello che effettivamente cerchiamo di comprendere . Oppure anche tu ritiEni che la questione radiazioni sulle pellicole apollo si risolva sapendo che se metti una pellicola in un rapiscan degli anni 90 , queste ne risultano danneggiate da raggi X?
3) a me non sembra proprio di aver fatto confusione tra i vari elementi che descrivi. Ho preso le fonti che sono citate nel film e ho dimostrato che non sono ccongrue ( fonte kodak) con i raggi cosmici e con le tipologie di pellicole utilizzate e( fonte NASA) con le pellicole sulle quali c'è stata sperimentazione. Inoltre ti ho pubblicato un documento dal quale si evince chiaramente che una delle 2 pellicole più utilizzate dall'apollo ha avuto approfonditi test sulle radiazioni e già a sensibilità doppie rispetto a quelle delle apollo otteneva ottimi risultati come limitazione del danno da radiazioni.
L'ultimo documento è come dichiarato solo una riflessione in più su un documento NASA. Puoi anche far finta non ci sia non cambia la sostanza ( a me ha fatto riflettere però ).
Cos'è che non avrei capito e dove ho fatto confusione.?
Il tuo documento francamente non l'ho letto e se mi mandi il link lo farò con grande interesse.
In ultimo se ti va fai un tuo commento su quanto ho pubblicato sulle radiazioni in queste pagine , se ti va. Almeno so con certezza che non mi parlerei di macchine radiogene.
( almeno lo spero)
Inoltre vorrei sapere da te, visto che ritieni i danni da radiazione "necessarie" sulle pellicole utilizzate dalle apollo (a quanto mi sembra), esattamente le fonti alle quali fai riferimento ( credo sia sufficiente il tuo studio in merito) e se pensi ci sia differenza tra il cercare danni da radiazione su una foto con risoluzione, formato e livelli ritoccati e una foto originale e nei livelli e nella risoluzione e nel formato grafico.
Grazie
Aspetto il link del tuo studio
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Se leggi la fonte febbraio 1972 della NASA e lo studio sulla pellicola SO168, avrai la tua risposta , l'esperimento è stato condotto su parametri che ricalcano i raggi cosmici e lo studio è molto approfondito su il problema principe di questi , che sono i protoni ad alta energia , avidentrmente alla NASA non davano un peso eccessivo ai raggi X singolarmente ma a tutta una gamma di radiazioni che comunque li comprendevano .
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Sergioruoccoo ha scritto: 1 la questione radiazioni era marginale e a quanto vedo, nonostante quanto pubblicato, compresa da pochi.
2 per quanto mi riguarda è marginale e si può passare ad altro ,anche se mi sarebbe piaciuto che qualcuno avesse commentato fattivamente quanto pubblicato e non spostasse la conversazione su qualcosa che poco c'entra con quello che effettivamente cerchiamo di comprendere .
La questione "radiazioni" è il punto 2 del tuo incipit.
2) effetti da radiazioni e connessi ( scariche statiche , difetti della pwllicola , errori di esposizione non dovuti alla mano umana) sulle pellicole
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Ho preso le fonti che sono citate nel film e ho dimostrato che non sono ccongrue
In realtà, non avendoci ancora manco detto una definizione per te accettabile di prova, NON hai ancora dimostrato NULLA!
Si, perchè per poter dire che quelle non sono "ccongrue", dovresti dirci QUALI sono le fonti o le PROVE congrue!
Almeno per te ... così poi si può impostare un discorso con parametri comuni ... e 27!
Come al solito te la canti e te la suoni da solo ... ma non rispondi mai a una domanda o a un'osservazione ... altrimenti si vedrebbe chi sei in realtà ...
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A modo tuo il riepilogo Va benissimo .
Sunto molto fazioso e irreale . Chi legge tutto senza pregiudizi lo capisce bene.
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