Possessioni e ossessioni. Solo psicopatologia?

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4 Mesi 4 Settimane fa #53030 da Davide71
Ciao Volano49:

In breve: il desiderio sessuale è connaturato sia negli animali che nell'essere umano (questo è indubbio) ma non è indotto (coercitivo) nella specie UMANA al solo scopo di procreare, prova ne sia, tra le altre, che esistono milioni di coppie che pianificano la loro unione senza figli. E questi scopano lo stesso eh...

Il desiderio sessuale è indotto nella specie umana, come in qualunque altro animale, dal desiderio della specie di preservarsi nel tempo. Tale desiderio è indotto mediante la secrezione di neurotrasmettitori in determinate situazioni (presenza dell'altro sesso per esempio), ma mentre l'animale non è granché in grado di opporsi a gli effetti del neurotrasmettitore (dopamina?) che entra in circolo l'uomo è in grado di rifletterci e trovare dei sistemi per godere del sesso senza procreare.
Se il sesso fosse una libera scelta dell'individuo tanta gente non lo farebbe. In ogni caso, sei stato giovane anche tu, e lo sai che il desiderio sessuale non è una libera scelta.

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4 Mesi 3 Settimane fa #53036 da Volano49
Davide......"Se il sesso fosse una libera scelta dell'individuo tanta gente non lo farebbe. In ogni caso, sei stato giovane anche tu, e lo sai che il desiderio sessuale non è una libera scelta.".........
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Sembra proprio che tu non voglia intendere, riduci le meningi umane a quelle animali, ma, ripeto, ci stà. Non esagerare però... IL tuo continuo dibatterti tra l'istinto animale e il desiderio della specie umana, a mio avviso fa acqua da tutte le parti. A tua discolpa, (si fa per dire eh) vanno considerate le fatiche per la stesura del tuo libro. Lo capisco, ma a mio modo di vedere sei in errore. L'uomo va inquadrato in ottica sovra-animale, con tutto ciò che questo concerne. Poi, detto tra noi, non farmi più vecchio di quanto io sia: sono nato il 15 dicembre 1971, alle ore 7,15 del mattino (mi dicono...). Il 49 sta al ritorno dalla Russia di mio nonno nato a Volano frazione di Codigoro (FE).

Perchè insisto? Proprio per le prerogative innate dell'individuo umano. Un uomo, a differenza di un animale, può arrivare a conoscere e in parte a comprendere il motivo della propria esistenza. Controllare le sue pulsioni. E' l'unico che può farlo. Per superficialità molti non si soffermano quasi mai a questa analisi. Non fermarsi a meditare su questo e solo una questione di comodità. Meditare su sè stessi significa inciampare nei nostri difetti (nessun animale può farlo), significa mettere a nudo la nostra anima e trovarci inevitabilmente delle mancanze, dei lati oscuri, significa indirizzare la nostra vita verso altri valori, significa RINUNCIARE (a volte deliberatamente anche al sesso, per molteplici ragioni), fare dei sacrifici, significa insomma prendere piena coscienza, anche della possibilità di superare i vari istinti che ci compongono e che spesso premono per avere il sopravvento, non solo in ambito sessuale ovviamente.

Ciò che vediamo e tocchiamo e ciò che viene esperibile attraverso i sensi, non è tutto (RAGIONA SU QUESTO) perchè l'essere umano, anche il più gretto, è in possesso di un quid che va al di là di questo, addirittura oltre le nostre fantasie, oltre la nostra mente. Parlo dell'altra realtà, che è quella spirituale condivisibile, trascendente e come tale può essere riconosciuta solo dall'uomo e MAI dall'animale. Caro amico, la vita non è soltanto mangiare, dormire, viaggiare, scopare, divertirsi, lavorare... In breve: la nostra vita, la nostra esistenza non si può conformare nell'istinto degli animali, dal momento che abbiamo la ragione e non l'istinto.

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4 Mesi 3 Settimane fa #53045 da Davide71
Ciao Volano49,
praticamente siamo coetanei. Io sono del 9 luglio.
Comunque da nessuna parte io ho scritto qualcosa di diverso da quello che hai scritto tu.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Volano49

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4 Mesi 3 Settimane fa - 4 Mesi 3 Settimane fa #53054 da SAM
Leggo sempre con molto interesse i post di Volano ma non sempre sono d'accordo con lui (sono opinioni eh?)

Secondo me si ha troppa (auto)ammirazione dell'essere umano e dunque si tende a sopravvalutarlo, sostanzialmente perché ingannati dall'innata e primitiva ignoranza -essenzialmente- circa le dinamiche biochimiche del nostro cervello e delle neuroscienze cognitive, e di come esse vengano interpretate fin dall'inizio dei tempi.

Ciò che noi chiamiamo "ragione" in realtà potrebbe essere parte integrante della sfera istintuale.
Noi comprendiamo l'istinto, nel senso che siamo a conoscenza di questo impulso, e di conseguenza lo consideriamo un fattore che esula dalla ragione. E se fossero invece la stessa cosa?

In tal caso saremmo ingannati dai nostri stessi sensi. 

E' vero che l'uomo contrariamente a tutti gli altri animali pone (e si pone) domande anche molto importanti, sulla vita, sull'esistenza, sull'universo, ecc...,
ma è pur vero che a tali domande non si avrà MAI risposta. Talmente è grande e importante la domanda (ed impossibile la risposta) che la nostra "coscienza relativa"  scende al pari di quella di un qualsiasi altro animale.
Tanto più è grande la domanda, quanto più la nostra coscienza/ragione tende ad annichilire. 

Non dovremmo confrontarci con gli altri animali, ma con l'essenza stessa della vita e dell'esistenza. Solo così possiamo renderci conto della nostra reale dimensione e della potenzialità deduttiva.
La consapevolezza che abbiamo di noi stessi potrebbe essere un inganno, e/o parte del gioco.

Riguardo l'istinto sessuale ad essempio sono d'accordo con Davide71.
L'istinto sessuale potremmo definirlo come uno stratagemma della natura finalizzato all'accoppiamento sessuale e quindi alla continuazione della specie.
Noi non facciamo eccezione. Rispetto agli altri animali abbiamo solo capito come utilizzare tale espediente (piacere sessuale) a nostro vantaggio senza procreare, pur sapendo che il fine ultimo dell'atto sessuale è la procreazione, e non il godimento.
La natura non è stata magnanima nei nostri confronti, il piacere sessuale è(ra) solo una "trappola"  finalizzata ad altri scopi. 

Ciao a tutti
Ultima Modifica 4 Mesi 3 Settimane fa da SAM.

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4 Mesi 3 Settimane fa #53060 da Volano49
Ciao Sam. Hai piena facoltà di pensarla diversamente, e ci mancherebbe altro. Vedo però che continua essere difficile capirsi. Il livello dell'uomo non lo elevo a chissà che, come tu credi, ma lo concepisco un mezzo, uno strumento dello spirito, questi lo permea completamente, e "sente" attraverso di lui. Qui siamo solo di passaggio caro amico, e quando l'uomo dice "io", pur completamente presente a sè stesso, è il suo spirito che parla, anche se tramite vari "dècalages" di livelli, funzionalmente necessari per il contatto con la materia, sesso godereccio o atto a procreare incluso.

In breve, io ammetto e giustifico vari livelli d'intervento dello spirito (indissolubile con il soma umano) nei confronti della realtà terrena, materiale. Un connubio fondamentale, ovvero un io cosciente dell'uomo + io spirituale. Connubio che si evidenzia quando meditiamo, o quando ci interessiamo di un argomento eticamente spirituale. Sono in questi momenti "magici" che riconosciamo un "qualcosa" di più elevato che coabita in noi. Roba questa esclusa a qualsiasi animale, pur intelligente e intuitivo che sia.

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4 Mesi 3 Settimane fa - 4 Mesi 3 Settimane fa #53068 da SAM
Ciao Volano, grazie della replica,

vorrei soffermarmi solo su questo tuo passaggio:
"...ma lo concepisco un mezzo, uno strumento dello spirito, questi lo permea completamente, e "sente" attraverso di lui"

Malgrado io sia una persona molto razionale ed in un certo qual modo "indottrinato" (non nel senso che qualcuno potrebbe intendere) su alcune discipline,
su questo passaggio mi trovo d'accordo.

Diciamo che -molto cautamente- io sia "fra quelli" che prende molto seriamente in considerazione la possibilità che la coscienza non sia generata nel nostro cervello, ma piuttosto che il nostro cervello sia "solo" una sorta di ricevitore biologico (dello spirito?) di una qualsivolglia entità la cui natura corrisponde niente di meno che alla definizione delle onde elettromagnetiche, ovvero: "campo elettrico e magnetico che varia di intensità nel tempo e si sposta nello spazio, trasportando energia da un punto all'altro".

Sostanzialmente -e ipoteticamente- considero la coscienza di ognuno di noi come energia esterna (proveniente da una -non meglio definita- fonte sita da qualche parte nell'universo, espressa ad una determinata e precisa frequenza) captata e contestualmente connessa al nostro cervello.
Ad ognuno la sua e di pari conoscenza, dove però il limite terreno invalicabile in termini di PIENA consapevolezza, è rappresentata proprio dalle limitate prestazioni del nostro apparato biologico cerebrale. 

Se così fosse noi in realtà saremmo energia cosciente presente in qualunque luogo, ma intrappolata in un corpo biologoco, fintanto che l'apparato ricevente (il cervello) non smetta di funzionare così da disconnetterci e tornare liberi.  

Potrebbe sembrare una teoria astrusa (non per te immagino), ma queste idee sono prese molto in considerazione anche in alcuni ambienti del mondo accademico. Esistono studi molto importanti in tal senso, che fanno seguito a coloro che per primi hanno aperto a questa possibilità, ovvero al fisico Penrose e all'anestetista Hameroff.

E' indubbiamente un'ipotesi affascinante e per quanto mi riguarda verosimile, che in un certo senso sostiene quello che hai scritto tu.
Magari te l'ho messa in maniera meno spirituale, ma il senso è quello.

Ciao
Ultima Modifica 4 Mesi 3 Settimane fa da SAM.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Volano49

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